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21 Dicembre 2013 Anno 9 - n° 17 - Distribuzione Gratuita IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI A IS K 272 ATTUALITA’ ULTURA INFORMAZIONE SPORT & TURISMO K Marino Giuseppe C.so Italia, 96 - ACIREALE Via Vitt. Emanuele, 35 ACI S. ANTONIO "O Signore... Dammi abbastanza lacrime per mantenermi umano; abbastanza sorrisi per conservarmi ottimista; abbastanza sconfitte per mantenermi umile; abbastanza successi per rendermi fiducioso;... abbastanza amici per infondermi coraggio; abbastanza ricordi per darmi conforto; abbastanza pazienza per sostenermi nell'attesa; abbastanza speranza per accompagnarmi nell'incertezza; abbastanza fede per guidarmi a Te". Padre Arnaldo Pangrazi La poesia è tratta dal libro “Caro Pitagora – A scuola col Maestro Pitagora e il miracolo della Conoscenza” di Giulietta Bizzarro e Loredana Fratantoni recentemente presentato dal “ Cenacolo del Galatea” e da Daniela Simon (Presidente del Comitato Dame dell’Istituto del Nastro Azzurro)presso la sala conferenze della Banca Agricola Popolare di Ragusa del dott. Gaetano Pulvirenti. Premio “Italive – Codacons 2013” al Carnevale estivo di Acireale Al Carnevale estivo di Acireale è stato conferi- to ieri a Roma il premio “Italive – Codacons 2013” come “Miglior evento dell’anno” nella“Sezione Cultura – musica – spettacolo”. Il sindaco Nino Garozzo ha ritirato allo Stadio Di Domiziano di piazza Navona a Roma il “Premio Italive – Codacons 2013” quale “Migliore evento dell’anno della sezione cultu- ra,musica e spettacolo” assegnato al Carnevale Estivo di Acireale. Il riconoscimento è stato consegnato dal sottosegretario al Ministero dei Beni e delle Attività culturali, Simonetta Giordani, nell’ambito della cerimo- nia “A Roma con il Codacons” che ha visto la consegna del “Premio Amico del consumatore Codacons” e del “Premio Italive- Codacons” destinato ai migliori eventi organizzati per promuovere i territori e le tradizioni locali, con partner Autostrade per l’Italia e Coldiretti. “E’ stata una grande opportunità per il nostro Carnevale che, tra i primissimi, si è proposto anche in versione estiva e che oggi conquista la ribalta nazionale grazie esclusivamente alle segnalazioni formulate da turisti e visitatori. Ecco perché, per noi, il premio che riceviamo da Codacons e Italive è estremamente importante: teniamo moltissimo ai giudizi che spontaneamente il pubblico assegna” ha detto a Roma il sindaco Nino Garozzo. Non brilla la stella di Natale questa notte. C’è freddo Nel cuore. Le mani tremano Il passo è incerto Il Bambinello È nudo Non sorride L’anima. Lorenzo Marotta

C.so Italia, 96 - ACIREALE IL GIORNALE DEL TERRITORIO ... 21... · Speriamo che si dia una svol tauq e situazione e si possano u tlzar eng risorse di provenienza comunitaria facenti

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21 Dicembre 2013Anno 9 - n° 17 - Distribuzione Gratuita

I L G I O R N A L E D E L T E R R I T O R I O D E L L E A C I

A I SK272

ATTUALITA’ ULTURA INFORMAZIONE SPORT & TURISMOK

Marino GiuseppeC.so Italia, 96 - ACIREALE

Via Vitt. Emanuele, 35ACI S. ANTONIO

"O Signore...Dammi abbastanza lacrime

per mantenermi umano;abbastanza sorrisi

per conservarmi ottimista;abbastanza sconfitte

per mantenermi umile;abbastanza successi

per rendermi fiducioso;...abbastanza amici

per infondermi coraggio;abbastanza ricordi per darmi conforto;

abbastanza pazienza per sostenermi nell'attesa;

abbastanza speranza per accompagnarmi nell'incertezza;abbastanza fede per guidarmi a Te".

Padre Arnaldo Pangrazi

La poesia è tratta dal libro

“Caro Pitagora – A scuola

col Maestro Pitagora

e il miracolo della Conoscenza”di Giulietta Bizzarro e Loredana Fratantonirecentemente presentato dal “ Cenacolo delGalatea” e da Daniela Simon (Presidente delComitato Dame dell’Istituto del NastroAzzurro)presso la sala conferenze dellaBanca Agricola Popolare di Ragusa del dott.Gaetano Pulvirenti.

Premio “Italive – Codacons 2013” al

Carnevale estivo di AcirealeAl Carnevale estivo di Acireale è stato conferi-to ieri a Roma il premio “Italive – Codacons2013” come “Miglior evento dell’anno”nella“Sezione Cultura – musica – spettacolo”.Il sindaco Nino Garozzo ha ritirato allo StadioDi Domiziano di piazza Navona a Roma il“Premio Italive – Codacons 2013” quale“Migliore evento dell’anno della sezione cultu-ra,musica e spettacolo” assegnato alCarnevale Estivo di Acireale. Il riconoscimentoè stato consegnato dal sottosegretario alMinistero dei Beni e delle Attività culturali,Simonetta Giordani, nell’ambito della cerimo-

nia “A Roma con il Codacons” che ha visto la consegna del “PremioAmico del consumatore Codacons” e del “Premio Italive-Codacons” destinato ai migliori eventi organizzati per promuoverei territori e le tradizioni locali, con partner Autostrade per l’Italia eColdiretti. “E’ stata una grande opportunità per il nostro Carnevaleche, tra i primissimi, si è proposto anche in versione estiva e cheoggi conquista la ribalta nazionale grazie esclusivamente allesegnalazioni formulate da turisti e visitatori. Ecco perché, per noi,il premio che riceviamo da Codacons e Italive è estremamenteimportante: teniamo moltissimo ai giudizi che spontaneamente ilpubblico assegna” ha detto a Roma il sindaco Nino Garozzo.

Non brilla la stelladi Natale

questa notte.C’è freddoNel cuore.

Le mani tremanoIl passo è incerto

Il BambinelloÈ nudo

Non sorrideL’anima.

Lorenzo Marotta

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A ISK2 Sabato 21 Dicembre 2013

Una domanda alla quale spero

qualcuno dia una rispostaMi sto chiedendo come mai il Premio Internazionale diGiornalismo “Maria Grazia Cutuli”, nato a S. Venerinadiversi anni fa e che in quel comune è stato celebratoper circa sette anni o giù di lì con l’intervento del diret-tore del “Corriere della Sera”, di autorità di primo pianoa livello nazionale ed artisti di sicuro richiamo e pre-sentato da nomi di prestigio nazionale, è stato sposta-to a Catania e a S. Venerina è rimasta solo un’appen-dice ovvero un piccolo contentino con qualche giorna-lista e il concorso dei ragazzini della scuola media. Igiornali hanno dato un buon rilievo all’evento diCatania riservando a S. Venerina servizi in qualchepagina secondaria.

Se è vero che Maria Grazia Cutuli è vissuta per buonaparte della sua vita a Catania, è altrettanto vero che lasua famiglia è originaria del Comune di SantaVenerina, che ospita nel cimitero di Dagala del Reanche le spoglie della giornalista assassinata inAfganistan il 19 novembre 2001 e del prof. Giuseppe,suo padre. Mi era stato riferito che la nuova ammini-strazione comunale di S. Venerina si era solennemen-te impegnata a restituire alla cittadina etnea il momen-to centrale dell’importante manifestazione. Invece nonse ne è fatto nulla. Promessa da marinaio! Come mai?Di Santa Venerina non se parla più a livello nazionaleperché l’evento più importante è quello di Catania;nemmeno gli studenti universitari premiati arrivanoormai nella cittadina. A che gioco giochiamo? SantaVenerina è davvero disposta a farsi espropriare defini-tivamente di un evento che la lanciava a livello nazio-nale tra giornali e televisioni di Rai e Mediaset e richia-mi nelle principali agenzie di comunicazione? Fino aqualche anno addietro memorabili sono state le edizio-ni del Premio svolte a Santa Venerina… Il papà e lamamma di Maria Grazia seduti in prima fila nella casadel Vendemmiatore … seduti in prima fila … orgogliosidel ricordo della figliola … tutto finito … tutto scompar-so.. resta solo il ricordo e qualche fiore sulla tomba diMaria Grazia che qualche mano pietosa ha volutoancora depositare. Che vergogna.

T.C.

Il buio oltre il …portone !!!Scuola Nazionale dell’Ammin. di Acireale:

manca la buona volontà

La struttura acese della Presidenza del Consiglio

lasciata andare al suo destino

E’ veramente destino che la Sede di Acireale dellaScuola Nazionale dell’Amministrazione, struttura dellaPresidenza del Consiglio dei Ministri, non debba fun-zionare a regime. E’ veramente grave constatare cheuna struttura che potrebbe diventare un polo di eccel-lenza della formazione per tutta la Sicilia ed anche peri Paesi del Mediterraneo è ridotta a realizzare un’atti-vità formativa inconsistente, ovvero pochi corsi all’an-no. E la cosa più grave è che nessuno parla, nessunosi lamenta, neanche a livello locale fervono iniziative; alivello locale, infatti, dalla Sede non vengono presenta-te proposte alla Direzione di Roma, non vengono cura-ti i rapporti con le Pubbliche Amministrazioni, non si sti-pulano convenzioni, niente di niente. Certo che se leiniziative non vengono curate neanche a livello locale,se si aspetta la manna dal cielo, allora è proprio ilmomento peggiore vissuto dalla Sede. E’ ovvio che la situazione si aggrava quando, al fineappunto di peggiorare la situazione, si costringono adandare via unità che hanno sempre contribuito in modofattivo ed efficace alla causa lavorando sempre congrande dedizione; tutto questo è molto significativosulla palese mancanza di volontà di far lavorare ala-cremente la Sede, anzi evidenzia il progetto di farlamorire d’inedia con il beneplacito di chi la gestisce.Avere nella nostra Regione una Sede della ScuolaNazionale dell’Amministrazione rappresenta un fattoredi prestigio a causa della sua indubbia rilevanza comefattore di sviluppo; tuttavia, considerato che non sieffettuano attività, né si pongono in atto gli sforzinecessari per realizzare le prestigiose e numerose ini-ziative che dovrebbero essere svolte, avere una Sededella SNA solo per svol-gere attività interne, èpraticamente inutile.Speriamo che si dia unasvolta a tutta questasituazione e si possanoutilizzare le ingentirisorse di provenienzacomunitaria facentiparte del POR Siciliamesse a disposizionedella SNA. Crediamoperò che se non si veri-fica un cambiamento radicale, la Sede di Acireale,dopo 26 anni di attività, è a serio rischio chiusura.Probabilmente sarebbe il caso che si attuasse un radi-cale cambiamento in cabina di regia in modo da darenuova linfa vitale alla Sede e consentire di gestirla a chipossiede vera passione e interesse sincero allo svilup-po di tutte le sue potenzialità per il bene comune e per-tanto di tutta la Sicilia.Non si può permettere che si perda in tale modo un’i-stituzione fondamentale per la crescita dell’apparatoburocratico siciliano, indispensabile per formare edaggiornare la classe dirigenziale siciliana pubblica conminori costi, e creare contestualmente maggiore effi-cienza e personale adeguato ad affrontare le sfide allequali la Pubblica Amministrazione siciliana è chiamataogni giorno a rispondere. Felici, felicissimi di potereessere smentiti…ma ci crediamo poco.

T.C.

