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Rich ard Bols tad Come utilizzare il potente modello RESOLVE della Programmazione Neuro-Linguistica per aiutare i clienti ad estendere le proprie scelte e a cambiare efficacemente PROGRAMMA ZIONE NEURO-LINGUISTICA  LA PNL PER FACILITARE CAMBIAMENTI IMPORTANTI RESOLVE  Introduzione all’edizione italiana di Alessio Roberti

Programmazione neurolinguistica

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  • 8/10/2019 Programmazione neurolinguistica

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    Richard Bolstad

    Come utilizzare il potente modello RESOLVE dellaProgrammazione Neuro-Linguistica per aiutare i clienti

    ad estendere le proprie scelte e a cambiare efficacemente

    P R O G R A M M A Z I O N E N E U R O - L I N G U I S T I C A

    LA PNL PER FACILITARECAMBIAMENTI IMPORTANTI

    R E SO L VE

    Introduzione alledizione italiana di Alessio Roberti

  • 8/10/2019 Programmazione neurolinguistica

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    Benvenuto

    Un caloroso benvenuto!

    Ti ringraziamo per linteresse che hai dimostrato scaricandoquesto e-book.

    Nelle pagine che stai per leggere, oltre allindice completo,troverai alcuni estratti significativi del libro, che contengonointuizioni utili da mettere subito in pratica. Potrai da un latofarti unidea di massima del contenuto, e dallaltro testareimmediatamente alcuni strumenti di crescita messi a tua di-sposizione dal testo.

    Siamo convinti che i libri siano come amici fidati: da loropossiamo imparare modi per mettere a frutto il nostro talen-to e la nostra intelligenza.Se vuoi, aiutaci a diffonderli. Con un semplice click, con-dividi questo e-book con le persone che ti stanno a cuore.Promuovere la cultura un atto di grande rispetto verso noi

    stessi e chi ci circonda.

    Buona lettura!

    Il team di NLP ITALY e Alessio Roberti Editore

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    LAPNL PER FACILITARECAMBIAMENTI IMPORTANTI

    Come utilizzare il potente modello RESOLVE della

    Programmazione Neuro-Linguistica per aiutare i

    clienti ad estendere le proprie scelte

    e a cambiare efficacemente

    RICHARD BOLSTAD

    Alessio Roberti Editore

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    INDICE

    Introduzione alledizione italiana 9

    Lautore 11

    Prefazione 13

    1. Come usare questo libro 17

    La necessit di modelli nuovi ed efficaci 17

    La PNL e il contesto della psicoterapia 20

    Quanto bene funziona la PNL? 23

    Il modello RESOLVE 27

    Scegliere come usare questo libro 31

    2. Istruzioni per luso del cervello 35Luso della neurologia 35

    La percezione non un processo diretto 37

    Colorare il mondo 39

    Modalit e submodalit 42

    Livelli pi elevati di analisi 45

    Le immagini costruite e quelle ricordate utilizzano glistessi percorsi neurali delle immagini percepite 47

    Correlazione tra le modalit 48

    Accesso sensoriale e segnali rappresentazionali 50

    Ricerche sul fenomeno dei movimenti oculari 55

    Strategie 57

    Il modello TOTE 59

    Meta-livelli nelle strategie 61Stati che determinano altri stati 64

    Come gli stati emozionali agiscono sul cervello 65

    Le reti neurali sono stato-dipendenti 67

    Il cervello e le strategie stato-dipendenti: una sintesi 71

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    3. Scelte per il cambiamento 75

    Una gamma di scelte di intervento con la PNL 75

    Ancorare 78

    Installare una nuova strategia 85

    Cambiare le submodalit 92

    Lavorare con la trance 106

    Integrare delle parti 114

    Cambiamenti in time-line 126

    Ristrutturazione linguistica 136Cambiare le dinamiche interpersonali 145

    Cambiare il contesto fisiologico 152

    Assegnare dei compiti 157

    4. RESOLVE 163

    Il modello RESOLVE e la relazione che si instauradurante il cambiamento terapeutico 163

    Come le persone cambiano autonomamente 167

    Il modello RESOLVE 179

    Sintesi del capitolo: utilizzare il modello RESOLVE 259

    Conclusione 269

    Bibliografia 273

    Indice analitico 299

    Risorse 303

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    3Internet: www.pnl.info - Copyright 2008 Alessio Roberti Editore Srl

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    Una gamma di scelte di intervento con la PNLI casi di disturbi post-traumatici su cui ho lavorato in Bosnia-

    Erzegovina forniscono un buon esempio dei problemi creati da

    strategie stato-dipendenti. Nelle persone con PTSD, i ricordi di

    un evento traumatico, quale ad esempio un incidente automobi-

    listico, sono riattivati da qualsiasi altro evento successivo che

    abbia a che fare con le automobili o da qualunque altro eventoche generi un alto livello di adrenalina nel corpo. La persona,

    ovviamente, ha avuto molte altre esperienze moderatamente

    negative che riuscita a superare con successo nel passato (re-

    incorniciando ristrutturando il significato dellevento e

    prendendone le distanze quando se ne ricorda, per esempio).

    Tuttavia, nel caso del ricordo dellincidente stradale, si scopre

    incapace di usare le proprie risorse positive. Questo avviene

    perch appena la persona inizia a rivivere levento traumatico,

    opera con una rete neurale che non ha connessioni adeguate

    con lo stato di benessere. Quando rivive lincidente, non rie-

    sce a ricordare le proprie abilit consuete: in grado quindi di

    attuare soltanto le strategie che erano associate alle reti neurali

    stabilitesi al momento dellimpatto.Usando tecniche basate sulla PNL abbiamo a disposizione nu-

    merose scelte per prendere le risorse l dove si trovano, in altre

    reti neurali della persona, e trasferirle nelle reti neurali in cui

    lincidente stato codificato. Il seguente elenco di questi meto-

    3Scelte per il cambiamento

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    di, organizzato in categorie, non pretende di essere completo.

    La PNL un campo vasto e in costante evoluzione, e questi so-

    no solo alcuni dei modelli in uso in questo campo. Inoltre, letecniche spiegate in questa sezione non sono semplicemente

    strumenti da prendere singolarmente e da usare sugli esseri

    umani. Queste tecniche funzionano quando vengono utilizzate

    nel contesto del modello RESOLVE, che verr esaminato nel

    prossimo capitolo.

    Raggrupper queste tecniche della PNL in dieci categorie di

    intervento:

    1. Ancorare (per esempio, nei PTSD, far ricordare alla per-

    sona unoccasione in cui era rilassata, farle riprovare quel-

    le sensazioni e associare il rilassamento con la situazione

    che si vuole sanare).

    2. Installare una nuova strategia (insegnare alla persona una

    nuova sequenza di risposte da attivare ogni volta che pro-

    va disagio legato ai PTSD.

    3. Cambiare le submodalit (portare la persona a modificare

    le qualit dei ricordi che provocano problemi; per esem-

    pio, distanziandosi visivamente da essi).

    4. Lavorare con la trance (far rilassare la persona e chiede-re al suo inconscio di gestire gli stati legati ai PTSD con

    maggiori risorse).

    5. Integrare delle parti (mettere in comunicazione la parte

    della persona che cerca di proteggerla da pericoli futuri at-

    traverso i flashback, con la parte della persona che vuole

    farla rilassare).6. Cambiamenti in time-line (ritornare, nella memoria del-

    la persona, al momento in cui per la prima volta si ma-

    nifestato il problema e cambiare il modo in cui levento

    viene ricordato).

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    5Internet: www.pnl.info - Copyright 2008 Alessio Roberti Editore Srl

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    7. Ristrutturazione linguistica (cambiare il modo in cui la

    persona ha attribuito un significato agli eventi che ha affron-

    tato, in maniera tale che essi non siano pi causa di panico).

    8. Cambiare le dinamiche interpersonali (insegnando abi-

    lit interpersonali per supportare e soddisfare i propri bi-

    sogni in maniere diverse nella vita quotidiana).

    9. Cambiare il contesto fisiologico (cambiando la postura

    del corpo utilizzata nel ricordare gli eventi: per esempio,

    facendo richiamare levento mentre la persona compie ra-pidi spostamenti degli occhi da una parte allaltra, o men-

    tre impegnata in unattivit fisica piacevole ed intensa).

    10. Assegnare dei compiti (assegnare al cliente un compito

    che deve completare in un tempo da lui stesso stabilito, in

    modo da produrre uno dei risultati sopradescritti).

    Per ciascun caso fornir una base di studio reale sullapplica-

    zione della procedura e far alcuni collegamenti tra il modello

    PNL ed altri modelli terapeutici che impiegano questo tipo di

    tecniche. La maggioranza delle modalit terapeutiche presenta-

    no varianti di tutte e dieci le tecniche. Ricordate che la PNL

    non tanto un nuovo modello di terapia, quanto un Meta Mo-

    dello di come la terapia, in generale, funziona.I lettori pi accorti saranno certamente in grado di riconoscere i

    modi in cui gi impiegano queste tecniche, e potranno inoltre im-

    parare ad usare queste specifiche procedure di PNL pi facilmen-

    te dopo aver letto i casi studiati. Non tuttavia mia intenzione in-

    segnare qui tali procedure, che si possono apprendere durante un

    corso di PNL in virt del quale si consegue il livello di specializ-

    zazione Practitioner. Il mio obiettivo assicurarmi che possiate

    comprendere di cosa parlo quando mi riferisco a queste procedu-

    re pi avanti nel libro. Nel presentare i diversi casi, fornir degli

    esempi duso della procedura trattata in altri modelli di psicotera-

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    pia. Ancora una volta, non intendo fornire una trattazione esausti-

    va: lobiettivo semplicemente quello di dare ai terapeuti che si

    sono formati con altri sistemi le indicazioni necessarie perch co-mincino a vedere la PNL in ci che gi fanno.

    Noterete anche, ne sono certo, che queste dieci tecniche non

    sono separate, per quanto attiene ai cambiamenti che produco-

    no; sono piuttosto dieci strade che conducono allo stesso cam-

    biamento. Potrei addirittura affermare che sono dieci diverse

    prospettive di un unico cambiamento.

    Ancorare

    Nel 1890 uno scienziato russo di nome Ivan Pavlov (1849-

    1936) stava studiando la digestione dei cani. Osserv che i cani

    iniziavano a salivareprima che venisse dato loro il cibo: basta-

    va che vedessero la persona che li nutriva, o anche solo che ne

    udissero i passi. Pavlov scopr che, suonando ogni volta un dia-pason immediatamente prima che i cani mangiassero, dopo al-

    cuni pasti gli bastava suonarlo, perch i cani cominciassero a

    salivare. La salivazione avveniva perfino se non cera cibo,

    poich era ancorata, nelle loro menti, allesperienza di udire

    il diapason (Pavlov, 1927).

