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Anno III n. 9 Aprile 2012 della comunitÄ della comunitÄ Parrocchia Santa Lucia - Gioia del Colle - BA Bollettino parrocchiale a diffusione interna Un vescovo domandava a un prete qua- le missione avrebbe preferito svolgere. Il sacerdote rispondeva: “Ogni sera, in qualche luogo, mi piace- rebbe parlare della risurrezione di Ges e del suo significato per la nostra vita di oggi. La risurrezione l’evento fondamentale della nostra vita cristiana. Co- s, infatti, si scambiano gli auguri di Pasqua i cristiani ortodossi : “Ges Cristo risorto,”! E tutti rispondo- no: “S, Ges veramente risorto”!. Il Nuovo Testamento rende testimonianza a questa esperienza di Ges risorto. I discepoli di Ges, che la sua passione e la sua morte avevano gettato nel turbamento, manifestano poco tempo do- po, nel loro entusiasmo coinvolgente, che qualche cosa di straordinario doveva essere capitato; e que- sto era l’incontro con il Risorto. E’ questa la grande novit, il gioioso messaggio riportato nei primi scritti cristiani. Gi san Paolo, molto presto, nei suoi scritti attesta quello che ha udito: “Ges risorto il terzo giorno, secondo le Scritture. E’ apparso a Pie- tro e in seguito agli altri apostoli. Egli apparso nello stesso tempo a pi di cinquecento fratelli e in seguito a Giacomo e a tutti gli altri apostoli”. I vangeli riportano come i discepoli di Ges lo hanno veramente incontrato e come Egli resta accessibile a tutti i cristiani nella fede: nell’eucaristia (sulle tracce dei discepoli di Emmaus), nell’incontro personale con Maria di Magdala (che chiama col suo proprio nome e lei risponde prontamente: “E’ il Signore!”), nella gioia di vivere il vangelo (sulle tracce dei disce- poli, nel momento della pesca miracolosa). La fede nella risurrezione rinnova la nostra vita: qui si rivela chiaramente che il cammino dell’amore seguito da Ges e che porta alla morte un buon cammino; in esso, la nostra vita personale appare in una luce nuova: c’ un avvenire per noi in questo mondo pieno di sofferenza, un avvenire che spezza i limiti della morte. Noi non siamo soli nel nostro cammino quoti- diano: il Risorto ci accompagna. I giovani, alcuni dei quali hanno celebrato a Taiz un anno fa il concilio dei giovani, han- no concluso con una bella testimonianza che vera anche nel nostro tempo di indifferenza religiosa e di affermazioni gratuite: “ Il Cristo risorto prepara una festa nel cuore di ogni uomo. Egli l’inizio di una nuo- va primavera nella chiesa” e nel mondo. Pagina 1 Nelle pagine interne -in seconda: Un’idea di Parrocchia Diario di bordo Aspettando…. -in terza: Non una passeggiata -in quarta: Lasciamo che i bambini ci parlino di Lui La Sacra Rota sotto casa LunedÄ 2 Aprile: ore 17,00 Ritiro Spirituale Catechisti e ComunitÄ MartedÅ 3 Aprile: ore 18,45 Rito della Riconciliazione e Confessioni Sacramentali Individuali MercoledÅ 4 Aprile: ore 19,30 Catechesi Comunitaria GiovedÅ 5 Aprile: ore 18,00 Santa Messa in Cena Domini VenerdÅ 6 Aprile: ore 10,00 Adorazione Eucaristica Comunitaria ore 16,30 Passione del Signore Ore 19,30 Catechesi per i Genitori dei Battezzandi Sabato 7 Aprile: dalle ore 16,30 alle 19,00 Confessioni ore 22,00 Solenne Veglia Pasquale Domenica di Pasqua: SS. Messe ore 7,30/9,00/10,00 11,30 Messa con Battesimo Comunitario Miei cari,ognuno ha la sua croce da sopportare….io per esempio ho voi!!! Ps ps p s ps ps ps p s Voce… della comunit via Buonarroti 29 - 70023 Gioia del Colle Redazione: don Giuseppe Di Corrado, Vito Buttiglione, Francesco Giannini Angelina Passiatore, Giovanni Capotorto Vieni a trovarci e a leggerci on line su http://parrocchiasantaluciagioiadelcolle.blogspot.com e su http://www.upgo.org/upgov1/

