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LONDRA, ORE 20.45 DIRETTA RAI 1 E SKY SPORT 1 Arbitro: Merk (Germania). CHELSEA LIVERPOOL 1 CECH 25 REINA 19 DIARRA 23 FINNAN 6 CARVALHO 23 CARRAGHER 26 TERRY 5 AGGER 3 A.COLE 6 RIISE 12 OBI MIKEL 8 GERRARD 8 LAMPARD 14 ALONSO 4 MAKELELE 20 MASCHERANO 10 J.COLE 16 PENNANT 7 SHEVCHENKO 15 CROUCH 11 DROGBA 17 KUYT All. Mourinho All. Benitez LA ROMA TREMA ACCORDO TRA FEDERCALCIO E TAR nostro inviato a Manchester 4 DIDA. Si fa l’autogol, non dà mai l’im- pressione di esserci (solo una bella pa- rata su Fletcher), polemizza anche col pubblico. Peccato che il Milan gli abbia rinnovato il contratto per altri tre anni, for- se per regalargli la pensione. 5,5 ODDO. Un altro che sembra capi- tato all’Old Trafford per caso. Par- te male e poi Ferguson mette Ronaldo sul- la sua fascia e finisce ubriaco. 7 NESTA. Dalle sue parti non si passa. Spazza via tutto e tutti. È tornato il bel giocatore di qualche tempo fa. 6,5 MALDINI. Fa tutto bene, si sacri- fica, ma il peso degli acciacchi lo costringe ad alzare bandiera bianca dopo 45’. Dal 1’ st BONERA 5,5. Fa quel che può sugli attacchi arrembanti dei rossi. Roo- ney gli scappa sempre via, lui lo stende e si fa ammonire. 6 JANKULOVSKI. Spinge bene sulla fa- scia nel primo tempo, poi pensa più a coprire. 8 GATTUSO. Dargli del guerriero è ridut- tivo: di più, molto di più. È l’anima del centrocampo rossonero, impossibile su- perarlo. E il Milan perde molto quando il Ringhio immola un piede al limite della sua area ed è costretto ad andarsene. Dal 8’ st BROCCHI 5. Si a sfuggire nel finale Rooney che lo castiga. 6,5 PIRLO. Il solito ragioniere in mez- zo al campo, tutti i palloni passa- no dai suoi piedi e sa sempre a chi darli. 7 AMBROSINI. Un altro che non si tira mai indietro. Con Gattuso costruisce una bella gabbia intorno a Ronaldo, poi Scholes lo mette in apprensione. 6,5 SEEDORF. Bel primo tempo, poi nella battaglia sparisce, ma il «pro- fessore» non si smarrisce mai. 8 KAKÀ. Vediamo chi gli toglie il Pallo- ne d’oro quest’anno. È lui il re dell’Old Trafford, vince la sfida con Cristiano Ro- naldo e fa sognare il Milan. Non ci sono più aggettivi per definirlo e il suo secondo gol è di incredibile bellezza: classe, capar- bietà, intelligenza, precisione nel tiro. Che cosa volete di più? 4,5 GILARDINO. Un fantasma, c’era anche lui ma nessuno l’ha visto, soprattutto i compagni. Un fantasma. Dal 39’ st GOURCUFF sv. Allenatore ANCELOTTI 6,5. Con un Kakà così può mettergli attorno chiunque e fare risultato. Fortunato? No, bravo. Arbitro VASSARAS 6,5. Il sosia di Sylve- ster Stallone non si lascia impressionare dall’urlo dell’Old Trafford e dirige con sere- nità, senza sbavature. [GPS] Dida che papera Nesta e Gattuso soliti mastini Tony Damascelli nostro inviato a Londra Josè Mourinho non si nasconde. Almeno stavolta. «Noi siamo stanchi, a pezzi, il Liverpool è favorito stase- ra e può vincere la coppa». Rafa Benitez tocca i famosi ma sa benissimo che il suo collega non va a zig zag, dice la verità, fastidiosa, mole- sta, con quel tono di chi non lo fa fesso nessuno. Tra i due allenatori c’è il rispetto che si deve tra professionisti e basta. Lo spiega Mourinho: «Benitez? Non è un amico, perchè mai dovrebbe esser- lo? Buon giorno e buona not- te, questo ci diciamo nel tun- nel, non c’è altro tra di noi, lo ri- spetto perchè ha vinto ma non pen- so di eguagliare il suo record, tre premierleague senza successi». Mourinho non si nasconde. Sta- volta. Il Times ha scritto ieri che due anni orsono, in occasio- ne della sfida con il Bayern di Monaco, il portoghese, squalificato dall’Uefa per due turni, dopo gli strilli del Nou Camp contro il flirt tra Rijkaard e l’arbitro Frisk, si era imboscato comunque ne- gli spogliatoi dello Stamford Bridge. Da qui, seguendo la partita in tivvù, avrebbe co- municato attraverso radiote- lefono al proprio assistente Farria ogni mossa tattica. Le telecamere e i fotografi sor- presero Farria, dotato di ber- retta, con