ANDA - Corso di Formazione ad Andria

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Il materiale relativo al corso di formazione svolto dallo staff ANDA 15 gennaio 2015, 29 e 30 gennaio 2015 e il 19 e 20 febbraio 2015 al 4 circolo IMBRIANi di ANDRIA

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BES (bisogni educativi speciali)

DSA (disturbo specifico dell’apprendimento):“L’adattamento della didattica e nuovi adempimenti

normativi”

Dott Andrea Di SommaFoniatra

Coordinatore del centro riferimento aziendale ASL Napoli 2 Nord per diagnosi e trattamento dei disturbi dell’ApprendimentoPresidente Nazionale dell’Associazione Nazionale disturbi dell’Apprendimento

Dott.Maria Soria Psicologa, Specialista ANDA ;

Dott.M.Cristina Veneroso PHD Università Federico II –

Docente ,TNPEE, Specialista ANDA

Attività A.N.D.A.

▸ Formazione Operatori Sanitari, Insegnanti di ogni ordine e grado, genitori.

▸ Implementazione di criteri diagnostici.

▸ Informazione in classe con alunni.

▸ Collaborazioni con Università (centro Ateneo Sinapsi, Università “Claudiana” di Bolzano; Università di Genova “Polo Bozzo”)

▸ A.D.I.P. (attività didattica integrativa pomeridiana).

▸ Formazione operatori A.D.I.P.

▸ Sportelli di ascolto

04/05/15

L’ A.N.D.A Associazione Nazionale Disturbi dell’Apprendimento è un’associazione a promozione sociale riconosciuta dal MIUR con decreto prot. n. AOODPIT.595 del 15/07/2014 quale Soggetto accreditato/qualificato per la formazione del personale della scuola.L’ A.N.D.A è attiva nel supporto professionale agli operatori della Sanità che si occupano di DSA (dislessia, disortografia, discalculia) alle famiglie e alle scuole di ogni ordine e grado in termini di consulenza , orientamento pedagogico e formazione docenti sui DSA.

IL PERCORSO CHE ANDREMO AD AFFRONTARE

1. Le basi neuropsicologiche del DSA;

2. Come tradurre il profilo di funzionamento: per un’ interfaccia efficace tra clinica/didattica ;

3. La compilazione del PDP, proposta di un modello;

4. La 170/10 opportunità per una proposta di un modello teorico di riferimento per una didattica inclusiva ;

5. Gli strumenti per l’individuazione precoce del rischio

6. Discussione di casi

7. Proposte…..

04/05/15

DSA/BES Raccomandazioni cliniche e Definizioni legislative

CONSENSUS CONFERENCE 2007

• LEGGE 170/2011 • DECRETO MINISTERIALE 12/07/2011 • LINEE GUIDA 07/11

Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica“. 

Piano Annuale per l’Inclusività – Direttiva 27 dicembre 2012 e C.M. n. 8/2013

Circolare Ministeriale n. 8 Prot. 561 del 6 marzo 2013 sui Bisogni Educativi Speciali.

04/05/15

04/05/15

Incremento della domanda di Formazione sui DSA da parte della scuola*

*Dati ANDA

0

2

4

6

8

10

12

Quando la famiglia non “vede”

Quando la scuola “non sa”

Il giallo del Disturbo dell’Apprendimento

• Le Vittime: La Lettura, la Scrittura e il Calcolo.

• L’assassino o gli assassini: La Percezione Visiva, La percezione Uditiva, il Disturbo Fonologico, i Movimenti oculari, l’Automatizzazione, il sistema esecutivo.

• Gli errori giudiziari del Tribunale della Comunità Scientifica Internazionale: I Genitori”, I “Traumi psicologici infantili” , “Le metodologie di insegnamento”, “Il Ritmo”, “I Disturbi Spaziali”, “Difficoltà motorie”. TUTTI ASSOLTI per “NON AVER COMMESSO IL FATTO”.