    I cani non salivavano di proposito. La loro reazione incon-

    scia era, in maniera altrettanto inconscia, associata, o anco-

    rata, al suono del diapason. Noi tutti abbiamo avuto espe-

    rienze simili. Sentire alla radio una canzone che non sentiva-

    te da anni pu ancorarvi al ricordo di quando lavete ascolta-

    ta anni addietro. Cominciate a percepire le sensazioni che

    avevate allora. Lo stato in cui eravate allora viene completa-

    mente ri-creato dallancora musicale. Tutte le strategie usatea quel tempo vengono riattivate dallancora (per esempio,

    labilit che avete di eseguire un ballo e che non utilizzate

    dal tempo in cui avete ascoltato la musica ad esso associata).

    Lancoraggio pu avvenire per qualsiasi senso. Uno specifico

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    3. Specificit: lancora deve essere specifica. Se i cani di Pa-

    vlov avessero sentito il diapason altre volte durante il

    giorno, lui avrebbe dovuto trovare un suono pi singolareda utilizzare come ancora.

    4. Ripetibilit: se volete riutilizzare unancora, dovete esse-

    re in grado di ricrearla. Immaginate se Pavlov avesse usa-

    to un enorme gong per produrre il suono: un suono spe-

    cifico e, per dimostrare la sua scoperta sui cani allAcca-

    demia delle Scienze russa, Pavlov avrebbe dovuto portarecon s anche il gong.

    Ancorare: case study

    Poich lancoraggio un processo che ha continuamente luo-

    go e non avviene in maniera conscia, molte persone hanno

    creato e mantengono ancore di cui sarebbe meglio facessero

    a meno. Nel mio lavoro di counselor ho assistito molte perso-

    ne nel cambiamento di alcune esperienze, usando la procedu-

    ra di PNL definita sovrapposizione di ancore (collapsing

    anchors). Ecco un esempio.

    Tony mi chiese se potevo aiutarlo ad entrare in uno stato miglio-

    re durante le prove di matematica. Disse che la matematica lo

    rendeva terribilmente ansioso: la associava a molti brutti ricordi,

    a occasioni in cui era andato male in matematica da bambino.

    Ci lo confondeva, poich sapeva che cerano alcune materie,

    come la biologia, in cui si sentiva completamente a proprio agio.

    Sapeva di essere abbastanza intelligente da apprendere la mate-

    matica, ma qualcosa innescava uno stato negativo. La mate-

    matica anche solo osservare problemi matematici scritti an-

    corava Tony ad uno stato in cui si sentiva spacciato. Tutte le suerisorse, la sua sicurezza ed intelligenza, non erano disponibili

    quando si trovava di fronte ad una prova di matematica.

    Spiegai a Tony che avrei usato lancoraggio, facendo pressione

    sulle sue nocche per risolvere questo problema. La pressione su

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    una nocca sarebbe diventata unancora per affrontare una prova

    di matematica e la pressione esercitata su unaltra nocca avreb-

    be ancorato rilassamento e sicurezza di s. Una volta stabilite le

    due ancore, applicando pressione su entrambi i punti contempo-

    raneamente, avrei fatto s che i due stati si ricollegassero nel suo

    cervello. In tal modo le risorse di sicurezza e rilassamento si sa-

    rebbero automaticamente einconsciamente associate alla mate-

    matica. Tony era scettico, ma pronto a provare qualsiasi cosa.

    Cominciai ancorando risorse. Chiesi a Tony di ricordare una

    volta in cui si era sentito davvero rilassato, ad esempio in vacan-

    za. Lo feci entrare nel suo corpo al tempo dellesperienza, come

    se fosse stato l, vedendo quello che aveva visto, ascoltando i

    suoni che aveva udito e qualsiasi cosa si fosse detto internamen-

    te. Lo osservai attentamente mentre riviveva lesperienza. Quan-

    do entr nello stato di rilassamento totale (e non nello stato di

    pensare al rilassamento), si verificarono cambiamenti nellasua voce, postura, respirazione, colore della pelle, e cos via.

    Avevo bisogno di vedere e ascoltare questi cambiamenti, per sa-

    pere se Tony si trovava pienamente nello stato che volevo. Ap-

    pena ricord nei particolari le cose che vedeva, feci pressione su

    una delle sue nocche. Quando ricord le cose che udiva, feci

    pressione nuovamente. Quando ricord le sensazioni del proprio

    corpo, premetti ancora. Nellesperienza ricordata, Tony non ave-

    va un dialogo interno. Avevo dunque ancorato uno stato di rilas-

    samento con una specifica pressione sulla sua nocca. Gli chiesi

    di alzarsi e stiracchiarsi per pulire lo schermo. Poi seguii la

    stessa procedura con unesperienza in cui Tony si era sentito

    enormemente sicuro di s. Osservai i segnali non verbali per

    confermare che fosse in uno stato di sicurezza di s prima di an-corare di nuovo sulla stessa nocca. Ora avevo accumulato due

    stati di risorsa sulla nuova ancora posizionata sulla nocca.

    Dopo aver nuovamente ripulito lo schermo, chiesi a Tony di

    ricordare se stesso durante una prova di matematica. Tutto il

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    suo corpo si tese immediatamente e la sua voce divenne tremo-

    lante. Ancorai questo stato su unaltra nocca e gli dissi di puli-

    re lo schermo. Ora una nocca era collegata alle sue risorse elaltra alla situazione problematica. Feci semplicemente pres-

    sione su entrambe le nocche contemporaneamente e attesi il

    cambiamento. Gli occhi di Tony si mossero e cominciai a vede-

    re il suo corpo rilassarsi. Tenni attivata per qualche secondo in

    pi lancora delle risorse.

    Poi chiesi a Tony: Ora, cerca di pensare a quella prova di

    matematica.

    Tony aggrott le sopracciglia. buffo, disse, trovo difficile per-

    fino ricordare come fosse. Ma sembra completamente diverso.

    Cerca di riprovare le sensazioni che eri abituato a provare,

    suggerii.

    No, non ci riesco, disse dopo una pausa.

    Eppure ci riuscivi cos bene, gli ricordai.Vero, ma ora mi sento solo rilassato.

    Chiesi a Tony di pensare alla sua prova di matematica nel futu-

    ro, e chiesi cosa gli succedeva nel farlo. Beh, sorrise imma-

    gino che andr bene. Ma non lo so. Te lo dir luned.

    Tuttavia il giorno dopo mi comunic alcune importanti novit.

    La notte scorsa disse raggiante stavo studiando per la prova

    di matematica. E ho pensato, sar una fatica, perch ho sempretrovato difficile la matematica. Ma in qualche modo era del

    tutto facile. In effetti mi sono divertito cos tanto che ho stu-

    diato tutti gli argomenti relativi alla prova e anche quelli relati-

    vi alla prova successiva.

    Annuii. Cos ora sei convinto che venerd la prova andr bene.

    Beh, aspetter e vedr.Non era una persona facile da convincere, eppure il luned do-

    po la prova Tony era finalmente pronto ad accettare il fatto.

    Annunci con orgoglio: Per la prima volta nella mia vita mi

    sono sentito completamente rilassato durante una prova.

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    Per me, in quanto persona che aveva assistito Tony, la cosa pi

    entusiasmante era che aveva superato il suo problema con le

    proprie risorse. Il suo cervello sapeva gi come rilassarsi ed

    essere sicuro di s. Aveva solo bisogno della connessione neu-

    rologica tra questo stato e la situazione della prova di matema-

    tica. Nonostante la sovrapposizione di ancore sia una delle tec-

    niche pi semplici della PNL, io e i miei colleghi labbiamo

    impiegata con successo per fobie, disturbi ossessivi, difficolt

    di apprendimento, insonnia, depressione e numerose altre si-

    tuazioni in cui le risorse delle persone hanno bisogno di essere

    riconnesse a nuove aree della loro vita.

    Lancoraggio in altri modelli di psicoterapia

    Lancoraggio, essendo unespressione diretta dellapprendi-

    mento stato-dipendente, alla base della maggior parte di ci

    che accade in psicoterapia. In psicanalisi, per esempio, sia iltransfert che il contro-transfert sono risposte ancorate. La rela-

    zione terapeutica ri-crea stimoli (ancore) che erano presenti

    nelle prime relazioni significative del cliente, portandolo ad

    accedere a quelle reti neurali e permettendo al terapeuta di

    esplorare e modificare ci che in esse ha luogo (Kernberg,

    1986). La rieducazione genitoriale nella scuola cathexis di

    analisi transazionale rappresenta un altro uso esplicito di

    unesperienza ancorata dellinfanzia (Stewart e Joines, 1987).

    Infatti il processo di rieducazione genitoriale la sovrapposi-

    zione dellancora positiva del supporto terapeutico allancora

    di uno stato problematico del passato. Nella terapia del corpo

    di tipo reichiano il terapeuta usa ancore cinestesiche e auditi-

    vo-digitali per accedere a potenti stati che vengono espressi incatarsi. Per esempio, un cliente pu essere invitato ad allunga-

    re le braccia in avanti ed implorare Mamma!, usando que-

    stazione come ancora per accedere ad un potente stato dellin-

    fanzia (Lowen e Lowen, 1977, p. 107). Nella psicologia anali-

    SCELTE PER IL CAMBIAMENTO 83

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    tica junghiana il potere dei simboli di evocare (cio ancorare)

    intere risposte emozionali viene descritto come il potere della

    loro prodigiosit o magia (Jung, 1976, p. 83).Quando si raggiunto laccesso agli stati, molte forme di tera-

    pia ancorano tali stati a specifiche parti della stanza in cui la

    terapia ha luogo. Per esempio, nello psicodramma e nella tera-

    pia Gestalt, si pu chiedere ad un cliente di sedersi su una par-

    ticolare sedia e rivivere la forte sensazione di sicurezza di

    unesperienza precedente. Lo stato di sicurezza sar ancorato al

    fatto di sedere su quella sedia, e, se il terapeuta desidera che il

    cliente riacceda allo stato, lo far sedere di nuovo l. Prepara-

    re la scena per uno psicodramma un processo che stabilisce

    ancore spaziali pronte alluso (Kipper, 1986). Daltro canto

    lipnoterapeuta Milton Erickson (1902-1980) descrive di aver

    notato come i clienti ancorassero la propria riluttanza a parlare

    da una particolare sedia. Facendoli sedere su unaltra sedia, lariluttanza a parlare rimaneva ancorata alla sedia su cui erano

    stati seduti precedentemente (Erickson, 1981, p. 9).

