- 1. L'Illuminismo francese A cura di Stefano Ulliana
2. Panoramica
3. 2. Montesquieu. 4. 3. Voltaire. 5. 4. L'idea di progresso.
Turgot e Condorcet. 6. 5. L' Enciclopedia . 7. 6. Diderot. 8. 7
.D'Alembert. 9. 8. Condillac. 10. 9. I
materialisti.Encyclopdie(1751)Frontespizio 11. 1. Bayle.
- Di famiglia ugonottaPierre Bayle(1647-1706) fu autore di
numerose lettere ed opuscoli in difesa della tolleranza religiosa e
della libert di pensiero e di coscienza. Sulla base di quest'ultimo
principio critic gli effetti nefasti della revoca dell'Editto di
Nantes (1685), negando ogni tipo di imposizione religiosa e
dogmatica. Secondo il proprio punto di vista scettico sviluppato
neiPensieri diversi sulla cometa(1682) la trasmissione tradizionale
delle opinioni o la loro accettazione a maggioranza non possono
costituire un valido criterio per l'affermazione della verit di un
giudizio.
Pierre Bayle 12.
- Al contrario: molte delle opinioni e dei giudizi supportati
dalla maggioranza o trasmessi dalla tradizione si rivelano essere
delle superstiziose illusioni, prodotte dall'immaginazione e dalla
fantasia, ed utilizzate dal potere ideologico-culturale e
politico-religioso per la conservazione fra i propri sudditi e
fedeli di uno stato di ossequiosa obbedienza e sottomissione.
NelDizionario storico e critico(1697) Pierre Bayle sottopone a
critica talvolta feroce le opinioni dominanti e trasmesse,
abbandonando esplicitamente la fiducia nella possibilit di reperire
un criterio razionale, capace di eliminare gli errori e le
confusioni. Nello stesso tempo per di fronte alle insolubilit della
ragione egli valorizza l'apporto di una disciplina storica fondata
su fatti criticamente interpretati e spiegati, dove il lavoro sulle
fonti e la loro autenticit si accompagni allo svelamento delle
motivazioni nascoste degli interpreti e dei narratori. Con passione
neutrale lo storico deve infatti interessarsi solo della verit dei
fatti, eliminando ogni proprio possibile condizionamento, favore o
propensione, per poter rimanere obiettivo ed imparziale.
13. 2. Montesquieu.
- Charles de Secondat, barone di Montesquieu(1689-1755), compie
studi giuridici. Appassionato di scienze naturali e di fisica entra
a far parte dell'Accademia delle scienze di Bordeaux. NelleLettere
persiane(1721) fa la satira delle condizioni socio-economiche,
politiche ed ideologico-culturali francesi. Dopo una serie di
viaggi in Europa (Austria, Ungheria, Italia, Olanda, Inghilterra)
compone un testo storico-critico,Considerazioni sulle cause della
grandezza dei Romani e della loro decadenza(1734). Del 1748 il suo
capolavoro, loSpirito delle leggi , testo base della divisione
liberale dei poteri.
Charles de Secondat 14.
- Secondo la riflessione generale di Montesquieu la necessit
dell'espressione universale resta compresa all'interno di un
orizzonte, di un ordine e di un ideale razionale che costituiscono
insieme una sorta di giudizio e di determinazione naturale. Ogni
azione che prorompa dall'intimo della natura trova limitazione e
codeterminazione dalle azioni e dalle nature circostanti: l'insieme
delle espressioni naturali di un territorio trova cos sempre una
forma di sintesi, che ne organizzi la conservazione, la
sopravvivenza ed il continuo e costante miglioramento (progresso).
Queste forme sintetiche valgono come leggi per quelle stesse
nature. Nella storia dell'uomo, nell'evoluzione delle proprie forme
civili e politiche, queste leggi sono create dalla volont e dalla
mente dell'uomo stesso, con una condizione superiore di libert che
lo allontana dalle altre forme e sostanze naturali.
15.