04/05/15

Dislessia: possibili definizioni concettuali

• Disturbo

• Disabilità

• Caratteristica

ecifrazione

Tasifa

Bilità

La capacità di un soggetto di eseguire una procedura composta da una serie di atti in modo rapido, corretto e con basso dispendio di risorse attentive.

ome si diventa abili ?

Tutti hanno sperimentato che per diventare abili in un compito bisogna ripetere frequentemente la procedura, e la capacità di gestire L’abilità è direttamente proporzionale al numero di ripetizioni , al tempo ed alla qualità del metodo usato per apprendere, quest’ultimo può ridurre i tempi di apprendimento.

ome si diventa abili ?

n

A=N.t.M.

A=apprendimento;N=numero di ripetizioni;t=tempo;M=metodologia

Processi Automatici e Controllati

• Inconsci

• Pre-attentivi.

• Basso investimento cognitivo.

• Sono innati con un innesco legato allo stimolo.

• Adatti per compiti ripetitivi

• Sono consci

• Sono attentivi

• Sono disponibili per tempi limitati

• Alto dispendio energetico

• Sono tipici delle attività riflessive come comprendere un testo

Processi Automatici Processi Controllati

Lingue ad ortografia trasparente:- finlandese,spagnolo, italiano, serbo-croato,tedesco, greco. - Es di opacità: cia gia, glia, gna.

Lingue ad ortografia opaca o profonda:- francese, inglese

Neuropsicologia e Didattica

Due domande chiave

• Ci sono scoperte relative al funzionamento del cervello che possono essere applicate alla didattica?

• Comprendere come funziona il cervello dei nostri studenti ci può aiutare nel nostro lavoro in classe?

PROGETTO DI RICERCA AZIONE “UNA PER TUTTI, TUTTI PER UNA “

04/05/15 18L. Amitrano,A. D'Amore,A.Di Somma,M.Soria,M.C. Veneroso

I.C Amanzio Ranucci AlfieriAssociazione Nazionale Disturbi dell’ Apprendimento

Università di Genova “ Polo Bozzo” I

Istituto Comprensivo Statale "AMANZIO RANUCCI ALFIERI"

DIDATTICA INTEGRATA

I PRINCIPI DI BASE

Non parleremo di differenziazioni della didattica ma di integrazioni e riorganizzazioni di obiettivi e di modalità operative evitando di proporre le attività che generano confusioni, che affaticano il sistema, che determinano una dispersione di energie….

04/05/15 19

L. Amitrano,A. D'Amore,A.Di Somma,M.Soria,M.C. Veneroso

DIDATTICA INTEGRATA04/05/15 20

PERCORSO METODOLOGICO - DIDATTICO

L. Amitrano,A. D'Amore,A.Di Somma,M.Soria,M.C. Veneroso

•Partenza dagli indicatori disciplinari ministeriali •Stabilizzazione dei piani solutori attraverso la presentazione ripetuta della stessa tipologia di obiettivo di apprendimento•Utilizzo del principio della massima gradualità, ricorsività e minima variazione nel passaggio da un obiettivo di apprendimento all’altro.•Disambiguazione degli obiettivi in fase di apprendimento•Proposizione della scelta tra due (si scrive “gni o ni ?” uso “anno o hanno?”) solo in fase di verifica dell’obiettivo di apprendimento.

Attenzione e funzioni esecutive

Memoria di lavoro

Sono state integrate le attività curricolari con strategie di potenziamento delle funzioni che sottostanno agli apprendimenti come:

04/05/15 22L. Amitrano,A. D'Amore,A.Di Somma,M.Soria,M.C. Veneroso

Allerta

Avvio

Controllo

Inibizione

Flessibilità

Disturbi Specifici

dell’Apprendimento

APPROFONDIAMO: cosa significano le parole

SPECIFICITA’ - Che sono circoscritti solo ai processi indispensabili all’apprendimento quelli che vengono definiti automatismi come lettura scrittura calcolo

DISCREPANZA Il principale criterio necessario per stabilire la diagnosi di DSA è quello della DISCREPANZA tra abilità nel dominio specifico che risulta deficitario in rapporto alle attese per età e classe frequentata e l’intelligenza in generale che invece risulta adeguata alla norma

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

QUALI SONO I DSA?