    Lattenzione da parte del terapeuta essa stessa unancora. Se il

    terapeuta annuisce e sorride ogni volta che la persona parla del-

    la propria infanzia, questa tender a parlare della propria infan-

    zia ogni volta che il terapeuta annuisce e sorride. In questo sen-

    so un terapeuta non pu mai essere completamente non-diretti-

    vo (Ivey et al., 1996, p. 361). Naturalmente nella terapia com-

    portamentale il modello stimolo-risposta pavloviano permette

    luso esplicito delle ancore per condizionare le risposte deside-

    rate. La desensibilizzazione sistematica un buon esempio del-

    luso di unancora di rilassamento per risolvere lansia (Wolpe,

    1958). Mary Anne Layden e i suoi colleghi ci hanno fornitomolti esempi delluso di ancore con pazienti a cui erano stati

    diagnosticati disturbi della personalit di tipo borderline. Questi

    terapeuti fanno effettuare ai propri clienti la ristrutturazione co-

    gnitiva mentre utilizzano stimoli non verbali che rappresentano

    LAPNL PER FACILITARE CAMBIAMENTI IMPORTANTI84

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    conforto e sicurezza per il paziente (Layden et al., 1993, p. 94).

    Tra gli esempi che forniscono troviamo quello di un cliente che

    da bambino si sentiva bene e al sicuro quando la sua baby-sitterlo lavava e cospargeva di borotalco. Lui si lavava usando la

    stessa marca di shampoo e lo stesso talco prima della seduta di

    terapia cognitiva. Ad unaltra persona fu detto di ricordare le

    volte in cui sua madre la teneva in braccio e le diceva cose con-

    fortanti da bambina. La donna veniva invitata a stringersi con le

    proprie braccia e a dire a se stessa le cose positive che, ricorda-

    va, le diceva sua madre. Questo le permetteva di rielaborare pi

    facilmente il significato di ricordi problematici.

    Roberto Assagioli, sviluppatore della psicosintesi (1888-1975),

    descrive un impiego decisivo della sovrapposizione di ancore

    decenni prima dello sviluppo della PNL. Nella prima seduta

    della sua tecnica suonava un brano musicale mentre il cliente

    parlava dei propri problemi. Durante la seduta successiva face-va parlare il cliente della soluzione ai propri problemi, mentre

    suonava un secondo brano musicale. Durante la terza sessione

    faceva ascoltare al cliente un brano musicale che combinava

    quelli delle due precedenti sedute (Assagioli, 1976, pp. 262-4).

    Installare una nuova strategiaIn termini di PNL, qualunque esito generato da una persona

    pu essere inteso come il risultato di una strategia un ordine e

    sequenza di rappresentazioni interne (Dilts, Grinder, Bandler e

    DeLozier, 1980). Ogni strategia ha un inizio o innesco: uno

    stimolo che segnala che il momento di dare inizio al proces-

    so. Poi la persona agisce in modo tale da cambiare le cose tanto

    da poter valutare se lobiettivo sia stato raggiunto o meno attra-verso la strategia. La sequenza (innesco o trigger operazio-

    ne test esci) spiega come siano organizzati i comportamenti

    complessi allinterno della persona meglio di quanto faccia una

    semplice reazione stimolo-risposta.

    SCELTE PER IL CAMBIAMENTO 85

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    Naturalmente anche ogni problema che una persona in grado

    di replicare nella propria vita (ad esempio la depressione, lansia

    o la dipendenza) avr alla propria base una strategia. Nel caso disimili problemi la persona ricorre frequentemente ad una strate-

    gia che ha sviluppato in un momento in cui non era in grado di

    usarne altre pi utili, un momento in cui non poteva accedere a

    stati-risorsa. Una delle mie opzioni, in termini di PNL, quella

    di far effettivamente provare alle persone una strategia pi fun-

    zionale nel contesto in cui avevano precedentemente messo in

    atto una strategia generatrice di problemi. Di solito alle perso-

    ne basta provare una strategia solo poche volte, perch questa si

    installi e agisca automaticamente in maniera inconscia.

    Pensate allapprendimento di una strategia come quella per la

    preparazione di un pasto con una nuova ricetta. La prima volta

    potreste aver bisogno di fare molta attenzione, ma dopo tre o

    quattro volte iniziate ad agire quasi automaticamente e vi senti-te pi sicuri di quello che fate. Dopo una dozzina di volte, la

    nuova strategia procede in maniera cos inconscia che non pote-

    te nemmeno ricordarla a livello conscio: la sapete applicare nel-

    la situazione, vi viene. Ci significa che la strategia stata

    ancorata alla situazione in cui volete usarla. Spesso i numeri

    di telefono vengono ricordati cos. Non ci si ricorda il numero

    di una persona finch non si ha la cornetta in mano e si sta per

    chiamare. A quel punto, la strategia funziona automaticamente.

    Le strategie possono anche essere provate immaginandosi di

    metterle in atto. Samuels e Samuels (1975) condussero un famo-

    so esperimento con tre gruppi di giocatori di basket delle supe-

    riori che fecero allenare sui tiri liberi per venti giorni. Il primo

    gruppo si esercit fisicamente ogni giorno, il secondo gruppo siesercit a tirare solo il primo e il ventesimo giorno e il terzo

    gruppo si esercit fisicamente il primo e il ventesimo giorno, ma

    durante gli altri giorni si esercit a visualizzare dei tiri liberi per-

    fetti. Al termine dellesperimento, il miglioramento del terzo

    LAPNL PER FACILITARE CAMBIAMENTI IMPORTANTI86

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    gruppo (del 23%) fu essenzialmente lo stesso del primo gruppo

    (del 24%). Provare la strategia nellimmaginazione laveva in-

    stallata con altrettanta efficacia di quanto lo avesse fatto provarlafisicamente. Da un punto di vista terapeutico le strategie possono

    essere provate direttamente o visualizzate, il che include perfino

    le visualizzazioni che avvengono quando le persone ascoltano la

    storia di qualcuno che applica con successo una nuova strategia.

    Una significativa ricerca sullinstallazione di una strategia basa-

    ta sulla PNL il sopramenzionato studio sulla strategia del ri-

    chiamo visivo nello spelling (Dilts e Epstein, 1995). In questo

    studio degli studenti provavano la nuova strategia apprendendo-

    la sullo schermo di un computer. Thomas Malloy dellUniversi-

    t dello Utah ha dimostrato il successo dellinstallazione sia del-

    la strategia dello spelling (Malloy, 1989) che di quella per il

    problem solving (Malloy et al., 1987). Nel secondo caso, tre

    gruppi di studenti ricevettero una serie di problemi cognitivi darisolvere. Al primo gruppo vennero forniti esempi di problemi

    analoghi prima di cominciare; al secondo gruppo vennero in-

    stallate strategie di problem solving basate sulla PNL; il terzo

    era un gruppo di controllo. Il gruppo in cui avevano installato la

    strategia PNL non solo esegu meglio i compiti assegnati, ma

    ebbe anche un punteggio superiore in un test successivo sul me-

    todo Piaget di classificazione moltiplicativa (test che indic co-

    me il cambiamento avesse prodotto ampi miglioramenti cogniti-

    vi). Nellesempio seguente dimostrer come usare questo proce-

    dimento per ottenere un semplice cambiamento terapeutico.

    Installare una nuova strategia: case study

    Jane venne da me perch non ne poteva pi di essere di esserepovera. Quando era piccola i suoi genitori le avevano spiegato

    che non era molto importante fare soldi per una ragazza, perch

    un marito si sarebbe occupato di lei. Inoltre le avevano detto:

    Le persone ricche, di solito, sono egoiste e presuntuose. Jane

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  • 8/10/2019 Programmazione neurolinguistica

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    era troppo giovane per capire che si meritava la felicit tanto

    quanto chiunque altro, e cos credette ai propri genitori. Ora, da

    adulta, sapeva razionalmente di voler cambiare, ma in qualche

    modo non riusciva a fare le cose che le avrebbero permesso di

    fare pi soldi. Questo ovviamente era il risultato di una strate-

    gia installata in profondit, ed ero curioso di sapere come fun-

    zionasse. Le chiesi cosa succedesse quando pensava a guada-

    gnare denaro. Jane rispose che iniziava a pensarci sempre a par-

    tire dallosservazione di quanto fosse povera. Si creava mental-

    mente delle immagini di quanto fosse brutta la sua vita e di

    quanto le cose fossero difficili. Poi gridava interiormente a se

    stessa in tono severo cose come: Devi uscirne, Dovresti es-

    sere in grado di farcela. A volte cercava di immaginare di fare

    un lavoro che le procurasse pi denaro, ma vedeva immagini

    cupe e opprimenti e si vedeva bloccata in qualche lavoro pesan-

    te. Vedere queste immagini la faceva star male, specialmentequando ne visualizzava centinaia: una per ogni giornata che

    avrebbe dovuto affrontare. Alla fine si sentiva letteralmente op-

    pressa e abbandonava lidea. Non sorprendente che non fun-

    zionasse. Come sarebbe stato possibile cambiare le cose?

    Prima del cambiamento, Jane si creava due tipi di rappresenta-

    zioni interne. Prima pensava a ci che voleva evitare (essere

    povera). Questo avrebbe potuto essere un modo abbastanza ef-

    ficace per prendere coscienza di cosa fosse sbagliato, ma pi

    Jane pensava alla povert, meno tempo le rimaneva per pensa-

    re a come creare la vita che desiderava. Jane procedeva nella

    vita come un guidatore che guardi esclusivamente nello spec-

    chietto retrovisore. Sapeva esattamente da cosa cercava di al-

    lontanarsi, ma non dava mai alla propria vettura istruzioni ade-guate in merito a dove dirigersi. Inutile dire che faceva, inevi-

    tabilmente, molti incidenti.

    In secondo luogo Jane, quando pensava a fare soldi, si vede-

    va bloccata a met strada durante lo svolgimento di compiti

    LAPNL PER FACILITARE CAMBIAMENTI IMPORTANTI88

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    gravosi. Immaginate qualcuno che pensi alle proprie vacanze

    vedendosi bloccato mentre cerca di preparare i bagagli. O

    qualcuno che sia impaziente di andare ad una festa, che con-tinua a farsi immagini mentali cupe, noiose e statiche di se

    stesso che stira la propria camicia.Non cos che il cervello

    crea aspettative e trepidazione.

