Elberti - Triduo Pasquale

5/16/2018 Elberti - Triduo Pasquale - slidepdf.com

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Oggi viene messo in croce colui che mise la terra soprale acque: con una corona di spine viene cinto il capo

del re degli angeli, con falsa porpora viene coperto

colui che copre ilcielo di nubi; riceve uno schiaffo colui

che nel Giordano diede la liberta ad Adamo: 10 sposo

della Chiesa viene confitto in croce: il figlio dellaVer-

gine viene trafitto con una lancia. Adoriamo latua

passione, 0 Cristo; e tu mostraci anche la tua. .risurrezione.

(Antiphona ad no_nam, EE, n. 3123)



VENERDISANTO

alIa Croce

o Croce, benedizione del mondo,

o speranza, 0 sicura redenzione,

tempo passaggio alIa geenna,

ora luminosa porta del eielo, .

te e offerta I'ostiache tutto trasse a se,

L'assale il principe del mondo

rna nulla di suo vi trova

Uarticolo della tua leggeannulI a l'antica sentenza ..

servaggio,

sa la vera liberta.

magnificenza del tuo profumo

,..._~.~tutti gli aromi.

del tuo nettare

o Cristo, ti preghiamo



« E LAPASQUA DEL SIGNORE»

conduci al premio della vita

quelli che inchiodato al legno

redimere ti sei degnato.

Sia gloria al Padre ingenerato,

splendore sia all'Unigenito,

e maesta sia pari

entrambi alla gran Fiamma.

(Pier Damiani, In inoentione s. Cricis, EE, n. 3295)

Croce e una festa spirituale

Oggi ilSignore nostro Gesu Cristo sta in Croce e

noi facciamo una festa, percho tu capisca che la Croce e

una festa e una celebrazione spirituale.· Prima, S 1 , la

croce significava disprezzo, rna oggi la croce e cosa vene-rabile; prima era simbolo di condanna, oggi e speranza

"di salvezza. E diventata davvero sorgente d'infiniti beni;

ei ha Iiberati dall'errore, ha diradato Ie nostre tenebre,

ci ha riconciliati con Dio, da nemici di Dio ci ha fatti

suoi familiari, da stranieri ci ha fatto suoi vicini: questa

croce e Ia distruzione dell'inirnicizia; la ..sorgente della

pace, 10 scrigno del nostro tesoro. Grazie alla Croce non

vaghiamo pili nel deserto, perche abbiamo trovato la via\fP_usta;non stiamo pili fuori della reggia, perche abbiarn

trovato la porta; non terniamo pili idardi infuocati del

diavolo, perche abbiamo visto dov'e la fonte dell'acqua.

Grazie alla croce non c'e pili vedovanza, abbiamo 10

sposo;non temiamo pili i Iupi, abbiamo il buon pastore.

Grazie alla Croce non abbiamo pili paura del tiranno,



VENERDISANTO

siamo al fianco del re e percio facciamo festa celebrando

la memoria della eroce.

Anche Paolo comando di far festa per mezzo dellaCroce: Facciamo festa, dice, non secondo la oecchia

fermentazione, ma negli azzimi della sincerita e dellauerita (lCor. 5, 8). E poi ne aggiunge il motivo: Perche

Cristo, nostra Pasqua, e stato immolato per noi. Vedi

come ci comanda di far festa per mezzo della croce?Perche sulla croce e stato immolate Cristo. Infatti, dov'e

ilsacrificio, ivi e anche la distruzione del peccato, iviIa

riconciliazione col Signore, ivi la festa e la gioia. Cristo,nostra Pasqua, e stato immolato per noi. Dove, di gra-zia, e stato immolato? Sopra un alto patibolo, Nuevo

l'altare di questa sacrificio, perche il sacrificio stesso e .

nuovo e stupendo. La stessa persona e vittima e sacer-

dote; vittima nella carne, sacerdote nello spirito:

stessa persona offriva e veniva offerta nella sua carne.

