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G G IORNALINO IORNALINO DEL DEL GRUPPO GRUPPO SCOUT SCOUT AGESCI AGESCI “C “C ASSINA ASSINA DE DE ’ P ’ P ECCHI ECCHI 1” 1” G r u p p o s c o u t A G E S C I “Ca s s in a d e’ P ec c h i 1 ° G r u p p o s c o u t A G E S C I “Ca s s in a d e’ P ec c h i 1 ° Z o n a Mil a no N o r d Z o n a Mil a no N o r d Dir et t o r e: A l e s s a n d ra B ed ini Dir et t o r e: A l e s s a n d ra B ed ini Rip r o d o t t o in p r o p r i o Rip r o d o t t o in p r o p r i o CO P I A G RA T U I T A CO P I A G RA T U I T A Sito web Sito web Sito web www.agescicassina.webhop.net www.agescicassina.webhop.net www.agescicassina.webhop.net Community Community Community www.agescicassina.it www.agescicassina.it www.agescicassina.it E E E - - - mail mail mail [email protected] [email protected] [email protected] Anno 21° Anno 21° Anno 21° - - - Anno scout 2007 Anno scout 2007 Anno scout 2007 - - - 2008 2008 2008 - - - Numero 2 Numero 2 Numero 2 - - - Dicembre 2007 Dicembre 2007 Dicembre 2007 Associazione Guide E Scouts Cattolici Italiani

ALI NO GIORN DELL GR RUU PPO SCOUTT … Scout 2007-2008...3 fff editoriale eee [email protected] Gozzo pieno e sonno profondo a voi tutti, cari lettori e care lettrici! (spero

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[email protected]@tiscali.it

Anno 21° Anno 21° Anno 21° --- Anno scout 2007

Anno scout 2007

Anno scout 2007---2008 2008 2008 --- Numero 2 Numero 2 Numero 2 --- Dicembre 2007

Dicembre 2007 Dicembre 2007

Associazione Guide E Scouts Cattolici Italiani

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Sommario Editoriale 3 Avvento 6

COCA: La voce dei capigruppo 8 Passaggi: Tempo di crescere e... 9

Passaggi: le chiamano...emozioni 11 LC: La prima Grande Caccia 12

EG: La prima uscita di reparto... 18

Dal mondo dei visi pallidi 24

L’ALFABETO FANTASTICO 22

QUESTIONARIO PER I GENITORI 17 RS: Mettiamoci in Marcia della Pace 14

NOTIZIE DALL’INTERNO 20

190

7-20

07

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Autore: Forrest Gump

Soggetto: L’eclettico e

arcinoto imprenditore forrest gump dopo essersi

lanciato nel business delle magliette con lo smile ora ci prova

con le manone...diffidate

dalle imitazioni

Foto del mese

In Dal mondo dei Visi Pallidi una nuova rubrica dedicata a

tutti i genitori del gruppo...

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editoriale

r e d a z i o n e . p a f @ t i s c a l i . i t

Gozzo pieno e sonno profondo a voi tutti, cari lettori e care lettrici!

(spero non vogliate contestare ad ex Akela no-stalgico come me, un saluto giungla di tanto in

tanto) Speriamo di avervi lasciato abbastanza tempo per leggere i due PAF precedenti e di avere ora tutta la vostra attenzione per questo numero, che torna con contenuti classici, ma anche con nuove idee e rubriche. Ritroviamo il caro Martin con la sua rubrica “Dai fatti alle parole” e lo ringraziamo per la pazienza dimostrata e la costanza nello scrivere, sebbene l’abbiamo un po’ trascurato ultima-mente. Dopo numeri di assenza, torna a scrivere anche il nostro opinionista Alessio, il quale speriamo quest’anno non ci assilli con la solita domanda: “Ma su quale argomento devo esprimermi?”. Emanuele fa invece il suo debutto ufficiale con la rubrica “Notizie dall’interno”. L’intento è quello di aggiornarvi su tutte le ini-ziative, eventi, proposte dell’AGESCI locale, re-gionale e nazionale, in modo da spingervi sem-pre più a guardarvi attorno, a partecipare, a motivare ed alimentare la vostra appartenenza associativa.

Con questo numero ricordiamo a tutti gli inte-ressati che anche il PAF contribuisce all’accu-mulo di punti per la Gara punti di Reparto: gui-de ed esploratori datevi da fare, mi raccomando! E per chi invece non sa che farsene dei soli pun-ti e vuole invece qualcosa di più concreto, è in arrivo una sorta di cruciverba ideato dalla no-stra amata Kaa. Applicatevi e troverete una parte di codice, che vi servirà a tradurre e risolvere l'indovinello presente in uno degli ultimi numeri. Chi risolverà l’enigma avrà in premio un ogget-to ideato e realizzato interamente da Kaa stessa! Ed infine, news delle news… anche i genitori avranno ufficialmente il loro spazio! Sempre ammesso che vogliano approfittarne… Coraggio! Non vorrete lasciare vuote le pagine a voi dedicate?!! Fate come “mammama” e scrivete, diteci ciò che vi sta a cuore, utilizzate anche voi il PAF per sentirvi sempre più parte di questo nostro Grup-po, di questa nostra grande Famiglia Felice. Intanto cominciate a dirci cosa ne pensate di questo giornalino, se vi piace leggerlo, se vi coinvolge così com’è o se vi apportereste delle modifiche per renderlo più accattivante… Spero le vostre risposte ai questionari che abbiamo di-stribuito giungano alfine numerose, perché al

Continua a pagina 4)

Hanno collaborato alla realizzazione di questo

numero: Kaa, Mammama, Martin,

Silvia, Simonetta, …GRAZIE!

PARLIAMOCI ATTORNO AL FUOCO [email protected]

ANNO 21° NUMERO 2 DICEMBRE 2007 Direttore responsabile: Alessandra

Capo redattore: Pietro In redazione: Alessio, Emanuele (Phao), Giorgio,

Giulia, Ilaria Impaginazione e Grafica: Pietro

Copertina: Andrea

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momento devo dire che sono un po’ scarse… vorrete mica farvi tirare le orecchie, vero? Tra pochi giorni sarà NATALE e l’Emmanuele, il Dio-con-noi verrà a visitarci. Dopo l’attesa, è ora il momento di metterci in movimento, con la stessa intensità dei pastori che ci son stati d’esempio: essi “andarono” e in quel bambino videro l’amore di Dio che era lì per loro, ci credettero e la loro vita si rinnovò (“I pastori poi se ne tornarono lodando Dio per quello che avevano visto e udito – Lc. 2-20). Anche noi “andiamo fino a Betlemme”: il viaggio è lungo, molto più lungo di quanto non sia stato per i pastori, ai quali, perché si mettessero in

cammino, bastarono il canto delle schiere celesti e la luce da cui furono avvolti. Noi dobbiamo ab-bandonare i recinti delle nostre sicurezze, i cal-coli della nostra sufficienza… Ma l’importante e muoverci, metterci in cammino senza paura: per Gesù vale la pena lasciare tutto! Ecco il mio augurio: che il Natale di quest’anno ci faccia trovare Gesù e con lui il senso di vivere, il gusto dell’essenziale, il sapore delle cose sem-plici, la voglia dell’impegno, la ricerca della pace e la tenerezza della preghiera. Brilli nei nostri cuori la luce di Betlemme e la gioia, che entrò nell’animo dei pastori, renda an-che noi annunciatori di vita e di speranza presso i fratelli. Buon Natale a tutti,

Alessandra

editoriale (Continua da pag. 3)

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Un immenso GRAZIE a Un immenso GRAZIE a don Michele e don Paolo don Michele e don Paolo

per la disponibilità al per la disponibilità al servizio dimostrata servizio dimostrata

verso il nostro gruppo.verso il nostro gruppo.

Speriamo che il Parliamoci possa ospitare al più Speriamo che il Parliamoci possa ospitare al più presto numerosi messaggi e articoli da parte del presto numerosi messaggi e articoli da parte del

nostro Assistente Ecclesiastico. nostro Assistente Ecclesiastico. Per fare in modo che ciò accada la redazione Per fare in modo che ciò accada la redazione

incontrerà don Paolo per un’intervistaincontrerà don Paolo per un’intervista--scoop che scoop che pubblicheremo sul prossimo numero!!! pubblicheremo sul prossimo numero!!!

Non perdetevela!!!Non perdetevela!!!

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A chiunque legga con un minimo di attenzione le Sacre Scritture, non può non saltare agli occhi quella che sembra essere una costante dell’agire di Dio: la predilezione per tutto ciò che pare insignificante e irrimediabilmente perduto. Sembra quasi che Dio lo faccia apposta: l’uomo dà valore alla possanza? E Lui sceglie quale re di Israele il piccolo Davide, dall’apparenza talmente insi-gnificante che il padre neppure aveva pensato di mostrarlo al profeta Incarica-to di consacrarlo; Israele si aspetta che il Messia sorga da Gerusalemme? E Lui sceglie Betlemme e Nazareth quali case per Gesù, la prima relegata dalla storia in secondo piano e la seconda talmente piccola da non apparire neppure sulle mappe del tempo; l’uomo predilige la forza quale mezzo per imporsi? E Lui propone un Messia in versione agnello sacrificale che si fa condurre muto al macello. E gli esempi sarebbero davvero tanti. I casi, quindi, sono due: o il Padre Eterno é paragona-bile a quei parroci bastian contrario che, al fine di demo-nizzare i festeggiamenti tradizionali, propongono proprio per la mezzanotte dell’ultimo dell’anno un’ora di preghie-ra; oppure sono millenni che cerca in tutti i modi di dirci qualcosa che ritiene davvero importante.