la mano destra sempre vicina all’orecchio. Farria avrebbe riferito a Ste- ve Clark, altro componente dello staff tecnico del Blues, e il quarto uomo dell’Uefa in campo sarebbe intervenuto pregando di smetterla. Nel secondo tempo la scena sa- rebbe così cambiata, Sil- vinho Louro, allenatore dei portieri, faceva da staffetta avanti e indietro nello spo- gliatoio e poi riferiva, trami- te foglietto, i cambiamenti. A fine partita, temendo l’ispezione Uefa, Mourinho sarebbe saltato nella cesta della biancheria (sporca) per uscire dallo stadio. Nella partita di ritorno si sarebbe nascosto nella parte alta del- la tribuna, sempre con tele- fono cellulare per comunica- re con la panchina ma, sor- preso da una troupe televisi- va, sarebbe scappato in al- bergo, da do- ve avrebbe continuato il suo lavoro di suggeritore. «Questi so- no argomenti di cui si è già occupata l’Ue- fa, stop», ha tagliato l’ad- detto stampa del Chelsea mentre Mou- rinho, di fianco, teneva la bocca chiusa. Ma ha detto ancora: «Non berrò champa- gne, non fa parte delle mie abitudini, non fa parte della cultura portoghese, spagno- la, italiana, semmai di voi in- glesi, che ne siete felici. Riba- disco: noi siamo a pezzi, il Li- verpool da metà stagio- ne non pen- sa che a que- sta partita, un po’ come il Milan che in campiona- to non ha avuto pres- sioni. Negli ultimi due an- ni noi abbia- mo ottenuto almeno 50 punti più del Liverpool che è squadra da ko, più che da torneo lun- go». E poi ha pizzicato Sche- vchenko: «Ha giocato meno minuti dei suoi compagni, dunque lavori per gli altri, cerchi di segnare un gol, è il più fresco. Se lo farà ne sare- mo felici». Ballack invece non ce la farà, Carvalho sì, Essien è squalificato ma ha passato quattro ore in guar- dina per guida in stato di eb- brezza. Aveva scolato nel club privato The Prince of Wales, con un paio di ami- che e amici, 6 bottiglie di Dom Perignon e 1 di Cristal, per un conto di 1500 euro. Una volta montato a bordo della sua Range Rover è sta- to fermato dalla polizia. Con- cludo con un po’ di football: Rafa Benitez recupera Fin- nan e ha il dubbio di Crouch, più bravo che bello. Roman Abramovich è a lutto per la morte del suo sponsor Boris Eltsin, i soldi non sono tutto ma gli ex rubli convertiti in Gran Betagna stanno facen- do di ogni. Arbitra Merk, di mestiere dentista. Vediamo a chi farà più male. P arlano la stessa lingua, hanno la stessa faccia da bambino, gioca- no a pallone mentre gli altri pra- ticano il calcio. Kakà. Rooney e Cristia- no, fiori selvaggi sbocciati nella serra del football moderno, computerizzato, muscolare, tatticista. Il teatro dei sogni ha visto ieri sera gli attori che invitano a sognare sempre. Delizioso e perfido Kakà, pittore classico di gesti essenziali e decisivi, genialoide e tossico Cristiano Ronaldo, artista di disegni astratti e ma- gici, marine eroico Rooney, dal collo tau- rino e gli occhi di chi ha fame sempre, da sempre. Manchester atto primo di una grande commedia, il ragazzo di Bra- silia contro il fenomeno di Madeira con il piccolo, tozzo Wayne a cercare gloria e spazio, mentre intorno a loro il resto della comitiva era formato da puffi, mi- natori e portaborse, servitori e postini, incantati come il popolo dell’Old Traf- ford e il resto della folla calcistica davan- ti ai televisori, per lo spettacolo unico e irripetibile. Il gol di testa di Cristiano, con la complicità balorda del solito Di- da, aveva fatto illudere i diavoli rossi di un’altra marcia trionfale, la presa di Mi- lano dopo la caduta dell’impero Roma- no. Ma qui lo sfidante brasilero ha capi- to che era arrivato il suo momento, l’ora del campeon, come si deve e si usa tra i grandi e non tra gli eroi di carta di un certo povero football nostrano. Prima un diagonale velenoso, come una stilet- tata al fegato, coricando, come un broc- co, Edwin Van der Sar e la sua faccia comica, alzando poi le braccia al cielo e ringraziando Iddio, con una preghiera sofferta e gioiosa assieme. Poi