    Feci immaginare a Jane se stessa che viveva la vita che vole-

    va: un film, grande e luminoso, con la sua musica preferita ad

    ispirarla come colonna sonora (la trama di un film che adora-

    va). Poi le dissi di parlare a se stessa, ma non nel modo in cui

    era abituata a fare. Invece di urlarsi bruschi dovresti e de-

    vi, scelse di usare un tono pi invitante e coinvolgente per

    dire a se stessa: Non sarebbe magnifico fare questo? Mi

    piacerebbe davvero avere questo. Questa la vita che vo-

    glio. Poi visualizz un film mentale di se stessa che faceva

    il passo successivo verso un nuovo lavoro, e vide quella pel-licola fondersi con limmagine della vita che sognava di vi-

    vere. Poteva vedere il film mentale e controllare come la fa-

    cesse sentire! Questo semplice piccolo cambiamento le mo-

    str che era sulla strada giusta. Prov la nuova strategia pi

    volte e not che funzionava automaticamente. Questo s che

    le dava una sensazione emozionante.

    Ma dunque, farlo sarebbe stato emozionante. Si dava il casoche fosse lo stesso processo che portava Jane a sentirsi piena

    dentusiasmo allinizio di una relazione, qualcosa che lei sape-

    va gi fare bene. stato proprio in quel contesto che ho indivi-

    duato la struttura per questa nuova strategia. La sua strategia

    motivazionale di successo si potrebbe scrivere cos in una no-

    tazione PNL: Vc

    Ad

    Vc

    Vc/V

    c

    K.

    Vedere lobiettivo (immagini grandi e luminose). Dirsi

    quello che si vuole (lentamente, con calma e con voce in-

    vitante).

    SCELTE PER IL CAMBIAMENTO 89

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    Vedere il prossimo passo nel raggiungimento dellobiettivo

    (immagini grandi, brillanti e in movimento).

    Confrontare le immagini e osservare se corrispondono aquanto desiderato.

    Sentirsi emozionati.

    Effettivamente ci si sentiva emozionati anche solo ascoltando il

    cambiamento positivo di Jane. Durante le settimane seguenti,

    Jane si scopr a pensare al successo sempre pi spesso. Ora ha

    un lavoro: non un lavoro qualsiasi, ma unattivit in cui a

    contatto con i bambini (cosa che aveva sempre desiderato) e

    che le d il tempo per andare in vacanza e fare le cose che ora

    si concede di sognare. Nel suo tempo libero usa la PNL per aiu-

    tare altre persone a scoprire il segreto dei loro futuri successi.

    Una strategia di problem solving pu essere installata in manie-ra molto pi casuale, ovviamente, facendola provare alla perso-na attraverso una metafora. Joseph OConnor ce ne fornisce unesempio affascinante (OConnor e Seymour, 1994, p. 184).

    Laltro ieri sono andato dal giornalaio e ho incontrato unanzia-

    na signora che, sconvolta, raccontava alledicolante di come

    lavessero appena derubata. Pi proseguiva, pi il racconto peg-giorava. Ho atteso il mio momento, lho interrotta e le ho rac-

    contato di come una mia amica fosse stata picchiata in casa pro-

    pria e di come, a quanto pare, non riuscisse a dimenticare linci-

    dente. Poi, qualche settimana dopo, resasi conto di ci che stava

    facendo, aveva detto: gi abbastanza brutto essere stata pic-

    chiata, ma maledizione, non dar loro anche la soddisfazione diavermi rovinato la vita. E aveva deciso di spostare lincidente

    talmente lontano da s, da farlo sembrare completamente di-

    menticato Mi d il Guardian per favore? Lanziana signora

    si interrotta, i suoi occhi hanno guardato lontano, il suo stato

    LAPNL PER FACILITARE CAMBIAMENTI IMPORTANTI90

    19Internet: www.pnl.info - Copyright 2008 Alessio Roberti Editore Srl

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    cambiato ed uscita, con calma, dalledicola. La cosa inaspetta-

    ta che mentre mi allontanavo con il mio giornale, la persona

    dietro di me mi ha sorriso e ha detto due parole: Ben fatto.

    Installare una strategia in altri modelli di psicoterapia

    La struttura della terapia essa stessa una strategia, e, dagli ini-

    zi della psicoterapia, i professionisti hanno guidato i propri

    clienti attraverso svariate strategie di problem solving quali la

    libera associazione, la catarsi e il rinforzo positivo intermitten-

    te. In psicanalisi si forma unalleanza terapeutica tra lego

    professionale del terapeuta e una parte dellego del cliente,

    che osserva il processo assieme al terapeuta e lo assiste nella ri-

    soluzione del problema. Il dottor Stanley Olinick spiega come

    questo ego osservatore si identifichi con lanalista e appren-

    da la strategia di analisi (Olinick, 1980, pp. 53-61).

    In alcune forme di terapia, ad esempio nellanalisi transazionale,questo apprendimento ancora pi esplicito: il terapeuta insegna

    il modello al cliente abbastanza in dettaglio e lo incoraggia ad

    usarlo per analizzare le proprie transazioni (Stewart e Joines,

    1987, p. 8). Spesso la strategia insegnata deriva da uno specifico

    sistema sensoriale che viene molto valorizzato dal modello tera-

    peutico. Alexander Lowen, terapeuta del corpo, afferma: Tutte

    le percezioni hanno inizio con la percezione di s, ossia del pro-

    prio corpo Uno degli scopi principali di questi esercizi bioe-

    nergetici quello di aiutare la persona a entrare in contatto con il

    proprio corpo, a percepirlo (Lowen e Lowen, 1977, p. 46).

    Il terapeuta razionale emotivo Albert Ellis lamenta invece come

    in alcuni libri la psicoterapia tenda ad essere profondamente

    confusa con la fisioterapia (Ellis, 1972, p. 7). Ellis rivela (e co-s facendo fa provare) al cliente la strategia chiave del modello

    della terapia razionale emotiva (RET: Rational Emotive Thera-

    py), nella quale alcuni stimoli (visivi, auditivi o cinestesici)

    conducono le persone a parlare a se stesse (auditivo-digitale). Il

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    risultato e il test di questa operazione Ad consistono nella sensa-

    zione cinestesica che si prova alla fine. La terapia razionale

    emotiva insegna numerose strategie auditivo-digitali per risol-vere i problemi. Infatti nella psicologia cognitiva che linstal-

    lazione di strategie trova il proprio principale campo di applica-

    zione, sotto nomi quali ristrutturazione cognitiva (Beck ed Eme-

    ry, 1985, pp. 190-209) e recitazione comportamentale (Beck ed

    Emery, 1985, pp. 271-272). La nozione di strategia facilmente

    individuabile allinterno di altri modelli che spiegano come le

    azioni abbiano luogo. Nello psicodramma il ruolo definito da

    cinque elementi. Questi corrispondono in qualche modo al TO-

    TE: cos il Contesto corrisponde allInnesco (Trigger); il Com-

    portamento corrisponde allOperazione (Operation); la Convin-

    zione corrisponde al Test; e le Sensazioni e le Conseguenze cor-

    rispondono lUscita (Esci) (Williams, 1989, p. 58).

    Anche allinterno di sistemi centrati sul cliente i terapeuti inse-gnano strategie. Nella famosa sessione filmata in cui il dottor

    Carl Rogers (1902-1987) lavora con una cliente di nome Glo-

    ria, ha luogo chiaramente una svolta dopo che Rogers ha inse-

    gnato alla donna una strategia per risolvere i suoi problemi.

    Gloria chiede ripetutamente a Rogers di darle una soluzione;

    lui risponde, invece: Ti chiedo una cosa: Cosa vorresti che ti

    dicessi?. Gloria risponde: Vorrei che mi dicessi: Vai avanti

    e sii onesta. Questa diventa la sua soluzione, e lei user con

    se stessa la medesima strategia chiedendosi pi tardi, durante il

    colloquio orientato a chiarire cosa far in futuro: Cosa vorrei

    che mi dicesse il dottor Rogers?.

    Cambiare le submodalitFornire istruzioni dirette per sentirsi felici, di solito, non con-

    duce al cambiamento desiderato. Tuttavia, come osservato nella

    nostra esperienza con la PNL, si pu insegnare facilmente alle

    persone come cambiare le submodalit delle esperienze. I risul-

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    tati sono miracolosi quasi quanto lo sarebbe il semplice dire allepersone di essere felici. I clienti riescono ad accedere ad espe-

    rienze in cui vorrebbero essere felici e a rendere le immagini pibrillanti, oppure a uscire dalle immagini per prendere le di-stanze da esse. I clienti che affermano di non poter semplice-mente mettere a tacere le proprie voci critiche interne sono co-munque in grado di modificarle facendole suonare come quelledei personaggi dei cartoni animati e abbassandone il volume fi-no a trasformarle in un sussurro. I clienti che hanno il mal di te-sta, di solito, sono in grado di spostarlo di due centimetri sullasinistra e di cambiarne larea di estensione. Simili cambiamentidi submodalit hanno delle implicazioni fondamentali. Ricorda-te che le persone in una camera gialla sentiranno pi caldo chein una blu, perfino se la temperatura pi bassa in quella gialla(Podolsky, 1938). Cambiare le qualit delle nostre rappresenta-

    zioni interne cambia il significato di queste ultime.Possiamo semplicemente istruire le persone a cambiare le sub-modalit, ma molte procedure di PNL raggiungono questo ri-sultato in modo pi creativo generando strategie completa-mente nuove, che fissano al posto giusto le submodalit de-siderate. Due esempi di procedure di questo genere sono loswish pattern [reso in italiano, nella maggior parte dei libri

    di PNL, con lespressione schema della scozzata, NdT] e lacura veloce delle fobie (Bandler, 1985). La tecnica delloswish pattern ha una vasta gamma di applicazioni. stata usa-ta con successo per risolvere comportamenti compulsivi qualiil mangiarsi le unghie (onicofagia) (Wilhelm, 1991) e la vio-lenza esplosiva (Masters et al., 1991), cos come per gestire

    lansia (Andreas e Andreas, 1992). Questa tecnica implica ilfatto di guidare le persone in una visualizzazione in cui lesubmodalit della situazione problematica vengono ridottedi intensit, mentre quelle dellimmaginarsi pieni di risorsevengono aumentate.

