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UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI PALERMO FACOLTÁ DI LETTERE E FILOSOFIA CORSO DI LAUREA IN LETTERE MODERNE Indirizzo linguistico letterario Antroponimi popolari a Cammarata e San Giovanni Gemini I: TESI DI LAUREA DI: RELATORE:

Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

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Storia dei soprannomi con uno sguardo specifico su due paesi dell'entroterra siciliano: Cammarata e San Giovanni Gemini.

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UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI PALERMO

FACOLTÁ DI LETTERE E FILOSOFIA

CORSO DI LAUREA IN LETTERE MODERNE

Indirizzo linguistico letterario

Antroponimi popolari a Cammarata

e San Giovanni Gemini

TESI DI LAUREA DI: TESI DI LAUREA DI: RELATORE:

Madonia Salvatore Madonia Salvatore Prof. Giovanni Ruffino

________________________________________________

ANNO ACCADEMICO 2007/2008

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Ciccu Pajè, Masciu Cola Maricchiuolu, Sarvaturi Donna Rita, Mahalahonti, Turiḍḍu Chiappazza, Giuvanni Narbuni, Ciccu Manazza, Scarpi Sciuonti Judia, Ciccu La Mezza, Caccialittichi, i magari di li Sciurni, don Licca lu spacu, don ‘Ncarca li Chiova, don Sfossa Tabbuta Guasteḍḍi, don Munna Patati, don Munna Ficudinia, don Scorcia Limuna, don Spicchia li Favi, don Filacuni Pirniciaru.Aggenti buoni li Catarieḍḍi, Judiciara di li Sciurni; Gridazzera li Mahalli

e sciarrera li Piciolli; Crusiteri li Giannetti, Porta Mmucca li don Cuoli;

Calaciuna li Martieḍḍi, Ridi Mmucca di li Turri; Carritteri i Giusippichi e

ppi giummi nni Fragali; ppi grassura nni Tausciu, Occhiu Magicu

Paliḍḍu; e Scibetta lavativu, Piedi chiatti nni Basiliu; ppi Rifardi nni

Cannieḍḍu, Sbarbatieḍḍi li Picciuna; ppi procetti nni Tambuzzu e ppi

nnappa li Scavetti; Vucca Aperta nni Cipiḍḍa e ppi roti nni Picià; e ppi

nasu nni Scupini, Scuonzu d’ossa Tariuolu; pagnuttara don Alfonzu, un

cinchinu Paraturaru: genti fini li Sarduzzi e ppi bruocculi nni Barabba;

bastarduna li Marrani, razza bona li Purcieḍḍi; galantuomini i

Stimatureḍḍi, sola china ni Milieḍḍi; pumatusi li Jacuobbi, testi gruossi

li Sagnapichi; ppi parola li Grattati, mbriacuna li Sgarrà; Scimiuna li

Campanieḍḍi, di politica Curri Curri e l’Arasimi imbrugliuna,

mangiatari li Pastara; farfantuna li Siḍḍuna, parlitteri i Maraneḍḍi;

curtuliḍḍi li Munacheḍḍi, addimanneri li Struncuna; e ppi sbornia li

Vinci e ppi sivu li Sansuna; abballarini li Cirini, sunatura li Scecchitani;

Sansuna, Marturana e Catarieḍḍi, amari li puvureḍḍi; Scecchi, scarpi di

pilu e pagliara, un certu pp’aḍḍubbari; masci, cavaḍḍi fimmini e 2

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calavrisi sunnu la cunsumazioni di li casi; Cu scecchi caccia e fimmini

cridi, cielu di paradisu un si ni vidi;

Ecco un suono di tromba e si radunarono tutti in piazza ppi fari na bella tavulata di rosmarinu, di pitrusinu e basilicò, ova di canni, puma di seggi, e ficatieḍḍi di muschi.

(Da un foglietto dattiloscritto, datato 1953 e firmato Salvatore Galeone, intitolato Vari nomi scritti da un filosofo analfabeta Galeone Salvatore. Gli argomenti personali e sono. Tratto da ‘ S. Giovanni Gemini, notizie storico – religiose’ di Mons. Domenico De Gregorio, pag. 518 – 519. Questo componimento, in cui sono menzionati molti antroponimi popolari attualmente riscontrabili a Cammarata e San Giovanni Gemini, rappresenta soltanto l’espressione dell’arguzia e della fantasia popolare e, come precisato dallo stesso De Gregorio, non mira di certo all’offesa delle famiglie nominate).

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1.Introduzione

L’antroponimia: Cenni storici

L'antroponimia è quella disciplina che studia i nomi di persona. Il termine deriva dal sostantivo greco ànthropos ‘uomo’, legato al sostantivo ònoma, ‘nome’.Il sistema antroponimico contemporaneo italiano è articolato nelle due componenti del nome, che è l'appellativo individuale imposto al nascituro, e del cognome ( o nome di famiglia, o anche secondo nome), appellativo di tipo familiare trasmesso in linea paterna. Secondo due ricerche effettuate da De Felice, il patrimonio dei nomi propri italiani ammonterebbe a circa 10.000 ( Dizionario dei nomi italiani, De Felice 1986), mentre quello dei cognomi a 14.000 ( Dizionario dei cognomi italiani, De Felice 1978).Nello studio del sistema antroponimico occorre però fare una distinzione tra l' analisi dei nomi propri di persona e l' analisi dei cognomi. I primi infatti venivano attribuiti, fin dalle società più arcaiche, per designare e individuare una persona all'interno di piccole comunità. L’ attribuzione di un nome singolo è pertanto vista come un tratto naturale della nostra specie. La nascita dei cognomi invece, come designazione ufficiale di un gruppo familiare, è scaturita dall'evoluzione della società durante il periodo medievale, e viene vista come un fenomeno di tipo culturale. Tale fenomeno risponde alle esigenze di modernizzazione di tale società, in

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continua evoluzione, in cui si andava raffinando e perfezionando il sistema della burocrazia e si andavano formando i primi stati moderni.Il sistema antroponimico è fortemente caratterizzato da un lungo e tradizionale processo di formazione che risale al mondo ebraico dei nomi biblici, passando per le culture greca, latina e tardo latina, per poi avvalersi del contributo del mondo germanico.Volendo ripercorrere le tappe del processo di formazione del sistema antroponimico è opportuno risalire al periodo degli antichi Greci. Presso di loro il nome era strettamente legato al valore morale e guerriero, agli ideali, alle abitudini e allo stile di vita di chi lo portava. Il più delle volte, questo era seguito dal genitivo del patronimico al fine di evitare i rari casi di omonimia. A Roma invece, le regole erano di certo più complesse: ad un periodo iniziale di relativa semplicità, in cui il sistema di attribuzione era basato sulla scelta di un nome singolo, seguì un periodo, successivo al contatto con la civiltà etrusca che già conosceva l'uso del nome gentilizio da affiancare al nome personale, in cui il sistema antroponimico latino si evolvette. É in età repubblicana, all'interno delle classi patrizie, che infatti si assiste alla creazione di nomi maschili basati su un sistema trimembre. Tale sistema antroponimico era infatti caratterizzato dall'accostamento di tre nomi propri. Questi venivano indicati come praenomen, (Marcus) corrispondente al nome proprio che intendiamo oggi, per il quale si attingeva da un repertorio abbastanza limitato e che spesso nelle iscrizioni veniva abbreviato, nomen, (Tullio) che individuava la gens di appartenenza e può essere paragonato al nostro cognome, ed infine il cognomen, (Cicero) un soprannome che veniva imposto individualmente all' interno della famiglia al raggiungimento dell'età virile e che spesso poteva riferirsi a determinate caratteristiche fisiche. La maggior parte dei personaggi latini sono appunto ricordati attraverso il cognomen: (Marcus Porcius Cato = Catone; Caius Crispus Sallustius = Sallustio). Talvolta a questi si aggiungeva un secondo cognomen, antenato del soprannome,

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chiamato anche agnomen, che spesso veniva usato per dare un certo grado di onorificenza e lode al personaggio cui veniva attribuito. Come si è già accennato, tale sistema caratterizzava esclusivamente i maschi delle classi patrizie. Gli appartenenti alle sfere sociali meno agiate, così come anche le donne di qualsiasi estrazione sociale, continuarono ad adottare il sistema a nome unico. Tuttavia, per le nuove classi sociali in ascesa, il conseguimento dei tria nomina significò il passaggio ad una condizione di piccola nobiltà. Fu così ad esempio per le classi degli equites.In età imperiale tale sistema trimembre entrò però in crisi. Il praenomen e il nomen persero infatti la loro importanza originaria a favore del cognomen, e quindi del nome unico. Tale processo può essere additato a fattori di ordine sociale, come la progressiva irruzione nelle classi sociali più elevate degli appartenenti alla classe dei liberti, che sconoscevano l'uso del sistema antroponimico polinominale. Inoltre, a favorire l'abbandono del sistema trinominale contribuì anche il contatto, sempre più fitto, con la cultura ellenistica che sconosceva l'uso di affiancare più nomi per designare un individuo.Con l'avvento del cristianesimo, per sfuggire alle persecuzioni religiose, inizialmente si cercò di mantenere la formula trinominale che tuttavia venne sostituita dall'utilizzo di un nome singolo e individuale; il sistema trinominale patrizio veniva infatti considerato come un residuo della cultura pagana.Durante tutto l'arco che va dal V al XI sec., caratterizzato dalle invasioni barbariche, ad imporsi furono nomi unici di origine soprattutto germanica, bizantina e longobarda. Se però le invasioni germaniche non causarono una frattura profonda all' interno del sistema antroponimico ( infatti presso le classi della nobiltà senatoriale si ebbe la tendenza a mantenere ancora in vita il sistema trinominale), è con la spartizione del territorio italiano tra Longobardi e Bizantini che si assiste alla fine del sistema trinominale latino. Nelle zone di influenza Longobarda, le dure condizioni servili

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imposte alle popolazioni assoggettate causarono infatti la scomparsa delle classi gentilizie latine. All'interno della società, l'alto prestigio detenuto dai Longobardi fece in modo che l'assunzione da parte dell' individuo di un nome di origine germanica fosse vista come un fattore di prestigio e di grande elevazione sociale.Negli anni che vanno dal Mille al '200, accanto al nomen unicum, comparvero le prime forme cognominali. Queste forme si stabilizzarono durante tutto l’arco del Rinascimento, anche a seguito di disposizioni sancite dal Concilio di Trento (1545) che stabilivano la creazione di registri battesimali in cui venissero inseriti sia il nome, sia il cognome del battezzato. Infatti in una società in continua trasformazione, caratterizzata dall'evolversi dei mercati e dei sistemi economici, dall' aumento degli scambi commerciali, dalle prime compilazioni di atti burocratici e notarili e per ovviare al problema, sempre crescente, dei numerosi casi di omonimia, si ebbe l’esigenza di affiancare al proprio nome individuale un altro nome che, o indicava la discendenza familiare (patronimici o matronimici) , o il luogo di origine o di provenienza (toponimi ed etnici), o il mestiere svolto, oppure un particolare tratto somatico dell'individuo cui veniva attribuito.Non dobbiamo però considerare questo processo univoco e lineare. Esso presenta infatti una grande varietà di differenziazione a seconda del contesto sociale e geografico in cui si attua. Sembra infatti che tale processo sia avvenuto dapprima nei grandi centri e solo successivamente nelle zone di minore importanza, prima fra gli uomini che fra le donne, nelle classi sociali più elevate prima che in quelle più deboli. Questo secondo nome, o cognome, venne ereditato dai discendenti familiari e, legato al nome proprio, andrà a costituire l'embrione di quello che ora è l'attuale sistema onomastico occidentale di tipo binominale e che permette il riconoscimento anagrafico ufficiale dell'individuo all'interno dello Stato.

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Al momento attuale, per quanto riguarda la scelta del nome proprio individuale, la società è tentata a seguire quelle che sono le mode del momento. Sono moltissimi infatti i nomi propri scelti proprio in virtù di un particolare personaggio dei mass - media, dello spettacolo, dello sport o della politica.Tuttavia, in molte società più piccole e legate ad un certo tipo di cultura popolare, la scelta del nome è spesso dettata da regole di carattere più tradizionale. Molto spesso infatti persiste l'uso di tramandare al primogenito il nome dei nonni, oppure il nome di un Santo devoto alla famiglia di appartenenza.

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L'antroponimo ‘popolare’

Con l’aggiunta dell’aggettivo ‘popolare’, l’antroponimia mira a studiare i soprannomi che, a differenza dei nomi propri e dei cognomi non hanno, almeno nei nostri giorni, una valenza ufficiale e rimangono legati perlopiù ad una cultura di tipo orale.Come abbiamo visto, già in epoca romana, e soprattutto in epoca cristiana, per far fronte ai numerosi casi di omonimia, era stato introdotto l’uso del soprannome: questo veniva chiamato agnomen ed era strettamente legato all’individuo che lo portava. Tuttavia, molto spesso, questo veniva tramandato da padre in figlio, da generazione in generazione, fino a perdere lo stretto legame che aveva assunto con l’individuo stesso e a divenire un cognome a tutti gli effetti.Ormai la società cittadina sembra aver perso l’uso degli antroponimi popolari, ma nonostante ciò il soprannome, dal latino medievale supernomen, (in Sicilia nciuria, con alcune varianti in peccu nelle zone del messinese e del catanese, e nnoccu a Castelbuono, nel palermitano) riveste ancora oggi, negli strati sociali più bassi e nei centri cittadini minori, un ruolo di primissimo piano nell’individuare, ad esempio, con esattezza la famiglia di appartenenza di una determinata persona e generalmente, sempre in ambito popolare, questo viene preferito al nome e al cognome ‘ufficiale’. Nel secondo volume della raccolta Usi e costumi credenze e pregiudizi del popolo siciliano, in un saggio dedicato ai soprannomi, il Pitrè sostiene che tra il popolo che vive lontano dal ‘consorzio sociale della città’ , l'agnome (termine col quale lo studioso siciliano chiama

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l'antroponimo popolare) è il vero nome con cui è possibile conoscere e chiamare un individuo o una famiglia.Quante volte, infatti, ci sarà capitato, parlando ad esempio con una persona anziana, di non essere stati riconosciuti dal nome e cognome ‘ufficiali’, ma solo attraverso il riferimento alla propria nciùria? A cu appartièni?, letteralmente ‘a chi appartieni?’, ‘ di chi sei figlio?’. È questa la domanda che generalmente ci viene fatta quando qualcuno vuole conoscere la famiglia di appartenenza di una determinata persona. E la risposta non si esaurirà nel riferire soltanto il nome e il cognome del padre o della madre ma, per una più chiara identificazione, si aggiungerà anche il soprannome. L'antropologo palermitano giunge ad affermare che ciò che non manca nella formazione e nella diffusione di un soprannome è lo ‘spirito di antipatia, di satira che lo anima’. Lo stesso termine nciuria, sottolinea appunto il carattere ingiurioso del fenomeno. A riguardo sembra utile riportare la definizione che il Pasqualino fornisce nel vocabolario da lui compilato alla voce ingiuria, definita come ‘offesa volontaria contro il dovere’, dal verbo ingiuriari, cioè ‘nuocere ad altrui spontaneamente, fuor di quello che determina la legge’. Nonostante il loro carattere ingiurioso e il senso di vergogna che possono far provare all’interno della società, vi sono tuttavia soprannomi che possono anche piacere ai diretti interessati, tali addiritura da essere sfruttati per scopi di mercato. A San Giovanni Gemini infatti, il titolare di un esercizio commerciale, noto a tutti col soprannome Pumiḍḍu, ha pensato di utilizzare come logo proprio una mela. Emblematico poi il caso dei Celestini. Infatti, oltre alla loro abitazione, rigorosamente di colore celeste, anche loro hanno pensato di sfruttare il loro soprannome in ambito lavorativo, colorando del medesimo colore anche il loro autonegozio ambulante.Sulla scia proposta da Ruffino, i soprannomi possono essere classificati in due grandi classi, basate sul movente che li ha generati. Questi possono

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avere una motivazione ludica e generalmente prendono di mira il soggetto cui si riferiscono, denotandone ad esempio un difetto fisico, caratteriale oppure una cattiva abitudine (ingiuriosi, scherzosi, triviali), oppure ancora possono prendere spunto da un grido, da un motto, da una parola storpiata o continuamente ripetuta (fonosimbolici e idiomatici). Gli antroponimi con motivazione funzionale, invece, tendono a denotare l’individuo indicandone ad esempio il mestiere svolto, il paese di provenienza, la famiglia di appartenenza. Tuttavia vi sono soprannomi che, a causa della loro polivalenza, non rientrano in una precisa categoria ed è impossibile stabilirne con certezza la classe di appartenenza.Molto spesso accade che un soprannome derivi da quello che in origine era un cognome e viceversa. Dice Sciascia in Occhio di capra: ‘ È senz’altro vero che il soprannome nuoce: ma tutti i cognomi non furono in origine soprannomi? L’imporre soprannomi, l’ingiuriare, altro dunque non è che un rinnovare i cognomi adeguandoli ai caratteri costitutivi – fisici o morali – di uno o più membri della famiglia.’

Citando ancora il saggio del Pitrè, dobbiamo tenere presente che all'interno del sistema antroponimico popolare, occorre fare una distinzione tra soprannomi individuali e soprannomi di famiglia, personali e di casato, come nell' ordine li definisce lo studioso . Alla categoria dei soprannomi individuali appartengono quelli che vengono riferiti ad una sola persona e che generalmente si perdono con la morte dell’individuo, ‘finiscono con lui’, per dirla con Pitrè. Anche questi antroponimi, come quelli di famiglia, prendono spunto da un particolare modo di fare da parte del soggetto, dal mestiere, da un tratto caratteriale, da una frase ripetuta. Ma in questo caso la motivazione è quasi sempre chiara, poichè il riferimento del soprannome al soggetto è diretto, e non è soggetto, come accade con i soprannomi di famiglia, all’inesorabile logorio del tempo. Inoltre, attraverso lo studio di questa classe di soprannomi è possibile analizzare l’evolversi della lingua, poichè il più

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delle volte questi attingono a parole di nuova formazione, derivate da lingue straniere, oppure a ‘moderni’ personaggi dello spettacolo, della politica, dello sport.Gli antroponimi di famiglia, o di casata, si distinguono da quelli individuali per il fatto che sono ereditari. Da padre in figlio, da generazione in generazione, essi designano l’individuo come appartenente ad una famiglia più o meno ristretta. A tal proposito è interessante accennare il caso della famiglia Mangiapane. Secondo un’antica leggenda infatti, i numerosissimi appartenenti a questa famiglia discendono da sette fratelli che si stabilirono a Cammarata intorno al 1500. I loro figli, per distinguerne la discendenza, furono soprannominati del nome del padre: da Paolino, i Paulinieḍḍi, da Gaetano, i Gaitanazzi, da Angelo, gli Angiliḍḍi...Naturalmente, a differenza degli antroponimi individuali, questa tipologia di soprannomi solitamente perde la propria referenzialità che lo lega all’individuo. Pertanto la motivazione spesso risulta oscura, si smarrisce nel tempo. Scrive Rohlfs nell’introduzione alla raccolta Soprannomi siciliani (1984), che ‹‹essendo non di rado passato per cinque o più generazioni, un nomignolo è potuto diventare, per corruzione o deformazione, inesplicabile e oscuro a tal punto che nemmeno le famiglie interessate sanno ormai darne una pur minima delucidazione››. E questo è proprio quanto ho potuto verificare nel corso della mia ricerca: infatti, chiedendo agli intervistati la motivazione di una determinata nciuria, soprattutto per quelle di più antica attribuzione, è stato impossibile risalire al movente che l’ha generata.

Può comunque capitare che ad uno stesso individuo vengano affibbiati entrambi i tipi di soprannome, quello personale e quello di casata.Molto spesso capita che un soprannome venga elevato ad una dimensione anagrafica ufficiale, figurando così come un secondo cognome a tutti gli effetti, diventando un subcognome. A conferma di ciò possiamo citare

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come chiari esempi alcuni tra i primi documenti ufficiali di molti comuni siciliani: negli elenchi anagrafici di Piraino, Capizzi, Tortorici (Me), di Modica (Rg) e, per quanto concerne la mia ricerca, negli elenchi battesimali più antichi di Cammarata e San Giovanni Gemini (risalenti anche alla prima metà del 1600) , tra il nome e il cognome dell’individuo veniva indicato e specificato anche il soprannome, spesso introdotto dalla parola alias, che indicava appunto ‘l’altro’ nome. A tal proposito occorre ricordare che con l’ art. 9 del codice civile, nella parte relativa alle persone e alla famiglia, la Repubblica Italiana sancisce la tutela, al pari del nome anagrafico, dello pseudonimo, e quindi del soprannome, quando questi ‘abbia acquistato l'importanza del nome.’Naturalmente, il fatto che il fenomeno dell’antroponimia popolare sia legato ad una cultura di tipo contadino, non deve far pensare che non abbia legami con la società odierna. Infatti, se da un lato assistiamo alla quasi definitiva scomparsa di antroponimi popolari legati a culture o a contesti di un mondo ormai in gran parte scomparso, e che magari con la loro etichetta arcaicizzante rischiano di far provare all’individuo un certo senso di ‘vergogna’ all'interno della società in cui è inserito, dall’altro lato vediamo il sorgere di nuovi antroponimi, legati a culture meno ‘popolari’ , ma che rispecchiano le nuove generazioni e le loro relazioni con una società di massa sempre in continua evoluzione. Basti ricordare l'ampio uso che oggi si fa del nickname, una sorta di moderno soprannome che l’individuo stesso si impone, (a differenza della nciuria che generalmente viene imposta dalla comunità) e che viene utilizzato per identificarsi all'interno della comunità virtuale di internet. Occorre aggiungere anche che lo studio dei soprannomi, soprattutto di quelli più antichi, riveste un grande interesse dal punto di vista antropologico e dialettale. Molti di questi soprannomi infatti traggono origine da parole ormai in disuso e che si riferiscono ad esempio al nome di antichi mestieri o ad attrezzi agricoli ormai scomparsi e dimenticati.

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Attraverso di essi è quindi possibile stabilire un nesso tra la cultura e le abitudini dei nostri padri e la moderna società cui noi apparteniamo.

Cammarata e San Giovanni Gemini, due paesilimitrofi per eccellenza: profilo geografico e storico

I due paesi in cui ho condotto la ricerca, Cammarata e San Giovanni Gemini, sono situati a circa cinquanta chilometri dal loro capoluogo Agrigento e confinano a nord con la provincia di Palermo e ad est con quella di Caltanissetta. Posti ai piedi del Monte Cammarata, che con i suoi 1578 m. risulta essere la vetta più elevata dei monti Sicani, e del Monte Gemini, i due comuni si sviluppano ad un’altezza di circa 700 m. sul livello del mare. Il territorio di San Giovanni Gemini costituisce un’ enclave del comune di Cammarata e pertanto risulta essere inglobato in esso. Infatti i due paesi sono totalmente attaccati uno all’altro. A separarli vi è soltanto il Turibolo, un piccolo affluente sotterraneo del fiume Platani. Solo per citare una curiosità, caso forse unico al mondo, c’è una strada che li divide, che dalla parte di Cammarata prende il nome di Corso dei Mille, e dalla parte di San Giovanni Gemini quello di Via Padre La Pilusa.L’economia dei due paesi si basa soprattutto sull’ agricoltura e sull’ allevamento. Queste attività costituiscono la maggiore fonte di reddito delle due comunità. Nel territorio è fitta la presenza di numerose aziende agricole e di industrie di tipo caseario e zootecnico destinate alla

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produzione di vari formaggi tipici e di carni che contribuiscono anche allo sviluppo del settore della ristorazione. Importante è anche la produzione dell’artigianato locale, come la lavorazione del ferro battuto, del legname, della ceramica e la produzione di salotti e materassi, i cui prodotti sono il più delle volte destinati all’esportazione.Nel territorio dei due paesi vi è una importante riserva naturale al cui interno è possibile ritrovare numerose e rare specie sia a livello faunistico che floristico. Volendone ripercorrere la storia, quella di Cammarata e San Giovanni Gemini, ci appare estremamente ricca di eventi e di personaggi. Risulta pertanto difficile tracciarne con precisione le sue linee evolutive. Certo è che il sito in cui si trovano i due paesi sia stato abitato da popolazioni di civiltà primitiva, come dimostrano i numerosi ritrovamenti di vari reperti archeologici (lamette silicee, punteruoli su ossa fossili, vasi e cocci , punte silicee o bronzee di frecce) all’interno di numerose grotte, la più grande delle quali è quella dell’ acqua fitusa.Numerosi studiosi sono concordi nell’affermare che la presenza di antichi sotterranei, che per tre chilometri si estendono nel punto in cui le due vette della montagna formano la cosiddetta Portella di S. Venere, siano una chiara indicazione della presenza di popolazioni preelleniche, e più precisamente sicane.Altri ritrovamenti di carattere archeologico, ad esempio di vari oggetti in bronzo, cocci di vasi e anche ruderi di antiche costruzioni, testimoniano la presenza di insediamenti ellenistici e romani. Inoltre, dalla presenza di alcuni siti tombali, è possibile stabilire quasi con certezza che i luoghi in esame siano stati abitati anche in epoca cristiana.Successivamente il territorio fu abitato durante il periodo bizantino e in seguito seguì le vicissitudini della dominazione araba, debellata nel 1087 dal conte normanno Ruggero d‘Altavilla.

