1
Dentro l’apparente caos quotidiano tutti i personaggi prendono vita. C’è chi corre verso il ripristino della nor- malità e c’è chi si chiede se tante novità siano arrivate assieme all’”Invisibile”. Un’atmosfera di attesa avvolge tutta la Città. Anche i malati si chiedono cosa stia per succedere… mai come in quel momento avevano percepito la presenza attiva di chi li circondava. In particolare forse era la prima volta che riuscivano a riconoscere le peculiarità di ciascun Guaritore. Un bel giorno un Grigio faceva il suo solito “giro” per la Città, quando si imbatté in un personaggio, conosciuto per le sue dimenticanze, che d’un tratto gli chiese: “come stai?”. Con grande stupore il Grigio lo guardò, rendendosi conto che mai nessuno glielo aveva chiesto e che forse non se l’era chiesto mai neppure lui. Parlandosi il Grigio si disse: “perché lo sta chiedendo pro- prio a me?.. In fondo lui è un po' smemorato!!”. Tuttavia il suo sguardo era fisso su di lui e insistendo continuò a chie- dergli: “mi dai qualcosa da mangiare? Ho tanta fame! Qui nessuno mi nutre..”. Il Grigio rimase prima stupito poi irritandosi si domandò come fosse possibile che lo Sme- morato continuasse a chiedere del cibo dopo aver mangiato da poco. Sicuramente qualcuno non aveva fatto un buon lavoro. Iniziò quindi a guardarsi attorno per cercare, chissà, magari un personaggio colorato che non aveva assolto il suo compito perché distratto da “chiacchere di corridoio”. All’improvviso lo Smemorato insistette con il chiedere: “come stai? Ti vedo cupo in volto… stai male, qualcuno non ti ha dato ascolto?”. Il Grigio sentendo quelle attente parole e quello sguar- do amorevole rivolto a sé comprese che stava succe- dendo qualcosa di sconosciuto dentro di sé. Cercò disperatamente di superare l’imbarazzo, provò a trova- re parole che giustificassero le sue sensazioni: “dopotut- to quello è solo uno Smemorato!”, ma chissà perché quello sguardo e quelle parole gli erano entrate dentro. Ecco che, la luce infranta attraverso il vetro della fine- stra, invase l’ambiente di molti colori rassicuranti e come per incanto i suoi occhi si riempiono di lacrime che scen- dendo sulle guance si posarono sul cuore. Di nuovo la voce: “Stai tranquillo non è capitato niente di grave, io so che ci tieni molto a fare bene il tuo lavoro, lascia perdere….”. Il Grigio sentì un brivido sulla pelle, e per un attimo gli mancò il fiato. La sua vita gli apparve davanti assieme a tutte le sue scelte razionali, immaginò sé stesso, tra dieci anni, sempre Grigio, triste e solo e sentì una gran paura, molto più grande di quella di rischiare di perdersi nelle emozioni. Ad un certo punto sentì una carezza sulla mano, era lo Smemorato che gli sussurrava: “Mi ricordi me alla tua età, quando curavo le persone pensando che tutto dipendesse da me. Oggi però ho scoperto che, per non perdermi, devo invece farmi “toccare” dagli altri”. Poi lo incitò: “Guardati!!!”. Ad un tratto il Grigio vide la sua immagine a colori riflessa sullo specchio della grande sala e nonostante il volto trasfigurato dalle lacrime si riconobbe, era diverso, era umano, si era trasformato per sempre, preoccupato si chiese: “Chissà se a colori mi riconosceranno, chissà se continueranno a fidarsi di me se potrò continuare a fare bene il mio lavoro”. (Continua…) Trilogia: L’Equipe di Cristallo LA MUTAZIONE 2 LA CITTÀ DELLA CURA È IL POSTO DOVE TUTTO HA AVUTO INIZIO...

