32
Svegliati mio cuore, svegliatevi arpa e cetra: voglio svegliare l’aurora (Sal.57,9) Svegliare l’Aurora Anno IV, n. 37, aprile 2015

Svegliati mio cuore, svegliatevi arpa e cetra: v (Sal.57,9) Svegliati ... · Cristo non è facile se non si è provati dalla fede: Per Cristo, con Cristo e in Cristo, proprio questo

  • Upload
    trantu

  • View
    217

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Svegliati mio cuore, svegliatevi arpa e cetra:

voglio svegliare l’aurora (Sal.57,9)

Svegliare l’Aurora

Svegliati mio cuore, svegliatevi arpa e cetra:

voglio svegliare l’aurora (Sal. 57,9)

Svegliati mio cuore, svegliatevi arpa e cetra:

voglio svegliare l’aurora (Sal. 57,9)

Anno IV, n. 37, aprile 2015

1

2

In Gesù Cristo il nuovo umanesimo

Dal 23 al 27 Febbraio 2015, nell’Auditorium

“Benedetto XVI”, la nostra Diocesi ha vissuto la

40a Settimana Teologica dal tema “In Gesù

Cristo il nuovo umanesimo”. Affrontare questo

argomento, in preparazione al V Convegno della

Chiesa Italiana (Firenze, 9-13 Novembre c.a.), ha

significato riprendere l’immagine cristologica

dell’uomo. Il prof. Costantino Esposito, docente

di Storia della Filosofia presso l’Università di

Bari, ci ha invitato, la seconda serata, a

contestualizzare la “crisi” del soggetto moderno

all’interno della struttura propria dell’uomo. “La

crisi è una condizione permanente, strutturale

dell’esperienza umana”.

L’essere umano, diversamente dagli altri

esseri viventi, è in sé possibilità, un essere cioè

sempre in questione, in ricerca. L’uomo si chiede

il perché delle cose, ha fame e sete del senso di

esse.

Questa sua continua ricerca genera

un’inquietudine, che non è una particolare

ansietà, ma la stoffa di cui è fatta la sua

coscienza, il suo io. L’uomo è strutturalmente un

essere in tensione. Sant’Agostino ha reso molto

bene questo aspetto, dice il prof., percorrendo il

cammino drammatico della scoperta di “sé”

come un “io” fatto da un Altro e per un Altro.

“Fecisti nos ad te et inquietum est cor nostrum

donec requiescat in te”. Il “requiescat”non va

interpretato come un traguardo finale ma come

una condizione permanente. Agostino è il primo

ad aver chiamato il principio di tutte le cose, il

Creatore del mondo, con il nome proprio di “Tu”

e ha mostrato che il modo più vero per parlare di

questo Altro è quello di parlare con lui: la vita è

un dialogo drammatico dell’io con questo Tu –

una confessione. Dov’è il centro della crisi

dell’uomo moderno? La crisi, afferma il prof.,

sta nella separazione del “grido” dalla sua

“soddisfazione”. Il grido c’è ed è per questo

grido che è venuto Cristo. L’uomo può gridare

perché è fatto in questo modo e il grido è segno

che c’è un Altro che ci attrae, un Altro che ci

risveglia …. e questo Altro non è mai una

soddisfazione che sazia.

È questo in fondo il Paradiso: un’inquietudine

che viene continuamente soddisfatta. Occorre

allora riprendere la sfida che c’è nella crisi, che

va abbracciata con simpatia; nessuno, come noi

cristiani, può capire che Cristo è venuto per

rispondere al grido dell’uomo.

Nella terza serata Padre Sabino Chialà,

monaco della comunità di Bose, ha tracciato

invece la bellezza dell’essere umano

nell’insegnamento di Isacco di Ninive. Isacco

parla dell’uomo partendo dalla sua personale

esperienza di Dio misericordioso. “Chi è

l’uomo?” Isacco è convinto che Dio è capace di

un solo sentimento: l’amore. Ogni essere umano,

per quanto sfigurato, è in principio il frutto di un

atto di amore da parte di Dio, così anche

qualsiasi “altro”, tutta la creazione, esiste per un

atto di carità.

L’uomo è il frutto di un atto di amore, ma un

frutto complesso, dice Isacco; è la risultante di

un intreccio di 3 dimensioni: corpo, anima e

spirito. La loro diversità crea tensione, per cui la

fatica dell’essere umano sarà quella di

riconciliarle in una realtà armonica. Come è

possibile tale riconciliazione? Gli strumenti sono

dentro di noi.

Principio della vita spirituale è la conoscenza

di quello che l’uomo è e di ciò che lo attraversa.

Isacco si sofferma sulle realtà della debolezza,

del peccato e della morte. Tutto infatti concorre e

dev’essere impiegato nell’edificio spirituale. La

presa di coscienza della propria debolezza apre

la via della guarigione, perché diventa una porta

per la quale la grazia può entrare nell’uomo.

3

Isacco invita ad accogliere la propria debolezza e

il proprio limite, a non avere paura.

Atra esperienza fondamentale nella vita

spirituale è quella del peccato. La caduta fa parte

dell’uomo. Solo gli illusi credono di non cadere.

La caduta di per sé non deve far paura, ciò che si

deve temere è il perseverare nel male. È

necessario però che il male sia conosciuto: “Chi

è sensibile ai suoi peccati, è più grande di colui

che soccorre la terra abitata”. La vera grandezza

di un essere umano sta nel saper vedere se stesso

e i propri peccati. “Il vero miracolo non è vedere

gli angeli, il vero miracolo è vedere se stessi in

verità e riconoscersi per quello che si è dinanzi a

Dio”. Ultima esperienza umana è la morte, che

per Isacco è strettamente legata al male di cui

l’uomo è capace.“Il corpo diventa compagno del

peccato perché ha paura … di morire”. È la

paura della morte che ci spinge a cercare vita nel

peccato. Lo sforzo più grande che a noi è chiesto

è riconciliarci con la nostra morte. Questa è,

secondo Isacco, la grande fatica della vita:

accettare che la nostra vita finisca.

Riconciliarsi con la propria fine ci aiuta a

vivere bene il presente. L’uomo segnato dalla

debolezza e dal peccato, redento in tutto da

Cristo, è abitato però dallo Spirito Santo e ha

impressa la memoria del volto del Padre. È

questa la sua àncora di salvezza. Se ritorna

indietro è perché quella immagine rimane

indelebile in lui. Il destino dell’essere umano e

dell’intero creato è la trasfigurazione.

Dio porterà a pienezza ciò che noi abbiamo

iniziato a realizzare. Quel poco di amore, di

bellezza, che noi siamo riusciti a vivere, Dio non

lo cancellerà, lo porterà a pienezza. Isacco osa

sperare che Dio troverà il modo di ricondurre

ogni frammento della creazione a quella

pienezza da lui desiderata passando per il fuoco

della purificazione. L’essere umano, per essere

veramente tale, deve coltivare in sé questa

speranza, non solo per se stesso, ma per tutta la

creazione. Dio spera fino alla fine per tutti.

“Piuttosto che preoccuparti di condannare i

peccatori, sii piuttosto annunciatore della bontà

di Dio”. Chi è l’uomo riuscito? Colui che ha

fatto suoi i sentimenti di Dio, primo fra tutti la

compassione. Esercitarsi alla compassione è il

vero esercizio della umanizzazione; una

compassione che abbatte ogni barriera, vince

ogni distanza, per essere nel mondo uomini e

donne che sono una parola di incoraggiamento a

vivere. “Tu non sei stato stabilito per

pronunciare la vendetta contro le azioni e contro

coloro che le hanno commesse, ma per invocare

sul mondo la misericordia, per vegliare per la

salvezza di tutto e per unirti alla sofferenza di

ogni uomo, dei giusti come dei peccatori”. Chi è

allora l’uomo, secondo la visione di Isacco di

Ninive? Un essere vivente che, attraverso il

processo per il quale egli si scopre amato e

creato per amore, attraverso il processo di

riconciliazione con se stesso, giunge a quella

immagine di uomo a somiglianza di Dio

compassionevole, un uomo capace di provare

compassione per ogni uomo, per ogni frammento

della creazione. Questo è, secondo Isacco,

l’uomo realizzato.

Don Luigi Stendardo

4

IMPRESSIONI E SUGGERIMENTI SULLA SETTIMANA

TEOLOGICA

I MIEI SUGGERIMENTI

Mi è sembrato troppo ampio lo spazio per la presentazione delle realtà di vita

consacrata presente in Diocesi, anche se riconosco il valore di tale presenza e la necessità

che venga reso pubblico l’impegno e l’opera di tale persone.