Senti come Paolo spiega Ie due cose: Ogni pontefice,

dice, preso di mezzo agli uomini, viene costituito pergli

uomini; percio e necessario che abbia qualcosa da offri-

reo Ecco egli offre se stesso (Cf Ebr. 5, 1; 8, 3). Altrove. dice: Cristo e'e offerto una sola volta, per lavarei

peccati di molti apparira aneora a quelli eke lono per dar loro salvezza (Ebr. 9, 28). qUI e

offerto, Iiinvece offri se stesso. Vedicome s'e fatto

rna e sacerdote e come la croce sia state l'altare?E

mi chiederai, la vittima non e offsrta nel

pio, rna fuori citta e fuori le mura? Perche si

la profezia Fuannoverato tra i maluagitl». 53, 12).

perche sopra un alto patibolo e non sotto un tetto?

che purificasse l'aria; per questa in alto e non sotto

tetto, rna sotto il cielo.



« E LA PASQUA DEL SIGNORE»

Veniva purificata l'aria, mentre l'Agnello veniva

immolato in alto; rna veniva purifieata anehe la terra,

perche ilsangue vi scorse sopra dal fianeo. Percio nonsotto un tetto, non nel tempio giudaico, perche iGiudei

non si appropriassero della vittima e perche tu non

pensassi ch'egli fosse morto solo per quell a gente. Percio

fuori la porta e Ie mura della citta, perche capissi che il

sacrificio e universale, perche l'offerta era fatta per

tutta la terra, perche ti rendessi anche eonto ehe l'espia-

zione era per tutti e non riservata ad alcuni, come pres-

so iGiudei.Proprio per questo Dio aveva comandato ai Giudei

di offrire preghiere e sacrifici in un solo luogo, perche

tutta la terra era impura per fumo, tanfo e inquinamen-

to proveniente dai sacrifici dei gentili, Per noi invece,

poiche Cristo ha lavato tutto ilmondo, qualunque luogo

e diventato luogo di preghiera. Percio Paolo raccomanda

che senza timore, in qualunque posto, si facessero pre-

ghiere con queste parole: Voglio che gli uomini preghinoinogni luogo, innalzando mani pure (1Tim. 2, 8). Vedi

com'e stato lavato il mondor Adesso ·si pub pregare

.dappertutto, perche tutta la terra e stata fatta santa, e

pili santa dei luoghi pili sacri del' Ia

veniva offerto un agnello irragionevole, qui un Agnello

spirituale, e quanta pili augusta e ilsacrificio, tanto pili

,i'rande e la santificazione. Eceo perche la Croce ha una

celebrazione.

(Giovanni Crisostomo, De cruce et latrone, I, 1, 4)



VENERDISANTO

mistero .della croee

Infatti, poiche e proprio della divinita penetrare .

. cosa, ed essere prolungata alla natura di quelle

cose che esistono per ogni parte (non rimarra, infatti,

alcunche nella loro essenza, se non rimane in cia che

esiste. Ma cia che propriamente e la divina natura: e

noi la crediamo essere, per necessita, in tutte le cose

che sussistono, siamo spinti da quelle cose che perdura-

siamo ammaestrati a cia per mezzo della croce, la

quale essendo divisa in quattro parti, a tal punta chedal centro fino a quando 8i congiungono tra di loro,

contiamo quattro prolungamenti: poiche chi .fu steso .

essa per il tempo della morte accettata, collega a se

tutte Ie cose, collega e raduna l'accordo e l'armonia.

IIpensiero passa, infatti, anche attraverso g~~~.~~

tras versa li, secondari.

Se, dunque, tu consideri la struttura dellecose

celesti e terrestri, oppure degli estremi dell'universo

delle une e delle altre, viene sempre incontro alla-tua

rifiessione la divinita, la quale sola si offre incontem-plazione da ogni parte in quelle cose che esistono,

tutte Ie contiene nella essenza.