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Per quanto riguarda l’origine di Cammarata (quella di San Giovanni Gemini avverrà in un secondo periodo), il parere degli studiosi è discorde: alcuni, come l’abate Amico e il Tardia, la fanno risalire ai Musulmani; altri, fra i quali Cesare Pasca e Michele Amari, sostengono che il paese abbia origini Normanne. Del resto , i primi documenti storici ufficiali su Cammarata risalgono proprio all’epoca normanna, e precisamente al 1141, quando il territorio e il castello, che rappresenta il monumento più importante e rappresentativo di Cammarata e di cui oggi rimane solo una torre, vennero donati dal conte Ruggero d’Altavilla alla sua consanguinea Lucia, denominata Dominatrix Cameratae, Lucia de Cameratae. Questa assunse il potere insieme al figlio Adamo, fino al 1154. Sotto il loro dominio Cammarata conobbe un periodo di grande sviluppo e di crescita sia dal punto di vista economico, sia demografico. Ai Normanni succedettero gli Svevi e con Federico II, Cammarata divenne città demaniale e si resse pertanto con consuetudini e privilegi propri. Durante la dominazione Angioina partecipò attivamente alla rivolta del Vespro, inviando contro i Francesi anche un ingente numero di truppe militari.Seguì un periodo in cui Cammarata passò sotto il dominio di varie famiglie signorili: quella dei Palizzi, dei Doria, dei d’Aragona, dei Moncada, fino a giungere, intorno alla metà del ‘400, a quella degli Abatellis, sotto la quale si ha l’origine del paese di San Giovanni Gemini. Questa risale infatti al 1451, anno in cui Federico I Abatellis, conte di Cammarata, ricevette dal re il diritto di edificare nuove terre ( jus aedificandi). Solo nel 1507 però giunse la facultas populandi per i conti di Cammarata che iniziarono così ad abitare le nuove terre. Inoltre, nel 1537 una frana nel territorio di Cammarata favorì il trasferimento di molti abitanti presso il ‘chianu di San Giuanni’ in cui era stata edificata una chiesa in onore di San Giovanni Battista. Questo fatto contribuì non poco alla crescita della nuova realtà cittadina. Nel 1540, dopo una visita pastorale, si parla di San Giovanni come di una nova habitationi , e nel 1587 venne definitivamente diviso

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dalla cittadina di Cammarata dal duca Ercole Branciforti. L’anno successivo, l’arciprete Geronimo Vanni, diede inizio alla costruzione della chiesa Madre.I due paesi vissero ancora sotto la dominazione di varie signorie legate ancora alla famiglia Branciforti e a quella dei Moncada, che abitarono il castello di Cammarata fino al 1765, anno in cui ci fu l’investitura di Giovanni Luigi Moncada Ruffo, principe di Paternò, ultimo signore di Cammarata e San Giovanni Gemini. Seguì un periodo di decadenza, fino al 1812, quando terminò in Sicilia il periodo del feudalesimo. Nel 1860, giunta notizia dello sbarco delle truppe garibaldine in Sicilia, gli abitanti insorsero contro i borboni. Nel plebiscito indetto lo stesso anno la popolazione si espresse a favore dell’unificazione italiana. Durante la fine del secolo la popolazione subì un forte decremento a causa della massiccia emigrazione verso gli Stati Uniti. Nel corso del periodo fascista non ci furono rilevanti cambiamenti per le comunità dei due paesi finchè, alle elezioni del 1946 si scelsero le prime amministrazioni comunali.

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L’origine dei due toponimi

Per quanto riguarda l’origine dei due toponimi, quello di San Giovanni è riconducibile alla chiesa edificata in onore di San Giovanni Battista nel 1511 dal conte Federico Abatellis, proprio nella zona denominata ‘chianu di San Giuanni’. Originariamente il paese fu chiamato ‘San Giovanni di Cammarata’. Solo nel 1879 prese il nome di San Giovanni Gemini – ‘gemelli’ - per la duplice cima del Monte Cammarata. E gemellos colles vengono anche chiamati i due monti da Plinio il Vecchio, nella sua opera Naturalis historia, nel corso di una descrizione in cui lo studioso latino parla a proposito dei crateri dell’Etna.

Se di più facile attribuzione sembra essere l’origine del toponimo San Giovanni Gemini, più problematico risulta lo studio del toponimo Cammarata. Infatti le teorie in questione sono diverse e molteplici. Pertanto, nell’impossibilità di fornire notizie certe in merito, mi limiterò a fornire le linee di pensiero di alcuni studiosi.Occorre premettere che nei vari documenti ritrovati, se di origine greca, la forma attestata è Kamarata o Kamaratàs, se di origine latina, invece è Camerata. Per quanto riguarda la pronunzia, quella attestata è sempre stata ‘Cammarata’, senza alcuna variante fonetica, come invece avviene spesso nei toponimi di origine araba, che presentano molte varianti nel nome, sia in forma scritta che orale. Ad esempio il toponimo arabo del paese Racalmuto nella bocca dei suoi abitanti suona ‘Racarmuto’, ‘Ragalimuto’, ‘Raglamuto’, ‘Racharmuto’.

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Alcuni studiosi, tra i quali il Biancorosso, fanno risalire il toponimo Cammarata ad una parola sicana, Kammarak, che potrebbe significare ‘stanza a volta’, senza però riferire alcun documento o alcuna prova certa che indichi tale discendenza. Per avvalorare questa tesi, il Biancorosso richiama l’opinione di altri studiosi, tra cui il Cascino, il Mongitore e l’abate Vito Amico che nel suo Dizionario Topografico della Sicilia (1855) fa derivare il nome dal greco Kamara che significa ‘grotta’ o ‘cupola’, mettendolo in relazione con le molteplici grotte esistenti nel territorio. Nel Dizionario Onomastico della Sicilia (1993) Caracausi rimanda il toponimo all’etimo latino camerātus, ‘a volta’. Altri storici invece, come il Tardia e il Pasca, sostengono che esso potrebbe derivare dall’arabo chamrat, ‘vino’, per i numerosi vigneti presenti nel territorio, oppure dalla parola araba kamarat, ghianda, data l’abbondanza degli alberi da quercia. Della stessa opinione sembra essere il Di Marzo che in una nota al Dizionario Topografico della Sicilia del già citato Amico scrive che “ il nome sembra derivare dall’Arabo Kamarat, ghianda, o Chamrat, vino”.Tra gli studiosi vi è anche chi non prende una posizione netta in merito. Il Pasqualino infatti sembra oscillare tra l’origine etimologica greca e quella araba. Della stessa opinione è il Trovato, anche se sembra preferire l’etimo greco.Se si volesse tentare di dare al nome di Cammarata un’origine riferita alla flora del suo territorio potrebbe essere utile fare riferimento alla parola greca Kàmmaron che indica la euforbia dendroides, una pianta velenosa di cui ne è particolarmente ricca il territorio. E sarebbe un’origine molto antica se, come sostenuto da Rohlfs in Lexicon graecanium Italiae inferioris (1964), la parola Kàmmaron è di origine preellenica, forse addirittura Sicula, ed è sconosciuta agli stessi Greci.

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2. Il corpus degli antroponimi ‘storici’

Il repertorio che segue è frutto di una raccolta di circa 370 soprannomi, compiuta per mezzo di interviste o di semplici conversazioni con amici e parenti, dei soprannomi ‘storici’, quelli cioè tramandati da generazione in generazione e presenti nel territorio di Cammarata e di San Giovanni Gemini. Durante questa fase, importantissimo è stato il contributo offertomi da precedenti studi sull’onomastica dei due paesi effettuati da Mons. Domenico De Gregorio. Data l’eccezionalità del caso (i paesi infatti, come già accennato, sono attaccati l’uno all’altro), è quasi impossibile stabilire a quale dei due appartenga un preciso soprannome.Per ognuno di essi ho cercato di fornire la motivazione, vera o presunta, ma si sa, in tale ambito questo compito risulta assai difficile e complesso per il fatto che la natura del fenomeno che ha dato vita al soprannome, il più delle volte, si è persa, rendendo poco chiare, se non addirittura quasi leggendarie le cause ed i motivi che l’hanno generato.Durante il corso della mia ricerca, per tentare di interpretare il significato di ogni soprannome, mi sono avvalso del Vocabolario Siciliano – Italiano di G. Piccitto e G. Tropea. Per ogni voce, oltre al significato letterale, ho

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fornito il senso riferito alle persone. Una delle tante difficoltà è stata quella che spesso, per ogni lemma vengono elencate più accezioni, a volte anche contrastanti tra di loro. Pertanto l’interpretazione a volte può apparire incerta e molteplice. Ho anche specificato quali di questi soprannomi sono stati ritrovati da G. Rohlfs ed inseriti nella raccolta Soprannomi Siciliani (1984) e quelli che sono stati riscontrati da alcune ricerche effettuate dal Pitrè e contenuti nel II volume di Usi e costumi credenze e pregiudizi del popolo siciliano, con la relativa motivazione che ne fornisce l’antropologo palermitano. Di seguito ho riportato un esempio di etnotesto, ricavato da una precedente intervista fatta ad alcuni miei familiari, con lo scopo di tentare di fornire una motivazione dei vari soprannomi, compito questo assai difficile appunto per l’estrema longevità di queste ingiurie, alcune risalenti anche al 1600, come si vedrà in seguito nella parte riguardante i soprannomi estratti dai registri parrocchiali.

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Acièḍḍu:[aʧjεɖ:u]

‘uccello’, ma anche ‘membro virile’. Anche in Rohlfs [Leonforte (En)]. Di motivazione dubbia. Si potrebbe ipotizzare per tratti fisici.

Aḍḍàmu:[aɖ:amu] Soprannome proveniente dal nome proprio Adamo.

Albanisi:[albanisi] Proveniente dall' Albania. Soprannome etnico. Molto frequente nell’area indagata anche il cognome Albanese.

Amato mio:[ˌamatomjɔ] La motivazione del soprannome è

data dall'intervistato: il soggetto in questione era solito cantare una vecchia canzone dal titolo Amato mio.

Americànu:[amεrikanu] Emigrato in America.

Ammucciati:[am:uʧ:ati] Letteralmente ‘nascosti’. In Castagnola Ammucciatu, ‘dicesi di chi si dà per vinto, di chi non può più comparire al paragone’. Ammucciari è un antico normanismo.

Angilièḍḍi:[anʤiljεɖɖi] Il soprannome si riferisce al nome proprio Angelo ed è un vezzeggiativo per indicarne la discendenza. (Vedi il caso della fam. Mangiapane).

Annalora:[an:alɔra] In VS ‘moglie dell'annaluoru (contadino che presta la sua opera ad anno)’. Da annaloru.

Anticu:[antiku] In VS ‘antico’, ‘anziano, vecchio’, ‘di persona che ha molta esperienza’. La motivazione potrà riguardare uno dei

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significati sopracitati.

Aràsimu:[arasimu] Dal nome proprio Erasmo. In Rohlfs Santaràsimu, [San Cono (Ct)].

Argintièri:[arʤintjεri] In VS ‘argentiere, orefice’. Anche in Rohlfs, arginteri, ‘argentiere’ [Ucrìa (Me)].

Arrappatu: [ar:ap:atu] Da arrappari, ‘aggrinzare, gualcire, corrugare’, ‘diventare rugoso’. In Mortillaro, ‘increspato, aggrinzato’. In Rohlfs Rappatu , ‘grinzoso’, ‘rugoso’ [Lìmina, Antillo, Giardini, Tortorici (Me)]. In Castagnola: è tuttu arrappatu, ‘suol dirsi di checchessia abbia crespe, rughe, pieghe mal fatte’. Da rappa, ‘ruga’. Dal gotico rappa.

Arripizzatu:[ar:ipit:satu] In VS ‘arrangiato alla meno peggio’, ‘sfregiato da qualche cicatrice’. Da arripizzari, ‘rammendare, rattoppare’. In Castagnola facci arripizzata , ‘faccia butterata’.

Avvocatìcchiu:[av:ɔkatik:ju]

Diminuitivo di avvucatu, ‘avvocato’. In Rohlfs Avvucatìcciu, ‘avvocatuzzo’ [Canicattini (Sr)]. Soprannome che probabilmente si riferisce ad una persona particolarmente loquace. Si potrebbe anche ipotizzare che si riferisca ad una persona infarinata di legge, pur non essendo laureata.

Avvinatu:[av:inatu] Letteralmente avvinato. In Castagnola: essiri avvinatu, ‘dicesi di chi ha bevuto più dell’ordinario, ed è più che inebriato’. Il soprannome si riferisce ad una persona con una forte propensione al vizio del bere.

Bbabbalè:[b:ab:alε] In VS

Bbabbalèu, ‘sciocco, stupido’, da bbabbu. In Rohlfs, babbalàcchiu, ‘babbeo, cretino’ [Nicosìa (En), Tortorici (Me)].

Bbahallu:[b:aħal:u] La voce non è presente in VS. Forse da

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bagullu, ‘baule’, o scherzosamente ‘gobba’, ‘pancia prominente’. In Rohlfs, baùllu, ‘baule’ [Castiglione, Adrano (Ct)]. Probabile il riferimento ad un tratto fisico.

Bballanièḍḍu:[,b:al:anjεɖ:u] La voce non è registrata in VS. Il soprannome pare composto da balla e anieḍḍu. Di persona ‘ballerina’ (?).

Bbarcunu chiùsu:[b:ar,kunukjusu] Letteralmente ‘balcone chiuso’. Soprannome che si riferisce ad una persona che stava sempre in casa col balcone chiuso.

Bbarrièsi:[b:ar:jεsi] Dal cognome Barresi.

Bbarunièḍḍu:[b:arunjεɖ:u] Diminuitivo di baruni, ‘barone’. In VS bbaruneḍḍu, ‘figlio primogenito di un barone’. In Rohlfs, ‘figlio del barone’ [Rometta (Me)]. Il soprannome potrebbe anche indicare una persona particolarmente benestante.

Bbabbu:[b:ab:u] In VS ‘stupido, scemo’, ‘ingenuo, semplicione’, ma anche ‘balbuziente’. In Rohlfs Babbusu, ‘poco intelligente’ [Palazzolo (Sr)]. Soprannome riferito al carattere.

Bbaḍḍièttu:[b:aɖ:jεt:u] Forse diminuitivo di bbaḍḍu, ‘capoccia’. In VS Fari u bbaḍḍu, ‘pavoneggiarsi’. Aviri u bbaḍḍu, ‘avere una capricciosa e irresistibile voglia di scherzare e di stuzzicare qualcuno’. Tiniri a bbaḍḍu a unu, ‘assillare, tormentare’. In Rholfs molte varianti con diversi significati: Baḍḍetta [Sant’Alfio (Ct)] dim. di Baḍḍu, ‘capoccia’ [Scordia (Ct), Giardini (Me)], da Baḍḍa , ‘palla’ , ‘donna grassa’ [Castrofilippo (Ag), Florìdia, Palazzolo, Avola (Sr)]. La motivazione andrà ricercata in uno dei significati sopracitati.

Bbagariùotu:[b:agarjuɔtu] Soprannome etnico. Proveniente da Bagheria (PA).

Bbaggiànu:[b:aʤ:janu] In VS ‘vanitoso’, ‘florido, di chi ha una faccia bella e prosperosa’,

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‘grazioso’, ma anche detto di ‘persona che veste con abiti particolarmente pomposi e appariscenti’. In Rohlfs Baggianu [Ucrìa (Me), Castroreale, San Cono (Ct), Leonforte (En)] , Bagghianu [Palazzolo (Sr)], Baggiani [Limina, Caronia (Me)]. La motivazione si riferisce ad uno dei significati sopra citati.

Bbaiùoccu:[b:ajuɔk:u] In VS col significato di antica moneta siciliana. In Rohlfs: Baioccu , ‘baiocco’ [Carini (Pa), Palazzolo (Sr)]. Dal Pitrè: ‘Un tale che giocando voleva sempre farlo per un baiocco’. Forse il termine, come riportato in Devoto- Oli, deriva da un’antica moneta merovingica su cui era inciso il nome della città francese di Baiocas, oggi Bayeux.

Bbammina:[b:am:ina] Letteralmente ‘bambina’. In VS detto di ‘ragazza avvenente’. Anche in Rohlfs , bammina [Floridia (Sr)] e bamminu [San Cono (Ct), Catenanuova (En), Ucrìa (Me), Acate (Rg)]. La motivazione del soprannome è data da uno dei significati

sopracitati.

Bbannera:[b:an:εra] Letteralmente ‘bandiera’, in VS è detto di ‘persona alta e bella’ , ‘giovane simpatico e aitante’. Purtari bbannera , ‘primeggiare’. In Rohlfs: ‘bandiera’ [Sàvoca, Tusa, Ucrìa (Me), Castrofilippo (Ag)].

Bbarrutu:[b:ar:utu] Da bbarrusu, ‘indurito, caparbio’. In VS, Testa bbarruta, dicesi di chi ha la ‘testa dura’. Da bbarru, con diversi significati consimili, ‘truffatore, imbroglione’, ‘sleale, perfido’, ‘cattivo pagatore’, ‘scansafatiche’. In Rohlfs Barru, ‘poltrone’ [Carini (Pa)]. In Castagnola aviri lu malu di lu barru è detto ‘di chi è in cattivo credito’. La motivazione andrà ricercata in uno dei significati sopracitati.

Bbihhi:[b:iχ:i] Si tratta di un soprannome idiomatico. Come sostenuto dall’intervistato infatti, il soggetto aveva un difetto di pronuncia nel ripetere le prime lettere dell’alfabeto: ‘A, B, HHI (anziché C)’. Da qui Bbihhi.

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Bboccìnu:[b:ɔʧ:inu] Letteralmente ‘boccino’, generalmente detto di persona piccola. Diminuitivo di bbòcciu.

Bburgisieḍḍi:[b:urʤisjεɖ:i] Diminuitivo di bburgisi, ‘borghese’. La voce presenta molti significati consimili: ‘chi da a coltivar poderi a conto suo’, ‘fittavolo’, ‘contadino agiato’, ma anche ‘abitante della periferia della città’, ‘ricco’, ‘largo nello spendere’. La motivazione del soprannome andrà ricercata in uno dei significati sopracitati.

Bbiḍḍuni:[b:iɖ:uni] Letteralmente ‘bellone’. Accrescitivo di bieḍḍu. In VS la voce è riferita ad un individuo ‘florido, prosperoso’, ‘in ottime condizioni di salute’, ma anche ad una ‘donna bella e prosperosa’. In Rohlfs, ‘molto bello, prosperoso’ [Tortorici (Me), Palazzolo (Sr)].

Bbièḍḍi:[b:jεɖ:i] Letteralmente ‘belli’. Anche in Rholfs: Beḍḍi, ‘i belli’ [Piedimonte Etneo, Vita], Bieḍḍu, ‘bello’ [Cerami]. Ma in

questo caso, in senso ironico, il soprannome è riferito a persone di sgradevole aspetto, brutte.

Bbilleru:[b:il:εru] In VS bbilleri è detto di persona ‘attraente, simpatica’. Anche in Rohlfs, ‘Billeri’ ‘simpatico’ [Ucrìa (Me)]. Potrebbe anche derivare dal cognome Billero.

Bbummuliḍḍu:[b:um:uliɖ:u] Diminuitivo di bùmmulu, ‘recipiente di terracotta’. Detto di persona ‘tozza e grassoccia’ , ma anche di ‘uomo sciocco’ o ‘sfrontato’. Anche in Rholfs: Bummuliḍḍu[Ispica(Rg)], bummuliḍḍa [Acate (Rg), Floridia (Sr)], bummuleddu[Adrano Ct)]. Dal greco ‘bomby’le’.

Bbunièttu: [b:unjεt:u] In VS riporta la voce bbunettu, ‘copricapo dei soldati’ , ma anche ‘parrucca’. Viene riportata anche la voce bbunittu , detto di ‘persona in buone condizioni di salute’. La motivazione del soprannome è oscura.

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Cacaggliòmmari:

[kakaʎ:ɔm:ari] Il soprannome è composto da ‘caca’ e ‘gghiommari’. In VS gghiòmmaru , ‘gomitolo’, ma anche ‘bestemmia contro Dio, la Madonna, i Santi’. Si può ipotizzare che il soprannome si riferisca ad una persona che bestemmiava con facilità. Tuttavia a Cammarata è presente un torrente chiamato Cacaggliomaru. Non è quindi da escludere la tipologia etnica del soprannome, che potrebbe indicare la zona di provenienza del soggetto in questione. Gghiòmmaru, dal latino glomus, ‘gomitolo’.

Cacalaḍḍitta:[,kakalaɖ:it:a] Il soprannome è composto da ‘caca’ e ‘ a l’aḍḍitta’. Letteralmente ‘caca in piedi’. In VS riporta le voci caḍḍitta e cacaḍḍṛitta , ‘cacasodo’ , detto di chi ‘si da soverchie arie o agisce con troppo sussiego’. In Rohlfs: Caca-aḍḍritta [Sant’Alfio (Ct), Basicò (Me), Noto (Sr)], Cacalaḍḍritta [Palazzolo (Sr), Scicli (Rg)],

Cacalaḍḍitta [Vita (Tp)]. In Castagnola caca a l’addritta, ‘dicesi per ischerno di chi procede con più gravità, con maggiore apparenza di grandezza che non ricerca il suo essere, cacasodo’.

Cacaspàcu: [,kakaʃpaku] Il soprannome è composto da ‘caca’ e ‘spacu’. Letteralmente ‘caca spago’.

Cacciabbeḍḍa: [,kaʧ:ab:εɖ:a] Soprannome composto da caccia e beḍḍa. Letteralmente ‘caccia bella’. La motivazione è oscura.

Cacciadiavuli:[,kaʧ:adjavuli] Il soprannome è composto da caccia e diavuli, letteralmente ‘caccia diavoli’. In VS ‘esorcista’, ma viene anche riferito ad una ‘persona scaltra che non si lascia abbindolare’, ‘molto vivace, spiritosa e allegra’. In Rohlfs: cacciariavuli, ‘persona vivace e spiritosa’ [Scicli (Rg)]. In Mortillaro ‘scongiuratore’. Soprannome riportato anche dal Meli in Sarudda: Narda caccia-diavuli. La motivazione va ricercata in

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uno dei significati sopra citati.

Cacuocciularu:[kakwɔʧ:ularu] Da cacuòccilu, ‘carciofo’. Il soprannome si riferisce ad una persona che coltivava o vendeva carciofi.

Cagnuòlu:[kaɲ:wɔlu]In VS è il ‘cucciolo del cane’ ed è detto di un ‘ragazzo semplice e inesperto’, ma anche ‘giovinastro’. In Rholfs, cagnolu, ‘cane giovane’ [Palazzolo (Sr)]. La motivazione è dubbia: forse per tratti fisici.

Calabbrisi:[kalab:risi] Soprannome etnico. In Rholfs ‘Calavrisi’, ‘della Calabria’ [Castrofilippo (Ag)]. VS riporta l’espressione Testa di calabbrisi, riferito a ‘persona testarda, ostinata, cocciuta’. Quindi la motivazione del soprannome potrebbe anche essere data da un tratto caratteriale.

Caliḍḍi:[kaliɖ:i] La voce è presente in VS col significato di ‘mietitori’ o di ‘persone che dal contado venivano in paese nel tempo della mietitura per trovarvi lavoro’. Ma più

probabilmente è il vezzeggiativo del nome Calogero, come in Rohlfs, Caliḍḍu [Leonforte (En), Acate (Rg)], Caliḍḍa [Chiaramonte (Rg)].

Campa la casa: [,kampalakasa] Il soprannome potrebbe riferirsi a persona particolarmente abile nel portare avanti gli affari domestici.

Campanièḍḍu:[kampanjεɖ:u] Letteralmente ‘campanello’. Diminuitivo di campana, in VS ironicamente detto di ‘persona dura d’orecchi o che finge di non sentire’. In Rohlfs campaneḍḍa, ‘piccola campana’ [Avola (Sr)]. Il soprannome potrebbe anche riferirsi ad un particolare timbro di voce.

Canazzu:[kanat:su] Letteralmente ‘cagnaccio’. In VS è un ‘appellativo che si da a qualcuno in tono offensivo o, scherzosamente, in segno di affetto’. Anche ‘egoista’, ‘maldicente’. In Rohlfs, ‘grosso e brutto cane’ [Basicò (Me)]. Riferito a persona cattiva.

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Caniggliàru:[kaniʎ:aru] Letteralmente ‘cruscaio’, ‘chi negozia crusca’. Da canigglia, ‘crusca’. Dal latino canicae , ‘crusca’.

Cannièḍḍu:[kan:jεɖ:u] Dal cognome Cannella.

Capiḍḍi:[kapiḍ:i] Letteralmente ‘capelli’. La motivazione del soprannome potrebbe riguardare un tratto fisico e riferirsi a persona che ne aveva in abbondanza o riferito a persone magre.

Capitini:[kapitini] In VS capitina, ‘cocca, piccolo gancio all'estremità superiore del fuso’, ‘fusaiolo superiore’, ma anche ‘bottone’. Nun valiri na capitina, ‘non valere un soldo bucato’. Anche in Rohlfs ‘capitina’, col significato di ‘bottone’ [Francoforte (Sr)]. Probabilmente riferito a persone di poco conto o di scarso valore.

Carcarazza:[karkarat:sa] Letteralmente ‘gazza’ , ma detto anche di uomo ‘chiaccherone, cicalone’. Anche in Rholfs: Carcarazza [Basicò, Itala,

Lìmina, Rometta (Me), Scicli (Rg)], Carcarazzu [Cesarò (Me), Francofonte, Avola (Sr)]. In Mortillaro è detto di ‘persona che ha una voce sgradevole e dissonante’. Dal verbo greco karkaìro, ‘risuono, rimbombo’.