ACIREALE - Chiunque sarà il Sindaco,

per favore che non succeda più.Che il suolo pubblico si trasformi in un grande bazarall'aperto, dove veri e propri negozi (specie di generialimentari) sono allestiti in mezzo alla strada, sui mar-ciapiedi, agli incroci, rendendo difficile la vita ad auto-mobilisti, famiglie, bambini ecittadini, a parte il mancatorispetto delle più elementarinorme igienico-sanitarie. Chili ha autorizzati? Chi li con-trolla? Sono imprese cometutte le altre che invece eser-citano medesima attività, concosti più elevati, in ambientiregolari? Dobbiamo tollerarlisolo perchè i titolari sono"padri di famiglia" che hanno bisogno di lavorare? No,anzi... Ci sono metodi diversi per conciliare queste esi-genze sociali con la legalità del fare impresa. E' unaquestione di civiltà. Ribadisco: ci sono altre soluzioni,anche legali, per conciliare tali esigenze apparente-mente contrapposte. Che il nuovo Sindaco se ne fac-cia carico subito, a partire dal primo giorno del suomandato. Rosario Faraci

“scupa nova, scrusciu fa ???”Non è solo il futuro sindaco di Acireale (auguri perla sua recente guarigione da un fastidioso “pecca-to di gioventù) che dovrà prendere nota di quantoscrive il prof. Rosario Faraci (vedi, sopra)…lasegnalazione vale anche per Aci S.Antonio dove lacirconvallazione, abbellita da una splendida roton-da curata da Natura Verde, era diventata un “ver-gognoso” mercato, satellite di quello del lunedì,nel quale, recentissima incredibile notizia, sonostati vietati i “carrettini” degli ambulanti venditoridi alimentari con lo stop alla vendita di prodotti (ali-mentari)…Ci si pensa solo ora: o è per fare la guer-ra a qualche voce politica di dissenso (inutile semanca la coerenza), o per qualche motivo cheattualmente ci sfugge. Il sindaco, che era partitobene, almeno apparentemente (scupa nova, scru-sciu fa !), fa finta di fare la voce grossa, ma allagente viene solo da ridere a sentire e leggere diquesto bau, bau… Da qualche giorno gli ambulantisono (quasi) scomparsi ma solo a causa, si dice, diun violento diverbio accaduto tra di loro per ragio-ni di spazio e/o di visibilità. Fino a quando? E poi-ché la legalità ormai, purtroppo, è diventata unoptional, purtroppo non solo ad Aci S.Antonio, civiene facile segnalare l’assoluta mancanza dirispetto delle aperture commerciali anche durantel’orario di chiusura (farmacie, negozi di tutti i gene-ri, pompe di benzina…). Ci si giustifica con la libe-ralizzazione delle licenze e degli orari…, “liberaliz-zazioni” che sembrava essere diventata una parolamagica, parola che sembrava indicare la panaceaper favorire la crescita di tutti i settori e contempo-raneamente fare felici i consumatori, è diventata,invece, una pia illusione allorquando al mercatolibero vengono affidati settori di grande comples-sità e che toccano anche la salute pubblica (vedi lefarmacie), e con le notizie contraddittorie chehanno anche contraddistinto la tolleranza dellasosta nella prima settimana di ripristino delle stri-sce blu: la ditta concessionaria multa i contravven-tori (giustamente), il sindaco dice che c’è la tolle-ranza e che le multe non dovranno essere paga-te…si comincia male……a chi credere? di questopasso, schivato (speriamo) qualche meteorite pro-veniente dallo spazio e cominciando a notare note-voli discrasie nella gestione del “Palazzo”, non ciresta che…piangere. Nella speranza, remota? dipotere un giorno (ri)cominciare a sorridere. T.C.

Auguri!

Angelo Badalà era un politico "ingenuo".Credeva alle cose ed aiprogetti con entusiasmo,quasi fosse un bambino.Si lasciava trasportaredal'entusiasmo. Faceva ilconsigliere comunalesenza averne la "cattive-ria" necessaria. Maamava tanto la suaAcireale. Questo gli èbastato. Ha fatto gratuita-mente quello che altrifanno solo in cambio dilauti guadagni. La suavita appartiene al tempoin cui la gratuità era unprivilegio, nel fare e nelricevere qualcosa. CiaoAngelino! Un commosso

sentimento di cordoglio alla famiglia.Alfonso Sciacca

Turi Consoli e il Cine Foto Club “Galatea” si asso-

ciano al grande dolore dei familiari nel ricordo del-

l’indimenticabile amico che lo ha visto sempre al

fianco del sodalizio sin dalla sua nascita nel 1964.

Franco Barbagallo, fotoreporter di quaran-

tennale esperienza e amico del nostro periodico, haricevuto un premio dall'Associazione della Stampa joni-co-etnea per la sua lunga attività. La premiazione èavvenuta ad Acirealenella sala "Giunta" delPalazzo di Città, inpresenza del sindacoNino Garozzo, dell'as-sessore allo SportGiuseppe Calì, delsindaco di Aci CatenaAscenzio Maesano edi un gruppo di colle-ghi e amici dell'ap-prezzato professioni-sta. Durante la ceri-monia ha rivolto com-mosso poche parolealle persone a lui più vicine: "Ringrazio l'Associazionedella stampa per il pensiero avuto nei miei confronti ededico il premio alla mia famiglia e ai miei colleghi".

Nella sua carriera, il foto-giornalista si è distinto anchecome telecineoperatore sportivo seguendo diversieventi di rilievo, guadagnandosi la stima dei colleghi.

Il servizio nel prossimo numero

Gli angeli di Charlieaugurano

Buone Feste

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Sabato 21 Dicembre 2013A ISKA IS

E’ il titolo della seconda sillogedi Ludovico Anastasi, presenta-ta lo scorso 3 dicembre 2013

nella sala parrocchiale della chiesa Cuore Immacolato di Maria di Acireale.Intervenuti il relatore prof. Alfonso Sciacca, la giornalista e scrittrice MariaCristina Torrisi, il giornalista Antonio Foti che ha coordinato l’incontro, e l’at-trice teatrale Carola Colonna che ha letto alcune poesie. A dare il via all’incontro, dopo i saluti di Antonio Foti, la giornalista Torrisi, la quale ha fatto

un excursus sull’ attività giornalistica e letteraria dell’autore, sottolineando-ne la professionalità e proponendo nelle sue poesie il concetto del fanciul-lino di Pascoli, “quel fanciullino che e’ dentro di noi e che non solo ha bri-vidi ma lagrime ancora e tripudi suoi”.Il prof. Sciacca ha sapientemente illustrato i concetti fondamentali del poe-tare di Anastasi, affermando che la sua lirica, estremamente ricca dimetafora, e’ una “poesia sana” poiche’, dietro ” l’aggressione vi e’ il cuoregenuino di un uomo”. Un uomo che – si confessa il poeta – desidererebbe,attraverso la sua poesia, portare agli uomini il senso di giustizia sociale,culturale e libera perche’ scevra dall’ipocrisia.<<La sensazione che ho – hacontinuato a spiegare il relatore – e’ che in queste poesie i verbi, rispettoagli aggettivi ed ai sostantivi, sono di numero inferiore. E’ evidente che aLudovico non interessa “l’azione in se” ma l’immagine. Inoltre, nella con-traddizione del sacro e del profano emerge un uomo alla ricerca diDio>>.Nelle sue poesie, magistralmente interpretate dalla voce dell’attriceCarola Colonna, emergono molti spunti di riflessione: il rapporto difficilecon la propria terra, una sorta di “j’ accuse” nel contenuto umano; la pale-se contraddizione tra “l’io e gli altri”; il bisogno del poeta di sfogare in versiil suo pensiero; l’io che corrisponde ad una forma di titanismo e al tempostesso di ripiego lirico e consolatorio; la funzione catartica che la poesiariveste per l’autore; i conflitti verso un passato che rammenta il rimpiantoper l’infanzia, come fosse un paradiso perduto; il tormento di un uomo lacui volonta’ e’ quella d’imprimere “le orme di spirito inquieto”.

Alla felice introduzione alla serata pronunciata da Daniela Simon che di

seguito trascriviamo integralmente, particolarmente brillanti sono stati

gli interventi del direttore Gaetano Pulvirenti e delle due autrici Giulietta

Bizzarro e Loredana Fratantoni. Interessante il dibattito che si è aperto

anche con il numerosissimo pubblico presente in sala che ha accolto la

serata con ampia soddisfazione e simpatia. Un altro successo del

“Cenacolo del Galatea”, un altro successo della politica Kulturale che la

Banca Agricola Popolare di Ragusa innesta nella sua politica, un altro

successo per la nostra Città.

Ho accettato l'invito rivoltomi dalla mia cara collega, con l'entusiasmo deriva-to da una misteriosa "energia"intercorsa nei corridoi della scuola.L'aver letto il libro, scritto a quattro mani da una psicologa e da un'insegnan-te che hanno ben coniugato le loro esperienze, mi ha trasmesso sensazioninuove e positive, sia pure attraverso la narrazione di fatti a me comunque notie familiari. L'opera è un viaggio tra la matematica, la scienza, la filosofia, lafisica quantistica...e la protagonista è una maestra che si destreggia abil-mente nell'erudire i suoi alunni, su argomenti ostici come il Bosone di Higgs,i Quark ,i neutroni, gli atomi, l'Energia. Ebbene, temo che grandi fisici o mate-matici ,potrebbero ritenerlo un testo surreale.Così non è. Al di là del fatto risaputo che i bambini del terzo millennio deno-tano un'anticipazione nelle tappe dello sviluppo, è proprio a noi maestre chespetta il compito di dare una primaria definizione di SPAZIO e TEMPO. Lascuola che per vent'anni ci ha volute specializzate ed oggi tornate tuttologhe,chiede a noi di insegnare lo Spazio finito e indefinito, l'infinito dei numeri e del-l'universo e il tempo inteso nella sua accezione cronologica, temporale, dia-cronica, sincronica. Il nostro linguaggio deve essere chiaro,semplice e imme-diato, eppure credetemi, è più facile interessare gli alunni e condurli all'inte-riorizzazione di concetti spazio-temporali, parlando loro di BIG-BANG,diPunto Zero, e del Bosone di Higgs, responsabile della creazione della mate-ria e dell'universo in tutte le sue forme, che non soffermarsi su desueti arche-tipi temporali come lo studio delle Stagioni...che osserviamo ormai solo con

gli stickers che applichiamo ai vetri dellefinestre.I bambini apprendono, e comprendono, equi vengo alla dott.ssa Bizarro, se cidistacchiamo dal termine di didattica intesasolo come un settore della psicologia dedi-cato allo studio dei metodi d'insegnamen-to, ma ci riferiamo all'irriducibilità delladisciplina ad una scienza esatta, per riav-vicinarla ad una vera e propria"Arte"basa-ta su un rapporto personale unico e irripe-tibile tra il maestro e l'alunno e non quindidefinibile secondo regole standardizzate.Un rapporto fatto di empatia, del giustoequilibrio tra fiducia e timore, un rapportointenso che non dovrà mai prescinderedall'aspetto psicologico, gancio trainantedell'evoluzione del soggetto uomo e che nessun insegnante che si voglia defi-nire tale dovrà ignorare.In quest'ottica, la collaborazione delle due professioniste, non potrà che esse-re foriera di un'ottima produzione.Ma le autrici non si sono fermate a questo. Le autrici, due cattoliche convin-te, cercano di applicare gli ardui principi del cattolicesimo al loro lavoro.Pitagora,una volta identificato per la sua famigerata Tavola, passeggia tra ibanchi di scuola e riprende il suo posto preminente tra i maestri del'antichitàper saggezza e conoscenza, di Colui che parlò d'immortalità dell'anima, seco-li prima di Cristo. Pitagora è l'artefice di tante azioni che compiamo ogni gior-no: la spesa..le tabelline...le scale costruite secondo principi Vitruviani ricon-ducibili al suo teorema....Pitagora è stato colui che ha dato un'impronta signi-ficativa alla Civiltà Greca e, quindi, alla nostra.Ma in verità, ogni capitolo dell'opera, per la complessità degli argomenti trat-tati, avrebbe bisogno di intere giornate di discussione. Con l'ultimo capitolodell'opera dedicato alla fisica quantistica, le autrici mi hanno convinto ancoradi più che la Storia va riscritta per intero. E' nelle tavole di Ninive, ma anchenella Bibbia che si trova l'anello di congiunzione tra l'Homo Erectus e l'HomoSapiens. D'altra parte chi l'ha detto che scienza e religione non debbanocamminare a braccetto piuttostoche guardarsi con diffidenza?Tantiprogressi sono stati fatti in talsenso,e, finora, nessuna scopertascientifica ha mai smentito l'esisten-za di DioTra le pagine del libro, le infinitepotenzialità della mente, riscoperteattraverso attività didattiche di routi-ne, in apparenza semplici ma alta-mente finalizzate, ci trascineran-no,quasi per capelli, a riscoprire laLuce che è dentro ognuno di noi. Illibro che capovolge l'abitudine cul-turale che vede prevalere la culturaumanistica su quella scientifica, sirivela una sorta di catechesi al con-trario, in un processo d'insegna-mento apprendimento al contrario ,in cui le domande sono dei bambinie le risposte della maestra.