    SCELTE PER IL CAMBIAMENTO 93

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    La cura veloce delle fobie la tecnica di PNL su cui sono state

    fatte pi ricerche. Ne parler in dettaglio per la sua importanza

    nel processo terapeutico. Essa fu sviluppata negli anni 70 in unmodo molto interessante. Il co-creatore della PNL Richard Ban-

    dler, semplicemente, mise un annuncio sul giornale con cui cer-

    cava persone che avessero avuto delle fobie e che se ne fossero

    liberate. Bandler studi il modo in cui queste persone richia-

    mavano alla mente loggetto della loro fobia e lo confront con

    il modo in cui le persone che soffrivano ancora di fobie richia-

    mavano alla mente loggetto del loro panico. La differenza era

    assolutamente evidente e costante. In ogni singolo caso di fobia

    superata, le persone passavano dal ricordare usando il sistema

    visivo ricordato al ricordare usando una costruzione visiva

    (visivo costruito). Quando ricordavano la situazione fobica si

    vedevano allesterno dellesperienza, piuttosto che allinterno di

    essa. Ai ricercatori di PNL divenne subito chiaro che il medesi-mo processo di cambiamento avrebbe funzionato per le fobie

    causate da disturbi post-traumatici (riscontrati in persone che

    erano sopravvissute alla guerra o ad altri disastri). La fobia

    una risposta a unesperienza traumatica (reale o immaginata).

    Che le persone reagiscano a un evento immaginario in cui ci sia

    un ragno o ad una reale violenza sessuale, il modo in cui ar-

    chiviano i loro ricordi, a generare i vari sintomi dei PTSD.

    Numerose ricerche hanno confermato il successo del metodo di

    Bandler. Ne menzioner qui solo alcuni esempi. La psicologa

    Marla Beth Libermann (1984) dellUniversit di St. Louis ha

    studiato dodici soggetti con specifiche fobie, usando un gruppo

    di controllo a cui veniva chiesto di immaginare scene piacevo-

    li. I soggetti trattati con la PNL dimostrarono una riduzionedella paura in generale e delle reazioni a paure specifiche, as-

    sieme alla diminuzione di una vasta gamma di sintomi proble-

    matici. Un test della suscettibilit ipnotica ha dimostrato come

    questo risultato non fosse correlato alla propensione allipnosi.

    LAPNL PER FACILITARE CAMBIAMENTI IMPORTANTI94

    23Internet: www.pnl.info - Copyright 2008 Alessio Roberti Editore Srl

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    Nel 1988 presso la University of Miami Phobia and Anxiety Di-

    sorders Clinic (Clinica universitaria di Miami per lo studio delle

    fobie e dei disturbi dansia) venne confermato il valore della tec-nica nel suo stadio di sviluppo finale (usata, in questo caso, in

    combinazione con lipnosi ericksoniana). Vennero studiati tren-

    tuno clienti con fobie specifiche, fobie sociali o agorafobia. Tutti

    compilarono il test sulla depressione di Beck ed il questionario

    di Mark sulle fobie. I questionari vennero somministrati prima e

    dopo una media di due o tre sessioni. I clienti mostrarono note-

    voli miglioramenti sia nei questionari relativi alle fobie che in

    quelli relativi ai sintomi depressivi (Einspruch e Forman, 1988).

    Nel suo libro The Trauma Trap il dottor David Muss documenta

    il suo vasto impiego dei processi di PNL per lavorare sui traumi

    riportati da vittime di PTSD. Un poliziotto coinvolto nella trage-

    dia di Hillsborough del 1989 nel Nord dellInghilterra quando

    durante una partita di calcio novantasei tifosi rimasero schiaccia-ti nella ressa per entrare allo stadio descrive come i suoi fla-

    shback (improvvisi e drammatici ricordi dellevento traumatico),

    linsonnia e labuso di alcol fossero scomparsi nel giro di due

    sessioni. Una paziente (Barbara Drake) racconta come una sola

    sessione con il dottor Muss sia stata in grado di risolvere com-

    pletamente flashback e altri sintomi dovuti ad unesperienza di

    abusi sessuali subiti. Questi ed altri casi documentati dal dottor

    Muss sono simili alle nostre esperienze in qualit di Trainer e

    Master Practitioner di PNL. Muss afferma: So che ha funziona-

    to con tutti i pazienti con cui ho lavorato finora, senza eccezio-

    ni. (Muss, The Trauma Trap, 1991, p. 10). Muss effettu uno

    studio pilota con settanta membri della polizia del West Mi-

    dlands che erano stati testimoni di gravi disastri, quali linciden-te aereo di Lockerbie in Scozia nel 1988; tra questi, a diciannove

    erano stati diagnosticati PTSD. Il periodo di tempo intercorso fra

    il trauma ed il trattamento variava da sei settimane a dieci anni.

    Tutti i partecipanti studiati furono completamente liberati da ri-

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    cordi intrusivi e da altri sintomi di PTSD. I test di follow-up ven-nero effettuati da tre mesi a due anni dopo, e tutti i benefici della

    terapia erano rimasti nel tempo.La cura veloce delle fobie e dei traumi cambia svariate sub-modalit del ricordo traumatico. Tra queste notiamo, ad esem-pio, la distanza (o il cambiamento di posizione percettiva daassociata a dissociata) e il colore. Di seguito presento unalista di alcune delle pi comuni submodalit che un esperto diPNL pu modificare in modo da alterare lesperienza dei ri-cordi del cliente.

    Submodalit visive

    Numero: Una o pi immagini?

    Simultaneit /sequenzialit: Se ci sono pi immagini, vengo-

    no viste contemporaneamente?Localizzazione: Dove viene vista limmagine

    nello spazio?

    Distanza: Quanto lontana limmagine?

    Dimensioni: Le dimensioni sono reali, pigrandi o pi piccole?

    Contorni: Limmagine ha o meno deicontorni?

    Tipo di contorni: Se ha dei contorni, sono chiario sfumati?

    Colore: a colori o in bianco e nero?

    Tipo di colore: Se a colori, i colori sonotenui o vivaci?

    Luminosit: Quanto luminosa o scura?

    Messa a fuoco: Quanto a fuoco?

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    Variazione della messa a fuoco: Una parte (ad esempio il centro) pi a fuoco delle altre?

    Movimento: Limmagine ferma come unafoto o in movimento come unfilm?

    Associato/dissociato: Viene vista attraverso i propriocchi, o si vede se stessi nel-limmagine?

    Profondit: a tre dimensioni o piattacome una fotografia?

    Submodalit auditive esterne

    Numero: un unico suono, o pi di uno?

    Localizzazione: Da dove proviene il suono?Volume: Quanto alto il volume?

    Tempo: I suoni sono lenti o veloci?

    Ritmo: I suoni sono ritmati o continui?

    Estensione vocale I suoni hanno un tono alto o(su toni alti o bassi): basso?

    Chiarezza Quanto sono chiari?

    Submodalit auditive digitali (dialogo interno)

    Numero: C una sola voce interna o pidi una (dialogo interno)?

    Localizzazione: Da dove proviene la voce?Volume: Quanto alto il volume della

    voce interna?

    Tempo: lenta o veloce?

    SCELTE PER IL CAMBIAMENTO 97

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    Ritmo: ritmata?

    Tono: Il tono alto o basso?

    Chiarezza: Quanto chiara la voce?

    Submodalit cinestesiche

    Localizzazione: Dove avviene la percezione nelcorpo?

    Movimento: La sensazione si muove o ferma?

    Ritmo del movimento: Se la sensazione in movimen-to, c un ritmo nel movimento?

    Intensit: Quanto forte il movimento?

    Temperatura: La sensazione di calore o di

    freddo?

    Umidit: una sensazione di asciutto odi umido?

    Consistenza: una sensazione di morbidez-za/durezza/ruvidezza/levigatez-za, etc?

    Submodalit olfattivo/gustative

    Odore Allesperienza associato unodore?

    Intensit dellodore Se s, quanto intenso?

    Localizzazione dellodore Da dove proviene?Gusto Allesperienza associato un gusto?

    Intensit del gusto Se s, quanto intenso?

    Localizzazione del gusto Dove viene percepito?

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    Cambiare le submodalit: case study

    In un articolo introduttivo alla PNL, Steve e Connirae Andreas

    presentano una trascrizione del lavoro svolto con una donna di

    nome Kate che soffriva dansia da quando aveva assistito ad

    un incidente mortale (Andreas e Andreas, 1992, pp. 24-8). Ka-

    te disse che durante la giornata continuava a zoomare sul-

    limmagine del volto delluomo morto. Lo schema della sub-

    modalit visiva (zoomare) avrebbe rappresentato il fulcro del-

    lintervento di Connirae. Per prima cosa aiut Kate a creare

    unimmagine di una Kate che gestiva molto bene quel genere

    di situazione Una Kate con le risorse per gestirla con effica-

    cia Si vede dallespressione del suo viso, dal modo in cui si

    muove, dalla respirazione e dai gesti, dal suono della sua voce,

    etc.. Steve e Connirae spiegano:

    Connirae sapeva cosa provocava il panico in Kate: il ricor-do della zoomata sul volto delluomo. Lei aveva inoltre gi

    aiutato Kate a creare unimmagine di se stessa con tutte le

    risorse necessarie Il passo successivo consisteva nel colle-

    gare queste due immagini nella mente di Kate, in maniera ta-

    le che ogniqualvolta Kate avesse pensato al volto delluomo,

    questo si sarebbe trasformato automaticamente nellimmagi-

    ne di se stessa con le risorse per gestire quel tipo di situazio-

    ni la PNL insegna molti modi per collegare le immagini

    nella nostra mente e ciascuno di noi ha un modo unico e per-

    sonale di ottenere il miglior risultato con uno o un altro di

    questi metodi. Connirae sapeva gi che zoomare aveva un

    forte impatto su Kate, cos decise di usare questo elemento

    per collegare le due immagini. Prima cerc di scoprire seKate si sentisse pi attratta dalla Kate del futuro piena di ri-

    sorse portando limmagine pi vicina e zoomando su di es-

    sa. Quando Connirae prov questa procedura Kate sorrise e

    disse S. Poi Connirae le chiese di ripulire il suo schermo

    SCELTE PER IL CAMBIAMENTO 99

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    visivo mentale per prepararsi a collegare le due immagini.

    Ora guarda luomo privo di sensi da vicino e fai una zoo-

    mata sullimmagine. Appena lo vedi, guarda anche unim-

    magine molto piccola della Kate piena di risorse apparire al-

    lorizzonte Ora zooma rapidamente (ingrandendola) sul-

    limmagine della Kate del futuro e, al tempo stesso, zooma

    allindietro (allontanando e rimpicciolendo) limmagine del-

    luomo dellincidente, portandola lontano fino a non poterla

    vedere pi.