La presenza degli ordini religiosi è troppo lunga, toglie troppo spazio alle discussioni.

Sarebbe stato meglio farle parlare dopo il dibattito.

Abbiamo tanti relatori bravi nella nostra diocesi perché andare nel nord Italia e farli

venire da noi, come se fossimo meno bravi di loro.

Mi permetto a mio modo di vedere andare fuori, un po’ dagli schemi e cioè inserirmi in

tutte le attività culturali ed anche nella gestione della cosa pubblica, perché non

possiamo più aspettare. Questo modo di amministrare la cosa pubblica con la

corruzione, concussione ecc. Il Parroco deve partecipare ai consigli comunali e

possibilmente in altri siti pubblici, sarebbe cosa proficua (se si predica si raccoglie) Grazie

e Buon lavoro Morciano – Colella.

Mi congratulo con gli organizzatori di questa settimana teologica, perché oltre ai bravi

relatori ci hanno saputo intrattenere piacevolmente senza stancarci. Carmela Donnicola

Forse ridurre un po’ i tempi della relazione perché dopo un’ora diventa difficile

mantenere la concentrazione e di conseguenza l’attenzione. Tutto sommato esperienza

positivissima..

Mi sarebbe piaciuto si parlasse anche delle grandi tematiche quali il perdono, la

sofferenza, la famiglia nel modo particolare e mirato.

Continuate così. Mi piacerebbe fare un dibattito sui santi della nostra diocesi che

provengono dall’oriente.

Penso che la Chiesa nei suoi membri dovrebbe operare nell’umanesimo di Don Tonino,

una chiesa che cammina per incontrare il povero, il malato, il disoccupato. Ci vuole

coraggio e responsabilità e forse il contegno farebbe bene e dare testimonianza di vita

santa: ce ne sono sante!!!!

5

Continuare con lo stile di “leggerezza” pur comunicando contenuti profondi e

coinvolgenti.

Il “mondo” con i suoi problemi e le sue risorse anche laiche, poetiche e musicali deve

essere presente in ogni settimana teologica, perché noi (laici e non) siamo nel mondo.

Dare agli interventi – testimonianza un limite: se scritti da leggere non più di tot righi, se

orali e visivi non più di tot minuti.

Eccezionale e preziosa la sintesi che fa il nostro vescovo.

Nel fascicolo di Mons. Palese si dice che non si hanno informazioni chiare sugli Istituti

Secolari. Non è reale perché tanto tempo fa è stato preparato in diocesi un fascicolo dal

titolo “nel cuore del mondo” distribuito a tutti i sacerdoti con notizie precise e ampie su

tutti gli istituti secolari. La presentazione da me preparata per la settimana teologica non è

stata presentata completa e invece di stampare quella completa, se ci fosse stato chiesto,

avremmo fornito notizie più ampie per un fascicolo più completo da stampare. Dico

questo perché a volte la comunicazione in diocesi non sempre è adeguata e credo che su

questo aspetto si debba migliorare (mi riferisco in modo particolare al fatto che

soprattutto noi istituti secolari non sapevamo come e quando conoscono poco, aver

riservato un solo intervento per gli 8 istituti presenti in diocesi non mi è sembrato giusto.

La settimana teologica per me si è svolta in maniera bella e fruttuosa, efficace, mi ha

arricchita di nuove cose,nuove conoscenze sull’ Umanesimo e su quello che è la nostra vita

nella chiesa come comunità cristiana, vissuta nella verità che ci rende liberi, santi,

nell’amore, guardando e imitando Cristo.

Ottimo anche l’inserimento della multimedialità nelle presentazioni.

La ricchezza e la densità di questa settimana è inesprimibile. Mi illumineranno nel

succedersi dei giorni che verranno. Mi servono come fedeltà al Signore e alla sua Chiesa.

Le mie impressioni sono tutte positive; ho sentito i relatori di questo interessante

argomento, tutti molto preparati ed entusiasti. Parlare del Nuovo Umanesimo in Gesù

Cristo non è facile se non si è provati dalla fede: Per Cristo, con Cristo e in Cristo, proprio

questo è difficile: soffrire come Cristo e dare la Vita per gli altri.

Il corso è stato valido per ispirazione, metodo e competenza e contenuti. Questi ultimi

hanno ben focalizzato la visione antropologica del cristianesimo contestualizzato nella

cultura contemporanea e in rapporto critico con la società e dell’uomo imbevuto di

secolarismo. Tutti validi e profondi i relatori.

E’ stato un buon convegno, organizzato bene.

La 40^ settimana teologica diocesana è stata una delle più esaustive per relatori e

contenuto. Grazie.

Relazioni interessantissime che hanno arricchito notevolmente il nostro piccolo sapere.

Grazie.

Io ritengo che quest’anno la settimana teologica sia stata molto fruttuosa ed efficace

rispetto alle precedenti.

6

Ho trovato i temi affrontati nelle quattro serate molto ben legati.

Nonostante la mia giovane età per me è stato molto interessante. Le relazioni ci hanno

fatto riscoprire il valore dell’uomo. Ha fatto crescere in noi la fede spirituale e ci ha fatto

capire il vero significato della creazione di Dio. Ma quella frase di Don Domenico di cui

dice che sono emerse le perle preziose della nostra diocesi cioè le comunità religiose.

Questo mi ha molto colpito.

Ho trovato le relazioni molto interessanti. C’è stata una bella organizzazione. Sempre

molto bello l’intervento del Vescovo che con la sua capacità di sintesi ci ha dato “i compiti

per casa”. Molto bello anche il libretto nel quale sono state inserite tutte le espressioni

artistiche come forma di preghiera. Un po’ la relazione della Prof.ssa delle ultime due sere.

Un plauso agli organizzatori e grazie!

Senza nulla togliere al valore della settimana teologica, per essere sincero mi attendevo

qualcosa di più utile per capire cosa deve fare oggi il “cristiano” per affrontare la sfida del

nostro tempo. Ottime le relazioni sotto l’aspetto filosofico, teologico e culturale, ma

povere nell’indicare all’ascoltatore come me , una sia pur modesta risposta alla sfida della

globalizzazione, della immigrazione, della crisi economica che attanaglia il mondo dal

2008.

Argomenti interessanti che nutrono la ragione ma non lo spirito. Con dispiacere constato

la superficialità della partecipazione di alcuni sacerdoti (sembra che debbano attestare solo

la presenza): chiacchierano, disturbano…..,beati loro che non hanno nulla da imparare!

I MIEI SUGGERIMENTI

Mi è sembrato troppo ampio lo spazio per la presentazione delle realtà di vita consacrata

presente in Diocesi, anche se riconosco il valore di tale presenza e la necessità che venga

reso pubblico l’impegno e l’opera di tale persone.

La presenza degli ordini religiosi è troppo lunga, toglie troppo spazio alle discussioni.

Sarebbe stato meglio farle parlare dopo il dibattito.

Abbiamo tanti relatori bravi nella nostra diocesi perché andare nel nord Italia e farli venire

da noi, come se fossimo meno bravi di loro.

Mi permetto a mio modo di vedere andare fuori, un po’ dagli schemi e cioè inserirmi in

tutte le attività culturali ed anche nella gestione della cosa pubblica, perché non possiamo

più aspettare. Questo modo di amministrare la cosa pubblica con la corruzione,

concussione ecc. Il Parroco deve partecipare ai consigli comunali e possibilmente in altri

siti pubblici, sarebbe cosa proficua (se si predica si raccoglie) Grazie e Buon lavoro

Morciano – Colella.

Mi congratulo con gli organizzatori di questa settimana teologica, perché oltre ai bravi

relatori ci hanno saputo intrattenere piacevolmente senza stancarci. Carmela Donnicola

7

Forse ridurre un po’ i tempi della relazione perché dopo un’ora diventa difficile

mantenere la concentrazione e di conseguenza l’attenzione. Tutto sommato esperienza

positivissima..

Mi sarebbe piaciuto si parlasse anche delle grandi tematiche quali il perdono, la sofferenza,

la famiglia nel modo particolare e mirato.

Continuate così. Mi piacerebbe fare un dibattito sui santi della nostra diocesi che

provengono dall’oriente.

Penso che la Chiesa nei suoi membri dovrebbe operare nell’umanesimo di Don Tonino,

una chiesa che cammina per incontrare il povero, il malato, il disoccupato. Ci vuole

coraggio e responsabilità e forse il contegno farebbe bene e dare testimonianza di vita

santa: ce ne sono sante!!!!