- Questa condizione di libert per limitata dai rapporti con la
natura e con gli altri uomini: l'uomo nella propria azione risulta
condizionato dalle passioni, compie errori conoscitivi e pratici, e
pu quindi perdere facilmente se stesso. Il primo appiglio di
sicurezza viene offerto da Dio stesso con le necessit religiose; il
secondo offerto dai filosofi con le necessit morali ed etiche; il
terzo dato dai legislatori con le leggi civili e politiche. La
legge quindi una forma in serie di sicurezze e di rassicurazioni, a
che l'uomo stesso conservi il proprio spirito, la propria anima
razionale ed i propri beni materiali. Come ideale normativo essa ha
costituito nel tempo diverse forme o tipi di costituzioni
politiche: quellamonarchica , quellarepubblicanae quelladispoticao
tirannica. Ciascuno di questi tipi sorto nei diversi luoghi e tempi
per effetto di diverse forme di condizionamento (climi, usi e
costumi, religioni).
16.
- L'analisi storico-critica condotta da Montesquieu ha come
ideale concreto di riferimento la costituzione inglese del tempo e
come termine polemico e negativo il dispotismo e la tirannide (la
concentrazione di un potere totale ed assoluto nelle mani di
un'unica persona, di uno stesso corpo istituzionale o dell'intero
popolo). Per evitare questa forma politica il filosofo politico
francese sottolinea la necessit per la conservazione della libert
che si esprime attraverso la legge dell'alienazione e della
divisione (organizzazione e reciproca limitazione) dei poteri
(legislativo, esecutivo, giudiziario). Il corpo legislativo
dovrebbe essere suddiviso in una parte nobiliare (senato) ed una
popolare (assemblea), che possano limitarsi e condizionarsi
reciprocamente, nella difesa dei propri interessi. Il potere
esecutivo per la necessit che esso realizzi immediatamente l'azione
legislativa dovrebbe essere invece affidato ad un'unica persona, il
monarca.
17.
- Montesquieu per preoccupato soprattutto proprio per la
conservazione della libert politica che il potere esecutivo e
quello legislativo siano fra di loro distinti e non fusi insieme o
in un'unica persona o in un unico organismo istituzionale. Cos
assegna potere di veto al monarca (su temi, problemi e questioni di
competenza esclusiva del governo) e prerogative particolari alle
riunioni dei delegati o rappresentanti (frequenza costante e
regolare di riunione, libert espressiva e di opinione, elezioni
regolari e libere). Per il potere giudiziario guarda
realisticamente al ripristino delle autonomie parlamentari, d'epoca
feudale e pre-assolutistica (acquisizione venale della carica e
nobilt acquisita, o di toga). In questo modo l'equilibrio e la
reciproca e mutua limitazione dei poteri consentir allo Stato di
non corrompersi, decadendo verso forme assolutistiche o
tiranniche.
18. 3. Voltaire.
- Nato in una famiglia giansenista,Franois-Marie Arouet , poi
autonominatosiVoltaire(1694-1778), segue nella propria giovinezza
studi retorici e filosofici. Diviso fra l'interesse paterno per
l'indirizzo giuridico e la propria passione per la poesia e la
tragedia, Voltaire viene educato in un collegio gesuitico: il suo
animo comincia in tal modo ad avversare intimamente ogni forma di
imposizione rigida ed autoritaria, sia dal punto di vista
ideologico-religioso, che politico.
Franois-Marie Arouet, detto Voltaire 19.
- Viene incarcerato alla Bastiglia e ne esce solo sotto la
promessa di espatriare: a Londra ha cos modo di conoscere e di
apprezzare le opere e l'impostazione naturalista e deista di Newton
e di Locke, che resteranno i due termini di riferimento costanti
della sua riflessione. Per lodare gli usi, i costumi e le
istituzioni politiche inglesi contrapponendoli a quelli francesi -
scrive leLettere sugli InglesioLettere filosofiche(1734). Qui
difende l'intimo spirito religioso dei Quaccheri, sottolinea la
libert economica e politica del popolo inglese, apprezza la poesia
di Shakespeare. Del 1734 pure ilTrattato di metafisica . Ammiratore
dell'opera di Newton, scrive gliElementi della filosofia di
Newton(1738) e laMetafisica di Newton(1740) . Si trasferisce a
Berlino e qui conosce e frequenta Federico II. Scrittore di versi
polemici, di tragedie e di romanzi, conCandide(1759) compone il
proprio testo magistrale, dedicato alla critica dell'ottimismo
superficiale leibniziano.
