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“Yes, We Can!” La campagna di Obama per le primarie presidenziali del 2008 Corso di Analisi dell’Opinione Pubblica 2010-2011 Viola Albertini & Paola Ebreo

Caso campagna obama

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“Yes, We Can!”

La campagna di Obama per le primarie presidenziali del 2008

Corso di Analisi dell’Opinione Pubblica 2010-2011

Viola Albertini & Paola Ebreo

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La campagna elettorale di Barack Obama: dall’‹‹anonimato›› alla presidenza 10 Febbraio 2007 annuncio della candidatura di Barack Obama:

all'epoca Obama era poco conosciuto e senza reali esperienze nazionali; da soli due anni era senatore dell'Illinois a Washington

3 Giugno 2008 Obama vince le primarie contro Hillary Clinton

4 Novembre 2008 Obama è il primo afroamericano ad essere eletto Presidente degli Stati Uniti

Come è stato possibile? personalità carismatica discorso politico di nuovo genere una campagna rivoluzionaria di mobilitazione

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La politica insorgente La campagna elettorale per le primarie del Partito Democratico di

Barack Obama presenta una serie di particolarità e innovazioni rispetto alle classiche campagne elettorali

Si tratta di un esempio di Insurgent Politics, ovvero un processo che parte da attori sociali che mirano al cambiamento sociale (mutamento di valori), come ad esempio i movimenti sociali, e punta a un cambiamento politico (mutamento istituzionale)

Sia i movimenti sociali, sia la politica insorgente, possono prendere origine o dall’affermazione di un progetto culturale/politico, oppure da un atto di resistenza alle istituzioni, quando queste sono percepite come ingiuste o illegittime.

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La politica insorgente Ogni cambiamento strutturale nei valori istituzionalizzati è il

risultato di movimenti sociali: se hanno successo diventano i nuovi salvatori, se falliscono vengono etichettati come folli o terroristi

Se non si potessero contestare le immagini create e proiettate nello spazio pubblico dai poteri costituiti, le menti degli individui non saprebbero dar vita a una nuova mente pubblica e le società rimarrebbero intrappolate in un processo senza fine di produzione culturale sterile

Le probabilità di operare il cambiamento sono accresciute dall’utilizzo sia di reti di comunicazione orizzontali, sia dei mezzi tradizionali per la diffusione delle proprie immagini e dei propri messaggi AUTOCOMUNICAZIONE DI MASSA

Obama attua nella sua campagna elettorale una serie di pratiche di politica insorgente anche grazie all’aiuto fondamentale di Internet.

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L’Autocomunicazione di massa

AUTOCOMUNICAZIONE Azioni individuali di genere comunicazionale messe in atto da una moltitudine

presupposto per una cittadinanza attiva

“Ogni messaggio postato su Internet, a prescindere dalle intenzioni dell’autore, diventa una bottiglia che

galleggia nell’oceano della comunicazione globale, un messaggio sempre suscettibile di essere ricevuto e

rielaborato in modi inaspettati.” (M. Castells)

Attraverso i messaggi concepiti dai singoli individui si mette in moto un processo di networking che porta milioni di persone ad entrare in contatto e condividere idee e valori generati “dal basso”

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Il Discorso La capacità di Obama di attirare tanti cittadini durante la sua

campagna è dovuta in buona parte all’organizzazione della macchina elettorale, ma soprattutto ai suoi discorsi:

DISCORSO costruzione di un significato condiviso, definizione di “valore”

È il mezzo per arrivare al potere, attraverso di esso si costruisce un framing atto a richiamare determinate immagini

Queste immagini proposte richiamano valori, ideali e aspirazioni in grado di suscitare emozioni nelle persone che ascoltano e ciò permette al candidato di coinvolgere profondamente i potenziali elettori

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Il MessaggioObama, nei suoi discorsi, fa leva su un preciso messaggio:

SPERANZA + CAMBIAMENTO

Il messaggio è fonte d’ispirazione e il destinatario prova un sentimento di speranza.

Obama viene percepito più come un ispiratore che come un politico.

Secondo le ricerche, è l’emozione che stimola l’entusiasmo per il candidato: il messaggero dà credibilità al messaggio non tanto per

le credenziali di cui dispone, ma per la capacità di ispirare speranza e fiducia (sincerità).