Daniela Simon

Caro Pitagora...

Alfio Patti e la sua “Arsura d’Amuri”Un ricordo triste, malinconico e pieno di emozioni, a suggellare l’immaginedi una donna che in tanti hanno dimenticato. Quella della poetessa cata-nese Graziosa Casella è una rievocazione tormentata, come il suo interopercorso artistico, senza riuscire ad ottenere, ad anni di distanza dallamorte, il giusto tributo. Una reminiscenza ripresa nell’opera “Arsura d’Amuri” che rappresenta l’ul-tima fatica letteraria di Alfio Patti, recentemente ospite del Cine Foto Club“Galatea” di Acireale per il ciclo di incontri del “Cenacolo del Galatea”.Confrontatosi con il dramma di una donna dimenticata dalla sua terra, dallaletteratura e vittima di un mondo di violenze, fisiche e psicologiche, l’ “Aedodell’Etna”, già insignito del Premio “Aci e Galatea”, ripercorre l’esperienza

di Graziosa Casella analizzandone il percorso artistico nato a partire daimovimenti poetici del dopoguerra a Catania, in cui era solito l’utilizzo lette-rario del dialetto.

Nell’opera, la cui presentazionein casa del “Galatea” è statacurata dal sodalizio culturaleretto dal prof. Turi Consoli e daldott. Gaetano Pulvirenti, vivo etangibile è l’omaggio ad unensemble di liriche, sia in verna-colo siciliano che in lingua, in cuisi riscontra un’effettiva ricchezzadi vocaboli. Quelli per mezzo deiquali la poetessa cataneseaffrontò un ampio ventaglio diargomenti con consapevolezza e

con padronanza espressiva, all’interno di un viaggio dell’anima che dall’a-more ruota alla descrizione dei paesaggi circostanti, fino ai classici (e intra-montabili) temi esistenziali. ph Nuccia Leotta Riccardo Anastasi

Poesia e pittura di Maria Bella Calabretta con Guia Jelo:

un evento artistico di rilievoSerata gradevole quella organizzata nelGrand Hotel Villa Itria di Viagrandedall’Associazione culturale “Amigdala” loscorso 1° dicembre dedicata alla poetes-sa e pittrice acese Maria Bella Calabretta.Soddisfatta la presidente Maria GraziaPalermo, la quale ha precisato che l’e-vento rientra nei tre appuntamenti di“AmigdalaLegge” dedicati ai linguaggi,settore dell’associazione la cui direzioneartistica è affidata a Giovanni Vecchio.Quest’ultimo con lo stile discorsivo deltalk show ha coinvolto la Calabretta, cheha parlato della sua esperienza letterariae artistica (nella sala c’era un’esposizionedei suoi quadri realizzati con tecnichesperimentali diverse) e la giornalista e cri-tico d’arte Giovanna Caggegi. Le poesie

in lingua siciliana e italiana, tratte dalle sillogi “Imago”, “Nuvole e pietre”,“Chista è a vita” e “Tuppulìunu li … pinzeri”, sono state recitate in modoimpareggiabile dalla brava e nota attrice di teatro, cinema e televisione GuiaJelo. Ciliegina sulla torta un filmato d’epoca ,recuperato dalle teche della

Rai, di Giuseppe Bertolucci con Mario Soldati e diversi poeti, tra i qualiUngaretti e Caproni, i quali hanno risposto alla domanda: “Che cos’è la poe-sia ?”, che ha suscitato un dibattito interessante. Ad arricchire la manifesta-zione ha contribuito il flautista Domenico Testaì, che attualmente ricopre ilruolo di primo flauto nell’orchestra sinfonica belliniana. Il pubblico ha gradi-to molto l’alternanza dei momenti della recitazione, della conversazione,della musica e del filmato, che ha contribuito a rendere agile e dinamico l’in-contro. Un’altra perla nel percorso artistico di Maria Bella Calabretta che daalcuni decenni ci propone opere letterarie e quadri di sicuro interesse e dairisvolti molto spesso educativi. ph Nuccia Leotta G.V.

Il filo d’oro che intreccia tutte le storie dell’autrice Mariella Di Mauro è sotti-le, ma pregno di tutte quelle piccole amenità quotidiane di cui sono fatte lenostre giornate di piccoli borghesi affaccendati a mantenere una parvenzadi augusta cortesia, in luogo di un’autentica ipocrisia. La borghesia di ieri edi oggi, e di quella acese parliamo, chiusa nonostante Acireale sia un paesedi mare. Intrisa di pettegolezzi e pregiudizi che comunque nonostante lavelocità dell’informazione e la frequenza dei viaggi all’estero, resta un benedi famiglia come l’eredità della casa di campagna. Non solo Acireale: c’èCatania, c’è Motta Camastra, c’è Marzamemi, ma il risultato non cambia!

C’è sempre un piccolo borgo nel nostro cuore a farla da padrone anchenella metropoli assoluta o nel paesino di campagna. L’autrice ci ricorda ilpiglio letterario di un Ercole Patti col suo Bellissimo novembre, proprio luiche dai suoi Diari scrive : “molti di questi fogli scritti in varie epoche sonostati sparsi e dispersi sui giornali, libri e nei miei cassetti”. Ed è così che l’in-segnante Mariella Di Mauro gioca sui suoi personaggi che non sono proprioin cerca d’autore, tanto sono netti e disegnati nel ruolo che detengono allaricerca di se stessi. Il filo d’oro che comunque lega tutte le microstorie ha ilcolore e la trama dell’autunno pervaso da quel senso di nostalgia così bendefinito da questa affermazione di Carlo Maria Fransero ne Il fanciullo mera-viglioso:”solamente chi trae l’un dopo l’altro i giorni lontano dagli affetti cheprima non si gustano e tropo tardi si apprezzano e si amano, può com-prendere quanto sia il rimpianto dei beni ignorati per l’anima che si amma-la di nostalgia”.

Susanna Basile

“Grigiori e Scintille”

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R i c c a r d oAnastasi

Mariella Di

Mauro

A ISK4 Sabato 21 Dicembre 2013

Mariella Di

Mauro

347 [email protected]

Le Zone Franche Urbane: opportunità e sviluppo

Agevolazioni Fiscali e Contributive

Il ruolo delle istituzioni nazionali e localiQuesto il titolo dell’ importante e partecipato convegno organizzatodall’Ordine dei Dottori Commercialisti di Catania, la cui organizzazione èstata curata dal dott. Fabrizio Leotta dell’ADOCEC di Acireale che si è tenu-to nei giorni scorsi nella sala convegni del Credito Siciliano.

Un ottimo vademecum per organizzare il Turismo aceseSi discute, con grande impegno verbale,di organizzare il Turismo ad Acireale, cittàcapofila del Distretto Il mare dell'Etna.Fioriscono le iniziative di Convegni, proie-zioni, tavole rotonde in ogni centro urbanodel Distretto. L'idea è finalmente entratanella mente degli organizzatori e degliamministratori. Ora si cerca il "metodo"corretto per veicolare tutte le forze siner-gicamente verso le direzioni e le sceltegiuste per le località del distretto.Ed ecco che, quasi in risposta a questaassillante richiesta di lumi, l'Universitàdegli Studi di Catania, Dipartimento diScienze Politiche e Sociali , ha organizza-to il 23 novembre scorso, un Convegnosul tema Pianificazione e Turismo; l'occa-sione è scaturita dalla presentazione del-

l'opera di Jost Krippendorf (Docente Emerito dell'Università di Berna), Levacanze e dopo?, nella traduzione dal tedesco del compianto DocenteUniversitario Catanese, Giovanni Montemagno. I due studiosi, amici edaccomunati dalla stessa età, dagli stessi interessi culturali e, ultima coinci-denza straordinaria, dalla stessa data di morte, avevano spesso discussole modalità, espresse in ventitrè tesi, per trasformare il turista manipolato inturista emancipato, cioè consumatore e consapevole. Il viaggio turisticodiviene così esigenza vitale di conoscenza, fonte di arricchimento di sape-re, di sapori, di pensieri e di emozioni.Dalla trattazione dei vari capitoli emerge una panoramica concettuale criti-ca del turismo, fondata sulla ricerca delle attrative da individuare, attraver-so l'esame reale delle effettive risorse territoriali. Non ci illudiamo che pos-siamo inseguire o fagocitare in un progetto raffazzonato tutto e di più. Il pro-gramma va studiato con cura e mirato subito a pochi elementi forti edessenziali. Gli eventuali corollari verranno dopo. Alla presentazione del libroche è stato offerto ai Convegnisti, hanno preso parte il Rettoredell'Università di Catania dott. Giacomo Pignataro; Giuseppe Barone,Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali; MichelaStancheris, Assessore Regionale al Turismo e allo Spettacolo; AlbertoVersace, Presidente Sensi Contemporanei; Alessandro Rais,DirigenteGenerale del Dipartimento del Turismo;Antonio D'Agata Dipartimento S.P. e S.Università di Catania. Oratori: VincenzoAsero, Università di Catania, HansruediMiuller, Università di Berna che ha illu-strato il progetto, applicabile agevolmentesul territorio etneo, con il concorso di gra-fici statistici e di immagini consone allaprogettualità applicata. ' E seguita unaTavola rotonda, sulla individuazione mira-ta degli obiettivi turistici a cui hanno par-tecipato:Anna Maria La Vecchia,Dirigente Osservatorio Turististico,Regione Siciliana, Lorenzo CanovaUniversità degli Studi di Bergamo, PaoloAmenta VicePresidente Vicario ANCISicila, Salvatore Leonardi ( acese)Delegato Sicilia , Federazione ItalianaGolf. Moderatore Maurizio Giannone,Ass. Turismo Sport Spettacolo RegioneSicilana.Era presente il figlio del prof. Giovanni Montemagno, il noto critico musica-le Giuseppe Montemagno, visibilmente commosso per il riconoscimentoofferto dall'Università di Catania al ricordo ed all'opera del padre. Il testo sitrova già depositato per consultazione, presso la Biblioteca Zelantea diAcireale.

Pinella Musmeci

“ E VENNE AD ABITARE IN MEZZO A NOI”Quest'anno, il presepe realizzato nella chiesa di San Camillo, si intitola: " Evenne ad abitare in mezzo a noi". L'idea di accostare le emozioni di unagiovane coppia in attesa del loro primo figlio con la nascita del Figlio di Dio,scaturisce dalla necessità di riconoscere ancora una volta, nonostante ledifficoltà del quotidiano, l'immensa gioia che questo meraviglioso misterodella creazione sconvolge la nostra esistenza. Il presepe a San Camillo ini-zia ad essere realizzato dal prof.Nuccio Trovato (mio padre) nel 1995, ogni

anno era ispirato ad un tema diverso (la solitudine degli anziani, l'era delbenessere e dello sperpero, la semplicità dei contadini, l'innocenza deibambini, la creazione ecc...), quest'anno la staffetta è passata nelle miemani che accolgo con piacere. Lo scopo del PRESEPE era e rimane anco-ra oggi quello di trasmettere un messaggio positivo a tutti quei visitatori cheentreranno a farne parte.

Rossella Trovato

Presso l’Università degli Sudi di Catania,Dipartimento di Scienze Umanistiche, Chiara

Barbagallo si è laureata in "Lingue per lacomunicazione internazionale" discutendo con ilchiarissimo prof. Massimo Schilirò la tesi “Figuredell'eros”- "Senilità" di Italo Svevo. Alla neo dot-toressa ed ai suoi felici genitori vanno le con-gratulazioni di Akis.