Sia, poi, tale divinita da

oppure la ragione, 0 la virtu, 0 la potenza, 0 la

o qualche ·altra cosa tra quelle chesono ........,................,m~giormente possono mostrare colui che e uv.........J l . . . . . JL.V

eccellente, dalla voce 0 dal nome 0 dalla

parole, non grande e per noi la discussione,Poiche, dunque, tutte le creatureaspirano al ...............~V.

simo obiettivo, ed e intorno ad esso e per se

Ie tiene aderenti e Ie congiunge, quelle che si

nella stato superiore, a quelle che sono nel



« E LAPASQUA DEL SIGNORE»

uno stato laterale, sarebbero generate vicendevolmente

per lui ed anche congiunte; conveniva [allora] che noi

fossimo indotti non solo dall'ascolto alla contemplazionedella divinita; rna anche che sembrasse che fosse reso Il

maestro e dottore delle intelligenze superiori,

Di qui, il grande movimento che Paolo istitui nelmistero: cioe che ilpopolo di Efeso, per la dottrina con

la facolta di concedere la virtu di conoscere quale sia la

profondita, la larghezza, l'altezza e la lunghezza [di tale

mistero]. Col nome chiama qualsiasi estensione della

croce,L'altezza, invero, e cia che sovrasta; la profondita,

poi, e cia che e al di sotto, la lunghezza, senza dubbio, ela Iarghezza sono quelle che lateralmente si estendono.

Piu chiaramente, spiegapoi questo senso altrove, .

come penso nella Lettera ai Filippesi, quando dice:

NeZ nome di Gesic Cristo, si pieghi ogni ginocchio,

in cielo, in terra e negli inferi (Fil, 11, 10).In questo testo con l'unico nome la medesima .

portanza ed eccellenza abbraccia, affinche colui cheintercede tra forze celesti e tcrrestri, avra il nome di

origine terrena,

(Gregorio di Nissa, Oratio catech., 32, passim)

Fondazione dell'uso del segno della croce .

Non vergogniamoci della croce del Cristo, rna,

anche se un altro 10 fa di nascosto, tu segnati in fronte

davanti a tutti, di maniera che i demoni, vedendo quelregal simbolo, fuggano via tremando. Fa' n·segno della



VENERDISANTO

croce quando mangi e bevi, quando stai seduto 0 corica-

to, quando ti alzi, quando parli, quando cammini: in

qualsiasi circostanza, insomma. Colui il quale, infatti, e

stato quaggiu crocifisso, si trova adesso nell'alto dei

cieli. Se, certo, dopo esser stato crocifisso e sepolto, egli

fosse rimasto nel sepolcro, allora S I che avremmo ragio-

ne di arrossire! Chi e stato crocifisso su questa Golgota,invece, dal Monte degli Ulivi, situato ad oriente (Cf Zac.14, 4), ascese al cielo (Cf Lc.24, 50). Egli, infatti, dopo

esser disceso dalla terra negli inferi e, di laggiu, tornato

nuovamente presso di hoi, risali ancora una volta dalnostro mondo al cielo, mentre il Padre, acclamandolo, S I

rivolgeva a lui dicendo: Siedi alla mia destra, finche

aoro posto i tuoi nemici a scanno dei tuoi piedi (Sal.

109).

(Cirillo di Gerusalemme, Catech., 4, 14)

o croce grande bonta di Dio, croce gloria del cielo,croce salvezza eterna degli uomini, croce terrore dei

malvagi, forza dei giusti, luce dei fedeli,o croce che hai fatto S 1 che Dio nella carne fosse

salvezza alle terre e, nei cieli, che l'uomo regnasseDio, te splendente la luce della verita, I'empia

fuggi. . '. .. '.".

Tu distruggesti per i pagani convertiti i

scalzati, tu armoniosa fibbia di pace, che concilia

col patto di Cristo.

