Genesi, la creazione, pres. copia

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LA BIBBIAGENESILA CREAZIONECapitoli 1-2

La BIBBIA narra la storia dellamicizia tra Dio e luomo. Dio sceglie di rivelarsi, di manifestare il suo amore attraverso la PAROLA.

La parola di Dio lespressione di una potenza che continuamente crea. il Salmo 119, un inno alla Rivelazione divina, cos descrive la parola di Dio:stabile come il cielo; nel rivelarsi illumina; dolce al palato.Questa Rivelazione, non avvenuta una volta e per sempre, ma Dio si comunica gradualmente alluomo. Con una particolare pedagogia divina lo prepara per tappe a ricevere la Rivelazione che Egli fa di Se stesso e che culmina nella Persona e nella missione del Verbo incarnato, Ges Cristo.

QUANDO STATA SCRITTA LA BIBBIA?

Ogni tradizione religiosa vive in genere due forme intrecciate tra loro: una trasmissione orale, spontanea, e una successiva codificazione scritta.Anche il Popolo dIsraele prima ha vissuto una Storia (Esodo), poi ha cominciato a trasmetterne il ricordo di padre in figlio (tradizione orale) e infine ha anche fissato tale storia in una memoria scritta.

E nata cos la Bibbia, ma essa non stata scritta tutta nello stesso periodo di tempo:il Libro pi antico (forse quello del Profeta Amos) del 750 a.C., lultimo lApocalisse di S. Giovanni, composta circa nellanno 100 d.C.La redazione dei vari Libri biblici, si scagliona tra queste due date, cio in un periodo di oltre otto secoli.

La Bibbia non stata scritta da un solo autore, ma moltissimi sono stati gli autori diretti che, per, si sono avvalsi di precedenti tradizioni orali.La Bibbia non contiene solo narrazioni dieventi storici (Esodo, Atti degli Apostoli) ma anche raccolte di leggi sociali e morali (Levitico, Deuteronomio), esortazioni e invettive (Profeti), preghiere (Salmi), lettere (di Paolo e altri), descrizioni fantastiche (Daniele, Apocalisse), poemi e proverbi.

I GENERI LETTERARI

IL CANONE BIBLICOIl termine Canone(dal greco: cann= insieme) lelenco completo di tutti i testi che compongono la Bibbia.Un libro canonico se viene riconosciuto come ispirato da Dio. E Dio stesso che indica se uno scritto veramente ispirato, attraverso la Tradizione divino-apostolica, cio attraverso il Magistero della Chiesa, che assistita dallo Spirito Santo. Lelenco dei Libri Canonici stato definitivamente ratificato dal concilio di Trento nel 1546 e sono 73.

IL PENTATEUCO

Dal greco cinque rotoli o libri, il nome dato fin dai primi secoli dellera cristiana ai primi cinque libri dellAntico testamento: GENESI, ESODO, LEVITICO,NUMERI, DEUTERONOMIO.

Gli Ebrei lo indicavano con il nome diTORA o LEGGE ,perch questi primi cinque Libri contengono tutta la legislazione dIsraele.

Lesegesi moderna ha messo in risalto alcune contraddizioni, presenti nel Pentateuco, che ne rendono impossibile lattribuzione a un solo autore. Ci fa concludere che nella formazione del Pentateuco ci sono stare varie Tradizioni distinte che si svilupparono allinterno di Israele; esse sono cos denominate:JAHWISTA, ELOISTA,DEUTERONOMISTA, SACERDOTALE.

Genesi 1-11parla dellorigine del mondo e dellumanit, eziologia metastorica .

Genesi 12-36parla della storia dei Patriarchi ma si avvale, tra laltro, della genealogia, della narrazione epica, della leggenda, del racconto popolare e aneddotico. E storia romanzata.

Genesi 37-50, la storia di Giuseppe, racconto sapienziale.

Il genere letterario non differisce solo da libro a libro, ma allinterno degli stessi libri coesistono diversi generi: segno evidente che questi Libri sono stati scritti in un lungo periodo e da pi autori o che sono raccolte di testi eterogenei.

Eziologia (= pensiero sullorigine)metastorica (= al di l della storia)

E un genere letterario antico che per mezzo del racconto di un mito riferito al passato, parla delluomo come tale, indipendentemente dai tempi e dal corso della storia.

Lo scopo (del racconto biblico) non tanto quello di spiegare cosa sia successo alle origini, ma di individuare chi luomo nel contesto della creazione: , allora, una metastoria, ossia il filo costante sotteso a eventi, tempi e vicende storiche umane. Si risale allarchetipo non per narrare cosa sia accaduto nel processo di ominizzazione in senso scientifico o per scoprire gli atti di un singolo individuo primordiale, ma per identificare nella sua radice iniziale lo statuto permanente di ogni creatura umana. (Mons.G. Ravasi)

La METASTORIA

ma, ADAMO ED EVA SONO ESISTITI?Adamo ed Eva non sono esistiti,n esistita la mela, n il serpente, ecc.

E un racconto mitico, metastorico, che serve a dire le verit essenziali sulluomo, sulla sua origine come creatura di Dio,lorigine del male e del peccato e la Misericordia di Dio che salva luomo con i suoi interventi nella storia e la sua Alleanza.

I primi capitoli della Genesi hanno stretti legami con i racconti di letterature antiche, precedenti o contemporanee alla Bibbia.Negli inni dei Sumeri, per esempio, si invoca un Dio che ha separato la terra dal cielo, mentre nellantichissimo poema di Athrasis (o del Grande Saggio) la creazione della stirpe umana avviene plasmando dellargilla, nello stesso poema si parla di uno "spirito" divino che, presente nelluomo, lo preserver dalla morte e dalloblio; a differenza che nel racconto biblico, per, per creare luomo sono necessari la carne e il sangue di un dio, che viene immolato. Legami ancora pi stretti, per, si ritrovano tra il racconto biblico e il poema Enuma elis (cos chiamato dalle parole iniziali, che tradotte significano "quando lass"). Le tavolette pi antiche sono state trovate adAssur,altre nella vicina Kuyungik, dove orgeva Ninive,lultima capitale del regno assiro. (1124-1103 a.C.)

