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2 » PRIMO PIANO | IL FATTO QUOTIDIANO | Martedì 29 Marzo 2016

C A M PA N I L I SM I

Di nascosto Prima delvertice europeo del 5 marzo,Renzi si riunisce in segretocon mezza giunta Nardella:si parla dell’aeropor toda sbloccare e del Tav

Il premier sindaco: affaria Firenze con Lotti e Carrai

Nell’hangar Disaccordo sulla registrazione dell’airbus: gli arabi non lo vogliono militare

Il sogno di Matteo non riesce a volare:lavori in stallo, ma l’Air Force intanto si paga

LA STORIA

» DANIELE MARTINI

Riuscirà l’Air Force Renzi avolare prima che il gover-

no se ne vada, nel 2018 a sca-denza naturale del mandato oprima per un’eventuale crisi?Si accettano scommesse. Di si-curo l’aereo presidenziale chedoveva essere l’emblema vo-lante della nuova e dinamicaera renziana, sembra perse-guitato dalla nuvoletta dellasfiga di fantozziana memo-ria.

IL GIGANTESCO A34 0/5 00della flotta Etihad, la compa-gnia araba che controlla Alita-lia, dopo essere atterrato all’i-nizio di febbraio a Fiumicinoproveniente da Abu Dhabi, indue mesi non si è mai mossodall’hangar. E ogni giorno che

passa, si allontana la data delprimo volo. Intanto, però, cor-rono i quattrini per il leasing:circa 40 mila euro al giorno,come ha svelato Il Fatto.

L’A340 di Ren-zi accumula pro-blemi: la registra-zione del velivolo,per esempio, pas-saggio fondamen-tale per poi proce-dere agli altri a-dempimenti, chesembrava una pu-ra formalità sta di-ventando un osta-colo serio che a ca-tena rallenta tuttoil resto. Compresa

la configurazione degli inter-ni, una cosuccia che, semmaiverrà fatta, secondo gli esperticosterà milioni di euro.

A causa dei tempi inopina-tamente lunghiche circondanola faccenda, èscaduto infatti ilcertificato all’e-sportazione equindi anche laregistrazione siè impantanata:le autorità italia-ne e gli arabi nonsi trovano d’a c-cordo su comeregistrare l’A i r-bus. Etihad e i

lessors dell’aereo - cioè i sog-getti che hanno dato in loca-zione l’aereo stesso (banche,finanziarie etc..) - non voglio-no che l’Air Force renziano siacatalogato come aereo milita-re. Perché una registrazione diquel tipo farebbe ipso factoperdere valore all’A340 e iproprietari non intendono ri-metterci nell’ipotesi che il ve-livolo, rifilato all’Italia dopoche era stato scartato da E-tihad perché considerato unamacchina mangia-carburan-te, possa prima o poi essere ri-portato all’uso commerciale.

A Fiumicino, intanto, i tec-nici che lavorano intornoall’Airbus presidenziale, con-

vinti che una soluzione sareb-be stata trovata trattandosidell’aereo del premier, si era-no portati avanti nel lavorocon l’intenzione di dare una fi-sionomia un po’ più italiana alvelivolo.

Avevano cancellato la mar-ca sulla fiancata, che eraA6-EHA, quella degli EmiratiArabi Uniti (Eau), con cui l’ae -reo era arrivato a Fiumicino.La nuova sigla apposta sull’ae -reo di Renzi era I-TALY. Sitrattava di una scelta eccentri-ca perché tutti gli altri aereidella flotta di Stato sono targa-ti MM, che è la marca con cui inItalia si identificato gli aereimilitari. Ma l’abbandono della

» STEFANO FELTRI

Finora Matteo Renzi si èfatto notare soprattut-to per aver portatomezza Firenze al go-

verno, ma a volte succede an-che il contrario: che il governovada a Firenze. In incognito. IlCorriere Fiorentino, dorso lo-cale del Corriere della Sera, harivelato un vertice segreto del5 marzo in Comune a Firenzetra il presidente del Consiglio,il sindaco della città che hapreso il suo posto, Dario Nar-della, e alcuni assessori, oltre aMarco Carrai, amico del pre-mier questa volta nella vestedi presidente degli Aeroportidi Firenze e non di esperto dicyber sicurezza che aspira aun ruolo nei servizi segreti.

C’era anche Luca Lotti, giàcollaboratore di Renzi ai tem-pi del Comune di Firenze, maoggi sottosegretario con dele-ga all’Editoria e, quel che piùconta in questo contesto, se-gretario del Cipe, il comitatointerministeriale per le operepubbliche che eroga i milionidi euro stanziati per i grandiprogetti di investimento.

I contenuti della riunioneerano così locali che l’im p e-gno non figurava nell’agendaufficiale del governo (quelgiorno era previsto soltantoun vertice straordinario aBruxelles sull’emergenza mi-granti). “Che io veda e sentaMatteo non è una novità. Per ilnostro rapporto personale eanche per quello politico sa-rebbe assurdo il contrario”,ha replicato Nardella, smen-tendo “ricostruzioni fanta-siose” ma confermando l’i n-contro.

