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Fatti di Sarzana 1 Fatti di Sarzana Con i Fatti di Sarzana ci si riferisce ad uno scontro armato tra fascisti e militari del Regio Esercito avvenuto nella città di Sarzana. All'alba del 21 luglio 1921, nella città di Sarzana, all'epoca in Provincia di Genova e attualmente in Provincia della Spezia, giunse una colonna di circa 300 [1] squadristi comandati da Amerigo Dumini per scarcerare alcuni fascisti custoditi nelle celle della Fortezza Firmafede. I carabinieri e i militari di stanza nella città fronteggiarono i fascisti. Nel corso delle trattative un colpo di fucile diede vita a una sparatoria che vide cadere cinque fascisti e un militare del presidio. Una parte dei fascisti si disperse nelle campagne dove alcuni, dopo essere stati catturati, furono trucidati dai contadini delle leghe rosse. Il bilancio fu di 18 morti e 30 feriti tra i fascisti ed un militare di fanteria del presidio cittadino. Il municipio di Sarzana. Il contesto storico La Lunigiana fu sempre una zona di difficile radicamento del fascismo, in virtù di una forte coesione tra le forze politiche liberali e proletarie. Nella primavera del 1921, i nuclei ancora primitivi dei fasci di combattimento si riunirono, a fini elettorali e di propaganda, con i cosiddetti "elementi d'ordine", come le associazioni imprenditoriali e con l'appoggio di alcuni proprietari terrieri. Nonostante il tentativo, i consensi elettorali furono scarsi. Il movimento fascista locale era in rilevante ritardo organizzativo rispetto alle regioni limitrofe; solo nel maggio del '21 si costituirono i fasci di Massa, Carrara, Aulla, Sarzana e di Portovenere, mentre precedenti erano i fasci di La Spezia e di Pontremoli. Non mancarono ovviamente atti di provocazione, violenze individuali ed anche vere e proprie azioni squadriste; tuttavia sembrava lontana la possibilità che il fascismo riuscisse ad attechire in Lunigiana, come in gran parte della Liguria. Proprio nella primavera di quell'anno fu affidata ai gerarchi toscani la fascistizzazione della Lunigiana. Il fascio che si era costituito a Carrara nel mese di maggio non era numeroso ma attivo grazie al suo segretario, Renato Ricci (poi comandante della GNR a Salò). Tra il 29 maggio e il 5 giugno la città della Spezia fu occupata a due riprese; al termine di una settimana di violenze, la resistenza operaia era fiaccata; le squadre fasciste, costituite da massesi, carrarini, aullesi, spezzini e fiorentini, si erano concentrate a Pontremoli al comando di Dino Perrone Compagni, un nobile fiorentino che finanziava le missioni squadriste per tutelare i propri interessi terrieri. Le forze di polizia in ultimo intervennero per disarmare la popolazione ed arrestare chi resisteva: Pontremoli era occupata e l'accerchiamento della Lunigiana era completato, mancava solo Sarzana.

i Fatti Di Sarzana 1921

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Fatti di Sarzana 1

Fatti di SarzanaCon i Fatti di Sarzana ci si riferisce ad uno scontro armato tra fascisti e militari del Regio Esercito avvenuto nellacittà di Sarzana.All'alba del 21 luglio 1921, nella città di Sarzana, all'epoca in Provincia di Genova e attualmente in Provincia dellaSpezia, giunse una colonna di circa 300[1] squadristi comandati da Amerigo Dumini per scarcerare alcuni fascisticustoditi nelle celle della Fortezza Firmafede. I carabinieri e i militari di stanza nella città fronteggiarono i fascisti.Nel corso delle trattative un colpo di fucile diede vita a una sparatoria che vide cadere cinque fascisti e un militaredel presidio. Una parte dei fascisti si disperse nelle campagne dove alcuni, dopo essere stati catturati, furono trucidatidai contadini delle leghe rosse.Il bilancio fu di 18 morti e 30 feriti tra i fascisti ed un militare di fanteria del presidio cittadino.