addirittu- ra, in occasione del secondo gol, magni- fico, intontendo lo scozzese Fletcher quindi provocando il goffo scontro tra colleghi, Heinze ed Evra, per conclude- re ancora sotto la pancia di quell’olande- se che è stato eletto, pensate un po’, mi- glior portiere della premierleague. Way- ne è come John, ha deciso che così le cose non poteva e non dovevano prose- guire. Ha riagguantato il Milan e gli ha infilato la baionetta nel fianco alla fine, sotto la pioggia che faceva film epocale. Kakà suona come uno schiaffo alla presunzione made in England. Cristia- no, dopo l’uno due al fegato, ha smesso di fare il fenomeno con le sue gambe lunghe che usa muovere come cesoie che tagliano l’aria e annebbiano la vista di chi gli capita di fronte. E ha capito che le feste di Londra, lunedì sera, i due pre- mi ricevuti a una carriera feroce e pre- coce, sono stati arrugginiti da quel ra- gazzo di Brasilia, così normale quando si muove e corre e dribbla e tira da esse- re proprio per questo formidabile nella sua eleganza mai sfacciata, mai esage- rata. Venticinque anni portati da uomo, nel dire e nel fare, discreto, educato. Que- sto è Kakà. Ventidue anni indossati con lo stile di un paninaro, gli orecchini bril- lanti ai due lobi, il gel in dosi industriali sul capello corvino. Questo è Cristiano chiamato Ronaldo perchè suo padre, che se ne è andato un anno fa, era un tifoso di America, cinema e politica, dun- que di Ronald, Ronald Reegan bravissi- mo a tenere la bandiera nei tre ruoli. Ventidue anni vissuti come si vivono og- gi, tra discoteche, femmine e cazzotti ma con la voglia di uscire sempre per primo, dalla mischia e dal campo. Que- sto è Rooney. Kakà ha lasciato la sua memoria e la sua firma sotto la locandina del teatro che fu di Bobby Charlton e Denis Law, di Matt Busby e di George Best, di Eric Can- tona e di David Beckham. L’Inghilterra ha scoperto che oltre la Manica non ci sono soltanto spaghetti e mandolini. C’è un ragazzo di Brasilia che sa trasforma- re in oro quello che tocca, il pallone tan- to per divertirsi. C’è ancora un altro atto di questa commedia tra Cristiano, Way- ne e Kakà, in un altro teatro dei sogni. San Siro e Milano aspettano la notte del due di maggio per conoscere come an- drà a finire questa meravigliosa storia di calcio tra gli artisti di un gioco che non morirà mai. [TD] Trauma contusivo alla schiena ma non solo. Fran- cesco Totti è alle prese in questi giorni con un doppio problema fisico che al momento lo tiene in dubbio per il derby di domenica. Oltre alla ginoc- chiata rimediata durante la partita (ieri è stato sottoposto ad una risonanza magnetica che ha evidenziato la persistenza dell’ematoma), ecco ora la sciatalgia. Ematoma e sciatalgia, ora Totti rischia il derby La vicenda di Catania-Ascoli, più volte rinviata sen- za rispetto per i legittimi interessi delle due società e dei tifosi, è (parzialmente) giunta a conclusione. La Lega Calcio, dopo la decisione del prefetto Serra, ha confermato che Catania-Ascoli si giocherà il 2 maggio alle 15 in campo neutro a porte chiuse. Ma non si sa ancora la sede: potrebbe infatti non essere il «Braglia» di Modena, come previsto inizialmente. Catania-Ascoli il 2 maggio, ma per ora senza sede Andriy Shevchenko Francesco Totti Achille Serra PAGELLE MILAN Mourinho a Sheva: «C’è il Liverpool, svegliati» Il tecnico del Chelsea dà favoriti i Reds («noi siamo a pezzi») e pizzica l’ucraino QUESTA SERA A LONDRA L’ALTRA SEMIFINALE E tra le facce da bambino spuntano i muscoli di Roone y LA CARICA DI «JOHN» WAYNE Il primo gol di Rooney, quello che ha dato il pareggio al Manchester. Il centravanti inglese imbeccato perfettamente da Scholes ha anticipato l’uscita di Dida. Nel finale Rooney ha fatto addirittura meglio regalando il vantaggio al Manchester dopo aver bruciato Nesta Kakà e Cristiano Ronaldo incantano il «Teatro dei sogni». Delizioso e perfido il brasiliano; genialoide il portoghese. Ma alla fine è la forza del centravanti a decidere il primo round