Voce palme 2012

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Page 1: Voce palme 2012

Anno III n. 9 Aprile 2012

della comunitÄdella comunitÄParrocchia Santa Lucia - Gioia del Colle - BA

Bollettino parrocchiale a diffusione interna

Un vescovo domandava a un prete qua-le missione avrebbe preferito svolgere. Il sacerdote rispondeva: “Ogni sera, in qualche luogo, mi piace-rebbe parlare della risurrezione di Ges� e del suo significato per la nostra vita di oggi. La risurrezione � l’evento fondamentale della nostra vita cristiana. Co-s�, infatti, si scambiano gli auguri di Pasqua i cristiani ortodossi : “Ges� Cristo � risorto,”! E tutti rispondo-no: “S�, Ges� � veramente risorto”!.Il Nuovo Testamento rende testimonianza

a questa esperienza di Ges� risorto. I discepoli di Ges�, che la sua passione e la sua morte avevano gettato nel turbamento, manifestano poco tempo do-po, nel loro entusiasmo coinvolgente, che qualche cosa di straordinario doveva essere capitato; e que-sto era l’incontro con il Risorto. E’ questa la grande novit�, il gioioso messaggio riportato nei primi scritti cristiani. Gi� san Paolo, molto presto, nei suoi scritti attesta quello che ha udito: “Ges� � risorto il terzo giorno, secondo le Scritture. E’ apparso a Pie-tro e in seguito agli altri apostoli. Egli � apparso nello stesso tempo a pi� di cinquecento fratelli e in seguito a Giacomo e a tutti gli altri apostoli”.I vangeli riportano come i discepoli di Ges� lo hanno veramente incontrato e come Egli resta accessibile a tutti i cristiani nella fede: nell’eucaristia (sulle tracce dei discepoli di Emmaus), nell’incontro personale con Maria di Magdala (che chiama col suo proprio nome e lei risponde prontamente: “E’ il Signore!”), nella gioia di vivere il vangelo (sulle tracce dei disce-poli, nel momento della pesca miracolosa).La fede nella risurrezione rinnova la nostra vita: qui si rivela chiaramente che il cammino dell’amore seguito da Ges� e che porta alla morte � un buon cammino; in esso, la nostra vita personale appare in una luce nuova: c’� un avvenire per noi in questo mondo pieno di sofferenza, un avvenire che spezza i limiti della morte. Noi non siamo soli nel nostro cammino quoti-diano: il Risorto ci accompagna.I giovani, alcuni dei quali hanno celebrato a Taiz� un

anno fa il concilio dei giovani, han-no concluso con una bella testimonianza che � vera anche nel nostro tempo di indifferenza religiosa e di affermazioni gratuite: “ Il Cristo risorto prepara una festa nel cuore di ogni uomo. Egli � l’inizio di una nuo-va primavera nella chiesa” e nel mondo.

Pagina 1

Nelle pagine interne-in seconda:Un’idea di ParrocchiaDiario di bordoAspettando….-in terza:Non � una passeggiata-in quarta:Lasciamo che i bambini ci parlino di LuiLa Sacra Rota sotto casa

LunedÄ 2 Aprile: ore 17,00 Ritiro Spirituale Catechisti e ComunitÄ

MartedÅ 3 Aprile: ore 18,45 Rito della Riconciliazione e Confessioni Sacramentali Individuali

MercoledÅ 4 Aprile: ore 19,30 Catechesi Comunitaria

GiovedÅ 5 Aprile: ore 18,00 Santa Messa in Cena Domini

VenerdÅ 6 Aprile: ore 10,00 Adorazione Eucaristica Comunitariaore 16,30 Passione del SignoreOre 19,30 Catechesi per i Genitori dei Battezzandi

Sabato 7 Aprile:dalle ore 16,30 alle 19,00 Confessioniore 22,00 Solenne Veglia Pasquale

Domenica di Pasqua:SS. Messe ore 7,30/9,00/10,0011,30 Messa con Battesimo Comunitario

Miei cari,ognuno hala sua croce da

sopportare….io per esempio ho voi!!!