IL MITO MESOPOTAMICO DELLA CREAZIONE: ENUMA ELIS

I Babilonesi, antenati di Abramo, conservavano miti e leggende dell umanit antica:-come gli dei avevano creato il mondo,-come avevano punito l'umanit corrotta con un diluvio,-come il mitico eroe Uta-Napishtim era sopravvissuto al diluvio ed aveva ricevuto dagli dei, a loro somiglianza, l'immortalit. Questi miti e leggende erano i simboli che permettevano loro di penetrare i misteri del mondo e della vita.

Si ritrovano tracce di questi miti anche nella Bibbia.I saggi di Israele in qualche modo reinterpretano i miti Babilonesi alla luce della rivelazione divina.Alledomande fondamentali comuni a tutta l'umanitaggiungono domande che riguardano la loro storia insieme con Dio. Ci che succede continuamente nella storia trova la sua spiegazione nelle origini della storia stessa, " in principio , bereshit.

Mentre il mito mesopotamico celebra il primato del tempio, un luogo particolare,Dio crea gli astri come orologio, per cui Signore del tempo e della storia.Prima di abitare il tempio, Dio abita il tempo, riposandosi il settimo giorno. il sabato di Dio, giorno consacrato e benedetto. La storia universale coincide con linizio del mondo. Non vi dunque una sorta di lotta di dei, dalla quale poi dipende la storia degli uomini. Solo Dio il Creatore, non ci sono divinit parallele: gli astri non sono divinit, sono solo creature. Dio crea mediante la Parola. Mentre nei miti mesopotamici si crea con violenza, latto del creare in Genesi 1 sereno, tutto buono e bello. Gli uomini sono tutti uguali, creati ad immagine di Dio. Non ci sono razze superiori ed inferiori.

IL SENSO DELLUNIVERSO nella GENESI

Questi undici capitoli possono essere considerati: unintroduzione al primo libro, la Genesi, il libro degli inizi del popolo e degli inizi dellumanit; unintroduzione al Pentateuco: questo perch si prepara il terreno per la storia del popolo eletto; unintroduzione a tutta la Bibbia: questo perch in Ges, nuovo Adamo, si compiranno le promesse di un nuovo cielo e una nuova terra, quella dimensione della vita eterna che proprio in Gen 1-11 sembrava cos disponibile e che lumanit aveva perduto.

Nei primi undici capitoli del libro della Genesi non si parla di un popolo in particolare. Si parla di uomini e di popoli in modo generale.UNA APERTURA UNIVERSALE

Il racconto classico della creazione non lunico racconto di creazione che troviamo nel libro sacro. Subito dopo ne troviamo un altro, composto antecedentemente con altre immagini. Nei salmi ne troviamo altri ancora, e dopo di essi il tentativo di chiarire la fede nella creazione continua Vediamo cos come la stessa Bibbia modifichi di continuo le immagini e le adatti alle successive mentalit; essa le trasforma di continuo per testimoniare in maniera sempre nuova lunica verit, ( J. RATZINGER)Gen 1,1La prima pagina biblica un inno che celebra il Dio creatore delluniverso. Lo stile fa pensare che allorigine del testo ci sia la fonte P (sacerdotale).I sacerdoti del primo post-esilio hanno raccolto e trasmesso le idee del popolo ebraico con il loro stile solenne. Dio trascendente e la prima Tldt (origine, genealogia) proprio la creazione delluniverso.

IN PRINCIPIO (bereshit) DIO CRE IL CIELO E LA TERRA

1In principio Dio cre il cielo e la terra. 2La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano labisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.3Dio disse: Sia la luce!. E la luce fu. 4Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separ la luce dalle tenebre. 5Dio chiam la luce giorno, mentre chiam le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo. (GENESI 1, 1-5)4 Queste sono le origini del cielo e della terra, quando vennero creati.Nel giorno in cui il Signore Dio fece la terra e il cielo5nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perch il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non cera uomo che lavorasse il suolo, 6ma una polla dacqua sgorgava dalla terra e irrigava tutto il suolo. GENESI 2, 4-6I DUE RACCONTI DI CREAZIONEMosaico della Cappella Palatina Palermo. Sec. XII

Confronto tra i testi di Genesi 1,1 e Genesi 2,4

L ordine delle frasi viene invertito (chiasmo):

In principio Dio cre il cielo e la terra.

Queste le Tldt del cielo e della terra quando vennero creati.

LAutore del testo di Gen 1 interessato alla coerenza, al piano perfetto della creazione. Cieli e terra: un espressione polare per dire la totalit (come notte e giorno, vita e morte, etc.).

Il testo di Gen2,4b tiene conto della complessit dellesistenza. Lo stile pi vivace e concreto, la presentazione di Dio pi antropomorfica, la prospettiva terrestre ed umana piuttosto che cosmica e divina. La contraddizione evidenzia la presenza di due tradizioni: i due racconti non si sovrappongono luno allaltro, ma sono complementari, in quanto ciascuno d un tipo di informazione diverso sul come il mondo ha iniziato ad esistere. ALTER, Larte della narrativa biblica

1,1-5I giorno: separ la luce dalle tenebre il giorno e la notte

1,6-8 II giorno: le acque e il firmamento 1,9-13 III giorno: acqua e asciutto; germogli, piante ... 1,14-19 IV giorno: cre gli astri, sole e luna 1,20-23 V giorno: (1 benedizione) cre gli esseri del mare e del cielo 1,24-31 VI giorno: (2 benedizione) gli animali e luomo 2,1-4a VII giorno: (3 benedizione) il Sabato

A

B

C

A

B

CSEPARAZIONE

Opere della vita

ORNAMENTAZIONE

Opere benedetteSTRUTTURA DI GENESI 1,1 2,1-4a

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La struttura letteraria di Gen 1,1-2,4a incredibilmente bilanciata. Lo schema riportato nella precedente diapositiva evidenzia i richiami e le inclusioni, disegnando una geografiadel testo biblico che unisce il climax ascendente verso il settimo giorno, con il chiasmo che ruota attorno al quarto giorno, il giorno centrale. Il quarto giorno molto importante, perch il giorno dedicato al grande orologio cosmico. La luna e il sole sono demitizzati rispetto alla mentalit babilonese che innalzava gli astri al rango di divinit. Essi sono solo creature, per sono creati prima delluomo e costituiscono per lui una limitazione, cio determinano quelle regole a cui luomo dovr sottostare. LA STRUTTURA del TESTOMOSAICO della Cappella Palatina. Palermo, Sec. XII

Ornamentazione: creare chi lo abita Astri (vv. 14-19) Pesci e uccelli (vv. 20-23) Animali terrestri (vv. 24-25) Luomo (vv. 26-27) La struttura del brano segue uno schema a due fasi: alle opere ambientali, corrispondono le opere ornamentali. Significa che prima Dio crea lambiente, gli spazi, poi li riempie con gli astri e gli essere viventi. C armonia perch ogni cosa ha il suo posto. La disarmonia avviene quando le cose escono da loro luogo, superano una soglia che non sarebbe loro concessa.