Obama messaggio di

cambiamento e speranza

Clinton messaggio

d’esperienza e soluzioni

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L’EmozioneLe emozioni hanno un ruolo preminente nel comportamento sociale e nelle decisioni degli

individui.

Esse entrano in gioco quotidianamente, in ogni occasione in cui si debba fare una scelta

Nelle decisioni logiche o razionali c’è il supporto dell’esperienza emotiva passata

La mente “conscia” decide per CAPACITA’ ASSOCIATIVA, attivando reti neurali che associano i sentimenti (passati) ad eventi presenti

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Obama vs Clinton

58%

34%38%

59%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

18-29 anni > 65 anni

Obama

Clinton

43%

52%

56%

43%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

Donne > 65anni

Donne < 30anni

Obama

Clinton

Scelta del candidato da parte delle donne

Differenza di preferenze tra cittadini aventi diritto al voto di diverse età

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Obama vs Clinton

Hillary Clinton Anziani

Donne (ma non tra i segmenti più giovani della popolazione)

Ispanici

Segmenti della classe operaia

Barack Obama Giovani (dai 45 anni in giù)

Minoranze etniche (in particolar modo gli afroamericani)

Segmenti più istruiti della popolazione, indipendentemente dalla razza

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Comunità afroamericana

68%

8%

86%

9%0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

2007 2008

Favorevole

Sfavorevole

Dati riferiti alle preferenze espresse dalla comunità afroamericana sul candidato

Obama

42% 43%

82%

15%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

2007 2008

ObamaClinton

Preferenze espresse dalla comunità afroamericana riguardo ai due candidati alle

primarie del Partito Democratico

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Donazioni e Fondi

Documentazione FEC per la campagna delle primarie (30 Giugno 2008)

Barack Obama (2008)

Hillary Clinton (2008)

John Kerry (2004)

George Bush (2004)

$ 339.201.999 $ 233.005.665 $ 233.985.144 $ 258.939.099

Il denaro raccolto dal candidato Obama durante la campagna elettorale per le primarie arriva unicamente da:

donazioni individuali (da privati o da pacchetti di donazioni)soldi statali previsti come finanziamento ai candidati

Obama ha deciso di rifiutare qualsiasi sovvenzione proveniente da lobby o aziende, al fine di rimanere libero dalle loro pressioni

e indipendente

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L’esperienza di Chicago: Alinsky e l’organizzazione di comunità

La chiave del successo di Obama è stata la capacità di applicare il modello americano classico di organizzazione di

comunità alla campagna elettorale attraverso il medium Internet:

Internet come base popolare

Obama diviene un organizzatore sociale lavorando, durante i suoi anni formativi, per le strade di Chicago, e abbracciando

la teoria e i metodi organizzativi del sociologo Alinsky:

unità del popolo come popolo trovare un tema importante per la comunità e creare coalizioni tra sottogruppi al fine di combattere insieme per la causa

unica risorsa della gente è l’autorganizzazione e si mantiene in vita solo con la mobilitazione

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L’esperienza di Chicago: Alinsky e l’organizzazione di comunità

La strategia della campagna di Obama procede secondo i seguenti punti fondamentali:

1. conquista della fiducia della comunità attraverso conversazioni uno a uno

2. proporsi come un politico-organizzatore, colui il quale educa alle scelte

3. tenere in considerazione i valori e gli ideali della gente

In sintesi, la politica di Obama ha la forte tendenza a mescolare l’entrata in contatto con i sogni della gente alla sostanza di fondo dell’organizzazione di

base.

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La rete e Internet Dunque Obama è riuscito a creare una rete che gli ha permesso di

arrivare in modo capillare tra la gente, di organizzarla in una comunità e di raccogliere donazioni

RETE insieme di nodi interconnessi STRUTTURE COSTRUITE INTORNO A UN INSIEME DI OBIETTIVI CHE ASSICURANO UNITA’ DI SCOPO E FLESSIBILITA’ DI ESECUZIONE

Il medium più adatto allo scopo e, paradossalmente, quello meno utilizzato fino ad ora, è Internet:

INTERNET spazio di potenziale autonomia comunicativa e vettore principale dell’autocomunicazione di massa, che è

autogenerata per contenuto, autodiretta per emissione e autoselezionata per ricezione da molti che comunicano con molti

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Internet come spina dorsale della campagna di Obama