E, dando per scontato, che è alla seconda ipotesi che bisogna dare seguito, non rimane che domandarci cosa ef-fettivamente Dio voglia comunicarci. In sé, Dio è grandezza. Il concetto stesso che noi abbiamo di Lui, ci porta a pensarLo “in grande”. In qualche modo, possiamo dire che l’uomo stesso è qualcosa di grande se è vero che Dio ha considerato la vita del proprio Figlio, un prezzo accettabile per la salvezza dell’umanità. La logica, quindi, parrebbe indicarci che non è la grandezza in quanto tale a costituire un problema. Il mo-tivo della predilezione di Dio per l’apparentemente insignificante va allora ri-cercato da un’altra parte. Credo che San Paolo offra una traccia utile alla nostra indagine quando, in riferimento alla nascita di Gesù, scrive che Dio non ha considerato la pro-pria divinità come un ostacolo alla comunione con gli uomini (convinzione in-vece ritenuta un punto fermo dal credo musulmano) ma l’ha semplicemente “nascosta” ai nostri occhi2 proprio per poter entrare in relazione con ognuno di noi, senza spaventarci né, peggio, costringerci a credere in Lui in forza dell’evi-denza. La nascita di Gesù, allora, verso la quale ci apprestiamo ad andare incon-tro con il tempo forte dell’Avvento, costituisce un momento basilare – per quanto non il più importante – nella storia di ogni uomo. Nascita di Gesù che,

Note: “…andarono dunque senza indugio e trovarono…” Lc 2,16. 2 Cfr Fil 2,6-11.

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tanto per non smentirsi, Dio permette avvenga in estrema povertà (come la morte, d’altra parte). Non tanto di mezzi (certamente la Sacra famiglia non era tra le più povere di Israele) quanto, ap-punto, di “dignità”. Lui, per mezzo del quale, tutto è stato creato, si è messo nelle mani di crea-ture deboli ed ha certamente scontato gli errori commessi da Giuseppe e Maria nel farlo crescere, come noi abbiamo scontato quelli commessi dai nostri genitori ed i nostri figli scontano i nostri

nei loro confronti. E fin da subito, Dio a chi si rivolge ancora una volta? Ai poveri, ai dimenticati ed ai derelitti. Se, infatti, esisteva una categoria di persone che poteva assumere in sé tutta questa serie di aggettivi, quella era costituita proprio dai pastori, considerati ladri e perduti a tal punto da dare per scontato che non sarebbero potuti entrare nel regno di Dio una volta morti. Eppure sono proprio loro che Dio manda a cercare! Ma perché? La risposta la si trova nel titolo del nostro artico-lo: “andarono dunque senza indugio e trovarono…”: quelle perso-ne, che niente avevano più da sperare, si sono dimostrate total-mente aperte alla novità! Hanno lasciato le greggi3 e senza accam-pare scuse, né perdere tempo, si sono messe alla ricerca. Ed hanno trovato! Proprio loro, cui il senso comune e la teologia del tempo negavano la salvezza, hanno trovato il Salvatore prima di studiosi, sacerdoti e teologi!4 Ecco allora che, forse, quello che Dio cerca de sempre di dirci è di abbandonare i nostri tesori - senza preoccuparci che altri ce li rubino mentre siamo assenti - e di metterci dunque senza indugio a cercare il vero tesoro, quello che dona la Vita, non a parole ma con i fatti. Oggi nascendo piccolo, do-mani morendo incompreso e deriso, abbandonato e praticamente solo. Perché se non liberiamo il nostro cuore da tesori accumulati su questa terra, Gesù non troverà mai posto per essere accolto nella nostra vita. In quei nostri gesti quotidiani che la riempiono di si-gnificato.

Alessandra

Dio a chi si rivolge ancora una volta? Ai poveri, ai dimenticati

ed ai derelitti

3 Da notare che i pastori erano considerati dei ladri anche perché tra loro si rubavano le pecore approfittando della di-strazione altrui nella cura degli armenti. Ciò fa riflettere ancor di più sulla carica che li ha spinti ha abbandonare il pro-prio “tesoro”… 4 Questa apertura di mentalità ed accoglienza della novità contrasta non poco con la chiusura mostrata da scribi e sacer-doti che ben conoscevano la profezia contenuta nelle Scritture. Matteo scrive infatti come non solo Erode fu scosso nega-tivamente dal sospetto che la profezia si fosse realizzata, ma anche “tutta Gerusalemme” (cfr. Mt 2,3) ad indicare appunto che anche intellettuali e clero si allinearono con il re nel tentativo di far fuori Gesù appena nato. Erode per paura di per-dere il potere politico, gli altri per la chiusura mentale tipica di chi si fa forza nello studio di Dio invece che cercare per suo mezzo la comunione con Dio.

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È con grande gioia che accogliamo l’invito del Direttore nello scrivere qualche riga sul nostro beneamato PAF come neodirezione di gruppo. L’anno scout iniziato sarà sicuramente tra i più significativi perché vedrà la Comunità Capi impegnata in un progetto corposo di Formazione Personale e Comunitaria su temi importanti come l’approfondimento della relazione e-ducativa tra educatore ed educando, e di quella collaborativa tra educatore scout ed i primi educatori dei ragazzi, cioè i genitori, nonché un percorso finalizzato a comprende-re sempre meglio la “vocazione” del movi-mento scout cattolico all’interno della Chiesa Locale ( la neo Comunità Pastorale di Cassi-

na) e del territorio in genere ( Amministrazione comunale, realtà sociali…); il tutto attraverso sessioni apposite tenute anche da “esperti” provenienti dalla associazione o esterni ad essa. A discapito di un numero forse un po’ esiguo dal punto di vista “storico”, lo spirito è alto e la voglia di “lavorare” molto e bene, è tanta. Ne sono segni la Cena di Natale proposta per il 22

p.v. alla quale speriamo di vedere tutti quanti, il rinnovato slancio nella Luce della Pace, ma soprattutto le diverse iniziative che nei prossimi mesi coinvol-geranno i ragazzi ma anche i genitori! Infine come non spendere due parole sull’avvenuto avvicendamento de-gli Assistenti Ecclesiastici ? Un grosso GRAZIE a don Michele per tutto quello che ci ho donato in tanti an-ni e un caloroso BENVENUTO a don Paolo con l’augurio che lo scoutismo, denso di novità per lui, possa divenire un gioiosa e utile scoperta, oltre che speciale ambito di servizio! Ribadendo la nostra disponibilità ad incontrare chiunque ne senta la ne-cessità cogliamo l’occasione per augurare a tutti un Felice Natale. Buona Caccia, Buon Sentiero e Buona Strada.

I Capigruppo Silvia e Giorgio

Progetto corposo di Formazione Personale e Comunitaria

Lo spirito è alto e la voglia di lavorare molto e bene, è

tanta

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Cari lettori del Paf, in questo articolo vorrei parlarvi dell’uscita dei passaggi. Come ogni anno, mi trovo a ribadire il fatto che l’uscita dei passaggi è un usci-ta triste ma, sotto un certo punto di vista, è un’uscita indispensabile!!!!! Questo pensiero formatosi dopo quattro anni è la semplice constatazione del fatto che: i passaggi sono dolorosi, soprattutto per chi deve lasciare la tana si-cura per addentrarsi in una nuova dimensione sconosciuta; ma d’altra parte se non si cambiasse l’ambiente si rischierebbe di annoiarsi, e così tutta la magia che ruota intorno allo Scoutismo , si perde-rebbe con gli anni. Cominciamo dal principio: siamo partiti sa-bato 13 ottobre nel pomeriggio con un pul-lman privato sul quale ci siamo fatti spazio per aggiudicarci i posti in fondo e dopo aver creato l’atmosfera giusta, ci siamo messi a raccontare le nostre avventure scolastiche o a cantare canzoni divertenti, sa-pendo di doverci gustare ogni minuto di quel fantastico momento, perché da lì a poco tutto sarebbe cambiato.

Siamo arrivati a destinazione sempre con la nostra solita puntualità, e dopo aver scaricato le tende ci siamo in-camminati verso la meta pronti ad affrontare una nuova ed entusiasmante “Uscita dei passaggi”. Dopo un breve, ma profondo, momento di preghiera ci siamo riuniti nelle nostre branche per iniziare una ceri-monia che avrebbe dato inizio ad un nuovo anno Scout. In circa due ore si sono svolti tutti i passaggi, devo dirvi da parte mia, che non sono stati dei passaggi piacevoli, perché dal reparto sono passate persone che hanno la-sciato una traccia profonda, nel mio, e nel cuore di molti altri. Dopo aver terminato i passaggi siamo andati a mangiare, e dopo una lunga battaglia con le palline eccoci di nuo-vo raccolti in preghiera. Alla fine della serata stanchi e ormai morti ci siamo riti-rati nelle nostre tende, ma i momenti magici ancora non erano terminati, perché a pochi passi da noi il clan ed il noviziato stavano vivendo ancora un momento di pas-

...dal reparto sono passate persone che hanno lasciato una

traccia profonda, nel mio e nel cuore di molti

altri.

