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INTRAPRESÆ COLLEZIONE GUGGENHEIM PRESENTA IN ANTEPRIMA EUROPEA IL CAPOLAVORO DELL’ESPRESSIONISMO ASTRATTO AMERICANO. © CORBIS

Guggenheim Intrapresæ - sbarca in laguna · 2019. 7. 17. · te di Intrapresæ Collezione Guggenheim, sostenendo in questo modo le attività del museo di Venezia, assieme ad altre

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    In alto: Jackson Pollock, Murale,

    1943, olio e caseina su tela, 242,9 x 603,9.

    Donazione Peggy Guggenheim, 1959. University of Iowa

    Museum of Art.

    A destra: Jackson Pollock

    nel suo studio, 1947.Foto di Herbert Matter.

    ê ILARIA BANNIFOTO DI COLLEZIONE GUGGENHEIM

    sbarca in laguna

    Linee curve che in un turbinìo di riccioli donano vita ed energia materica al colore, gocce di pittura che danzano sulla tela dando forma alla tensione interiore dell’artista che, in una sorta di estasi dell’inconscio, inonda il Murale di riferimenti personali, cultu-rali, sociali e politici. La tela di Jackson Pollock è per la prima volta in Italia, a Palazzo Venier dei Leoni. Sei metri di dipinto realizzati dall’artista riconosciuto come uno dei massimi esempi di

    INTRAPRESÆ COLLEzIONE GuGGENhEIm PRESENTA IN ANTEPRImA EuROPEA IL CAPOLAvORO DELL’ESPRESSIONISmO ASTRATTO AmERICANO.

    LA RIVISTA DEL CLUB

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    Dal 2007 Manifatture Sigaro Toscano fa par-te di Intrapresæ Collezione Guggenheim, sostenendo in questo modo le attività del museo di Venezia, assieme ad altre prestigiose aziende italia-ne. Siamo felici di presentarvi in questo numero due esposizione uniche, un’ottima occasione per visitare la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. La prima è “Jackson Pollock, Murale. Energia resa visibile”, in

    mostra fino al 16 novembre prossimo, il gigantesco Murale farà poi tappa a Berlino, alla Deutsche Bank Kunsthalle, e al Museo Picasso di Malaga. In apertura il 3 ottobre, sarà poi: “V.s. Gaitonde. Pittura come processo, pittura come vita” (fino al 10 gennaio 2016), a cura di Sandhini Poddar, curatrice aggiunta Solo-mon R. Guggenheim Museum, con Amara Antilla, asistant curator Solomon R. Guggenheim Museum.

    INTRAPRESÆ COLLEzIONE GuGGENhEIm PRESENTA IN ANTEPRImA IN ITALIA IL CAPOLAvORO DELL’ESPRESSIONISmO ASTRATTO AmERICANO.

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    In alto: Jackson Pollock, Murale,

    1943, olio e caseina su tela, 242,9 x 603,9.

    Donazione Peggy Guggenheim, 1959. University of Iowa

    Museum of Art.

    A destra: Jackson Pollock

    nel suo studio, 1947.Foto di Herbert Matter.

    ê ILARIA BANNIFOTO DI COLLEZIONE GUGGENHEIM

    sbarca in laguna

    Linee curve che in un turbinìo di riccioli donano vita ed energia materica al colore, gocce di pittura che danzano sulla tela dando forma alla tensione interiore dell’artista che, in una sorta di estasi dell’inconscio, inonda il Murale di riferimenti personali, cultu-rali, sociali e politici. La tela di Jackson Pollock è per la prima volta in Italia, a Palazzo Venier dei Leoni. Sei metri di dipinto realizzati dall’artista riconosciuto come uno dei massimi esempi di

    INTRAPRESÆ COLLEzIONE GuGGENhEIm PRESENTA IN ANTEPRImA EuROPEA IL CAPOLAvORO DELL’ESPRESSIONISmO ASTRATTO AmERICANO.

    LA RIVISTA DEL CLUB

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    Dal 2007 Manifatture Sigaro Toscano fa par-te di Intrapresæ Collezione Guggenheim, sostenendo in questo modo le attività del museo di Venezia, assieme ad altre prestigiose aziende italia-ne. Siamo felici di presentarvi in questo numero due esposizione uniche, un’ottima occasione per visitare la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. La prima è “Jackson Pollock, Murale. Energia resa visibile”, in

    mostra fino al 16 novembre prossimo, il gigantesco Murale farà poi tappa a Berlino, alla Deutsche Bank Kunsthalle, e al Museo Picasso di Malaga. In apertura il 3 ottobre, sarà poi: “V.s. Gaitonde. Pittura come processo, pittura come vita” (fino al 10 gennaio 2016), a cura di Sandhini Poddar, curatrice aggiunta Solo-mon R. Guggenheim Museum, con Amara Antilla, asistant curator Solomon R. Guggenheim Museum.

    INTRAPRESÆ COLLEzIONE GuGGENhEIm PRESENTA IN ANTEPRImA IN ITALIA IL CAPOLAvORO DELL’ESPRESSIONISmO ASTRATTO AmERICANO.