Carcatizzu:[karkatit:su] In VS con diversi significati, ‘terreno che si lascia a pascolo, perchè riposi e si rassodi’, ‘loglio’, ‘logliarello’, ‘gramigna della strada’. Potrebbe anche essere un diminuitivo di carcatu, ‘pesante, grave’. Dal verbo carcari, ‘calcare, premere’, ma anche ‘ridere a più non posso’, ‘smaniare’. La motivazione è oscura. Forse riferito a persona particolarmente opprimente.

Cardeḍḍa:[kardεɖ:a] Tipo di verdura, ‘dente di leone’. Anche in Rholfs ‘sorta di sonco’, ‘cicerbita’ [Nicosìa (En), Floridia (Sr)]. La motivazione, dubbia, potrebbe essere chiarita da Pasqualino, che riferisce la voce anche ad un uomo ‘semplice, sciocco’.

Cardiḍḍu:[kardiɖ:u] Letteralmente ’cardellino’. In VS

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anche ‘vispo’, ‘arzillo’. Anche in Rohlfs, ‘cardellino’ [Palazzolo(Sr), Stromboli (Me) , Scicli (Rg)]. Soprannome di motivazione dubbia. Forse dovuta a tratti fisici o caratteriali.

Casalàru:[kasalaru] La voce è presente in VS coi significati di ‘domestico’, ‘casalingo’.

Catarièḍḍi:[katarjεɖ:i] Dal cognome Catarella.

Cattivièḍḍu:[kat:ivjεɖ:u] Letteralmente ‘cattivello’. In VS cattivu, ‘vedovo’. Presente anche in Rholfs, cattiva, ‘vedova’ [Cerami (En)] e cattivu , ‘vedovo’ [Nicosìa (En)]. Sciascia, in Occhio di capra, ‘vedova’, dal latino captiva, ‘schiava’, cioè ‘prigioniera dei riti e dei comportamenti del dolore che era tenuta a osservare, del lutto’. Il soprannome potrebbe però anche riferirsi al carattere dell’individuo cui si riferisce.

Cavaḍḍara:[kavaɖ:ara] Letteralmente è riferito a chi custodisce cavalli. In VS è detto anche di ‘uomo sfacciato,

libertino, dissoluto’. La motivazione potrà quindi riguardare uno dei significati sopra citati.

Cavaḍḍu:[kavaɖ:u] ‘Cavallo’, in VS detto anche di uomo ‘ignorante’, o di ‘ragazzo eccessivamente vispo, discolo’ , ‘persona dal carattere indocile’, ‘giovane sfrenato’. Anche in Rohlfs, [Palazzolo, Canicattini (Sr), Carini (Pa)]. In Castagnola: ‘dicesi di giovine, che cavasi ogni suo piacere, abbandonandosi ale dissolutezze’.

Celestinu:[ʧεlεʃtinu] ‘Celestino’. Il soprannome si riferisce ad una persona che aveva una certa predilezione per questo colore.

Chiachiapù:[,kjakjapu] Soprannome di tipo idiomatico. La motivazione è data dall’abitudine, da parte della persona, di richiamare le galline con questa espressione.

Chirìḍḍu:[kiriɖ:u] La voce è presente in VS, ‘maialino’. Da chiri, ‘interiezione per chiamare

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animali da cortile, come polli, anatre, maiali’. Probabile riferimento a tratti fisici.

Chituòlli:[kitwɔl:i] La voce non è registrata in VS. La motivazione è oscura. Potrebbe derivare dal verbo chitiari, ‘solleticare’.

Chiùmmu:[kjum:u] Letteralmente ‘piombo’. In VS l’aggettivo chiummusu è riferito ad un individuo ‘uggioso, noioso’, ma anche ‘freddo, insensibile’. In Rohlfs, chiumminu, ‘del colore del piombo’ [Sant’Alfio (Ct)] e ciumiḍḍu , da ciummu, ‘piombo’ [Pachino (Sr)].

Chiuovu:[kiwɔvu] Letteralmente ‘chiodo’. In VS è detto di persona ‘molto astuta che opera maliziosamente’. In Rohlfs chiovu, ‘chiodo’ [Nicolosi (Ct), Francavilla (Me)] e chiòu [Lìmina (Me)].

Ciallarìnu:[ʧal:arinu] La voce non è registrata in VS che riporta cillirinu detto di ‘persona leggera, sventata’. In Rholfs Cillirinu, ‘persona leggera’

[Cerami (En)].

Ciaffu:[ʧaf:u] In VS è riferito ad un individuo ‘obeso’.

Ciancianèḍḍa:[ʧanʧanεɖ:a] Diminuitivo di cianciana , ‘campanella’. In VS detto anche di ‘donna solerte e laboriosa’. Fari ciancianeḍḍa, ‘avere voce squillante’. Anche ‘specie indeterminata di uccello’. In Rholfs Ciancianeḍḍa, ‘trucioli’ [Sant’Alfio (Ct), Ucrìa, Tortorici (Me)]. La motivazione potrà riguardare uno dei significati sopra citati.

Cichiriḍḍinu:[ʧikiriɖ:inu] La voce è presente in VS col significato di ‘buontempone , uomo che ama scherzare’ e potrebbe quindi indicare una persona particolarmente allegra e giocosa.

Cicì:[ʧiʧi] In VS ‘pigolio degli uccelli e dei pulcini’, ma anche ‘pene del bimbo’. In Rohlfs Cici, ‘uccellino’ [Carini (Pa)]. Il soprannome potrà essere di tipo idiomatico oppure potrebbe essere riferito a persona dall’aspetto mingherlino.

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Ciciraru:[ʧiʧiraru] ‘Venditore di ceci abbrustoliti’. In VS è detto anche di ‘uomo povero’. Anche in Rohlfs [Santa Caterina (Cl)]. Da ciciru, ‘cecio’.

Cicirièḍḍu:[ʧiʧirjεɖ:u] In VS cicireḍḍu, ‘piccolissima quantità, briciola’, ‘cosa di piccole dimensioni’. Diminuitivo di ciciru, ‘cece’. In Rohlfs con diverse varianti: Cicireḍḍa, ‘sorta di lodola’[Canicattini (Sr)], Cicireḍḍu, ‘cicirello, sorta di pesce’ [Giardini, Mandanici (Me), Castrofilippo (Ag), Leonforte (En), Palazzolo, Buscemi (Sr)], Ciciriḍḍa [Adrano (Ct)]. Il soprannome potrebbe riferirsi ad una persona fisicamente piccola.

Cièntu-liri:[,ʧεntulirɩ] Letteralmente ‘Cento lire’. Il soprannome potrebbe riferirsi ad una persona che chiedeva sempre ‘cento lire’, oppure a qualcuno di poco conto o di scarso valore.

Ciollammanu:[,ʧɔl:am:anu] Il soprannome è composto da ciolla e manu. Letteralmente ‘pene in mano’. La motivazione

potrebbe riguardare la pigrizia dell’individuo, oppure una sua ‘sporca’ abitudine.

Ciraluòru:[ʧiralwɔru] La voce non è registrata in VS. Da cira , ‘cera’, o anche un tipo particolare di ‘pece usata dai calzolai’. Che fabbrica la cera.

Cirichiciolla: [ʧirikiʧɔl:a] La voce non è registrata in VS. Di dubbia motivazione.

Cirilli:[ʧiril:ɩ] In Rholfs Cirillu, dal cognome ‘Cirillo’ [Enna]. Ma potrebbe anche derivare dal nome Ciro.

Cirinaru:[ʧirinaru] ‘cerinaio’, ‘chi fabbrica o vende fiammiferi’. Da cirinu, ‘fiammifero’.

Cirinu:[ʧirinu] Letteralmente ‘cerino, fiammifero’, ma anche ‘cefalo’. In Rohlfs, ‘cefalo, muggine, sorta di pesce’ [Catenanuova (En), -ini Sant’Alfio (Ct), Ucrìa (Me), Avola (Sr)]. La motivazione probabilmente potrà riguardare un tratto fisico.

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Cirrutu:[ʧir:utu] In VS è detto di persona ‘che ha capelli ricci e lunghi’, ‘folto, di capigliatura’. Da cirru ‘ciocca di capelli’. Anche in Rholfs [Camastra (Ag)]. Da un tratto fisico. Dal lat. cirrus, ‘ricciolo’.

Cirvièḍḍi:[ʧirvjεɖ:i] In VS riporta ciriveḍḍu, ‘cervello’, ma anche ‘senno, intelletto’. Probabilmente il soprannome va riferito a persona particolarmente intelligente o, ironicamente detto di persona pazza.

Çiùçialu:[χjuχ:alu] Letteralmente ‘soffialo’. Da çiusciari , ‘soffiare’, ma anche ‘ostentare ricchezza’ , ‘sbuffare, per indicare scontentezza o ira’. In Rohlfs, ‘ciùscia’ [Nicolosi (Ct), Castel Mola (Me), Avola (Sr)] e ciusciamilla, ‘soffiamela’ [Terrasini (Pa)]. Il soprannome, di dubbia motivazione, potrebbe indicare un particolare modo di fare (?).

Coglicocci:[koʎ:ikoʧ:i] Il soprannome è composto da cogli e cocci. Letteralmente ‘raccogli chicchi (d’uva?)’. La

motivazione potrebbe riguardare il mestiere.

Crapa:[krapa] Letteralmente ‘capra’. In VS è detto di ‘donna coi capelli ispidi e spettinati’ , ma anche ‘ civetta e pettegola’. Detto anche di ‘uomo vile, codardo’. Anche in Rohlfs, ‘capra’ [Canicattini, Avola (Sr)]. La motivazione andrà ricercata in uno dei significati sopra citati.

Crisò:[krisɔ] La voce non è registrata in VS. Dal nome Crisosto (?).

Cristu di lignu:[,kriʃtudiliɲ:u] Il soprannome è composto da Cristu e di lignu. Letteralmente ‘Cristo di legno’. La motivazione è oscura.

Crita: [krita] Letteralmente ‘creta, argilla’, ‘terracotta’, ‘terreno argilloso, incolto e infruttuoso’. In Rohlfs, critu, ‘terreno argilloso’ [Rosolini (Sr)]. La motivazione è oscura.

Cuàcchi:[kwak:i] Impastavano coi piedi la creta per fare le tegole emettendo un rumore del tipo cuac-cuac.

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Soprannome di tipo idiomatico.

Cucchiarina:[kuk:jarina] Letteralmente ‘cucchiaina’. Diminuitivo di cucchiara, ‘cucchiaio’. Essiri cucchiara , ‘essere curioso’. In Rohlfs cucchiara [Nicolosi (Ct)], e cucchiaru [Sant'Alfio (Ct)]. Probabilmente il soprannome è riferito ad una donna particolarmente impicciona.

Cuciḍḍu:[kuʧiɖ:u] In VS diminuitivo di cuci, ‘mogio, umiliato, pentito’. La motivazione potrà riguardare uno dei significati sopra citati.

Cuciùtu:[kuʧutu] Letteralmente ‘cotto’, da cottu, in VS con molti significati consimili: ‘cotto’, ‘abbronzato, bruciato dal sole’, ‘scuro di colore’, ma anche ‘innamorato cotto, spasimante’, ‘ubriaco, malaticcio, stanco’. In Castagnola ‘Cottu dintra’, ‘dicesi d’uomo malsano’.

Cuḍḍuruni:[kuɖ:uruni] Accrescitivo di cuddura, ‘pane a forma di ciambella’. In VS è detto anche di ‘persona pigra e

sciocca’ . Anche in Rohlfs [Grammichele (Ct), Enna, Acate (Rg)] , ‘Cuḍḍiruni’ [Camastra (Ag)].

Culapièrtu:[kulapjεrtu] In VS culu apertu , detto di ‘persona molto fortunata nel gioco’, ma anche di ‘chi palesa facilmente un segreto’.

Culotta:[kulɔt:a] La voce non è registrata in VS. Probabilmente il soprannome deriva dal cognome Culotta.

Culòvria:[kulɔvrja] In VS è detto di persona ‘sciocca e inetta, minchione’, ma anche ‘grosso deretano, grosse natiche’.

Culu di lignu:[,kuludiliɲ:u] Il soprannome è composto da culu e lignu. In Rholfs ‘cululignu’, ‘culo di legno’ [Tusa (Me)]. Il soprannome potrebbe riferirsi ad un ‘uomo dal portamento pesante’ (S. Maurici , Saggio sui soprannomi siciliani).

Cunigliu:[kuniʎ:u] ‘coniglio’, detto di ‘uomo pauroso, codardo’. Anche in Rholfs, di

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grande frequenza in Sicilia [Ag, Ct, En, Me, Sr]. A Cammarata e San Giovanni Gemini è presente anche come cognome, Coniglio.

Cuntìnu:[kuntinu] Diminuitivo di conti, ‘conte’. La motivazione è dubbia: potrebbe riferirsi ad una perona benestante, oppure il soprannome potrebbe derivare dal cognome Contino.

Cuòppu:[kwɔp:u] In VS ‘unità di misura’, ma anche ‘arnese per raccogliere i fichidindia’, ‘recipiente di carta avvolta a forma di cono’. La motivazione è dubbia: forse per tratti fisici.

Cuòrvu:[kwɔrvu] ‘Corvo’ , ma è anche detto di chi ‘veste sempre di nero’. Anche ‘iettatore’ , ‘che esercita un influsso malefico’. Anche in Rohlfs ‘Corvu’ , ‘corvo’ [Lìmina (Me)]. La motivazione potrà riguardare uno dei significati sopra citati.

Cuòzzu:[kwɔt:su] ‘Nuca, occipite’. La motivazione del soprannome potrà essere data da

un particolare tratto fisico della persona cui si riferisce.

Cùrciu:[kurʧu] In VS ‘corto’, ‘basso di statura’. Anche in Rohlfs [Ucrìa (Me), San Michele (Ct), Canicattini (Sr)].

Curdaru:[kurdaru] Letteralmente ‘cordaio’. Anche in Rohlfs, curdaru [Santa Caterina (Cl), Floridia (Sr)] e ‘curdara’ [Canicattini, Avola (Sr)]. Soprannome di mestiere.

Curri - curri:[,kur:ikur:i] La voce è presente in VS: ‘il fuggire qua e là per paura, scappa scappa’. La persona a cui è riferito il soprannome era solita pronunziare questa espressione oppure era qualcuno che andava sempre di fretta.

Curriènti:[kur:jεnti] Anche in Rohlfs: ‘Currenti’ , ‘comune’ , ‘ordinario’ [Sant’Alfio]. A Cammarata dal cognome Correnti.

Curtuliḍḍi:[kurtuliɖ:i] Diminuitivo di curtu, ‘corto’. Anche in Rohlfs, curtuliḍḍu ,

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‘bassino’ [Palazzolo (Sr)], curtuliḍḍa, ‘bassina’ [Ispica (Rg), Canicattini (Sr)], cuttuliḍḍu [Palazzolo (Sr)].

Curtuòttu:[kurtwɔt:u] In VS curtottu, ‘bassotto’. Da curtu, ‘corto’.

Cuttunara:[kut:unara] Letteralmente ‘cotonai’, ‘chi lavora o vende bambagia’. Anche in Rholfs [Giardini (Me), Leonforte (En)].

Cuvièḍḍi:[kuvjεɖ:i] In VS cuveḍḍu, ‘coviello, maschera napoletana’, ma anche ‘uomo sciocco e goffo che si crede spiritoso’. Diminuitivo di cùviu, ‘cupo’, ‘taciturno, di uomo che non lascia trasparire i propri sentimenti’, ‘insocievole’. In Rohlfs Cuvellu, ‘coviello, maschera napoletana’ [Buscemi (Sr)]. La motivazione andrà ricercata in uno dei significati sopracitati.

Ddì - Ddì: [,d:id:i] In VS

addiddì, ‘andare a spasso, a passeggio'. Il soprannome, di tipo idiomatico, si riferisce ad una persona che usava sempre questa espressione per dire di andare a passeggio.

Don Cuòli:[,dɔƞkwɔli] Dal nome Cola, ‘Nicola’. Ne indica i discendenti.

Ebbrèu:[εb:rεu] In VS è

detto di ‘persona avida, attaccata al guadagno’, anche ‘strozzino’, ‘testardo’. In Rohlfs, ‘ebreo’ [Ucrìa (Me)].

Faccilonga:[faʧ:ilɔƞga]

Soprannome composto da facci e longa. Letteralmente ‘faccia lunga’. La motivazione è dubbia. Si può ipotizzare per tratti fisici.

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Fallittazza:[fal:it:ats:a] La voce non è registrata in VS che riporta fallitteḍḍa, detto di ‘donnaiolo’, ‘uomo effeminato’, ‘buono a nulla’. La motivazione è dubbia. Forse per tratti caratteriali.

Fancigliùni:[fanʧiʎ:uni] In VS faucigghiùni , ‘falce fienaia, falcetto’. Riferito a ‘persona scaltra e maliziosa’. Anche in Rholfs ‘falce larga di manico lungo’ [Leonforte (En)]. Soprannome di dubbia motivazione.

Fasòla:[fasɔla] Letteralmente indica la ‘pianta’ e i ‘semi del fagiolo’. In VS Fasòlu è detto di ‘persona falsa e bugiarda’. Anche in Rohlfs ‘fagiolo’ [Chiaramonte (Rg), Avola (Sr)]. Dal latino phaseolum › fasiolus.

Favarisi:[favarisi] Soprannome etnico. Proveniente da Favara (AG). Anche in Rohlfs [Santa Caterina (Cl)].

Fezza:[fεts:a] In VS ‘feccia del vino’, ‘poltiglia’, ma anche ‘escrementi, feci’, ‘parte

peggiore di qualsiasi cosa’. Anche in Rohlfs ‘feccia’ [Assoro (En), Ispica (Rg)]. Detto di persona sporca o poco raccomandabile.

Filàccu:[filak:u] In VS ‘magro, gracile’. In Rohlfs, Filacca [Ispica (Rg)]. Soprannome che si riferisce ad un tratto fisico.

Filìci:[filiʧi] ‘felice’. Il soprannome si riferisce a persona che spesso era di buon umore.

Filùca:[filuka] In VS ‘filo di paglia’. Essiri na filuca, ‘essere molto agile, leggero’. Riferito a persona magra.

Firrara:[fir:ara] Lavoravano il ferro. Anche in Rohlfs, Firraru ‘maniscalco’, ‘fabbro’ [Noto (Sr)].

Firruzzeḍḍa:[fir:uts:εɖ:a] Diminuitivo di firruzza, ‘lama del coltello’. Anche firruzzu, ‘piccolo pezzo o arnese di ferro’. Anche firruzzeḍḍu, ‘finocchiaccio, tapsia’. In Rohlfs Firruzzu, ‘ferruzzo’ [Fùrnari

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(Me)]. La motivazione è dubbia. Forse per tratti fisici.

Firticchiu:[firtik:ju] In VS ‘fusaiolo’, detto di ‘persona assai vivace, che è in continuo movimento’. Il nome riflette quello di un personaggio della tradizione popolare dell’opera dei pupi. In Rohlfs Firticchieḍḍu, ‘fusaiolo del fuso’ [San Cono (Ct)] e Furtìcchiu, ‘fusaiolo’ [Floridia, Palazzolo(Sr)]. Dal latino vertere › verticulum.

Foḍḍi:[fɔɖ:i] ‘folle’, ‘scavezzacollo’, ‘scapestrato’. In Rohlfs, foḍḍi, ‘pazzo’ [Camastra (Ag)], fuḍḍu [Rosolini (Sr)]. Registrato anche da Pitrè, Vanni lu foddi. Francischini:[franʧiʃkini]Il soprannome indica i discendenti di Francesco.

Friscalièttu:[friʃkaljεt:u] Letteralmente ‘fischietto’. In VS è detto di ‘persona dall’aspetto mingherlino’. Anche in Rohlfs [San Cono (Ct)].

Fluòriu:[flwɔrju] Dal

cognome Florio.

Fumu:[fumu] Letteralmente ‘fumo’, in VS è riferito a persona ‘boriosa’. In Rohlfs fumusu, ‘altero’, ‘superbo’ [Ucrìa (Me)]. La motivazione è data da uno dei significati sopra citati.

Fùncia:[funʧa] Letteralmente ‘fungo’, oppure ‘grugno del maiale’, ‘broncio’. In VS è detto di persona dalle ‘labbra grosse e sporgenti’. Anche in Rohlfs [Catenanuova (En), Giardini (Me), Ispica (Rg), Palazzolo (Sr)]. La motivazione è data da un tratto fisico.

Funciḍḍa:[funʧiɖ:a] In VS ‘musetto aggrazziato’. Anche ‘bacetto’. Anche in Rohlfs, ‘bacio amorevole’ [Assoro (En), Carini (Pa)], funcitta [Nicolosi, Calatabiano (Ct)]. La motivazione è data da un tratto fisico e potrebbe riferirsi ad una persona dalla bocca piccola.

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Gaḍḍina:[gaɖ:ina]

‘gallina’. Anche in Rohlfs gaḍḍina [Nicosia (En)] e aḍḍina [Assoro (En), Sant’Alfio(Ct)]. Di dubbia motivazione. Forse per tratti fisici.

Gaḍḍinara:[gaɖ:inara] La famiglia cui si riferisce il soprannome allevava galline. Soprannome di mestiere. Anche in Rohlfs aḍḍinara, ‘venditore di galline’ [Cerami (En)].

Gaḍḍuzzu:[gaɖ:uts:u] Letteralmente ‘galletto’. Diminuitivo di gaḍḍu. In VS è detto anche di ‘persona prepotente’, ‘ragazzo bizzoso’. Anche in Rohlfs, ‘galletto’ [Santa caterina (Cl)]. Il soprannome si riferisce ad una persona molto esuberante.

Gaitanazzi:[gaitanats:i] Il soprannome si riferisce al nome proprio Gaetano ed è un dispreggiativo per indicarne la discendenza. (Vedi il caso della fam. Mangiapane).

Gamma di lignu:[,gam:adiliʎ:u] La voce è composta da gamma e lignu. Letteralmente ‘gamba di legno’. Il soprannome si riferisce ad una persona con questo difetto fisico, o comunque zoppicante.

Garufu:[garufu]In VS garuffu, 'pianta erbacea delle liliacee'. In Rohlfs Garùfini , ‘appartenenti alla famiglia dei Garufi’ [Santa Lucia del Mela (Me)]. La motivazione è oscura.

Gaspanièḍḍi:[gaʃpanjεɖ:i] Diminuitivo del nome Gaspare per indicarne la discendenza. Anche in Rohlfs Caspanieḍḍu, da Caspanu [Palazzolo (Sr)].

Gattarièḍḍi:[gat:arjεɖ:i] Letteralmente ‘gattini’. Diminuitivo di gattu, ‘gatto’. In VS anche gattarièḍḍu, ‘nome di alcuni insetti, come il moscerino, la coccinella dai sette punti, la lucciola’. In Rohlfs gattareḍḍu [San Cono (Ct)], e attareḍḍa [Leonforte (En)]. La motivazione è dubbia. Potrebbe indicare persone dall’aspetto minuto (?).

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Gazzaneḍḍa:[gadz:anεɖ:a] In VS vale per ‘armadio ricavato nello spessore di un muro’, ma anche ‘ripostiglio’, ‘anfratto’. Ma più probabilmente la voce è diminuitivo di gazza, un tipo di uccello. La motivazione è dubbia, forse per tratti fisici o potrebbe riferirsi al timbro di voce.

Ggesù Cristu:[ʤ:ε,sukriʃtu] Soprannome di dubbia motivazione. Il significato potrebbe essere fornito da un intervistato. Dopo una corsa con i sacchi, uscitone fuori era tuttu nìuru e tuttu mpruvulazzatu e a genti ci dissiru ‘tal’è cch’è nìuru, pari un Cristu!’ E cci arristà Gesù Cristu. Ggianniètti:[ʤ:an:jεt:i] In VS ggiannettu, ‘cavallo da corsa’, ma anche detto di ‘persona agile e scattante’, oppure ‘dongiovanni’, ‘persona o cosa eccellenti’. In Rohlfs Giannittinu, ‘vezz. di giannettu, ‘cavallo da corsa’ [Leonforte (En)]. Potrebbe anche riferirsi ai discendenti di Gianni.

Ggisippichi:[ʤ:isip:iki] La voce non è registrata in VS. La motivazione è dubbia. Forse si riferisce ai discendenti di Giuseppe.

Glià - gliò:[,ʎ:aʎ:ɔ] Soprannome di tipo idiomatico. Il soggetto probabilmente era solito ripetere questa espressione. In Rohlfs, jajò, ‘dal nome del noto giocattolo yo-yo’ [Acate (Rg)].

Grattatu:[grat:atu] In VS letteralmente ‘cacio grattugiato’. Anche in Rohlfs [Ucrìa (Me)]. Secondo la motivazione data dall'intervistato, appartenente alla famiglia, il soprannome indica una persona che aveva il volto ricoperto di brufoli, somigliante ad una grattugia per il formaggio. In VS, facci di grattalora, ‘faccia butterata’.

Guasteḍḍa:[ɣwastεɖ:a] In VS ‘forma di pane’, ‘schiacciata, focaccia’. Facci di guasteḍḍa è detto ‘di persona dalla faccia grande e macchiettata’. In Rohlfs, Vasteḍḍa, ‘sorta di focaccia’ [Palazzolo, Avola (Sr)]. La motivazione è dubbia:

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forse per tratti fisici. Dal normanno wastel, o dal provenzale gastel, ‘pane rotondo’.