...un’uscita fantastica piena di emozioni, lacrime,

sorrisi,di gioie e dispiaceri!

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saggio. La mattina seguente lavati e pettinati, dopo aver fatto colazione, ci siamo rag-gruppati per un momento veloce ma significativo, che consisteva nel presenta-re il nuovo gruppo!!! Alla fine abbiamo fatto un gioco davvero entusiasmante pieno di colpi di sce-na. E cosi arriva il momento di mangiare, tutti insieme felici e contenti, anche se sapevamo che il momento di lasciarci e di tornare alle nostre vite sarebbe ben presto arrivato. Così, dopo esserci caricati lo zaino sulle spalle siamo tornati al pullman che ci attendeva pronto a riportarci a casa. Ed eccoci tornati da un’uscita fantastica piena di emozioni, lacrime, sorrisi pie-na di gioie e dispiaceri. Eccoci qui, pronti a cominciare un altro anno, con l’augurio che se ne possano vivere altri 100 così!!!!!!

Buona Caccia & Buon Sentiero ***Zebra Entusiasta***

DIREZIONE DI GRUPPO Silvia Bertolli - Capogruppo

Giorgio Frigerio - Capogruppo Don Paolo Mandelli - A.E.

Franco Uberti - Aiutocapogruppo

STAFF DI BRANCO Paola Angelino - Akela

Bruno Querzé - Bagheera Monica Pellegrini - Kaa

STAFF DI REPARTO Chiara Angelino - Caporeparto Sergio Brambilla - Caporeparto

DIRETTORE DEL GIORNALINO Alessandra Bedini

STAFF DI CLAN/FUOCO Chiara Viazzoli - Capofuoco

Stefano Brambilla - Capoclan

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Caro Giornalino, saranno secoli che non scrivo un articolo, ma ci proverò lo stesso! Sono qui davanti a questa pagina bianca per rac-contarvi dei passaggi. Qualcuno dirà: “li abbia-mo vissuti anche noi!” ma quello che vi voglio raccontare,è come ho vissuto io quest’uscita... A volte vivendo le situazioni ripetutamente, non si notano più determinati aspetti dello scouti-smo, ma come tutti sanno erano sei anni che ero fuori dal gruppo, e quest’usci-ta per me rappresenta un vero e proprio nuovo inizio!! E’ da anni che maturo questa scelta, e finalmente ho trovato il co-raggio, e la consapevolezza di avere tempo e desiderio di spenderlo nel gruppo, per in-traprendere quest’avventura. Sì, parlo di coraggio perchè non è facile riprende-re tutto da capo; non dico che ti senti un cucciolo alle prese con il nuovo pelo, ma ci siamo quasi. A questo bisogna aggiungere, ovviamente, il carico delle nuove responsabilità, e la domanda che cre-do ogni capo si faccia: “sarò all’altezza?”. Senza parlare di quella valanga di emozioni, e ricordi che non sono mai “ingialliti”, la consapevolezza di essere maturata molto in questi anni, anche se al di fuori del gruppo.. e tutto ciò che ora non riesco a tradurre in parole.. Con questo carico di emozioni, ho ini-ziato l’uscita, e ogni secondo che passa-va se ne aggiungevano altre, come la capacità delle persone, che magari non conosci ancora bene, di trattarti come se

ti conoscessero da sempre, e vi assicuro che que-sta è stata un emozione bellissima, impossibile da trovare al di fuori dello scoutismo, ma soprat-tutto è stata quella che mi ha dato molta carica, perchè mi avete fatto sentire parte di voi! Grazie veramente a tutti dal profondo del mio cuore! Soprattutto perchè non ve ne siete neanche resi conto, e la spontaneità con cui mostrate la vostra fratellanza è straordinaria! Alla partenza, mi sentivo quasi immobilizzata da

tutte le mie emozioni, ma poi con il passare del tempo, mi avete fatto sentire a casa! E che dire della commozione dei ragazzi (e capi) per i pas-saggi, che ricordano tanto i momenti vissuti da me (per la precisione non sono mai stata una tra quelle che versano fiu-

mi di lacrime, anzi avevo il ruolo di placare i pianti, e potete immaginare di chi!!); oppure del-l’altruismo, dell’attenzione dei più grandi verso i più piccoli, e molte altre ancora che se stessi a elencare occuperei troppo spazio. E’ difficile aprire il cuore per raccontarvi proprio tutto quello che è successo lì dentro in quei due giorni, perchè probabilmente me ne capacito an-cora poco. A tutte queste lodi, bisogna però aggiungere che

...la capacità delle persone, che magari non conosci ancora

bene, di trattarti come se ti conoscessero da

sempre…

“Sarò all’altezza?”, la domanda che credo ogni capo si faccia

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Dopo più di un mese, mi ritrovo qui, per rendervi partecipi della nostra prima grande caccia di quest’anno, e che grande caccia!! Il nostro branco da ora ha 9 validissime zampe tenere, che durante questa GC hanno scoperto il pelo e fi-nalmente l’hanno potuto anche indossare. È stata proprio una bella caccia, pie-na di novità, le nuove sestiglie, che anche quest’anno sono sei, e i nuovi capi e vice sestiglia. Sono stati due giorni intensi, sia per le tempistiche, perchè si sa che non si rie-sce mai a stare negli orari programmati, sia per le EMOZIONI: il mio primo racconto giungla, per cui ero terrorizzata, la gioia nel vedere l’emozione negli occhi dei cuccioli che stavano per fare il loro ingresso per la cerimonia dell’ac-cettazione ed infine i tanti momenti di famiglia felice che questo Branco ha sa-puto vivere. Ovviamente non sono mancati momenti che passeranno di diritto all’archivio storico, come Bagheera e Phao alle prese con una nutria gigantesca sul para-

brezza della macchina di Phao ed incastrata tra i tergicristalli. Sicuramente siamo un bellissimo Branco, abbiamo da lavora-re su alcune cose (vero?!) ma facendo del nostro meglio, potre-mo arrivare molto in alto. Aspettando la prossima stampa, Buona Pista, Buon Sentiero e Buona Strada a tutti voi.

Kaa

il comportamento di molti durante la messa è stato un po’ indecoroso. Buon anno a tutti quanti, non dimenticatevi ciò

che conta davvero e un grazie sincero ad ognuno di voi per avermi regalato queste EMOZIONI.

Kaa (17 ottobre)

Momenti emotivamente intensi: il mio primo

racconto giungla, la gioia negli occhi dei cuccioli

durante l’accettazione...

IL VIAGGIO Noi, il branco “Bianca Luna”, siamo partiti per la prima grande caccia dell' anno. Siamo andati con la metropolitana e in treno, poi finalmente siamo arri-vati, dopo una breve passeggiata, in una tana di lupetti e coccinelle a Vibol-done.

Due brillanti inviate del branco, Eli e Ale, ci raccontano la prima uscita di quest’anno!!

...per i cuccioli e per Kaa!!!

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LE SESTIGLIE

Dopo esserci sistemati abbiamo fatto un gioco e i vecchi lupi hanno fatto un racconto giungla in cui

si parlava dell' accettazione dei cuccioli. Dopo di che siamo andati fuori e abbiamo iniziato a fare un gioco in cui, c' erano sei basi con forme diverse. Bisognava andare con una cannuccia con attaccato

un pezzo di cotone (che tenevamo attaccato noi aspirando) fino alla fine del cortile, arrivati in fondo bisognava trovare una scatoletta con attaccato un foglietto

con il nostro nome e una forma che corrispondeva ad una delle basi.

Così si formammo le SESTIGLIE.

L' ACCETTAZIONE Mangiammo e poi successe una cosa stupenda, era l' ora in cui i cuccioli del branco si mettessero il PELO. Ci preparammo tutti per la cerimonia che stava per iniziare. Arrivarono i cuccioli con sopra la mantella e i vecchi lupi co-minciarono a parlare come nel racconto giungla; stavano per essere riconosciuti tutti come ZAMPE TENERE quando inter-venne SHERE KHAN che disse:"Cosa ci fa un cucciolo d' uo-mo in mezzo al branco?" E un lupo di quarto anno ribattè: "Già che cosa ci fa un cucciolo d'uomo?". Allora AKELA disse che ci volevano due membri del bran-co che parlassero a favore del cucciolo d'uomo ad eccezione di suo padre e sua madre. Allora inter-venne prima BALOO il maestro della legge e poi, dopo un attimo di silenzio, saltò fuori BAGHEE-RA che disse:"So che non sono un membro del branco, ma so anche che la legge dice che può essere riscattato a qualunque prezzo! Io ho appena ucciso un toro grasso che si trova a qualche miglia da qui". Allora il cucciolo d' uomo infine venne accettato. Così finì tutto e andammo a letto.