[GPS] Etralefaccedabambino spuntanoimuscolidiRooney · Dom Perignon e 1 di Cristal, per un conto di 1500 euro. Una volta montato a bordo dellasuaRangeRoverèsta-tofermatodallapolizia.Con-cludo

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Page 1: [GPS] Etralefaccedabambino spuntanoimuscolidiRooney · Dom Perignon e 1 di Cristal, per un conto di 1500 euro. Una volta montato a bordo dellasuaRangeRoverèsta-tofermatodallapolizia.Con-cludo

LONDRA, ORE 20.45DIRETTA RAI 1 E SKY SPORT 1Arbitro: Merk(Germania).

CHELSEA LIVERPOOL1 CECH 25 REINA19 DIARRA 23 FINNAN6 CARVALHO 23 CARRAGHER26 TERRY 5 AGGER3 A.COLE 6 RIISE12 OBIMIKEL 8 GERRARD8 LAMPARD 14 ALONSO4 MAKELELE 20 MASCHERANO10 J.COLE 16 PENNANT7 SHEVCHENKO 15 CROUCH11 DROGBA 17 KUYTAll. Mourinho All.Benitez

LA ROMA TREMA ACCORDO TRA FEDERCALCIO E TAR

nostro inviatoa Manchester

4DIDA. Si fa l’autogol, non dà mai l’im-pressionediesserci(solounabellapa-

rata su Fletcher), polemizza anche colpubblico. Peccato che il Milan gli abbiarinnovato il contrattoperaltri treanni, for-seper regalargli lapensione.

5,5 ODDO. Unaltrochesembracapi-tatoall’Old Traffordper caso.Par-

temaleepoiFergusonmetteRonaldosul-lasua fasciae finisceubriaco.

7NESTA. Dalle sue parti non si passa.Spazzavia tuttoe tutti.È tornato il bel

giocatorediqualchetempofa.

6,5 MALDINI. Fatuttobene, si sacri-fica, ma il peso degli acciacchi lo

costringe ad alzare bandiera bianca dopo45’.Dal 1’ st BONERA 5,5. Faquelchepuòsugli attacchi arrembanti dei rossi. Roo-ney gli scappa sempre via, lui lo stende esi faammonire.

6 JANKULOVSKI. Spingebenesulla fa-scia nel primo tempo, poi pensa più a

coprire.