Continuare con lo stile di “leggerezza” pur comunicando contenuti profondi e

coinvolgenti.Il “mondo” con i suoi problemi e le sue risorse anche laiche, poetiche e

musicali deve essere presente in ogni settimana teologica, perché noi (laici e non) siamo

nel mondo.Dare agli interventi – testimonianza un limite: se scritti da leggere non più di

tot righi, se orali e visivi non più di tot minuti.Eccezionale e preziosa la sintesi che fa il

nostro vescovo.

Nel fascicolo di Mons. Palese si dice che non si hanno informazioni chiare sugli Istituti

Secolari. Non è reale perché tanto tempo fa è stato preparato in diocesi un fascicolo dal

titolo “nel cuore del mondo” distribuito a tutti i sacerdoti con notizie precise e ampie su

tutti gli istituti secolari. La presentazione da me preparata per la settimana teologica non è

stata presentata completa e invece di stampare quella completa, se ci fosse stato chiesto,

avremmo fornito notizie più ampie per un fascicolo più completo da stampare. Dico

questo perché a volte la comunicazione in diocesi non sempre è adeguata e credo che su

questo aspetto si debba migliorare (mi riferisco in modo particolare al fatto che

soprattutto noi istituti secolari non sapevamo come e quando

Ringraziamenti

Abbiamo fatto esperienza di Chiesa!

E’ la prima considerazione che possiamo trarre da questa esperienza che è una bella tradizione, nel

senso pieno della parola, cioè un tramandare di generazione in generazione un metodo che esprime

un preciso contenuto. Il contenuto è il deposito vivo della fede: Gesù Cristo, che si trasmette da

persona a persona, come da cuore a cuore per attrazione; il metodo è quello della riflessione e del

discernimento comunitario nella forma sinodale.

Abbiamo lavorato insieme per il regno di Dio!

E’ la seconda considerazione che dobbiamo fare constatando la sinergia di più soggetti che

con intelligenza e buona volontà, oltre a qualche sacrificio personale, hanno reso possibile incontrarci

per ascoltare, studiare, pensare, riflettere, verificare, immaginare, sognare i grandi temi della

8

vita dell’uomo e quindi di ciascuno di noi alla luce della fede. Voglio dunque ringraziare di cuore tutti i

protagonisti di questa esperienza.

Anzitutto ringraziamo il Vescovo Mons. Vito Angiuli, perché ci crede e senza risparmio di forze ed energie

si fa tutto a tutti con la sua costante opera di padre premuroso e sollecito del bene spirituale, culturale,

morale e anche sociale del popolo di Dio che abita in questa terra del promontorio di Leuca, terra

benedetta da Dio e dalla laboriosità e dall’ingegno creativo di tanti suoi figli e figlie. Grazie eccellenza

perché ci stimola sempre a non accontentarci del minimo ma a spingerci a dare il massimo di noi stessi

nell’impegno pastorale e sociale; grazie per il suo magistero chiaro e luminoso con cui scuote le nostre

coscienze per farle attente alle esigenze della Parola di Dio e alle urgenti necessità dell’umanità,

soprattutto ferita dalle tante fragilità proprie della nostra condizione umana e della condizione della vita

di oggi; grazie perché mai si stanca di spronarci a lavorare insieme, a pensare insieme a costruire insieme il

Regno di Dio in mezzo alle città degli uomini di oggi.

Personalmente la ringrazio per la fiducia che mi ha accordato nel preparare questa settimana teologica

diocesana: nel pensarla, organizzarla e realizzarla ho sentito sempre la sua vicinanza affettuosa, le

indicazioni della sua saggia esperienza, la bontà del suo essere padre e maestro. Tutto ci ho mi ha spinto a

cercare la collaborazione di altri confratelli e di altre persone perché nella Chiesa nessuno è solo e

nessuno può fare da solo.

Ringrazio voi fedeli laici, consacrate e consacrati, religiose e religiosi, diaconi e presbiteri che con la vostra

partecipazione assidua e attiva avete reso interessante il nostro stare insieme.

Ringrazio i diversi relatori che con competenza e passione hanno saputo farci attenti nell’ascolto,

partecipando il loro sapere qualitativamente alto.

Ringrazio don Gionatan De Marco per i testi e Don Gianluigi Marzo per le immagini degli

approfondimenti culturali e le persone coinvolte per la loro esecuzione. Ringrazio Don Stefano De Paola

per aver curato la veste grafica del manifesto e del libretto della Settimana e per l’assistenza tecnica

insieme al Sig. Michele Scarcella che dalla regia ci hanno assistito con competente professionalità.

Ringrazio don Antonio Turi insieme a Pasqualino Gelsomino e signora per l’accompagnamento dei testi

musicali. Ringrazio don Paolo Congedi, vicario episcopale per la vita consacrata che insieme a Suor

Margherita Bramato responsabile USMI ha coordinato le testimonianze delle Congregazioni religiose e

degli Istituti di vita consacrata.

Ringrazio il diacono Luigi Bonalana per il servizio di segreteria, e il diacono Elia Cazzato per averci

procurato penne e cartelle con relativa etichetta.

Ringrazio l’economo diocesano don Rocco D’Amico per il sostegno economico e per il servizio di

accoglienza. Gesù ci ricorda: “quando avete fatto ogni cosa… ritenetevi servi inutili”. Sì siamo solo servi:

servi vostri, servi dell’umanità, servi di Dio.

Sia lode e gloria a Dio!

Ringraziamo Dio per tutto il bene che ha seminato in noi in questi giorni. Ogni cosa fatta per amore e in

obbedienza alla sua volontà ci riempie l’animo di pace e ci rende capaci di cantare la sua gloria.

In Cristo Gesù il nuovo umanesimo è l’uomo vivente, gloria di Dio.

Don Stefano Ancora

Vicario episcopale per la pastorale

9

RISPOSTE DELLA DIOCESI DI UGENTO – S. MARIA DI LEUCA

AL QUESTIONARIO DEL SINODO

CONTESTO SOCIO-CULTURALE

Le famiglie di questo contesto socio-culturale rispetto al resto d’Italia sono colpite in maniera meno

accentuata dal secolarismo e dal relativismo etico, dal materialismo e dal conseguente strisciante

ateismo.

La nostra gente - pur conservando un substrato di tradizionali valori etici, morali e religiosi - è

tuttavia raggiunta spesso dalla dominante cultura di oggi. Anzi, talvolta, si rimane colpiti nel

constatare che proprio in quegli ambienti, che più gelosamente conservano tradizioni e valori,

esistono o vanno attecchendo comportamenti e principi della peggiore cultura di massa televisiva.

Non esistono forme di delinquenza organizzata, ma ci sono tentativi di infiltrazioni malavitose,

ostacolate innanzitutto dalla mentalità non omertosa della gente, sebbene alcuni giovani si lascino

suggestionare e coinvolgere in forme di delinquenza anche in vista di lucrosi e facili guadagni.

La povertà materiale è endemica nel territorio, ma, mentre in passato se ne faceva carico la

solidarietà sociale, ora questa non basta più anche perché crescenti sono i bisogni indotti e la

recessione economica statale che ha colpito molto profondamente il territorio.

L’industria calzaturiera, che negli ultimi decenni del secolo scorso ha costituito una risorsa economica

per molte famiglie, in seguito alla delocalizzazione ha abbandonato questa terra per l’Albania o altri

paesi dell’est europeo lasciando giovani e famiglie nella miseria.

Anche l’industria turistica, che si trovava in un fase nascente e redditizia, è stroncata dalla burocrazia

e dalla tassazione statale, che di fatto ne impedisce ogni possibilità di nascita e di sviluppo.

La Chiesa di Ugento- S. Maria di Leuca si è fatta e si sta facendo carico di tante esigenze materiali

delle famiglie adoperandosi in modo concreto attraverso varie iniziative.

In modo particolare:

- il Progetto Policoro ha educato la nostra Chiesa a farsi compagna di viaggio dei giovani in cerca di

lavoro e degli adulti che hanno perso il lavoro, sviluppando alcune azioni di sostegno quali il

microcredito diocesano per l’avvio di attività imprenditoriali, attraverso il “Progetto Tobia”, l’aiuto

alle famiglie in difficoltà attraverso il Prestito della Speranza” della CEI e altre iniziative.

- la Casa Maior Caritas per ospitalità a parenti di lungodegenti dell’Ospedale “Cardinale Panico” di

Tricase.

