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23 Venerdì 5 Gennaio 2018 www.ilmessaggero.it Fax: 06 4720344 e-mail: [email protected] Cultura & Spettacoli R oma, 28 febbraio 1939 Laura carissima Stamane, dopo poche ore di sonno, ho sentito l’improvviso richiamo alla vita, quel colpo di remo a me così familiare. Il Dio ignoto, col quale ciascuno naviga, ha mutato la rotta del mio destino, ma non ha cambiato si- stema. Nella desolazione dei mille alberghi dove ho giaciuto finora, egli è stato sempre presente al mio sonno, e mi ha sempre invidiato la morte, richiamandomi alla pena del vivere con bru- schi risvegli; stanotte, come ieri, dopo le brevi giornate nelle quali mi era sembrato di esser- gli sfuggito di mano, rapidamente correndo sul greto del fiume, ho capito che egli ritorna, che sono sua preda, e non potrò mai saziarmi della pace degli uomini. La mia vita ora non conosce più pena. Tu, come la nostra amica Biancaneve, hai cacciato i cattivi mostri dal bosco incantato. Per chiun- que, questo avrebbe costituito il termine di un cammino, quello che è precluso a ogni sguar- do, il vissero felici e contenti delle buone no- velle. Ed ecco che invece per me comincia pro- prio ora una vita nuova, una nuova esperien- za, la mia vita in te: qualcosa che mi era del tut- to ignoto, se non voglio risalire ai primi im- provvisi affetti della fanciullezza, che non ave- vano però la lucida mirabile consapevolezza di questo. NELLA NOTTE Il giorno, coi suoi travagli, rende la mia vita si- mile a quella degli altri. Ma nella notte, quan- do gli altri dormono, e dorme con essi il loro dio sonnolento, quello che mi veglia e sorve- glia mi scuote, e mi chiama al mio amore. Tut- to è come prima. Una voce inesorabile, un sus- sulto, il gusto amaro dell’infinito silenzio. E su- bito sono in mezzo alla fiamma, alla luce abba- gliante, che non dà un dolore ai miei occhi aperti e sbarrati, ma sento che mi consuma, perché nasce da me, dal legno che più arde quanto più è arido. Trascorro così lunghe ore, in pensieri che nes- suna parola potrà esprimere, fino a quando non comincia il risveglio del grande zoo, e gli umili rumori degli uomini mi dicono che è tempo ch’io torni al loro inevitabile mondo. Salvatore Satta © RIPRODUZIONE RISERVATA Missive con mille pseudonimi e artifici letterari, rivolte alla donna che diventerà sua moglie, Laura Boschian Il libro “Mia indissolubile compagna” svela il lato fragile dell’autore sardo, tra la gioia di scrivere e le pene del cuore Le lettere d’amore IL LIBRO P erché hanno ancora fasci- no alcuni epistolari d’amo- re, nati spesso senza pensa- re a un futuro lettore, sulla spinta delle cantilene del cuore, degli spasimi della lontananza e della perdita, della tenerezza e del desiderio? L’han- no anche perché presentano si- tuazioni di diverso tipo, in una va- rietà davvero intrigante nelle po- sture sentimentali, emotive, bio- grafiche. Pier Paolo Pasolini defi- niva questa condizione di massi- ma esposizione come essere «aperti a ventaglio». Si possono vergare lettere nei modi di Pes- soa, che scrive d’amore gustando- ne l’assenza fisica, in una distan- za cercata e perseguita con artifi- ci. O in quelli, appassionati e an- che crudeli, dentro il mondo di Campana che, prima di finire in manicomio, scrive alcuni dei ver- si più belli per la tanto amata e tanto detestata Sibilla. LA CAREZZA «Non temere, Laura. Tu avrai sempre la carezza di Bob. La ca- rezza che nessuno conosce per- ché nessuno ha mai sentito tre- mare la mia mano nello sfiorare il tuo volto. Ed io sento che verrà un giorno in cui la mia carezza di- venterà consueta eppure la mia mano