20.
- Certo di vivere in una storia dell'umanit che ha invece
dimostrato di procedere attraverso una serie pressoch infinita di
disgrazie ed infamie, e di essere oramai giunta all'estremo della
propria violenza e perversione, Voltaire si propone di rovesciare
ed abbattere il dominio della ragione dogmatica e della
superstizione religiosa. Seguendo questo ideale compone
ilDizionario filosofico(1764) e ilFilosofo ignorante(1766). Del
1756 era stato ilSaggio sui costumi e lo spirito delle nazioni
.
21. Costretto all'interno di un mondo naturale rigidamente
guidato da leggi necessarie ed inesorabili (Voltaire vive durante
il dramma del terremoto di Lisbona del 1755), l'uomo mostra con la
spontaneit della propria azione un'ingenuit, ma anche una purezza
ed una libert di spirito, che gli consentono di riconoscere la
propria relativa grandezza, soprattutto di fronte ai numerosi
limiti naturali, morali e metafisici ai quali risulta soggetto.
22.
- Questa fonte sorgiva positiva ci che Voltaire indica con i suoi
testi ironici e satirici, protesi alla demolizione di un orizzonte
separato ed artefatto di superstizioni religiose e di luoghi comuni
pi o meno popolari, suggestioni largamente utilizzate dal potere
religioso e politico tradizionale per conservare il proprio
ordinamento arbitrario e fanatizzare le masse contro il dissenso e
le proposte critiche e di trasformazione. Ingranaggio e meccanismo
naturale posto da Dio stesso all'interno del mirabile e grandioso
meccanismo dell'universo, l'uomo accetta tutti i propri limiti,
perch voluti dalla mente perfetta di Dio, che tratta parimenti e
senza eccezioni o privilegi tutti gli esseri da lui stesso creati.
In e secondo quest'orizzonte di eguaglianza naturale e razionale
l'uomo pu operare per migliorare la propria condizione, anzich
lasciarsi irretire dalle illusioni arbitrarie di un'immaginazione
che costruita e finalizzata si potrebbe dire padroneggiata e
dominata dai poteri tradizionali per annullare e negare l'apertura
di relazione necessaria con il mondo esterno e gli altri
uomini.
23.
- Se da un lato quindi sta la concentrazione antropocentrica e la
chiusura del sistema delle relazioni in un mondo precostituito
costruito attorno ai dogmi religiosi ed all'ordine economico,
sociale e politico del dispotismo assolutistico dall'altro si apre
la considerazione di tutta quella vera ed autentica capacit e
potenza creativa, che rende nell'azione e grazie allo sviluppo
dell'azione effettivamente l'uomo ad immagine del divino (tema
rinascimentale). Di fronte alla perfezione ed all'infinitezza
divine si erge quindi l'ideale dell'azione umana, che riconosce la
sussistenza di un artefice superiore grazie alla presenza ed alla
funzione combinata e sinergica dei mezzi e delle finalit naturali.
Mossa ed organizzata da Dio, la materia ordinata in maniera
indifferente.solamente in relazione all'utilit comune di un certo
insieme di esseri che tale ordine pu comparire come evento positivo
(bene) o negativo (male).
24.
- Apertura e relazione necessaria verso il mondo esterno, ordine
e composizione passiva e attiva costituiscono quindi gli elementi
strutturali della speculazione di Voltaire. La composizione passiva
si manifesta per prima nella sensazione dei corpi esterni, per
ultima nell'accettazione degli eventi ordinati dalla mente divina.
La composizione attiva si smobilizza, si pone in movimento e si
sviluppa quando l'uomo con autonoma spontaneit apre delle relazioni
con il mondo esterno. Allora la conservazione della reciprocit dei
rapporti fissa s delle reciproche identit, ma le lascia supposte e
soprattutto variabili (non reificabili ovvero sostanzializzabili),
con la concretezza e qualche volta la contraddizione degli eventi e
delle determinazioni non previsti o impredeterminabili.