Elisabetta IL SECONDO GIORNO

La mattina seguente le sestiglie erano già formate. Il risveglio fu un evento traumatico, forse per i troppi eventi tutti in un colpo solo, ma mancava ancora qualche cosa prima di dire che tutto era in regola; ebbene sì mancavano gli urli di sestiglia. Una grande impresa si presentò ai capo-sestiglia nello spiegare ai cuccioli cosa fossero gli urli, ma in poco tempo piccole idée, ma ben confuse e così anche durante il pranzo ci fu una grande discussione sul da farsi. I cuccioli continuavano a far do-mande e a informarsi su cosa avrebbe occupato il tempo successivo, ma il tempo era volato e dove-vamo già fare la verifica conclusiva. Ognuno provava a descrivere la sua grande caccia in tutti gli aspetti e devo dire che si è concluso il tutto con delle affermazioni positive ed entusiasmanti, ma non avevamo tempo da perdere era ora di mettersi a camminare per raggiungere l’irraggiungibile stazione del treno. Sembrava impossibile, ma ce l’avevamo fatta, in poco tempo eravamo arrivati alla meta: Cassina de’Pecchi. Una gran gioia nel presentare ai genitori gli urli e un gran desiderio di tornare a casa. È stata una grande caccia splendida!

Alessandra

Cosa ci fa un cucciolo d' uomo in mezzo al branco?

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Aderendo all’iniziativa “Doni per la pace” promossa in occasione del centena-rio dello scoutismo il clan Sparvieri ha scelto di concentrare i contenuti delle attività dell’anno sul tema della pace. A questo percorso abbiamo dato il titolo “Pezzi di Pace”, consapevoli del fatto che solo con il contributo che ciascuno di noi può dare nel suo piccolo, si possono affrontare i grandi problemi dell’uma-nità e si potrà lavorare affinché ad ogni persona possano essere garantiti i Di-ritti Umani. Il primo passo del nostro percorso è stata la partecipazione alla Marcia della Pace che si svolge annualmente da Perugia ad Assisi nella prima settimana di ottobre: quest’anno un serpentone di 200.000 persone ha cammi-nato per i diritti umani e contro la povertà. Tra questi circa 8000 scout di Age-sci e Cngei. Altre tappe del nostro percorso sono la tradizionale attività della Luce della Pace, una route di servizio all’estero in Romania o in Albania, e molto altro an-cora! Aggiornamenti sui nostri progetti sui prossimi numeri di Parliamoci! Vi lascio ai commenti di alcuni miei compari RS sull’esperienza della Marcia!

Pie’

Domenica 7 ottobre 2007 alla MARCIA PER LA PACE

PERUGIA-ASSISI c’era anche il nostro clan

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Il significato che ho colto maggior-mente in questa marcia, non è stato

tanto quello di una manifestazione per urlare “pace” a tutto il mondo (anche se magari lo è stato), ma più che altro mi ha dato modo di riflettere su questo tema e, ancor di più, sullo slogan “TUTTI I DIRITTI UMANI PER TUTTI”. Il clima sereno della marcia e il lungo tempo di percorrenza, infatti, hanno permesso di trovare momenti per ripensare a tutti i diritti che a noi sembrano scontati, ma che in molte zone del mondo vengono negati!!! Ho trovato molto bel-lo il fatto che in un paese dove non manca nulla dal punto di vista dei diritti umani, più di 200-mila persone si siano ritrovate per aiutare nelle loro battaglie tutti quei popoli dove questi dirit-ti mancano!!!!

Ema

200.000 persone hanno preso parte alla marcia, di cui 8.000 scout da tutta Italia.

“…camminare per la Pace, perchè ancora lunga è la strada che ci separa dalla vetta,

ma aggiungere un passo all’altro è

l’unico modo che abbiamo di arrivarci...”

LA COLLINA DI ASSISI, meta della marcia

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Per me è stato interessante ragionare circa l'elevata presenza di scout all'edizione di quest'anno della marcia. Ritengo il nostro gruppo un po' troppo isolato alle volte e quindi mi ha fatto pia-cere trovarmi a camminare fianco a fianco con molti altri ragazzi che credono in quello in cui credo io e che "procedono" (in senso sia letterale che figurato), nella stessa direzione in cui procedo io. A volte si tende a pensare tutto in modo un po' egocentrico: non sono io a contribuire affinché determinati valo-ri vengano diffusi, siamo noi, non c'è una persona che butta la stella marina

nel mare, ma ce ne so-no 200.000. Anche am-messo che una persona sola non possa far nul-la, 200.000 potranno pur far qualcosa, sia anche e solo marciare sotto le telecamere.

Alessio

È stata una gran bella esperienza.. C’era un bel clima e anche se stancante è stato divertente..

E poi è stato allo stesso tempo bello e frustrante vedere 200mila perso-ne fare questa manifestazione..

Bello perché vuol dire che la gente non è indifferente ai problemi che ci sono nel mondo, alle persone che soffrono, che vorrebbe davvero poter fare qualcosa. E frustrante perché il fatto che le cose non cambino, nonostante ma-nifestazioni come questa continuino ad esserci, è indice del fatto che noi, anche se siamo 200mila, siamo ancora troppo pochi. Possiamo fare poco nel nostro

piccolo per cambiare situazioni che sono troppo più grandi di noi, che sono controllate principal-mente da uomini che fanno i loro interessi econo-mici piuttosto che quelli delle persone che vivono nel paese che loro governano. Comunque quello che possiamo fare nel nostro piccolo è già qualco-sa: un buon inizio,sicuramente! E chissà che pri-ma o poi qualcuno non riesca a capire che in mol-ti casi basterebbe davvero poco per far funziona-re le cose nel modo giusto, per vivere una vita lunga e serena in un paese dove ci sono rispetto, giustizia e soprattutto pace!

Simo

BANDIERA della pace scout!

PEZZI DI PACE: il clan ha portato alla marcia la sua bandiera della pace, realizzata unendo pezzi di

stoffa colorata che ciascuno ha procurato.

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1) In quale branca è tuo figlio? Branco Reparto Clan Coca 2) Ricevi il giornalino? Sì No 3) Lo leggi? Sì No 4) Se no perché? ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 5) Se sì, lo leggi: Tutto Velocemente In parte Lo sfoglio 6) Quali sono le rubriche che frequenti o ti interessano di più? ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 7) Proposte/suggerimenti/critiche/che tipo di articoli ti piacerebbe leggere? ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

QQUESTIONARIOUESTIONARIO ANONIMOANONIMO PERPER II GENITORIGENITORI

Nelle scorse settimane è stato distribuito a tutti i genitori del gruppo (attraverso i ragazzi) un questionario che riguarda la lettura del giornalino.

L’obiettivo del questionario è quello di valutare quanto il Parliamoci sia preso in considerazione da voi genitori, quanto voi vi sentiate coinvolti da questa attività.

Il questionario doveva essere consegnato entro il 2 dicembre, ma il numero di risposte pervenute in tempo (4!!!) si è rivelato troppo esiguo e insufficiente, tale

da rendere per il momento invalida l’indagine.

Preghiamo tutti i genitori del gruppo a far avere alla redazione le risposte al questionario al più presto (possibilmente entro i campi invernali) secondo queste

modalità: Consegnate il modulo a un capo o un redattore

Inviate per e-mail le risposte all’indirizzo [email protected]

Per chi avesse perso o non avesse ricevuto il modulo può: Richiederlo a un redattore

Richiederlo via mail all’indirizzo [email protected] Copiare le domande riportate qui sotto!

Speriamo di riuscire a pubblicare i risultati sul prossimo numero del giornalino.

Grazie per la collaborazione. La redazione.

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Finalmente, la prima uscita di reparto è arrivata! Sì, l’1 e il 2 dicembre ci siamo recati a Viboldone, loca-lità caratterizzata dalla antica abbazia, posto cono-sciuto già negli anni passati da molta, molta gente del nostro reparto! Appena arrivati, la procedura è stata la solita: giù gli zaini e pronti a divertirci… Iniziamo con la preghiera (per niente pesante ma significativa e profonda !!) e poi siamo stati divisi in due gruppi: uno formato dalla maggior parte dai ragazzi di primo anno, che si è dedicato al noto alfabe-

to morse e ha cercato di imparare le lettere; l’altro si è occupato dell’in-teressante comunicazione a distanza con i walkie-talkie, dal quartiere generale, composto da alcune pantere che davano ordini ad altre squa-dre!! Alla sera abbiamo fatto un cerchio di gioia sul tema HALLOWEEN e, anche se non era il tema preferito da tutti, le scenette delle squadriglie sono state carine… Beh,direi che è meglio non dire niente della notte perché in effetti…mmm dai lasciamo stare…!!!!!!!!! La sveglia è stata OrRiBiLe, ma siamo pazzi?!? Svegliare dei ragazzini

innocenti gridando? Io non lo so!!!!!!certa gente proprio non la capi-sco!!!!!! :D:D!! Dopo una buona colazione è iniziato il gioco e per la prima volta qualcuno ha capito anche le istruzioni! Il gioco non era male: una guerra tra tedeschi e ame-ricani; naturalmente abbiamo vinto noi!! L’unico piccolo problemino era il campo di battaglia…era minato ma non dico di cosa!! Dopo il pranzo (caratterizzato dalla pasta ai quattro formaggi!!!) siamo tornati a casa, stanchi ma felici di avere iniziato un nuovo anno, che si promette bene, con una bella uscita come questa!!!