8GATTUSO.Darglidelguerrieroèridut-tivo: di più, molto di più. È l’anima del

centrocampo rossonero, impossibile su-

perarlo. E il Milan perde molto quando ilRinghio immola un piede al limite dellasuaareaedècostrettoadandarsene.Dal 8’ st BROCCHI 5. Si a sfuggire nelfinaleRooneyche locastiga.

6,5 PIRLO. Il solito ragioniere inmez-zo al campo, tutti i palloni passa-

nodaisuoipiediesasempreachidarli.

7AMBROSINI. Un altro che non si tiramai indietro. Con Gattuso costruisce

una bella gabbia intorno a Ronaldo, poiScholes lomette inapprensione.

6,5 SEEDORF. Bel primo tempo, poinellabattagliasparisce,mail«pro-

fessore»nonsismarriscemai.

8KAKÀ. Vediamo chi gli toglie il Pallo-ne d’oro quest’anno. È lui il re dell’Old

Trafford, vince la sfida con Cristiano Ro-naldo e fa sognare il Milan. Non ci sonopiùaggettivi perdefinirlo e il suosecondo

golèdi incredibilebellezza:classe,capar-bietà,intelligenza,precisioneneltiro.Checosavoletedipiù?

4,5 GILARDINO. Un fantasma, c’eraanche lui ma nessuno l’ha visto,

soprattutto icompagni.Un fantasma.Dal 39’ st GOURCUFF sv.Allenatore ANCELOTTI 6,5. Con unKakàcosìpuòmettergliattornochiunqueefare risultato.Fortunato?No,bravo.Arbitro VASSARAS 6,5. IlsosiadiSylve-ster Stallone non si lascia impressionaredall’urlodell’OldTraffordedirigeconsere-nità,senzasbavature.

[GPS]

Dida che paperaNesta e Gattusosoliti mastini

Tony Damascellinostro inviato a Londra

�Josè Mourinho non sinasconde. Almeno stavolta.«Noi siamo stanchi, a pezzi,il Liverpool è favorito stase-ra e può vincere la coppa».

Rafa Benitez tocca i famosima sa benissimo che il suocollega non va a zig zag, dicela verità, fastidiosa, mole-sta, con quel tono di chi nonlo fa fesso nessuno. Tra i dueallenatori c’è il rispetto chesi deve tra professionisti ebasta. Lo spiega Mourinho:

«Benitez? Non è un amico,perchè mai dovrebbe esser-lo? Buon giorno e buona not-te, questo ci diciamo nel tun-

nel, non c’è altrotra di noi, lo ri-spetto perchè havinto ma non pen-so di eguagliare ilsuo record, trepremierleaguesenza successi».

Mourinho nonsi nasconde. Sta-volta. Il Times hascritto ieri che

due anni orsono, in occasio-ne della sfida con il Bayerndi Monaco, il portoghese,squalificato dall’Uefa perdue turni, dopo gli strilli delNou Camp contro il flirt traRijkaard e l’arbitro Frisk, siera imboscatocomunque ne-gli spogliatoi dello Stamford

Bridge. Da qui, seguendo lapartita in tivvù, avrebbe co-municatoattraverso radiote-lefono al proprio assistenteFarria ogni mossa tattica. Letelecamere e i fotografi sor-preseroFarria, dotatodi ber-retta, con la mano destrasempre vicina all’orecchio.Farria avrebbe riferito a Ste-ve Clark, altro componentedello staff tecnico del Blues,e il quarto uomo dell’Uefa incampo sarebbe intervenutopregando di smetterla. Nelsecondo tempo la scena sa-rebbe così cambiata, Sil-vinho Louro, allenatore deiportieri, faceva da staffettaavanti e indietro nello spo-gliatoio e poi riferiva, trami-te foglietto, i cambiamenti.A fine partita, temendol’ispezione Uefa, Mourinhosarebbe saltato nella cesta

della biancheria (sporca)per uscire dallo stadio. Nellapartita di ritorno si sarebbenascosto nella parte alta del-

la tribuna, sempre con tele-fono cellulare per comunica-re con la panchina ma, sor-preso da una troupe televisi-va, sarebbescappato in al-bergo, da do-ve avrebbecontinuato ilsuo lavoro disuggeritore.