- Il Banco delle Opere di Carità Puglia, una struttura che sostiene sistematicamente gli Enti caritativi

sia della nostra Diocesi, sia di quelle vicine fornendo derrate alimentari e non per gli indigenti, quasi

50.000 persone in difficoltà economica.

- Le Case di accoglienza e assistenza per anziani.

- La Scuola di Politica, che viene portata avanti dalla Fondazione Don Tonino Bello,

10

La depressione economica favorisce anche il diffondersi di due mali, che a volte si intrecciano e che

costituiscono due veri flagelli per le famiglie che ne sono vittime: l’usura e il gioco d’azzardo.

Per questo motivo è stato costituito a livello diocesano il “Centro antiusura” che si interessa anche

della dipendenza dal gioco d’azzardo. Tale struttura agisce sia in forma “preventiva”, anche in

collaborazione con l’ASL attraverso convegni e incontri decentrati per la conoscenza e la

sensibilizzazione ai due problemi, sia in forma di interventi terapeutici verso le vittime di tali

dipendenze.

Tra le cause dell’usura è notevole la difficile possibilità di accedere ad un prestito legale presso le

Banche, che pretendono eccessive garanzie e ipoteche.

Tutti questi fenomeni hanno la loro incidenza sia su famiglie già costituite sia su giovani che – con un

andamento sempre crescente- procrastinano la celebrazione del sacramento del matrimonio o –

addirittura- scelgono la convivenza come stato permanente di vita.

Però le convivenze more-uxorio sono in crescita non tanto per motivi economici quanto per sfuggire

dai legami duraturi e vincolanti, convinti che l’amore non possa resistere alla prova del tempo.

Diffondere la cultura del matrimonio e della famiglia, come valore non solo cristiano ma anche

sociale, è compito ed impegno costante sia dell’Ufficio di Pastorale della Famiglia sia del Consultorio

Diocesano familiare, che collaborano pur mantenendo la loro specificità: il primo finalizza la sua

azione pastorale alla scoperta e valorizzazione della bellezza del Vangelo della famiglia, il secondo

opera per il bene della persona, della coppia e della famiglia sempre nell’ottica del personalismo

cristiano.

Il Consultorio si impegna sia nella direzione della formazione di operatori familiari e di educatori che

si pongono poi a servizio di Parrocchie e di Scuole di ogni ordine e grado per la realizzazione di

percorsi formativi a favore di adolescenti, giovani, sposi e genitori sia nella direzione del sostegno a

coppie e famiglie in situazione di difficoltà relazionali ad intra e ad extra delle mura domestiche.

Il Consultorio, l’Ufficio Famiglia e l’Ufficio Scuola intendono affrontare insieme il tema della teoria

del gender avendo constatato che tale teoria si va affermando tra gli studenti delle Scuole Superiori e

gli studenti universitari.

LO SGUARDO SU GESU’

E LA PEDAGOGIA DIVINA NELLA STORIA DELLA SALVEZZA

7, 8

o Nella preparazione al sacramento del matrimonio è stato proposto a livello diocesano,

attraverso un sussidio, un percorso nel quale in ogni incontro la Parola di Dio, annunciata, compresa

e approfondita -attraverso la testimonianza/narrazione di sposi- viene tradotta in vita quotidiana.

Si tratta di una vera e propria forma di catechesi esperienziale portata avanti dal sacerdote e da una

coppia di sposi.

Dopo l’annuncio e la traduzione in vita, i nubendi in piccoli gruppi sono messi in condizione di

confrontarsi sulle difficoltà che la vita di oggi pone in essere a chi vuole mantenersi fedele a ciò che è

11

stato annunciato e accolto e nello stesso tempo sulla bellezza di un percorso coniugale vissuto

secondo lo Spirito e sulle modalità e opportunità che la Chiesa offre come sostegno e forza nel

cammino degli sposi.

o Nell’accompagnamento delle giovani coppie, attraverso i percorsi di spiritualità coniugale,

nei quali il fondamento è la Parola, gli sposi possono scoprire sempre più come la bellezza e la verità

del loro stato di vita risiede in Dio.

o La preparazione di genitori e di padrini al battesimo del figlio è un tempo e un modo

utile perché venga riproposto e accolto il Vangelo del matrimonio. I genitori sono in molti casi

disposti a rimettersi in discussione per il bene del figlio e, poiché il bene primario per il figlio è un

clima familiare carico di affetto e di valori umani e cristiani, sono disponibili ad apprendere come

Gesù ha amato e a sforzarsi ad imitarlo.

o Anche nei percorsi di sostegno alla genitorialità, la pedagogia di Dio può permettere alla

coppia di approfondire l’insegnamento della Sacra Scrittura in relazione al matrimonio, alle relazioni

interpersonali e alla vita cristiana in famiglia.

In linea generale è affermato e sperimentato il valore della fedeltà e della fecondità, sebbene -

specialmente nei giovani- molte volte viene meno la fiducia che tali valori possano essere realizzati e,

quindi, viene meno la stima verso l’istituto matrimoniale nel vedere intorno matrimoni che si

trascinano con compromessi o che rimangono in piedi sino al giorno in cui i figli lasciano la casa

paterna o matrimoni che vanno avanti tra tradimenti e infedeltà.

Molte coppie, però, riescono con la preghiera personale e di coppia a non lasciarsi condizionare dalla

cultura del “al cuore non si comanda”, ossia dalla cultura dell’emozione, ma anzi si impegnano a

superare egoismo ed egocentrismo per far crescere e maturare la relazione interpersonale con il

coniuge.

Si dovrebbero, perciò, mettere più in luce il valore della preghiera, dell’ascolto della Parola,

dell’apertura agli altri e della condivisione spirituale e materiale. Purtroppo ancora molte famiglie,

che si dichiarano cristiane, vivono la dicotomia tra religiosità e vita: ciò che è annunciato dal Vangelo

spesso è accolto ed accettato a livello emozionale, ma non trova concretizzazione nella vita

personale e di famiglia.

Anche per quanto riguarda l’accoglienza della vita, si fa spesso ricorso all’aborto, specialmente tra le

ragazze, a volte anche minorenni e, quindi, con il consenso genitoriale.

L’uso sempre più diffuso del computer spinge anche persone già coniugate alla pratica quotidiana di

incontri virtuali, che a volte –non rare- si trasformano in relazioni vere e proprie.

Tra i giovani, in particolare tra i giovanissimi, matura una visione della sessualità come realtà staccata

dall’amore.

N° 9, 10, 11, 12, 13

Bisogna coniugare – in sintonia con la pedagogia divina – la pedagogia del personalismo

dell’umanesimo cristiano, che considera la persona umana nella sua integrità di psiche, corpo e

spirito.

12

Tale pedagogia guarda alla coppia come alla realtà nella quale la persona può trovare il

riconoscimento e la valorizzazione della sua originalità creaturale ed unicità soggettiva. Guarda alla

famiglia come al luogo privilegiato della costruzione e maturazione dell’identità personale, della

capacità di amare, della crescita umana, spirituale e sociale. Guarda al rapporto sponsale come alla

possibilità di crescita umana, di integrazione delle differenze, di arricchimento reciproco mediante

l’impegno a superare le eventuali difficoltà relazionali.

In diocesi ci sono realtà impegnate ad aiutare gli sposi a prendere coscienza della loro realtà di coppia

e ad investire tempo ed energie per la propria relazione.

L’Associazione “Servi Familiae” (Fondazione “Famiglia Dono Grande”), esistente in Diocesi, organizza

dei percorsi formativi per tutte le coppie, anche per quelle “lontane”, o sposate solo civilmente o

conviventi.

Le coppie sono messe in condizione di riflettere sugli elementi essenziali del concreto vivere in due e

di cogliere la bellezza e l’originalità del loro rapporto per portarli, poi, a scoprire l’origine di tale

bellezza: l’essere immagine e somiglianza di Dio.

Dalla scoperta dell’origine all’indicazione della strada per realizzare in pienezza tale bellezza.

In questo modo pian piano le persone, partendo dai valori umani che concretamente e

quotidianamente vivono, vengono accostati alla Parola e condotti a un possibile incontro con Gesù.

Questo impegno con coniugati civilmente o con conviventi non vuole assolutamente “giustificare”

uno stato di fatto, bensì vuole consentire a coloro, che non danno valore o non hanno fiducia nel

matrimonio, di rendersi conto che garanzia di unità e di vita felice è l’impegno nel <sì> definitivo e

nel dono grande del sigillo dello Spirito Santo.