Incannièḍḍi:

[iƞkan:jεɖ:i] Dal cognome Incannella.

Italianu:[italjanu] Perchè parlando ‘italianizza’ il dialetto.

Iapichinu:[japikinu] Diminuitivo di Jàpicu. Rohlfs, ‘vezz. di Jàpicu, Giacomo’ [Tortorici (Me)] Japicuzzu [Cerami (En)]. Discendenti di Giacomo.

Iacobba:[jakɔb:a] In VS è detto di ‘persona dall’aspetto cupo’. Soprannome che potrebbe anche indicare la discendenza di Giacobbe.

Ièmmulu:[jεm:ulu] Letteralmente ‘gemello’. La motivazione è oscura.

Iuculanu:[jukulanu] In VS è detto di persona ‘allegra, scherzosa, gioviale’, anche ‘di bambino vivace, allegro, festevole’. Anche in Rohlfs, ‘giocherellone, lieto’ [Catenanuova (En)].

Lana:[lana] In VS è detto

di persona dalla ‘capigliatura fluente e poco curata’. Anche in Rohlfs [Sant’Alfio (Ct)]. Soprannome di dubbia motivazione. Potrebbe anche riferirsi ad una famiglia che per lavoro avesse a che fare con la lana.

Lercarisa:[lerkarisa] Soprannome etnico. Proveniente da Lercara (PA).

Libbrini:[lib:rini] In VS è detto di persona dal ‘labbro leporino’. Assai frequente in Sicilia. In Rohlfs è presente con molte varianti: Libbrina [Centuripe (En), Buscemi (Sr)], Libbrini [Chiaramonte (Rg)],

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Libbrìniu [Ispica (Rg)], Libbrinu [San Cono (Ct), Canicattini (Sr), Palazzolo (Sr), Assoro (En)]. Anche da ‘lepre’.

Liuni:[ljuni] ‘leone’, in VS è detto di ‘uomo forte e coraggioso’, ma anche di ‘persona sana, che gode di ottima salute’. Anche in Rohlfs, liuni [Leonforte, Catenanuova (Ct), Cerami (En), Ucrìa (Me)], liuna [Centuripe (En)].

Lizzuna:[lits:una] In VS lizzuni indica un uomo ‘avaro, tirchio’.

Lilli:[lil:i] In VS lillu è riferito ad un individuo ‘vestito con pochi abiti’. In Rohlfs, Llillu [San Michele (Ct), Montalbano (Me)]. Ma più probabilmente il soprannome va riferito al nome Lillo.

Lluòllu:[l:wɔl:u] In VS lollu, è detto di uomo ‘stupido sciocco’. Fari lu lollu, ‘bighellonare’. In Rohlfs, ‘sciocco’, ‘asino’ con molte varianti: Llollu [Castrofilippo (Ag), Acate (Rg)], Llolla [Floridia, Rosolini (Sr), Vita

(Tp)], Llulla [Montalbano (Me)], Llòllira [Sant’Alfio (Ct)].

Loggia:[lɔʤ:a] In VS ‘bottega’, ‘negozio’,‘piazza’, ma anche ‘capanna rudimentale utilizzata nei mesi estivi’. Anche ‘confusione, chiasso’. In Rohlfs Logghia [Avola (Sr)] e Logghiu [Casalvecchio (Me)]. Sciascia in ‘Occhio di capra’: mittiri loggia, ‘propriamente il metter su, con tavole ad incastro, una baracchetta [...]. L’espressione si usa ormai in senso figurato per dire di chi abusa dell’altrui ospitalità’. Il soprannome è di dubbia motivazione.

Lummìna:[lum:ina] Dal cognome Lombino.

Luòrdi:[lwɔrdi] Il soprannome chiaramente si riferisce ad una famiglia di ‘sporchi’. In Rohlfs, Lorda, ‘donna sudicia’ [Santa Caterina Cl)].

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Maddalièni:[mad:aljεni]

Il soprannome rimanda al nome Maddalena e ne indica la discendenza. In Rohlfs Maḍḍalienu [Caronia (Me)], Maḍḍalinu [Santa Caterina (Cl)].

Maduònni:[madwɔn:i] La voce non è registrata in VS. La motivazione è dubbia. Probabilmente deriva da Madonna e si riferisce a persone di particolare bellezza.

Maggiolìnu:[maʤ:ɔlinu] A Cammarata e San Giovanni Gemini dal cognome Maggio.

Màghiru:[magiru] In VS ‘magro, emaciato, deperito’. In Rohlfs, màiru, ‘magro’ [Assoro (En), Carini (Pa)].

Magrancièḍḍu:[magranʧjεɖ:u] Il soprannome è composto da magru e anceḍḍu. Letteralmente ‘uccello magro’. Il soprannome potrebbe riferirsi ad una persona dalle scarse doti sessuali.

Magrì:[magri] La voce non è registrata in VS. La motivazione è dubbia. Da magro?

Màiu:[maju] Letteralmente ‘maggio’. Anche in Rohlfs [Carini (Pa)], e le varianti Mai [Nicosìa (En)] e Maìttu [Castroreale (Me)]. A Cammarata e S. Giovanni Gemini dal cognome Maggio.

Malaspina:[malaʃpina] In VS ‘furfante’, ‘persona che sparla’. Anche in Rohlfs, ‘persona di malaffare’ [Assoro (En), Buscemi (Sr)].

Maluccori:[maluk:ɔri] In VS è detto di ‘persona poco generosa’ , ‘cattiva’. In Rohlfs malucori, ‘cuore malvagio’ [Giardini(Me)].

Malutirrenu:[malutir:εnu] Soprannome composto da malu e tirrenu. Letteralmente ‘terreno cattivo’. Potrebbe riferirsi ad una persona che abitava una zona particolarmente impervia o un terreno poco fertile.

Mammanièḍḍi:

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[mam:anjεɖ:i] Diminuitivo di mammana, ‘ostetrica’. Anche in Rohlfs, vezzeggiativo di mammana, ‘levatrice’ [Canicattini (Sr)]. Con probabile riferimento ai figli della mammana.

Manazza:[manats:a] Letteralmente ‘manaccia’. In VS è anche detto di ‘lavoratore proficuo’ , ‘chi sa fare le cose con modo e capacità’, ‘faccendone’. Fari manazza, ‘rubare’. Anche in Rohlfs, ‘manaccia’ [Cerami (En), Lìmina (Me), Palazzolo (Sr)]. La motivazione si riferisce ad uno dei significati sopra citati.

Mangiaracina: [,manʤaraʧina] Soprannome composto da mancia e racina. Letteralmente ‘mangia uva’. Anche in Rohlfs [Ucrìa (Me)].

Mangialasagni: [,manʤalasaɲ:i] Soprannome composto da mancia e lasagni. Letteralmente ‘mangia lasagne’.

Mantillina:[mantil:ina] In VS ‘mantella di panno, usata dalle contadine, che copre il capo e il

busto’. In Rohlfs mantieḍḍu, ‘mantello’ [Acate (Rg)]. Il soggetto era solito portare questo tipo di veste.

Manùncola:[manuƞkɔla] In VS manùnculu, persona dal ‘braccio monco o con mano storpiata’. Anche in Rohlfs [Castrofilippo (Ag), Sant’Alfio (Ct), Giardini (Me), Troìna (En)]. Il soprannome si riferisce ad un difetto fisico.

Manuzza:[manuts:a] Letteralmente ‘manina’. In VS è riferito ad una ‘persona con la mano paralizzata’. Anche in Rohlfs, ‘manina’ [Ucrìa (Me), Florìdia (Sr)].

Màrgiu:[marʤu] In VS ‘palude, acquitrino’, ‘pozzanghera’, ‘striscia di terreno alluvionale coltivato lungo i margini di un torrente’, ‘terreno incolto’. Soprannome di dubbia motivazione. Potrebbe riferirirsi alle caratteristiche del luogo abitate dalla persona.

Marianièḍḍi:[marjanjεɖ:i] Vezzegiativo del nome Marianu. Anche in Rohlfs [Scicli (Rg),

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Santa Caterina (Cl)]. Indica la discendenza

Maricchiuòlu:[marik:wɔlu] La voce non è registrata in VS. Con probabile riferimento al vizio del rubare.

Marmuòttu:[marmwɔt:u] In VS marmotta, detto di individuo ‘buono a nulla, fannullone’.

Marrana:[mar:ana] In VS ‘villano’, ‘individuo zotico’, ‘storpio’, ‘sbilenco’, ‘balbuziente’. In Rohlfs ‘nome dato ai Mori convertiti’, cognome Marano e Marrano [Bronte (Ct)]. La motivazione, dubbia, si riferisce ad uno dei significati sopra citati.

Martièḍḍu:[martjεɖ:u] In VS ‘martello’, riferito a persona ‘tormentosa e assillante’. Anche in Rohlfs, ‘martello’ [Leonforte (En), Ucrìa, Basicò, Tortorici (Me)], matteḍḍu [Nicolosi (Ct)]. Il soprannome si riferisce ad una persona particolarmente martellante.

Masuòtti:[maswɔt:i] Diminuitivo di Tommaso, per

indicarne la discendenza. In Rohlfs Masuḍḍu , ‘vezz. di Masi, dim. di Tommaso’ [Palazzolo, Avola (Sr)].

Matarazzu:[matarats:u] Letteralmente ‘materasso’, in VS detto di ‘persona corpulenta, obesa’. In Rohlfs, matarazza [Avola(Sr)]. Con probabile

riferimento ad un difetto fisico.

Mahàlli:[maħal:i] La voce non è registrata in VS. La motivazione è data dall’intervistato ed è contenuta nell’etnotesto: ‘Mahalli a motivazioni c’è. Pirchì eranu genti ca si sciarriavanu e gridavanu, e facianu mahalli’. Un’altra spiegazione potrebbe anche essere fornita da De Gregorio, che in Cammarata, cronache dei secoli XIX e XX riporta: ‘per impedire ai porci che camminassero e si allontanassero troppo si legava il piede di avanti con quello di dietro e ciò era detto maghallo o maxhallo’. Il soprannome

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potrebbe quindi essere riferito al mestiere.

Mezzuòcchi:[mεts:wɔk:i] Il soprannome è composto da mezzu e occhiu. Letteralmente ‘mezzo occhio’. In Rohlfs, Menzòcchiu, ‘mezzo occhio’ [Novara di Sicilia (Me)]. Il soggetto era cieco da un occhio.

Mazzuòlu:[mats:wɔlu] In VS mazzolu, ’mazzuolo dello scalpellino’, ‘grosso martello da muratore’. Potrebbe anche riferirsi all’organo sessuale maschile. Soprannome di dubbia motivazione. Si può ipotizzare per tratti fisici.

Mezzanasca:[medz:anaʃka] Il soprannome è composto da mezza e nasca , letteralmente ‘mezzo naso’. In Rohlfs ‘naso shiacciato’ [San Cono, San Michele (Ct), Leonforte (En)]. Il soprannome si riferisce ad una persona dal naso deforme.

Michilieḍḍi:[mikiljεɖ:i] Diminuitivo del nome Michele. Il soprannome ne indica la discendenza. In Rohlfs Michiliedu, ‘vezz. di Michele’

[Buscemi (Sr)].

Miciànci:[miʧanʧi] Potrebbe essere un composto di mi e cianci. Letteralmente ‘mi piange’. La motivazione è dubbia. Forse, riferendosi al figlio, il soggetto era solito ripetere questa espressione.

Miculomu:[mikulɔmu] Probabilmente composto di Micu (diminuitivo di Domenico) e l’omu, ‘l’ uomo’. La motivazione è oscura.

Miènnula:[mjεn:ula] ‘mandorla’. In Rohlfs, mennula [Carini (Pa)]. Probabilmente il soprannome si riferisce ad una persona piccola o bassa di statura.

Milièḍḍu:[miljεɖ:u] In VS diminuitivo di milèu, ‘sciocco, michione’.

Milinciana:[milinʧana] ‘melanzana’, ma anche ‘livido’, ‘ecchimosi’. In VS Facci comu na milinciana, ‘far divenire il viso come una melanzana, in

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seguito a percosse’. Anche in Rohlfs, [Palazzolo (Sr), Carini (Pa)] e mulinciana [Calatabiano (Ct)]. Anche in Pitrè: Tresa la milinciana. Con probabile riferimento ad un difetto fisico.

Miniscedda:[miniʃ:εɖ:a] Letteralmente ‘minestrina’. La persona a cui si riferisce ne era particolarmente ghiotta.

Mirlinu:[mirlinu] In VS da mirrinu, ‘canuto’, ‘di persona albina’, ‘guercio, strabico’, ‘miope’, ma anche ‘dall’occhio lucido per il pianto’. In Rohlfs mirrinu, ‘grigiastro, bianco di capelli’ [Nicolosi (Ct), Canicattini (Sr), Terrasini (Pa)].

Morti:[mɔrti] Letteralmente ‘morte’. Anche in Rohlfs ‘i morti, gente priva di interesse’ [Sàvoca (Me), Cerami (En), Ispica (Rg)]. Con probabile riferimento allo sgradevole aspetto fisico della famiglia designata.

Mpiccicamuòḍḍu: [,mpiʧ:ikamwɔɖ:u] Il soprannome è composto da

mpiccica e muoḍḍu. Letteralmente ‘appiccica – molle’. La motivazione è oscura.

Mpìccicu:[mpiʧ:iku] Letteralmente ‘appiccico’. In VS la voce mpìccica indica una ‘persona noiosa, chi si attacca alle costole di qualcuno recandogli fastidio o chi perde il tempo in chiacchiere’.

Mplì – mplì:[,mplimpli] Soprannome di tipo idiomatico. Probabilmente il soggetto era solito pronunciare questa espressione per richiamare un certo tipo di animale.

Mulu:[mulu] Letteralmente ‘mulo’, detto anche di persona ‘ingrata, caparbia, ostinata, scaltra’, ma anche riferito ad un ‘figlio illegittimo’. Anche in Rohlfs, ‘bastardo’ [Ucrìa, Lìmina, Antillo (Me), Canicattini (Sr), -a Lìmina (Me), Florìdia(Sr),Santa Caterina (Cl)].

Munnièḍḍu:[mun:jεɖ:u] VS: ‘recipiente di legno usato anticamente come misura per cereali’, ma anche ‘antica misura agraria’. In Rohlfs, munniḍḍu,

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‘antica misura abolita’ [Geraci Siculo (Pa)]. La motivazione è oscura.

Murriùna:[mur:juna] La voce dovrebbe riferirsi ad un particolare copricapo simile alla mitra. Probabilmente il soggetto cui il soprannome si riferisce era solito indossarlo.

Musca:[muʃka] ‘mosca’, anche detto di qualcosa o qualcuno fastidioso. In VS è riferito anche ad un ‘bambino di piccola statura e corporatura’. Anche in Rohlfs, ‘mosca’ [Nicolosi (Ct), Centuripe (En), Palazzolo (Sr)]. La motivazione potrà riguardare uno dei significati sopra citati.

Musciu-musciu:[,muʃumuʃu] In VS ‘voce, spesso ripetuta, con cui si chiama il gatto’. In Rohlfs ‘musciu’ , ‘gattino’ [Lìmina, Tortorici (Me)]. Il soprannome è di tipo fonosimbolico ed è riferito ad una persona che era solita ripetere questa espressione.

Mussumeli:[mus:umεli] Soprannome etnico. Proveniente da Mussomeli (Cl).

Mutu:[mutu] ‘muto’, ‘che non parla’, ‘silenzioso’. Anche in Rohlfs [Ucrìa (Me), Santa Caterina(Cl)].

Nanfareḍḍa:[nanfareɖ:a]

Diminuitivo da nàmpara, ‘costipazione nasale, raffreddore’, ‘voce di timbro nasale, dovuta a raffreddore’. Namparusu, ‘chi o che parla con voce nasale’. In Rohlfs nanfarusu, ‘che parla nasale’ [Piedimonte Etneo (Ct), -usa Casalvecchio (Me)], nànfira, ‘voce rauca o nasale’ [Piedimonte Etneo (Ct)].

Nanièḍḍu:[nanjεɖ:u] In VS naniddu, ‘rachitico, stentato’ , ‘che è cresciuto poco’. Da nanu, ‘nano’. In Rohlfs nanu [San Michele (Ct), Catenanuova (En)]. Il soprannome si riferisce ad una persona bassa di statura.

Narisi:[narisi] Soprannome etnico. Proveniente da Naro (Ag). In Rohlfs Naru, ‘top. Naro’ [Centuripe (En)].

Nasca:[naʃka] In VS è detto di 48

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persona dal ‘naso camuso, schiacciato o, comunque , in qualche modo deforme’. Anche in Rohlfs, ‘naso camuso’ [Sant’ Alfio (Ct), Ucrìa (Me), Cerami (En), Palazzolo (Sr) e altrove]. In Pitrè: Piddu nasca e Jona la nasca. Da un difetto fisico.

Nasinu:[nasinu] ‘nasino’, diminuitivo di nasu, ‘naso’. In Rohlfs nasiddu, ‘nasino’ [Carini (Pa)]. Persona dal naso fine o comunque sottile.

Nasuni:[nasuni] Letteralmente ‘nasone’, accrescitivo di ‘naso’. In Rohlfs [Camastra (Ag), Stromboli, Fiumedinisi (Me), -una Floridia (Sr)]. Detto di persona dal naso grosso.

Nchinìni:[ƞkinini] In VS nchinu, ‘in pieno, particolarmente nel punto centrale o più vitale’, da chinu, ‘pieno’. Probabilmente riferito a persone fisicamente grosse.

Nghiriḍḍi:[ƞgiriɖ:i] Diminuitivo da nghirriusu, con molti significati consimili, ‘rissoso, litigioso’, ‘facile all’ira’, ‘dispettoso’, ‘di persona

molto furba’.

Niriànu:[nirjanu] Dal nome Andrea. Anche in Rohlfs [Palazzolo (Sr)], e Nniriana, ‘da Nnirìa, Andrea’ [Canicattini (Sr)].

Nìuri:[niuri] Letteralmente ‘neri’, ma vale anche per uomo ‘sporco, sudicio’, oppure ‘triste, infelice’. In Rohlfs nìuru [Sant’Alfio (Ct), Naso (Me), Cerami (En), Francofonte, Palazzolo (Sr), Scicli (Rg)], nìviru [Acate (Rg), Palazzolo (Sr)], nìvuru [Ispica (Rg)]. Il Meli in Sarudda: Catarina la nivura. La motivazione va ricercata in uno dei significati sopracitati.

Ntila:[ntila] Letteralmente ‘in tela’. In VS ‘in maniche di camicia’. La persona cui si riferisce il soprannome era solita portare questo indumento.

Nzòlia:[ntsɔlja] In VS ‘varietà di uva dall’acino ovale giallo - dorato e dalla buccia spessa, molto diffusa in Sicilia’, oppure ‘il vino che si ricava da tale uva’. Probabilmente la famiglia cui il

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soprannome si riferisce ne erano produttori o consumatori.

Oliva:[ɔliva] ‘olivo’,

‘oliva, frutto dell’olivo’. Motivazione dubbia. Con probabile riferimento al colore olivastro della pelle.

Pacchiuna:[pak:juna] In

VS pacchiùni, presenta due significati differenti: ‘chi o che è grasso, pingue’, oppure ‘chi o che è basso, tarchiato’. In Rohlfs, pacchianu, ‘uomo balordo’ [Fùrnari (Me)]. La motivazione si riferisce ad uno dei significati sopracitati.

Pairò:[pairɔ] In VS ‘pagherò, titolo di credito contenente la promessa di pagare una determinata somma a una certa scadenza’. Con probabile riferimento all’abitudine di

contrarre debiti.

Palermitani:[palεrmitani] Soprannome etnico. Da Palermo.

Paliḍḍu:[paliɖ:u] Diminuitivo di ‘pala’. In VS è presente con diversi significati, ‘paletta, pala piccola’, ‘vanga’, ‘asta di ferro appuntita usata dai muratori’, ma anche ‘trottola vecchia ed inservibile’. In Rohlfs Paleḍḍa [Ucrìa, Rometta (Me),], Paliḍḍa [Sant’Alfio, Nicolosi (Ct)]. La motivazione probabilmente è data da un tratto fisico.

Panàru:[panaru] Letteralmente ‘paniere’, ‘recipiente di vimini’, in VS detto ‘di persona che non sa mantenere segreti’. Anche in Rohlfs, ‘paniere’ [Cerami, Assoro (En), -u Limina (Me), Palazzolo (Sr), e altrove]. La motivazione è oscura.

Pantaliùna:[pantaljuna] Con probabile riferimento al nome Pantalèo. In VS anche pantaliàna, detto di ‘donna sventata che non sa tenere in

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ordine la casa’. In Rohlfs ‘Pantalèu’, dal nome Pantalèo [Novara di Sicilia (Me), Ispica (Rg)].

Panza:[pantsa] Letteralmente ‘pancia’. Omu di panza, ‘uomo di pancia’, detto di ‘persona che sa mantenere un segreto’, ma anche ‘mangione, persona che solitamente mangia molto’. Anche in Rohlfs, ‘pancia’ [Giardini (Me), Palazzolo (Sr), Acate(Rg) e, spesso, altrove].

Papa:[papa] ‘papa, sommo pontefice’. Fari u papa, ‘spadroneggiare’. Anche in Rohlfs, ‘antico nome dato ai preti’ [Ucrìa, Rometta (Me), Santa Caterina (Cl)]. Il soprannome si riferisce ad una persona molto religiosa.

Papazzana:[papats:ana] In VS ‘tonchio dei legumi’. Detto di ‘persona o ragazzina piccola di statura’. Anche in Rohlfs [Rosolini (Sr)]. Soprannome che si riferisce ad una persona fisicamente minuta.

Pappacàciu:[,pap:akaʧu] Il soprannome è composto da

pappa e caciu. Letteralmente ‘mangia formaggio’.

Paradisu:[paradisu] Letteralmente ‘paradiso’, detto anche di ‘persona dall’animo insensibile, che resta indifferente a qualsiasi cosa buona o cattiva’, o ‘amabile per la mite semplicità del carattere e la gentilezza dei modi’. In Rohlfs, paradiso [Nicosìa (En)]. Dal Pitrè, Paraddisu, ‘Uno che aveva la moglie grassoccia e sempre di buon umore’.

Paraturara:[paraturara] In VS paraturaru, ‘artigiano che addobba le chiese in occasione di particolari festività’, ‘artigiano che prepara l’altarino nelle case private in occasione della novena di Natale’, ma anche ‘persona che gestiva una gualchiera’.In Rohlfs ‘Paraturaru’, ‘da paraturi, gualchiera’ [Leonforte (En), Floridia (Sr)]. La motivazione è data dal mestiere.

Parmisi:[parmisi] Soprannome etnico. Proveniente da Palma di Montechiaro (Ag).

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Parpagliùni:[parpaʎ:uni] ‘farfalla’, ‘moscerino’, ‘libellula’. In VS Parpagliunazzu è detto di uomo ‘faccendone, che si da gran da fare senza concludere nulla’. In Rohlfs parpagghiùni, ‘farfalla’ [San Michele (Ct), Cerami (En)]. La motivazione è dubbia, forse per tratti fisici.

Passachiùmi:[,pas:aχjumi] Soprannome composto da passa e chiumi. Letteralmente ‘passa fiume’. La motivazione è oscura.

Passuluni:[pas:uluni] In VS ‘fico secco intero’, ‘oliva nera essiccata al sole’, riferito ad uomo ‘citrullo, minchione’. Anche in Rohlfs, ‘uomo sciocco’, Passuluni [Camastra (Ag), Nicolosi (Ct), Ispica (Rg)] e Passiluni [San Cono (Ct), Canicattini (Sr)].

Pasta di casa:[,paʃtadikasa] In VS: pastê casa, ‘pasta alimentare fatta in casa’. Il soprannome si riferisce ad una famiglia che aveva l’abitudine di fare la pasta in casa.

Pastara:[pastara] In VS pastaru, ‘ pastaio, chi fa o vende pasta’. Anche in Rohlfs, Pastara [Sant’Alfio (Ct), Buscemi (Sr)], Pastaru [San Cono (Ct), Carini (Pa)] e Pastàu [Novara di Sicilia (Me)].

Patò:[patɔ] La voce non è registrata in VS che riporta patòcciu, ‘uomo tozzo e grasso’, patòfiu, ‘sempliciotto’, patòllu, ‘chi si esprime confusamente, impappinandosi nel parlare’, ‘imbroglione’. La motivazione è oscura.

Paulinièḍḍi:[paulinjεɖ:i] Il soprannome si riferisce al nome proprio Paolo ed è un vezzeggiativo per indicarne la discendenza. (Vedi il caso della fam. Mangiapane).

Pedilièggiu:[pεdiljεʤ:u] Soprannome composto da pedi e lieggiu, letteralmente ‘piede leggero’. In Rohlfs, pedi-lèggia, ‘di piede leggero’ [Camastra (Ag)], e pedi-lieggi, ‘piedi leggeri’ [Assoro (En)], pieri-lieggi, ‘piedi leggeri’, ‘ladruncolo’ [Scicli (Rg)]. In

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Sciascia, Occhio di capra, l’espressione galantomu cu li piedi lieggi è riferita a ‘ chi galantuomo non è, i piedi leggeri essendo quelli dei ladri’. Con probabile riferimento al vizio del rubare.

