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Tecnologie per applicazioni WebTecnologie per applicazioni Web

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Tecnologie per applicazioni Web

Parte I: i protocolli di Internet e del Web

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Internet: una definizione

• collegato da un unico spazio di indirizzi basato sul protocollo IP• consente di comunicare mediante protocollo TCP/IP o sue estensioni• rende accessibili, pubblicamente o privatamente, servizi basati sulla infrastruttura descritta

Federal Networking Council, 24/10/1995

Sistema globale di informazione che:

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Nella comunicazione punto a punto Nella comunicazione punto a punto esiste un canale fisico dedicatoesiste un canale fisico dedicato

Prima di Internet: comunicazione punto a punto

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L’era di Internet:la commutazione di pacchetto

Nella commutazione di pacchetto il Nella commutazione di pacchetto il messaggio viene diviso in atomi messaggio viene diviso in atomi

“instradati” lungo una rete di nodi“instradati” lungo una rete di nodi

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Ipertesti multimediali

Ipertesto multimediale: un documento Ipertesto multimediale: un documento a lettura non sequenziale a lettura non sequenziale con inserti multimedialecon inserti multimediale

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Definizione di WWWWeb: un sistema client-server su Internet per l’accesso a ipertesti

multimediali

richiestarichiesta

rispostarisposta

clientclient

serverserver

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Il protocollo TCP/IP

• Transfer Control Protocol / Internet Protocol• Insieme di protocolli (suite) strutturati in

maniera gerarchica• Ogni livello della gerarchia usa i servizi forniti

dal livello inferiore e offre servizi al livello superiore

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TCP e IP• Internet Protocol

– si occupa della spedizione in rete di unita’ di informazione (datagram)

– definisce il meccanismo di indirizzamento dei nodi di Internet (IP address)

• Transfer Control Protocol– converte il flusso dati proveniente dalla

applicazione in pacchetti (segment) trasmissibili in rete

– verifica integrità e correttezza dei dati trasmessi (recupero pacchetti persi, rimozione duplicati ...)

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Il protocollo HTTP

• HyperText Transfer Protocol• Protocollo a livello di applicazione per lo

scambio di ipertesti multimediali• Prescrive il formato di

– nomi delle risorse (URL)– domande– risposte

• Versioni: HTTP/0.9, 1.0, 1.1• Riferimento: Tim Berners Lee, Request for

Comment 1945, HTTP/1.0

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Gli attori di HTTP

•cliente cliente (browser):(browser):genera richieste genera richieste di risorsedi risorse

•(origin) (origin) server:server:depositario depositario della risorsa della risorsa richiestarichiesta

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•proxy:proxy:nodo intermedionodo intermedioche può fungere che può fungere sia da client che sia da client che da server.da server.

Intercetta le Intercetta le richieste e richieste e verifica se può verifica se può soddisfarle da soddisfarle da solo, altrimenti solo, altrimenti le inoltra al le inoltra al server.server.

Scopi:Scopi:•Migliorare le performanceMigliorare le performance•Filtrare le richiesteFiltrare le richieste

Gli attori di HTTP

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•gateway:nodo intermedio che può agire solo da server.

Intercetta le Intercetta le richieste, richieste, verifica se sono verifica se sono ammesse e le ammesse e le traducetraduce

$%##~^&^&$%##~^&^&$$=@@@$$=@@@

%4$$$-]]%4$$$-]]

Scopi:Scopi:•Traduzione tra protocolliTraduzione tra protocolli•ProtezioneProtezione

Gli attori di HTTP

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Uniform Resource Locator (URL)

• È una stringa strutturata, ad esempio:http://www.elet.polimi.it/people/fraterna.html

• Protocollo: http, ma anche ftp e gopher• Indirizzo della macchina:

– simbolico: www.elet.polimi.it– numerico (IP): 131.175.21.1– puo’ includere il numero di porta (es. :8080)

• Path: sequenza di direttori• Nome risorsa: identificativo di un file

– se la risorsa e’ un file html, può includere un indirizzo interno(es. fraterna.html#curriculum)

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Formato dei documenti

• I documenti risiedono sul server come file e vengono inviati al client usando il campo entity-body della risposta

• ES: Ipertesto = file ASCII scritto secondo la sintassi HyperText Markup Language (HTML)

• Estensioni tipiche del file: *.html *.htm• Il documento puo’ contenere inserti

multimediali (immagini, audio, video)– il programma client carica e visualizza il testo– poi richiede al server i file corrispondenti agli

inserti multimediali (con richieste separate)

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Il browser HTTP

• Applicazione in grado di:– accedere alla rete secondo il protocollo HTTP– richiedere risorse identificate da un URL a un server– interpretare e rendere a video la risposta del server

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Il browser HTTP

• I diversi prodotti differenziano per:– La versione di HTML trattata

– La capacità di trattare estensioni non standard di HTML (ad es. JavaScript, VBscript)

– La capacità di eseguire programmi (es. Java)

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Il server HTTP• Funzioni base:

– accesso alla rete secondo il protocollo HTTP– invio di risorse identificate da un URL a un

client– controllo degli accessi– lancio di programmi in risposta a richieste– registrazione degli accessi (logging)

• Funzioni avanzate:– monitoraggio e amministrazione

– connessione a basi di dati

– esecuzione efficiente di applicazioni esterne

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Server HTTP: architettura base

clientclientclientclient

WEB server

WEB server

WEB server

WEB server

ApplicazioniApplicazioni

interfaccia di rete

interfaccia applicazioni

interfaccia file system

Risorse

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Tecnologie per applicazioni Web