Tu sei la scala per cui l'uomo puoesserecielo. Sii sempre a noi tuoi devoti fedeli colonna




ancora, perche la nostra casa "Stiasalda e la flotta sicu-ra,

Sulla croce fissa la tua fede, dana croce prendi la

corona.

(Paolino di Nola, Carmen 19, nn. 718-730)



VENERDISANTO

.. ~ .

1.. Attualmente .il'Venerdi Santo e composto dielementi vari per provenienza e per stile:

a) Seroizio eucologico aliturgico

Come giorno di digiuno pieno, in origine il VenerdiSanto non era chiusoda una Iiturgia eucaristica, La

celebrazione comprendeva un servizio di letture.icanti epreghiere, secondo la formula primitiva di .

, sostanzialmente conservatasi fino ad oggi.Cost troviamo I'ingresso in silenzio checi

tempo in cui non esisteva ancora l'Introito

strazione davanti all'altare nudo.· Segue

Liturgia della Parola, che primaOs 6,1-6 (dove si

l'obbedienza - di Cristo'- che isacrifici) e(agnello pasquale - figura diCristo), .... ~

<'comprende Is 52,13-53,12 e Ebr 4,14-16;5,

Mentre Ie letture anticheVenerdi Santo - Morte di Cristo - sirealta la prolezia dell'Agnello, oggi con Is .

tato ilvalore salvifico della morte di Cristo, - " -_ ._ J L . .. .. . _ ._ . . .

ne viene rilevato quello sacerdotale.



«E LA PASQUA DEL SIGNORE»

Anche Ia lettura della Passione di S. Giovanni

sembra essere antichissima, rna non possediamo docu-

menti certi per Roma. Seguiva I'omelia,

Seguono poi Ie «orationes sollemnes» 0 «preci uni-

versali» secondo 10 schema ordinario dell'antica preghie-

ra liturgica: invitc--intenzione-preghiera individuale in

silenzio-raccolta (<<collecta»)della preghiera da parte del

celebrante.

b) Adorazione della Croce

II rito proviene da Gerusalemme gia esistente alsecolo IV e testimoniato da S. Cirillo di Gerusalemme e

dalla pellegrina Egeria.

Presto passa anche in Occidente, ma mentre Roma

rimane per molto tempo fedele al primitivo e sobrio rito

di Gerusalemme, altrove tutta Ia celebrazione viene

altamonte drammatizzata vsecondo uno schema an-

ch' esso proveniente da Gerusalemme, ma di epoca po-

steriore al IV secoIo.A Roma, secondo documenti dell'VIII secolo (<<Ordo

Einsiedleensis»), il rito comincia all'ora VIII (ore 14).

La reliquia della Croce, custodita in un astuccio

d'argento e di smalti,viene portata processionalmente

dal Laterano a Santa Croce

l'astuccio sull'altare, il Papa 10 apre, poi si prostra .

Piteghiera e bacia Ia Croce; altr~ttanto fanno, dopo di

lUI, clero e popoio. . . . .Seguono Ie letture, i~«~assiq.» di Giovanni e le

«orationes», Queste vengono chiuse dal «Dominus vobi-scum», quindi, tutti fanno ritorno al Laterano.

Oggi il rito riproduce un cerimoniale pili solenne

caratterizzato soprattutto dal canto del 'Irisagion bizan-



VENERDISANTO

tino e degli «improperia» (dialogo tra Gesu Cristo e il

popolo), importati a Roma verso . secolo IX-X, sotto

una evidente ispirazione orientale, probabilmente attra-verso la via di Benevento (Cf MARSILI S., I Segni del

Mistero di Cristo, Roma 1987, 385-387).

Da quando si comincio a eelebrare la Pasqua in

giorno . domenica, ilVenerdi Santo divento il giornodella eommemorazione della morte del Signore. A Geru-salemme verso la fine, del IV secolo, prima del mezzo-

,. .' .

giorno si esponevano, nella .chiesa della Santa Croce sulGolgota Ie reliquie della ;1Crocedel Signore, che eranovenerate dai fedeli. A mezzogiorno, il popolo si raduna-va di nuovo davanti'alla stessa chiesa: dalle 12 fino alle, si leggeva la Sacra Serittura e si cantavano isalmi.