Il municipio di Sarzana.

Il contesto storico

La Lunigiana fu sempre una zona di difficileradicamento del fascismo, in virtù di unaforte coesione tra le forze politiche liberali eproletarie. Nella primavera del 1921, inuclei ancora primitivi dei fasci dicombattimento si riunirono, a fini elettoralie di propaganda, con i cosiddetti "elementid'ordine", come le associazioniimprenditoriali e con l'appoggio di alcuniproprietari terrieri. Nonostante il tentativo, iconsensi elettorali furono scarsi.

Il movimento fascista locale era in rilevanteritardo organizzativo rispetto alle regionilimitrofe; solo nel maggio del '21 sicostituirono i fasci di Massa, Carrara, Aulla, Sarzana e di Portovenere, mentre precedenti erano i fasci di La Spezia edi Pontremoli. Non mancarono ovviamente atti di provocazione, violenze individuali ed anche vere e proprie azionisquadriste; tuttavia sembrava lontana la possibilità che il fascismo riuscisse ad attechire in Lunigiana, come in granparte della Liguria.

Proprio nella primavera di quell'anno fu affidata ai gerarchi toscani la fascistizzazione della Lunigiana. Il fascio chesi era costituito a Carrara nel mese di maggio non era numeroso ma attivo grazie al suo segretario, Renato Ricci (poicomandante della GNR a Salò).Tra il 29 maggio e il 5 giugno la città della Spezia fu occupata a due riprese; al termine di una settimana di violenze,la resistenza operaia era fiaccata; le squadre fasciste, costituite da massesi, carrarini, aullesi, spezzini e fiorentini, sierano concentrate a Pontremoli al comando di Dino Perrone Compagni, un nobile fiorentino che finanziava lemissioni squadriste per tutelare i propri interessi terrieri. Le forze di polizia in ultimo intervennero per disarmare lapopolazione ed arrestare chi resisteva: Pontremoli era occupata e l'accerchiamento della Lunigiana era completato,mancava solo Sarzana.

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Gli eventi

L'antefatto

La cittadella Firmafede al tempo sede delle carceri

Il 17 luglio 1921 una spedizione provenienteda Carrara, guidata da Renato Ricci, simuoveva sul territorio lunigianese; vennerouccisi due persone a Monzone, ed altre duea santo Stefano di Magra. Sulla strada delritorno, gli squadristi. dopo essere statibloccati dai carabinieri al confine conSarzana, ingaggiarono un conflitto a fuococon un gruppo di Arditi del Popolo nellazona a sud di Sarzana ; gli stessi carabinieri,agli ordini del tenente Vinci Niccodemiarrestarono 11 fascisti, compreso RenatoRicci.

Sarzana, politicamente era sempre stataun'"isola rossa", in cui il partito socialista alpotere aveva proclamato il Soviet. Lo stessopartito socialista aveva avvallato assalti contro negozi cittadini e sottrazioni di generi alimentari da parte dei proprimilitanti[2] . Dopo l'arresto di Ricci le autorità comunali temevano di essere ben presto investite dalle squadrefasciste provenienti dalla Toscana, dall’Emilia e dalla Liguria; quella spedizione, ultima di una serie di azioniviolente, aveva provocato la reazione delle masse popolari e delle autorità cittadine, tanto da unire anarchici,socialisti, comunisti e repubblicani nel formare un comitato unitario di difesa della città, presieduto dal SindacoArnaldo Terzi, un socialista rappresentante di una famiglia della media borghesia commerciale, che prese accordicon le forze dell’ordine.

Il 18 luglio fu proclamato lo sciopero generale, mobilitando anche gli operai e i ferrovieri della Spezia. Fu creata unafitta rete di staffette e di sorveglianza del territorio, incentrata sugli degli Arditi del popolo che, nonostante fosseroosteggiati a livello nazionale dai partiti di sinistra e considerati politicamente immaturi, controllarono il territorio delcircondario con il sostegno della popolazione e delle forze politiche.