    Kate espresse dei dubbi sul fatto di star realmente vedendo

    quelle immagini e Connirae la rassicur che bastava solo far

    finta di vederle. Continu poi: Ora pulisci e svuota il tuo

    schermo visivo interno e ripeti la stessa procedura altre cin-

    que volte. Dopo aver messo in atto questa procedura, detta

    swish, Connirae test come si sentisse Kate: la donna sisentiva molto meglio quando pensava allincidente, e fu ad-

    dirittura in grado di guidare fino a casa passando per il luogo

    in cui esso era avvenuto senza venir presa dal panico di cui

    soffriva abitualmente. Sette anni pi tardi, nella fase di fol-

    low-up, Kate rifer di non aver pi avuto il problema. La tec-

    nica dello swish cambia le submodalit dellevento originale;

    in questo caso, lo fa spostando le immagini ricordate molto

    lontano. Lo swish pattern impiega inoltre la stessa submoda-

    lit, al contrario, per installare un immagine di s come per-

    sona piena di risorse.

    Un simile cambiamento di submodalit impiegato nella cura

    veloce delle fobie/traumi con la PNL. Nellesempio seguente,Margot Hamblett descrive il suo impiego della cura veloce del-

    le fobie PNL con una cliente. Si noti come il procedimento in-

    segni al cervello della cliente come cambiare la sua prospettiva

    sullevento traumatico. La nuova prospettiva viene definita, nel

    LAPNL PER FACILITARE CAMBIAMENTI IMPORTANTI100

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    linguaggio della PNL, dissociata, e implica una presa di di-stanza dallevento. Hamblett spiega:

    Jane madre di tre bambini che frequentano le elementari.

    Quattro anni fa il suo figlio pi piccolo, che allora aveva due

    anni, sub un grave e doloroso incidente domestico mentre gio-

    cava. Da quel giorno, bench suo figlio fosse guarito comple-

    tamente, Jane ha sofferto dei tipici sintomi di PTSD.

    Quando prov a descrivere quello che era successo a suo fi-

    glio, scoppi a piangere e si turb molto. La calmai e le dissi

    che poteva parlarmene pi tardi. Mi rifer che era costante-

    mente ansiosa riguardo alla propria famiglia, specialmente per

    i bambini, ma anche nei confronti di suo marito. Immaginava

    continuamente che accadessero loro le cose pi terribili, era

    sempre in tensione e sentiva il bisogno di conoscere sempre

    tutti i loro movimenti. Riusciva rilassarsi solo se i bambini ri-manevano fermi e tranquilli, cos tendeva a bloccarli e a sgri-

    darli se facevano qualunque normale attivit rumorosa. I gri-

    dolini di un bambino intento a giocare le causavano il panico.

    Se uno dei suoi figli subiva il minimo piccolo infortunio o si

    procurava qualche taglio, lei rimaneva impietrita dal terrore e

    non riusciva ad essere daiuto. Era arrivata a pianificare la

    propria vita in modo che ci fosse sempre un altro adulto pron-

    to a sostituirla quando il panico la paralizzava.

    Jane desiderava intensamente riuscire a rimanere rilassata con

    i propri bambini, a godere delle loro avventure e ad incorag-

    giarli a viverle, a portarli a sciare e anche a lasciare loro degli

    spazi. Le dissi di immaginare se stessa seduta comodamente a

    casa dove solitamente guardava la tv. Rendi lo schermo dellaTV molto piccolo, quasi come un giocattolo. Ora, su quel pic-

    colo schermo laggi, visualizza una piccola immagine di te,

    proprio dove e come sei ora. Falla diventare in bianco e nero.

    facile, giusto?

    SCELTE PER IL CAMBIAMENTO 101

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    S.

    Ottimo! Ora immagina di essere in piedi appena fuori casa;

    stai guardando attraverso la finestra. Puoi vederti seduta suldivano mentre guardi lo schermo Dallesterno ti accorgi di

    avere in mano il telecomando e di guardare semplicemente

    lei sul divano, mentre le fai vedere qualche filmato speciale.

    a suo agio l? Puoi vedere la sua nuca? Ottimo Ora

    falle guardare unimmagine statica in bianco e nero di se

    stessa nel momento tranquillo e sicuro appena precedente

    lincidente, mentre se ne sta rilassata e felice a casa E ora

    sostituisci limmagine per lei, fagliene vedere una di un mo-

    mento tranquillo dopo lincidente, un momento in cui sa che

    di nuovo tutto a posto. Lei si pu sentire serena, dal mo-

    mento che tutto finito. Ok? Ora mostrale il video di quel-

    lo che accaduto, dalla prima immagine tranquilla allultima

    immagine tranquilla. Fai scorrere il video piuttosto veloce-mente, e osservala mentre guarda e impara ci di cui ha biso-

    gno per prendere distanza da tutto questo.

    Jane a volte mostr un po di tensione durante la procedura,

    ma rimase abbastanza tranquilla e complet questa fase.

    Com andata?Non troppo male. Pi facile di quanto pensassi.

    Ottimo. Ora vorrei che immaginassi di poter fluttuare laggi,

    prima sopra e poi dentro limmagine finale di tranquillit, co-

    me se fossi allinterno dellesperienza, vedendo attraverso i

    tuoi occhi, ascoltando con le tue orecchie Mettici i colori.

    Ora vai molto rapidamente allindietro lungo lesperienza, co-me durante il riavvolgimento di una videocassetta, fino alla

    prima immagine di tranquillit. Mettici uno o due secondi.

    Zip! Poi ritorna ad essere in piedi fuori casa, mentre guardi an-

    cora allinterno attraverso la finestra. Com andata?

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    Bene.Annu. La guidai ancora attraverso questultima fase, poi

    le chiesi di ripeterla da sola, molto rapidamente, qualche volta

    ancora, fino a che limmagine non fosse scomparsa o non si fossedisintegrata, cos da non poter pi ripetere il procedimento.

    Dopo alcuni istanti lei annu: Ok.

    Ottimo. Beh, a dire il vero, bene o male quasi tutto qua. Ja-

    ne rise, incredula.

    Bene, vediamo. Ora cerca di ricordare lincidente e scopri in

    che modo diverso, adesso.

    andato a finire laggi nel passato disse, facendo spallucce.

    So che successo, ma semplicemente laggi.

    Puoi provare nuovamente le sensazioni che provavi? Prova

    davvero, e vedi se puoi o no.

    Rise e disse: Non mi sono mai sentita cos rilassata in vita

    mia. Le chiesi di immaginare un bambino che urla mentre

    gioca. Lei fece nuovamente spallucce e disse: del tutto nor-male. Solo un bambino che gioca.

    Mettendo alla prova i cambiamenti che aveva effettuato e con-

    fermandoli, Jane scopr che riusciva facilmente ad immaginare

    se stessa mentre si occupava con serenit ed efficacia dei pro-

    pri figli dopo che questi avevano riportato tagli o graffi; pote-

    va ora anche godere dei loro giochi e dei loro sport pi avven-

    turosi. Provava emozione allidea di un week-end rilassante

    con la famiglia. Si mise perfino a pensare a come avrebbe

    spiegato ai propri bambini quanto sarebbe stata diversa con lo-

    ro adesso, ed era certa che si sarebbero meravigliati molto e si

    sarebbero chiesti cosa mai potesse esserle successo.

    E quindi cosa accadde al tuo bambino? Le chiesi. Questa vol-

    ta mi raccont la storia, rimanendo calma. Quando ebbe termi-nato, disse che il racconto laveva resa un po triste, ma che

    comunque era a suo agio. Era veramente sorpresa di essere in

    grado di riparlarne e di sentirsi cos calma e rilassata.

    SCELTE PER IL CAMBIAMENTO 103

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    Cambiamento di submodalit in altri modelli di

    psicoterapia

    Le submodalit sono fondamentali funzioni del cervello cherendono possibili i vari meccanismi difensivi dellego di cuisi occupa la letteratura psicanalitica. Ad esempio, la sostitu-zione un meccanismo di difesa mediante il quale loggettodesiderato viene rimpiazzato da un altro oggetto simile. Aquesto proposito, Freud potrebbe dire: Una giovane donna,

    attratta fortemente dal proprio fratello alto, biondo e con oc-chi azzurri, pu instaurare pi rapidamente profondi legamisentimentali con ragazzi alti, biondi e con gli occhi azzurri(Solomon e Patch, 1974, p. 503). La donna ottiene questo ri-sultato classificando dei giovani con le stesse submodalit(colore, stazza etc) del fratello. Un altro meccanismo di di-fesa facilmente riconoscibile come cambiamento di submo-

    dalit lidentificazione . In questo caso, la persona vede at-traverso gli occhi della persona con cui si identifica e perce-pisce lesperienza dalla posizione occupata dal corpo di essa. esattamente il contrario del cambiamento di submodalitoperato dalla cura veloce delle fobie/traumi. Quando uno psi-canalista dipana un meccanismo di difesa, mette in atto uncambiamento di submodalit.Nelle terapie attive quali lo psicodramma e la terapia Gestalt, lesubmodalit visive e cinestesiche possono essere sfruttate edalterate grazie allimpiego delleffettivo movimento del cliente.Fritz Perls (1893-1970) descrive come altera un piccolo movi-mento fatto dal cliente (che rappresenta una strategia limitataed oscurata da submodalit ridotte). Si chiede al paziente di

    esagerare ripetutamente il movimento, rendendone cos solita-mente pi evidente il significato nascosto (Levitsky e Perls,1982, p. 152). Il campo della sociometria, nello psicodramma,comprende processi che suscitano e modificano submodalitquali la distanza, laltezza e le dimensioni, usando degli attori

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    per rappresentare gli elementi dellesperienza interna che viene

    studiata. Ai clienti viene chiesto di collocare gli attori ausiliari

    e se stessi in maniere che rivelino chiaramente la posizione del-le loro submodalit interne (Starr, 1977, pp. 75-87).

    Nella psicologia cognitiva troviamo una gamma di suggeri-

    menti ed idee per cambiare le submodalit negli altri sistemi

    sensoriali. Per esempio Beck ed Emery raccomandano di inse-

    gnare ai clienti a modificare le immagini visive che li disturba-

    no. Suggeriscono di mettere fuori fuoco certe zone dellimma-

    gine, di collocare questultima su uno schermo televisivo e di

    modificarne la luminosit, o addirittura di cambiare canale o

    esagerare in maniera caricaturale gli elementi che la compon-

    gono (Beck ed Emery, 1985, pp. 222-4).