Sia in Oriente che in Occidente, in questo giorno sicelebrava l'Eucaristia, ARoma, si celebrava unafunzio-

sacra Ia sera: si leggevano due brani dal VecchioTestamento e la Passione del Signore secondo Giovanni.

liturgia si eoneludeva con Ie solenni preghiere .

origine antica, per i rispettivi ceti della Chiesa.

zione della Croce, sull'esempio dell'adorazione disalemme, venne introdottanel secolo VII.possesso nientemeno che delle .

ceo II papa si reeava dal Laterano alla chiesaCroce in Gerusalemme insieme con alcuni 'U!........,....,

~ortavano Ie reliquie. Queste venivano poste

e i grande semplicita si iniziava I'adorazione,gna e in Gallia si arriva allaIiturgia: si svelava ed esponeva la Croce; ci si

per tre volte davanti al Legno sacro, siimproperi «Popolo mio» e altri inni. Questi

saranno introdotti nella liturgia romana nellX-X




. La santa Comunione delle specie consacrate il Giovedi

Santo compare aRoma sotto I'inftusso della .liturgia

orientale nel VII-VIII secolo, pero nel XIII secolo verralimitata al solo celebrante.

Nei paesi nordici, c'e un rito simile alla reposizione

del Santissimo Sacramento il Giovedi Santo, che viene

ehiamato «la deposizione della Croce e dell'Ostia». Ben

presto, ilrito viene accolto in molte chiese eccetto Ia

romana. Alcuni deponevano nel sepolcro ilSantissimo

Sacramento (Augsburg), altri invece la Croce (Inghilter-

ra, Francia). I fedeli adoravano l'Ostia e la Croce fino al

mattino di Pasqua.

La Chiesa rimane oggi con il Signore che affronta

la Passione per la salvezza del mondo. Sta insieme con

Gesu nel Giardino degli Olivi, vive insieme con Lui'

l'arresto e il giudizio, cammina col Salvatore lungo Ia

Via della Croce, resta con lui suI Calvario e sperimenta

. silenzio del sepolcro. La liturgia della parola ci intro-duce nel mistero della Passione del Signore. sofferen-

te Servo di Dio, disprezzato e respinto dagli uomini,

viene condotto come agnello al macello. Dio pose su di

lui Ie colpe di noi tutti. Cristo muore nel momento in

cui nel tempio vengono sacrificati gli agnelli necessari"alIa celebrazione della cena pasquale.ELlii il vero

Agnello, che toglieipeccati delmondo. Egli viene offer-come nostra Pasqua. Cristo mortper tutti gli uomini

percio in questo giorno la Chiesa .secondo Ia sua pili

antica tradizione, rivolge a Dio una grande preghiera.

Prega per tutta Ia Chiesa nel mondo, chiede l'unificazio-

ne di tutti icredenti in Cristo, intercede per il Popolo

Eletto. Ricorda tutti icredenti delle altre religioni come



VENERDISANTO

anche chi non crede, prega per igovern anti e per gliafflitti,

Come non ringraziare Dio in questo giorno? Lodia-mo Gesu e rendiamogii grazie, adoran do la Croce su cuisi compi la salvezza del mondo. Non solo glorifichiamo ilSignore, rna ricevendo la santa Comunione dai doni

consacrati ieri ci uniamo a Cristo: ogni volta che man-

giamo di questo Pane annunziamo la morte del Signore,nell'attesa della sua venuta (I Padri oiui. op. cit., 143-



VENERDISANTO

G

In orario serale la comunita si raduna per celebra-re la liturgia della Croce. Nell'Ambientale ci si sofferme-

ra suI significato delle Croce Gloriosa che ha inaugurato

la Signori a di Cristo nel mondo. - "

L'ultimo respiro di Gesu e il primo respiro della

Chiesa che inizia ad esistere da quel momento, sim~p-

leggiato dall'acqua e dal sangue, scaturiti dal costato

del Redentore.