Dalla biomimetica l’uomo bionico - Sebbene quello della biomimetica siaconsiderato un campo ancora emergente, esso può vantare incredibili suc-cessi, sia nella robotica e nelle protesi elettroniche, sia nella matematica ele sue inedite soluzioni di problemi logici, sia nell’ingegneria dei materiali ele conseguenti applicazioni alle costruzioni edili e meccaniche. Tuttavia, seosiamo allungare lo sguardo verso un futuro più o meno prossimo, il pano-rama che s’intravede non è per nulla rassicurante. Qualcosa d’ angoscian-te lo domina. Un essere mai esistito prima. L’uomo nuovo. L’uomo senz’a-nima. L’uomo bionico. Sono i rischi del progresso. Come ogni scienza labiomimetica è del tutto innocente. Essa è lo studio consapevole dei pro-cessi biologici e biomeccanici della natura come fonte d’ispirazioneper il miglioramento delle attività e delle tecnologie umane. Tramite la bio-mimetica gl’ingegneri puntano a risolvere i problemi, dapprima osservandoed esaminando, quindi imitando, “ispirandosi liberamente” ai modelli pre-senti in natura. Non tutto è facilmente trasferibile dal campo biologico versoquello tecnologico. A prestarsi bene a rivestire il ruolo di modello biologicoè, ad esempio, un particolare modello di giunzione naturale: l’articolazionesinoviale. E su d’essa verte lo studio presentato dal dott. Giulio Seminara

come argomento della tesi “Approccio biomimetico per la generazione diconcept dallo studio delle giunzioni”(Relatori Prof. Ing. Giovanna Fargionee Dott. Ing. Fabio Giudice) esposta in sede di laurea in IngegneriaGestionale il 25 novembre scorso presso la Facoltà d’Ingegneriadell’Università di Catania.

Mariano Antonio Seminara

LIQUIRIZIA ZUCCHERATAStelle di Natale, peonie, borse, Ferrari, personaggi mitici o dei cartoni ani-mati. Sembrano veri ma… è tutto di zucchero! Impazza la mania del CakeDesign, l’arte di coprire torte con la pasta di zucchero o il cioccolato plasti-co. E non stiamo parlando di maestri pasticcieri ma di persone comuni chefanno altro nella vita ma si rilassano dando spazio alla propria fantasia ecreando vere e proprie opere d’arte.

Il momento della torta, accompagnato magari da cake pops o cupcake,evento conclusivo di ogni festa che si rispetti, si carica di magia e vuole stu-pire gli invitati. La torta a due, tre o più piani esprime senza dubbio le dotiartistiche di chi la fa ma “parla” soprattutto del festeggiato, diventa sintesi diuna passione o un sogno mai realizzato. La Liquirizia di Mario Trovato, dro-gheria sita in piazza Europa 14, ha voluto inserirsi in questo mercato un po’magico e sicuramente complesso creando all’interno del proprio punto ven-dita uno spazio dedicato al cake design e dando la possibilità a chi vuoleapprendere questa nuova arte di prendere parte a dimostrazioni praticheguidate da persone che in questo settore grazie alla propria tenacia e al pro-prio talento si sono distinte per abilità e creatività.In questo contesto nell’ambito della manifestazione Acirewrite allestita neilocali dell’Ipab Santonoceto di Corso Umberto ad Acireale, nei giorni dal 6 al13 gennaio La Liquirizia organizzerà una mostra permanente di torte a basedi zucchero e delle dimostrazioni pratiche (6 e 11 gennaio 2014, dalle 18,30in poi) sul tema del cake design. Nella foto alcuni fiori realizzati interamen-te in pasta di zucchero.

Agata Pulvirenti

In occasione delle prossime feste natalizie, la parrocchia "SS.mo Cuoredi Gesù" in Acireale sta portando avanti l'iniziativa del Presepe Vivente.“É il primo anno” ci dice il parroco don Orazio Greco “che mettiamo inscena la Natività di Gesù; l'obiettivo è quello vivere il vero ed autenticosenso del Natale. In una società distratta e superficiale il rischio che si correé di snaturare le cose e il Natale sta perdendo il suo giusto significato”.La scenografia, realizzata interamente daiparrocchiani, é stata collocata nel cortileinterno della parrocchia. Oltre alla rappre-sentazione dei tradizionali mestieri con lacapanna della Natività, saranno presentianche degli animali di fattoria, che rende-ranno la scena più reale. I bambini del cate-chismo saranno gli attori principali di questoevento, ma tutti i parrocchiani, in un modo oin un altro, sono coinvolti in questa bella ini-ziativa. “Ringrazio tutti i volontari della par-rocchia – continua don Orazio – i quali, purnon essendo dei professionisti, nè speciali-sti in carta pesta e scenografia, sono riusci-ti a creare un vero presepe, dove la presen-za di Gesù diventa presenza di pace e gioia”. Domenica 22 dicembre, dopola Solenne Celebrazione Eucaristica delle ore 10 con la benedizione deibambinelli del presepe, i bambini del catechismo sfileranno verso il prese-pe, che verrà ufficialmente inaugurato. Tutti i fedeli, quindi, avranno la pos-sibilità di rivivere il Natale di Gesù. Il “Presepe Vivente” sarà visitabiledomenica 22 dicembre, dalle ore 11, domenica 29 dicembre (festa dellaSacra famiglia), dalle ore 16, e lunedì 6 gennaio (festa dell'Epifania di N.S.Gesù Cristo), dalle ore 11,00. Nei locali parrocchiali prospicienti il sagratodella chiesa é stato realizzato anche un presepe artistico, che sarà visita-bile per l’intero periodo natalizio. Guido Leonardi

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Sabato 21 Dicembre 2013 5A ISK

STORIA ACESE: 2013 – RICORRENZE CENTENARIE1713 (2 maggio). Nasce nel quartiere di Santa Caterina padre MarianoPatané (1713-1804), noto anche come don Marianeddu da ‘Razia.Amatissimo sacerdote-educatore, fondatore ad Acireale dellaCongregazione dei Padri dell’Oratorio. Il suo zelo si manifestò nella predi-cazione eucaristica, nella devozione alla Vergine Maria e nell’educazionedei giovani. Morirà nel 1804 in fama di santità per i numerosi episodi prodi-giosi ed il suo particolare carisma profetico. 1813. È ospite della città LordWilliam Bentink, ministro plenipotenziario d'Inghilterra e comandante supre-

mo delle forze di Sua Maestà britannica nelMediterraneo. Viene ospitato nel palazzodel barone Musmeci, prospiciente su piaz-za San Domenico. Lo stesso anno il parla-mento siciliano priva Acireale (non piùcapo-comarca, malgrado i suoi 18mila abi-tanti) della sede giudiziaria, restando cosìla città soggetta alla magistratura catanese.1913. È l’anno infausto delle elezioni politi-che, che tante discordie e divisioni semina-rono in città tra “baiocchi” e “sciuvani”,sostenitori, rispettivamente, i primi dell’on.Giuseppe Grassi Voces e i secondi delbarone Giuseppe Pennisi diSantamargherita. Il clima di feroce polemi-ca non risparmiò neppure il vescovo del

tempo, mons. Giovanbattista Arista. Quest’anno, a motivo di lavori di ripa-vimentazione, viene rimosso da piazza Duomo rimosso il celebre palcodella musica con le quattro aiuole circostanti, che insieme formavano undisegno molto simile alla carta del “cinque oro”.

Guido Leonardi

Chiuso il lunedì

Recupero dei grandi involucri urbaniUn ciclo di circa 50 eventi curati dallaassociazione RinnovaAci (associazio-ne guidata da Elisa Pagano e RossellaGiliberti) ha preso il via con la collabo-razione dell’IPAB Santonoceto, il

Centro Urbanistici, Elios e Officina

21. La prima conferenza ha avutocome tema il “Recupero dei grandiinvolucri urbani” con la presenza del-l’architetto PierPaolo Maggiora, delcommissario delle Terme Luigi Boscoe del Presidente dell’Ipab, ing. PaoloBattiato.

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Lopez Figueroa e la battaglia di Lepanto.Un importante personag-gio della storia acese fu ilcomandante spagnoloLopez Figueroa, il cuinome veniva volgarmentestorpiato in “Lupo Ficharò”o “Ficalora”. Soldato di ori-gine spagnola, uomo ener-gico ma bene accetto aicittadini, aveva lodevol-mente esercitato il suo uffi-cio contro i temibili banditidel bosco di Aci.Successivamente, parte-cipò alla famosa battagliadi Lepanto, combattutadalla Lega cristiana controi turchi. La battaglia di Lèpanto èuno storico scontro navaleavvenuto il 7 ottobre 1571,nel corso della guerra diCipro, tra le flotte musul-mane dell'Impero ottoma-no e quelle cristiane dellaLega Santa, che riuniva le forze navali della Repubblica di Venezia,dell'Impero Spagnolo (con il Regno di Napoli e di Sicilia), dello Stato pon-tificio, della Repubblica di Genova, dei Cavalieri di Malta, del Ducato diSavoia, del Granducato di Toscana e del Ducato d'Urbino, federate sottole insegne pontificie. L’intero contingente alleato si ritrovò a Messina, il 24agosto (la flotta spagnola era partita da Barcellona il 16 luglio). La batta-glia si concluse con una schiacciante vittoria delle forze alleate, guidate daDon Giovanni d'Austria, su quelle ottomane di Alì Pascià, che perse la vitanello scontro. Come detto, il 7 ottobre si svolse la celebre battaglia nelleacque del golfo di Lepanto. Tra gli eroi di quella gloriosa giornata si anno-vera anche il “nostro” Lopez Figueroa, il quale, a capo di una compagniadi quattrocento archiburgeri sardi della fanteria spagnola, corse in aiutodel comandante don Giovanni d’Austria, quando la galera di quest’ultimovenne abbordata da quella di Alì. La battaglia di Lepanto assunse ancheun profondo significato religioso. Prima della partenza delle navi, Papa PioV benedisse e consegnò al comandante Marcantonio Colonna uno sten-dardo raffigurante su fondo rosso il Crocifisso tra gli apostoli Pietro ePaolo e sormontato dal motto costantiniano “In hoc signo vinces”. Sottoquesto simbolo e l’immagine della Madonna, all'inizio della battaglia, icombattenti cristiani si uniranno in una preghiera di intercessione a GesùCristo e alla Vergine Maria. La vittoria finale, quindi, fu attribuita all'inter-cessione di Maria, tanto che Papa Pio V nel 1572 istituì la festa di SantaMaria della Vittoria, successivamente trasformata nella festa dellaMadonna del SS.mo Rosario, per celebrare l'anniversario della storica vit-toria.Al ritorno dalla spedizione navale, don Giovanni d’Austria si fermò dinuovo a Messina, dove fu accolto con grandi onori e festeggiamenti; quiricevette gli ambasciatori, inviati dai principi cristiani per felicitarlo della vit-toria, e i doni inviatigli dal Papa (il berretto ducale e la spada gemmata).La città gli dedicherà anche un monumento per eternare il ricordo di quel-la storica battaglia. Proprio a Messina, presso il Grande Ospedale delloStretto, fu ricoverato lo scrittore spagnolo Miguel de Cervantes, che aLepanto risultò ferito, perdendo l’uso della mano sinistra (si dice che,durante la degenza iniziò il suo “Don Chisciotte della Mancia”).

Guido Leonardi

La comunità della Basilica Collegiata dei Santi Apostoli Pietro e Paolo diAcireale esprime le più sentite felicitazioni al carissimo Raffaele GiuseppeGrasso, che lo scorso 4 ottobre (memoria liturgica di San Francescod'Assisi) ha coronato il suo sogno d'amore con Eleonora Musumarra. Lacerimonia è stata presieduta da mons. Guglielmo Giombanco, vicario gene-rale della diocesi di Acireale; hanno concelebrato don Salvatore AntonioScalia, rettore della Basilica, mons. Vincenzo Lanzafame, parroco di SanGiuseppe, e don Gaetano Pappalardo, segretario vescovile. Ai due amicinovelli sposi e ai loro familiari giungano gli auguri di ogni bene e felicità!

Un partecipato incon-tro si è svolto nella ProLoco di Aci S.Antonioper presentare il dott.Paolo Lisi autore diuna raccolta poetica“E la colpa rimane”

che ha suscitato ampiconsensi tra il pubblicointervenuto dietro invi-to del nuovoPresidente (a dx. nellafoto) dott. FiladelfoScuderi. L’autore, alcentro, si è dichiaratomolto soddisfatto perla partecipazione, l’ac-

coglienza e la felice presentazione di Angelo Scandurra che ha condotto laserata.

