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La Farce de «Janot dans le sac» by Marie-Claire Gerard-Zai; Simone de ReyffReview by: Raffaele de CesareAevum, Anno 67, Fasc. 2 (maggio-agosto 1993), p. 490Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro CuoreStable URL: http://www.jstor.org/stable/20860300 .
Accessed: 14/06/2014 21:30
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490 ANNUNZIBIBLIOGRAFICI
nel 1436 dovette essere difficile procurarsi opere di Gerson, data la sua posizione a pro
posito del conflitto in corso; ma la presenza di Nicolas de Clamanges al Collegio di Na varra, dove era stato compagno di studi di
Gerson, e i contatti che questi teneva con il
'fuoruscito' a Lione possono fornire una
spiegazione del fatto che testi gersoniani con
tinuassero a giungere nella capitale. E in ogni caso dopo la sconfitta del partito anglo-bor gognone che le opere di Gerson conoscono una rapida diffusione, verosimilmente dal convento dei Celestini di Lione, dove il fra tello del Cancelliere curava che i suoi scritti fossero copiati. A questi anni risale la costi tuzione della parte piu rilevante del fondo gersoniano della biblioteca di S. Vittore, in crementata anche ad opera di Jean Lamasse, abate dal 1448, che fa cercare e copiare opere del Cancelliere, e in particolare di Guillaume
Tuysselot, la cui mano ricorre frequentemen te nei codici gersoniani di S. Vittore a segna lare varianti o a correggere errori. Tutto que sto certamente giustifica il fatto che si sia vo luto dedicare un volume alia descrizione dei codici vittorini. II censimento segue la succes
sione dei manoscritti, conservati o perduti, secondo Pinventario del 1514 redatto dal bi bliotecario Claude de Grandrue. I curatori si son proposti di seguire il modello del Censi
mento dei codici petrarcheschi, fatta eccezio ne per il criterio geografico. Dopo il numero di successione del presente catalogo, si danno la segnatura cinquecentesca e fra parentesi quella attuale; segue Pindicazione del conte nuto del codice e, quando necessaria, una no ta che potremmo definire preliminare sulle
parti del codice. La descrizione si articola, poi, in tre parti. Nella prima si da il contenu to del codice, limitandosi, pero, prevalente
mente alle opere genuine o attribuite a Ger
son, contrassegnate da una numerazione pro gressiva che non si estende alle altre opere eventualmente contenute e segnalate nella de scrizione. Degli scritti gersoniani si danno ov
viamente Pindicazione dei fogli, Pincipit e Pexplicit, e il riferimento all'edizione quando esistente. La seconda parte della descrizione e dedicata alia storia del codice, alia quale giu stamente i curatori hanno attribuito partico lare importanza consegnando spesso numero se informazioni sulPorigine, la datazione e i
possessori. L'ultima parte raccoglie i dati
propri della descrizione esterna: materiale di
scrittura, composizione, misure, scrittura, de
corazione, legatura. Correda, infine, il volu me una serie di indici che permettono al con
sultatore di accedere attraverso differenti vie alle notizie accumulate nelle singole descrizio
ni. Si tratta dell'indice degli incipit delle ope re di Gerson (pp. 217-36), delPindice dei suoi scritti distinti per generi, e alFinterno di ogni genere sistemati per lingua e organizzati alfa
beticamente per titolo (pp. 237-52); seguono Pindice degli incipit delle opere apocrife o di altri autori che figurano nelle descrizioni (pp. 253-55), Pindice degli autori le cui opere sono state segnalate nelle descrizioni (pp. 257-59), Pindice degli autori citati dai curatori (pp. 261-64), quello dei manoscritti citati nell'in troduzione e nelle notizie sui codici e di quel li datati descritti nel catalogo. Chiudono il catalogo sette tavole che riproducono in
quindici figure parti di codici della Nazionale di Parigi prevalentemente a documentazione delle mani di personaggi che hanno avuto un
ruolo nelle vicende dei codici gersoniani, e
dei quali si e parlato nelPintroduzione.
Pietro B. Rossi
La Farce de ?Janot dans le sac?. Texte pre sents par Marie-Claire Gerard-Zai et Si mone de Reyff, Geneve, Droz, 1990. Un vol. di pp. 101.
Nuova edizione di una farsa di autore sco
nosciuto, di datazione e di localizzazione in certe (seconda meta del XV secolo? Est della
Francia?) che gia Paul Aebischer aveva sco
perta e fatta conoscere nel 1924.
L'operetta, attualmente di circa trecento ottonari (ma l'unico manoscritto che ce la tramanda e acefalo, ed alcune decine di versi iniziali sono andate perdute) non ha ne origi nalita di invenzione ne pregi di fattura. Ma, pur imperniata su di uno stratagemma e su
situazioni gia largamente sfruttati dalla tradi zione farsesca, e pur condotta in maniera ab bastanza grossolana, rivela qualche naturalez za nelle sue movenze sceniche e vivacita in taluni suoi lazzi, doppi sensi ed equivoci.
L'edizione e preceduta da una ampia anali si linguistica, metrica e tematica.
Raffaele de Cesare
Katalog der Griechischen Handschriften der Osterreichischen Nationalbibliothek, Teil 3/3. Codices Theologici 200-337, von Her bert Hunger und Wolfgang Lackner unter Mitarbeit von Christian Hannick, Wien, Verlag Briider Hollinek, 1992 (Mu seion, Veroffentlichungen der Osterreichi
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