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  • LA RIVISTA DEL CLUB LA RIVISTA DEL CLUB46 47

    Da sinistra in senso orario: Vasudeo Santu Gaitonde (1924–2001) Untitled, 1985. A fianco: Vasudeo Santu Gaitonde (1924–2001) Painting No. 6, 1962. A sinistra: Barbara Morgan, Energia pura e uomo nevrotico, 1940. A destra: Barbara MorganSenza titolo (HumphreyWeidman Group, Lynchtown) 1938. A sinistra: Aaron Siskind, Chicago 8, 1948 (Fotografia di Mark Ranney). A fianco:Jackson Pollock La donna luna(The Moon Woman), 1942.

    Collezione Peggy Guggenheim3 ottobre 2015 – 10 gennaio 2016

    V.S. GAITONDE.

    Pittura come processo, pittura come vita.

    Con oltre 40 dipinti e opere su carta provenienti dalle più importanti istituzioni pubbliche e collezioni private tra Asia, Europa e Stati Uniti, V.S. Gaitonde. Pittura come processo, pittura come vita è la prima retrospettiva mai realizzata dedicata all’artista indiano Vasudeo Santu Gaitonde (1924–2001). Con una carriera artistica che non ha pari nella storia dell’arte moderna del Sud-Est asiatico, il lavoro di Gaitonde presenta un’opportunità senza precedenti di esplorare l’arte moderna indiana che caratterizzò i centri metropolitani di Bombay (oggi Mumbai) e New Delhi dalla seconda metà degli anni ’40 alla fine del XX secolo. Nato a Nagpur, in India, Gaitonde è stato un pittore di eccezionale levatura, noto agli artisti e agli intellettuali della sua epoca, come agli studiosi e ai collezionisti della generazione successiva, per la sua assoluta integrità di spirito e di scopo. Gaitonde comincia a sviluppare un proprio stile non-oggettivo alla fine degli anni ’50, impiegando spatole, rulli e utilizzando spesso fogli di giornale strappati per creare fluttuanti forme astratte. Questo suo avvicinamento alla non-oggettività lo accosta alla storia della Fondazione Solomon R. Guggenheim, e del museo stesso, dove la mostra è stata ospitata prima della tappa veneziana.

    A cura di Sandhini Poddar, curatrice aggiunta Solomon R. Guggenheim Museum, con Amara Antilla,

    assistant curator Solomon R. Guggenheim Museum

    arte americana del secolo scorso. Il Murale viene presentato al pubblico dopo l’importante restauro a cura del Getty Conservation Institute, all’inter-no di una mostra curata da David Anfam, senior consulting curator del Clyfford Still Museum di Denver e direttore del Research Center, aperta al pubblico fino al 16 novembre 2015. L’esposizione è inoltre arricchita da una ventina di opere di artisti accuratamente selezionati, tra cui David Smith,

    Peggy Guggenheim e Jackson Pollock davanti al Murale, 1943. Foto di George Kargar.

    Clyfford Still e Barbara Morgan, che completano il percorso espositivo facendo da cornice al Murale e inserendolo in un quadro più ampio che coinvolge l’intera pittura murale americana degli anni ’40. Inventore della tecnica del dripping (sgocciola-tura), Pollock abbandona l’uso dei convenzionali pennelli, prediligendo bastoncini o siringhe da cucina dai quali fa colare o lancia il colore sulla tela stesa sul pavimento, intorno alla quale si muove

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  • LA RIVISTA DEL CLUB LA RIVISTA DEL CLUB46 47

    Da sinistra in senso orario: Vasudeo Santu Gaitonde (1924–2001) Untitled, 1985. A fianco: Vasudeo Santu Gaitonde (1924–2001) Painting No. 6, 1962. A sinistra: Barbara Morgan, Energia pura e uomo nevrotico, 1940. A destra: Barbara MorganSenza titolo (HumphreyWeidman Group, Lynchtown) 1938. A sinistra: Aaron Siskind, Chicago 8, 1948 (Fotografia di Mark Ranney). A fianco:Jackson Pollock La donna luna(The Moon Woman), 1942.

    Collezione Peggy Guggenheim3 ottobre 2015 – 10 gennaio 2016

    V.S. GAITONDE.

    Pittura come processo, pittura come vita.

    Con oltre 40 dipinti e opere su carta provenienti dalle più importanti istituzioni pubbliche e collezioni private tra Asia, Europa e Stati Uniti, V.S. Gaitonde. Pittura come processo, pittura come vita è la prima retrospettiva mai realizzata dedicata all’artista indiano Vasudeo Santu Gaitonde (1924–2001). Con una carriera artistica che non ha pari nella storia dell’arte moderna del Sud-Est asiatico, il lavoro di Gaitonde presenta un’opportunità senza precedenti di esplorare l’arte moderna indiana che caratterizzò i centri metropolitani di Bombay (oggi Mumbai) e New Delhi dalla seconda metà degli anni ’40 alla fine del XX secolo. Nato a Nagpur, in India, Gaitonde è stato un pittore di eccezionale levatura, noto agli artisti e agli intellettuali della sua epoca, come agli studiosi e ai collezionisti della generazione successiva, per la sua assoluta integrità di spirito e di scopo. Gaitonde comincia a sviluppare un proprio stile non-oggettivo alla fine degli anni ’50, impiegando spatole, rulli e utilizzando spesso fogli di giornale strappati per creare fluttuanti forme astratte. Questo suo avvicinamento alla non-oggettività lo accosta alla storia della Fondazione Solomon R. Guggenheim, e del museo stesso, dove la mostra è stata ospitata prima della tappa veneziana.