N° 20, 21, 22, 38

Alla Chiesa è richiesta oggi una pastorale che traduca la verità in percorsi di misericordia, come ci

insegna la Scrittura. I principi fondamentali della vita cristiana nel matrimonio non possono essere

traditi, ma nello stesso tempo non si può valutare prescindendo dalle persone e dalle situazioni

particolari. Gesù in più situazioni, anziché condannare, ha indicato la strade dell’ accoglienza, della

conversione e della salvezza.

“L’errore e il male devono essere sempre condannati e combattuti, ma l’uomo che cade o sbaglia

deve essere compreso e amato” ha affermato S. Giovanni Paolo II.

Concretamente la comunità parrocchiale dovrebbe fare in modo che coloro che non sono giunti a

una piena comprensione del dono di amore di Cristo possano trovarsi accanto ad altre coppie di

sposi che vivono con consapevolezza e gioia la loro vocazione senza ostentare meriti personali ma

piuttosto dimostrando come è il Vangelo ad illuminare la loro ordinaria vita di ogni giorno. In tutto

ciò è importante l’atteggiamento di accoglienza e di non giudizio verso i loro confronti, insieme alla

disponibilità alla vera amicizia e all’aiuto fraterno soprattutto nelle situazioni di bisogno. Questo vale

anche per le varie forme di unione: l’accoglienza e la vicinanza concrete da parte delle comunità

cristiane e in particolare delle famiglie cristiane può permettere a coloro che manifestano valori

umani di sentirsi non etichettati ed avere la serenità di valutare – attraverso percorsi preparati non

solo per loro (perché non si sentano ghettizzati), ma per tutte le coppie e persone del gruppo – la

grazia che offre il matrimonio cristiano come compimento del cammino di fede.

13

Alle famiglie ferite la nostra diocesi ha rivolto il suo sguardo: da alcuni anni è in cammino un gruppo

di famiglie “irregolari”, “Fonte d’acqua viva”, seguito con cura e attenzione da un religioso. Tali

situazioni di sofferenza e difficoltà sono in aumento. Necessita, dunque, che tale attenzione e cura si

diffonda e sia presente almeno in ogni forania.

41, 42, 43, 44

Per quanto concerne la paternità e la maternità responsabile, non è molto avvertito il tema

dell’apertura alla vita con il ricorso ai metodi di regolazione naturale della fertilità, sebbene il

Consultorio Familiare Diocesano proponga frequentemente questo argomento per coppie di sposi e

di fidanzati e metta a disposizione delle comunità parrocchiali il servizio di insegnanti di tali metodi.

Quando sono presentati ai giovani, che si preparano a celebrare il sacramento del matrimonio, e

viene offerto loro la possibilità di essere seguiti individualmente per l’apprendimento del metodo,

sono pochissimi i giovani che accettano. A volte accettano, ma poco dopo si ritirano ritenendolo di

difficile applicazione. Anche molti sposi affermano la difficoltà ad applicare tale metodo. Si auspica,

perciò, che la scienza ricerchi e trovi modalità più semplici e facili che consentano a tutti di accedervi

senza difficoltà.

Il problema della denatalità è piuttosto esteso, per cui è diffusa la contraccezione come strada per

evitare le nascite, ma è frequente anche il ricorso all’aborto. L’istituto dell’affido, ma ancor più

quello dell’adozione si va diffondendo, quantunque l’iter burocratico, lungo e complesso, a volte

veramente estenuante, induce alcune coppie a rinunciarvi.

Si ritiene che potrebbe essere di incoraggiamento ad intraprendere l’iter dell’adozione la presenza di

consulenti legali che si ponessero accanto alle coppie sin dal momento dell’avvio della pratica sino

all’ottenimento dell’adozione.

Riguardo all’affido, nella nostra Chiesa locale si sono fatte belle esperienze, promosse dal Consultorio

Familiare Diocesano in collaborazione con il Centro Servizi Sociali della Provincia, che hanno

consentito una maggiore conoscenza di questo tema nelle comunità. E’ emersa, però, la necessità che

a tali famiglie sia offerto il sostegno pratico nell’affrontare la quotidianità, il sostegno pedagogico-

educativo da parte di professionisti competenti, il sostegno economico da parte della comunità, là

dove se ne riscontrasse la necessità.

In sintesi, nella nostra realtà l’attenzione alla famiglia è considerevole sia in relazione all’aspetto

economico-sociale, sia in relazione ai bisogni di natura affettiva, relazionale e spirituale.

Va sollecitata, però, a livello parrocchiale una più costante e sistematica catechesi sulla teologia del

matrimonio e della famiglia e del sacramento del matrimonio come sacramento per la missione.

Tale catechesi, però, va rivolta - in forme diverse secondo le persone a cui è diretta - non solo agli

sposi che sono già in cammino, ma anche e ancor più ai cosiddetti “lontani”. Dunque, emerge la

necessità che nelle Chiese locali si curi la formazione di sacerdoti, per i quali si potrebbero prevedere

corsi di studi specifici nei seminari, e di laici, possibilmente in coppia.

Ugento, 2 marzo 2015

Don Stefano Ancora

Vicario Episcopale per la Pastorale

14

ONVEGNO PASTORALE DIOCESANO DI PASTORALE

FAMILIARE APRILE 2015

- Ai Rev.di Sacerdoti, Religiosi e Diaconi

- Ai Responsabili e Soci dei gruppi, movimenti e associazioni

di Pastorale familiare

LORO SEDI

Carissimi,

con grande gioia sarà tra noi il prossimo 23 e 24 aprile Mons. Renzo Bonetti, Presidente della

Fondazione Famiglia Dono Grande, avendo voluto dedicare tutto il suo tempo al progetto

Mistero Grande.

Insieme all’Ufficio di Pastorale Familiare, per meglio valorizzare la presenza di Mons. Bonetti, si

è pensato di organizzare un Convegno Diocesano dal titolo: “Missione sposi”.

Un incontro sarà dedicato a tutta la comunità diocesana nelle sue diverse componenti, in

particolare: operatori pastorali, animatori, catechisti, scuola di formazione teologico-pastorale,

sposi e fidanzati presenti nei diversi gruppi, movimenti e associazioni di spiritualità coniugale

e di pastorale familiare.

Un secondo incontro invece sarà destinato ai sacerdoti, ai religiosi e ai diaconi.

Il tema “Missione sposi” risponde all’invito che Papa Francesco rivolge continuamente a tutta la

Chiesa perché sia sempre più una “Chiesa in uscita”.

Anche il Vescovo più volte ha sottolineato che la famiglia, a cui abbiamo dedicato il tema

pastorale dello scorso anno, insieme ai giovani sono i punti fermi della pastorale della nostra

Chiesa diocesana. L’invito rivolto a Mons. Bonetti, tramite don Gigi Ciardo e i coniugi Macrì,

vuole essere in continuità col tema pastorale dello scorso anno, un approfondimento sui temi

della famiglia in considerazione dello svolgimento dei due Sinodi dei Vescovi e per meglio

ribadire il ruolo che gli sposi cristiani hanno nella Chiesa per la missione di oggi nel mondo.

Auguro che da ogni comunità parrocchiale, come dai gruppi, movimenti e associazioni ci sia

una fruttuosa partecipazione.

Ugento, 25 marzo 2015

Il Vicario episcopale per la pastorale

Don Stefano Ancora

C

15

Convegno Diocesano di

Pastorale Familiare

con Mons. RENZO BONETTI

23 – 24 aprile 2015

Giovedì 23 aprile

“Nella fede la novità della missione degli sposi”

Incontro per gli sposi, i gruppi famiglia, gruppi END, operatori pastorali

ore 19.30 Alessano, Auditorium Benedetto XVI

Venerdì 24 aprile

“Ordine e Matrimonio: due sacramenti per la missione”

Incontro per il Clero, i religiosi e i diaconi

ore 9.30 Leuca, Salone della Basilica

16

17

Istituti Secolari presenti

nella nostra Diocesi

ANCELLE MATER MISERICORDIAE

FONDATORE: Don Filippo Piccinini

ANNO DI FONDAZIONE: 30 ottobre 1929 DI DIRITTO PONTIFICIO

CARISMA: Il carisma delle Ancelle è testimoniare misericordia in ogni ambiente. La spiritualità è adoratrice e riparatrice. Le Ancelle vivono la totale consacrazione al Signore in mezzo ai fratelli, senza alcun segno che le distingua, condividendo la vita di tutti nel mondo, "accettano le fatiche, le ansie, le preoccupazioni, i rischi, le difficoltà comuni a tutti coloro che sono nel mondo, ma portano nel cuore la coscienza della presenza di Colui che fa luminosa, gioiosa e feconda la vita".