DISLESSIA

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

Difficoltà lettura

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

CORRETTEZZA VELOCITA’

COMPRENSIONE

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

DISORTOGRAFIA

COMPONENTE COSTRUTTIVA DELLA SCRITTURA DIFFICOLTA’ A SCRIVERE

IN MODO CORRETTO

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

DISGRAFIA

COMPONENTE ESECUTIVA/MOTORIADELLA SCRITTURA DIFFICOLTA’ A SCRIVERE IN MODO

FLUIDO,VELOCE,EFFICACE

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

DISCALCULIA

Disturbo a carico del sistema del numero,di memorizzazione di fatti numerici,e delle

procedure di calcolo

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

In teoria per la diagnosi di dislessia basterebbero il conteggio delle sillabe al secondo, ed un test di livello: se sono inferiori di un tot (2 deviazioni standard) rispetto alla media allora si può parlare a tutti gli effetti di dislessia. Ma se non si vanno a valutare e misurare attenzione, memorie, visuo-percezione, linguaggio... non è possibile avere un quadro preciso del bambino/ragazzo, né tantomeno organizzare con precisione i trattamenti abilitativi ed un adeguato PDP

QUALE DIAGNOSI ?

• Nei soggetti con DSA esisterebbe una debolezza delle risorse attentive non sufficienti per “alimentare” i processi più complessi (lettura, scrittura, calcolo). Tali risorse non sono recuperabili attraverso la volontà, ma solo attraverso l’esercizio specifico. È necessaria, quindi, una diagnosi neuropsicologica funzionale che si addentri sulle cause sottostanti (percezione, memorie, diversi tipi di attenzione).

QUALE DIAGNOSI ?

QUALE DIAGNOSI ?

Per formulare una diagnosi ,si indaga su vari livelli : sulle singole funzioni compromesse o poco sviluppate e sui sistemi che le sostengono (memorie ed attenzione).Un comun denominatore sembra essere la debolezza del sistema attentivo SAS: del resto , senza attenzione gli apprendimenti non possono realizzarsi.

I dislessici sono tutti diversi!

MA È IMPORTANTE LA DIAGNOSI?

SI perché aiuta a: conoscere le caratteristiche del disturbo e a convincersi che c’è sempre un

modo per superarlo.

SI, perché aiuta il bambino/ragazzo a:• raggiungere la consapevolezza delle proprie difficoltà, ma soprattutto della propria

intelligenza e delle proprie abilità (memoria visiva, creatività, ecc.);• capire che, grazie a queste e attraverso l’uso di semplici strategie,può riuscire a superare ogni

ostacolo; • scegliere il percorso scolastico che desidera senza rinunciare a priori scegliendo scuole che

richiedono prestazioni inferiori alle sue possibilità.

SI, perché aiuta i genitori e gli insegnanti a:• riconoscere e valorizzare i punti di forza del bambino; • individuare la modalità di apprendimento propria del bambino ,saper tracciare un confine chiaro

tra ciò che dipende o non dipende dal suo impegno.

SI, perché dà diritto ad utilizzare mezzi compensativi o misure dispensative a scuola.• “A mio parere una buona• diagnosi è già di per sé• una forma di terapia”.• Mel Levine2

“A mio parere una buona diagnosi è già di per sé una forma di terapia”.Mel Levine2

Considerare gli eventuali sospetti avanzati dalla scuola come opportunità per cercare di capire meglio le difficoltà del bambino/ragazzo.