Parte II : HTML e linguaggi client-side

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SommarioSommario

• Definizione di markup• Breve storia di HTML• HTML 3

– Tag di formattazione del testo– Tag di formattazione del paragrafo e del layout– Ipertestualità e multimedialità

• Revisione critica di HTML 3• HTML 4 e CSS• Scripting e componenti client-side

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HyperText Markup LanguageHyperText Markup Language•Linguaggio di descrizione di testi secondo lo schema SGML (Standard General Markup Language)•Marcatura:Marcatura:

+ marcatura

<HTML> <HTML> <Title> <Title> </Title></Title><Body> <Body> </HTML></HTML>

contenuto

Home Page Home Page didi

Piero Piero FraternaliFraternali

= risultato finale

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Concetti generali di HTMLConcetti generali di HTML

• La marcatura prevede l’uso di etichette, dette TAGS

• I tag viaggiano (quasi) sempre in coppia• <tag> testo </tag>

• Il significato di un tag può essere modificato tramite attributi

• <tag attributo=valore> testo </tag>

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Struttura del documentoStruttura del documento

• File ASCII, struttura generale: <html> intestazione + corpo </html>

• Intestazione: <head> .. </head> contiene informazioni sul documento:

• titolo <title> .. </title>

•Corpo: <body> .. </body>•contiene il testo del documento e i tag per la resa visiva

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Formattazione del testo

• grassetto <b> prova </b> • corsivo <i> prova </i> • sottolineato <u> prova </u>

Provaprovaprova

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Formattazione del testo

•Dimensioni: <font size=+3> prova</font> <font size=9> prova</font> •Colore: <font color=“FF0000”> prova</font>

provaprova

prova

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Titoli

• titolo 1 <h1>Titolo livello 1</h1> • titolo 2 <h2>Titolo livello 2 </h2>• titolo 3 <h3>Titolo livello 3 </h3>

Titolo di livello1Titolo di livello2Titolo di livello 3

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Paragrafi, allineamenti

• paragrafi: : <p><p>testo</p></p>vai a capo

testovai a capo

prova prova

• testo formattato: <pre>prova prova</pre>

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Collegamenti ipertestuali

• Esempio di collegamento : Visita la<a href = http://www.elet.polimi.it/fraterna.html>pagina di Piero </a>

Visita la pagina di Piero

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Collegamenti ipertestuali

• Uso della posta: Scrivi a<a href = mailto:[email protected]>Piero Fraternali</a>

Scrivi a Piero Fraternali

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Immagini

<p align=center >Ecco la mia foto: </p> <img src = “piero.gif” width=200 height=400 alt=“Foto di Piero”>

Ecco la mia foto

Foto di PieroFoto di Piero

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Tabelle <table border="1" width=”50%" bgcolor="#C0C0C0">

</table>

<tr>

</tr> <tr "bgcolor="#0000FF">

</tr>

<td width=”50%" bgcolor="#00FF00"> cella 1</td> <td width=”50%> cella 2</td>

<td width=”50%">cella 3</td> <td width=”50%">cella 4</td>

cella 1 cella 2

cella 3 cella 4

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Revisione critica

• Situazione– Tag predefiniti insufficienti per le necessità

grafiche e di strutturazione dei documenti– Introduzione di nuove caratteristiche richiede

lunga standardizzazione

• Obiettivi– Rendere HTML estensibile in modo consistente– Produrre documenti autodescrittivi

• Due linee evolutive:– HTML: CSSL, HTML 4.0

– XML: XSL, XLL, RDF, ....

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HTML 4

• Una “major revision” del linguaggio

• Separa gli aspetti grafici dal markup “strutturale”

• Probabilmente è l’ultima versione di HTML

• Il concetto nuovo: Cascading Style Sheet (CSS)

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Cascading Style Sheet (CSS)http://w3c.org/Style

• Specifica della presentazione separata dal contenuto

• Style Sheet: specifica testuale di regole di formattazione da applicare al testo

• Regola: when <pattern> do <action>• Pattern: configurazione di elementi del testo• Azione: produzione di sezioni di testo

contenenti oggetti grafici (control flow obj.s)• Migliora la resa dei documenti grazie alla

presenza di oltre 60 proprietà grafiche

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L’elemento <style>

• Un elemento per descrivere regole di stile nei documenti– Esempio (nella parte head del documento):

<style type="text/css">body { color: black; background: white; }</style>

• Significato: una regola di formattazione: quando trovi body -> metti colore=nero e sfondo=bianco

• Effetto: determina l’apparenza dell’intero documento

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File di stile esterni: uso di <link>

• Le regole di stile possono essere applicate a più documenti

• Conviene definire un file separato che le contenga

• Tale file deve essere referenziato dal file HTML, come segue:

• <link rel="stylesheet" href="style.css">(Sempre nella parte head del documento)

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Esempi di proprietà definibili

• Margini, rientri:<style type="text/css"> body { margin-left: 10%; margin-right: 10%; } </style><style type="text/css"> body { margin-left: 10%; margin-right: 10%; } h1 { margin-left: -8%;} h2,h3,h4,h5,h6 { margin-left: -4%; }</style>

• NB: il secondo esempio ha 3 regole

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Attributo class

• Consente di classificare più finemente i tag HTML per applicare formati in modo selettivo

• Esempio di testo HTML:<h2 class="subsection">Getting started</h2>

• Regola di stile applicata solo alle occorrenze di h2 con class=subsection:h2.subsection { margin-top: 8em; margin-bottom: 3em; }

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Formattazione di sezioni

• Il tag HTML <div> può essere usato per delimitare sezioni di testo

• La sezione può essere classificata con l’attributo class

• Si può così scrivere una regola che si applica solo alle sezioni volutediv.box { border: solid; border-width: thin; }

• Si applica ad esempio a:<div class="box"> testo da contornare con un bordo fine</div>

• MORALE: ognuno può definirsi il proprio HTML!