Ps ps ps ps ps ps ps

Voce… della comunit�via Buonarroti 29 - 70023 Gioia del Colle

Redazione: don Giuseppe Di Corrado, Vito Buttiglione, Francesco Giannini

Angelina Passiatore, Giovanni Capotorto Vieni a trovarci e a leggerci on line su

http://parrocchiasantaluciagioiadelcolle.blogspot.come su http://www.upgo.org/upgov1/

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In Parrocchia

Un’idea di Parrocchia

I have a dream! E’ proprio cos�: io sogno una Parrocchia diversa, senza protagonismi e senza sterili conflittualit�. Una Parrocchia “di servizio”, che si occupi dei bisogni in senso ampio dei propri parrocchiani e che ne inter-cetti la ricerca di una fede autentica, “calata” in un mondo difficilissimo, che sta diventando sempre pi� senza Dio. Insomma vorrei una “Parrocchia-lievito”, dove ognuno operi in si-nergia con gli altri e si “incastri” gioiosamente nell’impegno e nella passione che ci accomu-na, contribuendo alla costruzione di quella “famiglia delle famiglie”, che la nostra Comu-nit� dovrebbe essere (e spesso purtroppo non riesce ad essere!). Mi piacerebbe incro-ciare sguardi di gioiosa fratellanza in sintonia dell’ubi caritas et amor, che � alla base del messaggio evangelico e che testimonia sen-za parole la rivoluzione di Cristo. Proprio quel messaggio, che spesso dimentichiamo….ma io continuo a sognare!

Vito Buttiglione

Diario di bordo

Il sito-blog parrocchiale va a gonfie vele! Siamo lieti di poter comunicare che siamo ben oltre i 2000 contatti ad appena quattro mesi dal lancio on line. Ora chiediamo a tutti i nostri visi-tors di continuare a seguirci e di darci i loro preziosi suggerimenti, per poter migliorare que-sto servizio alla comunit� e renderlo sempre pi� utile.

“Idurantelacatechesi” verr� sospeso in occa-sione della Settimana Santa, per riprendere la settimana successiva sempre di sabato dalle 16,00 alle 17,00.

Il prossimo numero del nostro giornalino usci-r� in prossimit� del periodo delle ferie.

Aspettando….

I prossimi mesi ci riservano una serie di impor-tanti appuntamenti. Vogliamo ricordarli a bene-ficio dei nostri parrocchiani:-L’Arrivo di San Filippo (26 Aprile 2012 )-Il Centenario di Don Rocco Traversa ( 5 lu-glio 2012 )-Il 130� della Confraternita di Santa Lucia ( 15 luglio 2012 )-Il 25� Anniversario della Riconsacrazione della Chiesa di S. LuciaArrivo di San Filippo:In occasione della venuta della statua di San Filippo nella nostra Chiesa (26 aprile- 16 mag-gio ), Il Consiglio Pastorale sta organizzando dei momenti di preghiera e di riflessione sulla figura del Santo Patrono e sul suo culto a Gioia.Don Rocco Traversa:La famiglia D’Aversa, poi Traversa, si stabilisce a Bari nel 1600, provenendo dalla Campania.Nel 1854 un Pietro Traversa � ordinato sacer-dote a Bitonto, poi divenuto canonico.Nel 1940 don Rocco, che all’anagrafe � regi-strato con i nomi di Carmine Rocco, � ordinato sacerdote, missionario della Congregazione del PP. Sangue, a Roma e celebra la sua prima messa solenne sulla tomba di S. Pietro.Dal 1942 fino alla sua morte ha svolto il suo mi-nistero a Gioia, presso diverse parrocchie e ret-torie.Per onorare la memoria di don Rocco si sta pensando di organizzare una mostra sulla sua vita. Si invitano i parrocchiani che lo desidera-no, a fornire delle foto o documentazioni riguar-danti il suddetto sacerdote.Confraternita di Santa Lucia:La ricorrenza ultracentenaria della fondazione della Confraternita sar� ricordata in una cerimo-nia celebrativa in via di allestimento.25� Anniversario della Riconsacrazione della Chiesa di S. LuciaLa Riconsacrazione � avvenuta a seguito di la-vori di restauro susseguenti al terremoto del 1980. L’evento ricorre il 27 dicembre di quest'anno ( 27 dic. 1987- 27 dic.2012).

Francesco Giannini

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Ogni anno la sera del GiovedÄ Santo si assiste ad uno strano fenomeno "migratorio". Al termine della messa "In cena Domini" tutte le parrocchie sono letteralmente prese d'as-salto da una folla in attesa, impaziente di en-trare e incurante di chi cerca di uscire. Un ingorgo di persone incolonnate nei due sensi di marcia che si fronteggiano, non sem-pre con modi civili e atteggiamento consono al luogo. Sono ansiosi di entrare per "fare i Sepolcri" ossia visitare un certo numero di chiese, so-stando in religioso silenzio davanti ad un alta-re secondario addobbato in maniera solenne. Come ben sappiamo il termine "sepolcri" Å usato impropriamente, visto che il GiovedÄ Santo GesÇ Å ancora vivo, ma purtroppo la definizione Å ormai entrata nel linguaggio po-polare e, nonostante gli insegnamenti dei sa-cerdoti, fa ancora fatica ad essere sostituita, cosÄ come sopravvivono altre "regole" dettate dalla tradizione popolare.