Separazione: creare lambiente

Luce e tenebre (vv. 3-5) Acque inf.ri e sup.ri (vv. 6-8) Terra e mare (vv. 9-10) Piante (vv. 11-13) Gen 1 - 2.2 DUE MOMENTI: LAMBIENTE E CHI lo ABITA

IL COSMO BIBLICONella concezione delluniverso comune agli ebrei e agli altri popoli dellantico Vicino Oriente, la terra era pensata come una piattaforma galleggiante sulle acque e sostenuta da pilastri. La volta celeste era concepita come una calotta posta sopra la terra: sopra di essa erano raccolte masse dacqua che scendevano sulla terra in pioggia (le acque che sono sopra il firmamento). Sotto la terra era collocato lo sheol, il luogo delle tenebre (o inferi) dove si trovavano i morti.

IL RACCONTO DELLA CREAZIONE NEL SUO CONTESTO STORICO

Il testo di Gen 1 normalmente attribuito allopera dei sacerdoti ebrei al tempo dellesilio babilonese. Gli Ebrei, esiliati a Babilonia, cominciano a porsi molte domande:Il nostro Dio ancora capace di salvarci? Forse gli dei di Babilonia sono pi potenti del Signore Dio dIsraele?Abbiamo ancora qualche speranza? Chi siamo noi? Da dove veniamo?Chi ha creato il mondo sul quale ci troviamo a vivere?

. A Babilonia gli Ebrei erano venuti a contatto con le tradizioni religiose di quel popolo e, soprattutto, del poema di Enuma Elish che raccontava le origini del mondo come il risultato di una lotta tra le divinit maschile e femminile. I sacerdoti ebrei sentono di dover rispondere a questa tradizione religiosa e a questa visione del mondo e creano il racconto nel quale il Dio di Israele agisce da solo e non ha bisogno di combattere contro nessuno. Gen 1, inserito nel contesto di un popolo oppresso e disperato, diviene una grande sinfonia di gioia e di speranza, la lode a un Dio che capace di salvare perch lo stesso che ha creato il mondo. La sua Parola sempre efficace, perch la Parola che sta alle origini della creazione. Dio ha un progetto positivo sul mondo e sulluomo, perci anche per gli esuli esiste una speranza.

Giusto de Menabuoi, Creazione del mondo.Sec. XIV, Padova, Battistero del Duomo.

IN PRINCIPIO DIO CRE IL CIELO E LA TERRA (Gen 1,1)Il primo versetto della Genesi costituisce un vero e proprio titolo per tutto il racconto che segue. In principio: il testo non si interroga su ci che esisteva alle origini del mondo; si limita ad affermare che allinizio, sia del tempo che del mondo, c Dio. Nel NT Giovanni inizier allo stesso modo il suo vangelo: In principio era la Parola (Gv 1,1). Dio cre: il verbo ebraico bara che qui tradotto con creare ha una caratteristica importante: nella Bibbia ebraica questo verbo viene sempre utilizzato con Dio come soggetto, solo lui, infatti, capace di creare. Con questo verbo, inoltre, si indica sempre una novit: la creazione una realt nuova che solo Dio capace di mettere in atto.

Il cielo e la terra: cio lintero universo.

Agli ebrei del tempo non era familiare la nostra idea di una creazione fatta dal nulla; la prima volta che nella Bibbia appare tale concezione sar soltanto nel testo di 2Mac 7,28, che risale alla fine del II sec. a.c. Secondo la tradizione, invece, alle origini del mondo vi una situazione di caos, vi una terra vuota e deserta, visono, soprattutto, le tenebre. Dio crea mettendo ordine. LO SPIRITO DI DIO ALEGGIAVA SOPRA LE ACQUE (Gen 1,2)

Sulle acque del grande abisso primordiale vola il soffio divino, il suo spirito; qui non si tratta ancora dello Spirito Santo inteso come la persona della quale ci parler il NT; lo spirito piuttosto la forza, lattivit divina che si prende cura del mondo. Se Dio toglie il suo spirito, il mondo pu ripiombare nel caos dal quale uscito (Sal 104, 29-30), come avverr nel racconto del diluvio.

E Dio vide che era cosa buona e bella.Il testo ebraico dice tb: questa parola ebraica pu significare allo stesso tempo sia buono sia bello. La creazione appare cos come realt da ammirare non solo per la sua bont, ma anche per la sua bellezza. DAL PRIMO AL TERZO GIORNO (Gen 1,3-13)Il ritornello, ripetuto per cinque volte nel racconto di Gen 1 (E Dio vide), ci porta ad ascoltare questo testo come un grande inno rivolto a Dio per la bellezza delle sue opere e per la bont sostanziale del mondo (contro ogni visione pessimistica e negativa della realt).Gen 1 invita gli uomini a contemplare il creato con uno sguardo di ammirazione e di lode, con lo stupore di chi riconosce qualcosa di meraviglioso che gli stato donato. Altri passi biblici possono aiutare a vivere questo atteggiamento: Sal 19, 2-4; Sal 104; Sap 13, 1-9; Rom 1,20. In questi due ultimi passi chiaro come la bellezza della creazione sia una via per arrivare alla contemplazione e alla scoperta di Dio.

Il primo atto della creazione la luce, che viene separata dalle tenebre. Per il mondo del tempo, il sole e la luna sono considerati soltanto come lampade che brillano di luce riflessa. Gi nella creazione della luce emergono temi importanti: il ruolo creatore della Parola di Dio, lalternarsi del giorno e della notte e infine la lode divina per le sue opere. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separ la luce dalle tenebre. Dio chiam la luce giorno, mentre chiam le tenebre notte.E fu sera e fu mattina: giorno primo. (Gen 1, 3-5) DIO DISSE: SIA LA LUCE! E LA LUCE FU.