«Questi so-no argomentidi cui si è giàoccupata l’Ue-fa, stop», hatagliato l’ad-detto stampadel Chelseamentre Mou-rinho, di fianco, teneva labocca chiusa. Ma ha dettoancora: «Non berrò champa-gne, non fa parte delle mieabitudini, non fa parte della

cultura portoghese, spagno-la, italiana, semmai di voi in-glesi, che ne siete felici. Riba-disco: noi siamo a pezzi, il Li-

verpool dametà stagio-ne non pen-sa che a que-sta partita,un po’ comeil Milan chein campiona-to non haavuto pres-sioni. Negliultimiduean-ni noi abbia-mo ottenutoalmeno 50punti più del

Liverpool che è squadra dako, più che da torneo lun-go». E poi ha pizzicato Sche-vchenko: «Ha giocato menominuti dei suoi compagni,

dunque lavori per gli altri,cerchi di segnare un gol, è ilpiù fresco. Se lo farà ne sare-mo felici». Ballack invecenon ce la farà, Carvalho sì,Essien è squalificato ma hapassato quattro ore in guar-dina per guida in stato di eb-brezza. Aveva scolato nelclub privato The Prince ofWales, con un paio di ami-che e amici, 6 bottiglie diDom Perignon e 1 di Cristal,per un conto di 1500 euro.Una volta montato a bordodella sua Range Rover è sta-to fermato dalla polizia. Con-cludo con un po’ di football:Rafa Benitez recupera Fin-nan e ha il dubbio di Crouch,più bravo che bello. RomanAbramovich è a lutto per lamorte del suo sponsor BorisEltsin, i soldi non sono tuttoma gli ex rubli convertiti inGran Betagna stanno facen-do di ogni. Arbitra Merk, dimestiere dentista. Vediamoa chi farà più male.

Parlano la stessa lingua, hanno lastessa faccia da bambino, gioca-no a pallone mentre gli altri pra-

ticano il calcio. Kakà. Rooney e Cristia-no, fiori selvaggi sbocciati nella serradel football moderno, computerizzato,muscolare, tatticista. Il teatro dei sogniha visto ieri sera gli attori che invitano asognare sempre. Delizioso e perfidoKakà, pittore classico di gesti essenzialie decisivi, genialoide e tossico CristianoRonaldo, artista di disegni astratti e ma-gici, marine eroico Rooney, dal collo tau-rino e gli occhi di chi ha fame sempre,da sempre. Manchester atto primo diunagrande commedia, il ragazzo di Bra-silia contro il fenomeno di Madeira conil piccolo, tozzo Wayne a cercare gloriae spazio, mentre intorno a loro il restodella comitiva era formato da puffi, mi-natori e portaborse, servitori e postini,incantati come il popolo dell’Old Traf-ford e il resto della folla calcistica davan-ti ai televisori, per lo spettacolo unico eirripetibile. Il gol di testa di Cristiano,con la complicità balorda del solito Di-da, aveva fatto illudere i diavoli rossi diun’altra marcia trionfale, la presa di Mi-lano dopo la caduta dell’impero Roma-no. Ma qui lo sfidante brasilero ha capi-to che era arrivato il suo momento, l’oradel campeon, come si deve e si usa tra igrandi e non tra gli eroi di carta di uncerto povero football nostrano. Primaun diagonale velenoso, come una stilet-tata al fegato, coricando, come un broc-co, Edwin Van der Sar e la sua facciacomica, alzando poi le braccia al cielo eringraziando Iddio, con una preghierasofferta e gioiosa assieme. Poi addirittu-ra, in occasione del secondo gol, magni-fico, intontendo lo scozzese Fletcherquindi provocando il goffo scontro tracolleghi, Heinze ed Evra, per conclude-re ancora sotto la pancia di quell’olande-

se che è stato eletto, pensate un po’, mi-glior portiere della premierleague. Way-ne è come John, ha deciso che così lecose non poteva e non dovevano prose-guire. Ha riagguantato il Milan e gli hainfilato la baionetta nel fianco alla fine,sotto la pioggia che faceva film epocale.