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Sabato 21 Dicembre 20136 A ISK

Egregio signor sindaco di Acireale Nino Garozzo, leiultimamente ha ripetuto più volte che alla fine del suomandato sarebbe certamente ritornato alla sua attivitàprofessionale che lo attende da oltre dieci anni e chenon può più aspettare. Bene confido in questa suadichiarazione e le auguro buon lavoro e buon rientronella professione. Detto ciò, a mio avviso, Lei avreb-

be fatto bene a rientrare prima nel suo studio di avvocato avremmo così evi-tato di vedere un burocrate al servizio delle carte, avremmo evitato di vede-re e assistere ad una squadra assessoriale messa su con una spartizioneche non ha uguali nella storia politica acese, avremmo così potuto immagi-nare una città migliore libera dalle imposizioni politiche di onorevoli e sena-tori. Così non è¨ stato, lei terrà duro fino alla fine del suo mandato, rimarràdentro l’agone politico amministrativo presentando una sua lista elettoralecomposta da fedelissimi. Una su tutte dall’assessore Nives Leonardi chedopo dieci anni di mandato lascia una città priva di ogni riferimento, di ogniorizzonte e di ogni programmazione turistica e culturale. Vedremo chenumeri raccoglierà la sua lista e vedremo quanta sottomissione mostrere-te ancora nei confronti dell’onorevole Catanoso. In questi dieci anni in con-siglio comunale la confusione ha regnato sovrana. Cambi di casaccamostruosi, riposizionamenti, maggioranze e minoranze che si componeva-no e si riorganizzavano con cadenza mensile. Commissioni che si sono riu-nite e si riuniscono con tempi e ritmi impressionanti e con risultati presso-chè zero. Abbiamo ammirato la maggioranza divenuta minoranza davantiad una delibera di oltre 133 milioni di euro relativa al depuratore, abbiamovisto il suo dietro front per la destinazione del depuratore: da Volano aPantano. Abbiamo visto l’assoluta assenza di spazi sociali, di verde pubbli-co e abbiamo assistito alla scempio della villa Belvedere e al teatro tragi-comico dell’inaugurazione del muro di via Aquilia. Abbiamo, ancora, visto ildegrado avanzare in ogni angolo della città ed abbiamo assistito con tri-stezza all’abuso che si è fatto nei confronti di quei cittadini onesti e rispet-tosi dell’ambiente che hanno sempre differenziato i rifiuti, per poi sapereche il degli stessi vanno in discarica con costi per la collettività davverocontestabili e, per certi aspetti, drammatici e violenti. Egregio signor sinda-co di Acireale Nino Garozzo lei non è stato mai raggiunto da alcuna formadi indagine per quanto riguarda i conti pubblici ed è un merito con i tempiche corrono, in ogni caso le ricordo che in questi ultimi cinque anni, con unrapido conteggio, si è visto che consiglieri comunali, assessori, presidentedel consiglio e sindaco hanno incassato (fino a fine mandato) circa 2 milio-ni e mezzo di euro per rimborsi, gettoni e commissioni. una cifra che nonvi siete guadagnati per niente e che Acireale perbene rivuole indietro. Honotato con un certo senso di nausea alcuni di quelli che sono stati per diecianni fianco a fianco con lei adesso si sono convinti di CambiAre Acireale....davvero disgustoso.

SE C'E' LA BUONA VOLONTA' SI PUO' OTTENERE MOLTOSe c’è la buona volontà si può ottenere molto. Si può cambiare Acireale,che è quello che vogliamo. A partire dalle cose semplici. Nella prima inter-vista che Roberto Barbagallo ha rilasciato sosteneva in modo molto sem-plice e naturale una cosa tanto normale quanto necessaria: “Se fossiSindaco inizierei dall’ordinaria amministrazione. Una città pulita, ordinata,con strade ben illuminate e senza buche”. Sembrerebbe una banalità.Salvo poi rendersi conto che abbiamo un’amministrazione incapace di farfronte anche alle banalità. Bisogna ripartire proprio dalle cose semplici,quelle che ci fanno sentire orgogliosi della nostra città perché bella, perchéaccogliente, perché rispettosa dei diritti di tutti. Proprio di tutti. Dai bambiniai disabili. Siamo pronti per una campagna elettorale densa di appunta-menti, incontri, approfondimenti su come vogliamo concretamente affronta-re e risolvere i problemi per cambiare Acireale. E’ un periodo difficile, com-plesso. Ne respiriamo l’aria cupa camminando per strada, prendendo ilcaffè al bar, andando in giro per i quartieri e per le bancarelle del mercatodel sabato. Ma è allo stesso tempo un periodo ricco di opportunità dacogliere e di sfide da affrontare: le prime legate all’Europa; le seconde alcoraggio di cambiare attraverso scelte anche radicali per sovvertire quellasfiducia incancrenita che alimenta i cultori del pessimismo, del “si cambiatutto per non cambiare niente”. Noi abbiamo il dovere di ridare la speranzaa una città che in questi anni l’ha bruciata, sofferenza dopo sofferenza.Nelle tempeste peggiori, si dice, la speranza è la fiammella di una candelatremolante che un buon politico non può permettere che si estingua. E pernon farla estinguere sono necessari tre elementi: l’affidabilità di un proget-to e dei suoi promotori; il sostegno di chi si riconosce nel progetto; la pacenel portare avanti con convinzione e determinazione il progetto stesso.Crediamo proprio che ce la possiamo fare. Perché, ripetiamo, se c’è labuona volontà, si può ottenere molto. (rr)

LA RIFLESSIONE DURA DI SALVO NICOTRA"NON CI SI SCOMMETTE PERCHE' I PERSONAGGI AL POTERE SONOMEDIOCRI. ACIREALE NECESSITA DI UN CAMBIAMENTO CULTURA-LE. NON CI INTERESSA IL CONSENSO SE GENERATO DA STIMA EAMICIZIA. VOGLIAMO LA CONDIVISIONE DEL PROGETTO PER LE SUEPOTENZIALITA'."Desidero iniziare questa mia riflessione con una domanda e quindi mi chie-do: “qual è la ragione per la quale trenta persone, alcuni amici e altri poten-ziali, si incontrano per determinare nella loro città un cambiamento a cuinessuno è disposto a credere?” (e giustamente dico io). È la stima recipro-ca e la consapevolezza del grave momento in cui ci troviamo. Io rispondocosì. Le persone provano un sentimento di disistima politica verso i lororappresentanti e con essi anche verso l'efficacia della loro azione. E giu-stamente. E allora ecco la seconda domanda: "esiste un nesso di causalitàtra il predicare la disistima e la necessità di giustificare a noi stessi la nostrapigrizia e il nostro disimpegno?” E ancora: “perché i cittadini, nonostante illoro disappunto, continuano ad eleggere i medesimi soggetti che poi addi-tano come incapaci?”Credo che ci si sia fatti l’abitudine a voler giustificareil non volersi scommettere in prima persona a causa proprio della medio-crità dei personaggi del potere. Non c’è più autorevolezza. Solo potere. Unpotere effimero, oggi, a differenza di ieri, persino inutile a dare risposte allestesse persone che lo alimentano. Anzi, che credono di animarlo. E allora i cittadini elettori, immagino, converranno su queste ulteriori consi-derazioni : a) il cambiamento che invochiamo si realizza con il cambia-mento del nostro modo di agire e di pensare; b) l'esercizio della preferen-za non è una accensione di credito né un riconoscimento di debito: è lalibertà di riconoscere alla persona preferita le capacità e l'onesta necessa-rie per governare i processi di una politica efficiente; c) i parenti in politicanon possono orientare le nostre scelte. Non può esercitarsi il dovere dellapreferenza in funzione del grado di parentela senza valutarne le effettivecapacità; d) l’attuale inefficienza della classe burocratica è figlia delle saled’attesa delle segreterie politiche dove padre, madre e figli, seduti in serie,hanno composto dei quadretti veramente singolari di miopia politica: unpessimo esempio di un modo malsano di condurre l’attività politica; e) nonpossiamo chiedere agli altri il cambiamento pensando di esserne esenti.È chiaro che i cittadini non hanno responsabilità oggettive. Ognuno ha cer-cato di coltivarsi il proprio orticello senza pensare che prima o poi, questadegenerazione avrebbe chiesto il conto a tutti,. Agli eletti, non a tutti perfortuna, ha fatto comodo assecondare questo fenomeno degenerativo , nonavrebbero avuto, in politica , anni e anni di fortune. E nello stesso tempo incui formulo queste affermazioni mi viene il sospetto che questi "fortunati"non avessero la necessaria intelligenza per elevare, anche a volerlo, que-sto vulnus a progresso sociale. E forse non lo hanno manco riconosciutotale. Acireale ha consumato tutti i suoi crediti e non ritrova la sua nuovaidentità. È una pena vederla in questo stato. E qui riprendo il senso dellastima che unito a quello della fiducia, richiamato da Marcello Bonaventuranella sua ultima intervista, determinano e giustificano il nostro impegno perAcireale. Adesso è necessario contagiarlo, essere virali nel voler voltarepagina. Personalmente auspico che questo mutamento si compia in tuttele forze politiche. Maggioranza e opposizione devono confrontarsi autenti-camente sul piano delle diversità che le contraddistinguono. Diversamenteil prodotto non potrebbe che essere “anomalo”.Il cambiamento della destra serve alla sinistra e viceversa. Quello diCambiamo Acireale serve alla città. È vero, abbiamo vissuto mesi entusia-smanti, abbiamo avuto risposte inaspettate e tuttavia mi chiedo quale livel-lo di effettivo cambiamento si sia innescato. Voglio dire che se le risposte in termine di partecipazione sono animatedalla stima e fiducia che suscitano i protagonisti di CambiamoAcireale nonsono per niente soddisfatto: se così fosse abbiamo sostituito i “favori tradi-zionali” con i sensi di stima e di amicizia (e non è poca cosa) che i cittadinici riconoscono. E questo non va bene . E’ necessaria la condivisione ogget-tiva del progetto per le sue potenzialità, al di là dei soggetti che vi prendo-no parte che pure hanno la loro dose di importanza e di attenzione. Il cambiamento. Conosco personalmente tutti i componenti del comitato,tutti i candidati Sindaci e Nicola. Ognuno di questi soggetti, compreso chi viscrive, oggi è cambiato. È cambiato l'approccio con la politica, è emersa lapiena consapevolezza dello stato di gravità in cui ci ritroviamo. Tra questiquello che più mi ha affascinato è Nicola. Ho sempre creduto in lui, oggi hocapito di aver avuto ragione. Ho visto Nicola severo ed esigente: con sestesso prima che con altri. Ci sono tutte le premesse per fare bene, sononecessari sacrifici ed emozioni. I primi per ottenere i risultati, le seconde per alimentare l’impegno.La produzione economica dovrà tornare a essere il mezzo attraverso ilquale costruire il benessere sociale. Non più fine a se stessa. La sua corsadovrà avere l’obiettivo ultimo della qualità della vita. Perché vivere unamigliore esistenza genera una politica ottimale. E viceversa. A trarne van-taggio sarà, certamente, il progresso culturale dell’uomo che potrà vivereuna dimensione più contemporanea, quella del piacere sociale.

SALVO NICOTRA

” Il battito d'ali di una farfalla in Brasile

può provocare un uragano in Texas".

Acireale non cambierà, se la politica continuerà a dare risposte “pron-

to cassa” ai problemi della gente. Non cambierà, se gli acesi voteran-

no il faccendiere e non l’uomo delle istituzioni. Non ci sarà uno scat-

to di orgoglio reale se chi è abituato alla clientela non adotterà uno

schema diverso dal recente passato. Se le forze politiche ed i loro lea-

der non solleciteranno un processo di selezione della classe dirigen-

te fondato sulla capacità di interpretare i progetti e non di fare il “regi-

stro di cassa” della contabilità elettorale. Lo si faccia per convinzione

o per necessità, più semplicemente per capacità di leggere dentro i

tempi che viviamo, ma lo si faccia! Se financo l’apparato del partito

democratico(il più solido del paese) raccoglie, a distanza di poco più

di un anno dall’ultima verifica, solo il 18% alle primarie, significa che

i piccoli sistemi cittadini tradizional i(le cosiddette segreterie) posso-

no crollare nel giro di qualche giorno. E tu, caro Salvo, mi insegni che

Il battito d'ali di una farfalla in Brasile può provocare un uragano in

Texas" . O siamo capaci di guardare fuori da noi, oltre Acireale, o

moriremo ad Acireale(e con Acireale!). Questa sarà probabilmente l’ul-

tima tornata elettorale in cui il vecchio schema di raccolta del con-

senso continuerà a funzionare in parte. Non ci si faccia illusioni: o

(non ci si accontenta) si procede ora ad un processo di rottura nel cir-

cuito della rappresentanza o ci si ritroverà tra qualche anno ad anda-

re alla “ricerca del tempo perduto”, richiamando alla mente sterili mio-

pie. Proprio Nelson Mandela ci ha insegnato che non è invictus (mai

vinto) chi vince un' elezione ma chi ha la capacità di incidere real-

mente sui processi sociali. Il tempo è galantuomo e forse noi riusci-

remo ad essere previgenti e coraggiosi nel contempo. Crediamoci.

