Camera d'Ambra

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    Camera d'ambra

    La maggiore attrattiva del palazzo di Caterina aCarskoe Selo è rappresentata dalla Camerad'ambra (Bernsteinzimmer, in tedesco). È una stanza di circa 55 metri quadrati le cui pareti sono

    completamente rivestite da pannelli decorati con ben sei tonnellate d'ambra, oltre a foglie d'oro especchi. Per la sua singolare bellezza è stata spesso definita l'ottava "Meraviglia del Mondo".

    La Camera originale fu costruita fra il 1701 e il 1709da artigiani tedeschi e russi in Prussia. Nel 1716 fudonata dal Re di Prussia Federico Guglielmo I(1713-1740) al suo allora alleato, lo zar Pietro I ilGrande (1682-1725). Durante la Seconda guerra mondiale la Camera venne smontata dai nazisti etrasferita a Königsberg, dove scomparve misteriosamente alla fine della guerra e non se ne seppe piùnulla fatta eccezione per alcuni frammenti ritrovati in varie parti del mondo presso collezionisti privati.Nel 1979 però venne data commissione di ricostruire la Camera basandosi su disegni e foto originali.Finalmente nel 2003 la nuova Camera venne inaugurata ed aperta al pubblico. L'affluenza di visitatori ècosì alta che l'accesso alla Camera è consentito a gruppi ristretti e per un limitato periodo ditempo.[senza fonte ] La ricerca della camera d' Ambra non è ancora conclusa. Il valore stimato è di circa250 milioni di €. In molti la hanno cercata senza successo. fino a oggi. Sembra infatti che un ricercatore

    abbia trovato in Germania, sul tavolo di una bancarella, una svastica e una cartina risalenti all' epocadella scomparsa della camera, su cui ci sono delle scritte che è riuscito a tradurre. La mancanza difondi però non permette tutt'oggi il ritrovamento di questa camera, che fu testimone delle grandi Guerre.

    Storia[modifica | modifica wikitesto] 

    La Bernsteinzimmer fu creata per il castello Charlottenburger Schloss  a Berlino. Fu concepitadall'architetto e scultoreAndreas Schlüter. Fu realizzata ricoprendo le pareti interamente di ambra; fuchiamata più tardi ottava meraviglia del mondo (achte Weltwunder). L'incisore danese GottfriedWolffram fu scelto su indicazione di Federico IV di Danimarcache dal 1701 fu al servizio di Federico I diPrussia a Königsberg. Nel 1706 viene commissionato ai maestri di Danzica, incisori Ernst Schacht eGottfried Turau, dato il prezzo ritenuto troppo elevato di Wolffram. Nel 1712 l'opera non viene presa in

    considerazione, probabilmente solo dopo la morte di Federico I. In un gabinetto presso la WeißenSaal  delBerliner Stadtschloss  viene posizionata.

    Lo zar Pietro il Grande ammirò la sala durante una visita nella residenza prussiana "Soldatenkönigs". Adifferenza del suo predecessore che non diede molta importanza all'arte, cercava le sue guardie delcorpo nei "Lange Kerls", così fece un'alleanza contro gli svedesi e la camera venne data in dono. Lasorella di Pietro, zarina Elisabetta di Russia, portò la camera a San Pietroburgo nel Palazzo d'inverno,più tardi nel Palazzo di Caterina a Carskoe Selo. L'architetto italiano Bartolomeo FrancescoRastrelli aggiunse dei finti pilastri e cornicioni dorati.

    Durante la seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto] 

    Nel settembre 1941 il palazzo fu confiscato dalla Wehrmacht come residenza. L'amministrazionesovietica non riuscì ad asportare i pannelli, che furono nell'emergenza incollati e coperti con carta daparati per evitare scheggiature. Dal 18 ottobre 1941 la Camera d'ambra fu smontata in 36 ore, collocatain 28 casse e spedita a Königsberg dove si trovava la Collezione di Prussia. Il 13 novembre 1941 ilgiornale "Königsberger Allgemeine Zeitung" diede informazioni dettagliate sull'esposizione di una partedella Camera d'ambra nel Castello di Königsberg. Comparve poi un articolo nella rivistaPantheon , le cuifotografie mostravano che mancava un mosaico fiorentino. Dopo un incendio (1944) i pannelli furonosmontati e probabilmente riposti in casse nei sotterranei del castello. Durante due attacchi aereibritannici alla fine di agosto 1944 furono danneggiati, sembra, solo i sei pannelli dello zoccolo.