25.
- Lo spazio di questa variabilit impredicibile lo spazio della
libert in generale, della totalit del desiderio umano. All'interno
di questo spazio stanno i movimenti (consapevoli ed apparentemente
determinati) limitati e qualche volta contraddittori dello spirito
umano, che non potranno quindi mai ergersi ad effettivi padroni di
se stessi, perch sempre animabili secondo cause e finalit che
rimangono all'interno di un orizzonte infinito di possibilit.
Contro la concretezza e la realt voluta ed intesa degli stessi.
Nella libert illimitata di Dio e del desiderio naturale la
decisione umana ritaglia cos per se stessa dei limitati spazi
d'azione, che risultano apparentemente cumulabili e componibili
quando i singoli individui si alleano, per perseguire degli ideali
che desiderano realizzare nella Storia. In questo modo la Storia pu
diventare un lento, faticoso e costante progresso.
26.
- Quest'ordine progressivo pu essere attuato nel momento stesso
in cui la critica storica filosofica riveli nella loro obiettiva
arbitrariet tutte le sovrapposizioni immaginose e fantastiche
elaborate dalle tradizioni religiose dogmatiche e fattesi
cerimonie, fatti, monumenti, stabiliti per convalidare menzogne. (
Saggio sui costumi , cap. 197). In mezzo all'enorme caoticit dei
fatti umani di pace e di guerra lo studio allora delle credenze e
delle relative istituzioni costituite pu illuminare la mente
dell'uomo sulla strada effettivamente perseguita, della verit o
della menzogna, dell'occultamento e della negazione voluti dai
poteri tradizionali (insieme religiosi e politici) o della
procedente liberazione dei popoli. Alla luce di questa liberazione
data dal controllo e dall'ordinamento razionale delle passioni -
riprendono vita e risalto anche tutti i tentativi storicamente
realizzatisi di liberazione e di progresso civile, culturale e
politico, mostrando in tal modo come anima e spirito della Storia
umana la tensione continua e costante per la libert (oltre gli
apparenti cicli di oscuramento e di rinascita e l'apparente e
concreta variabilit dei costumi).
27. Candide La pulzella d'Orlans 28. 4. L'idea di progresso:
Turgot e Condorcet.
- Robert-Jacques Turgot(1727-1781), economista e ministro alle
finanze presso la corte di Luigi XVI, fu fautore di una riforma che
trasformasse progressivamente l'impianto economico feudale dello
stato (taglie, corve, corporazioni) in uno fondato sulla quanto pi
libera produzione e scambio interno delle merci del settore
primario (liberismo economico), principale fonte di ricchezza per
la nazione francese (fisiocratismo). Egli appoggiava le proprie
considerazioni di economia politica sulla fiducia nella sussistenza
ed operativit di un orizzonte di razionalit che stava prendendo in
quel particolare momento storico il sopravvento. Un orizzonte di
progresso e di sviluppo della civilt e delle forme culturali umane,
illuminate dall'ampliamento critico delle conoscenze. Al suo
interno cause maggiori e minori si intrecciavano con l'azione dei
grandi uomini, per produrre l'avanzamento collettivo.
29.
- In tal modo composizione attiva dei fattori ed analisi critica
degli elementi del sistema storico umano avrebbero consentito lo
sviluppo di una tendenza generale e sintetica, animata dalla volont
razionale di capovolgere il dispositivo feudale assolutistico in
un'operazione tutta umana di liberazione attiva. La demolizione del
dispotismo e lo sviluppo delle arti meccaniche avrebbero consentito
il perseguimento di questo ideale, rispettivamente dal punto di
vista politico, organizzativo ed istituzionale, e dal punto di
vista materiale e teorico (cfr.Encyclopdie ). In campo economico il
libero gioco delle cause e delle forze immanenti
(liberismovs.corporativismo e dirigismo statale) avrebbe consentito
conseguentemente il raggiungimento e la conservazione di un punto
d'equilibrio ottimale, nella relazione fra espressione delle forze
produttive e scambio relativo delle merci prodotte.