L'usanza comune prevede la visita ad un nu-mero dispari di chiese, con cifre che variano a seconda delle zone. Per alcuni devono essere almeno tre, per altri cinque o non meno di sette (da cui anche il nome di giro "delle sette chiese"). Numeri che avrebbero anche un va-lore simbolico: il cinque rappresenta le piaghe di Cristo; il sette i dolori della Madonna.Provate a chiedere ai vostri amici e conoscen-ti perchÅ si debba visitare un numero dispari di chiese e probabilmente nessuno saprÉ dir-velo con certezza, pur osservando regolar-mente questa regola. Ci saranno tanti "non lo so" e forse qualcuno vi risponderÉ persino che altrimenti "porta sfortuna", affermazione che sconfina nella superstizione.

Cerchiamo di fare un po' di chiarezza sul vero significato della visita all'altare della Reposi-zione, che non Å una passeggiata, ma un atto di adorazione eucaristica.Anticamente le ostie consacrate il GiovedÄ Santo venivano conservate semplicemente in sacrestia per essere distribuite il giorno se-guente. Tra il XIII e il XV secolo si cominciÑ a riporle in un tabernacolo provvisorio (l'Altare della Reposizione) per esporle all'adorazione dei fedeli.L'uso di togliere la tovaglia dall'altare centrale e la contemporanea abolizione del suono dell'organo e delle campane nella celebrazio-ne del GiovedÄ Santo portarono molti fedeli a

identificare l'altare della Reposizione con il sepolcro di Cristo, equivoco tuttora presente nella mentalitÉ popolare e in certi addobbi "funebri" in voga fino a non molti anni fa.Solo dal 1998 la Congregazione per il Culto divino ha stabilito che il tabernacolo in cui viene custodito il "Corpo di Cristo" non deve avere la forma di sepolcro, cosÄ come deve essere evitato l'uso di chiamarlo in tal modo e che la "cappella della reposizione viene alle-stita non per rappresentare la sepoltura del Signore, ma per custodire il Pane Eucaristico per la Comunione che verrÉ distribuita il ve-nerdÄ della passione di GesÇ". La visita agli altari della Reposizione Å una usanza molto sentita, anche da chi general-mente non frequenta la chiesa, ma spesso diventa solo una camminata frettolosa e fre-netica da una chiesa all'altra, intervallata da brevi momenti di preghiera.Sarebbe piÇ indicato soffermarsi di piÇ da-vanti all'Eucaristia, sacrificando magari qual-che tappa per dare piÇ valore al momento della preghiera personale o comunitaria. Fer-marsi un po' di piÇ con il Signore presente nell'ostia, nella propria parrocchia o in una qualunque chiesa, invece di girovagare senza meta solo per incrementare il numero delle chiese visitate.Spesso la visita agli altari della Reposizione Å anche un'occasione per riunire la famiglia o incontrare conoscenti che non si vedono da tempo; ricordiamoci di concentrare saluti e piacevoli chiacchierate all'esterno della chie-sa, rispettando anche il silenzio e la preghiera degli altri.

Gianni Capotorto

Non Ä una passeggiata

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Ci piace pubblicare due “contributi” dei bambini, che frequentano la catechesi. Dovremmo rifletterci tutti!Vedendo Ges� in croce, tutti noi bambini ci sentiamo tristi….Quando Ges� entra in Gerusalemme, acclamato con le pal-me dalla gente, � molto triste perch� sa che sar� tradito da Giuda e, catturato dai soldati romani, sar� torturato, frustato e crocifisso.Ges� affronta in silenzio e con coraggio la sua sofferenza, perch� sa che Dio, suo Padre, gli � vicino. Dio, poich� ci a-ma, ha donato in sacrificio, come Agnello, il figlio suo predi-letto, per salvarci dal peccato. Vedendo Ges� in croce, tutti noi bambini ci sentiamo molto tristi, ma nello stesso tempo siamo sereni, perch� Ges�, morendo, non solo ci ha inse-gnato a saper amare il prossimo, ma, con la sua Resurrezio-ne, ci ha mostrato l’esistenza della vita nuova, suo pi� gran-de dono.Riflessioni dei bambini della Classe 2^ di CatechesiAccompagnami, voglio conoscere Ges�!Nel vangelo della quinta domenica di quaresima � stato l'a-postolo Filippo a realizzare questo desiderio, espresso da