Perdi li cauzi:[,pεrdilikautsi] Soprannome composto da perdi e cauzi. Letteralmente ‘perde i pantaloni’. Con probabile riferimento a persona magra.

Peṭṛatàli:[pεʈɽatali] La voce non è registrata in VS. Si potrebbe ipotizzare la provenienza da petra, ‘pietra’. ‘Come la pietra’ (?).

Picchi:[pik:i] In VS picchiu, con diversi significati, ‘picchio’, ma anche ‘piagnisteo, lamento funebre’, detto di persona ‘malaticcia, di solito malinconica e di poco spirito’. Anche ‘iettatore’, ‘avaro’. In Rohlfs ‘pìcciu’ [Piedimonte Etneo (Ct)]. La motivazione va ricercata in uno dei significati sopracitati.

Picchipacchi:[,pik:ipak:i] Letteralmente la voce indica una

varietà molto piccola di lumaca. Il soprannome è riferito a persone molto esili.

Picciùni:[piʧ:uni] ‘piccione’, in VS detto anche di ‘persona ingenua e sprovveduta’. In Rohlfs ‘piccione’, ‘colombo’ [Castiglione (Ct), Palazzolo, Francofonte (Sr) –una Francavilla (Me)]. La motivazione è dubbia, forse per tratti fisici o caratteriali.

Picciunièḍḍu:[piʧ:unjεɖ:u] Diminuitivo di picciuni, ‘piccione’. In VS: picciuneḍḍu è riferito a ‘persona ingenua e sprovveduta’. In Rohlfs picciuniḍḍu [Santa Caterina (Cl)]. Probabile anche il riferimento a tratti fisici.

Pichiruna:[pikiruna] In VS, accrescitivo da pichira, ‘chi è insistente nel chiedere o nel voler ottenere una cosa’.

Pidicuḍḍu:[pidikuɖ:u] In VS ‘peduncolo o picciolo’. Detto di ‘persona esile e di bassa statura’. Latinismo da pediculus.

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Piliḍḍu:[piliɖ:u] Diminuitivo di pilu, ‘pelo’. In VS è riferito a ‘persona incapace di decidere e di agire’. In Rohlfs, ‘peluzzo’ [Leonforte, Catenanuova (En), -iḍḍa Assoro (En), Florìdia (Sr), piliḍḍi Carini (Pa)]. Con probabile riferimento alla corporatura esile della persona.

Pilì - pilì:[pi,lipili] Soprannome di tipo idiomatico. La persona era solita usare questa espressione come richiamo per le galline.

Pilurussu:[,pilurus:u] Letteralmente ‘pelorosso’. In VS è detto di ‘persona con i capelli rossi a cui si attribuisce la capacità di commettere cattiverie e malvagità’. In Rohlfs, pilu-rrussu, ‘pelo rosso’ [Leonforte (En), Canicattini (Sr), Camastra (Ag), Ucrìa (Me)]. Anche Pilirrussa [San Cono (Ct)].

Pintaluòru:[pintalwɔru] In VS pintaloru, ‘punteruolo, a forma di T, usato per praticare e allargare fori’. Anche in Rohlfs, pintaluru, ‘punteruolo’ [Enna, Nicosia (En)]. Soprannome di

dubbia motivazione, forse per tratti fisici o di mestiere.

Piriḍḍu:[piriɖ:u] Diminuitivo di piru, ‘pera’. In VS è detto di ‘ragazzo molto furbo e vivace’. In Rohlfs piriḍḍu, ‘piccola pera’ [Cerami (En), Ucrìa (Me), Scicli (Rg), -iḍḍa Carini (Pa), -itta Rometta (Me)]. La motivazione potrebbe essere data da tratti caratteriali o fisici.

Piru:[piru] ‘pera’ e ‘pero’. Usato in molte espressioni. Facci di piru, ‘brutto ceffo’, cocciu di piru, ‘persona di intelligenza vivace, astuta ma poco raccomandabile’. Anche in Rohlfs, ‘pero’ [Canicattini, Buscemi (Sr)]. La motivazione è data da uno dei significati sopracitati.

Pisciabballannu: [,piʃ:ab:al:an:u] Il soprannome è composto da piscia e ballannu. Letteralmente ‘piscia ballando’.

Pisciacannuni:[piʃ:akan:uni] Il soprannome è composto da piscia e cannuni. Letteralmente

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‘piscia cannone’.

Pisciacauzi:[piʃ:akautsi] Il soprannome è composto da Piscia e cauzi. Letteralmente ‘piscia pantaloni’. Pisciarisi di sutta, ‘farsela sotto, avere grandissimo timore’. Riferito a persona sofferente di incontinenza o molto paurosa.

Pisciaru:[piʃ:aru] In VS ‘pescivendolo, specialmente ambulante’. In Rohlfs [San Cono (Ct), Caniccattini, Florìdia, Buccheri (Sr)]. Riferito a persona che esercitava questo mestiere.

Pisciati:[piʃ:ati] In VS pisciatu, ‘sporco di orina’. In Rohlfs pisciatu [San Cono (Ct), Cerami (En), Palazzolo, Buscemi (Sr), Castroreale (Me)].

Pistuòli:[pistwɔli] In VS pistolu, con diversi significati, ‘pistola’, ma anche ‘pezzatura di pane avente forma stretta ed allungata o di mezzaluna’, ‘taglio di carne magra’. La motivazione è dubbia, probabilmente per tratti fisici.

Pitirri:[pitir:i] In VS ‘vivanda preparata con farina di frumento’, simile alla polenta. Probabile il riferimento a persone di poco conto.

Pittiḍḍi:[pit:iɖ:i] Letteralmente ‘coriandoli’. Il soprannome probabilmente si riferisce a persone fisicamente piccole.

Portapùliza:[pɔrtapulitsa] La voce non è registrata in VS che riporta ‘portapòlisi’, detto di chi ‘riferisce chiacchiere alterando i fatti’.

Provisoriu:[prɔvisɔrju] ‘provvisorio’. Con probabile riferimento al carattere instabile della persona.

Pruvularu:[pruvularu] In VS: ‘chi prepara la polvere delle armi da fuoco’.

Puciara:[puʧara] VS: da puci, ‘pulce’. Detto di persone sporche.

Puciḍḍi:[puʧiɖ:i] Diminuitivo di puci, ‘pulce’. In

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VS è detto anche di ‘ragazzo piccolissimo’. Il soprannome si riferisce ad una famiglia i cui appartenenti erano piccoli fisicamente.

Puḍḍicinu:[puɖ:iʧinu] Letteralmente ‘pulcino’, ‘piccolo di altri volatili’. Anche in Rohlfs [Adrano, Scordìa (Ct), Acate, Ispica (Rg), Francofonte, Buccheri (Sr), -ina San Cono (Ct), Avola, Buscemi (Sr)], pullicinu [Bronte (Ct)], Pulliginu [Montalbano (Me)]. In Pitrè: la za Peppa la puddicina. Soprannome di dubbia motivazione. Con probabile riferimento ad un tratto fisico.

Pumiḍḍu:[pumiɖ:u] Diminuitivo di pumu, ‘melo e mela’. Anche in Rohlfs, ‘piccola mela’ [Avola, Pachino, Canicattini (Sr), -iḍḍa Cono (Ct)]. Con probabile riferimento ad un tratto fisico.

Puntiḍḍa:[puntiɖ:a] In VS ‘piccolissima quantità di checchessia’. Anche puntiḍḍu, ‘puntello’, ‘piccolo ferro a punta per praticare buchi’. In Rohlfs, puntiḍḍa, ‘sbarra di ferro’

[Floridia, Buccheri (Sr)], puntiḍḍu, ‘puntino, scalpello’ [Ispica (Rg), Palazzolo (Sr), Ucrìa (Me)]. Con probabile riferimento ad un tratto fisico.

Pupiḍḍu:[pupiɖ:u] Diminuitivo di pupu, ‘pupo’. In VS detto di ‘bambino o uomo di piccola statura, vestito con accurata eleganza’. Anche ‘sempliciotto’. In Rohlfs, ‘fantoccino’ [Camastra (Ag), Leonforte (Ct), Carini, Terrasini (Pa)].

Pupù:[pupu] In VS: fari a pupù, ‘fare la cacca’. Di motivazione dubbia.

Puputuna:[puputuna] In VS puputunu, ‘mucchio di qualsiasi cosa’. Puputuni, ‘cumulo di pietre raccolte insieme nei campi’, ‘ cumulo di sabbia o d’altro’. In Rohlfs, pupituna, ‘upupa’ (tipo di uccello) [Geraci Siculo (Pa)], pipituna [Floridia (Sr), Castrofilippo (Ag), Centuripe (En)], pipituni [Leonforte (En), Acate (Rg)]. La motivazione è oscura.

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Purcièḍḍi:[purʧjεɖ:i] Letteralmente ‘porcelli’ Diminuitivo di puòrcu, ‘porco’. In VS detto di persona ‘sporca, sudicia’. Purcièḍḍi in VS, per San Giovanni Gemini, ‘macchie rosso bluastre alle gambe delle donne provocate dal calore ravvicinato del braciere o dello scaldino’. In Rohlfs, purcieḍḍu, ‘maialino’ [Palazzolo, Canicattini (Sr)], purceḍḍu [Leonforte (En)].

Putiàra:[putjara] In VS ‘bottegaia’, ‘donna che vende ortaggi’, ‘erbivendola’. In Rohlfs, putiaru, ‘bottegaio’ [frequente in prov. di Me ]. La famiglia cui il soprannome si riferisce gestivano una putìa, ‘bottega’. Puzzuluni:[puts:uluni] In VS ‘pizzicotto’, ma anche ‘beccata della gallina’. Presente anche in Rohlfs [Leonforte (En)]. La motivazione è oscura.

Quadararu:[kwadararu]

In VS ‘calderaio, artigiano che fabbrica caldaie e altri oggetti di rame’, ‘venditore ambulante di recipienti e di altri oggetti di rame’. In Rohlfs, ‘calderaio’ [Santa Caterina (Cl), -ari Lìmina (Me)], quaḍḍararu [Forza d’Agrò (Me)], quarararu [San Michele, Militello (Ct), Palazzolo, Francofonte (Sr), -ara Buccheri (Sr)].

Quaṭṭṛuciciri:[,kwaʈɽ:uʧiʧiri] Soprannome composto da quattru e ciciri. Letteralmente ‘quattro ceci’. Probabile il riferimento a persona di scarso valore.

Racinante:[raʧinantε] Da

racina, ‘uva’. Si ipotizza che il soggetto avesse a che fare con l’uva. In Rohlfs racina, ‘uva’ [Nicosìa (En)]. Dal provenzale raisin.

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Rahatièḍḍi:[raħatjεɖ:i] Diminuitivo di rragatusu, in VS detto di persona ‘che ha il rantolo’, ‘che ha la voce rauca’.

Ricuttazza:[rikut:ats:a] In VS ‘residuo della ricotta’. In Rohlfs, ricutteḍḍa [Ispica (Rg), Canicattini Sr)], Ricuttieḍḍu [Canicattini (Sr)]. La motivazione è oscura.

Riddìliu:[rid:ilju] In VS ‘pretesti, cavilli’. Riddiliùsu, ‘cavilloso, che trova sempre da ridire’. Riferito ad individuo ‘fastidioso, seccante’.

Riggìnu:[riʤ:inu] Soprannome etnico, proveniente da Reggio. In Rohlfs, ‘di Reggio Calabria’. [ -ina Leonforte (En), San Michele (Ct), -ini San Cono (Ct), Palazzolo (Sr)].

Rinà:[rina] Dal cognome Rinào.

Rosa:[rɔsa] ‘rosa’, in VS riferito a ‘donna di rara bellezza’, ‘ragazza sana e di bell’aspetto’. ‘scocca di rrosi’, ‘persona sana, florida e bella’.

Rummulùni:[rum:uluni] In VS ‘persona lamentosa, querula’, da rrummulu, ‘brontolio’. In Rohlfs rumuliuni, da rummuluni, ‘brontolone, querulo’ [Ispica (Rg)].

Ruòḍḍulu:[rwɔɖ:ulu] In VS ‘grumo di sudiciume’. Avi i rròḍḍuli, detto di persona ‘molto sporca che ha il sudiciume addosso’.

Sacculuòrdu:

[,sak:ulwɔrdu] Soprannome composto da saccu e luordu. Letteralmente ‘sacco sporco’. La motivazione è oscura.

Sagnàpichi:[saɲ:apiki] Da San Iacopo. Per la devozione al Santo (?).

Sangiuvannisa: [sanʤuvan:isa] Soprannome etnico. Da San Giovanni Gemini (Ag).

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Santirranni:[santir:an:i] La voce non è registrata in VS. Il soprannome è composta da santi e rranni. Letteralmente ‘santi grandi’.

Sardu:[sardu] Soprannome etnico, dalla Sardegna.

Sarduzza:[sarduts:a] Diminuitivo di ‘sarda’. In VS si riferisce a ‘persona eccessivamente magra’. Anche in Rohlfs, ‘sardellina’ [Carini (Pa)].

Sasiḍḍu:[sasiɖ:u]La voce non è registrata in VS. La motivazione è oscura. Probabile la provenienza da un nome proprio.

Sbannuti:[ʃban:uti] In VS sbannutu, con diversi significati consimili, ‘bandito, fuorilegge’, ‘malandrino’, ‘mascalzone’, ‘arrogante’, ‘chi non ama lavorare’. Detto anche di persona ‘che ha l’abitudine di parlare a voce alta’. Dal Pitrè: Jona la sbannuta. La motivazione è data da uno dei significati sopra citati.

Scariuòti:[ʃkariwɔti] In VS scariotu, ‘furfante, cattivo, malvagio’.

Scarnazzi:[ʃkarnats:i] In VS scarnazzu, ‘salasso’ e scarnazza, ‘sanguisuga’. Detto di persone disoneste.

Scarsu:[ʃkarsu] In VS, riferito a persona, la voce presenta molti diversi significati consimili, ‘poco abile nella professione’, ‘povero, bisognoso’, ‘precario, dello stato di salute’, ‘ignorante’. In Rohlfs, scarsinu, ‘di scarsi mezzi’ [Buscemi (Sr)].

Sciacquatu:[ʃ:ak:watu] In VS presente con diversi significati, ‘netto, pulito’, ma anche ‘grassoccio, bene in carne’. Il soprannome si riferisce ad un tratto fisico. Scifu:[ʃ:ifu] In VS ‘trogolo, recipiente’, ‘grande scodella di terracotta’. Detto anche di ‘persona che mangia molta pasta’. Anche in Rohlfs ‘truogolo, pila’ [Ispica (Rg), Palazzolo (Sr), -a Avola (Sr)]. Detto di individuo mangione.

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Scippareschi:[,ʃ:ip:arεski] Il soprannome è composto da scippa e reschi. Letteralmente ‘togli scheggie’. Soprannome di motivazione oscura.

Sciurni:[ʃ:urni] In VS da sciurnari, ‘sfornare, estrarre dal forno, soprattutto pane’, ‘togliere dal fuoco’. Si può ipotizzare che la famiglia era solita fare il pane.

Scupinu:[ʃkupinu] In VS con diversi significati, ‘scopino per pulire il vaso del gabinetto’, ‘pennello da muratore’, ‘sacca a forma di otre fatta con la pelle dell’agnello’. In Rohlfs, scupidda, ‘piccola scopa’ [Camastra (Ag), -u Carini (Pa)]. La motivazione è dubbia, forse per tratti fisici.

Scupittazza:[ʃkupit:ats:a] In VS da scupetta, ‘fucile da caccia’. Alla voce scupitta, ‘adulatore, lecchino’. Aviri na bbeḍḍa scupitta, ‘avere la lingua lunga, sparlare della gente’. In Rohlfs scupetta, ‘fucile’ [Chiaramonte (Rg)]. Riferito a persone violente o pettegole.

Scuvatièḍḍi:[ʃkuvatjεɖ:i] Diminuitivo di scuvatu, ‘nato, uscito dal guscio’. La motivazione è oscura.

Sdillintatu:[sdil:intatu] In VS: ‘lento, fiacco, sfinito’. Da sdillintari, ‘stancarsi’. Mi sentu tuttu sdillintatu, ‘mi sento molto lento’.

Sena:[sεna] In VS indica un’erba medicinale. Anche in Rohlfs, ‘senna, pianta tropicale’ [Canicattini (Sr)]. In questo caso dal cognome Sena.

Serpenti:[sεrpεnti] ‘serpente’. In VS la voce serpi è riferita a ‘persona infida e malvagia’.

Serracùlu:[sεr:akulu] Il soprannome è composto da serra e culu. Letteralmente ‘sega culo’. Di motivazione oscura.

Settibirritta:[,sεt:ib:ir:it:a]Il soprannome è composto da setti e birritta. Letteralmente ‘sette berretti’. Di motivazione oscura.

Settipiatta:[,sε:ipjat:a]Il 60

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soprannome è composto da setti e piatta. Letteralmente ‘sette piatti’. La motivazione è oscura.

Siccu:[sik:u] ‘secco, magro’. Anche in Rohlfs, [Castrofilippo (Ag), Carini (Pa)].

Sisì:[sisi] Soprannome di tipo idiomatico. La persona era solita ripetere questa espressione affermativa.

Sosizza:[sɔsits:a] Letteralmente ‘salsiccia’. Anche in Rohlfs, ‘salsiccia’ [sozizza Enna, sasizza Ucrìa (Me), sausizza Palazzolo, Canicattini, Avola (Sr), sozizzu Francavilla (Me)]. Dal Pitrè, sausizza, ‘uno che da ragazzo domandava spesso salsiccia alla madre’. Il soprannome probabilmente si riferisce a persona golosa di salsiccia.

Spacchiatu:[ʃpak:jatu] Aggettivo da spacchju, ‘sperma’. Il soprannome si riferisce a persone sporche.

Spardacuazetti:

[,ʃpardakwatsεt:i] Il soprannome è composto da sparda e cuazetti. Letteralmente ‘sciupa calze’. Da ‘spardari’, ‘stracciare, consumare, sciupare, non avere riguardo delle proprie cose’.

Spardati:[ʃpardati] In VS da spardari, ‘stracciare, consumare, sciupare, non avere riguardo delle proprie cose’. Riferito a persone povere.

Stanguni:[ʃtaƞguni] In VS ‘spilungone’. Detto di persona alta.

Stazzunara:[ʃtats:unara] In VS ‘vasaio, venditore di vasellame’. Anche ‘fornaciaio, chi lavora in una fornace’. In Rohlfs, ‘donna che vende vasellame’ [Piedimonte Etnèo (Ct)]. Soprannome riferito ad una famiglia che fabbricava vasellame.

Stigliuòlu:[ʃtiʎ:wɔlu] In VS stigghjolu, ‘pietanza costituita da interiora e budella’. Detto di individuo ‘citrullo, bietolone, spilungone’ o ‘alto e

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corpacciuto’. In Rohlfs, stigghiolu, ‘coratella’, ‘intestino (di polli, capretti, agnelli) ravvolto col prezzemolo e cotto in tegame’ [Sant’Alfio, San Michele (Ct), Tortorici (Me), -a Sant’Alfio (Ct), Lìmina (Me)]. La motivazione, dubbia, è data da uno dei significati sopra citati.

Stimaturièḍḍu:[ʃtimaturjεɖ:u] Diminuitivo di stimaturi, ‘chi stima o prezza qualsiasi cosa’. Il soprannome si riferisce ad un individuo che stimava terreni.

Ṣṭṛazzièri:[ʃʈɽats:jεri] In VS strazzeru, ‘sciupone, chi tratta male le proprie cose rovinandole presto’. Da strazzari, ‘lacerare, strappare, maltrattare’.

Ṣṭṛizzati:[ʃʈɽits:ati] La voce non è registrata. Da strizzari, ‘strecciare, ad esempio una treccia di capelli’. Si può ipotizzare che il soprannome si riferisca ad un individuo dai capelli spettinati.

Ṣṭṛuncuna:[ʃʈɽuƞkuna] da struncuni, ‘troncone’. Riferito ad

individuo ‘spilungone’

Suletta:[sulεt:a] In VS ‘solaio’. Ittari a suletta, ‘fare la gettata di cemento sullo strato di pignatte e ferro del solaio’. Anche ‘soletta, rivestimento in pelle fissato nella parte interna della suola della scarpa’. La motivazione è oscura.

Surci:[surʧi] ‘topo’. La voce riferita a persone presenta molti significati consimili: ‘persona di piccola statura, rattrappita, malfatta’. In VS: I surci, ‘così venivano generalmente indicati negli anni 1860-64 i fautori del governo borbonico’. Anche in Rohlfs, ‘topo, sorcio’ [Acate (Rg), Scicli, Canicattini, Palazzolo (Sr)]. Vedi il cognome Sorce. Dal Pitrè: Uno che veduto in chiesa un topo, cominciò a gridare: Un surci! Un surci!

Surdu:[surdu] Letteralmente ‘sordo’. Detto anche di persona ‘taciturna, egoista, insensibile, che agisce o trama di nascosto’. Farisi surdu, ‘far finta di non sentire’. Anche in Rohlfs, ‘sordo’ [Ucrìa, Limina (Me), Carini (Pa)].

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Tàccia:[taʧ:a] In VS

‘bulletto, chiodo corto a larga capocchia’. Anche ‘antica unità monetaria’. Lassari na taccia, ‘lasciare un debito’, riferito a ‘cattivo pagatore’. [Aragona (Ag)]. Anche in Rohlfs, ‘chiodo piccolo con grande capocchia’ [Nicosìa (En)]. La motivazione è oscura.

Tanuzzu:[tanuts:u] Vezzeggiativo di Tano, ‘Gaetano’. In Rohlfs, Tanu [Taormina (Me)].

Tardanìcu:[tardaniku] La voce non è registrata in VS. Anche in Rohlfs [Tortorici (Me)]. La motivazione è oscura.

Tariuòlu:[tariwɔlu] In VS ‘tarì, moneta borbonica’. Riferito a persona, ‘ladro’. Col significato di ‘tarì’, anche in Rohlfs, tariolu [Ucrìa, Santa Lucia del Mela (Me)], tariuolu [Terrasini (Pa)],

tariulu [Acate (Rg)]. Tasciu:[taʃ:u] In VS ‘scadente, di cattiva qualità’, ma anche ‘antico, vecchio’. Detto anche di ‘persona che non si dimostra all’altezza della situazione, uomo dappoco’.

Tedescu:[tεdεʃku] Emigrato in Germania.

Termini:[tεrmini] Probabile la natura etnica del soprannome. Proveniente da Termini Imerese (Pa).

Testa di fièrru:[,tεʃtadifjεr:u] Soprannome composto da testa e fierru. Letteralmente ‘testa di ferro’. In Rohlfs [Canicattini, Palazzolo (Sr)]. Detto di persona testarda.

Testaṭṛimanti:[,tεʃtaʈɽimanti] Soprannome composto da testa e trimanti. Letteralmente ‘testa tremante’. Il soprannome è riferito ad un individuo affetto da tic al volto.

Tistuni:[tiʃtuni] Letteralmente ‘testone’. In VS detto di ‘persona

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Page 64: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

testarda, zuccone, duro di comprendonio’, anche ‘zotico, villano’. Fari u tistuni, ‘ostinarsi, incamponirsi’. Anche in Rohlfs, ‘testardo’ [Nicolosi (Ct), Ucrìa (Me), Palazzolo (Sr), Castrofilippo (Ag) e, spesso, altrove].

Ti vìu:[tivju] Letteralmente ‘ti vedo’. Soprannome di tipo idiomatico. La persona era solita pronunciare questa espressione.

Ṭṛavagliati:[ʈɽavaʎ:ati] In VS travagghjatu, ‘stanco, fiaccato, spossato per avere troppo lavorato’, ‘sommerso dalle fatiche, affaticato’.

Ṭṛentanovi:[ʈɽεntanɔvi] In Rohlfs, ‘trentanove’ [Cerami (En), Palazzolo (Sr)]. Secondo la motivazione data da un’ intervistato della stessa famiglia, il soprannome si riferisce a persone molto loquaci.

Ṭṛummetta:[ʈɽum:εt:a] Letteralmente ‘trombetta, cornetta’. In VS è detto di ‘persona che non riesce a tenere i segreti’. Sunari la trummetta, ‘divulgare una cosa, renderla

nota’. Anche in Rohlfs, ‘trombetta’ [Ucrìa (Me), San Michele (Ct), -mitta Fiumedinisi (Me)]. Probabile anche il riferimento al tono di voce.

Tumazzièri:[tumats:jεri] In VS Tumazzaru, ‘chi manipola il formaggio’, ‘chi commercia formaggio’. Da tumazzu, ‘formaggio’.

Tuòrtu:[twɔrtu] ‘curvo, piegato’. In VS detto anche di individuo ‘cattivo, malvagio, sleale, scorretto’. In Rohlfs, ‘torto’, ‘cattivo’. Tortu [San Michele (Ct)], tuortu [Scicli (Rg)]. La motivazione riflette uno dei significati sopra citati.

Tupputisu:[,tup:utisu] Il soprannome è composto da tuppu e tisu. In VS, tuppu, ‘crocchia, ciuffo di capelli’. In Rohlfs, Tuoppu - tisu, ‘ciuffo di capelli teso, dritto’ [Floridia (Sr)]. Il soprannome si riferisce ad una persona che aveva questa abitudine di portare i capelli.

Turchièttu:[turkjεt:u] La voce non è registrata in VS. Si può ipotizzare che derivi da

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Page 65: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

turcu, che oltre a designare chi viene dalla Turchia, può riferirsi a persona ‘fedele di una religione non cristiana’, o a ‘bambino non battezzato’. Anche ad un ‘uomo di pelle nera’ o ‘persona malvagia e crudele’. La motivazione è data da uno dei significati sopra citati.