TRA I PREPARATIVI per laguerra in Libia, i vertici an-ti-terrorismo e la riforma dellaCostituzione, Renzi riesce atrovare il tempo di seguire glistessi dossier di cui si occupa-va da sindaco. Quello più rile-vante riguarda l’allungamen -to della pista dell’aeroporto diFirenze, ossessione locale distatus (oltre che di posti di la-voro): il vertice del G8 che siterrà in Italia nel 2017 è l’oc -casione tanto attesa per giusti-ficare l’operazione in contro-tendenza nel momento in cuisi cerca di ridurre il numerodegli scali, e magari per evitareun po’ di gare d’appalto in no-me della solita urgenza (comesuccesso all’Expo). Un annofa, Marco Carrai diceva al Sole24 Ore: “Se non ci saranno in-toppi, la nuova pista sarà pron-ta nel 2017, in tempo per far at-terrare i capi di Stato e di go-verno che parteciperanno al

G8”. E da quando Renzi è pre-mier, di intoppi ce ne sono statiben pochi: nell’estate 2014prima è arrivato il decretoSblocca Italia che ha stanziato50 milioni per allungare la pi-sta di Peretola a 2.400 metri.Poi la Regione Toscana guida-ta da Enrico Rossi (Pd, ma inteoria avversario di Renzi nelpartito) ha aderito all’Offertapubblica di acquisto lanciatadal magnate argentino Erne-sto Eurnekian su Sat, la societàall’epoca quotata in Borsa, checontrollava l’aeroporto di Pisada fondere con quello di Firen-ze nella nuova holding guidatada Carrai. È il primo caso diprivatizzazione fatta conun’Opa. Eurnekian, con il suo

rappresentante italiano Ro-berto Naldi, è uno dei tantisnodi transatlantici della retedi conoscenze di Carrai.

Nel dicembre 2015, un altrosegnale dell’intreccio tra poli-tica e aeroporti toscani. Duedeputati, Paolo Tancredi (Ap)e Fabio Melilli (Pd), presenta-no un emendamento notturnoalla legge di Stabilità: i piani di

sviluppo aeroportuale “finan -ziati o cofinanziati dallo Sta-to” e “considerati di interessenazionale” sono “redatti e ap-provati al di fuori del provve-dimento di Valutazione di im-patto ambientale (Via) non ol-tre l’inizio dei lavori”. L’aero -porto di Firenze è stato dichia-rato di interesse nazionale(dal governo Renzi), ha un pia-

no di investimento co-finan-ziato dallo Stato per 100 milio-ni su circa 230 necessari ed èalle prese con l’iter burocrati-co per la Via. Forse perché sco-perto troppo presto, l’emen -damento viene ritirato.

Il tema, però, potrebbe ri-proporsi presto visto che, co-me nota il Corriere Fiorentino,i lavori “dopo anni di braccio

di ferro, sarebbero dovuti par-tire entro il 2015, ma i docu-menti per la Valutazione d’im -patto ambientale sono impan-tanati da novembre al ministe-ro dell’Ambiente e adesso nelmigliore dei casi le ruspe po-trebbero partire solo in autun-no”.

DAL COMUNE di Firenze fannosapere che le voci secondo cuiormai è impossibile avere il G8del 2017 a Firenze perché nonc’è tempo per i lavori a Pere-tola sono prive di fondamento(Repub blica ha scritto che ilsummit si terrà in Sicilia).

Nardella e soprattutto Car-rai ci sperano ancora. È chiaroche, se la decisione del pre-

Il clubMatteo Renzi

con il sindacodi Firenze,

Dario Nardel-la. A destra,

l’aeroporto fio-rentino. Sotto,Marco Carrai

A n s a / La Pre ss e

La pista da allungareL’amico “M a rc h i n o ”,oltre che occuparsi dicyber sicurezza, guidagli scali fiorentini

Pessimo affareScritte rifatte e poicancellate, internida ristrutturarePerò il leasingcosta 40 milaeuro al giorno

50milioni I soldi stanziatidal decreto SbloccaItalia per Peretola

L’i ncont roIl 5 marzo,rivela ilCo r r i e reFi o re n t i n o,Renzi haincontrato ilsindaco diFi re n zeN a rd e l l a ;p re s e n t ianche LucaLo t t i ,assessori edirigenti delComune el’amico MarcoC a r ra i .L’appuntamen-to non figuranell’a ge n d aufficiale diPalazzo Chigi

TRA CRISI E CEMENTO

Protesta Coldirettia Torino: sparitiil 15% dei campi

q L’ITALIA ha perso il 15% delle cam-pagne per effetto dell’abbandono e

della cementificazione provocati da un mo-dello di sviluppo sbagliato che ha causato lascomparsa di 2,6 milioni di ettari di terra col-tivata negli ultimi 20 anni, pari ad almeno400 campi da calcio al giorno. È quanto de-nuncia la Coldiretti in occasione del blitz diPasquetta di agricoltori e allevatori nel gior-

no tradizionalmente dedicato alle scampa-gnate per denunciare gli effetti della profon-da crisi che ha colpito settori importantidell’agricoltura, con l’abbandono dellecampagne e la chiusura delle stalle italiane.Gli agricoltori della Coldiretti hanno sceltodi occupare piazza Palazzo di Città nel pienocentro di Torino, la prima capitale d’Italia,per riaffermare il contributo dell’a g r i co l t u ra

al Paese proprio nel giorno in cui tradizio-nalmente milioni di cittadini apprezzano lebellezze delle campagne e gustano i pro-dotti della terra e dell’allevamento nei tra-dizionali pic-nic fuori porta. Una tradizioneche rischia di sparire insieme a centinaia dimigliaia di aziende agricole e allevamenti i-taliani sotto l’attacco delle politiche comu-nitarie e delle distorsioni di mercato.

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