La liturgia ci presenta quell'evento della Croce, che

reso gloriosa attraverso la Resurrezione di Gesu.

questa senso, pur comportando un'immagine di stru-

mente di morte, assume soprattutto il senso di una

rinascita a vita nuova, divenendo epifania della potenza

Signore.

Uadorazione alIa Croce fatta da ciascuno inginoc-

chio, baciando il crocifisso, e l'invito ad accettarepropfia croce, e vedere come Dio usi misericordia

dosi incontrare da ciascuno sulla strada della Croce.

un invito ad entrarenella propria 'storia, I t dove il ...

gno tenta ad alienarci evadendo da essa.





SABATO SANTO

0:

IE

Fratelli caris simi, supplichiamo umilmenteDio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santounico creatore dell'universo,

in questa grande mattina del grande sabato,

ossia della deposizione del Corpo del Signore, .

affinche colui che trasse Adamo misericordiosamentedalle profondita degli inferi,

per la sola misericordia del Figlio suo

tragga noi che con forza gridiamo

dana feccia presente ana quale aderiamo.Gridiamo infatti e,preghiamo

perche il pozzo dell'inferno

non apra su di noi la sua boccae liberati dal fango del peccato, .

non ricadiamo in esso. -

(Missale Gothicum, ed. L.C. Mehlberg, Roma



SABATO SANTO

Secondo una vecchia tradizione, questoe ilgiorno

l'Eucaristia, : H giorno del silenzio e del digi uno acausa della morte del Redentore. Solo Ia sera si raduna-

no ifedeli per la veglia notturna e Ie preghiere. Iriti

Sabato Santo, anche se celebrati ancora la sera diquesto giorno, in sostanza appartengono gia alIa Iiturgiadella Domenica della Risurrezione.

corpo del Figlio di Dio riposa nel sepolcro.All'en-

trata delsepolcro fu posta una grande pietra, furonoapposti i sigilli : Ie guardie. Se n'e andato nostro

Pastore, Ia fonte dell'acqua viva; percio, la

su di lui come si piange l'unico figlio: ir ~~.~'V'

Signore e stato ucciso. IISignore disse una

Giona rimase tre giorni e tre notti nel

COS! il Figlio dell'uomo restera tre giorni ecuore della terra» (Mt. 12, ,

tempio e in tre giorni 10 faro risorgere» (Gv. 2,

Nella Liturgia delle ore, nella suaiera, la Chiesa professa la fede nella

Gesu, nella vittoria di Gesu sulla morte.

riposa in pace, rna nella speranza che ilsuosubira la corruzione della morte; si .eterne ed entrera il Re della Gloriar i Signore

gera Ie forze infernali e le porte della morte; .

salvera Ia sua anima dal potere delle tenebre.,




Fra pOCOilSignore acclamera: «Ero morto, adessovivo in eterno - mie sono Ie chiavi della morte e dell'a-

bisso», II chicco di grana gettato in terra portera frutto.Chiesa in preghiera attende la Risurrezione del

Signore. La preghiera dena Chiesa pub essere riassuntanel canto, che inizia la odierna Iiturgia delle ore: «Veni-te, adoriamo il Signore, il crocifisso e sepolto per noi»,



SABATO SANTO

morte di Cristo

E non e senza scope che un altro evangelista abbiascritto che il sepolcro era riuovo (Cf Gv. 19, 41), unaltro

era il sepolero di Giuseppe (Cf Mt. 27, 60). .

guenza, Cristo non aveva un sepolcro . suaproprieta,

Effettivamente, il vsepolcro viene allestito per quantistanno sotto la legge della morte (Cf Rom. 7, 6); rna il

vincitore della morte non ha un sepolero proprio.