Turraru:[tur:aru] In VS: ‘guardiano di una torre’. Da turri, ‘torre’.

Uòcchibbianchi:

[,wɔk:ib:jaƞki] Il soprannome è composto da uòcchi e bianchi. Letteralmente ‘occhi bianchi’. In Rohlfs, occhi bianchi [Carini (Pa)]. Detto di persone albine.

Uòcchisbintati: [,wuɔk:iʃbintati] Il soprannome è composto da uòcchi e sbintati. In VS: avìri l’uocchji sbintati, ‘avere gli occhi arrossati e lacrimanti, soprattutto a causa di un raffreddore’, o ‘per il pianto’, ‘avere gli occhi stralunati’.

Varavà:[varava] La voce

non è registrata in VS. Il soprannome potrebbe essere di tipo idiomatico.

Varca:[varka] Letteralmente ‘barca’. Anche in Rohlfs, ‘barca’ [Carini (Pa)]. Detto di persona pesante.

Vardiḍḍaru:[vardiɖ:aru] In VS ‘sellaio, chi fa le selle e i finimenti sui cavalli’. Anche ‘bastaio, chi costruisce o ripara basti’. Anche in Rohlfs, [Buscemi (Sr)].

Varvanìura:[varvanjura] Il soprannome è composto da varva e nivura. Letteralmente ‘barba nera’.

Varvazza:[varvats:a] Letteralmente ‘barbaccia’ Dispreggiativo di varva, ‘barba’. In Rohlfs, Varvazza [Nicolosi (Ct), Carini (Pa)], varbazza [Piedimonte Etneo], barbazza [Ucrìa, Milazzo, San Piero Patti (Me)]. La motivazione è data da un tratto fisico.

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Page 66: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Varvuzza:[varvuts:a] Letteralmente ‘barbetta’. Diminuitivo di varva. In VS varbuzza di fierru filato, è detto di persona ‘che porta una barbetta sottile e appuntita’. In Rohlfs, ‘barbuzza’, [Ucrìa (Me)]. Da un tratto fisico.

Vasciḍḍara:[vaʃ:iɖ:ara] Fabbricanti di vasceḍḍe, contenitori utilizzati per riporvi la ricotta. Anche in Rohlfs [Buscemi (Sr)].

Vavalùciu:[vavaluʧu] ‘lumaca’. In Rohlfs, bavalaci, ‘chiocciola’ [Limina (Me)]. Si può ipotizzare che il soprannome si riferisca a persona estremamente lenta, o anche tradito dalla moglie. Dal greco boubalàkion, e dall’arabo babalush.

Viḍḍanu:[viɖ:anu] ‘villano’. In VS con diversi significati consimili, ‘chi lavora la terra’, ‘persona di condizione sociale ed istruzione medio – basse’. Indica ‘scortesia, scarsa intelligenza e istruzione, rozzezza nei modi, diffidenza, scarsa disponibilità al

dialogo’. In Rohlfs, ‘contadino, villano’ [Catenanuova (En), Carini (Pa), Acate (Rg), Palazzolo (Sr) e, spesso, altrove]. La motivazione è data da uno deisignificati sopra citati.

Vracalenta:[,vrakalεnta] In VS è detto di ‘uomo dappoco, debole di carattere’. In Rohlfs, ‘vrachi – lenti’, ‘pantaloni lenti’ [Florìdia (Sr)]. Il soprannome si riferisce ad una persona trasandata nel vestire.

Vucca di rosa:[vuk:adirɔsa] Letteralmente ‘bocca di rosa’. Riferito ad una persona dalla bocca molto delicata.

Vuccazza:[vuk:ats:a] Dispreggiativo di vucca, ‘bocca’. In VS la voce è presente con molti significati consimili: ‘bocca di persona maledica’, ‘persona sguaiata’, ‘che non sa tenere un segreto’, ‘presuntuoso, arrogante, millantatore’, ‘persona sboccata, che parla in maniera scurrile’. Anche in Rohlfs, ‘grossa e brutta bocca’ [San Cono (Ct)].

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Page 67: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Zza Paula:[,ts:apaula]

Letteralmente ‘zia Paola’. Per indicarne la discendenza.

Zzaccuni:[dz:ak:uni] Dal cognome Zaccone.

Zzampa:[dz:ampa] In Rohlfs, ‘zampa’ [Palazzolo (Sr)]. Dalla mano lesta (?)

Zzàzzaru:[dz:adz:aru] In VS zàzzara, ‘capigliatura lunga e disordinata’, anche ‘frangia’, ‘ciuffo di capelli che vengono lasciati ricadere sulla fronte’. In Rohlfs, ‘zazzaredda’, ‘zazzerina’, (capigliatura femminile tagliata corta e

scompigliata) [Giardini (Me)]. Soprannome che si riferisce ad una persona dai capelli sempre spettinati.

Zzizzu:[dz:idz:u] In VS è detto di ‘persona bella, elegante, che suscita ammirazione’. Essiri o vestiri zizzu zizzu, ‘essere elegante, ben messo’. In Rohlfs, ‘elegante, ben messo’ [Limina, Basicò, Sàvoca (Me), -a Savoca (Me)]. Da azzizzari, ‘abbellire’. Arabismo da ‘aziz’, ‘splendido’.

Zzubbu:[dz:ub:u] In VS la voce è riferita ad un individuo ‘ottuso, poco intelligente’, ‘zotico, villano’, ‘dal carattere aspro’. Anche ‘membro virile’. La voce potrebbe anche rimandare agli zubbi, un tipo di pianta appartenente alla famiglia delle liliacee. La motivazione è oscura.

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Page 68: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Trascrizione di una conversazione sul tema

Scheda Informativa

Punto di inchiesta: Cammarata (Ag)

Data: 02/01/2008

Codice prevalente: Siciliano

Metodo d’inchiesta: Parlato libero

Scopo: Tesi di laurea

Trascrizione: Materiali trascritti parzialmente

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Page 69: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Strumenti tecnici adoperati: Registratore ‘Olympus J500 Pearlcorder’

Qualità della registrazione: Buona in parte

Informatori:

1) Alongi Alfonso ( A ); anni 94; pensionato; nato a San Giovanni Gemini e residente a Cammarata; III elementare.

2) Alongi Enza ( E ); anni 61; pensionata; nata a Cammarata ed ivi residente; licenza media.

3) Alongi Franca ( F ); anni 64 ; pensionata; nata a Cammarata e residente a Messina da 40 anni; diploma magistrale.

Note: Dalla trascrizione sono state eliminate le parti irrilevanti ai fini della ricerca, segnalate da puntini tra parentesi quadre [...]. I soprannomi citati sono evidenziati in neretto. Il sottoscritto viene indicato con la lettera ( S ).

Trascrizione

S. Nò, ti nni ricordi soprannomi viecchi?

A. Pistuòli

S . E pirchì cci dicìanu accussì?

A. A cchì sàcciu io pirchì?

S. E pua?

A. Tardanìcu

S. E cchi è u tardanìcu?

A. Cchi sàcciu cchi era stu tardanìcu?

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Page 70: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

S. E pua?

A. Maxhàlli...

E. Maxhàlli a motivazioni c’è. Pirchì eranu genti ca si sciarriàvanu e gridàvanu, e facìanu maxhàlli

A. Per esempiu Masciu Ciuzzu Maluccòri

F. Maluccòri, veru...

S. Era tintu?

A. A cchi sàcciu io. E cci nneranu assai Maluccòri a San Giuvanni [...]

S. E pua? Tutti chiddi luordi ca m’avivi dittu antura?

A. Cacalaḍḍitta, Càrminu Cacalaḍḍitta [...]

E. Cacaggliòmmari

S. E pua?

E. Pisciacàuzi

A. Pisciacàuzi….ca tu u sa cu su i Pisciacàuzi…..Pisciacannuni

F. Birritta….

E. ...Settibirritta

F. Ah… settibirritta

A. A Gionguarna c’era Vraca-lenta…. [...] e s’arrabbiava quannu cci dicianu Masciu Vraca-lenta… [...] U Cuciùtu, tǔ scrivisti u Cuciùtu?

S. No….pirchì un lu sa?

A. Ma cchi sàcciu io…

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Page 71: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

F. U vardiḍḍaru

E. Su troppu antichi i nciuri….perciò una cchi sapi u pirchì?

S. E nni sta Gionguarna ancora cci nn’è?

A. Cci nn’è, lla Gionguarna cci nn’è…ma io i vulissi pinsari tutti….a unu a unu...

S. Chiḍḍi ca ti ricordi

A. Ma ncuminciammu per esempiu…a Bammina

E. I Cuacchi

F. ...Veru i Cuacchi

S. Cchi significa Cuacchi?

E. Eh…pirchì….pirchì facianu i canala e mpastavanu a crita….io cci pienzu…

F. Impastavano la creta con i piedi...e quindi ‘qua qua qua’ [...]

E. Avìanu u furnu ca facianu tegole….siccomu llu chianu mpastavanu a creta…facìanu ‘quic – ciac, quic- ciac’, e cc’impiccicaru i Cuacchi...[...]

S. E poi?

A. …Ai Rappisi cuomu cci dicianu...?

E. Cichiriḍḍini…

F. Cichiriḍḍini

S. Cchi significa Cichiriḍḍini?

A. Bho!

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Page 72: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

F. C’è un significato però…forsi….ccu i gaḍḍini…cichiricì….non lo so…io l’ho sempre legato a qualche cosa…cicì….

A. Per esempiu c’era Masciu Masi Putùni

S. Putùni…

F. Putùni….ma pirchì Putùni?

A. A Gionguarna sempri parlannu...

S. Putùni cchi significa?[...]...e pua nni sta chiazza di Cammarata?

A. ...nni sta chiazza di Cammarata...

E. Puciḍḍu

F. …I Puciḍḍi…unn’eranu di San Giuvanni?

S. …Puciḍḍi…cchi significa Puciḍḍi?

F. Può derivare da pulcino? mah….Puḍḍicino… Puḍḍiciḍḍi...

E. Puḍḍicini….chiḍḍi di lla chiazza…

F. Ah…cci su i Puḍḍicini puru…si

A. Cci voli un certu tiempu ppi pinsalli

S. Nò, tu chiḍḍi ca ti ricordi…

A. C’eranu…Strizzati

E. Ai Curriènti cuomu cci dicianu?

A. A ccu?

S. Ai Curriènti….

F. Curriènti era cognomi?….o….Correnti era il cognome… e Curriènti…

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Page 73: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

A. Currenti….unn’avianu soprannomu

F. Curriènti….in questo caso è il cognome un po’…sicilianizzato

E. Per esempio a nonna…si chiamavanu Lombino e cci dicianu i Lummini

F. …I Lummini….ecco…quindi questi sono esempi proprio di cognomi... sicilianizzati [...]

E. Ciraluòru [...]

S. ….Ciraluòru? cchi significa ciraluòru?

F. Ciriàri…

A. Chiḍḍa…chiḍḍa ca facìa u pani ḍḍà..a u di sutta vicinu a u stazzuni…Maria….cuomu si chiamava?

F. A chista Vicinzina si po’ ricordari…

E. A chiḍḍa ancora c’eni…Giuvannina…Mazzaruta

S. …Mazzaruta

A. Si… [...]

E. I Barrièsi nn’avianu cuomu soprannomi?

A. Cchi?

S. I Barresi

A. Unn’avianu soprannomu…[...]

E. Paparanni

F. Ah…Paparanni…paparanni

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Page 74: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

E. Paparanni su chiḍḍi da pizzeria….a sò nannu e a sò pà cci dicianu Paparanni

S. E Paparanni cchi è ca fussi?

F. Da paparina….po essiri?

A. Talìa…c’era Li Gregni…Aràsimi…di soprannomu Aràsimi

E. Piero….Piero di Enza, Li Gregni… Aràsimu è

S. Aràsimi…

F. Chi è l’Aràsimu?…c’era forsi quarchi cosa ca si chiamava Aràsimu

A. ...Cola…Cola Li Gregni Aràsimu era….

F. …Nooo…ma c’era na cosa chi si chiamava Aràsima….po essiri?

A. C’era na cosa?

S. Cchi significa Aràsimu?

A. Un ci pienzu io…..forsi Aràsimi deriva di Sant’Aràsimu…un santu dici ca è…Sant’Aràsimu

S. Ah…c’è un santu ca si chiama Sant’Aràsimu…

A. Sant’Aràsimu…si

E. Per esempiu a zza Maria era Incannella e cci dicianu Incannièḍḍi… [...]...si chiamavano Incannella…era una storpiatura del cognome

A. Ciallarinu

S. Ciallarinu?

F. A veru Ciallarinu...

A. Pinella….Ciallarinu Pinella74

Page 75: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

S. Significato?

A. Bho…u significatu…

E. Ma su ngiurii troppu viecchi…cchi sapi una u significatu?....Curri – curri per esempiu

F. Vabbè….curri – curri potrebbe essere…legato al modo di muoversi...

E. Ca caminavanu svelti

A. A Ciccu….u carrittièri ca era davanti di nuanṭṛi cuomu ci dicianu di soprannomi….?

E. Settibbirritti….cciù dissi [...]

F. Ma ḍḍa nnavanti nni nuautri cu c’eranu…? chiḍḍi ca poi sinni ieru ll’America com’eranu…?

E. Tardanìchi…

F. Tardanìchi….e cciù mintisti mi pari…

A. Cummà Maria Pantaliùna

F. Ah…Pantaliùna…veru è

S. Pantaliùna?

F. Pantaliùna [...]

S. Pantaliùna cchi significa?

E. Non era iḍḍa originaria di Cammarata….a Lercarisa per esempiu…è di provenienza di Lercara…cuomu a Palermitana

S. Cc’è puru?

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Page 76: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

E. A muglieri di Micu…a Palermitana….u Bagariuòtu…cci dicianu Bagariuòtu pirchì proveniva da Bagheria

E. Carmela per esempiu….a Sangiuvannisa [...]

A. Tistuna…Tuzzolino….[...] Testa di fièrru….a unu…cci voli u tiempu…

A. Cci nn’è…ḍḍa a li voti llu circolo babbiammu….e c’è Tistuni e Testa di fierru e ci faciemmu… ‘vidica si chiddu t’imprunta ti la scafazza a tua ca è Tistuni…’

S. Autri soprannomi di u circolo?

A. Cuomu?

S. Autri soprannomi di u circolo…? [...]

E. Quaṭṭṛu cìciri

F. Quaṭṭṛu ciciri secondo me voleva dire…una persona da nulla…quaṭṭṛu cìciri

S. Si…

E. Chissi ca si fabbricaru i casi ccà..e stavanu primu vicinu a Batia cuomu cci dicìanu? [...]...A Don Mario Albanese cci dicìanu l’Albanisi

A. Su nciurii di secoli…cu u sapi…

E. A chiḍḍu cuomu cci dicianu….Eliu…Eliu…[...]... Varvanivura…u scrivisti?

F. Varvanivura!

E. Chistu forsi a derivazioni era ca eranu scuri…siccomu iḍḍi di carnaggione erano scuri… [...]

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Page 77: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

F. Quindi dall’aspetto fisico… [...]

E. Rummuluni…

S. Com’è ca è?

E. Rummuluni

S. E pirchì Rummuluni?

F. Pirchì rummuliava…

E. Unu ca era di notti e juòrnu sempri in giro….rummuliava diciamu nuanṭṛi… [...]

A. A so pà cci dicianu Ebbreu per esempiu…

E. Ebreu pirchì era tintu...era n’Ebbreu

F. A u zzi Turiḍḍu cuomu cci dicianu….?

A. A u zzi Turiḍḍu quali?

F. U maritu da nanna…

A. Pistuòlu! A cchi era…Pistuòlu era… [...]

E. E a chiḍḍa a Milinciana…ca era curta e ccu i hianchi gruòssi... [...]

A. Peppi Scifu…ma un mi ricordu cuomu si chiamavanu propria di nnomu...

E. A chistu ccà Ninu Bongiovanni Scifi eranu…Bongiovanni si chiamavanu

F. A veru è…chiḍḍa nciuria era… [...] quindi Scifu era nciuria

S. E cchi significa Scifu?

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Page 78: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

E. U scifu era un contenitore unn’è cchi si cci mangiava…a tiempi antichi…un contenitore ca cci mangiavanu tutt’insemmula

S. Tipu na maiḍḍa…

E. Ma mancu na maiḍḍa...

F. Ma di cchi? di lignu? No….di cosa era…di terracotta… [...]

E. Ca ancora c’è u detto… ‘a u scifu sinni mancià’ ….ppì ddiri assai...

S. Poi di altre ve ne ricordate?

E. Adasciu adasciu Salvù…una va pinsannu [...]...Curtuòtti…

S. Curtuòtti?....pirchì magari bassi di statura…

E. E ma…a matri di Vincenzo Lombino per esempio è Curtotta….Lucia a muglieri di Lorenzo...

F. U vasciḍḍaru cciù mintisti? [...] I vasceḍḍi…legato ai mestieri…facianu i vasceḍḍi…i contenitori

E. Ai Firrara cuomu cci dicianu d’ ingiuria… [...]

A. Ai Firrara….Grattati….i Grattati chisti di San Giuvanni...[...]

S. Grattati pirchì?

A. A cchi sacciu u pirchì? [...]

E. A muglieri di Vicienzu…so cuscinu….i Masuòtti [...]

A. C’era…don Cicciu Serpenti… [...]

E. Serpenti pirchì magari colpisci ai spaḍḍi… è un serpenti…un tradituri… [...] ...Santirranni su i La Greca

F. A veru Santirranni… [...]

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Page 79: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

E. E pua cci su n’autru tipo di La Greca ca su Libbrini…

S. E cchi significa Libbrino?

E. Da lepre…

F. A libbrina… a libbrina…c’è qualchi cosa che….

E. A libbrina….qualcosa ppì gghiri a caccia…

S. Cchi è a libbrina nò?

A. Libbrina?.... Deriva dill’armali….a lièpri... [...]...pò derivari ca c’è na speci di cunigliu…cuomu u cunigliu è….ca si chiama lepre…[...]

E. A u dutturi Mangiapane cuomu cci dicianu….

A. Aspetta…aspetta…u dutturi Mangiapane per esempiu su Gaitanazzi

E. I Mangiapane chisti ca avianu u tabbacchinu…Iuculano ci dicinu…chisti su Mangiapane vidè... [...]

A. ...Angilièḍḍi…a San Giuvanni Angilièḍḍi... [...]

E. Per esempio llu nonnu, nni so patri, llu nonnu Vicienzu eranu setti o ottu quantu eranu, ognunu d’iḍḍi, ppi distinguere, i chiamavanu ccu a nciuria…per esempio un so ziu cci dicianu Mantillina…a nantru…

A. Sarduzza per esempiu…sarduzza

E. Oh papà…ai so zii cuomu ci dicianu ai frati di so patri…Mantillina…

A. Ma chista na cosa di famiglia era…Mantillina…

S. E a tutti l’autri cuomu cci dicianu?

E. A u patri di Ciccinu?

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Page 80: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

A. Ohh…tutti l’autri…avissi ad essiri iḍḍu…Tanuzzu…a me patri Avvocaticchiu cci dicianu...

S. Pirchì Avvocaticchiu?

A. Pirchì sapìa u codici penale…accuḍḍì…a memoria...

E. …A memoria e a genti cci ianu ppì consigli

F. Facia sciarriari i genti e pua cci dava consigli

S. E Tanuzzu pirchì?

A. Ma un llu sacciu pirchì cci dicianu Tanuzzu

F. Da Tano…

S. E Mantillina…? Avia na mantella…?

A. Forsi ppi chissu...

E. E a u patri di Ciccinu cuomu cci dicianu? [...] ...Chiḍḍu di Casteltermini…

A. Filìci...

S. Filìci?

A. Si chiamava Ciccu e cci dicianu Filìci

S. Pirchì cci dicianu Filìci?

A. Ca dici ca era Felice…iḍḍu dicìa

E. E a u zzi Carminu chiḍḍu di ddà?

A. U zzi Carminu unn’avìa soprannomu

S. E ai fimmini?

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Page 81: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

A. I fimmini….a me zza Cuncetta cci dicìanu a Zza Paula

S. E pirchì a zza Paula?

A. Mah cchi sacciu io pirchì?

F. Forsi pirchì somigliava a qualchi parenti più...grande che si chiamava Paola

S. E all’auṭṛi?

A. A me zza Marìa cci dicianu Manùncola

S. Manùncola…e cchi significa?

E. Avìa a manu sṭṛitta…

S. Era avara?

E. Era avara…e a mamma di Francesca?

A. Mah…mi paca unn’avìa soprannomu….Marietta e basta

F. Come hai intuito….a chiḍḍi che stavano bene…nciurii un ci nneranu

S. Si questo l’ho notato anche dagli elenchi battesimali…nelle famiglie nobili….unn’avianu nuḍḍu soprannomi...

F. Infatti a so ziu ca era colonnello nciuria un ci nni misiru… e a chista…chi stava un pochettino meglio ingiuria unn’avia…tutti l’auṭṛi avianu i ngiuri

A. Per esempiu…a San Giuvanni…Pairò

S. Pairò…e cchi significa Pairò?

A. Bho… u Ciciràru facìa… u sa cchi significa u ciciràru?

S. E’ natra ngiuria u ciciràru?

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Page 82: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

A. Si ngiuria è…ca tannu caliavanu i ciciri e i vinnianu lla chiazza

F. C’era u ciciràru….io mi ricordu cuomu ngiuria...

A. Cci pienzi tu?

S. E i Cicirièḍḍi?

E. Cicirièḍḍi…chiḍḍi da cava…[...]

S. E Cicirièḍḍi pirchi? C’entra ccu i ciciri?

A. Ma criuca...

E. Paraturara per esempio…

S. Paraturara?

E. Chiḍḍi cci dicìanu paraturara pirchì…ppi Gesù Nazarè paravanu u carru...

A. Paraturara….chiḍḍi ca apparavanu a chiesa…tannu s’apparava a chiesa...

S. Anchi u carru…

A. …U carru vidè... [...]

E. I Cavaḍḍara… [...]

A. A unu Tagliareni cci dicianu Cacciadiavuli

S. Pirchì?

F. Pirchi livava forsi u…il malocchio…Cacciadiavuli pirchì livavanu u malocchiu?

A. Bho…

E. Cuomu si chiamavanu chiḍḍi ca…chiḍḍi du formaggiu?82

Page 83: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

A. …Testaṭṛimanti

S. Testaṭṛimanti…pirchì Testaṭṛimanti?

A. Pirchiì? Avìa na speci di nirvusu lla facci… e sempri facìa accussi…talìa… (viene simulato un tic al volto)

F. Tic, tic...

E. Chiḍḍi ca facìanu u formaggiu cuomu si chiamavanu? [...]

A. I Caliḍḍi cci dicianu…

S. Caliḍḍi? È nautra nciuria Caliḍḍi?

A. U zzi Roccu Caliḍḍu cci dicianu...

S. E Caliḍḍi pirchì?

A. Bho…ḍḍuocu è ca un sacciu…

S. Poi? [...]

E. A chistu Pinu Mangiapane cuomu cci dicianu?

A. Cu è Pinu…?

E. …A chiḍḍi ca hannu u furnu

A. …Un ci pienzu io…vidè u soprannomi chistu avi….ma un ci pienzu….so frati si chiamava Gnantuninu…

E. Gaitanazzu

A. ...No unn’era Gaitanazzi…un ci pienzu…Cuncittina a Mula…Pinella…a mula…a so patri cci dicianu Pippinu u mulu… [...] a u ngignieri Tagliareni cci dicianu Sisì…don Sisì

S. ...Sisì…pirchì sisì?

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Page 84: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

E. Quannu cci dicianu quarchi favuri iḍḍu cci dicia sempri si…però un lu facìa…

S. E tipu….Cul’apiertu pirchì cci dicinu accussi? [...]

F. Secunnu mia cul’apiertu…unu ca cuntava tutti cosi…unu ca non si sapeva trattenere… [...]

E. Cacaggliommari….pirchì cacaggliommari? Forsi pirchì dicìa farfantarii…cu u sapi?

F. …Aggliummariari… vuol dire…..imbrogliare…raccontare imbrogliando…non... quindi cacaggliommari qualcuno che avia a parlantina facile…

A. Don Sisì cci dicianu don sisì…ca durante la campagna elettorale…tutti chiḍḍi ca eranu in lista…iddu era ngignieri di l’acqua du muntanu…era canusciutu ad Agrigentu…ngignieri…un si preoccupi…Sisì…

E. …E a tutti dicia sisì

A. Ncunṭṛava a nnauṭṛu….ngignì…sisì…un si preoccupi…[...]

E. I Mai per esempio è storpiatura videmma di Maggio [...]

A. A San Giuvanni Cardella era Cicì…i Cicì

S. Cardella era u cognomi…

A. …e Cicì u suprannomu… [...] Cicì…si confronta u suprannomu di vauṭṛi cu u nnomu di chiḍḍu

S. E pirchì cicì?

A. A…ullu sacciu… ( risata )tal’è na vota si purtava ppi sinnacu unu di chissi…unu di i Cicì…e siccomu cicì un ci u dicianu…capisci? Si presentà ccu na gaḍḍina cca…sa misi a lisciari e ci facìa…cicì!