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Il fatto

Renato Ricci con la sua squadra carrarese

Il 20 luglio squadristi liguri e toscani conversero versoSarzana guidati da Amerigo Dumini, l'uomo chedivenne famoso per l'omicidio di Giacomo Matteotti,con l'intento di far liberare i propri camerati ma ancheper assaltare la camera del lavoro e le sedi socialiste. Aquesto scopo molti dei giovani partecipanti eranomuniti di taniche di benzina. Lungo il percorsoavvennero degli scontri nel corso dei quali glisquadristi uccisero un contadino. Due giovanisquadristi spezzini, Amedeo Maiani e AugustoBisagno, staccatisi dalla colonna per cercare rinforzidopo essere stati presi prigionieri, furono mutilati euccisi. I corpi furono occultati in un dirupo.[3]

Avvertiti dell'arrivo di squadre fasciste le autoritàdislocarono in città e nella vicina campagna 50carabinieri, 150 guardie regie e 200 fanti

dell'esercito.[4]

La colonna di squadristi giunse all'alba del 21 luglio, procedendo lungo i binari ferroviari. Ad aspettarli nella piazzaprincipale è presente una pattuglia di nove carabinieri, oltre a tre militari di fanteria, due funzionari di PubblicaSicurezza e il capitano Guido Jurgens, allertati dalle staffette.[5] [6]

Quando i fascisti giunsero sul piazzale della stazione ferroviaria di Sarzana gridarono all'indirizzo dei militari :"Vival'Italia! Viva il re!", poi Dumini andò a parlamentare con il capitano Jurgens richiedendo la liberazione di Ricci, ilvia libera per occupare la città e la consegna del tenente Niccodemi responsabile dell'arresto dei prigionieri, accusatoingiustamente di aver schiaffeggiato Ricci. Le richieste furono respinte da Jurgens.A un cenno di Dumini gli squadristi cominciarono ad avanzare, poi dal gruppo dei fascisti partì una fucilata che ferìun carabiniere al braccio (secondo altre fonti la responsabilità del primo colpo è da attribuirsi invece ad avversaripolitici appostati nei dintorni[7] ). I militari a loro volta aprirono il fuoco contro i fascisti che li fronteggiavano. Ifascisti, colpiti dalla reazione delle forze dell’ordine, inizialmente risposero disordinatamente al fuoco e cadde subitoPaolo Diana, un caporale di fanteria del 21° reggimento appostato all’imboccatura del viale poi, in ottemperanza agliordini ricevuti, spararono in aria per non colpire i militari[8] .I fascisti uccisi furono cinque e numerosi i feriti. Un centinaio di questi si rifugiò nella stazione, da dove furono fattiripartire dopo ore su un convoglio appositamente costituito; una parte invece si disperse per le campagne, cercandodi ritornare a Carrara. Altri ancora restarono sul posto per soccorrere i feriti e per recuperare i dispersi salvandonealcuni che erano stati catturati dai comunisti[9] .Circa due ore dopo il procuratore predispose la liberazione di Renato Ricci e dei suoi compagni. La maggioranza deifascisti venne poi presa in consegna dalla guardia reale, che fece montare il gruppo a bordo di alcuni treni specialicon cui lasciare al città.[4] I treni furono però coinvolti in sparatorie con i contadini del luogo che erano armati difucili e morì ancora lo squadrista Piero Gattini che viaggiava accanto al macchinista e un casellante colpito daglisquadristi assediati nel treno.[10] .