30.
- Jean Caritat , marchese diCondorcet(1743-1794), sottolinea la
possibilit che il progresso umano proceda senza condizionamenti e
freni inibitori. In ci egli vede l'alba di un mondo nuovo, dove il
genere umano possa tendere senza ulteriori ostacoli verso la
maggiore e migliore felicit possibile. Sarebbe stata ora la stessa
natura umana a modificarsi e trasformarsi, sotto la spinta della
tendenza ideale e reale del progresso (civile, culturale e
scientifico). Di ideali politici forse vicini ai girondini,
scienziato (matematico), filosofo ed economista (fu amico di
Turgot), Condorcet partecipa alla Rivoluzione francese,
scontrandosi con il radicalismo costituzionale dei Montagnardi
nella Convenzione Nazionale (Robespierre). Fu difensore dei diritti
dell'uomo (degli schiavi e delle donne in particolare), e
propugnatore di un nuovo modello educativo. Le scienze e l'unit
fraterna del genere umano avrebbero infatti consentito alla specie
umana di tendere indefinitamente verso un utopico ideale di
perfezione.
31. 5. L' Encyclopdie .
- L' EnciclopediaoDizionario ragionato delle scienze, delle arti
e dei mestieri una ciclopica impresa editoriale - realizzata a
partire dal 1751 e sino al 1772 da una serie di intellettuali posti
sotto la direzione diDideroteD'Alembert- tesa a individuare e
mostrare l'ordine e la connessione delle conoscenze umane,
attraverso i loro principi e la loro particolare realizzazione
organica. Nata come traduzione dellaCyclopaediainglese di Ephraim
Chambers, essa si costituisce subito come progetto originale di
sistemazione dell'intera cultura del tempo. Ostacolata dalle
resistenze e dalla censura esercitati dal potere regale francese e
da quello religioso dei Gesuiti, l'Enciclopedia intende
rivoluzionare l'intero impianto delle conoscenze umane e produrre
eguali conseguenze sul piano pratico.
32.
- Essa fu infatti animata da uno spirito filosofico critico delle
opinioni dominanti e dei pregiudizi dell'epoca, ed utilizz le nuove
ricerche scientifiche e le ultime acquisizioni delle diverse arti e
mestieri per mostrare l'importanza della volont trasformativa
dell'ingegno umano.
33. 6. Diderot.
- Denis Diderot(1713-1784) fu un intellettuale multiforme,
interessato alla filosofia, biologia, matematica, estetica e
letteratura. Rivers questi interessi nella costituzione di circoli
intellettuali e nella direzione dell' Enciclopedia . Fu in contatto
con Caterina II di Russia. Compose iPensieri
filosofici(1746),Pensieri sull'interpretazione della
Natura(1754),Sogno di d'Alembert(1769).
Denis Diderot 34.
- Nelle considerazioni di Diderot la storia dell'uso della
ragione umana vede ora prevalere un momento in cui le deboli forze
intellettuali dell'uomo possono combinarsi e congiungersi, per
riuscire ad aprire ed illuminare di autenticit, verit e bont
(felicit), le immagini razionali che occupano in altro modo in
maniera oscura e contorta (come superstizioni e miti insensati) la
mente umana. Oltre il rapporto di scambio della sensazione ed il
fatto d'esperienza resta quindi sempre il valore e l'autorit della
ragione riflessiva e discorsiva. Essa indica da un lato l'apparente
prevalere di un orizzonte deista, capace di giustificare la
teleologia degli organismo viventi; dall'altro pare sottintendere
la presenza di un principio materiale dotato di potenza dinamica,
di capacit di modificazione e di trasformazione, sin nei suoi pi
piccoli elementi naturali. Reciprocamente sensibili ed interagenti
in modo dialettico, essi procedono alla composizione graduale degli
organismi, secondo gradi di sviluppo diversi (evoluzionismo,
secondo prove ed errori).
35.