    Collocazione della camera d'ambra[modifica | modifica wikitesto] 

    Dal 1945 è scomparsa. Molte le ipotesi ma finora nessuna certezza. Negli studi relativi sono stati

    indicati più di cento luoghi in cui potrebbe essere nascosta. Resta l'unica certezza che la Camerad'ambra è stata vista per l'ultima volta a Königsberg. Non è chiaro quando.Il castello di Königsberg, in cui si trovava, è stato gravemente danneggiato nel 1945 e i ruderi sono statieliminati nel 1968 per ordine di Leonid Il'ič Brežnev, per costruire sull'area la casa dei Soviet. Per

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    problemi di statica la costruzione non fu completata.I sotterranei a volte in cui la Camera fu nascosta dovrebbero esistere ancora in parte. La planimetriadegli spazi più profondi dell'enorme costruzione non è finora disponibile. La collocazione della camera aKönigsberg viene ritenuta altamente probabile. D'altra parte viene ipotizzato che i russi avrebberovoluto nascondere gli indizi del fatto che l'esercito sovietico non era riuscito a impedire la perdita dellaCamera d'ambra.

    Il castello, ritengono i ricercatori sovietici, era collegato al Duomo di Königsberg da un passaggiosotterraneo. Nelle sue nicchie potevano essere stati nascosti oggetti di valore. Si suppone anche che ilpassaggio sia stato fatto saltare verso la fine della guerra. Anche ricerche fatte nel 2009 scavando nelfiume Pregel non hanno dato risultati. Nel 2013 un cugino del figlio di Hildebrand Gurlitt, in coincidenzacon lo spettacolare ritrovamento di opere d'arte a Schwabing, ha detto di sapere dov'è la camerad'ambra.[1] 

    Ritrovamenti[modifica | modifica wikitesto] 

    Durante la guerra in circostanze sconosciute furono rubati alcuni pezzi dell'arredamento della Camera.Un comò e un mosaico furono scoperti in Germania nel 1997. Il mosaico nel 1996 nella Germaniasettentrionale era stato offerto sul "mercato grigio dell'arte" per 2,5 milioni di dollari. Ma prima che la

    vendita avesse luogo, il pezzo fu sequestrato dalla polizia di Brema. Qualche tempo dopo, si è resanota la proprietaria del comò a Berlino. I pezzi, considerati gli ultimi originali rimasti, sono staticonsegnati dal governo tedesco alla Russia.

    Ricostruzione[modifica | modifica wikitesto] 

    Dal 1976 si è lavorato nel Palazzo di Caterina alla ricostruzione della Camera d'ambra, basatasoprattutto su foto in bianco e nero dell'originale e sull'unica foto a colori disponibile. Dopoun'interruzione per problemi finanziari, i lavori sono stati conclusi grazie a una donazione di 3,5 milionidi dollari da parte della società tedesca Ruhrgas AG. Nel quadro delle celebrazioni per il trecentesimoanniversario della fondazione di Pietroburgo, il 31 maggio 2003 la Camera ricostruita è stata inaugurataalla presenza del cancelliere Gerhard Schröder e di Vladimir Putin.

    Bibliografia[modifica | modifica wikitesto] 

    •  (DE) Peter Bruhn: Das Bernsteinzimmer in Zarskoje Selo bei Sankt Petersburg. Bibliographie mitüber 3.800 Literaturnachweisen aus den Jahren 1790 bis 2003. Von der Schenkung desBernsteinzimmers durch den König von Preußen an den Zar, über das ungeklärte Verschwindendes Bernsteinzimmers im Zweiten Weltkrieg, bis zur Vollendung der Rekonstruktion desBernsteinzimmers im Jahre 2003. = Bibliographie Bernsteinzimmer. 2. sehr vermehrte underweiterte Auflage. Bock & Kübler, Berlin 2004, ISBN 3-86155-109-8 (Literaturhinweise zuaktuellen Russland-Themen  5).

    •  (DE) Paul Enke: Bernsteinzimmer Report. Raub, Verschleppung und Suche eines weltbekanntenKunstwerkes.Verlag Die Wirtschaft, Berlin (DDR) 1986, ISBN 3-349-00108-4.