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La strage nei campiGli squadristi che fuggirono dalla stazione non ebbero dunque vita facile nelle campagne, visto il generale statod'allerta e la tensione che serpeggiava nella popolazione, stremata dalle continue scorribande fasciste. Moltisquadristi infatti furono intercettati dalle formazioni degli Arditi del Popolo e da numerosi contadini delle legherosse.Ecco un polemico articolo de Il Secolo XIX del 14 giugno 1921:

« DOMENICA DI SANGUE A SARZANASarzana, 13 - (Folchetto). Luttuosi incidenti si verificavano nel pomeriggio, al ritorno dei fascisti da Pontremoli. Come ifatti si siano precisamente svolti non è dato, nel tumulto degli avvenimenti, che hanno profondamente contristato lacittadinanza, sino ad ora accertare. Certo è che sinistramente echeggiavano numerosi colpi di rivoltella sparati dai fascisti ela tragica ora ha voluto la sua vittima nella persona di un vecchio, laborioso operaio, Gastardelli Luigi, che colpito, ancoranon è dato sapere ad opera di chi, e trasportato al Civico Ospedale vi giungeva cadavere. La morte dell'onesto lavoratore havivamente rattristato tutto il paese. Anche un fascista colpito con una bastonata al viso, veniva curato alla farmacia Mazzi eripartiva coi suoi compagni. Generale è il biasimo per il contegno delle Autorità che, avendo tutto il tempo per evitareluttuosi avvenimenti che erano facilmente prevedibili e sui quali anzi era stata richiamata la sua attenzione, nulla ha fatto perrisparmiare alla città nostra la tristissima giornata di ieri. »

Qualche mese dopo, il 21 luglio 1921, accadevano altri scontri. Il Secolo XIX riportava:

« I DOLOROSI FATTI DI SARZANA - UNA STRAGE DI FASCISTICi telefona alle ore 22 dalla Spezia:

Nella notte erano partiti da Marina di Massa circa 300 fascisti fiorentini, diretti a Sarzana, con l'intento di andare a liberare idieci loro compagni ivi arrestati. La spedizione era comandata dal fiorentino leader dei fascisti Amerigo Dumini. I fascistifurono affrontati nei pressi della stazione da una dozzina di carabinieri comandati dal capitano Iurgens. Alla vista deicarabinieri i fascisti si fermarono, gridando: Viva l'Italia e domandando di parlamentare col capitano. Mentre si svolgevano idiscorsi, partì una fucilata alle spalle dei fascisti, che andò a colpire un carabiniere. Il fucile era carico a pallini e i fascistiaffermarono che nessuno di loro era armato di arma a pallini. Risposero i carabinieri, sparando sulla massa dei fascisti;questi dal canto loro spararono sui carabinieri. Al comando dell'"alt" dato dal capitano , cesso il fuoco da ambo le parti e siparlamentò di nuovo. Parte dei fascisti, circondati, furono costretti a riparare in stazione; parte si sbandarono E questo fuerrore grave, perché i contadini, aizzati da un odio feroce, uccisero senza pietà i fascisti trovati inermi. Uno di questisventurati è stato trovato legato ad un albero ed ucciso a colpi di tridente, dicesi da una donna. I contadini più miti legano peril collo i fascisti trovati soli, e li conducono dai carabinieri. Un treno speciale, alle 11,30 portò via i fascisti da Sarzana.Appena fuori dalla stazione il treno fu preso a fucilate dai comunisti, ai quale risposero i fascisti. Uno di questi fu colpito amorte. I morti sono numerosi; oltre 15. Ed auguriamo che la corona non continui in danno degli sbandati. Qui alla Spezia si èin grave pensiero per la sorte di due imberbi giovanissimi caduti nelle mani dei comunisti; di essi no si è più saputo nulla; esul loro conto circolano voci che fanno rabbrividire. »

Sulla sorte dei due fascisti della Spezia (Amedeo Maiani e Augusto Bisagno), della loro sorte si seppe il 26 luglio, IlSecolo XIX così scriveva:

« I DUE FASCISTI SPEZZINII due giovanetti dei quali un nostro fonogramma annunzia nella cronaca di oggi il ritrovamento dei cadaveri in un fosso aGhigliolo, luogo di Sarzana, nascosti sotto alcune frasche, vennero riconosciuti dai congiunti per gli indumenti di cui eranoancora coperti. I volti non sarebbero stati riconosciuti, per l'orribile scempio. Tagliate le orecchie, tolti gli occhi, i genitali,scuoiato il petto; ad un cadavere fu rotto un braccio; all'altro la testa fu quasi interamente staccata dal busto. »

Sulla sorte dei 14 fascisti scomparsi il 10 agosto, quasi un mese dopo i feroci scontri, Il Secolo XIX scriveva:

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« 14 FASCISTI SCOMPARSI NEI FATTI DI SARZANA - UCCISI DAI CONTADINI E SOTTERRATI?Notizie da Sarzana informano che il drappello di fascisti che hanno partecipato alla spedizione di Sarzana, risultanomancanti, oltre i morti, 14 persone. Su interrogazione dell'on. Finzi, l'on. Bonomi ha promesso di ordinare indagini sullesorti dei quattordici scomparsi, ma fino ad oggi le indagini non hanno dato alcun frutto. È voce generale che i fascistimancanti siano stati uccisi dai contadini, che li avrebbero subito sotterrati per non lasciare traccia. Rimaste infruttuose leindagini della polizia, si ricorrerà ora all'uso di cani appositamente educati, che sapranno indicare il punto ove eventualmentei corpi sono stati seppelliti. »

I caduti di SarzanaIl bilancio, finale, dopo che furono trovati i quattordici fascisti uccisi nelle campagne, fu di 18 morti e 30 feriti. Pareche alla spedizione potessero aver partecipato circa 300 fascisti.

Fascisti

Il sedicenne Gastone Bartolini, ex legionario fiumano esquadrista caduto a Sarzana.

1. Bertozzi Dante2. Paggelli Arnaldo3. Lottini Guido4. Montemaggi Giuseppe5. Bartolini Gino6. Dell'Amico Venanzio7. Lombardini Rizieri8. Gattini Pietro9. Borghini Alcide10. Bellotti Michele11. Pelù Paolo12. Taddeucci Lorenzo13. Parducci Vezio14. Bisagno Augusto15. Maiani Amedeo16. Orano Giuseppe17. Mariani Mario18. Bartolini Gastone

Militari

1. Diana Paolo

Reazioni e conseguenze politicheIl 21 luglio Dino Grandi, poco tempo dopo la strage avvenuta a Sarzana così espose la posizione ufficiale del partitofascista:

« Il sacrificio dei nostri fratelli non sarà speso invano. La nostra lotta quotidiana è una necessaria tutela privata del diritto.Non siamo una fazione dello Stato, perchè sentiamo invece di essere noi lo Stato e la Nazione »

(Dino Grandi il 21 luglio in seguito ai fatti di Sarzana[11] )

Ipotizzando responsabilità del governo italiano negli avvenimenti Benito Mussolini fece una interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio Ivanoe Bonomi dichiarandosi poi insoddisfatto della risposta ottenuta e il 23 luglio il gruppo fascista con un discorso dello stesso Mussolini negò la fiducia al governo. Gli avvenimenti portarono poi ad accelerare il patto di pacificazione tra il movimento fascista, il Partito Socialista e la CGL, firmato

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il 3 agosto 1921.Tale svolta creò contraddizioni profonde nel movimento fascista, fino a vere e proprie sconfessioni da parte dellosquadrismo emiliano e toscano, che arrivò a mettere in discussione lo stesso Mussolini, il quale uscì dalla crisitrasformando il movimento in partito.Il 25 gennaio 1923 veniva sciolto con Regio Decreto di Vittorio Emanuele III il consiglio comunale di Sarzana, amaggioranza socialista e comunista. Dal Il Secolo XIX del 26 gennaio 1923:

«IL DECRETO DI SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI SARZANA

La "Gazzetta Ufficiale" pubblica il regio decreto che scioglie il consiglio comunale di Sarzana. Il decreto è preceduto dallaseguente relazione al Re: "Due successive inchieste disposte dal prefetto sul funzionamento dell'amministrazione delcomune di Sarzana avevano accertato che essa aveva svolto un'azione sistematicamente contraria alle leggi e alleistituzioni.In ripetute occasioni l'amministrazione aveva fatto aperte enunciazioni di principii sovversivi, suscitando vivo malcontentonella popolazione". »

Il 29 maggio 1923 veniva eletta, con brogli e violenze, la nuova giunta di 30 consiglieri, tutti fascisti. Il Secolo XIXscriveva il 30 maggio 1923:

«DA SARZANA. LA VITTORIA DEL FASCIO

Questa mane, nell'aula maggiore del Civico Palazzo, l'assemblea dei Presidenti dei seggi - sotto la presidenza del cav.Voena, nostro Procuratore del Re - ha proceduto alla proclamazione degli eletti nell'ordine seguente: »

• Fiori Generale Adolfo voti 2548; • Rago Capitano Michele 2525; • Fontana Fortunato 1312;• Podestà Luciardi Giulio 2543; • Chincaro Giuseppe 2506; • Frolla Giovanni 1307;• Filippi Vito 2535; • Moretti Giuseppe 2506; • Mencarini Gustavo

1300;• Carpena Giuseppe 2534; • Facini Aldo 2498; • Arzelà Giovanni 1209;• Mazzi Annibale 2532; • Pardini Torello 2495; • Simonini Antonio 1195;• Sarteschi Andrea 2521; • Chesi Duilio 2477; • Burtassi Giuseppe 1191;• Saudino Luigi 2529; • Fabbri Cesare 2468; • Vitale Temistocle 1179.• Delfino Giovanni 2527; • Olivieri Luigi 1314;• Morini Irpio 2525; • Del Ranco Giuseppe 1313;

Il Direttorio del fascio di Sarzana ha inviato il seguente telegramma:

"A Sua Eccellenza Mussolini - Roma.

Sarzana riconsacrata dal Fascismo ha nominato con una votazione mai raggiunta 30 consiglieri comunali fascisti,maggioranza e minoranza. Rivolge il pensiero al suo Duce cui giura fedeltà e devozione.

IL DIRETTORIO"

Fatti di Sarzana 7

Bibliografia• Luigi M. Faccini, Un poliziotto per bene, Ippogrifo Liguria, 2002.• Autori Vari, Il Secolo XIX 1886-1986, Il Secolo XIX, 1986.• Isa Sivori Carabelli autrice del libro Testimoni del tempo e della storia

Cinematografia• Nella città perduta di Sarzana - [[Luigi Faccini [12]] (1980)] nell'Internet Movie Database• [[Nella città perduta di Sarzana [13]] storia del film e critica]

Collegamenti esterni• Intervista a Paolino Ranieri [14]

• I fatti di Sarzana: tutta la storia [15]

• Giornata della Memoria: gli studenti delle superiori di Sarzana riflettono sul 21 Luglio 1921 [16]

• Sarzana antifascista due giorni di ricordo [[La Repubblica [17]] — 18 luglio 2002 pagina 14 sezione: Genova ]• La resistenza di [[Sarzana [18]] all' assalto dei fascisti La Repubblica — 09 gennaio 2003 pagina 9 sezione:

Genova ]

Voci correlate• Nella citta' perduta di Sarzana• Squadrismo• Arditi del Popolo• Fatti di Empoli• Fatti di Cittadella• Movimenti rivoluzionari nell'Italia del Primo Novecento• Formazioni di difesa proletaria

Note[1] Il Secolo XIX , I Dolorosi fatti di Sarzana - una strage di fascisti, 21 luglio 1921[2] Attilio Tamaro, Venti anni di storia, Editrice Tiber, Roma, 1953, pp. 73:"A Sarzana poco prima, decretato dal partito socialista che il pane era

cattivo, panettieri, negozi alimentari e altri vennero depredati: si penetrò anche nelle case private per "requisire" olio, vimo, derrate.."[3] Mimmo Franzinelli, Squadristi, Oscar Mondadori, Cles (Tn), 2009, pag. 122[4] Dalla Marcia su Roma alla "Normalizzazione" (http:/ / www. carabinieri. it/ Internet/ Arma/ Ieri/ Storia/ Vista+ da/ Fascicolo+ 13/