Dio disse: Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque. Dio fece il firmamento e separ le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E cos avvenne. Dio chiam il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno. (Gen 1,6-8) Nel secondo giorno della creazione avviene un nuovo atto di separazione; il firmamento immaginato come una cupola che serve a separare le acque del cielo da quelle delloceano. Separando la luce dalle tenebre e le acque dalla terra, Dio ordina il caos primordiale e compie cos un primo atto di liberazione: il creato preservato dalla distruzione e, per opera di Dio, chiamato ad affacciarsi alla vita. Le tenebre, tuttavia, continuano ad esistere, n si dice che esse siano buone; il mondo conserva la possibilit di ritornare nel caos dal quale uscito. Cappella Palatina. Palermo, Sec. XII

Dio disse: Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia lasciutto. E cos avvenne. Dio chiam lasciutto terra, mentre chiam la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona.

Dio disse: La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie. E cos avvenne.

Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno. (Gen 1, 9-13)

MOSAICO della Cappella Palatina. Palermo, Sec. XII

Tutti gli animali, compresi quelli terrestri creati allalba del sesto giorno, fanno parte di un progetto divino sul mondo. Notiamo la presenza dei mostri marini, quegli animali mitologici della cui esistenza il mondo antico non dubitava affatto, ma anchessi sono ridotti al rango di semplici creature. DAL QUARTO ALLINIZIO DEL SESTO GIORNO (Gen 1, 14-25)

Nel quarto giorno Dio crea gli ornamenti per le realt gi formate; cos nel firmamento vengono collocati gli astri.Sole e luna, che per molti popoli vicini erano considerati divinit da adorare, qui sono ridotti al rango di pure e semplici lampade che brillano di luce riflessa; la luce, infatti, stata creata il primo giorno indipendentemente dagli astri. Il testo genesiaco ci ricorda come la funzione degli astri non sia soltanto quella di far luce, ma anche di governare o regolare i tempi e le stagioni. La posizione degli astri, infatti, determina il ciclo liturgico ebraico. Al ritmo degli astri creati da Dio cos legata la possibilit del culto reso a lui: come se il culto e la preghiera fossero gi stati previsti da Dio al momento stesso della creazione. Nella creazione dei primi viventi, i pesci e gli uccelli, (quinto giorno) appare per la prima volta il verbo benedire che ricorrer altre due volte nel testo; la vita nasce cos sotto il segno del favore divino.

Dio disse: Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra. E cos avvenne. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno. (Gen 1, 14-19) MOSAICO della Cappella PalatinaPalermo, Sec. XII

Dio disse: Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo. Dio cre i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi , e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie.Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra. E fu sera e fu mattina: quinto giorno.

Dio disse: La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie. E cos avvenne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie.Dio vide che era cosa buona. (Gen 1, 20-25) MOSAICO della Cappella Palatina. Palermo, Sec. XII

Le nostre domandeGli Autori biblici di Genesi 1-11 (dal sec. X al VI a c) non avevano il concetto della creazione dal nulla; solo nel secondo libro dei Maccabei troviamo espressa chiaramente questa idea. Tuttavia, linterpretazione letterale della Genesi era comune nella Chiesa fino al secolo scorso; solo nel 1948 ci fu una svolta decisiva, grazie alla lettera pubblicata dalla Pontifcia Commissione Biblica. In questa lettera si affermava che legittimo ammettere per Gen 1-11 autori diversi da Mos e, soprattutto, si sosteneva che in questi capitoli la storia ci viene presentata con un linguaggio popolare e figurato. La situazione della lettura e interpretazione biblica nella Chiesa cattolica inizi a mutare radicalmente grazie al magistero di Pio XII e all'enciclica da lui pubblicata nel 1943, (Divino Afflante Spiritu), con la quale il papa garantiva agli studiosi cattolici la piena libert degli studi biblici e ne riaffermava la centralit e l'importanza.Il primo versetto di Genesi, in principio Dio cre il cielo e la terra pu essere interpretato in modo letterale, nel senso che lautore biblico volesse intendere che Dio ha creato dal nulla?

La creazione dell'uomo occupa un ampio spazio all'interno del capitolo e costituisce senza dubbio il vertice del racconto."Facciamo l'uomo": anche la creazione dell'umanit dipende dalla parola di Dio. Il verbo al plurale, "facciamo", deve essere inteso come una forma grammaticale di carattere deliberativo: in fondo ci che accade anche a noi, quando ci troviamo da soli e diciamo: "Che facciamo?". Dio si consulta solo con se stesso, non avendo bisogno di nessun altro con cui consigliarsi. Dio disse: Facciamo luomo a nostra immagine, secondo la nostrasomiglianza:domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra. (Gen 1, 26) A NOSTRA IMMAGINE

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"Uomo", nella lingua ebraica, il vocabolo 'adam, che in questo caso indica non tanto l'uomo maschio (come sar a partire da Gen 4,1, dove 'adam verr usato anche come nome proprio, Adamo), ma indica piuttosto l'essere umano, l'umanit.

Questo essere umano creato "a nostra immagine e a nostra somiglianza". Essere immagine e somiglianza di Dio significa aver ricevuto la vita da lui; essere simili a lui, seppure non uguali.

Il testo della Genesi afferma sia la dipendenza sia la relazione con Dio. L'uomo capace di avere un rapporto diretto con il suo Creatore, capace di amare Dio e di entrare in relazione con lui. La conoscenza del mistero dell'uomo passa per quella del mistero di Dio e viceversa.Facciamo luomo

E Dio cre luomo a sua immagine;a immagine di Dio lo cre:maschio e femmina li cre. Dio li benedisse e Dio disse loro: Siate fecondi e moltiplicatevi (Gen 1, 26)

Lumanit viene creata "maschio" e "femmina": la coppia e la sessualit sono il primo dono che Dio ha fatto all'umanit. Essa non esiste se non nella differenziazione sessuale, che richiede perci una relazione tra uomo e donna. Sono da rifiutare le ideologie contrarie perch la differenza sessuale creata da Dio non come fonte di divisione, ma di comunione. Siate fecondi e moltiplicatevi": la prima parola che Dio rivolge all'uomo non tanto un comando, quanto piuttosto una benedizione. Questa parola divina indica come, all'interno della coppia, i figli siano prima di tutto una benedizione, un segno dell'amore di Dio per l'uomo (cf. Sal 127,3)MASCHIO e FEMMINA

Dio disse: riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra.