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Client-side scripting

• Obiettivo: rendere le pagine più interattive• Soluzione: inserire nella pagina HTML piccoli

programmi detti script • Uno script reagisce a un evento prodotto dall’utente e

modifica il documento• Due principali linguaggi di scripting client-side

– VBScript (Microsoft)– Jscript (Netscape)

• NB: E’ Il browser che interpreta le istruzioni• Capacità non standard fonte di incompatibilità

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Esempio VBscript<HTML> <HEAD><TITLE>Esempio VBscript</TITLE></HEAD><BODY> <P> Textbox <INPUT type=textbox name=TextBox1 language=“VBS” size=20>

<P> Bottone <INPUT type=button value=”Ciao!" language=“VBS” name="HelloButton" onClick="OnClick_Button">

</BODY></HTML>

<SCRIPT language="VBS"> <!-- Sub OnClick_Button TextBox1.Value=”Ciao a tutti" End Sub --></SCRIPT>

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Esempio JavaScript<HTML> <HEAD> <TITLE>Esempio JavaScript</TITLE> <script language="JavaScript"> function pushS() { alert("Ciao!"); } </script></HEAD><BODY>

<script language="JavaScript"><!-- oggi = new Date() document.write("L'ora attuale è:“ , oggi.getHours(),":",oggi.getMinutes(), ". ") document.write("<br>La data di oggi è: ", oggi.getDate(),"/",oggi.getMonth() + 1,"/",oggi.getYear());// --></script><form> <input type="button" name=“S” value=“Saluti!” onclick="pushS()"></form></BODY></HTML>

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Esempio JavaScript

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Componenti Client-side

• Ulteriori capacità sono ottenute inserendo nella pagina oggetti invece che semplici procedure (contenuti tra tag <object></object>)

• Vari formati di componenti– ActiveX (Microsoft)– Applets e JavaBeans (Sun)

• Il supporto varia di browser in browser

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Tecnologie per applicazioni Web

Parte III: XML, DTD, XSD

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XML: eXtensible Markup Language

• Formato di file proposto dal W3C per distribuire documenti elettronici sul World Wide WebEvoluzione:• 1986: Standard Generalized Markup

Language (SGML) ISO 8879-1986• Agosto 1997: XML Working Draft• Dicembre 1997: XML 1.0 Proposed

Recommendation• Febbraio 1998: Standard

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XML vs HTML

• XML non rimpiazza HTML!• HTML: insieme fisso di tag• XML: standard per creare linguaggi di markup

con tag personalizzati (erede di SGML); possono essere usati in qualunque dominio

XML e HTML sono nati con scopi diversi:• XML progettato per descrivere DATI

cosa sono i dati• HTML progettato per visualizzare i dati

come appaiono i dati

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Uso di XML• Separare i dati dal modo con cui vengono Separare i dati dal modo con cui vengono

visualizzativisualizzati• Scambiare i dati tra sistemi incompatibiliScambiare i dati tra sistemi incompatibili• Scambiare informazioni in sistemi B2BScambiare informazioni in sistemi B2B• Condividere datiCondividere dati• Memorizzare datiMemorizzare dati• Creare nuovi linguaggi (WML, MathML…)Creare nuovi linguaggi (WML, MathML…)Accessibilità:Accessibilità:• Supporto nei moderni browsers per

Visualizzazione, validazione, Embedding in documenti HTML,Trasformazione con XSL, Visualizzazione con CSS

• è un documento di testo è un documento di testo il software che tratta il software che tratta documenti testuali tratta anche XMLdocumenti testuali tratta anche XML

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Esempio di documento XML

<?xml version="1.0"?>

<elenco>

<prodotto codice=“123”>

<descrizione> Forno </descrizione>

<prezzo> 1040000 </prezzo>

</prodotto>

<prodotto codice=“432”>

<descrizione> Frigo </descrizione>

</prodotto>

</elenco>

Tag con contenuti

Attributi

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Sintassi XML

• Tutti gli elementi hanno un tag di chiusura

• I tag sono “case sensitive”

• I tag devono essere annidati correttamente

• Un documento XML deve avere un tag radice

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Elementi

<prodotto codice=“123kl14”>

<descrizione> Forno </descrizione>

<prezzo> 1040000 </prezzo>

</prodotto>

• Si possono estendere• Hanno relazioni (padre-figlio)• Hanno contenuto

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Attributi

<prodotto codice=“123”> <descrizione> Forno </descrizione> <prezzo> 1040000 </prezzo> </prodotto>

• Gli elementi possono avere degli attributi• I valori vanno racchiusi tra “ ”• Differiscono dagli elementi perchè non

possono contenere elementi figli

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Namespace• Metodo per evitare Metodo per evitare

conflitti di nomeconflitti di nome<table><table>

<tr>...</tr><tr>...</tr>

</table></table>

<table><table>

<product>...</product><product>...</product>

</table></table>

• Si introduce un Si introduce un prefissoprefisso <h:table><h:table>

<h:tr>...</h:tr><h:tr>...</h:tr>

</h:table></h:table>

<my:table><my:table>

<my:product>...<my:product>...