continuerà a tremare». Bob è Salvatore Satta che firma le lettere per la fidanzata, poi futura moglie, Laura Boschian: lei assi- stente volontaria di letteratura russa a Padova, lui trentaseienne professore di diritto processuale civile. Mia indissolubile compa- gna, il volume che raccoglie le let- tere per Laura dal 1938 al 1971, mostra un uomo in pena, delizio- samente ansioso e impaziente, portato a vivere ogni incontro co- me una festa, ogni distacco come un lutto. E sempre sul filo della te- nerezza e dell’amore tanto appas- sionato quanto tenace e longevo, ma anche dell’ironia come pure di una «perpetua infelicità» e di una fragilità inaspettata in un se- vero giurista. Quelle centoventi lettere il futuro autore de Il gior- no del giudizio le scrive tra una ca- mera d’albergo e un’altra, nella pausa di una lezione, spesso in treno, o in sosta nelle varie stazio- ni del suo nomadismo accademi- co. Affidandosi con abbandono e insieme consapevolezza e fidu- cia, al potere di conoscenza e ri- specchiamento che la scrittura epistolare può rivelare. Ogni let- tera è un ponte che non solo sem- pre più lo lega all’amata, ma è an- che un ponte aperto dentro se stesso con raccoglimenti, fanta- sie, dubbi, rimorsi, propositi che permettono di soppesare ogni emozione e ogni idea. LA CURATRICE Angela Guiso, che con amorevole cura ha scavato negli archivi se- tacciando ogni tipo di carte inter- pretando il tutto con finezza criti- ca, osserva che quella di Satta «è un’originale cronaca di viaggio verso Laura, libro mastro che ac- coglie pensieri su pensieri per una variante identità sentimenta- le». Mia indissolubile compagna è un eccezionale diario che si legge quasi fosse un involontario e tan- to più necessario romanzo di for- mazione con il suo mood tra il ri- flessivo, l’appassionato, l’ironico. A raccontare la costruzione di un amore c’è uno scrittore im- merso nella letteratura fino al col- lo, con tante citazioni che bona- riamente gli rimprovera l’amata Laura. Uno scrittore che ancora non si è svelato, anche se ha già alle spalle un romanzo La veran- da e altre prove in corso d’opera come “Caino” che va leggendo al- la sua Laura. L’amore si costrui- sce in tanti modi, nei modi cui Satta riesce a individuare ogni suo percorso, con il batticuore che sempre l’accompagna ma an- che con la ragionevole certezza di chi lo sente crescere e lo vuole far crescere. Confessando la fragili- tà, il male di vivere, «tutto ciò che faccio mi sembra di una vanità che non ha certo l’attrazione che pure le infinite cose vane della vita hanno su di noi». LA PAROLA Osservando la profonda muta- zione con cui il sentimento agi- sce in lui: «L’uo- mo maturo è ca- pace di farsi un cuore in una len- ta riconquista di sé. Se ci riesce la parola di quel cuore è più sicu- ra e profonda di quello perduto». Anche proget- tando per lei le- zioni di diritto e sardo, per lui d’inglese e ceco. Per evitare che in ogni possibile litigio «tu mi esplo- da in ceco ed io in sardo, senza che ci comprendiamo a vicenda». Renato Minore © RIPRODUZIONE RISERVATA L’anticipazione Salvatore Salvatore Satta Satta Tu, come Biancaneve hai cacciato i mostri Pubblichiamo una lettera di Salvatore Satta alla moglie Laura Boschian, tratta da “Mia indissolubile compagna”, edito da Ilisso. La lettera è conservata nel Fondo Salvatore Satta dell’Università di Sassari LA COPPIA Salvatore Satta (1902-1975) sposò nel 1939 Laura Boschian SALVATORE SATTA Mia indissolubile compagna (A cura di Angela Guiso) ILISSO 346 pagine 11 euro SCOMPARE A 85 ANNI AHARON APPELFELD CANTORE DELLA SHOAH A FINE MESE IN LIBRERIA IL SUO INEDITO “GIORNI LUMINOSI”