84

Page 85: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

E. Siccomu primu, quannu si chiamavanu i gaḍḍini…primu i gaḍḍini si tinianu sṭṛati sṭṛati…io mi ricordu…quannu si cci purtava u manciari…ppi falli viniri si chiamavanu…cicì, cicì, cicì…s’afida ca chiḍḍi….e c’arristà Cicì... [...]

A. Ed erano Cardella….nveci ppi vuautri è ngiuria Cardeḍḍa... [...] to nannu avu stavanu a Porta Guagliarda... era intimu amicu di sti Cicì…tiempu d’estati si mintianu assittati fora…sempri…u zzi Carminu Cicì e u zzi Carminu Cardeḍḍa... [...]

E. U parrinu cuomu si chiamava?

A. U parrinu Gaḍḍina…Genco [...]

E. …i Bihhi…Mariuzzu Bihhi…

S. Chi significa Bihhi?

E. Bho…Sansone si chiamanu di cognome… [...]

S. E i Picchi?

E. Giordano di cognome

S. Auṭṛi ti nni ricordi no?... Stancasti? Si stancasti mu dici…

A. No…ulli pienzu tutti... [...]

S. Ai Sansone…chiḍḍi di San Giuvanni ca accattavanu u frummientu…cuomu cci dicianu?

A. … i Crisò...

S. Cchi significa Crisò?

A. A cchi sacciu io cchi significa?

S. E a to cugnatu…chiḍḍu ca accattava u frummientu vidè?

85

Page 86: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

A. A chiḍḍu Barbassu era…

S. E cuomu cci dicianu?

A. Unn’avianu suprannomu…

F. Chiḍḍu era nobile…

S. Era nobile…

E. Era u maritu di u dutturi….chistu ca sta vicinu u mircatu…u cugnatu di u zio Crispinu…Micheli Glià-Gliò

S. Glià-gliò…

A. Cuòmu?

S. Glià-gliò… [...]

E. Per esempio…a mamma di a zia Giovanna cci dicianu i Sciacquati

F. Forse deriva dal colore della pelle... [...]

E. Siccomu eranu tutti chiari di pelle cci dicianu sciacquati... [...]

S. Cci su i Mammanièḍḍi...Lo Scrudato...

E. Su Italiani....Mammanièḍḍi su...

S. Ecco...l’Italianu...pirchì cci dicinu Italianu...?

E. No...ad iḍḍu...recenti è....pirchì siccomu parlava un italiano ca unn’era nè sicilianu nè italianu...a genti cci dicia accussi....iḍḍi di ngiuria Mammanièḍḍi su...

S. Italianu quindi pirchì comunque parla male l’italiano...

F. Perchè vuole parlare in Italiano ma...o meglio italianizza il siciliano...il dialetto...storpia... [...]

86

Page 87: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

S. E pirchì cci dicinu Trentanovi ai La Magra?

A. Cu u sapi?

F. Amato mio...un esempio di ingiuria legata a una canzone

E. Lla sṭṛata noscia c’era una....siccomu c’era na canzone allora ‘Amato mio’ s’intitolava....e chista cantava sempri sta canzone....e chista siccomu cantava sempri sta canzone cci mpiccicaru ‘Amato mio’ [...]...per esempiu....a chiḍḍu cuomu cci dìcinu....fattillu diri di u nonnu....a Cola Cichiriḍḍinu...

S. Pirchì cichiriḍḍinu...è n’autra ngiuria cichiriḍḍinu...

E. Naṭṛa ngiuria cci misiru....Pedilièggiu mi parica... [...] poi au figliu cci dicìanu pedilieggiu...pirchì?....pirchì siccomu era unu ca a notti ia... arrubbannu...capisti? stava in giru campagni campagni... cci dicianu piduzzu lièggiu...a cosa per esempiu...a Ciccu... a Ciccu Maluccòri...Ciccu chiḍḍu di a gna Lina, so figliu, a chistu cci dicinu u Boccinu...

S. Pirchì boccinu?

E. E ma pirchì è nicarièḍḍu e curtu e cci ‘mpiccicaru Ciccu boccinu...Angilu u Pisciaru...pirchì vendeva il pesce

A. A San Giuvanni c’eranu i Capiḍḍi...

S. Capiḍḍi? Pirchì Capiḍḍi?

A. Ah...cchi sacciu...

E. Cca per esempio c’è na ngiuria di unu ca cci dicianu u Putiaru pirchì avìa a putìa... [...]

A. Pichirùna

F. Pichirùna...veru è... [...]87

Page 88: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

S. E cchi significa Pichirùna?

E. Ma Pichirùna secunnu mia è ca eranu tutti tanti...

S. Pirchì eranu nicarièḍḍi?

A. Bho...io chiḍḍi ca canuscivu io tutti ranni eranu...

E. Puputùna....cc’u mintisti Puputùna?

S. No...

E. Puputùna...Barbasso cci nn’eranu....a San Giuvanni su Barbasso... [...]

F. E’ un cosa tipu fattu di petra... u puputuni era...tipo quando si raccolgono le pietre nelle campagne...le mettono tutte insieme a fare...

E. Un puputunieḍḍu di peṭṛi...

S. Un munzièḍḍu di peṭṛi...

A. Chistu parlannu sempri a Cammaratisa....pirchì ntra nantru paisi neca sacciu cuomu si chiama...

F. Però è qualchi cosa di diversu d’ u munzièḍḍu

E. Unn’è u munzièḍḍu...mai l’ha vistu quannu cci su petri assai llu tirrenu e una i va livannu? I va faciennu puputuneḍḍa puputuneḍḍa...

S. Più piccolini...

F. Più fatti a cono...

S. Si si ho capito...

A. A buonu cci isti stasira...

S. A veru è...finièmmu ppi stasira...va bene? Arripusammuni...

88

Page 89: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

3. Dagli elenchi battesimali e matrimoniali

Grazie al materiale gentilmente offertomi dall’Arciprete Don Mario Albanese della Chiesa Madre di Cammarata San Nicola di Bari, ho avuto modo di esaminare gli elenchi battesimali e i registri matrimoniali di Cammarata, risalenti anche fin dalla prima metà del 1600. In questi documenti di grande importanza, redatti in latino, oltre al nome proprio e al cognome, spesso, introdotto dalla formula alias, veniva aggiunto anche il soprannome della persona. Molte di queste nciurie, risalenti soprattutto al periodo del ‘700 e dell’ 800, sono attualmente riscontrabili nell’area indagata e vengono utilizzate ancora oggi per designare una determinata famiglia. Da questa ricerca è stato possibile notare che molti soprannomi sono oggi diventati cognomi e, viceversa, dall’antico cognome si è passati al soprannome. Pertanto spesso risulta difficile stabilire quale sia il soprannome e quale il cognome. Spesso accadeva anche che dall’ unione matrimoniale tra due persone, nascesse un nuovo soprannome, derivato dal cognome stesso dello sposo o della sposa e che questo venisse tramandato alle generazioni successive. A tal proposito, solo per fare un esempio, posso citare il caso della possibile origine del soprannome della mia famiglia, Cardeḍḍa. Infatti, dalla ricerca effettuata in un registro matrimoniale del 1819, ho trovato una denuncia di matrimonio tra un certo ‘Nicolò Cardella’ e una certa

89

Page 90: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

‘Crocifissa Madonia’, il mio cognome. Probabilmente, ma si tratta solo di un’ipotesi, è dalla loro unione che deriva il mio soprannome. Data la grande quantità di materiale consultato (che va dalla prima metà del ‘600 fino alla fine dell’800) , il mio lavoro si è svolto operando alcune selezioni. Nell’elenco che segue vengono riportate quelle nomenclature in cui si ritrovano gli antroponimi popolari che sono attualmente riscontrabili nei due paesi. Alcuni tra questi, come specificato, sono conferiti ancora oggi alla stessa famiglia di allora. Molti altri invece, pur essendo tuttora esistenti, ne designano un’altra. Ho anche raccolto quei soprannomi, molti per la verità ormai scomparsi che, proprio perchè scaturiti dalla più viva fantasia popolare dei nostri antenati, ho ritenuto più interessanti: Mano di Grancio, Cecalamariti, Manciacori, Laidissima. Per ogni soprannome si riporta anche l’anno del documento in cui esso è attestato. Come fatto per l’elenco precedente, vengono specificati quei soprannomi ritrovati da Rohlfs nella raccolta Soprannomi Siciliani.

1575

Mariano Miceli lo Carbonaro

[ In Rohlfs Carbunaru, ‘calabrone’, Antillo (Me)]

1621

Antonina l’Albanisi

[Albanisi si ritrova ancora oggi, sia come soprannome che come cognome]

Bartolo lo Muzzo Virciulo

90

Page 91: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

[In questo caso è difficile stabilire quale sia il soprannome e il cognome, poichè Lo Muzzo è un cognome diffuso nell’area indagata. In Rohlfs Muzzu, ‘mozzo’]

Catharina Mayda Merlino

[ Merlino, ancora presente come soprannome. In Rohlfs Mirrinu]

Marta Barsalona Mangiabuoi

Vincenzo Spotu Gallinaro

[Gaḍḍinara, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs, aḍḍinara]

1624

Vincenzo lo Monaco La Maritata

1635

Francesco Panepinto Lizzuni

[Lizzuni, ancora presente come soprannome]

1651

Domenica Terranova alias Funci

[Funcia, ancora presente come soprannome. Anche in Rolhlfs]

Francesca Mayda alias Gallina

91

Page 92: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

[Gaḍḍina, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs con diverse varianti]

1652

Diega Gucciardino alias lo Chibbaro

[Chibbaro è presente come cognome]

Eleonora Cimò alias Impalla

[Impalli è presente come cognome]

Giovanna Galione alias lo Magro

[Presente il cognome La Magra]

Mariano Bongiovanni Mangiapicca

[Anche in Rohlfs]

1653

Domenica la Mendola alias Bavaluci

[Vavaluci, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs con diverse varianti]

Maria Cammarata alias Gallo

[Anche in Rohlfs, gaḍḍu]

92

Page 93: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

1654

Carlo Terranova alias Piro

[Piru, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

1655

Antonio lo Conte alias lo Bello

[Lo Bello, presente come cognome]

Caterina Genco alias lo Libbrino

[Libbrino, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs con diverse varianti]

1656

Christina di Grigoli alias Guardavascio

Paolo lo Scrudato alias lo Paraturaro

[Paraturaro, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

1657

Antonina Ruffino alias lo Castellurisi

Antonio Marranca alias Vecchiadura

93

Page 94: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Bartolo Petralia alias Sansuni

[Sansone, presente come cognome. Anche in Rohlfs, ‘personaggio biblico, uomo forte’]

Giuseppe lo Scrudato alias Crita

[Crita, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs, Critu]

1658

Antonia Milazzo alias lo Baiocco

[Baiuòcco, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

Eleonora Valenti Cagnolo

[Cagniuòlo, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

Filippa di Grigoli Pampinella

Filippa lo Guasto alias Neglia

[In Rohlfs con diverse varianti, Neggia e Negghia]

Maria Siragusa alias Musca

[Musca, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

1659

Carlo Tambuzzo alias Parpagliuni

[Parpagliuni, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

94

Page 95: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Catarina Filippuni alias la Palerma

[La Palerma, presente come cognome]

Elisabetta Zimbardo alias la Stefanisi

Francesca la Greca

[La Greca, presente come cognome]

Giuseppi di Chiazza

[Di Piazza, presente come cognome]

Nicola Bongiovanni alias Mangiapicca

[ Anche in Rohlfs, Mancia-ppicca]

1660

Benedicti lu Picuraru

[ Anche in Rohlfs]

Gerlando Zimbardo alias Gervasi

[Gervasi, presente come cognome]

Giuseppe Corteggiano alias lo Pignataro

[ Pignataro, anche in Rohlfs con diverse varianti ]

1661

Catarina la Lupa 95

Page 96: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

[Lupo, presente come cognome. Anche in Rohlfs]

Pietro lo Boi

[Lo Bue, presente come cognome]

1662

Catarina Vinturella alias lo Porcello

[Purcièḍḍu, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

Domenico Virga e Giseppa la Virga

[Virga, presente come cognome]

Nicola Alonge alias Sciurno

[Sciurnu, ancora presente come soprannome della famiglia Alongi]

Onofrio Sangiorgi Rinào

[Rinào, ancora presente come soprannome della fam. Sangiorgi]

Pietro Spertu

[Anche in Rohlfs, sperta]

Rosalia Vicari alias Firruzza

[Anche in Rohlfs, Firruzzu]

Ursula di Mirabile Manazza

[Manazza, presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

96

Page 97: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

1663

Barbara Calabrisi

[Calabrisi, presente come soprannome]

Benedicta Campanellu

[Campanièḍḍu, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs, campaneḍḍa]

Pietru lu Catanisi

Tagliarini Coppo

[ Cuòppu, presente come soprannome]

1664

Filippa Panipinto alias Barresi

[Barresi, presente come cognome]

1665

Anna Caracciolo alias Chiru

[Chiriḍḍu, ancora presente come soprannome]

Antonina Abello alias lu Gatto

[Anche in Rohlfs]

97

Page 98: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Rosanna la Pilusa alias la Virdura

[La Pilusa, presente come cognome. In Rohlfs Pilusa. Virdura, anche in Rohlfs]

Rosaria Abello Picciuni

[Picciuni, ancora presente come soprannome, anche in Rohlfs]

1666

Antoninu Tuzzolino Agnello

[Agnello, presente come soprannome. Anche in Rohlfs, agneḍḍu]

1699

Antonina Coniglio lo Salinaro

[Anche in Rohlfs]

Barbara Caldarella alias Parrinella

[Anche in Rohlfs, Parrineḍḍu]

1701

Antonio la Palerma alias lo Muscio

[Anche in Rohlfs, Musciu]

98

Page 99: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

1714

Stefano di Reina Guardadonne

1715

Giuseppe Grifò lo Pettinaro

1742

Domenico lo Presti alias lo Bascillaro

[In Rohlfs, Vasciḍḍara]

1757

Angela Munì Panaro

[Panaru, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

Domenico Miceli Iacobbo

[ Iacobba, ancora presente come soprannome]

Filippa Simonello Nasca

[Nasca, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

99

Page 100: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Joseph Giambruno lo Balletto

[ Baḍḍiettu, presente come soprannome della famiglia Giambrone. Anche in Rohlfs, con diverse varianti]

Paolo lo Conti Tamburinaro

[Anche in Rohlfs, con diverse varianti]

Rosa di Filippo alias la Corva

[Cuòrvu, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

1759

Domenica lo Scrudato Mammanello

[ Mammanìeḍḍi, presente ancora come soprannome di un ramo della fam. Scrudato. Anche in Rohlfs]

1760

Angela Nucera Bonasira

[Bonasera, ancora presente come soprannome di un ramo della fam. Nocera]

1761

Antonino Manciaricotta da Casteltermini

Castrenzia la Tona Manciacori100

Page 101: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Francesco Nucera Racinanti

[Racinante, ancora presente come soprannome di un ramo della fam. Nocera]

1763

Carlo Barsalona alias lo Pitroso

Rosa lo Scrudato la Travagliata

[Travagliati, ancora presente come soprannome]

Vincenzo Sacco Maluccori

[Maluccori, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

1766

Michele Traina Mileddu

[Milièḍḍi, ancora presente come soprannome di un ramo della fam. Traina]

Rosa Nocera alias la Turca

[ Anche in Rohlfs]

1767

Giuseppe Barsalona alias la Muntagna

101

Page 102: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

1786

Gaetano Coffaro Chitolli

[Chituòlli, ancora presente come soprannome]

1790

Francesco Cardinale Scippatesti

[ Scippareschi, presente come soprannome. Si può ipotizzare per storpiatura]

Francesco Leto Pupillo

[Pupiḍḍu, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

Francesco mano di Grancio

Jacoba Traina Manciavacche [ Jacobba, ancora presente come soprannome di un ramo della fam. Traina]

Joseph Virticchiu

[Firtìcchiu, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs con diverse varianti]

Rosa Manuzza

[Manuzza, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

Vincenzo la Corte Malacarne

[Anche in Rohlfs, Malacarni]102

Page 103: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Vita Federico alias Cecalamariti

1796

Mariano Blandino Lana

[ Lana, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

Paolino lo Scrudato Bianchino

1797

Agostino Bongiovanni Florio

[Fluòriu, ancora presente come soprannome della fam. Bongiovanni]

Paolo Panepinto Bottiglione

1801

Domenico Sarduzza

[Sarduzza, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

1804

Francesco Genco Gallina

[ Gaḍḍina, ancora presente come soprannome della fam. Genco. Anche in Rohlfs]

103

Page 104: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

1808

Domenica la Bifarara

[In Rohlfs bifara]

1812

Antonina Nespolimolli

[In Rohlfs è presente la variante Nespula-fatta]

Carmela Cimò Iscarioti

[Scariuòti, ancora presente come soprannome di un ramo della fam. Cimò]

Domenico lo Cicero Mangiavacche

1813

Caetani Reyna Cardillo

[Cardiḍḍu, ancora presente come soprannome di un ramo della fam. Reina. Anche in Rohlfs]

Joseph Tuzzolino Tistone

[Tistuni, ancora presente come soprannome della fam. Tuzzolino. Anche in Rohlfs]

104

Page 105: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

1814

Rosa Varsalona lo Narisi

[Narisi, ancora presente come soprannome. In Rohlfs, Naru]

Vincenzo Madonia Cuzzo

[Cuòzzi, ancora presente come soprannome di un ramo della famiglia Madonia]

1816

Caldarella Cavallo

[Cavaḍḍu, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

1818

Francisca Lentini Puntillo

[Puntiḍḍa, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs con diverse varianti]

1819

Giuseppe De Gregorio Cirillo

105

Page 106: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

[ Cirillo, ancora presente come soprannome della fam. De Gregorio. Anche in Rohlfs, Cirillu]

1820

Niccolò Mustazzo Cicirello

[Cicirièḍḍu, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs con diverse varianti]

Vincenza Caldarella Cuvello

[Cuvièḍḍi, ancora presente come soprannome di un ramo della fam Caldarella. Anche in Rohlfs]

1823

Mariano di Grigoli Barbanera

[Varvanìura, ancora presente come soprannome]

1824

Carmelo Reina Ièmmolo

[Iemmolo, ancora presente come soprannome di un ramo della fam. Reina]

Domenico Reina Cacciabella

[Cacciabeḍḍa, ancora presente come soprannome]

Francesco Di Piazza Micianci 106

Page 107: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

[Micianci, ancora presente come soprannome]

Francesco Madonia Santirranni

[Santirranni, ancora presente come soprannome]

Gerlando lo Daino Impiccico

[‘mpiccicu, ancora presente come soprannome]

Giuseppe Vaccaro Cuciuto

[Cuciutu, ancora presente come soprannome]

1825

Castrenza Ferraro la Papazzana

[ Papazzana, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

Girolamo Lio Gattarella

[Gattarièḍḍi, ancora presente come soprannome della fam. Lio. Anche in Rohlfs con diverse varianti]

1827

Francesco di Todaro Romito

[In questo caso è difficile stabilire quali dei due sia il soprannome. Infatti entrambi, Todaro e Romito, sono presenti come cognomi. In Rohlfs è presente Todaru, dim. di Teodoro]

Gaspare Dispoto Bajocco 107

Page 108: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

[Bajuòccu, ancora presente come soprannome della fam. Dispoto. Anche in Rohlfs]

Maria Munì Scupino

[Scupinu, ancora presente come soprannome di un ramo della fam. Muni. In Rohlfs, scupiḍḍa]

Vincenza Ciminnisi Corpodicane

Vincenzo Miceli Carcarazzo

[Carcarazza, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs con diverse varianti]

1831

Antonio Nocera Fallittazza

[Fallittazza, ancora presente come soprannome di un ramo della fam. Nocera]

Antonio Panepinto Maxhalli

[Maxhalli, ancora presente come soprannome]

Castrenze Traina Lollo

[ Luòllu, ancora presente come soprannome di un ramo della fam. Traina. Anche in Rohlfs con diverse varianti]

Maria Centinaro Laidissima

Matteo la Mendola Martello

108

Page 109: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

[ Martièḍḍu, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs con diverse varianti]

Salvatore Nucera Loggia

[Loggia, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs con diverse varianti]

Vincenza la Tona Matarazza

[Matarazzu, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

Vincenza Traina Zizzo

[Zizzu, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

1832

Filippo Coffaro Ciaffo

[Ciaffu, ancora presente come soprannome]

Vincenzo Madonia Tirotiro

[In Rohlfs Tira-Tira, ‘tipo svelto’]

1835

Rao Vincenzo Maxhalli

[Maxhalli, ancora presente come soprannome della fam. Rao]

109

Page 110: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

1836

Domenico Nocera Ricuttazza

[Ricutazza, ancora presente come soprannome]

1839

Rosa Tuzzolino Mangiarobba

1846

Rosa Mangialatte di Acquaviva

1848

Nicola Tagliareni Zazzaro

[Zazzaru, ancora presente come soprannome. In Rohlfs, zazzareḍḍa]

1849

Vita Mangiafumo

1851

Paolo Reina Ballanello

[Ballanièḍḍu, ancora presente come soprannome di un ramo della fam. Reina]

110

Page 111: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

1866

Giulia Simonello Sena

[Sena, ancora presente come soprannome della fam. Simonello. Diffuso anche come cognome. Anche in Rohlfs]

1868

Francesco Vicari Malaspina

[Malaspina, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]

Vincenzo Nocera Pidicullo

[Pidicuḍḍu, ancora presente come soprannome di un ramo della fam. Nocera]

1869

Vito di Marco Pupù

[Pupù, ancora presente come soprannome di un ramo della fam. Di Marco]

1871

Nicolò Cuffaro Puntillo 111

Page 112: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

[Puntiḍḍa, ancora presente come soprannome della fam. Cuffaro]

Elenco alfabetico generale

112

Page 113: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Si elencano in ordine alfabetico gli antroponimi (cognomi e soprannomi) contenuti nel repertorio, organizzato sulla base degli anni relativi ai registri parrocchiali.