PRESENZA NEL MONDO: Italia, Cile, Argentina, Paraguay, Hong Kong, Formosa, Giappone, Polonia, Germania, Bulgaria, Lituania, Svizzera.

MEMBRI IN DIOCESI: 1

COMPAGNIA DI SAN PAOLO

FONDATORE: Don Giuseppe Rossi, con l’approvazione del Beato Cardinale Andrea Carlo Ferrari

ANNO DI FONDAZIONE: 1920

18

DI DIRITTO PONTIFICIO

CARISMA: La Compagnia di San Paolo si propone di elevare umanamente e di animare di spirito evangelico la vita e le attività sociali e individuali. I suoi membri attenti alle necessità e alle istanze dei loro contemporanei, operano sia comunitariamente che individualmente, con spirito di novità e di servizio, secondo l'esempio di San Paolo fattosi “tutto a tutti". La spiritualità della Compagnia promana dall'insegnamento e dalla vita dell'apostolo delle genti e, fedele all'intuizione originaria, è animata dalla piena disponibilità alla volontà di Dio interpretata attraverso i segni dei tempi alla luce del Vangelo.

PRESENZA NEL MONDO: Italia, Argentina, Cile.

MEMBRI IN DIOCESI: 1

COOPERATRICI OBLATE MISSIONARIE DELL’IMMACOLATA (C.O.M.I.)

FONDATORE: P. Gaetano Liuzzo, Oblato di Maria Immacolata.

ANNO DI FONDAZIONE: 22 agosto 1951 DI DIRITTO PONTIFICIO

CARISMA: L’Istituto è nato dal carisma, dagli insegnamenti e dalla spiritualità di S. Eugenio de

Mazenod, fondatore dei missionari Oblati di Maria Immacolata (O.M.I.) trasmessi fedelmente dal

fondatore storico, p. Gaetano Liuzzo — Omi. L’Istituto si caratterizza per il forte senso della

missionarietà che porta i membri all’annuncio di Cristo in tutti gli ambienti, mediante la testimonianza il

lavoro e la professione vissuti come “missione” l’animazione missionaria del popolo di Dio e del mondo

giovanile, l’azione missionaria “ad gentes” con varie modalità, tra cui il volontariato.

La spiritualità tipicamente mariana porta le COMI a modellarsi su Maria per essere nel mondo come "nuova Maria di Nazareth" e riviverne la missione.

PRESENZA NEL MONDO: Italia, Uruguay e Repubblica Democratica del Congo.

MEMBRI IN DIOCESI: 2 più una coppia di Laici Associati

CRISTO RE FONDATORE: Giuseppe Lazzati

ANNO DI FONDAZIONE: 1963 DI DIRITTO PONTIFICIO

CARISMA: L’Istituto secolare maschile "Cristo Re" è, nella Chiesa, una comunità di uomini laici chiamati dallo Spirito a donarsi a Dio vivendo la loro consacrazione nel mondo. Essi sono responsabilmente impegnati secondo la vocazione personale di ciascuno, nelle varie realtà: lavoro,

19

politica, arte, scienza, eccetera, per ordinarle secondo Dio per l’avvento del Suo Regno. L'istituto si ispira a Cristo Re perché i suoi membri intendono testimoniare la sovranità di Cristo, una regalità diversa da quella umana, perché si caratterizza come servizio ed umiltà.

PRESENZA NEL MONDO: Italia, Polonia, India, Nuova Zelanda, Congo, Uganda, Venezuela.

MEMBRI IN DIOCESI: 2

JESUS VICTIMA

FONDATORE: Don Nicola Giordano (vivente) ANNO DI FONDAZIONE:

2 giugno 1958

DI DIRITTO PONTIFICIO

CARISMA: È un istituto di vita contemplativa nel mondo. Questa dimensione viene coltivata attraverso la ricerca assidua del volto di Dio nello studio amoroso, continuo, profondo e qualificato delle Sacre Scritture e con la pratica della preghiera di intimità divina che trova nella celebrazione eucaristica il suo più alto compimento. I membri dell’Istituto partecipano alla funzione evangelizzatrice della Chiesa, offrendo, come specifico servizio alla comunità ecclesiale, la promozione della cultura cristiana. È loro particolare impegno costituirsi "ministri della sapienza cristiana" soprattutto a favore dei più lontani dall’autentica sapienza del Cristo.

PRESENZA NEL MONDO: Italia, Costa Rica, El Salvador, Nicaragua, Messico, Panama, Portorico, Repubblica Dominicana.

MEMBRI IN DIOCESI: 5

MISSIONARIE DELLA REGALITÀ DI CRISTO

FONDATORE: P. Agostino Gemelli e Armida Barelli

ANNO DI FONDAZIONE: 19 novembre 1919

DI DIRITTO PONTIFICIO

CARISMA: Il Carisma dell’Istituto è, fin dalle origini, quello della laicità vissuta nella Chiesa e nel mondo con una piena secolarità, “dal di dentro” della storia contemporanea, nella sequela di Gesù obbediente, povero, casto, per testimoniare le Beatitudini nella quotidianità. L’esperienza di san Francesco d’Assisi ispira e sostiene il desiderio di osservare il Vangelo in mezzo a tutti gli uomini, senza segni distintivi, senza vita comune, scegliendo lo stile della minorità e del servizio. Le Missionarie condividono con tutti, soprattutto con i poveri e i piccoli, le fatiche, le precarietà, le sofferenze, le gioie e le speranze della vita.

PRESENZA NEL MONDO:

20

Italia e altri 31 paesi del mondo. MEMBRI IN DIOCESI: 4

OBLATE DI CRISTO RE

FONDATORE: Sacerdote padre Enrico Mauri (1833-1967), oblato di San Carlo, di cui è in corso il processo di beatificazione. ANNO DI FONDAZIONE: 1927

DI DIRITTO PONTIFICIO CARISMA: La vocazione delle Oblate di Cristo Re si manifesta e si specifica

nel desiderio di coniugare valori umani e valori spirituali nel contesto del proprio stato di vita e del proprio ambiente operativo. L’Istituto accoglie come membri nubili e vedove; offre anche alle spose un aiuto particolare per vivere in pienezza il sacramento del matrimonio, in un cammino evangelico che possa coinvolgere anche il coniuge, secondo le nuove forme giuridiche presenti nella Chiesa. L’Istituto non specifica campi particolari di missione, ma offre quell’aiuto formativo per cui ogni appartenente — sentendosi membro vivo e responsabile della Chiesa — si impegna ed opera nel proprio ambiente e secondo le proprie possibilità per dilatare il Regno di Dio, testimoniando e annunciando che "tutti siamo chiamati alla santità", ossia alla pienezza della carità verso Dio e verso il prossimo.

PRESENZA NEL MONDO: Italia, Albania, Rwanda. MEMBRI IN DIOCESI: 23

VOLONTARIE FRANCESCANE DELLE VOCAZIONI

FONDATORE: P. Giuseppe Bocci (1885-1974), cappuccino sacerdote, ora Servo di Dio. ANNO DI FONDAZIONE: 1945

DI DIRITTO DIOCESANO

CARISMA: Le vocazioni della Chiesa sono obiettivo primario

dell'apostolato specifico delle singole Volontarie e dell'Istituto nel suo insieme. Le vocazioni vengono implorate nella preghiera, nell'offerta della vita e sono promosse con l'azione apostolica. Le Volontarie dedicano energie, mente e cuore per questo vitale problema della Chiesa, prendendo a modello Maria, madre delle Vocazioni. La spiritualità dell'Istituto è sostanzialmente la spiritualità francescana con alcune particolarità che promanano dal carisma e dall'indole secolare. PRESENZA NEL MONDO: Italia, Brasile, Africa. MEMBRI IN DIOCESI: 3

21

Che cos'è un Istituto Secolare ?

Lo Spirito Santo, artefice mirabile della varietà dei carismi, ha suscitato nel nostro tempo nuove espressioni di vita consacrata: gli Istituti Secolarii cui membri intendono vivere la consacrazione a Dio nel mondo attraverso la professione dei consigli evangelici nel contesto delle strutture temporali, per essere così lievito di sapienza e testimoni di grazia all'interno della vita culturale, economica e politica. Attraverso la sintesi, che è loro specifica, di secolarità e consacrazione, essi intendono immettere nella società le energie nuove del Regno di Cristo, cercando di trasfigurare il mondo dal di dentrocon la forza delle Beatitudini.