Provare ad analizzare le tappe evolutive. Ha avuto un ritardo di linguaggio? Ha avuto difficoltà ad imparare ad allacciarsi le scarpe e ad andare in bicicletta senza rotelline? Fa fatica a ricordare i giorni della settimana e i mesi dell’anno? Riconosce la destra dalla sinistra?

Non vergognarsi perché la dislessia è un disturbo abbastanza comune (almeno il 5% della popolazione) e soprattutto non è una malattia.

Convincersi che essere dislessici vuol dire possedere un cervello che elabora in modo diverso, ma che questa particolarità non impedirà di affermarsi nella vita.

COSA DOVREMMO FARE IN FAMIGLIA?

CREAZIONE DI UN QUADRO COMUNE E CONDIVISO FRA

GENITORI ,INSEGNANTI,EDUCATORI, OPERATORI SANITARI

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

CONDIZIONI ESSENZIALI PER L’APPRENDIMENTO

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

FAMIGLIA

IL RUOLO DELLA FAMIGLIA

CONDIZIONE FONDAMENTALE PER L’APPRENDIMENTO

LA FAMIGLIA

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

ALLEANZA

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

GENITORI FIGLI

CONSAPEVOLEZZA

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

Problematiche più frequenti

L’alunno ha bisogno del genitore nella gestione degli impegni scolastici

Il genitore “vive in prima persona”l’impegno scolastico del figlio

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

Problematiche più frequenti

I genitori si trovano a svolgere il ruolo di “insegnanti” a casa per la gestione dei compiti quotidiani

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

L’aiuto dato è spesso di tipo “assistenzialistico”

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

Dal patto di alleanza all’autonomia

consapevolezza

abilità’ e caratteristiche dei propri figli

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

considerazione

Rispetto dei tempi e modalità

di studio

Valorizzazione delle strategie personali

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

Dal patto di alleanza all’autonomia

Ruolo educante della famiglia

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

Crea le condizioni favorevoli alla crescita

• Rafforza la fiducia nelle proprie capacità• Motiva all’apprendimento• Con il tempo favorisce l’indipendenza dall’adulto

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

IL RUOLO DELLAFAMIGLIA

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

Mammacanotto

Mammatrampolino

Mamma salvagente

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

IL RUOLO DELLA FAMIGLIA

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

Mamma canotto

Permette al bambino/ragazzo di “navigare” e svolgere tutte le attività ma si sostituisce a lui

NON FAVORISCE L’AUTONOMIA

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

Mamma salvagente

Svolge tutte le attività con il bambino /ragazzo con un’assistenza costante

Permette al bambino /ragazzo di “fare qualche bracciata” ma sempre avvolto dall’adulto

NON FAVORISCE L’AUTONOMIA

IL RUOLO DELLA FAMIGLIA

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

Mamma trampolino

Dà la spinta per poter saltare in autonomia

Fornisce l’aiuto per” poter spiccare il salto”

FAVORISCE L’AUTONOMIA

IL RUOLO DELLA FAMIGLIA

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

APPROCCIO EDUCANTE

Permette il raggiungimento dell’autonomia

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

APPROCCIO EDUCANTE

Considera il processo di formazione come interiorizzazione di metodologie di

apprendimentoche renderanno i soggetti autonomi in maniera

progressiva

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

IL RAPPORTO CON I COETANEI

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

Può influenzare in maniera positiva o

negativa il processo di apprendimento

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

IL RAPPORTO CON I COETANEI

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

Necessario un contesto classe non giudicante

ma cooperante

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

IL RAPPORTO CON I COETANEI

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

CONOSCENZA

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

L’0RGANIZZAZIONE DELL’AMBIENTE

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

Condizione preliminare

per lo studio

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

L’0RGANIZZAZIONE DELL’AMBIENTE

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

L’0RGANIZZAZIONE DELL’AMBIENTE

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

L’0RGANIZZAZIONE DELL’AMBIENTE

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

Definizione dei tempi necessari per le diverse materie

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

L’0RGANIZZAZIONE DELL’AMBIENTE

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

Avere chiaro quali materiiali utilizzare per ogni specifica materia (strumenti compensativi)