</my:product></my:product>

</my:table></my:table>• Un XML namespace è una collezione di nomi (attributi, elementi,…), identificata da un URI• URL HTML diventa URI (Uniform Resource Identifier) XML

• un documento XML può far riferimento ad oggetti diversi (DTD, documenti XML, etc.)• è più importante identificare un oggetto che localizzarlo

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Tipi di marcature

• Elementi: <prodotto>

• Entità: &lt; (sta per <), &#8478; (Unicode)

• Commenti: <!- - qualsiasi testo - - >• Istruzioni: <? Nome-istruzione dati ?>• Sezioni CDATA (character data)

<![CDATA[ *p = &q; b = (i <= 3); ]]>

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Document Type Definition (DTD)

• Detta il tipo di un documento, cioè:– i tag ammessi– le regole di annidamento dei tag

• Scopi:– Accordarsi su formato/struttura dei documenti– Validare documenti XML secondo certe regole

• Esempio di dichiarazione di un elemento:<!ELEMENT PRODOTTO

(DESCRIZIONE, PREZZO)>• L’elemento prodotto contiene al suo interno un

elemento descrizione seguito da un elemento prezzo

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Validazione di un documento XML

• Un documento XML la cui sintassi è corretta(cioè soddisfa le regole di scrittura di documenti XML) è detto“well-formed” (ben formato)

• Un documento validato rispetto ad un DTD è detto “valid” (valido)

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Modello di contenuto

• Elementi contenenti elementi figli

<!ELEMENT PRODOTTO (DESCRIZIONE))>– <prodotto> <descrizione>…</descrizione></prodotto>

• Elementi con PCDATA (parsed character data = brano di testo qualunque)

<!ELEMENT DESCRIZIONE #PCDATA)>– <descrizione> testo </descrizione>

• Elementi vuoti <!ELEMENT ARTICOLO EMPTY)>– <articolo/>

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Modello di contenuto

• Contenuto misto

<!ELEMENT ARTICOLO (#PCDATA | PRODOTTO)>

– <articolo> testo </articolo>– <articolo><prodotto>..</prodotto><articolo>

• Qualsiasi contenuto

<!ELEMENT PARTE ANY)>

– <parte><sottoparte></sottoparte><parte>– <parte><prodotto></prodotto></parte>

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60

Occorrenze di un elemento • 1 volta

<!ELEMENT PRODOTTO (DESCRIZIONE))>

• 1 o più volte <!ELEMENT LISTA (PRODOTTO+))>

• 0 o più volte <!ELEMENT LISTA (PRODOTTO*))>

• 0 o 1 volta <!ELEMENT PRODOTTO (DESCRIZIONE?))>

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Esempio di DTD

<!ELEMENT ELENCO (PRODOTTO+)>

<!ELEMENT PRODOTTO (DESCRIZIONE, PREZZO?)>

<!ELEMENT DESCRIZIONE #PCDATA>

<!ELEMENT PREZZO #PCDATA>

<elenco>

<prodotto codice=“123”>

<descrizione> Forno </descrizione>

<prezzo> 1040000 </prezzo>

</prodotto>

<prodotto codice=“432”>

<descrizione> Frigo </descrizione>

</prodotto>

</elenco> NOTA: un DTD NON è un documento XML

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Dichiarazioni di attributi

• Per ogni elemento dice:– quali attributi può avere il tag– che valori può assumere ciascun attributo– qual è il valore di default

• Esempio di dichiarazione di attributo:<!ATTLIST PRODOTTO codice ID #REQUIRED label CDATA #IMPLIED status (disponibile | terminato) ‘disponibile’>

• Il tag PRODOTTO può contenere 3 attributi

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Documenti con DTD

<?XML version="1.0" standalone="no"?>

<!DOCTYPE capitolo SYSTEM ”libro.dtd" [

<!ENTITY %ulink.module "IGNORE">

<!ELEMENT ulink (#PCDATA)*>

<!ATTLIST ulink

xml:link CDATA #FIXED "SIMPLE"

xml-attributes CDATA #FIXED "HREF URL"

URL CDATA #REQUIRED>

]>

<capitolo>...</capitolo>

DTD esternoDTD esterno

DTD DTD internointerno

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XML SchemaStoria: - inizialmente proposto da Microsoft

- divenuto W3C recommendation (maggio ‘01)

Scopo: definire gli elementi e la composizione di un documento XML

Un XML Schema definisce regole riguardanti:– Elementi– Attributi– Gerarchia degli elementi– Sequenza di elementi figli– Cardinalità di elementi figli– Tipi di dati per elementi e attributi– Valori di default per elementi e attributi

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Vantaggi di XML Schema rispetto a DTD

XML Schema (noti anche come XSchema o XSD= XML Schema Definition):

• Sono estendibili (per future aggiunte)• Sono anch’essi files XML• Sono più ricchi e completi di DTD• Supportano tipi di dati• Gestiscono namespaces

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Esempio: documento XML<?xml version="1.0"?><note xmlns:xsi=

"http://www.w3.org/2001/XMLSchema-instance" xsi:noNamespaceSchemaLocation=

"http://www.lol-si.com/Xschema/note.xsd">

<to> Tove </to> <from> Jani </from><head> Reminder </head>

<body> this weekend! </body> </note>

Note:1° attributo: URI che dichiara che si vuole la validazione del documento attraverso XSD2° attributo: dichiara dove reperire il file XSD (sempre attraverso URI)

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Esempio: XML Schema<?xml version="1.0"?> <xs:schema xmlns:xs="http://www.w3.org/2001/XMLSchema">