(Gen 1, 27-28)

Nel vs 26 compare il verbo "dominare" al quale si aggiunge, nel v. 28, il verbo "soggiogare"; si tratta di verbi presi dal vocabolario che normalmente nella Bibbia ebraica riguarda il re. L'uomo riceve da Dio il compito di governare la terra; cio immagine e somiglianza di Dio nel senso che una sorta di rappresentante divino nel mondo, il segno della presenza di Dio nel creato. LUOMO RE

Dio disse: Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali alito di vita, io do in cibo ogni erba verde. E cos avvenne. (Gen 1, 29-31)I vv 29-30 passano spesso inosservati; all'uomo appena creato Dio offre come cibo soltanto erbe del campo. Non si tratta di un invito a una dieta vegetariana: nel progetto della creazione assente anche quel minimo di violenza necessaria per mantenersi in vita, l'uccisione degli animali.

IL CIBO

Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.

II racconto della creazione dell'umanit termina con una variazione al ritornello che gi conosciamo: "E Dio vide che era cosa molto buona/bella".

La creazione dell'uomo cos il vertice stesso dell'azione divina; l'uomo davvero un prodigio divino (Sal 139,14: "Ti lodo, perch mi hai fatto come un prodigio ). Il testo di Gen 1 ci impedisce di avere dell'uomo, immagine e somiglianza di Dio, una visione pessimista.COSA MOLTO BUONA

Dio, nel settimo giorno, port a compimento il lavoro che aveva fatto e cess nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto.

Tutto il racconto della creazione, che trova il suo vertice nella creazione dell'umanit, si conclude in modo inatteso: il riposo di Dio nel settimo giorno.

II settimo giorno , prima di tutto, il giorno in cui la creazione compiuta, in cui Dio "port a termine il lavoro che aveva fatto". In questo modo la Genesi intende affermare che il riposo non in funzione del lavoro, ma piuttosto il contrario: il lavoro in funzione del riposo. Il settimo giorno, in cui Dio si riposa, una contestazione radicale di ogni mentalit umana basata sul lavoro e sul profitto.

IL SETTIMO GIORNO

II settimo giorno "benedetto", cio ricco di vita, ed "santificato", cio appartiene a Dio. Nel settimo giorno l'uomo non si riposa per lavorare poi meglio; si riposa invece per entrare in rapporto con Dio. Riposarsi con Dio il settimo giorno significa comprendere che il senso della creazione sta proprio qui, nel vivere con Dio, come ha ben compreso l'autore della lettera agli Ebrei (Eb 4,4-11). Entrare nel settimo giorno significa entrare nel tempo di Dio.

Dio benedisse il settimo giorno e lo consacr, perch in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando.Queste sono le origini del cielo e della terra, quando vennero creati. (Gen 2, 2-4)DIO BENEDISSE

Allo stesso tempo, il Nuovo Testamento opera uno spostamento importante di significato: il Vangelo di Giovanni, aprendosi con la frase "in principio era la Parola" richiama immediatamente il testo di Gen 1,1, ma compie un passo avanti. Alle origini, al principio della creazione c' Cristo, la Parola di Dio. Nella lettera ai Colossesi leggiamo, a proposito di Cristo, che "tutto stato creato per mezzo di lui e in vista di lui; egli prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui" (Col 1,16-17)Lautore biblico pu dire, su ispirazione, verit che lui non conosce?Le nostre domandePer la composizione dei Libri Sacri, Dio scelse e si serv di uomini nel possesso delle loro facolt e capacit, affinch, agendo Egli in essi e per loro mezzo, scrivessero, come veri autori tutte e soltanto quelle cose che Egli voleva fossero scritte. (DV n11) linterprete della Sacra Scrittura, per capire bene ci che Egli ha voluto comunicarci, deve ricercare con attenzione, che cosa gli agiografi in realt abbiano inteso significare e a Dio piaciuto manifestare con le loro parole.(DV n 12)Il senso spiritualerivela il significato soggettivo per la fede del credente; ci che Dio ha voluto dire attraverso lagiografo. Il senso spirituale contenuto nel senso letterale, ma lo supera, poich si ricollega con il disegno salvifico di Dio, autore primario della Bibbia, e pu essere studiato solo alla luce di una rivelazione ulteriore.

Gen 1 risponde alle domande degli ebrei che si chiedono perch il mondo fatto cos, da dove viene e chi lo ha creato. Gen 2-3, invece, risponde, ad altre domande: Chi l'uomo? Perch nel mondo c' il male? Luomo libero?Gen 1 introduce il tema della bont e bellezza del creato e dell'uomo, creato a "immagine e somiglianza" con Dio. Gen 2-3, invece, introduce il tema della libert, di un Dio che "scommette" sulla sua creatura. C' una tensione morale tra l'uomo e Dio, che culminer nel peccato descritto in Gen 3. IL SECONDO RACCONTO DI CREAZIONEPerch due racconti della creazione? Perch i due racconti sono entrambi necessari:I due testi di Gen 1 e Gen 2-3 hanno bisogno l'uno dellaltro. Senza Gen 2-3, il mondo sembrerebbe troppo bello e poco realistico, ma senza Gen 1 il peccato dell'uomo apparirebbe una tragedia senza fine, che contraddirebbe il progetto stesso di Dio.