Buona Caccia e Buon sentiero a tutti…

Anna (Sq. Pantere)

… stanchi ma felici di avere iniziato il nuovo anno con una bella

uscita come questa!!!

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…La prima uscita dell’anno… E se chi ben comincia è alla metà dell’opera, allora l’esito di questo primo weekend di dicembre potrebbe risultare fondamentale per le sorti del nostro reparto!!! Allora, ragazzi, com’è andata???

“Bella, raga! Siamo stati trp bravi a organizzarla! Dai, le pattuglie hanno lavorato bene… e i risultati si sono visti!”

“Sì, sì, e poi il giocone ambientato nella seconda guerra mondiale cn le radio e la segnalazione in morse è stato davvero trp forte!!!”

“Xò dai… il posto dove dormivamo nn era il massimo…” “E’ vero… ma l’abbazia di Viboldone era davvero bella! E poi avevamo ttt il paesino a nst dispostone x

il giocone!” “Oh, raga, ma tornando alle attività, l’animazione serale qnt è stata divertente?” “Sì, è vero, c’era proprio 1 bello spirito di reparto… Quasi ttt ke cantavano e facevano le danze… era

da 1 po’ ke nn succedeva! Siamo riusciti a fare ttt le canzoni dall’inizio alla fine!!!” “Sì, e lo spirito di reparto si è visto anke dopo il taps… J” “Xò dai, in quel caso abbiamo davvero fatto 1 po’ trp casino… Dovremmo imparare a distinguere 1 po’

di + i momenti in cui è il caso di smetterla…” “Beh, nn hai ttt i torti! ... a volte facciamo davvero 1 casino… Anke in cerchio… a volte nn ascoltiamo

proprio!” “Sì è vero, xò almeno in qst uscita c’è stata 1 buona partecipazione alle attività! Ci siamo lanciati ttt

quanti!!!” “Vero! Dai + grandi ai + piccoli… 1 buona integrazione!” “Insomma, cm inizio nn è stato niente male!!!”

Bene, ragazzi, posso proprio dire di essere d’accordo con voi: una bella uscita!!! …Delle attività ben riuscite, una buona partecipazione, un bello spirito di reparto… e… un po’ trop-

po casino… ma per fortuna ve ne siete accor-ti… quindi d’ora in poi sarete degli angioletti, vero? Dai, direi che siamo partiti bene… Ma ora si punta un po’ più in alto: c’è un campo inver-nale che ci attende!!! E allora al lavoro, perché questo anno possa essere un una scala in salita, in cui ogni gradi-no che ci porta verso il campo estivo sia un po’ più in alto del precedente!!! Buon sentiero…

Chiara Pettirosso Gioioso

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Udite udite!!! Da questo numero inizia una nuova rubrica curata dal vostro scoiattolino redattore preferito!!! Finalmente allargherete i vostri orizzonti scou-tistici oltre il misero orizzonte del gruppo Cassina 1°. Conoscerete news e attivi-tà dei gruppi della nostra Zona (Milano Nord), campi, route, campetti di spe-cialità e altre proposte dalla nostra associazione (AGESCI per chi nn lo sapes-

se!!!) e non solo…inizierete a prendere confidenza con termini come FSE, CNGEI, WOSM ecc ecc

Allora, tanto per cominciare, vi erudisco sulla dimensione internazionale della nostra associazione; vi ricordo, infatti, che la nostra Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani (AGESCI) insieme al Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani (CNGEI) costituisce la Federazione Ita-liana dello Scoutismo (FIS) che aderisce ai due movimenti mondiali WOSM (Organizzazione Mon-diale del Movimento Scout) e WAGGGS (Associazione Mondiale Guide ed Esploratrici) i quali sono gli unici che risalgono direttamente al nostro fondatore Baden Powel!! Ecco un breve elenco delle maggiori associazioni di scout in Italia e nel mondo: Gli organismi internazionali: WOSM World Organization of the Scout Movement WAGGGS World Association of Girl Guides and Girl Scouts UIGSE-FSE Union Internationale des Guides et Scouts d'Europe WFIS Worldwide World Federation of Independent Scouts OWS The Order of World Scouts CES. Confederation Europeenne de Scoutisme CICS Conferenza Internazionale Cattolica dello Scautismo CICG Conferenza Internazionale Cattolica del Guidiamo Le maggiori associazioni italiane: FIS Federazione Italiana dello Scautismo (WOSM E WAGGS)

AGESCI Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani CNGEI Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani

AIGSEC-FSE Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici (UIGSE-FSE) Assoraider Associazione Italiana di Scautismo Raider MASCI Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani FederScout Federazione del Movimento Scout Italiano ASCI (nuova) Associazione Scautistica Cattolica Italiana (WFIS) ASSISCOUT Associazione Indipendente Scout (WFIS)

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Paese Data Nome Campo

Attività Età Quota Scaden-

za

Germania – Rieneck

16 03 2008 24 03 2008

IMWE campo

internazionale + 17 anni, R/S 215 euro

Germania – Rieneck

01 07 2008 30 08 2008

Castello di Rieneck

Base scout 11- 16 anni

E/G

euro 4 a notte pos-sibilità affitto tende

e cucine

Svizzera 21 07 2008 02 08 2008

Contura 08 Jamboree nazionale

11 - 21 anni E/G, Noviziato,

R/S 320 CHF 31/12/07

Finlandia 28 07 2008 04 08 2008

Satahanka campo nautico 11- 16 anni

E/G 195 euro

Germania – Stoccar-

da

30 07 2008 08 08 2008

Inti Suyo (Campo Incas)

Avventura, costruzioni, mani abili

11 – 21 anni E/G, Noviziato,

R/S 165 euro

Germania 01 08 2008 10 08 2008

Spuren 20-08 - Bava-rian Jam-

boree

natura, hikes, costruzioni

11-21 (anche cam-pi di gruppo)

E/G, Noviziato, R/S

160 euro 31/03/08

Austria 05 08 2008 14 08 2008

Aqua Jamboree ac-

quatico

11- 21 anni E/G, Noviziato,

R/S

225 - 250 euro se-condo la fascia d’e-

Per maggiori informazioni, chiarimenti, proposte: www.agesci.org www.scouteguide.it oppure contattatemi all’indirizzo di redazione: [email protected] oppure chiamatemi: tel 02-9587603

Forse vi sembrerà strano ma la giornata del pensiero 2008 è proprio dietro l’angolo. Il tema scelto quest’anno dalla Federazione Italiana dello Scautismo è “pensa all’acqua”, e vuole portare alla nostra attenzione non solo l’importanza dell’acqua per la salute di grandi e piccoli, ma anche la questione dell’accesso all’acqua pulita e della conservazione delle risorse idriche.

CAMPI INTERNAZIONALI: Ecco le prime informazioni per i campi internazionali proposti dall’agesci. I campi sono dedicati ai singoli, ma anche alle varie branche; quindi se siete interessati a proporre ai vostri capi un campo o una route internazionale, INFORMATEVI!!! (sennò potete benissimo andare da soli o di squadriglia

o con qualche amico scout!)

Nel prossimo numero (e appena escono le date): Campi nautici E/G e R/S Campetti di competenza E/G Campi di specializzazione e cantieri per R/S

Scoiattolo Scattante

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Quindi via alla sfida, potresti essere tu ad essere premiato e salvare così il legame con il

mondo fantastico!

Compilate prima il cruciverba. Ciascuna lettera

evidenziata dal cerchio e dalla freccia corrisponde alla lettera dell’alfabeto fantastico

a cui è collegata. Scrivete il risultato nella

tabella qui sotto e conservatelo fino al prossimo

appuntamento, solo così potrete recuperare il linguaggio fantastico.

Alfabeto fantastico

Alfabeto italiano

δ ξ π μ γ

C’era una volta un gruppo scout di un paese nella provincia di Milano, il Cassina 1, che parlava una

lingua sconosciuta agli altri abitanti. Con il tempo tale gruppo, non so se lo conoscete, ha perso l’abitudine di parlare tale lingua poichè era

considerata obsoleta e non comprensibile dagli altri. Questo linguaggio consentiva però al gruppo di

parlare con il mondo fantastico: elfi, fate, maghi e tutti gli esseri possibili e soprattutto immaginabili. Era l’unico mezzo che poteva unificare tali popoli.

Per questo motivo era molto importante. Ora questo gruppo rischia di perdere la possibilità di comunicazione con questo mondo fantastico e sarebbe veramente un danno per tutti, non siete

d’accordo? Vi è stata concessa allora un’ultima possibilità!!! Ovviamente gli altri esseri del mondo fantastico,

essendo un po’ scocciati dalla non curanza, grazie a cui si è persa l’abitudine di parlare la lingua, hanno deciso di mettervi alla prova. Hanno lanciato una sfida! Chi riuscirà a risolvere i giochi che verranno

gentilmente pubblicati nel giornalino, arriverà all’alfabeto segreto. Con questo dovrà essere in

grado di risolvere il messaggio finale!!! Non è tutto, però.