haicacciatoimostri Satta · 2018. 1. 7. · richiamandomi alla pena del vivere con bru-schi risvegli; stanotte, come ieri, dopo le brevi giornate nelle quali mi era sembrato di esser-gli

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    23

    Venerdì 5Gennaio2018www.ilmessaggero.it

    Fax: 064720344e-mail: [email protected]

    Cultura & Spettacoli

    R oma, 28 febbraio 1939Laura carissimaStamane, dopo poche ore di sonno, hosentito l’improvviso richiamo alla vita,quel colpo di remo a me così familiare. Il Dioignoto, col quale ciascunonaviga, hamutato larotta del mio destino, ma non ha cambiato si-stema.Nella desolazionedeimille alberghi doveho

    giaciuto finora, egli è stato sempre presente almio sonno, e mi ha sempre invidiato la morte,richiamandomi alla pena del vivere con bru-schi risvegli; stanotte, come ieri, dopo le brevigiornate nelle quali mi era sembrato di esser-gli sfuggito di mano, rapidamente correndosul greto del fiume, ho capito che egli ritorna,che sono sua preda, e non potrò mai saziarmidella pacedegli uomini.La mia vita ora non conosce più pena. Tu,

    come lanostra amicaBiancaneve, hai cacciatoi cattivi mostri dal bosco incantato. Per chiun-que, questo avrebbe costituito il termine di uncammino, quello che è precluso a ogni sguar-do, il vissero felici e contenti delle buone no-velle. Ed ecco che invece perme comincia pro-prio ora una vita nuova, una nuova esperien-za, lamia vita in te: qualcosa chemi era del tut-to ignoto, se non voglio risalire ai primi im-provvisi affetti della fanciullezza, che non ave-vano però la lucida mirabile consapevolezzadi questo.

    NELLA NOTTEIl giorno, coi suoi travagli, rende lamia vita si-mile a quella degli altri. Ma nella notte, quan-do gli altri dormono, e dorme con essi il lorodio sonnolento, quello che mi veglia e sorve-gliami scuote, emi chiama almio amore. Tut-to è come prima. Una voce inesorabile, un sus-sulto, il gusto amaro dell’infinito silenzio. E su-bito sono inmezzo alla fiamma, alla luce abba-gliante, che non dà un dolore ai miei occhiaperti e sbarrati, ma sento che mi consuma,perché nasce da me, dal legno che più ardequantopiù è arido.Trascorro così lunghe ore, in pensieri che nes-suna parola potrà esprimere, fino a quandonon comincia il risveglio del grande zoo, e gliumili rumori degli uomini mi dicono che ètempoch’io torni al loro inevitabilemondo.

    SalvatoreSatta©RIPRODUZIONERISERVATA

    Missive con mille pseudonimi e artifici letterari, rivolte alla donna che diventerà sua moglie, Laura Boschian

    Il libro “Mia indissolubile compagna” svela il lato fragile dell’autore sardo, tra la gioia di scrivere e le pene del cuore

    Le lettere

    d’amore

    IL LIBRO

    Perché hanno ancora fasci-no alcuni epistolari d’amo-re, nati spesso senza pensa-re a un futuro lettore, sullaspinta delle cantilene delcuore, degli spasimi della

    lontananza e della perdita, dellatenerezza e del desiderio? L’han-no anche perché presentano si-tuazioni di diverso tipo, in una va-rietà davvero intrigante nelle po-sture sentimentali, emotive, bio-grafiche. Pier Paolo Pasolini defi-niva questa condizione di massi-ma esposizione come essere«aperti a ventaglio». Si possonovergare lettere nei modi di Pes-soa, che scrive d’amore gustando-ne l’assenza fisica, in una distan-za cercata e perseguita con artifi-ci. O in quelli, appassionati e an-che crudeli, dentro il mondo diCampana che, prima di finire inmanicomio, scrive alcuni dei ver-si più belli per la tanto amata etantodetestata Sibilla.

    LA CAREZZA«Non temere, Laura. Tu avraisempre la carezza di Bob. La ca-rezza che nessuno conosce per-ché nessuno ha mai sentito tre-mare la mia mano nello sfiorareil tuo volto. Ed io sento che verràun giorno in cui lamia carezza di-venterà consueta eppure la miamano continuerà a tremare».