- Contro il meccanicismo e fatalismo materialista (Helvtius), lo
spirito e l'animazione della materia vivente le assicurano quella
sorta di potenza dinamica, che nei suoi gradi pi alti quelli della
coscienza e del pensiero forgia e dimostra la presenza di un certo
grado ideale e tendenziale per la libert umana. Il movimento
naturale iniziale diventa allora movimento razionale alla
trasformazione delle umane condizioni di vita, dove nulla pu
rimanere bloccato in una propria fissit ed isolatezza inerte.
Il sogno di d'Alembert(1769) 36. 7. D'Alembert.
- Jean Le Ronde d'Alembert(1717-1783) collabor all'inizio con
Denis Diderot alla realizzazione del progetto editoriale dell'
Encyclopdie . Matematico, compose ilTrattato di dinamica(1743) e
ilSaggio sugli elementi di filosofia(1759). NelDiscorso preliminare
dell'Enciclopedia(1751)propose una ben precisa suddivisione ed
articolazione della facolt umane e delle relative discipline
conoscitive.
Jean d'Alembert 37.
- Ricezione, comprensione e libera e creativa determinazione
trovano in tal modo corrispondenza nella facolt dellamemoria ,
nellaragionee nell' immaginazione . Ad esse cos corrispondono
lastoria , lafilosofiae learti belle . A connettere tutte le
conoscenze umane il rapporto necessario fra l'insieme dei fatti
oggettivi osservati e le conseguenze in essi impliciti.
Aristotelicamente poi la metafisica dovrebbe costituire l'orizzonte
di giustificazione delle determinazioni comuni e dei principi primi
di ogni disciplina.
Le facolt e le discipline 38. 8. Condillac.
- tienne Bonnot , abate diCondillac(1715-1780), passa da
un'iniziale adesione alla distinzione lockiana fra idee di
sensazione ed idee di riflessione alla costruzione di un nuovo
sistema, completamente sensistico. Compone ilSaggio sull'origine
delle conoscenze umane(1746), ilTrattato dei sistemi(1749) e il
fondamentaleTrattato delle sensazioni(1754).
Condillac 39.
- Prendendo a modello una statua Condillac la riempie
progressivamente delle passivit/attivit legate ai cinque sensi. Cos
iniziando dal senso primitivo dell'odorato, afferma inizialmente la
distinzione fra l'attenzione alla sensazione percepita e la
sensazione stessa, per procedere poi alla fissazione ed
individuazione della stessa nella memoria. La variazione delle
sensazioni diviene il giudizio ed il confronto delle stesse (per
associazione o dissociazione), la loro discriminazione e la loro
produzione immaginativa. Essendo ogni sensazione legata al
sentimento del piacere o dispiacere da essa stessa provocato, la
coscienza e la proiezione del primo slancer il desiderio, mentre
all'opposto il secondo generer la paura ed il rifiuto. In questo
ampliamento progressivo si viene in tal modo formando lo spazio
razionale per l'attivit di tutte le facolt umane, che vengono
ulteriormente implementate dalle passivit/attivit legate agli altri
organi di senso: il tatto, che offre prima il sentimento
fondamentale di s insieme alla percezione del movimento delle parti
del proprio corpo, poi l'idea di qualcosa di esterno; infine
l'udito e la vista, che completano le precedenti determinazioni,
interagendo dialetticamente fra loro.
40. 9. I materialisti.
- Una certa corrente dell'Illuminismo filosofico radicalizza ed
apre la propria speculazione all'estremo, raggiungendo una
posizione per la quale natura e ragione si immedesimano
reciprocamente nell'impulso fondamentale della vita che si fa
desiderio, volont ed intelletto. In questa concezione la materia
viene animata da uno spirito intimo, dotato di senso e di
intelligenza. Essa contiene al proprio interno il proprio principio
ordinatore e la conseguente potenza organizzatrice e
finalizzatrice. Questa posizione filosofica cos contraddistinta dal
rifiuto e dal rigetto di qualsiasi proposta od intento di
alienazione e di separazione astratta, cos come dello spirito
teoretico, cos pure di quello pratico od artistico e creativo in
generale. La natura diventa un florilegio di potenza e di necessit,
riconosciute e determinate dalla ragione. In quest'ambito il
problema della libert umana si identifica con quello della potenza
e necessit naturale.