A Gen 2,4b-17: creazione di adam e del suo ambiente. Dio segna dei limiti B Gen 2,18-25: rapporti armoniosi con il creato con la donna. C Gen 3,1-7: dialogo con il serpente. B Gen 3,8-21: rapporti incrinati con Dio, con la donna e con il creato. A Gen 3,22-24: adam cacciato dal suo ambiente e Dio impone nuovi limiti La disposizione dei capitoli 2,4b-3,24 chiastica.Il dialogo con il serpente segna la differenza tra un prima e un poi: prima ci si trova nellarmonia con il mondo, con gli animali, con il proprio partner, con Dio; poi ci si trova in disarmonia con gli stessi elementi che fanno parte del mondo creato. Notiamo un dettaglio non privo di importanza: in AB e AB, si parla con Dio; in C non si parla con Dio ma si parla di Dio. Luomo parla con DioLuomo parla con Dio

Luomo parla di DioDISPOSIZIONE DEI TESTI

Con i capp. 2-4 della Genesi lo stile e il genere letterario si modificano profondamente rispetto a Gen 1, un poema liturgico. Il tono meno solenne, meno ritmico, ma pi narrativo. Siamo di fronte ad uno stile sapienziale, di tipo mitopoietico e con un intento chiaramente didattico: si vuole insegnare qualcosa sul mondo, qualcosa che per non storia passata, ma mito, quindi verit valida per ogni generazione, verit valida in quanto tale. Nel giorno in cui il Signore Dio fece la terra e il cielo nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perch il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non cera uomo che lavorasse il suolo, ma una polla dacqua sgorgava dalla terra e irrigava tutto il suolo. (Gen 2, 4-6)

DIO FECE LA TERRA E IL CIELO

Allora il Signore Dio plasm luomo con polvere del suolo(Gen, 2, 7)L'azione di Dio descritta con il verbo che normalmente viene usato per l'azione del vasaio, "plasmare"; l'uomo una creatura fragile, modellata con la polvere dalle mani sapienti di Dio. II termine "suolo " in ebraico 'adamah, mentre il termine "essere umano" invece ha'adam; gi nel nome, l'uomo legato, con questo gioco di parole, al suo luogo di origine, la terra. Nei miti dei popoli vicini, ad esempio in Enuma Elish, la creazione dell'uomo descritta con immagini non troppo lontane da questa; gli uomini vengono creati mescolando argilla con il sangue di un dio, ma lo scopo servire gli Dei, una forma di schiavit. Non cos avviene nel racconto genesiaco: l'uomo, plasmato dalla terra, riceve la vita da Dio stesso e non creato per essere il suo schiavo.

IL TERRESTRECreazione delluomo. Mosaici di S. Marco, Venezia

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e soffi nelle sue narici un alito di vita e luomo divenne un essere vivente. (Gen, 2,7)

Alito di vitaDallebraico nishmahrimanda al soffiaree respirare.NellA.T. questo termine indica la spiritualit delluomo, cio un dono che Dio fa alluomo per permettergli di conoscere, di entrare in relazione con gli altri e con Lui stesso. Laltro termine, invece,ruah= vento, indica lo Spirito di Dio. Questalito di vita non designa lanima(termine sconosciuto allautore sacro; infatti stato introdotto tardivamente con la filosofia greca), ma qualcosa simile a ci che noi chiamiamo coscienza.Luomo, perci, contemporaneamente legato a Dio (alito di vita) e al mondo (argilla-materia), e questa unit la sua grandezza e la sua bellezza.ALITO di VITA

Poi il Signore Dio piant un giardino in Eden, a oriente, e vi colloc luomoche aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e lalbero della vita in mezzo al giardino e lalbero della conoscenza del bene e del male. (Gen 2, 8- 9)

Il giardino dell'Eden diventer nella tradizione ebraico-cristiana il "paradiso terrestre". Eden significa "delizia" eil giardino appare come il luogo che Dio ha pensato per l'uomo.In questo giardino l'uomo potr vivere in comunione con Dio, con l'altro uomo, con la natura. Il giardino non una conquista dell'uomo, ma un dono gratuito di Dio, cos come sar, per Israele, il dono della terra promessa.UN GIARDINO IN EDEN

Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di l si divideva e formava quattro corsi. Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre attorno a tutta la regione di Avla, dove si trova loro e loro di quella regione fino; vi si trova pure la resina odorosa e la pietra dnice. Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre attorno a tutta la regione dEtiopia. Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre a oriente di Assur. Il quarto fiume lEufrate. (Gen 2, 10-14)

Stupisce, nei vv. 10-14, trovare una notizia geografica, per noi incomprensibile. Dal giardino dell'Eden partono quattro fiumi, dei quali soltanto due, il Tigri e l'Eufrate, sono conosciuti. Il numero "quattro" rinvia ai punti cardinali e questo testo sembra dirci che tutta l'acqua del mondo proviene dall'Eden, cio da Dio. Inoltre, ponendo la sorgente di fiumi famosi come il Tigri e l'Eufrate nel giardino dellEden, il testo vuole farci comprendere come tale giardino non una realt fuori dal mondo, il disegno di Dio non al di l delle capacit umane; il giardino comunque "terrestre", non una illusione che si troverebbe solo in mondi a noi irraggiungibili.LA GEOGRAFIA DEL PARADISO TERRESTRE

Il Signore Dio prese luomo e lo pose nel giardino di Eden, perch lo coltivasse e lo custodisse. (Gen, 2, 15)

L'uomo, creato da Dio, posto nel giardino "per lavorarlo e custodirlo". Dunque la vocazione dell'uomo il lavoro; uno dei fini per i quali l'uomo posto nel giardino coltivarlo e custodirlo secondo il disegno di Dio, in altri termini, collaborare all'opera della creazione. L'uomo non perci il padrone del creato. Il verbo "lavorare" ('abad) nella lingua ebraica indica anche il "servire" Dio nel culto; il verbo "custodire ", alla lettera "fare la guardia" (shamar), indica il "custodire i precetti di Dio".Il fine per cui l'uomo stato creato non soltanto il lavoro, ma anche il culto, il servizio di Dio.COLTIVARE E CUSTODIRE

Al vs 9 compaiono due alberi che avranno una parte importante nella storia; il primo l'albero della vita, che sta in mezzo al giardino e di cui l'uomo pu mangiare. Contrariamente ai miti del tempo, (nel mito detto di Ghilgamesh, l'eroe non pu aver accesso all'albero della vita), l'uomo non creato per la morte, ma per la vita.Il Signore Dio diede questo comando alluomo: Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dellalbero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perch, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire. (Gen, 2, 16-17)

Il secondo lalbero della conoscenza del bene e del male che rappresenta la libert morale, la capacit di decidere da soli che cosa bene e che cosa male. Il fatto che l'uomo non possa mangiare il frutto di questo albero ci ricorda che solo Dio pu decidere che cosa bene e che cosa male e che l'uomo non pu arrogarsi una totale autonomia morale che escluda Dio dal suo orizzonte.Mosaico della Cappella Palatina, Palermo. CONOSCERE IL BENE E IL MALE