rapporto ci potrebbe essere tra un sepolcro eDio?

resto l'Ecclesiaste dice di colui che medita sul

Sir. 14, 22):Egli non ha sepoltura 3).la morte e comune a tutti, la morte dipercio Egli non vieneseppellito insieme con

rincgiuso, solo, in un sepolcro Infatti

Signore ebbe tutte Ie proprieta simili a

uomini. Pero la somiglianza va insieme con la '<A. ... .._....~J'. ::r1' . . . -.

della natura: e nato da una Vergine eon ladella generazione e eon la dissomiglianza della v"UJ!;......,

ne. Curava gli ammalati, rna intanto imperava

, 24). Giovanni battezzava con l'acqua, Egli

Spirito (Cf Leo3, 16). Percio anche la morte di



«E LA PASQUA DEL SIGNORE»

comune a quella degli altri secondo la natura corporea,

rna unica secondo la potenza.

chi e mai questa Giuseppe, nel cui sepolcro Egliviene deposto? Senz'alcun dubbio e un giusto, hello

percio che Cristo sia affidato al sepolcro di un giusto, e

la ilFiglio dell'uomo abbia dove posare ilcapo (Cf Lc. 9,

58) e trovi riposo nel domicilio della giustizia ...

Non tutti riescono a seppellire il Cristo. Del resto

Ie donne, sebbene pietose, stanno Iontano, e appunto

perche sono pietose osservano con ogni cura i posta per

poter recare gli unguenti e cospargere il corpo (Cf Lc.23, 55; Mt. 27, 55). Ma poiche sono piene d'ansia, si

allontanano per ultime dal sepolcro e ritornano per

prime al sepolcro (Cf Lc. 23, 55). Sebbene manchi la

fermezza, non manca la premura.

(Ambrogio,Exp. Ev. Luc., 10, 140 s., 144)

Meraviglie della morte del Signore

"-

E pili sorprendente la misericordia di Dio verso di

noi, per il fatto che Cristo e morto, non per dei giusti neper dei santi, rna per degli iniqui ed empi: e non poten-

do, per la sua natura divina subir la morte, nascendo da

. prese quell'umanita che offri per noi. Per bocca del

profeta Osea una volta minaccio Ianostra morte con la

potenza della sua morte dicendo: Saro la tua morte, 0

morte; saro it tuo morso, 0 inferno (Os. 13, 14). Moren-do, infatti, sub! Ie leggi dell'inferno, ma risorgendo Ie

spezzo, e COS! infranse la perennita della morte, facen



'SABATO SANTO

dola, da eterna, temporale. Come, infatti, tutti muoionoin Adamo, cost tutti risorgono in Cristo (1 Cor. 15, 22).

Si faccia percio quanto dice l'apostolo Paolo, 0

dilettissimi: Coloro che uioono, non vivano piii per ee,ma per colui che per tutti e morto e risorto (2 Cor. 5, 15);e poiche Ie cose vecchie son passate ed ora e tutto nuo-YO, nessuno rimanga nella vetusta della vita.

(Leone Magno, Sermo 59, 8)

r..1JII'l111""I! Maria, va' a dire: «Lo Sposo si e svegliatol-

"Che la linguapubblichi ormai queste cose, 0 don-

e le spieghi ai figli del Regno che attendono che io,

Vivente, Ii risvegli. 'Corri, 0 Maria, a radunare .

fretta imiei discepoli, 10 ho in te una tromba dalla voce

possente: suona un canto di pace alle orecchie timorose

. miei amici nascosti; quasi da sonno tutti risvegliati,

perche vengano al mio incontro e che accendano le

torce. Va' a dire: «Lo sposo si e svegliato, uscendodallatomba, senza nulla lasciare dentro la tomba. Scacciate

da voi, 0 apostoli, la mortale .tristezza, poiche si esve-gliato colui che offre agli uomini decaduti .la risurrezio-

ne».

'{Romano il Melode, Carmen XL, De resurrect.,

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