41.
- Julien Offroy de La Mettrie(1709-1751) fu medico, fisico e
filosofo materialista. Autore dellaStoria naturale dell'anima(1745)
e dell' Uomo macchina(1748), egli propose la sussistenza di
un'unica sostanza materiale, infinitamente variabile e modulabile,
dotata di un impulso interno all'autorganizzazione (gli esseri-
macchina), che nell'uomo manifesta le capacit superiori del
sentimento, del pensiero e dell'istinto morale.
La Mettrie 42.
- L'anima separata dal corpo un'invenzione astratta del potere
dogmatico (religioso e politico), che la usa come strumento per
indurre violenza e sopraffazione. Di fronte a questa perenne
infelicit storicamente attuatasi - la concezione organica (naturale
e razionale) svela come proprio ideale e tendenza la felicit, che
ogni essere persegue e realizza inseguendo il piacere e rifuggendo
il dolore e la sofferenza, rispettando i piaceri e le felicit
altrui ( Anti-Seneca , 1748).
Man - Machine 43.
- Paul Henri Dietrich d'Holbach(1723-1789), di formazione
giuridica, fu collaboratore di Diderot nella stesura di molti
articoli dell' Encyclopdie , soprattutto di argomento chimico,
mineralologico e geologico. Qui la concezione della materia actuosa
indicava la sussistenza di una sostanza materiale dotata di virt
proprie di movimento e di autorganizzazione. La propria interna
potenza energetica trovava espressione e manifestazione nel
movimento interrelato degli elementi minimi e massimi dell'intero
universo.
D'Holbach 44.
- Questa proposta radicalmente immanentista e razionale ebbe
naturalmente un riflesso sulle considerazioni che il barone
d'Holbach svolse a proposito dell'argomento etico, politico e
religioso. Deciso animatore di un circolo culturale ed
intellettuale parigino, d'Holbach inasprito dalla censura e dalla
polemica seguita alla pubblicazione dell'articoloDe l'espritdi
Helvtius accentu la propria posizione antiassolutista ed
antidogmatica. Utilizz gli articoli dell' Encyclopdiededicati
all'analisi critica degli usi e costumi religiosi delle popolazioni
non-europee, per mostrare il fondamento della piet religiosa nella
subordinazione ordinata dall'ignoranza e dalla paura, e per
indicare come tale fondamento fosse ancora attuale e funzionale
nello stesso Cristianesimo. Del resto sin dalla sua prima opera
ilCristianesimo svelato(1766) d'Holbach aveva criticato la
separazione platonista e l'astrazione spiritualista dei Padri della
Chiesa, come causa ideologica delle successive persecuzioni su base
identitaria, rinnovando al contrario l'appello per una forma di
devozione naturale alla ragione universale, presente in tutti gli
esseri dell'universo.
45.
- Dopo una serie di libri e libelli clandestini, antireligiosi ed
anticlericali, spesso tradotti dall'inglese, d'Holbach scrive e
pubblica - sotto lo pseudonimo di Jean-Baptiste Mirabaud -
ilSistema della Natura(1770). Qui, fondandosi sul principio
fondamentale dell'organizzazione organica e psicologica (operante
secondo la relazione ideale e reale di causa ed effetto), vede la
moralit dell'uomo come determinazione d'azione puramente naturale e
razionale, mossa dal desiderio dell'utile e del buono (per s e per
gli altri). In questa determinazione consiste allora la libert
umana. Ogni essere ha infatti in se stesso una tendenzialit che
deve rispettare e che costituisce la propria fonte energetica,
realizzativa e conservativa. D'Holbach trasferisce poi sul piano
etico individuale, sociale e politico, la propria impostazione,
muovendo dal connubio fra desiderio, piacere e bene: il desiderio
il mezzo che, realizzando un piacere, costituisce un bene.
46.