Laici tra i laici

Vivere nel mondo:

in castità per dire al mondo che si può amare con il disinteresse e l'inesauribilità che attinge al cuore di Dio. È amore che si converte in esercizio e in esempio vivo di dominio di sé e di vita nello Spirito. in povertà per dire che si può vivere tra i beni temporali e si può usare dei mezzi della civiltà e del progresso senza farsi schiavi di nessuno di essi. Povertà che diventa solidarietà e segno di presenza con i fratelli provati. in obbedienza

per dire che si può essere felici restando pienamente disponibili alla volontà di Dio, come appare dalla vita quotidiana,dai segni dei tempi e dalle esigenze di salvezza del mondo di oggi. Obbedienza che si concretizza nell'umile accettazione della mediazione della Chiesa e, più in generale, della sapienza di Dio che governa il mondo. in diaspora, ossia in uno stato permanente di dispersione.Gli Istituti Secolari non sono una comunità in senso tradizionale del termine.La comunità non appare mai in primo piano; all'esterno appare il singolo che vive e opera in piena secolarità e con piena responsabilità. L'organizzazione dei tempi per stare insieme e la scelta dei modi persentirsi comunità sono indicati nelle Costituzioni dei singoli Istitutie affidati alla creatività dei loro membri.

Quando sono sorti?

Alcune forme di consacrazione a Dio vissuta nel mondo sono già presenti fin dalle origini del cristianesimo (secc. II e IV). Tuttavia, soltanto nel secolo scorso, agli Istituti Secolari viene riconosciuta la loro precisa identità. Con la Costituzione Apostolica Provvida Mater Ecclesia del 2 febbraio 1947, Pio XII approva la nuova forma di vita consacrata nel mondo. A queste Associazioni viene dato il nome di

Istituti Secolari. La natura e le caratteristiche degli Istituti Secolari sono precisate inoltre nel Codice di Diritto Canonico (25 gennaio 1983): i Secolari Consacrati non sono da considerare come i Religiosi, però hanno in comune con essi la consacrazione, mediante la professione dei consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza. Peculiare caratteristica di essi è la secolarità, per cui i membri vivono la loro consacrazione a Dio restando nel proprio ambiente, attendendo al lavoro quotidiano e servendosi degli stessi mezzi dei laiciper realizzare la santificazione personale e quella del mondo.

22

23

Diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca

Ufficio per la Catechesi e l’Evangelizzazione

Alla c.a.

Ai Rev.mi Parroci

Ai Membri dell’Equipe UCD

Ai Catechisti Parrocchiali

Agli Educatori ACR

Ai Capi AGESCI

Alle famiglie dei ragazzi disabili

E p.c.

A S.E. Mons. Vito Angiuli

Carissimi amici,

vi comunico che il 12 aprile 2015 avremo la fortuna di ospitare nella nostra diocesi il

Laboratorio di Metodologia Catechetica per i disabili per le Diocesi del sud-Puglia

organizzato dal Settore Catechesi dei disabili della Commissione regionale per la

Catechesi. Un laboratorio rivolto a tutti i catechisti e gli educatori, e che vedrà nel

pomeriggio la presenza di Sr. Veronica Donatello, responsabile dell’Ufficio Catechistico

Nazionale per la Catechesi dei disabili e del nostro Vescovo.

In allegato troverete il programma della giornata. Ringraziandovi per l’impegno a

diffondere l’invito a questo importante appuntamento, cercando di far partecipare qualche

catechista e qualche famiglia da ogni parrocchia, fraternamente saluto.

Ugento, 30 marzo 2015

Il Direttore UCD

d. Gionatan De Marco

24

25

BOZZA DEL PROGRAMMA

PER I PELLEGRINAGGI

DELLE PARROCCHI NEL MESE DI

APRILE E MAGGIO

IN OCCASIONE DEL 25° DELLA

ELEVAZIONE A BASILICA DEL

SANTUARIO DI LEUCA

13 aprile 11.00 Festa Madonna di Leuca S. Messa solenne presieduta dal Card.

S. Em. Mons. Salvatore De Giorgi

22 aprile Pellegrinaggio Supersano

29 aprile Pellegrinaggio Taurisano

30 aprile Pellegrinaggio Corsano

4 maggio Pellegrinaggio Ruffano - Torrepaduli

7 maggio Pellegrinaggio Ugento

9 maggio Pellegrinaggio Montesano

12 maggio Pellegrinaggio Lucugnano

13 maggio Pellegrinaggio Salve

14 maggio Pellegrinaggio Miggiano

15 maggio Pellegrinaggio Tiggiano

16 maggio Pellegrinaggio Patù

18 maggio Tricase - S.Antonio - Natività

Caprarica

20 maggio Pellegrinaggio Montesardo

21 maggio Pellegrinaggio Aggregazioni laicali

Veglia di Pentecoste

22 maggio Pellegrinaggio ammalati e volontari

nel mondo sanitario

S. Messa con Unzione degli infermi

S. Ecc. Mons. Angiuli

23 maggio Pellegrinaggio S. Eufemia - Tutino

30 maggio Pellegrinaggio Morciano

Dom 31

maggio

7.00 Pellegrinaggio Gagliano, Arigliano e

San Dana

26

Le comunità che ancora non hanno comunicato la data in cui vogliono fare il pellegrinaggio, possono

prendere visione di questa bozza per accordarci.

Il pellegrinaggio si svolgerà in questo modo:

Presso la rotatoria il raduno dei pellegrini.

Ci si muoverà verso il Santuario con la recita di una decina di Rosario, Salve o Regina e litanie

lauretane cantate che termineranno all’interno della Basilica.

Illustrazione del significato del Giubileo della Basilica e cenni storici sul Sacro Edificio.

S. Messa e al termine si farà l’atto di affidamento alla Madonna di Leuca.

Il 7 ottobre 2015 ricorre il 25° anniversario dell’elevazione del Santuario di Santa Maria “De Finibus

Terrae” in S. Maria di Leuca a Basilica Pontificia Minore.

Questo riconoscimento corona il plurisecolare ruolo che il Santuario di Leuca ha svolto come punto

di riferimento mariano nella devozione di tutto il sud Salento, e non solo, devozione arricchita dalla

possibilità di trovare un luogo spirituale significativo anche per il sacramento della riconciliazione.

Il giubileo inizierà con la Festa della Madonna di Leuca il 13 aprile, come ogni anno, con la solenne

Concelebrazione Eucaristica, alle ore 10.30, presieduta da S.E. il Card. Salvatore De Giorgi, salentino di

origini e devoto della Madonna di Leuca. Tale festa mariana ricorda il miracolo, ottenuto per

intercessione della Vergine, alla quale gli abitanti del luogo si rivolsero per essere protetti dal un

tremendo maremoto che stava per distruggere il loro villaggio. Come narra la tradizione era il 13 aprile

del 365 d. C.

Come ha giustamente rilevato il vescovo mons. Angiuli, la Vergine di Leuca segna non solo l’identità

della nostra diocesi, ma delinea anche un preciso percorso pastorale e di testimonianza sul territorio che

sono da riscoprire e valorizzare.Molti eventi sono previsti in questo anno sia dal punto di vista celebrativo

che culturale, anche in chiave ecumenica.

Sono state invitate le comunità parrocchiali e tutte le componenti della comunità diocesana ad

affidarsi alla Vergine di Leuca e a chiedere in modo speciale la Sua protezione.

Le celebrazioni giubilari culmineranno nella prima settimana di ottobre con vari eventi e la presenza

della reliquia di S. Giovanni Paolo II, che fu il Papa che firmò la bolla di elevazione del Santuario a

Basilica Pontificia Minore.

Tutto ciò perché i fedeli possano trovare quel beneficio spirituale, mettendosi sotto il manto della

Madonna “De Finibus Terrae”, che doni al loro cuore la gioia di sentirsi vicino Cristo e la forza di

affrontare la vita in qualunque condizione essa si presenti.

Don Gianni Leo

Rettore-parroco della Basilica Santuario

S. Maria de Finibus Terra

27

DIOCESI DI UGENTO-SANTA MARIA

FONDAZIONE DON TONINO BELLO

Con il patrocinio del Comune di ALESSANO

Nel XXII dies natalis di Don Tonino Bello ci ritroviamo per ringraziare e benedire il Signore per

la sua luminosa testimonianza di fede in Gesù risorto e per la passione con cui si è rapportato

con quanti ha incontrato nel ministero perché ci lasciamo contagiare dal suo amore per Cristo,

riconosciuto negli uomini, partendo dagli ultimi.