Negli ultimi anni, in America è cresciuto esponenzialmente il numero di persone che se ne servono per dedicarsi all’attività politica; tuttavia, c’è una notevole differenza nella frequenza e intensità dell’attività online in dipendenza da caratteristiche sociali: sono soprattutto i giovani e le persone con un elevato livello di istruzione a farne uso

Ciò ha permesso a Obama di utilizzare il Web a sostegno della sua campagna come nessun altro prima, non solo in America ma in tutto il mondo: facendo affidamento sulla giovane età e l’istruzione del nucleo centrale dei suoi sostenitori, ha dimostrato la straordinaria potenzialità politica che ha Internet quando viene trasformato in medium interattivo in grado di stimolare la partecipazione politica

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Internet come spina dorsale della campagna di Obama

Per lo stesso motivo, i sostenitori di Obama sono stati tendenzialmente più attivi dei sostenitori della Clinton nell’uso di

Internet per scopi politici:

17%

24%

23%

64%

8%

11%

13%

43%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%

Contributi online per lacampagna

Firmare petizioni online

Inoltrare commenti politici suiblog

Guardare video relativi allacampagna

Clinton

Obama

sondaggio Pew, primavera 2008

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Internet come spina dorsale della campagna di Obama

Il seguito su Internet spiega anche la molto maggiore inclinazione dei responsabili della campagna di Obama a investire denaro nei

media di Internet rispetto agli altri candidati:

Candidato M$ spesi in campagna elettorale su internet al

07/2008

Obama 7.2 M$

Clinton 2.9 M$

McCain 1.7 M$

Center for Responsible Politics

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Internet come spina dorsale della campagna di Obama

In sintesi, grazie a Internet Obama è riuscito a:

mobilitare segmenti di popolazione lontani dal sistema politico per svariate ragioni (non avevano il diritto di voto, erano stati esclusi o si erano allontanati volontariamente dalla partecipazione politica perché sfiduciati), facendoli diventare parte attiva della campagna: questa è la caratteristica principale della politica insorgente (insurgent politics)

creare un sistema di finanziamento popolare: ben l’88% dei fondi totali ricevuti da Obama per la campagna delle primarie è venuto direttamente da donazioni individuali, di cui il 47% inferiore ai 200 dollari e il 76% inferiore ai 2000 dollari

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Internet come spina dorsale della campagna di Obama

Per mobilitare gli elettori sono state utilizzate numerosetattiche, tra cui:

My.BarackObama.com, sito ufficiale della campagna, con circa 15 milioni di membri; MyBO ha consentito ai simpatizzanti di entrare in contatto tra loro (in base alla località di provenienza o a interessi comuni) e di auto-organizzarsi per gestire eventi locali a favore di Obama

Vote for Change, iniziativa di registrazione al voto operante in tutti gli Stati

Obama Organizing Fellows, organizzazione di volontariato nata per formare studenti di college nelle tattiche di mobilitazione a favore della campagna

Centralized Funding Technology, sistema di donazioni centralizzato e computerizzato che ha permesso di generare un enorme database completo di nomi, indirizzi, dati anagrafici e occupazione dei donatori

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Politica scandalistica La sfida tra Barack Obama e Hillary Clinton è stata una delle storie

più eclatanti nel business della politica mediatica, uno show politico di cui il mondo raramente aveva visto eguali: da un lato c’era un afroamericano con un nome musulmano e discendenza keniana, privo di supporto significativo nell’establishment del Partito Democratico e che rifiutava esplicitamente il finanziamento delle lobby di Washington, dall’altro una donna bianca, moglie di un ex presidente e con un buon curriculum alle spalle

Per tutta la durata della campagna Obama è stato bersaglio di una feroce politica dell’aggressione da parte della sua rivale democratica e di una politica dello scandalo da parte di fonti ignote

Al di là di rumors e leggende metropolitane, ciò che ha messo più in pericolo la sua candidatura è stata l’associazione con certe posizioni estreme del reverendo Jeremiah Wright, che ha avuto una notevole influenza sulla sua visione religiosa e politica e che Obama ha considerato per vent’anni il suo maestro morale

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Politica scandalistica Ma invece di rispondere con ulteriori accuse, i responsabili della

campagna si sono limitati a gestire i tentativi di diffamazione e a correggere le voci false: l’obiettivo è stato quello di presentare Obama come “un nuovo genere di politico per un nuovo genere di politica”, e la cosa ha funzionato perché i suoi sostenitori hanno scelto di credere in lui