    A cura di Sandhini Poddar, curatrice aggiunta Solomon R. Guggenheim Museum, con Amara Antilla,

    assistant curator Solomon R. Guggenheim Museum

    arte americana del secolo scorso. Il Murale viene presentato al pubblico dopo l’importante restauro a cura del Getty Conservation Institute, all’inter-no di una mostra curata da David Anfam, senior consulting curator del Clyfford Still Museum di Denver e direttore del Research Center, aperta al pubblico fino al 16 novembre 2015. L’esposizione è inoltre arricchita da una ventina di opere di artisti accuratamente selezionati, tra cui David Smith,

    Peggy Guggenheim e Jackson Pollock davanti al Murale, 1943. Foto di George Kargar.

    Clyfford Still e Barbara Morgan, che completano il percorso espositivo facendo da cornice al Murale e inserendolo in un quadro più ampio che coinvolge l’intera pittura murale americana degli anni ’40. Inventore della tecnica del dripping (sgocciola-tura), Pollock abbandona l’uso dei convenzionali pennelli, prediligendo bastoncini o siringhe da cucina dai quali fa colare o lancia il colore sulla tela stesa sul pavimento, intorno alla quale si muove

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  • LA RIVISTA DEL CLUB48

    Alckemy Pollock in laboratorio, © 2015 Opd-Guggenheim. Foto di Pino Zicarelli

    talento del giovane artista e subito riconosciuta da gran parte della critica come il capolavoro dell’E-spressionismo astratto. Un’occasione che segnerà profondamente la vita e la produzione pittorica di Pollock: per l’artista le dimensioni dell’opera non ridefiniscono solo i limiti delle sue capacità, ma anche le potenzialità della pittura. La sua innova-zione indica una nuova direzione della corrente ar-tistica, combinando il metodo convenzionale e lo stile astratto nelle grandi dimensioni della pittura murale. Per descrivere la fusione di differenti stili e soggetti nella sua opera Pollock dirà che: “Tutto passa attraverso quella dannata superficie”. Mece-nate degli artisti della scuola di New York, Peggy apre la sua galleria, Art of This Century, agli inizi degli anni’40 dove espone le opere delle nuove tendenze dell’arte americana e internazionale.

    È con l’aiuto di questa preziosa mecenate che Pollock può dedicarsi completamente alla sua nuova arte, nel fienile trasformato in laboratorio della sua casa di Spring, dove abbandona definiti-vamente l’arte figurativa per dedicarsi a una nuova forma di espressionismo.

    Alla fine degli anni ’40 Peggy arriva in Laguna con le opere di Pollock, forte della novità artistica che porta con sé. Nel 1950 il Museo Correr di Ve-nezia ospita la prima personale dell’artista newyor-kese nel vecchio continente, i diecimila visitatori della mostra lo consacrano come uno dei maggiori pittori del momento. Spinta dall’enorme successo di critica e di pubblico, per diffondere le opere di Pollock, Peggy dona le sue tele a molti musei, sia negli Stati Uniti che in Europa, portandolo in breve tempo alla notorietà. ê

    come in una danza dettata dall’inconscio. Getta così le basi del movimento dell’action painting: la pittura enfatizzata dall’atto fisico del colore, che spontaneamente si unisce alla tela in un gesto di libertà dell’artista. Dipinta per il suo appartamento newyorkese, l’enorme tela viene commissionata da Peggy Guggenheim nel 1943, allora affascinata dal

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    Dal 1992, Intrapresæ Collezione Guggenheim unisce un gruppo di eccellenze aziendali italiane nel primo progetto di Corporate Membership in un museo italiano. Queste le ventidue aziende accomunate dal motto “L’Arte ispira l’Impresa. L’Impresa fa vivere l’Arte”: Manifatture Sigaro Toscano – Gruppo Industriale Maccaferri, Acqua di Parma, Aermec, Allegrini, Apice, Arclinea, Corriere della Sera, Distilleria Nardini, Florim, Gruppo Campari, Hangar Design Group, Hausbrandt, Istituto Europeo di Design, Mapei, Reggiani Illuminazione, René Caovilla, Rubelli, Ruinart, Safilo Group, Stevanato Group, Swatch, Trend.Tutte assieme contribuiscono alla realizzazione dei progetti espositivi e alle attività culturali della Collezione Peggy Guggenheim con il sostegno della private bank svizzera BSI. Per saperne di più si può visitare il sito internet guggenheim-intrapresae.it.

    Intrapresæ Collezione Guggenheim

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