Infatti colui che per primo sarà in grado di arrivare all’alfabeto finale, e con esso riuscirà a tradurre

l’ultimo messaggio correttamente, riceverà un’eccezionale premio, direttamente dal mondo

fantastico. E direi che non è poco!!!

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Mi raccomando impegnatevi!!

ξ μ γ π E Buon Natale dal

MONDO FANTASTICO

Verticali 1. E' scritta e periodicamente rinno-vata dal Clan/Fuoco, che rende così esplicito, secondo le proprie caratteri-stiche e tradizioni, un suo modo di sentire e di vivere il Roverismo/Scoutismo. 2. E’ il modo abituale dei Lupetti per affermare ad Akela il proprio impe-gno a mantenere la Promessa. Particolare tipologia di cartina,la cui scala può essere compresa fra 1:10.000 e i 1:100.000. 3. Particolare tipo di percorso che prende il nome da un personaggio nato a Parigi nel 1875, ufficiale della marina, che entrando in contatto con i popoli primitivi restò affascinato dalle loro capacità atletiche. Tornato in Francia mette a punto, il suo "metodo naturale", che, finita la guer-ra, diventa un metodo molto cono-sciuto ed usato negli ambienti educa-tivi. 6. Colui a cui nessuno osava attraver-sare la strada , perché era astuto co-me tabaqui, audace come il bufalo selvaggio e terribile come l’elefante ferito. 7. Tipiche del reparto, avvengono ai campi, dove i capi verificano l'ordine nelle tende igiene e pulizia. 9. Momento solenne di discussione e verifica di attività svolte o di presa di decisioni importanti, che coinvolgo-no l'intero Branco: Consiglio della....

Orizzontali 4. Momento di avventura vissuto dai rover e dalle Scolte che da soli partono per una breve Route. Ma anche gli e-sploratori e le Guide lo vivono, da soli o a coppie, per af-frontare in un clima di avventura e di contatto stretto con l'ambiente, un'occasione che richiede loro responsabilità, autonomia, competenza, silenzio, riflessione e preghiera. 5. Incontro per i Novizi, incentrato soprattutto su attività fisiche e tecniche dove predomina il senso della sfida con se stessi attraverso l'avventura e il gioco. In esso si sperimenta-no le proprie capacità e i propri limiti, si impara ad affron-tare difficoltà impreviste, ad essere pronti, a non scoraggiar-si, e ci si prepara al Servizio. 8. Momento importante e ufficiale della vita di reparto: Il consiglio della... 10. La indossano i lupetti sopra il capo. 12. Motto della Branca R/S. 13. Lo diventano i cuccioli che vengono accettati ufficial-mente dal Branco.

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Dai fatti alle parole Dai fatti alle parole Dal mondo dei Visi Pallidi è una

sorta di giornale dentro al giornale!

I Visi Pallidi per noi scout sono coloro che non hanno mai fatto la

promessa scout. In queste ultime pagine del

Parliamoci si esce dal campo dello scoutismo per tuffarci nel mondo dell’attualità, della vita comune.

Trovano spazio qui editoriali, rassegne stampa e rubriche di

diverso argomento. Ciascun lettore è liberamente

chiamato a contribuire proponendo argomenti,

riflessioni, suggerimenti o replicando alle opinioni espresse

in queste pagine. Giorgio Gaber diceva:

LIBERTÀ È PARTECIPAZIONE

Per collaborare o rispondere scrivete a [email protected] o rivolgetevi ad uno dei redattori.

Domanda a bruciapelo: Gandhi era cristiano? Altra domanda a bruciapelo: Confucio era cristiano? Un’altra ancora: Budda era cristiano? La risposta – lo sappiamo – è negativa: no, nessuno dei tre era cristiano. Eppure, chi non abita su Marte, sa che tutti questi personaggi possono essere portati ad esempio per la grande dose di umanità che sono stati capaci di profondere verso i propri simili. Chi insegnando una filosofia eticamente positiva (tale da essere addirittura assurta a religione), chi con i fatti, tutti loro hanno lasciato una traccia, hanno indicato una via di convivenza pacifica e fruttuosa per l’umane genti. Ma, allora, se la storia annovera altissimi esempi di umanità anche tra chi non crede in Gesù Cristo, è proprio necessario essere cristiani? È così irrinunciabile per la propria vita, decidere di credere nel Gesù Risorto? Questi tre personaggi, non dimostrano che – come si sente dire spesso in giro – “ci sono molti che pur non andando a messa sono migliori di molti altri che ci vanno”?

CONTINUA A PAGINA 27

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“…la libertà non è star sopra un albero, non è neanche il volo di un moscone, la libertà non è uno spazio libe-ro, libertà è partecipazione…” (Giorgio Gaber)

Quando sentivo e cantavo questa canzone, “qualche” anno fa, avevo più o meno l’età dei miei figli adesso. Sinceramente non la trovavo particolarmente intelligente o realistica perché io, che non facevo la scout, avrei decisamente preferito arrampicarmi sugli alberi, volare o dormire all’aria aperta! Certo trovavo soluzioni alternative come arrampicarmi sui muretti più alti, fare qualche vacanza nei classici campeggi tradizionali o in meno classici campeggi liberi (cosa che ora è quasi impossibile ma che comunque anche allora comportava qualche volta l’essere risvegliati dalla polizia che ci cac-ciava dalla spiaggia dove stavamo tranquillamente dormendo). Non capivo perché partecipare coinvolgesse così direttamente il senso di libertà. Con il passare degli anni e la vita nel mondo degli adulti il mio pensiero è un po’ cambiato anche se in realtà già da allora istintivamente mettevo il naso in tutte le cose che mi passavano accanto. Nella vita dei “grandi” succede tante volte che si sia invitati a partecipare ma spesso mi è capitato di osservare in alcuni un …istinto alla fuga! Quasi come se accettare di esserci fosse un castigo, un im-pegno a cui sicuramente aderiranno altri migliori di sé o….più stupidi per essersi fatti “incastrare”. Non la penso così e sinceramente credo che molte persone si perdano delle bellissime occasioni: oc-casioni di arricchimento personale, occasioni di incontro, occasioni per scoprire di poter incidere

Una nuova rubrica per i lettori del Parliamoci: mancava da un po’ di tempo tra le pagine del giornalino uno spazio a dedicato ai genitori e

abbiamo voluto ripristinarlo sperando in un’interessante e gioiosa partecipazione. A questa rubrica però non scriverà la

redazione: si tratta infatti di uno spazio libero e di un luogo di incontro e confronto, a cui tutti i genitori sono invitati a scrivere condividendo riflessioni di

qualsiasi genere e argomento o risposte agli articoli pubblicati. Coraggio!!! Non abbiate paura!!! Per partecipare scrivete a

[email protected] oppure contattare i capi unità o un redattore. Per iniziare vi proponiamo due articoli sul tema dell’educazione: i due testi sono stati pubblicati nel mese di novembre nella Community web di gruppo da una mamma che ha scelto l’anonimato (che però preghiamo di mettersi in contatto

con la redazione per identificarsi).

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Noi visi pallidi ce la mettiamo tutta, impariamo il loro strano linguaggio, seguiamo sentieri e grandi cacce, qualcuno scopre cosa vuol dire fare il cambusiere…ma in fondo sempre genitori rimaniamo. E la cosa che molti di noi pensano è che i nostri ragazzi siano stati fortunati ad incontrare il gruppo scout di Cassina e tutta la comunità capi che lo sostiene. Ogni settimana, ogni anno che passa, capiamo che quello che imparano attraverso i giochi e le av-venture, la preghiera e le discussioni è il modo più bello per imparare ad affrontare le responsabilità che prima o poi dovranno assumersi nella loro vita. Ci crediamo, preghiamo, li accompagniamo di qui e di là, e poi un giorno…ci dicono che agli scout non hanno più intenzione di andare! Al primo momento credi che tuo figlio (o figlia) scherzi ma poi il discorso si fa serio. Che fare? Momenti di silenzio. Primo: rimandi la discussione! Poi cerchi di chiarirti le idee ma è pro-prio difficile trovare il modo di convincerlo senza nello stesso tempo importi. E poi magari porta an-che qualche valida motivazione, certo tu la ritieni meno importante ma per lui non lo è… Allora vi mando un brano tratto dal libro “La fede spiegata a mio figlio” di Davide Perillo (ed. PIEMME) che il nostro don ci ha suggerito e che mi sembra molto utile: “…so benissimo che la parola decisiva, davanti a un incontro o a una proposta, è un’altra: la libertà. La loro libertà. Sta a loro dire “sì” o “no”. E nessuno può farlo al posto loro. È il bello dell’educazione. Ed è anche il bello del cristianesimo. Non prevede garanzie, né reti di protezione. È un rischio, perché si affida totalmente al mistero della libertà dell’altro. Ma non puoi voler bene a tuo figlio senza amare la sua libertà. Senza investire tutto su di essa. E’ un rischio, ma vale la pena di correrlo. Proprio come fa Dio con noi.”