    Carl Rogers (1902-1987) not che nella sua terapia centrata

    sul cliente avevano luogo alcuni caratteristici cambiamenti

    nelle percezioni dei clienti (in Shostrom, 1965). Per esempio,prima di lavorare con una cliente di nome Gloria, nel 1965,

    afferm: Da uno stato di distacco dalla propria esperienza,

    distacco da ci che accade dentro di lei, possibile che evol-

    va verso una maggiore immediatezza dellesperienza dal

    costruirsi la vita in schemi piuttosto rigidi e in bianco e nero,

    potrebbe passare a modi pi espansivi e meno rigidi di creare

    la propria esperienza e di vederne il significato. Questi sono

    cambiamenti di submodalit, e sono supportati dal modo in

    cui Rogers riformula le cose lavorando con Gloria. Non appe-

    na apre bocca, Gloria dimostra subito il suo modo di parlare

    in bianco e nero e unattenzione concentrata sugli eventi

    passati. Dice di sua sorella: Le ho mentito e da allora questo

    fatto mi torna sempre in mente, perch mi sento cos colpevo-le ad averlo fatto; non lo faccio mai e voglio che lei si fidi di

    me. Rogers replica suggerendole di concentrarsi su come si

    sente ora nella sua relazione attuale, e di essere meno rigida

    nel definire le cose (usando parole come pi o meno, una

    SCELTE PER IL CAMBIAMENTO 105

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    sorta di, etc). Il terapeuta continua dicendo: Il punto la

    preoccupazione che hai riguardo a tua sorella e il fatto che tu

    non sei davvero bugiarda; che questa relazione aperta esi-stita tra di voi, ed ora senti che come danneggiata. S ri-

    sponde lei, accettando i sottili cambiamenti di submodalit

    implicati nella riformulazione della frase.

    Lavorare con la trance

    Il modello di lavoro con la trance usato in PNL stato svi-

    luppato dagli studi effettuati da Richard Bandler e John Grin-

    der con Milton Erickson (1902-80; v. Bandler e Grinder, 1975).

    Erickson inizialmente riteneva che:

    Quello che lipnosi in effetti pu essere spiegato per ora

    solo in termini descrittivi. Pu dunque essere definita come

    uno stato di suggestionabilit artificialmente indotto e somi-gliante al sonno, nel quale sembra avere luogo una normale

    dissociazione degli elementi consci della psiche da quelli

    inconsci. Questa dissociazione limitata temporalmente ed

    in relazione allo stimolo e si manifesta in uno stato di quie-

    scenza del conscio che stimola il sonno naturale, e in una de-

    lega allinconscio del controllo soggettivo delle funzioni

    dellindividuo, normalmente gestito dalla mente conscia.

    (Erickson, 1980, Vol. III, p. 611)

    Vaste ricerche dimostrano il potere terapeutico della comunica-

    zione con la mente incoscia in uno stato di ipnosi o trance.

    Svariati studi dimostrano che lipnosi pu superare quelle che

    altrimenti vengono considerate condizioni congenite incurabi-li. Per esempio ilBritish Medical Journal pubblic nel 1952

    uno studio relativo ad un ragazzo di diciassette anni con ittiosi

    eritrodermica congenita. La sua pelle era coperta di strati cor-

    nei e suppurava fluidi dalle articolazioni.

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    Una settimana dopo lintervento ipnotico piccole aree del cor-

    po furono liberate da questo problema e il risultato si estese al

    resto del corpo durante la seconda settimana (Crasilneck eHall, 1985, p. 376).

    Ernest Rossi svilupp un modello di ipnosi basato sulle reti

    neurali stato-dipendenti. Rossi afferma che Tutti i metodi di

    guarigione mente-corpo e lipnosi terapeutica operano acce-

    dendo e ristrutturando la memoria stato-dipendente ed i sistemi

    di apprendimento che codificano sintomi e problemi (Rossi e

    Cheek, 1988, p. 111). Quindi le aree della mente note prece-

    dentemente come subconsce o inconsce vengono ora rico-

    nosciute da Rossi come semplici reti neurali dissociate dalla

    consapevolezza abituale a causa dello stato molto diverso da

    quello in cui sono state codificate abitualmente. La comunica-

    zione con queste reti neurali pu essere effettuata ristabilendo

    lo stato in cui sono state codificate (cio creando uno stato alte-rato o di trance). Rossi sottolinea come queste reti neurali

    siano spesso scarsamente connesse alla corteccia e alle aree au-

    ditive-digitali (verbali) del cervello; suggerisce che pi facile

    comunicare con esse impiegando dei segnali dati da movimenti

    delle dita o altri simili movimenti del corpo. Simili sistemi di

    comunicazione con linconscio vengono chiamati, nella lettera-

    tura specialistica, segnali ideomotori, poich le idee delle re-

    ti neurali vengono trasferite direttamente in risposte motorie

    prive di pensiero conscio.

    David Cheek, autore con Ernest Rossi diMind-Body Therapy, ha

    svolto molte ricerche sui fenomeni ideomotori. Ha dimostrato,

    per esempio, che era in grado di suscitare movimenti delle mani

    corrispondenti al s e al no in risposta alle sue domande inun migliaio di pazienti ospedalieri in anestesia generale (Cheek,

    1981). Milton Erickson impar per la prima volta a creare se-

    gnali ideomotori da Leslie Le Cron negli anni 20. Impiegava

    diversi metodi: il movimento delle mani, il sollevarsi delle dita,

    SCELTE PER IL CAMBIAMENTO 107

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    lannuire e il movimento di un pendolo tenuto tra le dita (Erick-

    son, 1981, pp. 111-80). Il metodo di Erickson per suggerire se-

    gnali psicomotori, cos come il suo metodo di induzione di tran-ce, era specifico per ogni singolo cliente. Descriveva le sue con-

    versazioni coi clienti come un processo di utilizzazione. Gli

    specifici schemi linguistici da lui impiegati per facilitare la tran-

    ce furono analizzati da Bandler e Grinder (1975) e definiti Mil-

    ton Model. Gran parte del suo impiego del linguaggio era basa-

    to sulle presupposizioni. Per esempio, Erickson poteva dire a un

    cliente, Sei in una trance pi profonda della trance in cui sei en-

    trato mentre ti addormentavi, o una trance pi leggera per ades-

    so?. Rispondendo alla domanda s oppure no il cliente era

    costretto a presupporre di essere gi in trance.

    Lavoro con la trance: case study

    Craig poteva a malapena camminare quando entr nel mio uf-ficio per la sua prima seduta di ipnoterapia basata sulla PNL.

    Tre anni prima si era infortunato alla schiena ed era finito

    bloccato a letto, impossibilitato ad alzarsi per dodici mesi.

    Gradualmente si era riabilitato e aveva cambiato professione,

    passando da un lavoro manuale e pesante ad unattivit di

    counselor e trainer. Appena si sent pi sicuro, cominci a fre-

    quentare una palestra e a sentire la sua forza che tornava. Poi

    un giorno fatidico, tre mesi prima di venire da me, si spinse

    troppo oltre. Mentre era in palestra ebbe un crollo: non riusci-

    va pi a muoversi e provava forti dolori. Durante questi tre

    mesi le sue condizioni non erano migliorate di molto, e temeva

    di dover affrontare un altro anno bloccato a letto, nellattesa di

    riprendersi. Iniziai col chiedergli, come counselor, cosa pensa-va stesse accadendo alla sua schiena. Rispose: Penso che la

    mia mente inconscia mi stia punendo perch mi sono sforzato

    troppo. E forse vuole dirmi che devo mantenere il mio nuovo

    lavoro e non tornare al lavoro manuale.

    LA PNL PER FACILITARE CAMBIAMENTI IMPORTANTI108

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    Wow, replicai stupito avrei piuttosto detto che la tua mente

    inconscia ti sta proteggendo amorevolmente dagli infortuni. Ti

    invia messaggi di dolore per metterti in allerta quando seiprossimo a un incidente, e ti rende i muscoli flaccidi cos da

    evitare che ti danneggi ulteriormente. Penso che prima di ini-

    ziare sarebbe bene rendersi conto di quanto ti ha aiutato e rin-

    graziarla. Voglio che la tua mente inconscia sappia che capisco

    che ha unintenzione positiva in quello che fa. E, naturalmen-

    te, potrebbe essere daiuto in ulteriori modi, se sapesse per cer-

    to di avere la tua disponibilit a cooperare. Sei daccordo?

    Craig assent. interessante come si sia rivelato poi facile invi-

    tarlo a rilassarsi e ad entrare in uno stato di profonda trance. Par-

    lai in maniera sempre pi lenta, ricordando a Craig esperienze

    che aveva avuto in passato, quando era stato pienamente rilassa-

    to. Sottolineai che la sua mente inconscia sapeva come farlo ri-

    lassare per permettergli di dormire ogni notte, cosa che non po-teva certo fare mediante diretto controllo cosciente. Gli sollevai

    un braccio e suggerii che sarebbe rimasto sospeso dinnanzi a lui,

    mentre la sua mente inconscia lo sosteneva tendendo i muscoli

    da entrambi i lati e producendo cos una catalessi del braccio.

    La reazione fu intensissima. Craig si rese conto, costernato, di

    non poter assolutamente muovere la mano. Io sottolineai: Que-

    sto dimostra quanto facilmente la tua mente inconscia possacambiare il tuo corpo quando le permetti di aiutarti.

    Poi chiesi alla mente inconscia di Craig di sollevare un dito di

    quella mano quale segnale per il s e lindice si sollev, men-

    tre le altre dita rimanevano perfettamente immobili; unimpresa

    quasi impossibile consciamente, ma facile per la mente incon-

    scia. Io ringraziai linconscio e gli chiesi di muovere un altrodito per il no. Questa volta il suo mignolo rispose sollevan-

    dosi verso un lato. Craig guard verso di me divertito e confu-

    so. Chiesi alla sua mente inconscia: Ricordando come hai cu-

    rato la schiena di Craig lultima volta che successo, sai cosa

    SCELTE PER IL CAMBIAMENTO 109

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    devi fare per metterlo nuovamente in condizioni di camminare

    e muoversi confortevolmente?. Il dito del s si alz. E sei di-

    sposta a farlo, premesso che Craig si impegna a svolgere la sua

    professione attuale e che eseguir gli esercizi in palestra gra-

    dualmente entro i limiti che hai stabilito?. Il dito del s si mos-

    se ancora. Bene, dissi allora vorrei che iniziassi a farlo subi-

    to. Hai gi iniziato a fare questi cambiamenti?

    Un altro movimento affermativo mi port a porre la mia do-

    manda finale: E completerai questo processo di guarigione in

    una settimana?. Il dito del s si mosse ancora. Ringraziai la

    mente inconscia di Craig, le suggerii di svegliarlo subito e le

    dissi di restituire a Craig la mobilit del braccio e della mano.

    Craig rilass il braccio e lo lasci cadere in grembo con un

    certo sollievo, poi inarc la schiena per verificare come si sen-

    tisse. La sento gi molto migliorata not. In effetti usc dal-

    lufficio camminando con scioltezza, e dopo tre giorni fu ingrado di riprendere la sua vita abituale e le sue attivit. Un an-

    no pi tardi non aveva pi avuto problemi.