Kakà suona come uno schiaffo allapresunzione made in England. Cristia-no, dopo l’uno due al fegato, ha smessodi fare il fenomeno con le sue gambelunghe che usa muovere come cesoieche tagliano l’aria e annebbiano la vistadi chi gli capita di fronte. E ha capito chele feste di Londra, lunedì sera, i due pre-mi ricevuti a una carriera feroce e pre-coce, sono stati arrugginiti da quel ra-gazzo di Brasilia, così normale quandosi muove e corre e dribbla e tira da esse-re proprio per questo formidabile nellasua eleganza mai sfacciata, mai esage-rata.

Venticinque anni portati da uomo, nel

dire e nel fare, discreto, educato. Que-sto è Kakà. Ventidue anni indossati conlo stile di un paninaro, gli orecchini bril-lanti ai due lobi, il gel in dosi industrialisul capello corvino. Questo è Cristianochiamato Ronaldo perchè suo padre,che se ne è andato un anno fa, era untifoso di America, cinema e politica, dun-que di Ronald, Ronald Reegan bravissi-mo a tenere la bandiera nei tre ruoli.Ventidue anni vissuti come si vivono og-gi, tra discoteche, femmine e cazzottima con la voglia di uscire sempre perprimo, dalla mischia e dal campo. Que-sto è Rooney.

Kakà ha lasciato la sua memoria e lasua firma sotto la locandina del teatroche fu di Bobby Charlton e Denis Law, diMattBusby e di George Best, di Eric Can-tona e di David Beckham. L’Inghilterraha scoperto che oltre la Manica non cisono soltanto spaghetti e mandolini. C’èun ragazzo di Brasilia che sa trasforma-re in oro quello che tocca, il pallone tan-to per divertirsi. C’è ancora un altro attodi questa commedia tra Cristiano, Way-ne e Kakà, in un altro teatro dei sogni.San Siro e Milano aspettano la notte deldue di maggio per conoscere come an-drà a finire questa meravigliosa storiadi calcio tra gli artisti di un gioco chenon morirà mai.

[TD]

Traumacontusivoallaschienamanonsolo.Fran-cesco Totti è alle prese in questi giorni con undoppioproblemafisicochealmomentolotieneindubbio per il derby di domenica. Oltre alla ginoc-

chiata rimediata durante la partita (ieri è statosottoposto ad una risonanza magnetica che haevidenziato la persistenza dell’ematoma), eccoora lasciatalgia.

Ematoma e sciatalgia, ora Totti rischia il derbyLa vicenda di Catania-Ascoli, più volte rinviata sen-za rispetto per i legittimi interessi delle due societàe dei tifosi, è (parzialmente) giunta a conclusione.LaLegaCalcio,dopoladecisionedelprefettoSerra,

ha confermato che Catania-Ascoli si giocherà il 2maggioalle15 incampo neutroa portechiuse.Manonsisaancoralasede:potrebbeinfattinonessereil «Braglia»diModena,comeprevisto inizialmente.

Catania-Ascoli il 2 maggio, ma per ora senza sede

Andriy Shevchenko

Francesco Totti Achille Serra

PAGELLE MILAN

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Il tecnico del Chelseadà favoriti i Reds

(«noi siamo a pezzi»)e pizzica l’ucraino

QUESTA SERA A LONDRA L’ALTRA SEMIFINALE

E tra le facce da bambinospuntano i muscoli di Rooney

LA CARICADI «JOHN» WAYNEIl primo goldi Rooney,quello che ha datoil pareggioal Manchester.Il centravantiinglese imbeccatoperfettamenteda Scholesha anticipatol’uscita di Dida.Nel finale Rooneyha fatto addiritturameglio regalandoil vantaggioal Manchesterdopo aver bruciatoNesta

Kakà e Cristiano Ronaldo incantano il «Teatrodei sogni». Delizioso e perfido il brasiliano;

genialoide il portoghese. Ma alla fine è la forzadel centravanti a decidere il primo round