mammama

nella propria vita, o addirittura sul mondo, molto più di quel che uno inizialmente potesse immagi-nare. Ad esempio nella vita dei figli. Non intendo suggerire di frequentare assiduamente la loro compagnia, potremmo rimanere vera-mente male quando ci dicessero di andarcene, ma il loro mondo sì. A partire dalla loro scuola – conoscendo i loro insegnanti, dai loro amici – accompagnandoli alle fe-ste, dalla loro testa – incontrando qualche educatore o psicologo che magari ne sa più di noi, o cono-scendo i loro capi scout, ecc… Ma ancora di più ho ricevuto per me stessa tutte le volte che ho detto, titubante, sì ad un invito che richiedeva impegno e costanza, perché questo, anche da “grandi”, rimane l’unico modo di mettersi alla prova, conoscersi nei propri limiti, imparare cose nuove e crescere. La scusa tipica dei ragazzi è sempre valida, anche dopo anni: purtroppo non ho tempo! Ci sarà sicu-ramente qualcuno che ne ha più di me. Ma se tutti dicessero sempre così non ci sarebbe il catechismo, gli allenatori di calcio per i nostri fi-gli, le ambulanze, i consigli pastorali, NON CI SAREBBE IL GRUPPO SCOUT CASSINA I! E noi co-me faremmo? Cosa ce ne faremmo della nostra libertà di non esserci? A presto

mammama

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A dirla proprio tutta, per sapere che amare il proprio prossimo è una cosa giusta, non bisogna certo aprire un Vangelo! Ognuno di noi sente nel profondo che l’egoismo, per quanto prevalente tra gli uomini, in realtà è una anomalia e che l’insegnamento dell’amore che tante grandi anime, non solo Gesù, hanno indicato quale “via della felicità” – via fatta propria cinquant’anni fa, se pur in modo del tutto particolare, dal movimento dei “figli dei fiori” (che sarebbe stato più appropriato chiamare “figli delle piante” visto il loro uso di cannabis) - appartiene al dna dell’uomo. Quindi, riformulo la domanda: perché essere cristiani? Che senso ha? Quale differenza ci può essere (se c’è) tra un Gandhi ed una Madre Teresa di Calcutta? Non hanno amato entrambi l’umanità? Non hanno speso la propria vita per l’umanità? Domanda intrigante, non vi pare? In effetti, se si considerasse il cristianesimo come una religione, cioè come un tentativo da parte dell’uomo di arrivare a Dio, non varrebbe

la pena di aderirvi. O, meglio, avrebbe lo stesso valore di ogni altra religione. E, comunque, servirebbe solo a dare una soddisfazione psicologica a chi vi aderisce: quella di sentirsi a posto perché si crede nell’esistenza di Dio. Un Dio da onorare con un culto fatto di riti sostanzialmente immutabili, creati a tavolino. Un Dio da tenere buono con offerte. Un Dio da plagiare con preghiere, così che soddisfi le nostre richieste.

Ma il cristianesimo non è una religione (sento che qui qualcuno ha già sussultato!). Non è un tentativo di “gestire” il Divino in quanto tale. Non è neppure – e forse ora c’è chi cadrà dalla sedia – un insieme di norme etiche da mettere in pratica. No. Il cristianesimo è

atro. Per fortuna. Il cristianesimo è l’atto di Dio che, invece di starsene nei cieli bello beato (chi lo è se non Lui, giusto?), decide di scendere tra gli uomini, di parlare con loro, di mangiare con loro. Il cristianesimo è il movimento di Dio verso l‘uomo, dall’alto verso il basso. È l’incontro tra Dio e le Sue creature: noi. Come? In Gesù. Ora, è logico credere che, essendo il peccato

SEGUE DA PAGINA 24

Breve presentazione della rubrica per coloro che non avessero ancora avuto modo di leggerla: Martin, misterioso autore e collaboratore della redazione dallo scorso anno, è un bravo provocatore! La sua intrigante rubrica è sempre attenta alle vicende di attualità e ad alcune problematiche esistenziali. L’autore si preoccupa di scrutare nei fatti e di condividere con noi le sue riflessioni.

Perché essere cristiani? Che senso ha?

Quale differenza ci può essere tra un Gandhi

ed una Madre Teresa?

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la realtà più antitetica a Dio, Gesù fosse senza peccato. Questo comporta che in Gesù è possibile vedere la creatura uomo così come era stata progettata originariamente da Dio. Così come erano Adamo ed Eva prima del peccato originario che noi tutti ci trasciniamo. Quindi, Gesù era in perfetta sintonia con il Padre non solo perché vero Dio, ma anche perché vero uomo. Ma tutto questo cosa c’entra con la domanda iniziale? La domanda, naturalmente, è retorica: c’entra, eccome, perché il cristiano ha quale esempio cui tendere proprio Gesù. E più si lascia plasmare dallo Spirito, più si “perfeziona” in Gesù, più diventa - per “effetto a cascata” - vero uomo. Quindi capace di esprimere in misura sempre più profonda l’umanità che originariamente contraddistingueva l’uomo. Ora, nessuno mette in dubbio che Gandhi,

per quanto non battezzato, oggi non sia comunque in paradiso, a godere di quel Dio che, comunque, ha visto nel proprio prossimo, ha scoperto con i mezzi culturali a propria disposizione, vivendo nel suo proprio tempo. Dio, infatti, elargisce la propria Grazia anche a chi non è cristiano, perché è comunque Suo

figlio, di cui Gesù è il primogenito, non l’unico! Ma essere cristiano (vero, non solo di nome) certamente aiuta a essere più uomo. Proprio perché, come detto poc’anzi, Gesù è vero uomo. La santità non è altro che questo: riuscire a

trasmettere l’umanità che Dio ci ha infuso nell’istante in cui ha deciso di crearci. Uomo e cristiano, allora, è meglio che uomo e basta. Come dire: ciù is mèi che uàn. E scusate se è poco!

Martin

La santità è riuscire a trasmettere l’umanità che Dio ci ha infuso nell’istante in cui ha

deciso di crearci.

La tradizione popolare ci ha consegnato il detto “marzo pazzerello”, a voler indicare quanto questo mese, pur vedendo il ritorno della primavera, sia facilmente soggetto a piogge. E in effetti, a ben vedere, si è trattato di un mese in cui non ha solo piovuto. Ha addirittura tuonato. Se non dal punto di vista meteorologico, almeno da quello “pastoral-teologico”. E non mi riferisco ai Dico (queste pagine non sono adatte ad ospitare una querelle politica) ma a due inter-venti fatti da figure di assoluto rilievo della Chiesa Catto-lica. In occasione della chiusura della due giorni di studi su “La ragione, le scienze e il futuro delle civiltà”, il car-dinale Ruini ha invitato i pensatori di cultura cattolica a “svegliarsi”1. Circa tre settimane dopo, papa Benedetto XVI ha fatto eco alle parole del cardinale, ammonendo l’Europa

Continua nella pagina succesiva

L’articolo che segue è stato scritto da Martin nel mese di

marzo scorso. Purtroppo non fu possibile pubblicarlo

poiché negli ultimi mesi dello scorso anno

giornalistico non uscì nessun numero di Parliamoci.

Pubblichiamo ora l’articolo scusandoci con l’autore e

sperando di fare cosa gradita ai lettori.

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a non dimenticare quei “valori universali” che “il cristianesimo ha contribuito a forgiare”, pena l’apostasia, cioè il rifiuto totale di Dio e della fe-de cristiana2. In ultimo, di se stessa. Si tratta certamente di inviti assolutamente condivisibili. In effetti, la nostra cultura è permeata di anticristianesimo (molto) più o (poco) meno laten-te. Credo che solo un cieco po-trebbe non rendersene conto, come solo un sordo non riusci-rebbe a cogliere la straordinaria bellezza di una sinfonia del mio connazionale Beethoven. Eppure… Eppure proprio questi appelli fatti coram populo ed in occasione di appuntamenti ufficiali di grande risonanza, paiono quali note stonate. La storia ci dice che fin dall’inizio, nono-stante le persecuzioni scatenatele contro, la Chie-sa ha visto crescere il numero dei fedeli. La stes-sa storia ci insegna che – nonostante molti oggi si affannino a dimenticarlo – l’Europa è frutto per molta parte delle opere di santi, teologi, pre-dicatori, preti e - udite udite! – perfino papi. La storia ci dice anche che la società e la cultura europee erano impastate di fede cristiana fino al midollo. Nonostante tutto questo, oggi la Chiesa deve fare un ap-pello continuo perché le radici cristiane del Vec-chio Continente vengano rinvigorite, quasi ricor-dando i termini dell’appello che fece Hitler al popolo tedesco all’indomani del Trattato di Ver-sailles (sì, lo so, ho fatto un accostamento un po’

forte. Licenza poetica, dai…!). Non vi pare strano (o per lo meno fuori luogo)? Purtroppo la Chiesa pare da tempo non es-sere più considerata punto di riferimento per la stragrande maggioranza delle persone. Per i più

svariati motivi che lascio a ognu-no dei miei quattro lettori. Colpisce certamente, però, sottolineare come l’Illuminismo prima ed il Marxismo-Leninismo poi, siano riusciti ad attirare nelle proprie fila un gran numero di “fedeli” attingendo

proprio a quei valori da sempre facenti parte del patrimonio cristiano: fratellanza, uguaglianza, libertà3. Generalizzando, si potrebbe anche azzar-dare l’ipotesi che la Chiesa abbia perso la pro-pria credibilità davanti al mondo. Voglio fare un esempio, scevro da ogni po-lemica, prendendo in esame un personaggio co-nosciuto dagli scouts: san Francesco. Come sa-

rebbe stato possibile che così tanta gente si raccogliesse attor-no a lui se non avesse avuto cre-dibilità? Ce l’aveva. E, soprattutto, la gente gliela riconosceva. Ma oggi il numero di fedeli

diminuisce sempre più. Forse – probabilmente – perché gli uomini non riescono più a sentirsi ab-bagliati dal bagliore emanato dalla Chiesa nei primi secoli.