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

L’0RGANIZZAZIONE DELL’AMBIENTE

Dott.ssa Maria Cristina VenerosoDocente –Terapista Neuropsicomotricità

Organizzazione dei materiali

Limitare le distrazioni

L’0RGANIZZAZIONE DELL’AMBIENTE

Associazione Nazionale Disturbi Apprendimento

• “L’autonomia in quanto maturazione dell’essere di per sé ,è un processo,è un divenire . Non scatta in una data precisa .In questo senso una pedagogia dell’autonomia deve centrarsi su esperienze che stimolino la decisione e la responsabilità,vale a dire ,su esperienze rispettose della libertà”.(Freire ,2004)

Grazie per l’attenzione !

Intervento Riabilitativo

Scrittura

Riabilitazione funzionale

Mira all’automatizzazione del sistema tramite la ripetizione dei modelli corretti.

Tende a rinforzare l’immagine mentale attraverso la memoria procedurale che ha il compito di fissare gli apprendimenti da una memoria a breve

termine ad una a lungo termine.

Il criterio di scelta dei modelli corretti da impostare segue il principio della

“minima variazione e massima gradualità”

[p] [t] [c:ca, co cu, chi che]

[m] [f] [s]

[b] [l] [n]

[v] [gi-ge] [r]

[z] [d] [gn]

[ci-ce] [g:ga go gu ghi ghe] [sc]

[gl]

ORDINE DI PRESENTAZIONE DEI GRAFEMI

Minima variazione massima gradualità

• Sillabe

• Parole

• Non parole

• Frasi

• Testo

Strumenti e modalità di intervento

• Tachistoscopio

• Materiale cartaceo

Parole cvc cvcv

pensare

• Lettura e copia differita– attraverso il software

– cartoncini (copia su doc Word oppure sul quaderno)

• Scrittura (dettato) al computer doc Word

• Dettato sul quaderno (modalità incalzante)

• Denominazione lessicale scritta

• Descrizione di azioni

pensare

Strumenti e modalità di intervento

Trattamento CIFRATURA e ORTOGRAFIA

digrammi (gni – ci – gi)

Trigramma (gli – sci )

doppie

è

ha

apostrofo

accento

fusione o segmentazione elementi frastici

Sillaba

glia glie gliglio gliu glieglia glio gliu

Trattamento

Parole

aglio figliofoglio ragliafigli cagliovoglia vegliapaglia teglietaglia fogliamaglie magliamoglie

Trattamento

Non ParoleTrattamento

Frase

- Sul foglio metto la maglia

- I figli e la moglie sono via

- Voglio la maglia

- La taglia della maglia è piccola

- La mamma mette le uova nella teglia.

Trattamento

Testo

La maglia

Avevo una maglia come il colore delle foglie.

Il figlio, della moglie dello zio, vide la maglia, color foglia, ed ebbe la

voglia di avere quella stessa maglia.

Ma nel negozio di maglie non avevano più le taglie.

Trattamento

• glia – glio - gliu - gli – glie

• scia – scio - sciu – sci

• gia – gio - giu - gi – gie

• cia – cio - ciu - ci – cie

• gna – gno – gnu – gni – gne

• sce

• ge

• ce

Digrammi e trigrammi

• Percettivo uditivo (suono lungo –suono breve)

• Percettivo visivo (lettura tachistoscopica)