Antonio Coniglio

L’opinione di mAd

Il Coni Catania ha premiato Manzoni tra i protagonisti sportivi del 2012. Paternò. Il Coni Catania, affiancato dal Comune di Paternò, in testa ilSindaco Mauro Mangano e l’Assessore allo Sport Alessandro Cavallaro,ha organizzato oggi la tradizionale consegna delle prestigiose beneme-renze delle “Stelle al Merito Sportivo”; il riconoscimento insignito dal Coninazionale, è stato assegnato alla presenza del presidente del Coni Sicilia,Giovanni Caramazza, e Arturo Miglietta, Amministratore Delegato di ConiServizi. Sebastiano Manzoni è stato premiato per essersi prodigato nelportare in alto lo sport etneo, attraverso l’organizzazione di importanti

eventi sportivi nazionalie internazionali,(Campionati Italiani eCampionati del Mondo)e per l’attività svolta dalClub Scherma Acireale,vera fucina di campioni,non ultimi EnricoGarozzo e MarcoFichera; la Stella alMerito Sportivo gli èstata consegnata dalpresidente del ConiSicilia, Giovanni

Caramazza. “Ringrazio il Coni Sicilia per questo importante riconosci-mento – ha detto Sebastiano Manzoni – è un premio che mi spinge a faresempre meglio; ringrazio inoltre la Fis, Federazione Italiana Scherma e laFie, Federazione Internazionale della Scherma per avermi affidato unagrossa responsabilità quale quella di organizzare manifestazioni sportivecosì prestigiose come i Campionati Italiani Assoluti di scherma e iCampionati Mondiali Assoluti di scherma”.

Una ricerca dell’I.R.M.A. dimostra che il 20%

di casi di mononucleosi infettiva

non viene diagnosticato correttamente. Lo studio è stato oggetto di una tesi sperimentale di laurea

redatta da Italo Spina.

Negli ultimi 15 anni la medicina di laboratorio si è arricchita di una straordi-naria tecnologia che consente la diagnosi infettivologica diretta di virus ebatteri superando i limiti della ricerca anticorpale. Infatti gli anticorpi, essen-do prodotti dall’organismo e rimanendo in circolo per anni, si rivelano pocoutili nella diagnosi delle malattie invettive. Tradizionalmente la diagnosi d’in-fezione in atto si pone se sono presenti gli anticorpi di classe IgM, tuttaviaoggi la diagnosi infettivologica si effettua con l’esame colturale in caso d’in-fezioni batteriche oppurecon la ricerca in biologia molecolare qualora l’a-gente microbiologico sia un virus o alcuni batteri, come la chlamydia,chenon crescono nei terreni di coltura. Viceversa la ricerca degli anticorpi,se èpoco utile per la diagnosi delle malattie infettive, si dimostra essenziale pervalutare lo stato immunitario del soggetto nei confronti delle malattie infetti-ve come, ad esempio, nelle donne che devono affrontare una gravidanzaper valutare lo stato immune e quindi procedere con la vaccinazione anti-rosolia al fine di evitare che si possa contrarre tale infezione in gravidanza.Lo stesso dicasi per l’epatite B in cui la presenza di anticorpi anti-HBsdimostra che il soggetto è protetto nei confronti del virus.I metodi bio-molecolari si basano sull’estrema specificità del genoma dei vari organismi,compresi gli agenti infettivi,per cui l’esame ha un’elevata sensibilità e affi-dabilità dal punto di vista diagnostico. Infatti, la reazione di polimerizzazionea catena (polymerase chain reaction, PCR), consente di amplificare enor-memente il numero di molecole genomiche presenti nel campione renden-do il metodo estremamente sensibile. Lo si vede ad esempio con la ricercadiretta dell’antigene fecale dell’Helicobacter pylori, effettuata da molti labo-ratori con le cosiddette card, chiamate in gergo “saponette”, la quale è dota-ta si scarsa sensibilità mentre, al contrario, la ricerca biomolecolare in PCRdi questo batterio, responsabile di gastriti e anche di tumori gastrici, con-sente di evitare i numerosi falsi negativi che si hanno quando la ricerca del-l’antigene viene effettuata su “card”. Tra l’altro i virus dell’Herpes Family (dicui fa parte l’Epstein Barr Virus) producono nell’organismoun’infezionelatente la quale, in caso di deficit immunologici anche transitori, può dareluogo a reinfezioni con scarsi movimenti anticorpali.Questo accade, adesempio,nella sindrome da fatica cronicache si diagnostica tramite la ricer-ca dell’EBV-DNA essendo inutili gli anticorpi anti-EBV. Nella ricerca effettuata dall’I.R.M.A. su di 60 soggetti sono stati ricercati glianticorpi IgG e le IgM specifici contro il virus EBV, agente della mononu-cleosi infettiva e contemporaneamente è stato ricercato il DNA virale. L’esitodegli esami è schematizzato nella seguente tabella

Casistica dell’I.R.M.A.

Presente Assente

IgG anti EBV 24 36IgM anti EBV 0 60EBV-DNA 12 48

I risultati dimostrano chiaramente che solo tramite la ricerca del DNA viralesi potrà porre diagnosi certa d’infezione mononucleosica in atto consenten-do al medico di evitare la somministrazione di antibiotici che in tal caso sonoinutili (tranne in casi di sopravvenute complicanze batteriche le qualinon siriscontrano nelle reinfezioni). La ricerca, coordinata dalla dott.ssa AnnaMaria Roccazzello, ha dimostrato che 24 campioni presentavano anticorpianti EBV di isotipo IgG e nessun campione che presentava anticorpi di iso-tipo IgM. Poiché 12 campioni sono risultati positivi alla ricerca biomolecola-re, il medico avrebbe posto, in questi casi, una falsa diagnosi negativa diinfezione mononucleosica. Il metodo biomolecolare ha evitato quindi che su60 campioni si ponesse per 12 di essi (20% dei casi) una diagnosi erratad’infezione da EBV. In tali casi sarebbero stati prescritti senza motivo degliantibiotici dato che nei confronti delle infezioni virali questi farmaci, non sol-tanto sono inutili, ma sono perfino dannosi perché abbassano le difeseimmunitarie del soggetto attraverso la loro impatto sul microbioma intestina-le costituito da almeno 500 tipi diversi di batteri senza i quali non potremmovivere. Non per nulla la Sicilia è al primo posto in Italia per consumo di anti-biotici. Relatore del lavoro di tesi sperimentale è la prof.ssa FlorianaCampanile dell’Università di Catania.

Giovanni Tringali, direttore scientifico dell’I.R.M.A.

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Sabato 21 Dicembre 2013 7A ISK

AKIS: Anno IX, numero 17 del 21 Dicembre 2013 - Editore e Direttore Responsabile: Turi Consoli - Autor. n. 22 del 23/05/2005 del Tribunale di Catania - Sede: via M. di Casalotto 68 - 95025 AciS.Antonio Redazione: via Alliotta, 14 - 95024 Acireale - Tel.- Fax 095 7921059 – 347 5382517 - [email protected] - Tipografia-Litografia: “TM” di Mangano Venera - via N. Martoglio, 93 - S. VENERI-NA (CT) - Tel. 095 953455 - Site: www.akis-aci.com - www.akis-acionline.com - Elaborazione grafica, fotomontaggi e impaginazione: MP Graphic di Maurizio Pagano - Tel. 347 1433135 -Distribuzione e arretrati: 340 7152814 - Gli articoli pubblicati esprimono il pensiero dei rispettivi autori e non rispecchiano necessariamente la linea editoriale assolutamente indipendente della testata. La Direzione si riserva di pubblicare in tutto o in parte le foto, gli articoli e i servizi pervenuti, secondo le esigenze di spazio. Il materiale anche se non pubblicato non sarà restituito.A IS IL GIORNALE

DEL TERRITORIO

DELLE ACIK 272

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“L’ambiente che cura” E’ il titolo della lezione che il prof. Lamberto Maffei ha tenuto alla Zelantea.In Italia sono almeno un milione gli individui affetti di Alzheimer; nel mondo,36 milioni. Più precisamente circa il 10% degli uomini e donne sopra i 75anni; il 20% degli ottantenni; uno su due per i novantenni. La quota dei sog-getti affetti da demenza senile è sicuramente superiore a quella di cui si haconoscenza perché in molti non denunciano la malattia. Non c’è ancorauna cura possibile contro l’Alzheimer, ma prevenire e procrastinare l’avan-zamento di tale malattia è possibile. Nell’occasione è avvenuta la consegnadel diploma di socio d’onore Di seguito diamo lettura del discorso pronun-ciato dal Presidente dell’Accademia Zelantea, dott. Giuseppe Contarino,nel presentare l’illustre ospite.Esimio Presidente, ho il piacere di consegnarle il Diploma di Socio di Onoredell’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici. Il nostro Sodalizio è assai sobrionel concederlo. Nel suo caso, però, in considerazione della grande levatu-ra culturale e morale che la contraddistingue come scienziato e comeuomo, l’iniziativa è stata accolta con entusiasmo. Tra coloro che sono statieletti Soci di onore ne segnalo due: uno, di recente, l’arcivescovo diCatania, S.E. Mons. Salvatore Gristina, che saluto; l’altro nel 1985, il prof.Giuseppe Montalenti, che l’ha preceduta nella carica di Presidentedell’Accademia Nazionale dei Lincei e ha tenuto in questa sala una applau-dita conferenza. Tra i Lincei e gli Zelanti c’è una tradizione di amicizia checustodiamo gelosamente, tra le cose più belle , nella discrezione del nostrocuore. Una breve sintesi dei suoi alti meriti scientifici è stata riportata nelbiglietto di invito. Mi astengo, pertanto, dal ritornare sull’argomento, limitan-domi a sottolineare come Lei appartenga a quelle eminenti personalità cheonorano la scienza, prevista nel nostro Statuto. La ringrazio di avere accet-tato di stare tra noi.Esimio Presidente Maffei, il contesto che la società italiana sta vivendoripropone paradossalmente, quello del film The Truman Show, in cui unregista occulto dettava all’ignaro protagonista modi di pensare, libri da leg-gere, svaghi, amicizie e persino amori e parentele. Il potere delle idee vienequotidianamente sostituito con le idee del potere. Conseguenza: ”Oltre chediventare più poveri, siamo diventati più ignoranti”, come ha osservato Lei,all’inizio di questo mese, in occasione dei 410 anni di fondazione della suaprestigiosa Accademia. Già negli anni Settanta, Pasolini non esitò a parla-re di mutazione antropologica, Karl Popper di massificazione televisiva eJacques Maritain traeva la conclusione che “tutto ciò che facciamo, tutto ciòche sappiamo, lo dobbiamo a satana e alle sue mele di contrabbando”. Daallora, la realtà ha superato la profezia: non solo ciò che facciamo e ciò chesappiamo, ma persino ciò che siamo è gravemente condizionato da quellapartita di mele avariate. In una società liquida alla deriva, le Accademie sisforzano di offrire insostituibili momenti di verifica e di sintesi, di proclama-re la ricchezza feconda della gratuità, di aprire ai giovani nuovi orizzonti: inuna parola, di restituire speranza e frammenti di umanità, accendendo unapiccola, ma tenace e significativa luce nella notte buia.L’Accademia degli Zelanti è stata fondata nel 1671. Viene, cioè, dallo stes-so secolo che vide la nascita dell’Accademia dei Lincei. Una recente inda-gine la colloca tra le 13 più antiche d’Italia e tra le prime 3 di quelle miste,cioè le accademie di scienze, lettere e belle arti, preceduta soltantodall’Accademia dei Filergiti di Forlì (1574) e dall’Accademia dei Ricovrati diPadova, oggi Accademia galileiana di scienze, lettere ed arti.