Si potrebbe anche azzardare l’ipotesi che

la Chiesa abbia perso la propria credibilità

davanti al mondo?

La storia ci dice che la società e la cultura

europee erano impastate di fede

cristiana fino al midollo...

Note: “Deutschland Erwacht!”: Trad. “Germania svegliati!” 1 Cfr: Ruini:”Cattolici svegliatevi” Corriere della Sera, articolo del 4 marzo 2007-04-01 2 Cfr. Il papa:l’Europa rischia l’apostasia da se stessa se rinuncia alle radici cristiane, Corriere della Sera, articolo del 25 marzo 2007 3 Nel Manifesto di Marx ed Engels del 1848, che sta alla base del Marxismo, si legge tra le altre cose questa frase: “Da ciascuno a seconda delle sue possibilità, a ciascuno secondo i suoi bisogni”. In Atti 62,44-45 è scrit-to: “Tutti i credenti vivevano insieme e tenevano ogni cosa in comune; e quanti possedevano beni e sostanze le vendevano e ne facevano parte a tutti secondo i bisogni di ciascuno”.

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Se così fosse, ci troveremmo di fronte ad un problema grave perché, nonostante tutte le sue magagne, la Chiesa è il sale della terra, è il lievi-to nella pasta di pane, è la lampada messa in vi-sta. E, allora, acquisterebbero un più attuale significato le parole di Gesù ai discepoli: “Siete voi il sale della terra. Ma se il sale diventa insipi-

do, come ridargli il sapore? Non serve più a nul-la: lo si getta via ed è calpestato dalla gente. (…) Nessuno accende una lucerna e la mette sotto il secchio ma sopra il candelabro per far luce a quanti sono in casa. Così deve brillare la vostra luce agli occhi degli uomini: essi vedranno le vo-stre opere e riconosceranno il Padre vostro cele-ste.” (Mt 5,13.15-16).

Martin

Eppure la Chiesa ha fatto innumerevoli errori in passato, che ora sta pagando con gli interessi. Dicendo questo non voglio assolutamente nega-re la responsabilità dell’uomo, sempre più sicuro dei propri mezzi, tanto da pensare di poter fare a meno di Dio, ma sarebbe opportuno analizzare alcuni fatti, sui quali non è possibile sorvolare volendo trattare seriamente questo te-ma. La Chiesa in passato è stata ge-stita da uomini che hanno commesso crimini atroci con-tro l’umanità e non credo di esagerare affermandolo, hanno indetto crociate in cui uomini comuni venivano mandati al ma-cello proprio contro quello stesso ideale di tolle-ranza che avrebbe dovuto guidarli, hanno predi-cato: “… Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà ...” [Mt 16,25], proprio

mentre chiedevano alle nazioni cristiane di Com-battere per difendere il loro potere temporale; hanno ucciso, si basti pensare all’inquisizione, rubato, tutte le tasse e le gabelle utili a dar lustro al clero, mentito, invidiato, compiuto ogni gene-re di atti impuri, venerato gli dei del pragmati-smo e dell’amor proprio. Hanno, a conti fatti,

trasgredito con regolarità ogni comandamento (forse non pro-prio tutti: hanno sempre onora-to il padre e la madre dopotut-to, anche figli, parenti e nipoti se è per questo, infatti si sono sempre premurati di sistemarli in ruoli di potere e ricchezza),

che essi stessi si onoravano di predicare nel no-me dell’Altissimo, già nel Suo nome, tutti questi peccati venivano commessi nel Suo nome. Come si possono definire “magagne”? Una magagna la faccio io quando mi dimentico qualcosa, o faccio cadere una bottiglia aperta, o

Tutti quei peccati commessi nel

Suo nome

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mi sporco la camicia pulita. Queste sono vere e proprie bestialità, tanto grandi ed evidenti che saltano fuori da ogni libro di storia e si pronun-ciano con voce tanto alta che persino per un cri-stiano fondamentalista sarebbe impossibile igno-rarle. Sono riusciti a perpetrare i loro errori fin-ché l’uomo non ha cominciato a rialzare la testa e a rendersi conto di quanto divario ci fosse tra il dire ed il fare dell’istituzione “Chiesa”, e a quel punto è stato il tracollo: la riforma protestante, l’Illuminismo, il Comunismo, tutte voci che so-stenevano gli errori del clero e si prestavano come modello alter-nativo e perfezionato; ma ovvia-mente per evidenziare la tua in-dipendenza da una realtà devi negare la realtà stessa, ecco dun-que nascere i grandi scismi: la volontà di opporsi ad un sistema ormai imperfetto evidenziandone altri alternati-vi, seppur basati sugli stessi principi. A questa critica si è aggiunto il XX secolo, ideo-logicamente devastante per la Fede, da cui l’uo-mo è uscito con una domanda: “Dov’è Dio?”, nata dalle atrocità avvenute e, incredibile ma ve-ro, dalla scolarizzazione di massa. E’ diffusa la consapevolezza che tutte le atrocità accadono a causa dell’uomo, dei suoi errori, del-la sua scarsa capacità di usare il libero arbitrio, ma vedendo le immagini dei campi di sterminio, del fungo atomico, delle fosse comuni, non viene comunque spontaneo farsi quella domanda? Spesso l’istinto è più forte della ragione. Una volta ai poveri plebei si poteva dire: “E’ il vo-lere di Dio” e loro zitti e buoni accettavano, ora risulta più dif-ficile tacitare così una mente pensante e più o meno istruita. La Chiesa del nuovo millennio deve fare i conti con tutti questi problemi, deve riconquistare la fiducia di molti, deve riaffermarsi a livello spiri-tuale ora che l’uomo vive in condizioni tali da non aver più “bisogno” di credere in qualcosa. La cristianità raramente perde fedeli in favore di

altre religioni, ma dell’ateismo sempre più ende-mico. Importanti passi di rinnovamento sono stati compiuti, ma non basta: le alte sfere sono ancora ricoperte da troppo lusso per poter essere credi-bili agli occhi dei non credenti. Io cristiano cono-sco le piccole realtà missionarie, i preti umili che vivono tra la gente, ma per gli esterni che vedo-no il Cattolicesimo attraverso il Papa trovano un uomo che chiede di pensare ai poveri dell’Africa mentre si siede su uno scranno d’oro e, scusate

se lo dico, in questo leggo tanta incoerenza. Il Figlio dell’Uomo è nato in una mangiatoia, vissuto di lavoro, povertà e peregrina-zione, possibile che al suo rap-presentante serva uno Stato in-tero per amministrare il potere spirituale. Come dire che il di-

gnitario del re vive nel castello, mentre il re stes-so è relegato in una baracca. Non dico che i rap-presentanti del clero dovrebbero vivere sotto ai ponti, non sia mai, ma certe comodità sono dav-vero tanto irrinunciabili? E’ vero che Gesù ha detto a Giuda di non preoc-cuparsi della vendita dell’unguento, perché i po-veri ci sarebbero sempre stati, ma Lui sapeva di dover morire a breve, mentre il Clero ci sarà fin-ché ci saranno cristiani. Dunque come fare? Come uscirne? La risposta è in ognuno di noi, è fede nonostante

tutto, è fede in Dio, che è sopra l’uomo, è fede in Dio che per-dona l’uomo, è fede in un Dio di cui abbiamo bisogno e non perché ci guarisca dalle malat-tie o perché ci dia il contentino quando facciamo i bravi, ma fede in un Dio che vuole il no-stro bene anche quando nem-

meno noi sappiamo in cosa esso consista. E’ fede in una Chiesa che Ci ha lasciato come guida e che continua a scegliere mostrandoci l’esempio di uomini illuminati come Giovanni Paolo II, u-na Chiesa che quotidianamente, pur con tutta la sua fallibilità si tende verso di noi.

Fede in un Dio che vuole il nostro bene

anche quando nemmeno noi sappiamo

in cosa esso consista

“Dov’è Dio?”, la domanda

dell’uomo dopo il XX secolo

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PARLIAMOCI ATTORNO AL FUOCO

Giornalino del gruppo scout AGESCI Cassina de’ Pecchi 1

Anno 21° - Numero 2 - Dicembre 2007

Riprodotto in proprio — COPIA GRATUITA

Direttore responsabile della pubblicazione: Alessandra Bedini

Associazione Guide E Scouts Cattolici Italiani

Gruppo scout AGESCI “Cassina de’ Pecchi 1°” Zona Milano Nord

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Per raggiungerci o informazioni: Parrocchia Santa Maria Nascente –

Via don Verderio 17 – Località Camporicco – 20060 Cassina de’ Pecchi (MI).

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