Anche in questo caso Internet si è rivelato particolarmente utile, perché ha permesso di creare due siti di “reazione spontanea” alle accuse:

Fact Check, che riportava le affermazioni false o fuorvianti fatte da politici e giornalisti, seguite da una breve correzione

Hillary Attacks, dedicato specificamente alle affermazioni fatte dall’avversaria, che in tono satirico smontava ogni suo singolo attacco con lo scopo di farla apparire come una candidata in preda alla disperazione

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Generazione Obama Obama si affaccia sulla scena politica nazionale in un momento

propizio: già da qualche anno i giovani americani si stavano avvicinando nuovamente alla politica dopo decenni di disinteresse

“Mentre ci avvicinavamo alla stagione presidenziale 2008, i giovani americani mostravano di essere, in effetti, pronti

all’azione civica. […] Le competizioni per la nomina presidenziale eccezionalmente vivaci di quest’anno […] hanno acceso di una fiammata incandescente un’esca

giovanile che era stata accatastata ed era pronta a divampare da oltre sei anni. […]” (R. Putnam)

Ma Obama riesce a coinvolgerli come nessun altro leader politico

aveva fatto prima, tanto che per indicare i suoi giovani sostenitori si usa l’espressione Greatest Generation o Generazione Obama

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Generazione Obama Perché Obama piace tanto ai giovani?

per la personalità carismatica, in grado di accendere improvvisamente il suo pubblico in una vampata di passione

ha un modo nuovo di far politica, non soltanto promesso ma dimostrato fin dalla campagna elettorale (pensiamo al fatto che non si fa coinvolgere nella politica dell’aggressione, ma si limita a difendersi): si tratta di una politica del dialogo, una politica che pone domande anziché fornire risposte; in tal modo riesce a far sperare che una maniera diversa di governare esiste, smontando, nella testa di molti, la convinzione che la politica sia tutta negativa

per il modo di comunicare diretto, vicino alle persone

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Generazione Obama fa leva sulle emozioni positive: cambiamento ma soprattutto

speranza, la quale, secondo le ricerche sulla cognizione politica, stimola l’entusiasmo per il candidato

fa uso di mezzi vicini ai giovani: blog, social network, forum

è abile nell’uso dei video e della cultura pop, anche grazie al sostegno di star del cinema, del rock e dell’hip-hop (will.i.am dei Black Eyed Peas, John Legend, George Clooney, Jennifer Aniston, Jay Z e molti altri): Obama diventa una figura politica iconoclastica, soprattutto per quei giovani afroamericani provenienti dai quartieri poveri delle metropoli americane, che vedono in lui una forma di riscatto sociale. Il successo del video online “Yes We Can”, composto e prodotto da will.i.am, è un chiaro esempio del ruolo che ha avuto la cultura pop nell’elevare il profilo di Obama: il video fu caricato su YouTube il 2 febbraio 2008, e a fine marzo era stato visualizzato già 17 milioni di volte

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Conclusioni Nella campagna per le primarie presidenziali del 2007/2008

un’ondata di partecipazione dei cittadini e di entusiasmo politico ha segnalato la reviviscenza della democrazia americana

La cosa sorprendente è che questa mobilitazione è stata generata da un candidato estremamente improbabile alla carica politica più importante del pianeta, il quale ha sfondato il muro di vetro della razza raggiungendo la candidatura alla presidenza prima, e la presidenza poi

Ciò che ne fa un caso di politica insorgente è stata la sua capacità di smuovere un ampio segmento della società, connettendosi direttamente alle persone, organizzandole in reti interconnesse e facendole sentire parte di un tutt’uno

È stata questa connettività interattiva a spingere milioni di individui, giovani e vecchi, neri e bianchi, donne e uomini, a ribellarsi contro la solita politica

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Conclusioni Ma pur essendo nato intorno

alla candidatura di Obama, questo enorme movimento né è stato sempre indipendente: le stesse reti che si sono mobilitate per lui, possono mobilitarsi contro di lui nel momento in cui Obama adotti politiche lontane da quelle di cui si è fatto portavoce

È questo il marchio della insurgent politics, quando l’insurrezione non termina con il mezzo (in questo caso, Obama e la sua candidatura), ma persevera nel suo fine: realizzare un cambiamento concreto