<xs:element name="note"><xs:complexType>

<xs:sequence> <xs:element name="to" type="xs:string"/> <xs:element name="from" type="xs:string"/> <xs:element name="head" type="xs:string"/> <xs:element name="body" type="xs:string"/> </xs:sequence>

</xs:complexType> </xs:element></xs:schema> xs: namespace per XSchema

(contiene tutti i tag XSD)

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Elementi semplici(Simple elements)

• Possono contenere solo testo (no elem. o attributi)• Definizione di elementi semplici:

<xs:element name="nome" type="tipo"/> <xs:element name="nome" type=“tipo” default=“xyz” /> <xs:element name="nome" type=“tipo” fixed=“xyz” />

• Esempi di definizione di elementi semplici in XSD<xs:element name=“età” type=“xs:integer”/><xs:element name=“cognome” type=“xs:string”/>

• Esempi di elementi semplici XML<età> 65 </età><cognome> Rossi </cognome>

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Attributi in XSD

• Definizione di attributi

<xs:attribute name="name" type="type"/>

<xs:attribute … default|fixed=“xyz”

use=“required|optional”/>

• Esempio di definizione di attribute

<xs:attribute name=“lang” type=“xs:string”/>• Esempio di attributo

<lastname lang=“it”> qwerty </lastname>

Valore di default o fisso

Obbligatorio o opzionale

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Elementi complessi (Complex elements)

4 tipi di elementi complessi:• Vuoti (empty)• Contenenti solo altri elementi• Contenenti solo testo• Contenenti testo e/o altri elementi

• Sintassi di elementi complessi: <xs:element name="name">

<xs:complexType> . . element content . .

</xs:complexType> </xs:element>

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Restrizioni

• Restrizioni sui valori(min&max)

• Sull’enumerazione di insiemi (set)

• Su lunghezza, numero di spazi, ecc: lenght, blanks, …

Indicatori (Indicators)• Ordinamento: Any, All, Choice, Sequence• Numero di occorrenze: maxOccurs,

minOccurs– Se non specificati: 1 e 1 sola occorrenza

• Raggruppamento:Per definire gruppi di elementi, tra loro correlati

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72

Tecnologie per applicazioni Web

Parte IV: Interrogare e trasformare documenti XML

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XQuery

• Proposta W3C: 15 Febbraio 2001

• Interrogazioni: – Path expressions

• Sintassi abbreviata di XPath

– Espressioni FLWR• Clausole FOR, LET, WHERE, RETURN

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Path expressions

• . Nodo corrente• .. Nodo padre del nodo corrente• / nodo radice, o figlio del nodo corrente• // discendente del nodo corrente• @ attributo del nodo corrente• * qualsiasi nodo• [ ] predicato• [n] posizione

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Esempi di path expressions

• Una path expression può iniziare con document(stringa_documento)

Restituisce la radice del documento specificato

• A partire dalla radice del documento si possono specificare delle espressioni per estrarre il contenuto desiderato

• Esempio: document(“libri.xml”)/Elenco/LibroRestituisce l’insieme di tutti i libri contenuti nell’elenco

che si trovano nel documento libri.xml

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Esempi di path expressions

• Esempio: document(“libri.xml”)/Elenco/

Libro[Editore=‘Bompiani’ AND @disponibilità=‘S’]/Titolo

Restituisce l’insieme di tutti i titoli dei libri dell’editore Bompiani che sono disponibili e che si trovano nel documento libri.xml

<Titolo>Il Signore degli Anelli</Titolo>

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Espressioni FLWR

• FOR per l’iterazione

• LET per collegare variabili

• WHERE per esprimere predicati

• RETURN per generare il risultato

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Espressioni FOR

• Esempio:FOR $l IN document(“libri.xml”)//LibroRETURN $l

• La clausola FOR valuta l’espressione sulla destra (//Libro) che è un insieme, e itera all’interno di questo set assegnando il nodo di turno alla variabile $l

• L’interrogazione restituisce l’insieme di tutti i libri che si trovano nel documento libri.xml

• Le espressioni FOR possono essere annidate

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Espressioni LET

• Esempio:LET $l := document(“libri.xml”)//LibroRETURN $l

• La clausola LET valuta l’espressione (//Libro) e assegna l’intero insieme di libri trovati alla variabile $l

• Il risultato di una clausola LET produce un singolo binding per la variabile: l’intero set viene assegnato alla variabile

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Clausola WHERE• La clausola WHERE esprime una condizione:

solamente le tuple che soddisfano tale condizione vengono utilizzate per invocare la clausola RETURN

• Le condizioni nella clausola WHERE possono contenere diversi predicati connessi da AND, OR, NOT

• Esempio:FOR $l IN document(“libri.xml”)//LibroWHERE $l/Editore=“Bompiani” AND $l/@disponibilità=“S”RETURN $l

• Restituisce tutti i libri pubblicati da Bompiani che sono disponibili

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Clausola RETURN

• Genera l’output di un’espressione FLWR che può essere:– Un nodo

– Un foresta ordinata di nodi

– Un valore

• Può contenere dei costruttori di elementi, riferimenti a variabili definite nelle parti FOR e LET ed espressioni annidate

<Autore>F. Dürrenmatt</Autore>

<Autore>J.R.R. Tolkien</Autore><Autore>Umberto Eco</Autore><Autore>F. Dürrenmatt</Autore>

F. Dürrenmatt

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Clausola RETURN• Un costruttore di elemento consiste di un tag iniziale

e di un tag finale racchiudenti una lista opzionale di espressioni che determinano il contenuto dell’elemento