due greci, che avevano tanto sentito parlare di lui. E' lo stes-so forte desiderio di conoscere Ges�, che anima i nostri ra-gazzi! " Sento forte la Sua presenza nella mia vita quando trovo il coraggio di dire la verit�" (Cristian), quando "Mi sento capace di essere a servizio dei pi� deboli"(Mario), quando "Nei momenti di tristezza e di solitudine sento che Lui � con me" ( Domenico), quando " Ho offeso qualcuno oppure ho fatto un errore: il senso di colpa che provo � la sua voce, che mi aiuta a riflettere ed a chiedere perdono (Martina-Giuseppe). I ragazzi del terzo millennio sentono forte la pre-senza di Ges� nella loro vita; sanno anche riconoscere nei vizi di questa societ� tutto il male, a cui Ges� si � opposto e a cui non si � piegato nei suoi quaranta giorni nel deserto: l'ingordigia, l'indifferenza, l'arroganza... Sentono il bisogno di prendere le distanze da questi modelli educativi, che la so-ciet� propone. Sono consapevoli che il momento della Mes-sa e della preghiera � il modo giusto, per incontrare Ges� e per seguire i suoi insegnamenti. Ma non sempre trovano intorno adulti disposti a prenderli per mano per "accompagnarli da Ges�" (magari � la nonna che � in cielo e che non c'� pi� a far loro da guida, per sentirsi pi� vicino a Ges�). Ma perch� affidare ai defunti il compito di far cono-scere Ges� ai nostri figli? Proviamo, anche solo una volta con convinzione a voltare le spalle a questa societ�, a sce-gliere una direzione opposta rispetto a quella di tutti, a pren-dere per mano i nostri ragazzi ed entrare in chiesa con l'in-tenzione di andare insieme alla ricerca del Signore. Magari grazie ai nostri figli potremmo scoprire che � il Suo amore, che appaga, che consola, che ci basta! Tutte le ansie, i timo-ri, le false convinzioni, le insoddisfazioni, lasciamole a chi non ci crede!Testimonianze dei bambini, del corso di preparazione al sacramento della confessione.

La Sacra Rota � vicino casa

Il 10 marzo u.s. si � tenuto in Bari alla presenza dell’Arcivescovo mons. Francesco Cacucci e delle maggiori autorit� civili e militari l’inaugurazione del Tribunale Ecclesiastico Regionale Pugliese che si occupa delle dichiarazioni di nullit�. Dopo la relazione di Mons. Luca Mu-rolo, Vicario Giudiziale, � seguita la prolusione tenuta da mons. Gentilini dell’Ufficio CEI per la pastorale della Famiglia sul tema: Il sacramento del matrimonio e l’azione pastorale per prevenire le nullit� matrimoniali. Que-sti i dati pi� rilevanti relativi al 2011 dalla relazione del Vicario Giudiziale:237 cause decise di cui 191 affermativamente (con accoglienza della do-manda) e 46 negativamente (con il respingimento della domanda);i libelli introdotti (le richieste) sono stati 216 di cui 39 dai Patroni Stabili. Secondo le Norme della CEI i fedeli possono rivolgersi per ottenere con-sulenza canonica circa la loro situazione matrimoniale e per avvalersi del loro patrocinio. Il Patrono stabile non riceve alcun compenso dal fedele ma � il Tribunale che provvede con le somme messe a disposizione della CEI.Inoltre, la parte che si rivolge ad un patrono iscritto all’Albo versa al Tribunale come contributo alle spese solo 525,00 euro. Nulla poi paga il convenuto se interviene senza patrono. Se poi si costituisce il suo contributo sar� di 262, 50 euro. Gli onorari dei patroni sono poi liquidati dal Preside del Collegio e non sono a discrezione del professionista. Le favole quindi sono altre, la realt� � questa. La Rota esiste ma � solo il tribunale di appello in terzo grado. Il fedele pu� avere giustizia vicino casa ed il TERP svolge il proprio ruolo con grande senso di ac-coglienza e di servizio. Concludo queste note iniziali di un discorso che continuer� nei prossimi numeri .

Vito Giannelli

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