PLASM: La creazione delluomo rappresentata con limmagine del vasaio che plasma la creta (la parola ebraica adamah letteralmente indica qualcosa di rossastro come largilla).SOFFI: Dallebraico nishmah, rimanda al soffiaree respirare. luomo fatto di terra ma viene contraddistinto dalla presenza del divino, lalito di vita PIANT un giardino (ebraico: gan). Lantica versione greca della Bibbia ha tradotto questo termine con pardeisos,vocabolo di origine persiana, dal quale derivato il nostro termine Paradiso.COLLOC l'uomo nel luogo che Lui stesso aveva pensato per lui, dove l'uomo potesse vivere in comunione con Lui, con l'altro uomo, con la natura. FECE GERMOGLIARE dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare PRESE luomo e lo pose nel giardino di Eden (= luogo di delizia). Il giardino non una conquista dell'uomo, ma un dono gratuito di Dio, cos come sar, per Israele, il dono della terra promessa.POSE: In Gen 2,15 viene segnalato lo scopo di questa posizione delluomo nel giardino: coltivare e custodire. I VERBI di DIOIn Gen 2, 4-17, con poche parole, il narratore intende descrivere il progetto di Dio sull'uomo; l'azione di Dio descritta con sette verbi che indicano la pienezza dell' agire divino:Il culmine dell'azione di Dio per nella parola che egli rivolgeall'uomo, l'ottavo verbo della serie:"DIEDE QUESTO COMANDO" (v. 16).

Non possiamo interpretare il testo di Genesi 1-11 per il suo senso storico?

Il testo un punto di vista sul mondo e sulluomo e risponde alle domande fondamentali che ci appartengono da sempre. Non racconta la storia delle origini, veicola verit sul senso dellesistenza, verit che valgono sempre, anche oggi. Vuole dare una spiegazione del male, della fatica, dire verit sullamore, la coppia, il creato, la violenza, il sangue versato, e Dio in rapporto a tutto questo. dunque un racconto didattico, sapienziale.

PERCH?

Il racconto della creazione della donna costituisce una novit assoluta nel panorama dell'Oriente antico; ci segno dell'importanza che l'autore biblico attribuisce alla donna.Si tratta di una breve narrazione densa di significato, il cui scopo rispondere a una domanda sul senso della nostra vita: perch l'essere umano esiste come maschio e femmina? Qual il senso della coppia umana? Il testo diviso in quattro parti:in Gen 2,18 troviamo la descrizione del progetto di Dio sull'uomo: "Non bene che l'uomo sia solo". In Gen 2,19-20 il primo tentativo: proviamo con gli animali! Ma tale tentativo fallisce. In Gen 2,21-22 viene descritta la creazione della donna. in Gen 2,23-25 l'effetto che essa ha sull'uomo e la creazione della coppia.

LA CREAZIONE DELLA DONNA (Gen 2,18-25)

E il Signore Dio disse: Non bene che luomo sia solo (Gen 2,18)Soltanto Dio pu decidere ci che bene e ci che male per l'uomo. L'uomo stato creato per vivere insieme ad altri uomini, non pu essere felice nella solitudine, fatto per l'amicizia e la coppia. La relazione appartiene radicalmente alluomo.Meglio essere in due che uno solo, perch otterranno migliore compenso per la loro fatica. Infatti, se cadono, luno rialza laltro. Guai invece a chi solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi. Inoltre, se si dorme in due, si sta caldi; ma uno solo come fa a riscaldarsi? Se uno aggredito, in due possono resistere: una corda a tre capi non si rompe tanto presto. (Qo 4,9-12)

La corda a tre capi simbolo del matrimonio: uomo, donna, Dio.IL PROGETTO DI DIO

Voglio fargli un aiuto che gli corrisponda(Gen 2,18)In Gen 2,18 Dio pensa per luomo un aiuto che gli sia simile, in ebraico lespressione significa letteralmente che gli stia di fronte. Il termine ebraico ezer, (aiuto), indica qualcosa senza il quale non si pu vivere; l'uomo e la donna hanno l'uno bisogno dell'altro. Inoltre tale "aiuto" sta "di fronte" all'uomo. In questo modo si vuol far capire che la donna, pur essendo diversa dall'uomo, posta sul suo stesso piano, n superiore n inferiore a lui. L'uomo e la donna sono allora due "tu" collocati da Dio allo stesso livello e destinati alla vita in comune.UN AIUTO

Allora il Signore Dio plasm dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse alluomo, per vedere come li avrebbe chiamati Cos luomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per luomo non trov un aiuto che gli corrispondesse. (Gen 2,19-20)Luomo chiamato a dare il nome agli animali, chiamato ad una responsabilit che lo avvicina a Dio, perch anche Dio in Gen 1 chiamava, dava il nome alle cose che creava. Dare il nome agli animali, significa comprendere, ordinare e dominare il creato senza sfruttarlo o sconvolgerlo, come collaboratori Dio. Ma gli animali non bastano per alleviare la solitudine dell'uomo; la Genesi suggerisce cos come la donna sia molto diversa dagli animali, una verit che all'epoca non doveva ancora essere molto chiara, se lo stesso decalogo, proprio nell'ultimo comandamento, elenca la donna tra le propriet del marito dopo la casa, insieme agli animali (Es 20,17). DARE IL NOME

La creazione della donna avviene attraverso uno stato particolare : il torpore, in ebraico: TarDm. Questa parola indica un tipo di sonno estatico, profondo (La Bibbia dei LXX traduce il termine con ekstasi). Come per Abram in Gen 15,12, (Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurit lo assalirono), si tratta di un sonno teologico, un sonno che rende luomo disponibile allintervento divino. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sulluomo, che si addorment; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. (Gen 2,21)"Nella teologia dell'autore jahvista, il torpore nel quale Dio fece cadere il primo uomo sottolinea l'esclusivit dell'agire di Dio nell'opera della creazione della donna: l'uomo non aveva in essa alcuna partecipazione cosciente" (giovanni paolo II, Catechesi del 7 novembre 1979).EKSTASI

Cosa rappresenta la costola con cui Dio ha plasmato la donna?Dalle nostre ricerche e riflessioni