Questa Biblioteca è il suo campo di battaglia. Qui l’Accademia svolge le suetornate pubbliche, accoglie convegni anche di rilevanza nazionale, mostre,conferenze e dibattiti stimolanti, studiosi in cerca di libri rari, studenti per leloro tesi, operai che vengono a leggere il giornali, ragazzi delle elementariche si accostano speranzosi al sapere. Venne realizzata, su progetto delsocio Mariano Panebianco, dall’ Amministrazione comunale, che conside-rava il Sodalizio, assieme al Palazzo di Città e alla Cattedrale, come l’e-spressione più alta della civiltà di Acireale. Stasera ricordiamo il centena-rio di costruzione dell’edificio, non per trionfalismo, ma per trarne auspiciper il futuro, affinché da un periodo in cui la cultura “ giace in un angolodimenticato delle stanze decisionali”, si possa ritornare a considerarla pre-ziosa risorsa, guida sicura, voce da ascoltare perché non inquinata da alcu-na forma di ambizione e di potere. Alle pareti di questa sala, la mostraorganizzata dai soci proff. Giovanni Continella e Stefano Figuera e dall’ar-ch. Antonio La Spina, offre una rapida sintesi del lavorio che sfociò, nelnovembre del 1913, nel completamento della sala centrale e delle due adia-centi, aperte al pubblico subito dopo le festività natalizie. Gli altri cinqueambienti verranno costruiti dal 1915 al 1918, cioè nel bel mezzo della primaguerra mondiale, quasi per esorcizzarne gli orrori. Mancava il pane, si pen-sava alla cultura. Oggi, la nostra Biblioteca vanta 100.000 libri, un Fondoantico con 56.000 volumi ricco di incunaboli a partire dal 1475, aldine acqui-state a Venezia nella prima decade del ‘500; edizioni fiorentine delle giunti-ne, frutto della migliore tradizione umanistica, oltre 1.000 manoscritti tra iquali i Canti Popolari, Il Ruggiero, l’Epistolario di Lionardo Vigo in 15 volu-mi con oltre 10.000 lettere; una ricca emeroteca con giornali fondamentaliper la conoscenza della storia siciliana come il Giornale Ufficiale di Siciliain 65 volumi, pubblicato a Palermo dal 1810 al 1861, reputato esemplareunico completo, una Pinacoteca con 376 tele e 750 disegni; collezioni numi-smatiche, archeologiche, naturalistiche e altro. Tutte le opere d’arte sonostate donate. L’Accademia dice di Acireale, è Acireale; come la città è incima ai suoi pensieri. Non possiamo soffermarci a leggere il passato.Questa lettura è edificante e consolatoria, ma è indispensabile guardare alpresente e, soprattutto, interrogarsi sul futuro. Che pone qualche perples-sità . La Zelantea è in crisi, non di lettori, non di libri, non di attività, non diriconoscimenti perché anzi, sotto tale profilo, proprio in questi giorni, l’ap-posita Commissione regionale, istituita per dare ordine alla famigerataTabella H, ha assegnato alla nostra Accademia il punteggio di 95 su 100,che, tra centinaia di Sodalizi culturali ed affini, la colloca al terzo posto. Caro prof. Maffei,… autorità, signore e signori, noi abbiamo l’ambizione didiventare sempre più parte integrante della vita sociale e culturale dellacittà. In passato, la vicinanza e la solidarietà del nostro Comune ci hannoaiutato a superare difficoltà non di poco momento. Adesso chiediamo l’ulti-mo sforzo: la sopraelevazione di questi locali, un tempo considerati impo-nenti e grandiosi, oggi inadeguati, e l’accorpamento del primo piano dell’at-tiguo liceo classico Gulli e Pennisi per esporre degnamente le opere d’arteche già possediamo. Possiamo dare di più per fare conoscere Acireale, incampo nazionale, ma solo se la classe politico-amministrativa lo vorrà. Da qui l’invito a pensare rosminianamente in grande. Fate che la nostrafede nell’intervento pubblico non si dimostri troppo ardita, se non temeraria.Aiutateci a realizzare le attese dell’opinione pubblica. La nostra Accademianon ha soltanto una gloriosa storia da raccontare, ma, soprattutto, il compi-to di scriverne una per il futuro per dare spessore e supporto alla civiltà diAcireale e della Sicilia.

ph Fabio Consoli

via S. Vigo, 94/98 - ACIREALETel./Fax: 095 5942958

[email protected]

Il sindaco di Acicatena, Ascenzio Maesano, la Giunta ed il Consiglio Comunale augurano a tutta la cittadinanzaun felice Natale e un prospero Anno Nuovo

Nuova fatica discografica per la band catanese Gibo & Evergreen.

In uscita il nuovo album dal titolo 10 che rappresenta gli hits del gruppo dal2001 al 2012. Il singolo “BABY” e’ scaricabile dai portali :Google Play-ITunes-E-Music da sin. Le voci soliste Anna Russo,Debora Messina,Gibo ele ballerine Giulia Scuderi,Debora Di Paola,Paola Grasso,GiuliaSapienza). Le coreografie del balletto sono state curate dalla prof.ssaDaniela Ardita della compagnia DANZAMICA di Acireale.

foto di Paolo Cavallaro

A partire dal prossimo numero una specifica scheda, cura-ta dal dott. Giovanni Tringali, spiega il significato degliesami di laboratorio e come prepararsi per il prelievo.Primo argomento: la Glicemia

Quanto tempo è trascorso! Forse questa notte non finirà!

Ogni giorno aspettiamo invano uno spiraglio di luce,

ma il nostro giardino rabbrividisce ormai allo sferzare del vento incessante.

Più non fiorisce ramo e i tronchi inariditi han perso ogni speranza.

Prego perché il sole ritorni ad illuminare l’orizzonte. A riaccendere battiti di vita in questi freddi mattini,

Vera La Rosa

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Sabato 21 Dicembre 20138 A ISK

Per conoscere da vicino il nuovo polo Tecnico-Professionale

Majorana Meucci nell’ambito del progetto “Scuola aperta” i docen-

ti e il personale della scuola incontreranno le famiglie nei giorni 18

e 29 gennaio 2014 dalle 15.30 alle 19.00 in Via Galvani 5 per la cur-

vatura TECNICA e in Via delle Terme 78 per la curvatura PROFES-

SIONALE

Il nuovo POLO TECNICO-PROFESSIONALE IS “Majorana –

Meucci” di Acireale presenta un ampio ventaglio di scelte specia-

listiche innovative e ampiamente richieste dal mercato del lavoro

e precisamente: due per il settore tecnico economico: marketing e sistemi informativi; due per il settore

professionale: manutenzione e servizi socio-sanitari.

Le specialità previste per il settore tecnico consentono l’accesso a tutte le facoltà universitarie ed in particola-re a quelle correlate ai settori dell’Economia, delle Scienze Politiche, della Giurisprudenza, delle Lingue, delManagement, dell’Informatica e del Marketing. Quelle previste per il settore professionale consentono un rapido

inserimento nel mercato del lavoro rappresentando la giusta scelta per quanti desiderano una rapida collocazio-ne operativa in settori altamente qualificati come quelli della manutenzione e assistenza tecnica nonché della con-sulenza professionale nei settori dell’energia elettrica, dell’elettronica, dell’impiantistica meccanico-termica-idraulicae dei servizi socio-sanitari, assistenza all’infanzia, assistenza agli anziani, infermieristica, comunità etc. L’Istituto gode di un personale docente stabile e altamente qualificato, di moderne risorse tecnologiche che com-

prendono laboratori multimediali, aule arieggiate luminose e accoglienti attrez-zate con postazioni multimediali, laboratori di chimica, fisica, elettronica, elettro-tecnica, meccanica, sistemi plc, domotica, impianti termotecnici e idrici, teleco-municazioni, informatica, palestra coperta, palestra scoperta, corsia salto inlungo, area fitness, salone delle conferenze-biblioteca, area break con distribu-tori automatici, ampi spazi esterni a verde per parcheggio, ricreazione e sicurez-za. L’Istituto al fine di agevolare lefamiglie prevede al primoanno di corso la parziale for-

nitura gratuita dei libri di

testo. Inoltre appositi corsi vengono annualmente previsti per ilpotenziamento delle lingue comunitarie (certificazioni Trinity,

Delf, Dele), dell’informatica (certificazione ECDL) e per la prepa-razione ai test di accesso alle università.

Come negli anni precedenti la Società Cooperativa Natura Verde non smette mai di stupirci con le sue novità

progettate e realizzate dal dott. Salvatore Scuto. Oltre a realizzare splendide scenografie l’inventiva del tito-

lare non smetterà di stupirvi con altri temi che, in occasione delle feste natalizie, vi saranno proposti dopo

una vostra visita nella location di Aci S.Antonio, via Giacomo Matteotti 5/a (circumvallazione) nei giorni 14-

15-21 e 22 Dicembre dalle ore 9,30 alle 13 e dalle 16,30 alle 20.

GIARRE

Auguri

Oggetto: “F²: la Fisica al Ferraris . Scienza, Costruzioni e Tecnologie L’IISS “Galileo Ferraris” di Acireale ha organizzato la sesta edizione della mostra inte-rattiva temporanea sui temi della scienza, delle costruzioni e delle applicazioni tecno-logiche dal titolo “F²: (leggi F al quadrato) LA Fisica al Ferraris. Scienza, Costruzioni eTecnologie”. Le edizioni precedenti hanno riscosso un notevole successo, tenuto contoche i visitatori sono stati circa duemila.La mostra è stata organizzata da uno staff di

docenti dell’istituto coordinata dal Dirigente Scolastico Prof.ssa Patrizia Magnasco, con la direzione scientifi-ca del Prof. Mario Grasso. Il lavoro è stato supportato dal Dott. Francesco Bevacqua, esperto esterno di stru-mentazione scientifica. La mostra si è avvalsa della collaborazione del Dott. Angelo Pagano Direttore delINFN sezione di Catania . Oltre alle sezioni riguardanti il giocattolo scientifico e musicale, la fisica da Galileoa Ferraris e le energie rinnovabili, potranno erano visitabili le sezioni riguardanti la matematica, la chimica, labiologia, le scienze della terra, la robotica, lo studio del suono e della multimedialità, il planetario digitale ed unanuova sezione dedicata alle telecomunicazioni con apparecchi radioamatoriali. E’stata presentata anche la tecno-logia Grid ed i percorsi di approfondimento collegati alla sezione Costruzioni, ambiente e territorio “ Brunelleschi”,aggregata al Ferraris, con gli stand relativi a: Rilievo satellitare; Progettazione 3D;Beni culturali, fotografia e grafica;Ilcalcestruzzo. Come nelle precedenti edizioni, le guide scientifiche sonostate gli studenti del “Ferraris” e dellescuole medie dell’Hinterland che hanno aderito al progetto “Piccole Guide Crescono”. Inoltre si è tenuta unarappresentazione del laboratorio teatrale dell’istituto dal titolo “ Un atomico…convegno” di Francesco Bevacqua, acura dei proff. Luisa D’Antoni e Davide Gullotta, mentre il Direttore dell’I.N.F.N Sezione Catania, dott. Angelo Paganoha tenuto una dotta conferenza dal titolo : “ Archimede: lo scienziato, il cittadino e l’inventore”

Nella giornata dell’11 Dicembre scorso, giornata denominata “SCUOLA

APERTA”, i genitori dei piccoli alunni dell’Istituto Comprensivo “FabrizioDe Andrè” sono stati accolti dal Dirigente Scolastico, prof.ssa VeneraEleonora Russo, e dai Docenti per essere guidati alla scoperta dellenumerose attività curriculari ed extracurriculari che compongono l’offertaformativa. Nell’occasione sono stati consegnati gli attestati Cambridge allapresenza delle autorità cittadine e del Responsabile dell’Ente Formatore.I genitori hanno assistito ai Laboratori di “Prelettura”, “Prescrittura”,“Inglese con insegnate madrelingua”, “Latino”, “Tecnologia”, “Musica”,“Espressività”, “Teatro”, “Motoria”, “Riciclaggio”, “Culinaria”, “Gioco-sport”con lezioni realizzate con le LIM ed altri strumenti multimediali (TIC).