DoppieTrattamento

Lettura discriminazione uditiva delle doppie

Suono lungo-suono breve

Pala paaaaaala

Note noooooote

Sera seeeeeera

Pàlla

Nòtte

sèrra

l

Parole

DoppieTrattamento

• Creare Rubrica delle doppie

Trattamento Doppie

Doppie

MattinaMattoneMappaMollicaMeccanico

M

Parole difficili

• Copiare le parole difficili da scrivere

• Allenarsi a leggere• Aggiungere nuove parole

difficili da ricordare

CU - QU

Apostrofo

Trattamento Apostrofo

la amica la amica l’amica

la anima la anima l’anima

Lo oro lo oro l’oro

Dalla amica dalla amica dall’amica

Io vado a trovare mio zio

A Napoli ci sono molte macchine

A volte non esco di casa

A mio padre non piace la frutta

Sono scappato a causa del temporale

Trattamento a-ha

é-e

Il cane è mio

Il bimbo è buono

La mamma è uscita

Il signore è andato via

Marco non è venuto a scuola

E’ bello uscire con il sole

E’ importante andare a scuola

Il bimbo che è uscito si chiama Luca

Il bimbo che è uscito è il fratello di Mario..

Trattamento

SCRIPT: rappresentazione mentale

astratta

Scomposizione di un’azione

complessa in azioni semplici

Attività per Imparare ad usare il pensiero

Esempio di schema-script

Il bambino ha fatto il bagno poi……

Prende l’asciugamano Esce dalla vasca Si vesteSi asciuga

Esempi di script

q Andare a lettoq Prepararsi per l’asilo (preparare lo zainetto)q Preparare il caffè (la torta ecc…)q Apparecchiare la tavolaq Visita dal dottoreq Andare al ristoranteq Attaccare un quadroq Fare un disegnoq Acquistare qualcosaq Rifare il lettoq Fare la spesaq Lavarsi i dentiq Allacciarsi le scarpeq Ecc….

Formazione degli script

Agire delle sequenze di vita quotidiana (le singole azioni devono essere suddivise)

Creare la corrispondenza delle azioni con fotografie che ritraggono il bambino nelle azioni

Scomporre e riordinare le immagini secondo una successione temporale in schemi (controllo metacognitivo)

Scrivere un testo

Progettare il testo

ScrivereRivedere

quello che ho scritto

PIANIFICAZIONE STESURA REVISIONE

Imparare a progettare

Per fare un progetto devo:

- Pensare allo scopo delle mie azioni

- Farmi delle domande per prevedere in anticipo cosa può servire

- Darmi delle risposte

- Annotare le risposte in uno schema

A cosa serve fare un progetto?

- Realizzare più facilmente lo scopo che mi sono proposto

- Scomporre il lavoro in sequenze più semplici

- Rivedere ciò che ho realizzato

Progettare il testo (pianificazione)

Individuare

-il destinatario

-lo scopo

-l’argomento

Far emergere le idee

Organizzare le idee

¡ A chi srivo?¡ Perché scrivo?¡ Che cosa devo comunicare?

¡ Che cosa so già dell’argomento?¡ Dove ho già sentito parlare di questa cosa?¡ Quali immagini mentali riesco a vedere rispetto a questo

argomento?¡ Ho bisogno di reperire altre informazioni?¡ Dove posso trovare altre notizie in proposito?

¡ Che tipo di testo devo scrivere?¡ Quale schema corrisponde al tipo di testo?

Operazioni Domande

Progettare il

testoScrivere

Rivedere quello che ho scritto

Destinatari e tipi di testoProgettare il

testoScrivere

Rivedere quello che ho scritto

Individuare lo scopo Progettare il

testoScrivere

Rivedere quello che ho scritto

La lettera

Progettare il

testoScrivere

Rivedere quello che ho scritto

I disturbi specifici di lettura (velocità e correttezza) possono migliorare?

Se la risposta fosse “NO”, non ci rimarrebbe che:

Aiutare l’alunno a gestire:

- disagi emotivi (ansia, disistima, aggressività, demotivazione …)

- insuccesso e scarso rendimento scolastico;

Adattando le proposte didattiche alle loro difficoltà, magari non come suggerito qui sotto:

Se la risposta fosse “SI”, oltre a quanto occorre fare nel caso precedente

potremmo tentare di migliorare la velocità e la correttezza

Come?

Applicando delle esercitazioni adatte allo scopo. Ma quali?