- In modo universale la ragione creativa della natura mette in
relazione dialettica le spinte d'essere ed agire dei corpi e delle
volont, facendo in modo che ci che viene perseguito individualmente
non neghi, ma la contrario accentui, ci che gli altri corpi e
volont rincorrono, per la propria stessa felicit e benessere. In
questo modo d'Holbach sottolinea la presenza nella comune natura di
un fattore estensivo e di una tendenza egualitaria, capaci di
orientare e determinare la soddisfazione effettiva e razionale dei
beni collettivamente ed individualmente perseguiti. Contro questo
fattore e questa tendenza - che dovrebbero essere favoriti dai
governanti - l'immaginazione ed il potere tirannico e dispotico
dello stato assoluto e delle chiese operano insieme, imponendo la
discriminazione su base identitaria.questa identit a costruire da
un lato la finzione di Dio come Signore assoluto e dall'altro tutti
gli strumenti terreni del suo potere, sia religiosi che laici.
47.
- Con laPolitica naturalee ilSistema sociale(1773), con laMorale
universalee l' Etocrazia(1776), il barone d'Holbach giustifica la
propria dichiarazione di ateismo, riempiendo di contenuti e di
strutture le proprie proposte etico-politiche. Se l'eguaglianza di
fruizione della felicit dal punto di vista, insieme, individuale e
collettivo - meglio conservata e protetta, grazie all'amore per la
patria, nelle repubbliche, anche una monarchia costituzionale pu
salvaguardare questo ideale, prima dividendo i poteri (legislativo,
esecutivo, giudiziario) e poi dando importanza fondamentale al
potere legislativo (con rappresentanti revocabili ed eletti dagli
uomini liberi). Risoluto avversario dell'aristocrazia e dei suoi
privilegi feudali, d'Holbach estende il diritto di propriet oltre
le restrizioni e le usurpazioni degli ordini privilegiati della
nobilt e del clero.
48.
- Mosso dall'ideale libertario ed egualitario, d'Holbach cerca di
concretizzarne e di organizzarne le reciproche sfere d'influenza.
Sul piano strutturale avversa la guerra di aggressione esterna e di
repressione interna ed i suoi strumenti militari, preferendo
sostituirli con una difesa civile, che in caso di aggressione
esterna si mobiliti per la difesa della patria. A ci unisce la
necessit di abolire ogni forma di correzione violenta dei crimini
(cfr. Beccaria, Verri). Demolita ogni giustificazione razionale per
l'identit prevalente e prioritaria del potere politico e religioso,
egli suddivide anche i mezzi di produzione fondamentali (le
propriet agrarie), rivolgendo le proprie critiche anche al sorgente
meccanismo capitalistico (fondato sull'impoverimento e sulla
concentrazione delle propriet). Per quanto riguarda infine la
considerazione dell'orizzonte sovrastrutturale
(ideologico-culturale), egli prospetta la necessit di una completa
libert di pensiero, espressione e comunicazione (stampa, giornali)
e di un'educazione libera, eguale ed aperta (scienza, filosofia,
arte).
49. Sistema della Natura (1) Sistema della Natura (2) 50.
- Claude Adrien Helvtius(1715-1771) fu un filosofo sensista e
deista francese. Nella sua speculazione la materia vivente era
agitata da un principio di movimento la gravitazione newtoniana che
negli esseri umani e nella loro parte pi elevata si rivela e
definisce come amor di s. Il movimento ordinato della materia e
delle considerazioni umane era quindi da un lato l'interesse divino
per la propria autoglorificazione, dall'altro l'interesse umano per
il soddisfacimento dei propri bisogni e delle proprie
necessit.
Claude-Adrien Helvtius 51.
- Nell'apertura di questa relazione causale di Dio sulla natura e
dell'uomo sulle proprie azioni rivolte all'utile comune la
sensibilit e l'immaginazione umane creano lo spazio di relazioni di
senso e di significato, linguisticamente poi espresse ed articolate
(logica nominalistica e discorsiva). La vitalit delle relazioni di
questo spazio impedisce la loro eterodeterminazione ed
eterodirezione sulla base di un falso concetto di Dio e di
illusorie finalit in generale, decise unicamente per la
conservazione dei poteri tradizionali ( Dello Spirito , 1758).