PROGRAMMA

14 APRILE ORE 18.00 : AUDITORIUM DON TONINO BELLO

LUIGI ACCATTOLI, GIORNALISTA: “ Sorprendente attualità di don Tonino Bello a 22 anni dalla

scomparsa “

20 APRILE ORE 18.00: Chiesa Collegiata SS. Salvatore Alessano: Concelebrazione Eucaristica,

presieduta da S. Eminenza Card. Giuseppe Bertello e concelebrata dal nostro Vescovo Mons.

Vito Angiuli

26 APRILE ORE 19.00: Auditorium don Tonino Bello, Spettacolo della compagnia Calandra di

Tuglie : “ Famiglia, ala di riserva “ .

Ugento, 18 marzo 2015 Il Vescovo

+ Vito Angiuli

2015 – 2020 a. Membri di diritto 1. Vicario Generale Mons. Beniamino NUZZO

2. Vicario episcopale per la pastorale Don Stefano ANCORA

28

3. Vicario episcopale per la cultura Mons. Salvatore PALESE

4. Vicario episcopale per il Diaconato permanente Don Giuseppe INDINO

5. Vicario episcopale per la vita consacrata Don Paolo CONGEDI

6. Vicario foraneo di Ugento Don Stefano ANCORA*

7. Vicario foraneo di Taurisano Don Mario POLITI

8. Vicario foraneo di Tricase Don Lucio CIARDO

9. Vicario foraneo di Leuca Don Gigi CIARDO

10. Direttore Ufficio catechistico Don Gionatan DE MARCO

11. Direttore Ufficio Liturgico Don Giuseppe INDINO*

12. Direttore Caritas Don Gianni LEO

13. Direttore Pastorale Familiare Don Mario MACRI’

14. Direttore Pastorale Familiare Sig.ra Giulia MACRI’

15. Direttore Pastorale Giovanile Don William DEL VECCHIO

16. Delegato vescovile per il Laicato Don Flavio FERRARO

17. Presidente della Consulta Aggregazioni Laicali Enea SCARLINO

18. Segretario della Consulta Aggregazioni Laicali Mimmo TURCO

19. Membro presidenza CAL M. Rosaria COPPOLA

20. Membro presidenza CAL M. Domenica RIZZELLO

21. Membro presidenza CAL M. Antonietta DE GIUSEPPE b. Membri eletti

22. Rappresentante dei Diaconi permanenti Don Luigi BONALANA

23. Rappresentante dei Religiosi P. Lukasz JANECKI

24. Rappresentante delle Religiose Suor Lucy Anaelechi NGANIA

25. Rappresentante Istituti secolari Cosimo CAZZATO

26. Rappresentante forania di Ugento Renato PONZETTA

27. Rappresentante forania di Ugento Anna CATINO

28. Rappresentante forania di Taurisano Florinda SCORRANO

29. Rappresentante forania di Taurisano Rocco STRADIOTTI

30. Rappresentante forania di Tricase Giovanni MASTRIA

31. Rappresentante forania di Tricase Enza FERRARO

32. Rappresentante forania di Leuca Mario BUCCARELLO

33. Rappresentante forania di Leuca Lucio URSO c. Membri nominati dal Vescovo

34. Suor Margherita BRAMATO

35. Sig.ra Silvana BRAMATO

36. Sig. Vito CASSIANO

37. Sig. Gigi LECCI

38. Sig. Ercolino MORCIANO

29

Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca

Agenda del Vescovo

Aprile 2015

1 mercoledì

santo

18,00 Ugento Cattedrale – Santa Messa Crismale

2 giovedì

santo

8,00

18,30

Ugento Cattedrale – Ufficio delle ore

Ugento Cattedrale – Santa Messa in Coena Domini

CURIA CHIUSA

3 venerdì

santo

8,00

9,00

18,30

19,00

Ugento Cattedrale – Ufficio delle ore

Ugento Cattedrale – Confessioni

Ugento Cattedrale - Azione liturgica “In passione Domini” –

Processione cittadina

4 sabato

santo

8,00

17,00

19,00

22,30

Ugento Cattedrale – Ufficio delle ore

Ritiro con i seminaristi teologi

Tricase – Casa Betania – Visita agli ammalati

Alessano – Monastero Clarisse – Visita

Ugento Cattedrale - Veglia e Messa Pasquale

5 domenica

11,00

PASQUA DI RESURREZIONE

Pontificale in Resurrectione Domini

6 lunedì

7 martedì

18,30

Udienze

Tiggiano – Chiesa Cristo Redentore – Ammissione Ordini sacri del Sem.

Luca Abaterusso

8 mercoledì 18,00 Acquarica del Capo – Incontro culturale – Fides et Ratio

9 giovedì Udienze

10 venerdì

11 sabato 18,30

20,00

Taurisano – Parr. S. Maria Goretti e G. Battista – Santa Messa per il 4°

anniversario della traslazione della Serva di Dio Mirella Solidoro –

Benedizione del Salone Parrocchiale

Alessano – Auditorium Benedetto XVI – Laboratorio Pastorale giovanile

12 domenica 11,00

16.00

18,00

Tutino di Tricase – Santa Messa nella festa patronale della Madonna delle

Grazie

S. Messa disabili (Alessano)

Ugento – Parrocchia Sacro Cuore - Cresime

13 lunedì 11,00

Leuca Santuario – S. Messa solenne presieduta dal Card. S.Em. Mons.

Salvatore de Giorgi

30

18,00 Ugento – Madonna del Casale – Santa Messa

14 martedì

18,00

Udienze

Alessano – Fondazione don Tonino Bello - Incontro con Luigi Accattoli

15 mercoledì 17,30 S. Messa e presentazione del libro “La terra dei miei sogni”

16 giovedì

19,00

Udienze

Galatina presentazione del libro “La terra dei miei sogni”

17 venerdì Università di Lecce – Conferenza Z. Bauman

18 sabato 10,00

18.30

San Giovanni Rotondo – Incontro Regionale in preparazione al Convegno di

Firenze

Acquarica- Incontro culturale

19 domenica 10,00

18,30

Castrignano del Capo – Cresime

Taurisano – Parrocchia SS. Apostoli - Cresime

20 lunedì 17,30

18,00

Alessano Cimitero – Visita alla tomba del Servo di Dio Don Tonino Bello

Alessano Parr. SS. Salvatore – Santa Messa del Card. Giuseppe Bertello

nell’anniversario della morte di don Tonino

21 martedì 9,30

19,00

Molfetta - CEP

Supersano -Incontro culturale

22 mercoledì 19.00 Tricase –Incontro culturale

23 giovedì

18,00

20,00

Udienze- Anniversario ordinazione sacerdotale di S. Ecc.za

Gagliano del Capo – Parrocchia san Rocco – Ordinazione Sacerdotale di Fra

Pasquale Pizzuti (trinitario)

Alessano – Auditorium Benedetto XVI – Convegno sulla Pastorale familiare

(Mons. Renzo Bonetti)

24 venerdì Assemblea clero: Pastorale Familiare Mons. Renzo Bonetti

25 sabato 10,30

18,00

Ugento – San Giovanni Bosco - Cresime

Alessano – Cresime

26 domenica 10,00

17,30

Tricase – Parr. S. Antonio - Cresime

Arigliano - Cresime

27 lunedì

28 martedì

18,00

Udienze

Università di lecce – Aula Codacci Pisanelli – Presentazione libro di don

Tonino

29 mercoledì 18,30 Acquarica – Incontro culturale

30 giovedì 9,30

20,15

Bari - U.C.R.

Supersano – Intervento conclusivo al III Cammino diocesano delle

Confraternite

31

REDAZIONE

Diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca

P.zza San Vincezo – 73059 UGENTO - Lecce

www.diocesiugento.org

Ufficio Episcopale per la Pastorale

Vicario Sac. Stefano Ancora tel. 339 7354561

Ufficio Informatico – Diac. Luigi Bonalana tel. 338 9458545

[email protected]

[email protected]

[email protected]

TUTTI COLORO I QUALI VOGLIONO PUBBLICARE I LORO ARTICOLI SUL

“NOTIZIARIO DIOCESANO”,

DOVRANNO TASMETTERE GLI ELABORATI, IN FORMATO WORD,

AL VICARIO EPISCOPALE PER LA PASTORALE, DON STEFANO ANCORA, ENTRO E NON

OLTRE IL 20 DEL MESE alla e.mail:

[email protected]