Criteri per la scelta delle esercitazioni

per migliorare la velocità e la correttezza di lettura:

1- ideate per questo specifico scopo (non per scopi affini, es. motricità, percezione visiva e/o uditiva, scrittura, comprensione del testo, ecc.

Giustificazione: Le componenti cognitive della lettura sono specifiche e quindi non è possibile aspettarsi una modificazione esercitandone altre.

-      Logopedia: esercizi di lettura e memorizzazione di sillabe (per favorire la memorizzazione dell’immagine mentale corrispondente a ogni data configurazione sillabica), esercizi di ricerca visiva di lettere e sillabe (per favorire la discriminazione visiva), esercizi di discriminazione uditiva (per favorire la discriminazione di fonemi simili).- Tachistoscopio: presentazione temporizzata di sillabe e parole appartenenti a liste create ad hoc (in riferimento alla tipologia di errori più frequenti del bambino) con modalità di risposta scritta e orale alternate.-   Winabc: somministrazione temporizzata dei brani, con l’evidenziazione di sillabe a schermo bianco per una prima lettura dei brani, con il passaggio all’evidenziazione di parole a testo intero nel momento in cui il brano veniva letto senza errori. Per i bambini il cui tempo di lettura di brano al pre-test si collocava attorno alle 2 sill/sec veniva utilizzata solamente l’evidenziazione di parole a testo intero.

Trattamento Logopedico con uso Tachistoscopio

AbilMenteCentro di diagnosi e riabilitazioneper i disturbi dell’apprendimento

Dott.ssa Roberta Donini Dott.ssa Federica Brembatiwww.cooperativaprogettazione.it - info@cooperativaprogettazione.it -

Via Marco Polo, 2 - Bonate Sotto - BG - Tel 035.494.28.05 - 335.646.63.46 - fax 035.494.36.89

Via Ambrogio Mozzi, 8 - Mozzo - BG - Tel 035.339005

Breve descrizione dei percorsi di riabilitazione per la lettura Riabilitazione delle componenti deficitarieFrequenza : 2 o 3 volte la settimana nei primi tre mesiDurata di ogni seduta: 1 oraOrganizzazione di ogni seduta : 15 minuti di software riabilitativo specifico (variando il programma utilizzato in base alle esigenze di ogni paziente)25 minuti di esercizi specifici (utilizzando frequentemente la modalità di giochi interattivi che stimolino in modo motivante l’esigenza di attivare le componenti carenti)15 minuti di lettura di testi significativi (anche sotto forma di lettura alternata) con lavoro volto a stimolare il piacere della lettura, gli interessi personali ( dalle ricette per la cucina a testi umoristici , fumetti, romanzi, …) e l’espressione.Software: Vocabolacquario, Lettura di base 1 e 2 – Erickson; Tiro al bersaglio, Battaglia navale, Tachistoscopio, Invasori - Anastasis WinABC (nell’ultimo periodo); Software didattici (Leader, Edurom, Erickson) per alcuni esercizi   Testi: Panlexia e Le Storie di zia Lara ( molto utili in fase iniziale in quanto sono strutturati con una complessità fonologica crescente e presentano un ampio ventaglio di parole e non parole); Difficoltà di lettura nella scuola media, Leggere in stampatello, Divertirsi con l’ortografia, EricksonGeneralizzazione delle competenzeDopo la prima fase strettamente riabilitativa, il percorso si integra con l’attività scolastica così da consentire un utilizzo costante e un automonitoraggio delle competenze acquisite. In base all’età dei pazienti vengono attivati progetti sullo sviluppo delle abilità di studio, della comprensione e della competenza ortografica se necessario.Collaborazione con la scuolaIl progetto varia a secondo della disponibilità degli insegnanti. In ogni caso viene sempre richiesto un colloquio dove presentare le difficoltà, potenzialità e strategie d’intervento che possono essere attuate nel contesto scolastico. Viene proposto un monitoraggio delle stesse con cadenza generalmente trimestrale. Si propone materiale agli insegnanti. Si concordano compiti e verifiche.Collaborazione con la famigliaSi propone un’analisi della modalità di svolgimento dei compiti e la promozione di strategie di facilitazione .