• Esempio:FOR $l IN document(“libri.xml”)//LibroWHERE $l/Editore=“Bompiani”RETURN <Libro-Bompiani>

$l/Titolo</Libro-Bompiani>

nuovo nuovo elementoelemento

<Libro-Bompiani><Titolo>Il Signore degli Anelli</Titolo></Libro-Bompiani><Libro-Bompiani><Titolo>Il nome della rosa</Titolo></Libro-Bompiani>

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XSL

• Standard W3C: 16 novembre 1999

• XSL = eXtensible Stylesheet Language• Un foglio di stile è un file in cui sono

condensate le specifiche e modalità di presentazione

• si può quindi separare (più o meno nettamente) la definizione dei contenuti dalla loro resa grafica

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XSL

• Linguaggio per rappresentare l’output di XML formattato

• e per convertire un documento XML in un altro documento XML, HTML etc.

• Usa la notazione XML

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XSLT

XSL = XSLT + XSL FO• XSLT (XSL Transformation) Trasforma un

documento XML in un altro documento XML o altro tipo di documento (HTML, ecc.)

• Può: – aggiungere nuovi elementi; – rimuovere elementi presenti; riorganizzare gli elementi;– decidere quali visualizzare, ecc.

• XSL FO (Formatting Object) contiene le istruzioni per formattare l’output di un documento XML

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XSLT

• Trasforma un documento XML in un altro documento XML o altro tipo di documento (HTML, ecc.)

• Può aggiungere nuovi elementi, rimuovere elementi presenti; può riorganizzare gli elementi, decidere quali visualizzare, ecc.

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XSLT

• Utilizza Xpath per definire le parti del documento sul quale effettuare le trasformazioni

• Per gli elementi sui quali devono essere applicate le trasformazioni vengono definiti dei template

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Template

• Per assegnare uno stile ad un particolare elemento XML oppure per applicare delle trasformazioni si usa un template nel foglio di stile

• Il foglio di stile può essere eseguito da un processore XSLT che scandisce il documento XML sorgente, identifica gli elementi per i quali è stato definito un template nel foglio di stile, ed effettua le azioni specificate nel template.

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Esempio di template<xsl:template match=paragrafo> <fo:blocco font-size="10pt" space-before="12pt"> <xsl:apply-templates/> </fo:block></xsl:template>• La clausola match definisce su quali elementi si applica il

template• Per ogni elemento si possono specificare più template (si

applica il più specifico oppure si assegna una priorità per l’applicazione)

• Un template può specificare lo stile per più elementi• All’interno del template si specifica come si devono

processare gli elementi figli (xsl:apply-templates)• Nell’esempio: gli elementi “paragrafo” diventano oggetti di

formattazione “blocco” che vengono visualizzati con 10 punti e 12 punti di spazio dopo ogni blocco

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Match

• Si possono specificare gli elementi figli da processare utilizzando i seguenti simboli:

• | operatore or• . Elemento corrente• // discendenti• / figlio• .. Padre• @ identifica un attributo• first-of-any(), first-of-type(), last-of-any(), last-of-

type()

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Struttura di un documento XSL

xsl:stylesheet

template per il documento

(template per un elemento figlio)*

azione sul documento

azione sull’elementofiglio

<?xml version=“1.0”?><xsl:stylesheet> <xsl:template match=“/”> [azione] </xsl:template> <xsl:template match=“Elenco”> [azione] </xsl:template> <xsl:template match=“Libro”> [azione] </xsl:template> ...</xsl:stylesheet>

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<?xml version="1.0"?><xsl:stylesheet xmlns:xsl="http://www.w3.org/1999/XSL/Transform" version="1.0"> <xsl:template match="/"> <HTML> <HEAD> <TITLE>Elenco libri</TITLE> </HEAD> <BODY> <xsl:apply-templates/> </BODY> </HTML> </xsl:template> <xsl:template match=“Elenco"> <xsl:apply-templates/> </xsl:template> <xsl:template match=“Libro"> <xsl:apply-templates/> </xsl:template> …</xsl:stylesheet>

Creare un documento HTML

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Trasformazione

<?xml version="1.0"?><Elenco> <Libro disponibilità=‘S’> <Titolo>Il Signore degli Anelli</Titolo> <Autore>J.R.R. Tolkien</Autore> <Data>2002</Data> <ISBN>88-452-9005-0</ISBN> <Editore>Bompiani</Editore> </Libro> <Libro disponibilità=‘N’> <Titolo>Il nome della rosa</Titolo> <Autore>Umberto Eco</Autore> <Data>1987</Data> <ISBN>55-344-2345-1</ISBN> <Editore>Bompiani</Editore> </Libro> <Libro disponibilità=‘S’> <Titolo>Il sospetto</Titolo> <Autore>F. Dürrenmatt</Autore> <Data>1990</Data> <ISBN>88-07-81133-2</ISBN> <Editore>Feltrinelli</Editore> </Libro></Elenco>

<HTML><HEAD><TITLE>Book Catalogue</TITLE></HEAD><BODY>Il Signore degli Anelli J.R.R. Tolkien2002 88-452-9005-0 BompianiIl nome della rosa Umberto Eco1987 55-344-2345-1 BompianiIl sospetto F. Dürrenmatt 199088-07-81133-2 Feltrinelli</BODY></HTML>

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Trasformazione XML-XML

<?xml version="1.0"?><xsl:stylesheet xmlns:xsl="http://www.w3.org/1999/XSL/Transform" version="1.0">