Giovanni: possibile tradurre la parola s.ela con: una parte; un lato; una met? Il testo greco della Bibbia, la Settanta, traduce la parola s.ela con pleur, che significa sia costola sia fianco, come avviene per lebraico.Ossa e carne: losso indica linteriorit, la spiritualit, la carne la parte fisica, esteriore delluomo? Cesare: dal Talmud: state molto attenti a far piangere una donna, che poi Dio conta le sue lacrime! La donna uscita dalla costola delluomo, non dai suoi piedi perch dovesse esser pestata, non dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale un po pi in basso del braccio per essere protetta, e dal lato del cuore per essere Amata Luigino: Dio "costruisce" la donna utilizzando una delle costole dell'uomo: significa che la donna un derivato delluomo che gli deve sottomissione?... Giuseppe: Dio ha creato luomo plasmandolo dal suolo, la donna usando una costola ( a differenza degli altri esseri) luomo riconosce nella donna una parte di s, la accoglie come pari in dignitAlbino: Costola significa, nella traduzione pi attendibile, met delluomo a livello cromosomi questa anche verit scientifica

Don Sandro: la traduzione letterale dallebraico ci fa capire che lautore sacro intendeva dire proprio costola, non lato, parte per fare unesegesi corretta si deve partire dallesatta comprensione del testo.Giuseppe: abbiamo compreso e accettato il concetto che la donna , per la Genesi, allo stesso livello delluomo, pari in dignit. A questo punto mi sembra pleonastico insistere a discutere se il termine costola vada inteso nel senso di osso o nel senso di lato, parte, ecc. Giovanni: Tommaso d'Aquinointroduce anche l'interpretazione cristologica dell'episodio. Adamo addormentato, dal quale Dio estrae la costola per creare Eva, immagine diGesmorto in croce, dal cui costato, trafitto dalla lancia di un soldato romano, escono sangue e acqua, che simboleggiano i duesacramentidell'Eucaristiae del Battesimosui quali fu istituita la Chiesa.

TRADUZIONE DALLEBRAICO E INTERPRETAZIONE

E fece cadere Jhaw Elohim sonno profondo su Adam e dorm. E prese una da costole di lui e chiuse carne sotto di essa. E edific Jhaw Elohim la costola che aveva preso da Adam in donna. E fece entrare al Adam.

Il Signore Dio form con la costola, che aveva tolta alluomo, una donna (Gen 2,22)Dio "costruisce" (come un architetto) la donna utilizzando una delle costole dell'uomo. La creazione della donna dalla costola forse richiama il mito sumerico di Dilmun nel quale si narra della dea Nin-ti, la "signora della costola" ovvero la "signora della vita", dato che il termine ti significa sia "costola" sia "vita". LA DONNALa costola, dunque, simbolo di vita ed vicina al cuore. In questo modo si vuol dire che la donna la vita dell'uomo e che vicina al suo cuore. La donna , cos, strettamente connessa con la vita della quale portatrice, ed in un profondo rapporto con l'uomo.

Non l'uomo a incontrare la donna, n la donna a conquistare l'uomo; invece Dio a far incontrare i due sessi. In questo modo il testo vuole sottolineare, una volta di pi, come dietro al mistero della sessualit vi sia l'opera del Signore. L'essere coppia , per usare un linguaggio per noi pi chiaro, una vera vocazione all'amore. Inoltre, l'uomo deve prendere coscienza che la donna un dono, non un oggetto da possedere. Tutto ci vale evidentemente anche per l'uomo; nessun essere umano pu essere equiparato a un animale.

e la condusse alluomo. (Gen 2,22)UN DONO

Allora luomo disse:Questa volta osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne.La si chiamer donna,perch dalluomo stata tolta. (Gen 2,23)

Di fronte alla donna appena creata il v. 23 mette in bocca all'uomo un canto di lode; la solitudine finalmente terminata! Ascoltiamo il v. 23 in una traduzione pi fedele al testo ebraico:"Questa, questa volta, osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne! Questa sar chiamata donna (in ebraico 'ishah) perch dall'uomo ('ish) stata tratta, questa!". Di fronte al mistero della sessualit l'uomo riconosce che la coppia quella cosa "molto buona" e "molto bella" di cui gi Gen 1 ci aveva parlato. L'atteggiamento dell'uomo , dunque, quello dello stupore e della meraviglia.In Gen 2,18-25 non c' una sola parola di divieto o di proibizione in relazione alla coppia, ma solo lode e stupore per questa stupenda "invenzione" divina.CARNE DALLA MIA CARNE

Per questo luomo lascer suo padre e sua madre e si unir a sua moglie, e i due saranno ununica carne. (Gen 2,24)

Secondo l'uso ebraico la donna che abbandona la propria famiglia per entrare in quella del marito. Qui viene chiesto il contrario, luomo a dover lasciare la famiglia dorigine. Il fine della coppia, allora, formare un corpo solo, una sola realt, quella che la Chiesa chiamer "comunione di persone (cf. Gaudium et Spes, 48; Humanae Vitae, 12), che poi il primo fine del matrimonio cristiano.SARANNO UNUNICA CARNEInoltre: i due saranno "una carne sola". Questa espressione rimanda non solo allatto sessuale matrimoniale, ma anche allunit della vita (nella Bibbia la carne simbolo dellesistenza). Lunione matrimoniale e il suo carattere monogamico, sono voluti da Dio.

La Legge mosaica non esclude che l'uomo possa ripudiare sua moglie (cfr. Dt 24); ma gi il profeta Malachia, alla met del V sec. a.C., riflettendo su Gen 2,24 intuisce che dietro a questo testo c' la volont del Creatore che esclude il ripudio (Mal 2,14-15). Proprio a Gen 2,24 rimander Ges per fondare l'indissolubilit del matrimonio (Mt 19,1-9); la lettera agli Efesini citer anch'essa questo versetto nel contesto del celebre passo sulla sacramentalit del matrimonio (Ef 5,31-32).La prima parte di questo nuovo racconto della creazione ha ribadito la bellezza della realt uscita dalle mani di Dio. Essa come un tessuto di armonie: luomo in armonia con Dio, a cui legatodallalito di vita; in armonia con la materia e gli animali a cui impone il nome; in armonia con il suo simile, cio la donna.

Antelami, Creazione di Eva. Duomo di OrvietoUN tessuto di ARMONIEOra tutti e due erano nudi, luomo e sua moglie, e non provavano vergogna. (Gen 2,25)

Don Sandro PanizzoloCatechesi Adulti 2014-2015

Redazione: Rita Veronese

Parrocchia s. Giuseppe Operaio Monselice