Mutazione NL 11 - Korian · 2020. 6. 22. · Smemorato che gli sussurrava: “Mi ricordi me alla tua età, quando curavo le persone pensando che tutto dipendesse da me. Oggi però

  • Upload
    others

  • View
    1

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Mutazione NL 11 - Korian · 2020. 6. 22. · Smemorato che gli sussurrava: “Mi ricordi me alla tua età, quando curavo le persone pensando che tutto dipendesse da me. Oggi però

Dentro l’apparente caos quotidiano tutti i personaggi prendono vita. C’è chi corre verso il ripristino della nor-malità e c’è chi si chiede se tante novità siano arrivate assieme all’”Invisibile”.

Un’atmosfera di attesa avvolge tutta la Città. Anche i malati si chiedono cosa stia per succedere… mai come in quel momento avevano percepito la presenza attiva di chi li circondava.

In particolare forse era la prima volta che riuscivano a riconoscere le peculiarità di ciascun Guaritore.

Un bel giorno un Grigio faceva il suo solito “giro” per la Città, quando si imbatté in un personaggio, conosciuto per le sue dimenticanze, che d’un tratto gli chiese: “come stai?”. Con grande stupore il Grigio lo guardò, rendendosi conto che mai nessuno glielo aveva chiesto e che forse non se l’era chiesto mai neppure lui.

Parlandosi il Grigio si disse: “perché lo sta chiedendo pro-prio a me?.. In fondo lui è un po' smemorato!!”. Tuttavia il suo sguardo era fisso su di lui e insistendo continuò a chie-dergli: “mi dai qualcosa da mangiare? Ho tanta fame! Qui nessuno mi nutre..”. Il Grigio rimase prima stupito poi irritandosi si domandò come fosse possibile che lo Sme-morato continuasse a chiedere del cibo dopo aver mangiato da poco. Sicuramente qualcuno non aveva fatto un buon lavoro.

Iniziò quindi a guardarsi attorno per cercare, chissà, magari un personaggio colorato che non aveva assolto il suo compito perché distratto da “chiacchere di corridoio”.

All’improvviso lo Smemorato insistette con il chiedere: “come stai? Ti vedo cupo in volto… stai male, qualcuno non ti ha dato ascolto?”.

Il Grigio sentendo quelle attente parole e quello sguar-

do amorevole rivolto a sé comprese che stava succe-dendo qualcosa di sconosciuto dentro di sé. Cercò disperatamente di superare l’imbarazzo, provò a trova-re parole che giustificassero le sue sensazioni: “dopotut-to quello è solo uno Smemorato!”, ma chissà perché quello sguardo e quelle parole gli erano entrate dentro.

Ecco che, la luce infranta attraverso il vetro della fine-stra, invase l’ambiente di molti colori rassicuranti e come per incanto i suoi occhi si riempiono di lacrime che scen-dendo sulle guance si posarono sul cuore.

Di nuovo la voce: “Stai tranquillo non è capitato niente di grave, io so che ci tieni molto a fare bene il tuo lavoro, lascia perdere….”.

Il Grigio sentì un brivido sulla pelle, e per un attimo gli mancò il fiato. La sua vita gli apparve davanti assieme a tutte le sue scelte razionali, immaginò sé stesso, tra dieci anni, sempre Grigio, triste e solo e sentì una gran paura, molto più grande di quella di rischiare di perdersi nelle emozioni.

Ad un certo punto sentì una carezza sulla mano, era lo Smemorato che gli sussurrava: “Mi ricordi me alla tua età, quando curavo le persone pensando che tutto dipendesse da me. Oggi però ho scoperto che, per non perdermi, devo invece farmi “toccare” dagli altri”. Poi lo incitò: “Guardati!!!”.

Ad un tratto il Grigio vide la sua immagine a colori riflessa sullo specchio della grande sala e nonostante il volto trasfigurato dalle lacrime si riconobbe, era diverso, era umano, si era trasformato per sempre, preoccupato si chiese: “Chissà se a colori mi riconosceranno, chissà se continueranno a fidarsi di me se potrò continuare a fare bene il mio lavoro”. (Continua…)

Trilogia: L’Equipe di Cristallo

LA MUTAZIONE

2

LA CITTÀ DELLA CURA È IL POSTO DOVE TUTTO HA AVUTO INIZIO...