    Bob è Salvatore Satta che firma lelettereper la fidanzata, poi futuramoglie, Laura Boschian: lei assi-stente volontaria di letteraturarussa a Padova, lui trentaseienneprofessore di diritto processualecivile. Mia indissolubile compa-gna, il volume che raccoglie le let-tere per Laura dal 1938 al 1971,mostra un uomo in pena, delizio-samente ansioso e impaziente,portato a vivere ogni incontro co-me una festa, ogni distacco comeun lutto. E sempre sul filo della te-nerezza e dell’amore tanto appas-sionato quanto tenace e longevo,ma anche dell’ironia come puredi una «perpetua infelicità» e diuna fragilità inaspettata in un se-vero giurista. Quelle centoventilettere il futuro autore de Il gior-no del giudizio le scrive tra una ca-mera d’albergo e un’altra, nellapausa di una lezione, spesso intreno, o in sosta nelle varie stazio-ni del suo nomadismo accademi-co. Affidandosi con abbandono einsieme consapevolezza e fidu-

    cia, al potere di conoscenza e ri-specchiamento che la scritturaepistolare può rivelare. Ogni let-tera è un ponte che non solo sem-pre più lo lega all’amata,ma è an-che un ponte aperto dentro sestesso con raccoglimenti, fanta-sie, dubbi, rimorsi, propositi chepermettono di soppesare ogniemozione eogni idea.

    LA CURATRICEAngelaGuiso, che conamorevolecura ha scavato negli archivi se-tacciando ogni tipo di carte inter-pretando il tutto con finezza criti-ca, osserva che quella di Satta «èun’originale cronaca di viaggioverso Laura, libro mastro che ac-coglie pensieri su pensieri peruna variante identità sentimenta-le».Mia indissolubile compagna èun eccezionale diario che si leggequasi fosse un involontario e tan-to più necessario romanzo di for-mazione con il suomood tra il ri-flessivo, l’appassionato, l’ironico.A raccontare la costruzione di

    un amore c’è uno scrittore im-merso nella letteratura fino al col-lo, con tante citazioni che bona-riamente gli rimprovera l’amataLaura. Uno scrittore che ancoranon si è svelato, anche se ha giàalle spalle un romanzo La veran-da e altre prove in corso d’operacome “Caino” che va leggendo al-la sua Laura. L’amore si costrui-sce in tanti modi, nei modi cuiSatta riesce a individuare ogni

    suo percorso, con il batticuoreche sempre l’accompagnama an-che con la ragionevole certezzadichi lo sente crescere e lo vuole farcrescere. Confessando la fragili-tà, il male di vivere, «tutto ciò chefaccio mi sembra di una vanità

    chenonha certol’attrazione chepure le infinitecose vane dellavita hanno su dinoi».

    LA PAROLAOsservando laprofonda muta-zione con cui ilsentimento agi-sce in lui: «L’uo-momaturo è ca-pace di farsi uncuore in una len-ta riconquista disé. Se ci riesce laparola di quelcuore è più sicu-ra e profonda diquello perduto».Anche proget-tando per lei le-zioni di diritto esardo, per lui

    d’inglese e ceco. Per evitare che inogni possibile litigio «tumi esplo-da in ceco ed io in sardo, senzache ci comprendiamoavicenda».

    RenatoMinore©RIPRODUZIONERISERVATA

    L’anticipazione

    SalvatoreSalvatore

    SattaSatta

    Tu, come Biancanevehai cacciato i mostri

    Pubblichiamouna letteradiSalvatoreSattaallamoglieLauraBoschian,trattada “Mia indissolubilecompagna”, editoda Ilisso. La letteraèconservatanelFondoSalvatoreSattadell’UniversitàdiSassari

    LA COPPIASalvatoreSatta(1902-1975)sposò nel 1939LauraBoschian

    SALVATORESATTAMia indissolubilecompagna(A cura di AngelaGuiso)ILISSO346 pagine11 euro

    SCOMPARE A 85 ANNI AHARON APPELFELDCANTORE DELLA SHOAHA FINE MESE IN LIBRERIAIL SUO INEDITO “GIORNI LUMINOSI”