<xsl:template match="/">

<NuovoElenco>

<xsl:for-each select=“Elenco/Libri">

<Libro>

<Titolo><xsl:value-of select=“Titolo"/> </Titolo>

<xsl:if test=“@disponibilità = ‘S’">

<Editore><xsl:value-of select=“Editore"/></Editore>

</xsl:if>

</Libro>

</xsl:for-each>

</NuovoElenco>

</xsl:template>

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Trasformazione XML-XML

<?xml version="1.0"?><Elenco> <Libro disponibilità=‘S’> <Titolo>Il Signore degli Anelli</Titolo> <Autore>J.R.R. Tolkien</Autore> <Data>2002</Data> <ISBN>88-452-9005-0</ISBN> <Editore>Bompiani</Editore> </Libro> <Libro disponibilità=‘N’> <Titolo>Il nome della rosa</Titolo> <Autore>Umberto Eco</Autore> <Data>1987</Data> <ISBN>55-344-2345-1</ISBN> <Editore>Bompiani</Editore> </Libro> <Libro disponibilità=‘S’> <Titolo>Il sospetto</Titolo> <Autore>F. Dürrenmatt</Autore> <Data>1990</Data> <ISBN>88-07-81133-2</ISBN> <Editore>Feltrinelli</Editore> </Libro></Elenco>

<?xml version="1.0"?><NuovoElenco> <Libro> <Titolo>Il Signore degli Anelli</Titolo> <Editore>Bompiani</Editore> </Libro> <Libro> <Titolo>Il nome della rosa</Titolo> </Libro> <Libro> <Titolo>Il sospetto</Titolo> <Editore>Feltrinelli</Editore> </Libro></NuovoElenco>

Il nuovo elenco per ogni libro contiene solo il loro titolo e, se questo è disponibile, anche la sua casa editrice.

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96

Associare un foglio di stile ad un documento XML

<?xml version="1.0"?><?xml-stylesheet type=“text/xsl” href=“file://localhost/EsempiXML-XSL/libri.xsl”?><!DOCTYPE Elenco SYSTEM "file://localhost/EsempiXML-XSL/libri.dtd"><Elenco> <Libro disponibilità=‘S’> <Titolo>Il Signore degli Anelli</Titolo> <Autore>J.R.R. Tolkien</Autore> <Data>2002</Data> <ISBN>88-452-9005-0</ISBN> <Editore>Bompiani</Editore> </Libro> …</Elenco>

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97

Tecnologie per applicazioni Web

Parte V: Architetture per la pubblicazione dinamica di contenuti

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Motivazioni

• Produrre pagine “al volo” in base alle esigenze dell’utente e da contenuti strutturati (p.e. database)

• Scripting & componenti client-side non bastano

• Soluzioni:– Architetture per produrre contenuti dinamici

a lato-server

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99

Common Gateway Interface

• Interfaccia che consente al Web Server di eseguire applicazioni esterne in grado di creare pagine dinamicamente

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100

Caratteristiche di CGI • Non è:

•un linguaggio di programmazione•un protocollo di comunicazione

• Definisce solo un insieme di variabili di ambiente utili alla applicazione (ad es. parametri inviati dal client)

%&£$$pp*&£$

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101

InvocazioneInvocazione

• Il cliente specifica nell’URL il nome del programma da eseguire•Il programma deve stare in una posizione precisa (di solito il direttorio cgi-bin)

http://mio.server.web/cgi-bin/xyz.exe

root

cgi-bin

xyz.exe

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102

Esecuzione

1.1. Il server riconosce dall’URl che la risorsa richiesta dal cliente e’ un eseguibile

http://mio.server.web/cgi-bin/xyz.exe

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103

EsecuzioneEsecuzione

2.2. Il server decodifica i parametri inviati dal cliente e riempie le variabili d’ambiente

es: request_method, query_string, content_length, content_type

http://mio.server.web/cgi-bin/xyz.exe?#^@@

#^@@P$&*£

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104

Esecuzione

3.3. Il server lancia in esecuzione l’applicazione richiesta

#^@@P$&*£

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105

Esecuzione

4.4. L’applicazione stampa la sua risposta sullo standard output

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106

Esecuzione

5.5. Il server ridireziona lo standard output sulla rete e quindi verso il client

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107

Invio di parametri a un programma CGI

• Il client può usare due metodi:•GET•POST

•GET: i parametri sono codificati nell’URLhttp://www.mioserver.it/cgi-bin/xyz?par=val•POST : i parametri sono spediti al server separatamente, usando il body del messaggio di richiesta HTTP•NB: il metodo POST richiede l’uso di un costrutto HTML chiamato FORM

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108

Form HTML

Esempio: invio al server il nome dell’utente<form action=http://www.mysrvr.it/cgi-bin/xyz.exe method=post><p>Dimmi il tuo nome:<input type=text name=“chisei” ></p><input type=submit ></form>

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109

Form HTML

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110

Struttura di un programma CGI

leggi le variabili d’ambiente

leggi le variabili d’ambiente

stampa codice HTML

stampa codice HTML

elaboraelabora

stampa intestazioneMIME

stampa intestazioneMIME

“Content-type: text/html”

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111

Decodifica dei parametri

leggi la variabileRequest_methodleggi la variabileRequest_method

leggi la variabileQuery_string

leggi la variabileQuery_string

GET

leggi la variabilecontent_length

leggi la variabilecontent_length

leggi content_lengthcaratteri da

standard input

leggi content_lengthcaratteri da

standard input

POST

Valore?