02_fascicolo+ 13. htm), dal sito web ufficiale dell'Arma dei Carabinieri[5] Guido Jurgens (http:/ / www. comune. sarzana. sp. it/ Citta/ Cultura/ Storia/ Fatti_1921/ Jurgens_Guido. htm) A lui è stata intitolata la piazza

prospiciente la stazione ferroviaria di Sarzana, proprio virtù dei "fatti" del '21[6] Guido Jurgens (http:/ / www. comune. sarzana. sp. it/ Citta/ Cultura/ Personaggi/ Jurgens_Guido. htm) dal sito del Comune di Sarzana[7] Attilio Tamaro, Venti anni di storia, Editrice Tiber, Roma, 1953, pp. 174:"I fascisti avevano giurato ai loro capi che non avrebbero tirato

contro la forza pubblica: tiro invece il primo colpo uno degli avversari appostati, al che i carabinieri, già premuti, credendosi attaccati, senzaattendere l'ordine del loro ufficiale, risposero sparando a bruciapelo"

[8] Mimmo Franzinelli, Squadristi, Oscar Mondadori, Cles (Tn), 2009, pag. 123: ..i fascisti scaricarono le armi nella massima confusione e dallacontabilità dei morti si arguisce che- dopo i primi colpi- essi spararono in aria, obbedendo all'ordine di rispettare la forza pubblica.

[9] Attilio Tamaro, Venti anni di storia, Editrice Tiber, Roma, 1953, pp. 175:"Altri restarono sul luogo per raccogliere i feriti. Una squadra salvòuno dei compagni, che i sovversivi, legatolo a un albero, stavano per bruciare"

[10] Mimmo Franzinelli, Squadristi, Oscar Mondadori, Cles (Tn), 2009, pag. 125:"Al tragico bilancio della mattinata si aggiunse la morte di uncasellante, raggiunto dal fuoco degli squadristi asserragliati nel treno... .

[11] Mimmo Franzinelli, Squadristi, Oscar Mondadori, Cles (Tn), 2009, pag. 126[12] http:/ / italian. imdb. com/ title/ tt0198823/[13] http:/ / www. pipernofaccini. it/ sarzana. htm[14] http:/ / www. anpi. it/ patria_2006/ 07/ 27-29_MADRIGNANI. pdf#search=%22%22Guido%20Jurgens%22%22

Fatti di Sarzana 8

[15] http:/ / www. centroliguredistoriasociale. it/ sarzana1921. html[16] http:/ / www. cittadellaspezia. com/ Sarzana/ Cronaca/ Giornata-della-Memoria-gli-studenti-56403. aspx[17] http:/ / ricerca. repubblica. it/ repubblica/ archivio/ repubblica/ 2002/ 07/ 18/ sarzana-antifascista-due-giorni-di-ricordo. html[18] http:/ / ricerca. repubblica. it/ repubblica/ archivio/ repubblica/ 2003/ 01/ 09/ la-resistenza-di-sarzana-all-assalto-dei. html

Fonti e autori delle voci 9

Fonti e autori delle vociFatti di Sarzana  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=30411755  Autori:: Andre86, AttoRenato, Bramfab, Buitre82, Cobb, Darth Kule, Emanuele Mastrangelo, Iacoyeah, Illy78,Jose Antonio, Lingtft, Lupo rosso, Mircko, Nanae, Nrykko, Piero Montesacro, Ripepette, Sailko, Sasuke89, Senet, Senza nome.txt, Superchilum, Tia solzago, Twice25, Vmoscarda, Yoggysot, 16Modifiche anonime

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