    Lavorare con la trance in altri modelli di psicoterapia

    Storicamente ci sono state numerosissime proposte di spiega-

    zione di cosa siano la trance o lipnosi. Il guaritore francese

    Franz Anton Mesmer (1734-1815) credeva che il fenomeno fos-

    se dovuto al magnetismo animale, energia elettrica che indu-

    ceva i clienti in uno stato di empatia magnetica con il guarito-

    re. Nel 1784 una commissione scientifica dichiar di non aver

    trovato prove della presenza di elettromagnetismo nelle terapie

    carismatiche di Mesmer, e che i risultati da lui ottenuti erano

    dovuti allimmaginazione. Fu La Fontaine, un magnetistasvizzero formatosi con Mesmer, che, nel 1841 a Manchester in

    Inghilterra, introdusse il dottor James Braid a questo tipo di pra-

    tiche. Braid (1795-1860) coni il termine ipnosi per descrive-

    re il fenomeno (dal greco hypnos, sonno).

    LAPNL PER FACILITARE CAMBIAMENTI IMPORTANTI110

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    In tutta Europa altri studiarono il lavoro di Braid e rifiutarono il

    modello di Mesmer per spiegare lipnosi a loro modo. In Fran-

    cia il dottor August Libeault (1823-1904) e il professor Hippo-lyte Bernheim (1837-1919) proposero che lordinaria sugge-

    stione fosse la spiegazione degli effetti che venivano attribuiti

    a questa sorta di speciale stato ipnotico. Il libro di BernheimDe

    la Suggestion, pubblicato nel 1884, sosteneva che la trance

    fosse semplicemente il nome attribuito ad un fenomeno del tutto

    normale. Contemporaneamente, allUniversit di Salptrire, il

    dottor Jean-Martin Charcot prese la strada opposta, sostenendo

    che lipnosi era una nevrosi indotta artificialmente.

    Due giovani neurologi che avevano studiato sia con Charcot che

    con Bernheim pubblicarono nel 1895 una teoria integrativa del-

    lipnosi nellopera Studies on Hysteria. Erano Joseph Breuer

    (1842-1925) e Sigmund Freud (1856-1939). Lanno seguente

    Freud coni il termine psicanalisi per la teoria e lespressionelibere associazioni per il modus operandi che aveva sviluppa-

    to dal suo originale metodo ipnoterapeutico. Continu a descri-

    vere lo stato che viene causato da questo metodo in termini di

    ipnosi. Diceva, ad esempio, che le libere associazioni dissocia-

    no lattenzione del paziente dalle sue ricerche e riflessioni con-

    sce (in Rossi, 1996, p. 186). Raccomandava agli psicanalisti di

    rimanere in uno stato di trance, come si legge di seguito:

    Lesperienza ha presto dimostrato che lattitudine che lo psi-

    canalista poteva adottare con maggior vantaggio era quella di

    arrendersi alla propria attivit mentale inconscia, entrando in

    uno stato di attenzione diffusamente sospesa, per evitare il pi

    possibile riflessioni e la costruzione di aspettative consce,cercando di non fissare in maniera particolare nella propria

    memoria alcuna delle cose ascoltate, riuscendo cos a cogliere

    il dipanarsi dellinconscio del paziente per mezzo del proprio

    inconscio. (Freud, 1923, p. 239)

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    Tutta la storia della psicoterapia occidentale si intreccia con

    levoluzione dei nuovi metodi ipnoterapeutici. Carl Jung (1875-

    1961), anchegli esperto ipnoterapeuta, svilupp un metodo perindurre uno stato ipnotico chiamato immaginazione attiva nel

    quale la persona instaurava un dialogo con unimmagine signifi-

    cativa di un sogno o di una fantasia (v. Rossi, 1996, p. 187). Si-

    mili compiti immaginativi, molto vicini ai dialoghi dellultima

    Gestalt (Levitsky e Perls, 1982, p. 149) e allespressione di desi-

    deri infantili di tipo reichiano (Lowen e Lowen, 1977, p. 107),

    sono compiti che richiedono alla persona di dimostrare feno-

    meni ipnotici quali la regressione e lallucinazione. Ernest

    Rossi sottolinea che questi metodi sono leggeri rituali di indu-

    zione che evocano uno speciale stato di comunicazione e aspet-

    tativa terapeutica (Rossi, 1996, p. 190).

    Jacob Moreno (1892-1974) sviluppa le applicazioni dellipnosi

    allo psicodramma (Moreno, 1950). Il suo lavoro ricco di me-todologie ipnoterapeutiche tradizionali. Per esempio, nella regia

    di uno psicodramma alla Prima Conferenza Internazionale di

    Psicodramma a Parigi, Moreno guida la protagonista allinterno

    di un sogno facendola distendere, mettendole la mano sulla

    fronte e dicendole ripetutamente: Dormi, dormi profondamen-

    te, dormi profondamente, dormi profondamente, profondamen-

    te, sempre pi profondamente, cerca di dormire. Questa, ov-

    viamente, uninduzione ipnotica classica. Nel presentare il fil-

    mato di questa sessione, Moreno descrive anche il pubblico del-

    lo psicodramma in questo modo: tutti coinvolti, erano prati-

    camente ipnotizzati dalla procedura (Moreno, 1964). Lo stu-

    dioso teorizza lipnosi come metodo per esercitarsi in un ruolo

    mentre si in uno stato di rilassamento (Moreno, 1977, p. 160).Carl Rogers (1902-1987) studi lipnosi mentre lavorava come

    psicologo clinico alla Rochester Society for Prevention of

    Cruelty to Children negli anni 30 (in Suhd, 1995, p. 11). Come

    Freud, Rogers rifiutava lipnosi in s in quanto temeva impli-

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    casse il rischio della sostituzione dei sintomi (preoccupandosi

    che la mente inconscia della persona potesse fare resistenza al-

    lipnosi). Ma in un famoso filmato degli inizi degli anni 60Rogers spiega, a seguito della sua seduta di counseling,

    [] in genere non ricordo pi di una o due affermazioni, n par-

    ticolari del colloquio. So semplicemente che ero molto presente

    nella relazione e che la stavo vivendo nel momento del suo veri-

    ficarsi; e mi rendo conto che dopo un po di tempo potrei comin-

    ciare a ricordarmene nuovamente; ma al momento ho un ricordo

    davvero non-specifico dellintero colloquio. (in Shostrom, 1965)

    Questo lo stesso stato di trance terapeutica che Freud racco-

    manda, e la descrizione di Rogers coincide con le nostre espe-

    rienze di lavoro con la trance basato sulla PNL.

    La psicologia comportamentale spesso viene contrapposta allepsicoterapie dinamiche quali lipnosi. In effetti ipnosi e tera-

    pia comportamentale sono collegate da un rapporto di lunga

    data. Ivan Pavlov studi gli stati ipnotici sia nei cani che negli

    uomini e propose che fossero il risultato di uninibizione loca-

    lizzata della corteccia, simile ma pi ridotta di quella che ha

    luogo durante il sonno (in Crasilneck e Hall, 1985, pp. 26-7).

    Nel 1933 il comportamentista americano Clark Hull (da cui

    Milton Erickson apprese lipnoterapia) scrisse Hypnosis and

    Suggestibility, confutando il modello di Pavlov e argomentando

    che non fossero necessari stati speciali del cervello per ottenere

    le reazioni tipiche della trance basate sulle suggestioni.

    La terapia cognitivo-comportamentale ha accolto con maggiore

    riluttanza il metodo ipnotico, nonostante Beck ed Emery (1985,p. 249) siano concordi nellaffermare che il rilassamento ipno-

    tico sia unopzione molto utile per ridurre lansia. Ancora una

    volta, molte tecniche della terapia cognitiva sono, in effetti, ip-

    notiche. Il terapeuta ericksoniano Michael Yapko analizz la

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    trascrizione di una sessione del terapeuta cognitivo Aaron Beck

    in questi termini e rilev in essa la presenza di tutte le maggio-

    ri tecniche ipnoterapeutiche. Identific luso, da parte di Beck,di suggestioni indirette, presupposizioni e visualizzazioni gui-

    date del tipo di quelle impiegate nelle induzioni ipnotiche. No-

    t che Beck descriveva il successo della cliente come dimostra-

    to dal fatto che fosse in grado di provare (ipnoticamente) latti-

    vit desiderata e di immaginarne le varie fasi senza alcuna in-

    terferenza cognitiva (Yapko, 1992, pp. 61-74).

    Integrare delle partiDescrivendo la trance, precedentemente, Milton Erickson aveva

    fatto una distinzione tra mente conscia e mente inconscia.

    Questo riconoscimento di due sub-personalit separate allin-

    terno del cervello uno specifico esempio di un modello pi am-

    pio, che descrive quelle che in PNL vengono definite parti. Ainostri fini la parola parte si riferisce a qualsiasi rete neurale

    stato-dipendente tale da mettere in atto delle strategie senza ve-

    nir controllata da parte del resto del cervello. In questo senso la

    mente conscia una parte tanto quanto lo linconscio.

    Il primo modello di lavoro sulle parti usato in PNL fu chiamato

    six-step reframing (ristrutturazione in sei fasi). Bandler e Grin-

    der spiegarono gli assunti fondamentali di questa procedura in

    una delle loro prime dimostrazioni, scrivendo:

    Questo ha senso solo se avete un sistema di convinzioni che

    dice: Guarda. Se avesse un controllo cosciente di questo com-

    portamento, lo avrebbe gi cambiato. Dunque qualche parte

    di lui che non conscia sta provocando questo schema di com-portamento Io presuppongo anche che la parte di voi che ge-

    nera X anche se consciamente X non vi piace stia agendo

    cos per fare qualcosa nel vostro interesse, qualcosa che vi

    utile in qualche modo. (Bandler e Grinder, 1979, pp. 139-40)

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    Sulla mano destra. Distese la mano destra, palmo in su, e io

    feci lo stesso con la mia mano sinistra, rispecchiando la sua.

    Se la parte di cui abbiamo detto fosse sulla tua mano proprioora, che aspetto avrebbe? Pam rise guardando intensamente la

    propria mano.

    Sono io con unespressione feroce sul volto.

    E come la sentiresti? La mano leggera o pesante, calda o

    fredda?

    pesante e piuttosto calda.

    Ottimo. E se le chiedessi qual il suo proposito nel farti gri-

    dare, cosa direbbe e che tipo di voce avrebbe? Pam guard di

    lato, vicina alle lacrime.

    Per farli sentire dispiaciuti per quello che mi fanno; per fargli

    capire. Disse con voce tremante.

    Vorrei rin