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112

Revisione critica di HTTP• HTTP non prevede metodi per identificare l’utente

• Ogni richiesta è trattata come un evento isolato: una nuova richiesta non ricorda nulla della precedente

• Non esiste il concetto di sessione interattiva dell’utente: impossibile fare applicazioni personalizzate

• Il web server genera un nuovo processo cgi ad ogni richiesta: viene terminato alla fine del computo della risposta: no sessione utente e condivisione risorse

• Altissimo sovraccarico di esecuzione per la creazione e distruzione di processi

Revisione critica di CGIRevisione critica di CGI

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113

Obiettivi delle architetture server side

• Migliori prestazioni: creare processi solo in fase di inizializzazione del sistema e riusare un pool di processi pronti

• Mantenimento dello stato: sfruttare la persistenza del processo per mantenere informazioni sulla sessione dell’utente (stateful application)

• Condivisione delle risorse: mantenere allocate le risorse condivise

• Scalabilità: aumentare il numero di processi applicativi all’aumentare del traffico

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114

Architetture “application server”

ClientClientWebWeb

serverserverApplicationApplication

serverserver

ApplicazioniApplicazioni

Base diBase didatidati

App.App.

ServersServers

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Java Servlet http://java.sun.com/products/servlet/index.html

• Servlet container: un programma Java che fornisce un ambiente persistente di esecuzione per applicazioni Web ed espone le caratteristiche del Web server come oggetti Java

• Servlet: l’analogo di uno script CGI nel mondo Java

HTTPRequest

HTTPResponse

Browser

Servlet container

Applicazioni(servlets)

JVM

parametri

risposta

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Valutazione• Astrazione object-oriented delle proprietà di

un server HTTP esteso (request, response, session ecc)

• Programmazione complessa perchè bisogna produrre sia il testo statico che i contenuti dinamici

• La presentazione HTML è mescolata al codice applicativo

• Esigenza: serve una soluzione più semplice per produrre pagine in modo dinamico a lato server

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Server-side scripting

• Idea: inserire istruzioni per il calcolo dei contenuti dinamici all’interno della pagina HTML

• Il codice è interpretato dal server• Il browser riceve HTML puro

<HTML> <HTML> <BODY><BODY> … …..</BODY></BODY></HTML> </HTML>

<HTML> <HTML> ……..</HTML> </HTML> <%> <%> ……......</%></%>

Template: testo+script da interpretare sul server

Web server +Web server +Esecutore scriptEsecutore script

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118

• JSP è una architettura per server-side scripting proposta da Sun (come alternativa a ASP di Microsoft)

• Si fonda su tecnologia Java: linguaggio Java, Java Servlet, Java Beans

• Cronologia:• Proposta presentata a JavaOne 98 • Versione 0.92: revisione pubblica conclusa a Genn.

99 • Versione 1.0 disponibile 1Q 99• Versione 1.1 disponibile 1Q 00• Versione 1.2 in uso da ottobre 2001

Java Server Pages (JSP)

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119

Un file .asp contiene una combinazione di: Testo Tag HTML Istruzioni di server-side scripting

E’ necessario disporre di un ambiente di

compilazione apposito (ad es. Tomcat di

Apache Jakarta)

File JSP

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Procedure ed espressioni

Scriptlets

procedure racchiuse tra delimitatori (<%…….%>) scritte in Java

Espressioni Un’espressione ha la forma:

<%= variable%> La variabile viene valutata e il valore risultante, convertito in stringa, viene inserito nella pagina al posto dell’espressione

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121

Direttive: <%@ variable=“value” %> il tipo di linguaggio da utilizzare all’interno del file JSP (<%@ language=”java”%>)

il file .jsp o .html che viene ritornato al client se l’esecuzione della pagina JSP restituisce un errore (<%@ errorepage=”contactwebmaster.html”%>)

i moduli (packages) importati dagli oggetti usati nella pagina (<%@ import=”java.io.*, java.util.Hashtable%>)

Direttive

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Esempio

<HTML><HEAD><TITLE>Request Information Example</TITLE></HEAD><BODY><H3>Request Information Example</H3>Method: <%= request.getMethod() %> <BR>Request URI: <%= request.getRequestURI() %> <BR>User Agent: <%= request.getHeader("User-Agent") %>

</BODY>

</HTML>

Risultato: la stessa pagina computata dal servlet mostrato in precedenza

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• Il file JSP viene prima tradotto in un servlet

• Il servlet viene compilato in bytecode

• La versione compilata viene tenuta in memoria per rendere più veloce una successiva richiesta della pagina

• NB: La versione originaria di Microsoft ASP (non ASP.NET) non compilava i template

Compilazione

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Indipendenza dal tipo di browser utilizzato Il browser vede solamente pagine HTML All’utente non sono necessari programmi proprietari o

estensioni del browser

Maggior facilità di apprendimento e utilizzo rispetto a

servlet

Oggetti di utilità

Nasconde la presenza di programmi script agli utenti e

ad eventuali hacker

Resta però codice (anche se poco) frammisto a markup

HTML

Valutazione

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Obiettivo: togliere il codice dai template di paginaSoluzione: nascondere il codice “dietro” tag “magici”, eseguiti dal server

Tag eseguiti a lato server

<%@ taglib uri="http://www.myserver.com/mytaglib" prefix=“mytag" %>

<HTML>

<HEAD><TITLE>Esempio di tag iteratore</TITLE></HEAD><BODY><mytag:iteratore att1=“un” att2=“due” att3=“tre!”>

<p><mytag:elemento></p></mytag:iteratore>

</BODY>

</HTML>