Grazie per l’attenzione

Attività A.N.D.A.

▸ Formazione Operatori Sanitari, Insegnanti di ogni ordine e grado, genitori.

▸ Implementazione di criteri diagnostici.

▸ Informazione in classe con alunni.

▸ Collaborazioni con Università (centro Ateneo Sinapsi, Università “Claudiana” di Bolzano; Università di Genova “Polo Bozzo”)

▸ A.D.I.P. (attività didattica integrativa pomeridiana).

▸ Formazione operatori A.D.I.P.

▸ Sportelli di ascolto04/05/15 Dott. Andrea Di Somma- Dott. M.Cristina

Veneroso104

L’ A.N.D.A Associazione Nazionale Disturbi dell’Apprendimento è un’associazione a promozione sociale attiva nel supporto professionale agli operatori della Sanità che si occupano di DSA (dislessia, disortografia, discalculia) alle famiglie e alle scuole di ogni ordine e grado in termini di consulenza , orientamento pedagogico e formazione docenti sui DSA.

Il progetto sta cercando di attuare  quanto già evidenziato dalla normativa a partire dalla Legge 170/10 sino alla Direttiva Ministeriale del 27/12/12  ed alla Delibera della Giunta Regionale n. 43 del 28/02/2014 :

la  necessità di identificare precocemente  le Difficoltà di Apprendimento ed i  Disturbi Specifici di Apprendimento al fine di assicurare agli  alunni con tali caratteristiche  le pari opportunità di apprendimento evitando il più possibile  le ricadute  psicologiche secondarie a percorsi scolastici e di studio poco aderenti ai profili funzionali degli stessi alunni .

Inoltre, offre la possibilità agli insegnanti di approfondire le conoscenze di base sui DSA ,di acquisire competenza nell'uso degli strumenti utili all' individuazione delle difficoltà, competenza,  utile,poi, alla  programmazione di interventi pedagogici, educativi e didattici efficaci pensati per gli studenti in difficoltà  ma applicabili all'intero contesto classe nell'ottica di una didattica fattivamente inclusiva.

Totale Alunni coinvolti : 208 (di cui 168 appartenenti a classi III e 40 appartenenti a classi II

Totale alunni risultati positivi alla difficoltà : 24 (tutti appartenenti alle classi III)

Totale alunni da inserire nei laboratori di potenziamento didattico : 35 ( di cui 20 appartenenti alle classi III e 5 appartenenti alle classi II)

Totale classi coinvolte :

• 9 classi III

• 2 classi II

Grazie per l’attenzione

Dott.Andrea Di Somma; Medico Foniatra; prof a contratto Università degli Studi di Napoli «Federico II»; Presidente Nazionale A.N.D.A.

andrea.disomma@alice.it http://academia.edu/;

 Dott. Maria Cristina Veneroso, docente, pedagogista, terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, dottoranda in Scienze Psicologiche e Pedagogiche presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, specialista A.N.D.A.

mariacristina.veneroso@unina.it; http://academia.edu/;

Dott. Maria Soria, psicologa, esperta in psicodiagnosi clinica, specialista A.N.D.A. mariasoria@andanapoli.it; http://academia.edu/;

Dott. Maria Bencivenga specialista A.N.D.A. , mariabencivenga92@gmail.com

 Dott. Daniela D’alia specialista A.N.D.A. danieladalia510@gmail.com

Dott. Fabiana Megna specialista A.N.D.A. f.megna@hotmail.it

Dott. Annamaria Silvestri Psicologa psicoterapeuta cognitivo-comportamentale specialista A.N.D.A annamariaslvestri@hotmail.it

• Grazie per l’attenzione

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