150° Unità d'Italia

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1961 – 2011 INSIEME PER 150 ANNI

FESTA DELL’UNITA’ D’ITALIA !

INNO D’ITALIA Fratelli d'Italia

L'Italia s'è desta, Dell'elmo di Scipio S'è cinta la testa. Dov'è la Vittoria? Le porga la chioma, Ché schiava di Roma Iddio la creò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.

Noi siamo da secoli Calpesti, derisi, Perché non siam popolo, Perché siam divisi. Raccolgaci un'unica Bandiera, una speme: Di fonderci insieme Già l'ora suonò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci, l'Unione, e l'amore Rivelano ai Popoli Le vie del Signore; Giuriamo far libero Il suolo natìo:

Uniti per Dio Chi vincer ci può? Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.

Dall'Alpi a Sicilia Dovunque è Legnano, Ogn'uom di Ferruccio Ha il core, ha la mano, I bimbi d'Italia Si chiaman Balilla, Il suon d'ogni squilla I Vespri suonò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.

Son giunchi che piegano Le spade vendute: Già l'Aquila d'Austria Le penne ha perdute. Il sangue d'Italia, Il sangue Polacco, Bevé, col cosacco, Ma il cor le bruciò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò

Fratelli d'Italia l'Italia s'è desta,

dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa.

SCIPIONE

Publio Cornelio Scipione Africano nacque a Roma nel 235 a.C. e morì nel 183 a.C.Fu un grandissimo

generale romano, guidò la campagna militare in Africa sconfiggendo i Cartaginesi nella seconda guerra punica.

A Zama si svolse la terribile battaglia nel 202 a.c. che si concluse con la vittoria dei romani guidati da Scipione

Dov'è la Vittoria? le porga la chioma,

ché schiava di Roma Iddio la creò.

VITTORIAQui il poeta si riferisce all'uso

antico di tagliare le chiome alle schiave per distinguerle dalle donne libere che portavano invece i capelli lunghi.

La Vittoria, dea alata dai lunghi capelli, deve porgere la chioma all’Italia perché le venga tagliata in segno di sottomissione alla nostra Nazione vincitrice contro i dominatori stranieri.

Stringiamci a coorte siam pronti alla morte

l'Italia chiamò.

COORTE

La coorte è un’antica unità militare dell’esercito romano, la decima parte di una legione.

Prima l’esercito era diviso in manipoli che permetteva una buona agilità sui terreni diseguali. La coorte aggiungeva potenza e compattezza alle unità dell’ esercito.

Noi siamo da secoli calpesti e derisi,

perché non siam popolo, perché siam divisi.

Raccolgaci un'unica bandiera, una speme:

di fonderci insieme già l'ora suonò.

Stringiamci a coorte siam pronti alla morte

l'Italia chiamò.

BANDIERALa bandiera

Uniamoci, amiamoci, l'Unione, e l'amore rivelano ai Popoli le vie del Signore; giuriamo far libero

il suolo natìo: uniti per Dio

chi vincer ci può? Stringiamci a coorte

siam pronti alla morte l'Italia chiamò.

UNIAMOCI, AMIAMOCIsecondo il liberalismo di Gioberti

Dall'Alpi a Sicilia

dovunque è Legnano

BATTAGLIA DI LEGNANOIl 27 maggio 1176 la

Lega dei Comuni lombardi decide di muovere contro Barbarossa guidati da Alberto da Giussano e uniti dietro il simbolo del Carroccio che qui si vede nel dipinto.

I cavalieri dei Comuni hanno difeso la loro libertà con coraggio e determinazione, riuscendo a vincere il potente esercito dell’imperatore.

Ogn'uom di Ferruccio

ha il core e la mano,

FRANCESCO FERRUCCIFrancesco Ferrucci, al quale è

intitolata la nostra scuola, era un soldato valoroso che ha dato la vita per la libertà della sua città dagli stranieri. Fu il commissario generale di guerra della Repubblica fiorentina che cercò di difendere in tutti i modi Firenze quando era assediata dall'esercito imperiale di Carlo V d’Asburgo. Nella battaglia di Gavinana del 1530, Francesco Ferrucci fu ferito, catturato ed ucciso da Fabrizio Maramaldo (capitano dell'esercito imperiale), un italiano al soldo dello straniero, al quale rivolse lefamose parole:

“Vile, Tu uccidi un uomo morto".

I bimbi d'Italia

si chiaman Balilla,

BALILLA Balilla è il soprannome di Giambattista Perasso, il ragazzo genovese che con il lancio di una pietra diede inizio alla rivolta popolare di Genova contro gli austro piemontesi il 5 dicembre 1746.

I Vespri suonò. Stringiamci a coorte

siam pronti alla morte

l'Italia chiamò.

I VESPRI SICILIANITutto ebbe in inzio mentre

si era in attesa della funzione religiosa del vespro nel marzo del 1282. Era il lunedì di Pasqua e all’entrata della chiesa di Palermo un soldato dell’esercito francese si era rivolto in maniera volgare ad una giovane donna accompagnata da suo marito, mettendole le mani addosso con il pretesto di perquisirla. Lo sposo prese la spada al soldato e lo uccise. Fu la scintilla che dette inizio a una rivolta popolare contro i francesi.

Son giunchi che piegano le spade vendute:

già l'Aquila d'Austria le penne ha perdute.

L’AQUILA D’AUSTRIA

L'aquila bicipite era il simbolo della stirpe imperiale degli Asburgo che dominavano sul territorio italiano.

Il sangue d'Italia, il sangue Polacco, bevé, col cosacco, ma il cor le bruciò.

Stringiamci a coorte siam pronti alla morte

l'Italia chiamò

IL SANGUE POLACCOInsieme con la

Russia (il cosacco), l'Austria aveva crudelmente sottomesso e diviso la Polonia. Ma il sangue dei popoli oppressi diventa un veleno, che dilania il cuore dell’ aquila nera degli Asburgo

Trovare dipinto della battaglia di Bratislava

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