L’Associazione Culturale “Voli Pindarici” di Aci S.Antonio propo-ne e organizza due simpatiche iniziative: una gita di un giorno alPresepe Vivente di Castanea delle Furie (Me) per domenica 29dicembre ed un Tour in giro per Mozia, Marsala, Erice, PresepeVivente di Custonaci, Mazara del Vallo passando per le vie delsale e del vino…e dell’arte” (4 giorni dal 3 al 6 gennaio 2014. Perle adesioni rivolgersi al n° 349 8407204 - 339 7624238 - [email protected] – www.associazionevolipindarci.it

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Sabato 21 Dicembre 2013A ISK 9

Favole Siciliane è una azienda di export. Nasce dal desiderio di pro-muovere l'eccellenza della produzione gastronomica, vinicola edartigianale della Sicilia attraverso un ampio raggio di prodotti, tuttisintesi di gusto e tradizione. Una costante attenzione, ricerca e sele-zione della "tipicità" regionali ci permette di offrirvi un servizio per-sonalizzato, attento e competente nell'individuare le migliori propo-ste e idee regalo, per fornirvi un'esclusiva possibilità di scelta tra ledimensioni multiple della Sicilia.

Favole Siciliane Un cordiale, quanto basta, on.le Nello Musumeci èstato il leit motive dell’inaugurazione della nuova

sede di “associazione Aci S.Antonio Riparte”. Lasolita folla che l’amico e politico raccoglie, i solitidiscorsi d’amicizia e speranza e, alla fine, manon te l’aspettavi, la visita di cortesia del sindacoCaruso seguito dal presidente del consiglio

Scuderi e da alcuni assessori e consiglieri dellamaggioranza. Buon viso a cattivo gioco? No, di certo,

conoscendo profondamente l’on.le Musumeci che si èsubito reso protagonista anche di una visita agli stands che l’amministra-zione aveva predisposto nella piazza e nel corso principale per il Natale.Tutto bene quel che finisce bene….è augurabile, certamente, ma le confe-

renze e i raduni dei belligeranti santontonesi ( Cutuli e Caruso) che non sisono scambiati caramelle nei giorni scorsi ma riunioni e adunanze deirispettivi schieramenti a suon di “parole e accuse” lasciano perplessi e pocosperanzosi di un roseo avvenire. Non sappiamo di chi sono le colpe e/o leragioni: sappiamo solo, e lo speriamo, che qualsiasi verità ha sempre unadoppia faccia, come la moneta metallica … tutti hanno ragione e tutti hannotorto. Ma stavolta, chi ci lascia le penne è il cittadino santantonese chedovrà subire, probabilmente, l’onta del dissesto e, soprattutto, di un esbor-so di imposte e tasse fuori dell’ordinario. Che il Bambino Gesù li ravveda entrambi … T.C.

Il territorio etneo al centro del terzo incontro autunnale

dell’associazione Sto.Cu.Svi.T di Santa VenerinaLo scorso 28 novembre, nei locali dell’associazione Sto. Cu. Svi. T. (Storia,Cultura e Sviluppo Territoriale) di Santa Venerina), si è tenuto il terzo incon-tro del ciclo “Giovediamoci, Incroci di saperi e sapori”. Protagonista dellaserata è stata la più importante delle risorse territoriali siciliane: l’Etna.“L’eruzione perfetta 2002/2003”, un video spettacolare realizzato per la Raida Alessandro Bonaccorso, Marco Neri e Giovanni Tomarchio, è stato man-dato in onda all’inizio della conferenza. Domenico Strano, presidente dellasuddetta associazione, ha rivolto i saluti al nutrito gruppo di intervenuti eha passato il timone al prof. Giovanni Vecchio, il quale ha subito presenta-to il cantautore (grazie al Centro di Formazione Musicale ETRA di Linera)Antonio Monforte. L’ospite ha poi deliziato il numeroso pubblico con la suamusica originale con testo dialettale, delicata prima ed esplosiva poi, peraltri tre momenti durante il corso dell’evento. “Comunità in festa” è il titolodel saggio di Domenico Strano che subito dopo è stato presentato e cheaffronta la tematica delle feste popolari-religiose, in particolare del nostroterritorio. L’autore ha spiegato ampliamente i motivi per cui ha voluto scri-vere questo testo, cosa lo ha spinto a farlo (avendo per ben quattro annipartecipato ai comitati dei festeggiamenti patronali) e l’importanza che perlui ha la tradizione popolare, purché si salvaguardino gli aspetti di spiritua-lità e carità e si evitino gli eccessi, l’ostentazione e le superstizioni. TeresaMaccarrone e Franco Cannata, sempre presenti e partecipanti a questiappuntamenti, hanno letto alcuni estratti del saggio. Il secondo momentodella serata ha avuto per argomento “Distretti turistici e territoriali dell’Etna”ed è stato aperto con l’esposizione della tesi di laurea in economia e com-

mercio della concittadina Melita Murabito su “Distretto Mare dell’Etna”,discussa nell’Università di Catania nel 2012. La dott.ssa ha precisato che ilcomune di Santa Venerina fa parte del distretto Mare dell’Etna, che nelleprevisioni progettuali avrebbe dovuto comprendere i comuni dell’area cheva da Acicastello a Calatabiano dal mare alla montagna ed Enti privati delmedesimo territorio. Invece non tutti i comuni si sono aggregati ed è venu-ta fuori un’adesione a “macchia di leopardo”, spesso senza valida giustifi-cazione; inoltre pochi Enti privati hanno aderito (uno solo di S. Venerina, purin presenza di una quantità significativa di ditte e agenzie varie). Il motivoper cui ciò è accaduto lo ha illustrato il prof. Rosario Faraci (a sx nella foto),docente ordinario e presidente del corso di laurea in Economia aziendalenell’Università di Catania, ideatore del progetto “Mare dell’Etna”, assieme aldott. B. Puglisi. Egli ha spiegato che le anomalie riscontrate dipendonosoprattutto da scelte politiche di ciascuna amministrazione, più o menolegata ad esponenti politici vari ed ha constatato che: <<dove arriva la poli-tica l’uomo non ha potere>>. Tuttavia, ha invitato i singoli e le associazionilocali, tenuto conto del vasto patrimonio culturale e delle risorse turistiche,ad operare dal basso per sollecitare una valida articolazione del distretto ela sua valorizzazione. La terza e ultima parte è stata dedicata a SebastianoD’Aquino, escursionista per passione, che ha presentato e commentatouna serie di immagini di vari sentieri naturalistici nel nostro Etna, supporta-to dalla lettura di alcune note di diario dello stesso D’Aquino, scritte “acaldo” quando ancora risultavano vive le emozioni che quelle escursioniavevano suscitato, e lette dalla Maccarrone e da Cannata. Suggestive leimmagini, interessante ed educativa la testimonianza del suo amore per lanatura e le bellezze da esplorare nel nostro territorio. Infine sono stati ricor-dati i successivi appuntamenti di “GioVediamoci” offerti dall’associazioneculturale Sto. Cu. Svi. T.: giorno 12 dicembre alle 18,00, la presentazionedel romanzo “Prigioniera” della giornalista Maria Cristina Torrisi con l’inter-vento dell’avv. Anna Ruggieri e dello psicologo Giuseppe Greco nonchédell’autrice, e l’ultima serata del ciclo di incontri autunnali il 19 Dicembrecon la Comunità “Giovanni XXIII” di Linera e l’opera “Dov’è Pinocchio? Unascuola di teatro che diventa scuola di vita” di Laura Lubatti, l’incontro con ilpresepista locale Franz Pilleri, autore di un grande presepe stabile in viaArchimede 26 a S. Venerina, e un momento di fraternità con i “Giochi dalMondo” a cura del gruppo ludico omonimo. Anche questo terzo evento si èconcluso tra gli applausi del pubblico e con l’assaggio dei prodotti tipici delterritorio e della stagione autunnale.

Nhora Caggegi

URBAN DESIGN IN CONTEST “NEW URBAN RACK” Concorso di idee per Giovani professionisti e studenti.

Cerimonia di premiazione ed inaugurazione mostra elaborati presentati. IlRotary Club di Acireale, a seguito del convegno su infrastrutture e mobilità,svoltosi il 23 febbraio u.s. ed al protocollo d’intesa stipulato con l’ammini-strazione comunale della Città di Acireale, ha organizzato una iniziativavolta a coinvolgere le nuove generazioni. Il tema del concorso di idee èstato “La rastrelliera”, elemento semplice, capace di razionalizzare il conte-sto urbano, rendendoloordinato e stimolandol’uso della bicicletta, sim-bolo forte di trasportopulito, silenzioso edoltremodo salutare , allabase della mobilità delfuturo. L’iniziativa inten-de suggerire l’utilizzo dimezzi alternativi di loco-mozione per favorirel’impiego di sistemi cicla-bili all’interno della cittàcon idee idonee per ilcontesto urbano del cen-tro storico di Acireale. IlConcorso, rivolto a studenti, giovani laureati in ingegneria ed architettura eiscritti agli albi professionali degli Ordini delle medesime categorie profes-sionali ha avuto un ottimo successo sia per la qualità degli elaborati prodottisia per la volontà dimostrata dai giovani concorrenti di volersi mettere aconfronto, elementi che rappresentano alcune delle finalità dello stessobando emanato dal Rotary Club di Acireale e rivolto alle nuove generazio-ni, stimolandole alla "cittadinanza partecipata" nei processi di trasformazio-ne dell'ambiente urbano, affinché le stesse, potendosi esprimere libera-mente, possano evidenziare le capacità professionali acquisite proiettan-dosi nel mondo lavorativo senza timore di essere giudicati e con propostevalide, innovative e di qualità. La cerimonia di premiazione del Concorso siè tenuta nell’Antisala Consiliare del Palazzo di Città di Acireale, a cui èseguita l’inaugurazione della mostra delle proposte progettuali elaboratedai partecipanti. ph Fabio Consoli

All’inaugurazione dell’anno sociale della Fidapa, in una affollatissima sala convegni del Resort S. Biagio, si è parlato dell’”Etna Patrimoniodell’Umanità”. La Presidente Vera Pulvirenti, accennando alla “mission” e scopi dell’Associazione come movimento di opinione e informazione, nell’ambitodel tema nazionale “Ruolo e finalità dell’Associazione in una società in continua evoluzione”, ha voluto organizzare il convegno “su un evento che riguar-da un’evoluzione positiva del modo con cui gestiamo il territorio in cui viviamo, e, cioè lanomina dell’area etnea “Patrimonio dell’Umanità” da parte dell’Unesco con conseguenti effet-ti e ricadute certamente positivi, di questo importante traguardo raggiunto dal nostro territo-rio”. A seguire si sono avvicendati illustri relatori: il vulcanologo prof. Mario Cosentino, hatrattato i fenomeni che nel tempo si sono manifestati nel nostro vulcano; il dirigente della fore-stale Dott. Ettore Foti, si è invece soffermato sulla problematica delle numerose discaricheesistenti sull’Etna ed ha sollecitato i sindaci dei comuni del Parco a coordinarsi tra loro e conil suo ufficio per studiare una adeguata soluzione; la dott.ssa Marisa Mazzaglia, Presidentedel Parco dell’Etna, la quale assieme al dott. Foti ha curato la pratica per l’inserimentodell’Etna nella lista Unesco del Patrimonio dell’Umanità, prospettando anche lei la comples-sità dell’attuale situazione riguardo le microdiscariche esistenti nelle pendici del vulcano. Laserata è stata arricchita con le suggestive immagini dei documentari di Giovanni Tomarchio.E’ seguito un interessante dibattito incentrato sul tema dell’eliminazione delle discariche, conl’intervento del Sindaco di Acireale avv. Nino Garozzo e di Nicolosi il dott. Nino Borzì, eancora dell’avv. Giovanbattista Spampinato e del dott. Ugo Scelfo, autore, tra l’altro, del sal-vataggio dei Monti Neri dallo scempio dell’edilizia selvaggia, nonché dell’onorevole BasilioCatanoso. Per chiudere la dott.ssa Eugenia Bono, Presidente della Fondazione, che cogliendo l’occasione ha lanciato l’idea di un concorso nazionale pergiovani laureandi, e la dott.ssa Eleonora Caserta, Presidente Distrettuale che ha parlato dell’impresa giovani. ph Fabio Consoli

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