Abello per Antonina 1665

Abello per Rosaria 1665

Acquaviva per Rosa 1846

Agnello per Antoninu 1666

Albanisi per Antonina 1621

Alonge per Nicola 1662

Baiocco per Antonia 1658

Bajocco per Gaspare 1827

Ballanello per Paolo1851

Balletto per Joseph 1757

Barbanera per Mariano 1823

Barresi per Filippa 1664

Barsalona per Marta 1621

Barsalona per Carlo 1763

Barsalona per Giuseppe 1767

Bascillaro per Domenico 1742

Bavaluci per Domenica 1653

113

Page 114: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Bello per Antonio 1655

Bianchino per Paolino 1796

Bifarara per Domenica 1808

Blandino per Mariano 1796

Boi per Pietro 1661

Bonasira per Angela 1760

Bongiovanni per Mariano 1652

Bongiovanni per Nicola 1659

Bongiovanni per Agostino 1797

Bottiglione per Paolo 1797

Cacciabella per Domenico 1824

Cagnolo per Eleonora 1658

Calabrisi per Barbara 1663

Caldarella per Barbara 1699

Caldarella per Vincenza 1820

Cammarata per Maria 1653

Campanellu per Benedicta 1663

Caracciolo per Anna 1665

Carbonaro per Mariano 1575

Carcarazzo per Vincenzo 1827

Cardillo per Caetani 1813114

Page 115: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Cardinale per Francesco 1790

Castellurisi per Antonina 1657

Casteltermini per Antonino 1761

Catanisi per Pietru 1663

Cavallo (non è presente il nome proprio di riferimento) 1816

Cecalamariti per Vita 1790

Centinaro per Maria 1831

Chiazza per Giuseppi 1659

Chibbaro per Diega 1652

Chiru per Anna 1665

Chitolli per Gaetano 1786

Ciaffo per Filippo 1832

Cicero per Domenico 1812

Cicirello per Niccolò 1820

Ciminnisi per Vincenza 1827

Cimò per Eleonora 1652

Cimò per Carmela 1812

Cirillo per Giuseppe 1819

Coffaro per Gaetano 1786

Coffaro per Filippo 1832

Coniglio per Antonina 1699115

Page 116: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Conte per Antonio 1655

Conti per Paolo 1757

Coppo (non è presente il nome proprio di riferimento) 1663

Corpodicane per Vincenza 1827

Corte per Vincenzo 1790

Corteggiano per Giuseppe 1660

Corva per Rosa 1757

Crita per Giuseppe 1657

Cuciuto per Giuseppe 1824

Cuffaro per Nicolò 1871

Cuvello per Vincenza 1820

Cuzzo per Vincenzo 1814

Daino per Gerlando 1824

Di Marco per Vito 1869

Dispoto per Gaspare 1827

Fallittazza per Antonio 1831

Ferraro per Castrenza 1825

Filippuni per Catarina 1659

Firruzza per Rosalia 1662

Florio per Agostino 1797

Funci per Domenica 1651116

Page 117: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Galione per Giovanna 1652

Gallina per Francesca 1651

Gallina per Francesco 1804

Gallinaro per Vincenzo 1621

Gallo per Maria 1653

Gattarella per Girolamo 1825

Gatto per Antonina 1665

Genco per Caterina 1655

Genco per Francesco 1804

Gervasi per Gerlando 1660

Giambruno per Joseph 1757

Greca per Francesca 1659

Gregorio per Giuseppe 1819

Grifò per Giuseppe 1715

Grigoli per Christina 1656

Grigoli per Filippa 1658

Grigoli per Mariano 1823

Guardadonne per Stefano 1714

Guardavascio per Christina 1656

Guasto per Filippa 1658

Gucciardino per Diega 1652117

Page 118: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Iacobbo per Domenico 1757

Iemmolo per Carmelo 1824

Impalla per Eleonora 1652

Impiccico per Gerlando 1824

Iscarioti per Carmela 1812

Laidissima per Maria 1831

Lana per Mariano 1796

Lentini per Francisca 1818

Leto per Francesco 1790

Libbrino per Caterina 1655

Lio per Girolamo 1825

Lizzuni per Francesco 1635

Loggia per Salvatore 1831

Lollo per Castrenze 1831

Lupa per Catarina 1661

Madonia per Vincenzo 1814

Madonia per Francesco 1824

Madonia per Vincenzo 1832

Magro per Giovanna 1652

Malacarne per Vincenzo 1790

Malaspina per Francesco 1868118

Page 119: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Maluccori per Vincenzo 1763

Mammanello per Domenica 1759

Manazza per Ursula 1662

Manciacori per Castrenzia 1761

Manciaricotta per Antonino 1761

Manciavacche per Jacoba 1790

Mangiabuoi per Marta 1621

Mangiafumo per Vita 1849

Mangialatte per Rosa 1846

Mangiapicca per Mariano 1652

Mangiapicca per Nicola 1659

Mangiarobba per Rosa 1839

Mangiavacche per Domenico 1812

Mano di grancio per Francesco 1790

Manuzza per Rosa 1790

Maritata per Vincenzo 1624

Marranca per Antonio 1657

Martello per Matteo 1831

Matarazza per Vincenza 1831

Maxhalli per Antonio 1831

Maxhalli per Vincenzo 1835119

Page 120: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Mayda per Catharina 1621

Mayda per Francesca 1651

Mendola per Domenica 1653

Mendola per Matteo 1831

Merlino per Catharina 1621

Miceli per Mariano 1575

Miceli per Domenico 1757

Miceli per Vincenzo 1827

Micianci per Francesco 1824

Milazzo per Antonia 1658

Mileddu per Michele 1766

Mirabile per Ursula 1662

Monaco per Vincenzo 1624

Munì per Angela 1757

Munì per Maria 1827

Muntagna per Giuseppe 1767

Musca per Maria 1658

Muscio per Antonio 1701

Mustazzo per Niccolò 1820

Muzzo per Bartolo 1621

Narisi per Rosa 1814120

Page 121: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Nasca per Filippa 1757

Neglia per Filippa 1658

Nespolimolli per Antonina 1812

Nocera per Rosa 1766

Nocera per Antonio 1831

Nocera per Domenico 1836

Nocera per Vincenzo 1868

Nucera per Angela 1760

Nucera per Francesco 1761

Nucera per Salvatore 1831

Palerma per Catarina 1659

Palerma Antonio 1701

Pampinella per Filippa 1658

Panaro per Angela 1757

Panepinto per Francesco 1635

Panepinto per Paolo 1797

Panepinto per Antonio 1831

Panipinto per Filippa 1664

Papazzana per Castrenza 1825

Paraturaro per Paolo 1656

Parpagliuni per Carlo 1659121

Page 122: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Parrinella per Barbara 1699

Petralia per Bartolo 1657

Pettinaro per Giuseppe 1715

Piazza per Francesco 1824

Picciuni per Rosaria 1665

Picuraru per Benedicti 1660

Pidicullo per Vincenzo 1868

Pignataro per Giuseppe 1660

Pilusa per Rosanna 1665

Piro per Carlo 1654

Pitroso per Carlo 1763

Porcello per Catarina 1662

Presti per Domenico 1742

Puntillo per Francisca 1818

Puntillo per Nicolò 1871

Pupillo per Francesco 1790

Pupù per Vito 1869

Racinanti per Francesco 1761

Rao per Vincenzo 1835

Reina per Stefano 1714

Reina per Carmelo 1824122

Page 123: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Reina per Domenico 1824

Reina per Paolo 1851

Reyna per Caetani 1813

Ricuttazza per Domenico 1836

Rinào per Onofrio 1662

Romito per Francesco 1827

Ruffino per Antonina 1657

Sacco per Vincenzo 1763

Salinaro per Antonina 1699

Sangiorgi per Onofrio 1662

Sansuni per Bartolo 1657

Santirranni per Francesco 1824

Sarduzza per Domenico 1801

Scippatesti per Francesco 1790

Sciurno per Nicola 1662

Scrudato per Giuseppe 1657

Scrudato per Rosa 1763

Scrudato per Paolino 1796

Scrudato per Paolo 1656

Scupino per Maria 1827

Scurdato per Domenica 1759123

Page 124: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Sena per Giulia 1866

Simonello per Angela 1757

Simonello per Giulia 1866

Siragusa per Maria 1658

Spertu per Pietro 1662

Spotu per Vincenzo 1621

Stefanisi per Elisabetta 1659

Tagliareni per Nicola 1848

Tamburinaro per Paolo 1757

Tambuzzo per Carlo 1659

Terranova per Domenica 1651

Terranova per Carlo 1654

Tirotiro per Vincenzo 1832

Tistone per Joseph 1813

Todaro per Francesco 1827

Tona per Castrenzia 1761

Tona per Vincenza 1831

Traina per Michele 1766

Traina per Jacoba 1790

Traina per Castrenze 1831

Traina per Vincenza 1831124

Page 125: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Travagliata per Rosa 1763

Turca per Rosa 1766

Tuzzolino per Antoninu 1666

Tuzzolino per Joseph 1813

Tuzzolino per Rosa 1839

Vaccaro per Giuseppe 1824

Valenti per Eleonora 1658

Varsalona per Rosa 1814

Vecchiadura per Antonio 1657

Vicari per Rosalia 1662

Vicari per Francesco 1868

Vinturella per Catarina 1662

Virciulo per Bartolo 1621

Virdura per Rosanna 1665

Virga per Domenico 1662

Virticchiu per Joseph 1790

Zazzaro per Nicola 1848

Zimbardo per Elisabetta 1659

Zimbardo per Gerlando 1660

Zizzo per Vincenza 1831

125

Page 126: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

4. Gli antroponimi popolari

‘recenti’Parlando di antroponimia, una parte interessante sotto il profilo linguistico riveste quella relativa ai soprannomi che si possono definire ‘recenti’. Sono quei soprannomi che sono nati da poco e toccano più da vicino la realtà contemporanea. Generalmente rientrano nella classe degli antroponimi ‘individuali’, si perdono cioè con l’individuo, o addirittura possono anche cambiare, pur riferendosi sempre allo stesso soggetto, in base al contesto in cui questo si trova ( scuola, famiglia, lavoro...). Come emerge dall’etnotesto che segue, un individuo può averne anche più di uno. Uno dei tratti peculiari di questo tipo di soprannomi è che il più delle volte prendono spunto da parole di nuova formazione, legate ad una cultura più cittadina e sicuramente meno popolare. Derivano da parole provenienti da altre lingue (inglese, francese), oppure dal nome di personaggi dei mass – media, del calcio, della politica. Naturalmente anche qui è la fantasia a farla da padrone. Come quelli ‘storici’ infatti, anche questi possono nascere per motivi occasionali. Basta un gesto, una banale espressione ripetuta, una somiglianza fisica ed il gioco è fatto. Al soggetto verrà affibiato un soprannome con cui verrà riconosciuto, volente o nolente, all’interno della comunità. Essendo appunto ‘recenti’, come dimostrato dall’etnotesto, solitamente, per questo tipo di soprannomi la motivazione è chiara e facilmente giustificabile. Molti di questi magari si tramanderanno alle generazioni successive ed entreranno a far parte della storia dei due paesi, come lo è stato per gli antroponimi che sono stati trattati in precedenza.

126

Page 127: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Trascrizione di una conversazione sul tema

Scheda Informativa

Punto di inchiesta: Cammarata (Ag)

Data: 21/04/2008

Codice prevalente: Siciliano, con alcune parti in italiano

Metodo d’inchiesta: Parlato libero

Scopo: Tesi di laurea

Trascrizione: Materiali trascritti parzialmente

Strumenti tecnici adoperati: Registratore ‘Olympus J500 Pearlcorder’

Qualità della registrazione: Buona in parte

Informatori:

1) Alongi Alfonso ( A ); anni 21; studente; nato a Santo Stefano Quisquina (Ag) e residente a Cammarata dalla nascita; diploma maturità scientifica.

2) Impalli Salvatore ( I ); anni 21; studente; nato a Palermo e residente a Cammarata dalla nascita; diploma maturità scientifica.

3) Traina Carmelo ( T ); anni 23; studente; nato a Santo Stefano Quisquina (Ag) e residente a Cammarata dalla nascita; diploma agrario.

127

Page 128: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

4) Lupo Gloria ( G ); anni 23; studentessa; nata a Palermo e residente a Cammarata dalla nascita; laurea I° livello in Beni Demo-etno-antropologici.

5) Cosenza Carmelo ( C ); anni 21; studente; nato a Mussomeli (Cl) e residente a Milano per sei anni. Poi a Cammarata; diploma maturità scientifica.

6) Maggio Davide ( D ); anni 22; benzinaio; nato a Mussomeli (Cl) e residente a Cammarata dalla nascita; diploma maturità scientifica.

Note: Il rilevamento è stato effettuato in una stanza chiusa. Non erano presenti rumori di sottofondo. Dalla trascrizione sono state eliminate le parti irrilevanti ai fini della ricerca, segnalate da puntini tra parentesi quadre [...]. I soprannomi citati sono evidenziati in neretto. Il sottoscritto viene indicato con la lettera ( S ). Rispetto al precedente etnotesto sono molto frequenti le risate, indicate tra parentesi tonde. Inoltre è più frequente, sempre rispetto alla precedente inchiesta, l’uso dell’italiano. Il codice prevalente utilizzato è comunque il dialetto.

128

Page 129: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

Trascrizione

S. Picciù nni canusciti ngiuri del paese ca...si dùnanu tra picciuòtti?

C. Huu!! Cci nn’è...!

D. Cci nn’è...

A. Avoglia!

I. Chiḍḍa cchiù famosa di tutti secunnu mia Pinu Maiu è...

S. Pirchì?

D. Per la somiglianza col papà (risate)

C. Vabbè cci nn’è... Ficca e chianci ( risate )

S. E pirchì cci dìcinu Ficca e chianci?

C. No ull’u sacciu...

A. Si capisci d’u soprannomi ( altre risate ) [...]

S. Mm...E pua?

I. ...Aspè...

A. ...Gnù...

S. ...Gnù?

A. Si si pirchì è gruossu

S. Cuomu u gnù...

A. ...cuomu u gnù...

D. ...Popòf

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Page 130: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

S. A puru Popòf ci dicinu ad iḍḍu?

C. Si però non lo so pirchì...

T. Pirchì è sempri gruossu

C. A veru Popòf...sempri u stessu...

D. ...Lex Luthor... ( risate ) [...]

S. Su tutti di u stessu?

I. ...Si... [...]

T. Per esempiu Pamela pirchì è chiaru...

I. Pirchì?

T. E’ chiaru...Pamela...ppì Pamela Anderson...pirchì è dotatu puru...avi i pettorali ( risate di fondo )

I. Rooney perchè somiglia al calciatore...

D. E Lex Luthor? [...] ( ancora risate )

S. E cu è Luthor?

C. L’antagonista di Superman [...] ( altre risate )

D. ...Dannu

I. ....Dannu è chiḍḍa classica...perchè è una persona...sempre in movimento

S. Poi?

C. Puaaa.... cchi sacciu...Effemberg!

I. Effemberg...

130

Page 131: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

S. Pirchì?

D. Pirchì avi i capiḍḍi cuomu a Effemberg

T. Ioca a u palluni... ioca a u palluni e avi i capiḍḍi cuomu a Effemberg...

A. Vasco

S. Pirchì?

T. E’ un fans di Vasco

D. Vabbè vidè pp’a vuci...rauca [...]

A. ...Millennomi

I. Millennomi pirchì...pirchì...ognunu ca vidia un picciuottu ognunu cci dava un nomi diversu ca... assomigliava...qualcunu si ricordava ca si chiamava di nantra manera hee...Millennomi...

S. Ah cc’arristà Millennomi...

I. ...Cc’arristà Millennomi...[...]...Limuni!

S. ...Limuni...pirchì cci dicinu Limuni

C. No no un ci nn’è...pirchì quann’era nicu...ci piacia u limuni [...]...semplicemente pirchì quann’era nicu....a ngiuri di chisti babbi... cioè nel senso...un sacciu...cci piacia u limuni capaci ca...si mangiava sempri u gelato al limone...

S. E Nek?

C. Nek perchè è un sosia...dichiarato... ( risate )

D. ...Don Bosco...

I. Don Bosco!

131

Page 132: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

S. Pirchì Don Bosco?

T. Pirchì è un sosia dichiaratu...puru

I. Giovanile però...un sosia giovanile...

C. E poi perchè aiuta anche gli altri...

S. U Dutturi

I. The Doctor! Perchè il papà fa pure il dottore...e quindi...pirchì sò pà è dutturi e quindi...videmma...

C. A u liceo cciù misiru...

S. E tipo...che ne so...qualchi professuri...ca avivu vuauṭṛi a u liceo...

A. ...U Crastuni! ( risate )

S. Pirchì Crastuni?

I. Ullu sacciu...

A. Pirchì è un Crastu! Cioè nel senso...l’aviamu ccu iḍḍu...Crastuni!

I. Si è un pò maiale puru...

D. Pirchì è’ un Crastuni!

I. Si accuḍḍì!... Lassatu iùtu...

S. Eh...a Levis?

I. Levis è una di chiḍḍi cchiù storiche pirchì praticamente Levis...la cosa strana fu ca per un carnevale si vistì ccu a scritta Levis ntesta...a cosa strana ca facìa ridiri...fu ca sa scrissi a u specchiu...quindi...

A. A u contrariu!

I. A u contrariu!! ( risate )... e cc’arristà chiḍḍa du specchiu!!132

Page 133: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

G. Questa non la sapevo...bellissima!

I. Oppuru? Cchì sacciu...

A. ...Pazzescu...

S. Pirchì Pazzescu?

C. Pirchì è pazzu!

I. Pazzescu picciù...Pazzescu risali ai scoli medii...pirchì praticamente na vota...eh...praticamente na vota...praticamente na vota eramu ḍḍa in classe e vulà fora d’a finescia un quadernu...ca era u quadernu d’ iḍḍu...cuomu fu e comu un fu si circava u colpevole...cu fu e cu fu a fine si i a nesciri ca fu iḍḍu. A professoressa ca era in classe attaccà a diri ‘ma è pazzesco, ma è pazzesco! E dici ca cc’arristà Pazzesco ppi chistu! Di na minchiata di nenti!

S. Puà? Carmè...

D. Figo...

T. Figo per gli atteggiamenti...

C. Pirchì è figo [...]

D. Relax...

I. Picciù Relax uno delle persone con più ngiurie nni stu munnu è! Chiḍḍu è Relax, Cattivo...

A. Cattivièḍḍu...

S. Pirchì Relax?

I. Relax pirchì s’avissi a rilassari [...]... Mogli pirchì è vasciu ( risate )

S. Ehh...a ccosa...Tatù...

133

Page 134: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

I. ...Tatù...Tatù!

C. Vabbè pirchì...fa tatuaggi

I. Detto anche Sistem perchè somiglia molto a u cantante dei Sistem

S. Tu Glò? ti nni ricordi?

G. Chi è Bbicì?

I. Bbicì!!

A. Bbicì!

I. Pirchì è viḍḍaniscu...

D. Satellite...

G. Pirchì Satellite?

D. Pirchì è sempri in orbita! ( risate )

G. Malliano...

I. Malliano...Manlio vero...no ma è una storpiatura penso... normale... accussì... com’è Valeriano tipo...

G. Vabbè cambia il nome...

D. Brendon Lì...[...]

I. Francuzzu Banana!!

G. T. Hitler ( risate )

I. Cuu?

G. T. Hitler...perchè è tinta! [...]

D. Torinese...Pistoiese...

134

Page 135: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

C. Pistoiese pirchì veni di Pistoia

C. Brendon Lì si chiama Brendon Lì pirchì quann’era nicu avia u giubbottu di pelle lungo....ehh...siccomu c’era...[...] stava ccu stu giubbuttazzu ehh...siccomu....come il Corvo ca c’era Brendon Lì... s’immedesimà...

T. ...Heghel...

C. Heghel veru...

I. Patito di filosofia

G. Perchè studia filosofia...

D. No pirchì parla sulu ccu a filosofia! ( risate )...u zzi P. Ora chiùiu! ( ancora risate )

S. Pirchì ora chiùiu? [...]

I. Pirchì dicìa ‘ora chiùiu’ [...]

S. A u liceo per esempio... qualchi soprannome...

I. U Capu! U Capu!

A. U Capu veru... c’è...

S. Pirchì?

C. Pirchì praticamente c’era l’usanza diciamo liceale ca...mintianu u nomi...a u cchiù vasciu di primini...cioè chiḍḍi ca vannu in primo anno...

S. E ci mintianu u Capu...

C. E chistu cchiù vasciu addivintava u capu di i primini...sulu ca mentre negli altri anni arristava sulu in primo anno a iḍḍu cc’arristà proprio per sempre...

135

Page 136: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

I. Cc’arristà Capu...per sempre!

S. Babbutù! [...]

A. Babbutù pirchì cci dicianu babbu e iḍḍu cci dicìa ‘babbu tu, babbu tu’ cci arrispunnìa...

G. E cci arristà... [...]... u Cumpari...

T. Pirchì u dici sempri iḍḍu... sempri ‘cumpà cumpà’...

D. Gattu!

I. Pirchì Gattu?

D. Hii a motivazioni è ppi farisi livari...

A. Babbutu! ( risate )

S. Tipu...Coffier

I. Coffier...cci arristà Coffier...e a u frati d’u Coffier...

T. ...Avvocatu...

S. Pirchì Avvocatu?

I. Pirchì secunnu mia unn’avi proprio molte doti...nel parlare! ( risate )... è balbuziente...forsi ppi chissu...

G. ...per paradosso...

I. Per paradosso perfetto!

S. E pua mi paca c’è unu ca cci dicinu Camea...

I. Camea si... pirchì avi n’azienda...a Camea...

S. E cci dicinu... Camea

136

Page 137: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

G. Le Ruà...

S. Pirchì Le Ruà?

I. Si chiama Lo Re e in francisi... [...]...e ma pirchì cci dicinu Liuni a R. e a so frati?

A. Veru...

D. No di famiglia è...

I. ...King...u chiamanu King... forsi pirchì è Liuni...per il re leone [...]

S. Poi tu...poco fa m’avivi dittu chiḍḍu Samp...

G. Samp...perchè per giocare a calcetto si metteva sempre la maglietta della Sampdoria e cci arristà Samp...

S. E a cosa...Titì...pirchì?

I. Secondo me è perchè da piccolo u chiamavanu Titì i fratelli più piccoli... io sapevo così...e cci arristà accussì...

G. E’ un diminuitivo...

I. Na speci di diminuitivo...si si...

S. Poi ve ne ricordate? [...]

G. U Cuscinu c’è vidè... per il fare affettuoso...

S. Veru veru...U Cuscinu...

D. ...U Pakistanu!

I. U Pakistanu!! Vidi storia!!Avia un birrittu... un birrittu piegato su se stesso no?...no unn’era u bascu...era tipu un birrittieḍḍu di lana ca c’è a svolta no? E lla svolta c’era S. ca cci ia sempri e cci facìa... ‘cci ammucciu u pakistanu’…cci facìa...e arristà diciamo...u Pakistano...

137

Page 138: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

S. Pua?

D. Paperella... però a motivazione...[...]

G. Caniggia c’era vidè...

S. Caniggia? Per il giocatore...

G. Forse il giocatore...

D. So frati Freccia...

G. Rullo!

C. Pirchì curri a livellu esageratu...

T. No ma pò essiri ambigua...

C. No comunque io sacciù ca a cosa ufficiale è ca corre... ca nsumma è unu ca curri a livellu esageratu in campo

S. Poi? Qualcun’altra se ve la ricordate?

I. Un mmi nni ricordu stu minutu... [...]... ai tiempi di u liceo... a Hiòcca...

D. A Hiòcca veru...

S. Pirchì a Hiòcca? [...]

I. Avi i sembianze di na gaḍḍina...[...]... U Sballuni c’è vidè...

T. Ma pirchì u Sballuni?

S. Pirchì Sballuni?

I. Mahh...sopiḍḍu! Chissà...!!( ridendo e lasciando chiaramente intendere il motivo )

D. A Crapa vidè...

138

Page 139: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

S. Pirchì cci dicìanu a Crapa? [...]

C. Di nica... già ai scoli elementari a chiamavanu Crapa.... pirchì a vuci... (simula il belare della capra )

G. U Baruni...

A. ...U Baruni...veru...

G. Cci dicìanu Baruni perchè suo padre era barone...

S. Famiglia nobile...

G. Però non fanno d’ingiuria così... solo a C. gli dicono così...[...]

I. ...U Sciccaru!

A. U Sciccaru!!

I. Pirchì è mmisu buonu!! ( risate )

A. E’ ben messo!

I. Ca unn’è unu...su dui!

C. Casciuna...

S. Pirchì?

C. Casciuna? Non lo so...

D. Casciuna? Pirchì è un casciuni!

S. Ca è grossa...

A. ...Non si può guardare...U Suli...u Suli...u sa pirchì?

S. Pirchì?

A. Pirchì un si pò taliari!

139

Page 140: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

S. Tipo u suli...

I. ...U Sputo cci diciamu vidè...

C. Diarrea...

I. Ppi i stessi motivi...

S. Ehmm... U Sciacallu...

I. U Sciacallu...

S. Pirchì u Sciacallu?

D. ...Pirchì approfitta da situazioni... ( risate )

C. E u Zerbino inveci?

A. Ihh... u Zerbino...vabbè chistu storpiatu è...

S. Storpiato di cchi?

A. Da sorbino... pirchì prima cci fu sorbino, sebbino... pua cci misiru Zerbino...[...]

I. E Sorbino pirchì vistìa Sorbino (marca di abbigliamento)

A. E infatti... ( risate)

D. Calimero...

I. ...Calimero...

S. Pirchì Calimero? Pirchì cci assimigglia?

D. Ppi a parlatina...

I. E’ nicu nicu...

140

Page 141: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

D. E anchi ora...avi vinticinc’anni...ed è un metru e na gazzusa![...]...aspè... Giarra...

S. U Giarra...

I. U Giarra!! Pirchì storpiatura d’u cognome chista è...

S. Mmm... Pua?

A. Giuvannazzu! [...]

I. Com’è ca si chiama chiḍḍu...

D. Matafè!

I. Pirchì Matafè?

D. A un lu sacciu...

T. Cchi vol diri Matafè...

I. Bho...

S. Va bene...ok...s’un vinni ricordati cchiù...

I. A io un mi nni ricordu cchiù...

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Page 142: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

BibliografiaV. Amico - Dizionario topografico di Sicilia, tradotto da G. Di Marzo, Tipografia di Pietro Morvillo, Palermo 1855.

G. Caracausi - Dizionario onomastico della Sicilia , vol. 1, Centro di studi filologici e linguistici siciliani, Palermo 1993;

M. Castagnola - Dizionario fraseologico Siciliano Italiano, Cavallotti Editore, Palermo 1981;

D. De Gregorio - Cammarata. Notizie sul territorio e la sua storia, Agrigento 1986;

D. De Gregorio - San Giovanni Gemini, notizie storico – religiose, Agrigento 1993;

D. De Gregorio - Paesi di Sicilia, Cammarata, Editoriali IBIS, Palermo 1965;

D. De Gregorio - Cammarata, cronache dei secoli XIX e XX , a cura di A. Tuzzolino, San Giovanni Gemini 2006;

V. Mortillaro - Nuovo dizionario Siciliano – Italiano, Arnaldo Forni editore, ristampa anastatica, Palermo 1876 - 81

S. Panepinto - Cammarata, San Giovanni Gemini: i Comuni della Montagna , San Giovanni Gemini, Cammarata 1990;

M. Pasqualino - Vocabolario siciliano etimologico, italiano, e latino, Reale Stamperia, Palermo 1785;

G. Piccitto, G. Tropea - Vocabolario Siciliano , Centro studi filologici, Catania - Palermo 1975 ss.;

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Page 143: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

G. Pitrè - Usi e costumi, credenze e pregiudizi del popolo siciliano, vol. 2, Palermo 1887 , ed. ‘ Il Vespro’, a cura di A. Rigoli, Palermo 1978;

Raimondi, Revelli, Papa - L’antroponomastica. Elementi di metodo, Libreria Stampatori Torino, Torino 2005;

G. Rohlfs - Soprannomi Siciliani , Centro di studi filologici e linguistici siciliani, Palermo 1984;

G. Ruffino - Sicilia. Profili linguistici delle regioni, a cura di Alberto A. Sobrero, editori Laterza, Roma - Bari 2001;

L. Sciascia - Occhio di capra , in Opere, 1984 - 1989, Bompiani editore, Milano 1991.

 

Indice143

Page 144: Antroponimi Popolari a Cammarata e a San Giovanni Gemini

1. Introduzione 4

L’antroponimia: Cenni storici 4 L'antroponimo ‘popolare’ 9 Cammarata e San Giovanni Gemini, due paesi limitrofi per eccellenza: profilo geografico e storico 14 L’origine dei due toponimi 18

2. Il corpus degli antroponimi ‘storici’ 20

3. Dagli elenchi battesimali e matrimoniali 88

4. Gli antroponimi popolari recenti 125

Bibliografia 141

Indice 143

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