    •  (DE) Herbert Gold: Das Bernsteinzimmer. Geheimtransport in den Pinzgau. Von Berlin nach St.Petersburg, vom Katharinenpalast nach Königsberg. Die Ermittlungen und Beweise, dass es zueinem Schloss im Pinzgau transportiert wurde. Selbstverlag, Niedernsill 2004, ISBN 3-200-00114-3.

    •  (RU)  Андрей Горляк  / Andrej Gorljak: Магия   Янтарной комнаты  / Magija Jantarnojkomnaty. Содружество  А. Богатых и Э. Р.  Акитской / Sodrushjestwo A. Bogatyh i E. R. Akitskoj,Москва / Moskva 2002, ISBN 5-93721-107-3.

    •  (DE) Henry Hatt: Ignorierte Geheimobjekte Hitlers. Kunstraubspuren in Bergwerken. Ein Buch zurAufarbeitung der Geschehnisse in Thüringens Schieferbergwerken während des II.Weltkrieges. Hattenhauer, Ludwigsstadt 1995,ISBN 3-930988-00-3.

    •  (DE) Juri Iwanow: Von Kaliningrad nach Königsberg. Auf der Suche nach verlorenen Schätzen .Rautenberg, Leer 1991, ISBN 3-7921-0477-6.

    •  (DE) Manfred John, Gabi Liebegall: Gebunkerte Geheimnisse. Auf den Spuren desBernsteinzimmers in Sachsen.Tauchaer Verlag, Taucha 2008, ISBN 978-3-89772-140-1.

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    •  (DE) Guido Knopp: Das Bernsteinzimmer. Dem Mythos auf der Spur. Das Buch zur großen Serie imZDF. Hoffmann & Campe, Hamburg 2003, ISBN 3-455-09396-5.

    •  (DE) Margarete Kühn: Schloß Charlottenburg. Deutscher Verein für Kunstwissenschaft, Berlin 1955,S. 48f. (Denkmäler deutscher Kunst ).

    •  (DE) Mario Morgner: Verlorenes Weltwunder - Das Bernsteinzimmer: Die Suche nach einemMythos in Mitteldeutschland. Norderstedt 2011, ISBN 978-3-8423-6409-7.

    •  (DE) Mario Morgner: "Geheimsache Bernsteinzimmer: Im Auge des Ministeriums fürStaatssicherheit." Taucha 2012,ISBN 3-89772-214-3.

    •  (DE) Goerd Peschken: Bernsteinkabinett und Rote Kammer. In: Waldemar Strempler(Hrsg.): Aspekte der Kunst und Architektur in Berlin um 1700. Herausgegeben von derGeneraldirektorin der Stiftung Preußische Schlösser und Gärten Berlin-Brandenburg. Bearbeitetvon Guido Hinterkeuser und Jörg Meiner. Stiftung Preußische Schlösser und Gärten Berlin-Brandenburg, Potsdam 2002, S. 48–57.

    •  (DE) Maurice Philip Remy: Mythos Bernsteinzimmer. List, München 2003, ISBN 3-471-78579-5.•  (DE) I. P. Sautow u. a.: Das Bernsteinzimmer. Drei Jahrhunderte Geschichte. Aurora-Kunstverlag,

    Sankt Petersburg 2003, ISBN 5-7300-0744-2.•  (DE) Wolfgang Schneider: Die neue Spur des Bernsteinzimmers. Tagebuch einer

    Kunstfahndung. Kiepenheuer, Leipzig 1994, ISBN 3-378-00580-7.•  (DE) Heinz Schön: Das Geheimnis des Bernsteinzimmers. Das Ende der Legenden um den inKönigsberg verschollenen Zarenschatz . Paul Pietsch Verlag, Stuttgart 2002, ISBN 3-613-50401-4 

    •  (DE) Martin Stade: Vom Bernsteinzimmer in Thüringen. Berichte über die Tätigkeit des SD 1942– 1945. 2. Auflage. Rhino-Verlag, Ilmenau 2008, ISBN 978-3-939399-99-5 (Escher Taschenbuch ).

    •  (DE) Günter Wermusch: Die Bernsteinzimmer-Saga. Spuren, Hypothesen, Rätsel. Links-Verlag,Berlin 1991, ISBN 3-86153-019-8.

    •  (DE) Zarskoje Selo – Bernsteinzimmer – Katharinenpalast. Kunstverlag Iwan Fjodorow, SanktPetersburg 2004, ISBN 5-93051-023-7.