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ORGANE MENSUEL DU SAVT - Syndicat Autonome Valdôtain des Travailleurs N»4 MAI I 989 - 5eme année - Nouvelle série - Expédition abonnement groupe postal 3° (70%) MAGGIO FESTA DEL LAVORO Organizzata da CGIL- CISL-SAVT-UIL si è svolta in Piazza Chanoux come vuo- le la tradizione la festa del 1° maggio anche nella piccola Valle d'Aosta. Le centinaia di manifestazioni e iniziative che pi sono svolte in tutto il pae- se hanno dimostrato quanto sia radicato nella coscienza dei lavoratori e dei pensionati il valore della festa internazio- nale del lavoro. È stata una festa dove si è voluto innanzitutto ricorda- re il patrimonio comune di va- lori della vita sindacale, caratterizzata da lotte per la democrazia e la libertà. È be- ne non dimenticare quanta fatica e quale prezzo sono costati questi irrinunciabili va- lori a intere generazioni di la- voratori e cittadini. Sta per terminare un'altro secolo, eppure, vi sonotutt'o- ra grandi problematiche so- ciali, ambientali, economiche che sono aperte e non han- no trovato soluzioni accetta- bili. Sono questi argomenti che non possono e non de- vono Lasciare indifferente nessuno. Ha quindi fatto be- ne il sindacato a mettere al centro dei discorsi i temi DEL- LA PACE, DELLA SOLIDA- RIETÀ, DELL'AMBIENTE, riaffermando un impegno co- mune per contribuire alla so- luzione di queste gravi questioni che tuttora affliggo- no gran parte dell'umanità. In primo luogo la pace. È naturalmente positivo il fatto che tra le Superpotenze si sia creato una maggiore disten- sione rispetto al passato e che finalmente affiori una volontà di dialogo che auspichiamo prosegua anche nel futuro. di F. Curtaz Pur tuttavia il processo ri- mane lungo e difficoltoso, pieno di incognite. Esso non assicura una pace consolida- ta e duratura, che non potrà realizzarsi finché esisteranno situazioni che generano ten- sioni, come le costruzioni di armi, lo sfruttamento indiscri- minato delle risorse, il conflit- to dei globo tra un nord ricco e un sud povero, la mancan- za del diritto per ogni popo- lo ad esistere ad aveie una terra ed a autogovernarsi, l'hapartheid, la mancanza di libertà e la negazione dei di- ritti sindacali. Per quanto riguarda i te- mi sociali e la solidarietà è ne- cessario che il sindacato operi perché vengano scon- fitte le logiche corporative fat- te di piccoli egoismi, che portano esclusivamente ad un individualismo negativo, che prevale troppo spesso sul principio di solidarietà, che deve rimanere un mo- mento fondamentale della vi- ta sociale e sindacale. Il governo anzichè adot- tare una politica di riforma per il risanamento finanziario dello Stato, introduce nuove inique tassazioni sui lavorato- ri e sui pensionati, mettendo in discussione lo stato socia- le e la sua base solidaristica con l'applicazione di nuovi tickets sulla salute e attraver- so inaccettabili proposte di modifiche pensionistiche. A queste misure è stato dato, da parte del sindacato con- federale, una risposta ade- guata con lo sciopero generale del 10 maggio, che ha visto una adesione mas- siccia dei lavoratori e dei Pensionati. Si dovrà ora con- 2 Pensioni Riversibilità 3 Note Sociali Comunicato stampa Premio Produttività Enel Coin des lecteurs Pensionamento in siderurgia 4 Assegno per il nucleo familiare Contingenza: gli aumenti Piano Sanitario Nazionale La pensione di anzianità non si tocca W. Riblan R. Zublena Orsini Zublena A. Fassin F Roux L. G rigoletto F. Roux tinuare la battaglia, perché queste misure non vengano attuate e far sì che il risana- mento dello Stato non passi solamente attraverso politi- che che colpiscono i lavora- tori e le fasce più deboli. L'ultima questione sulla quale il sindacato ha posto l'accento è l'ambiente. Qui non si tratta di correre dietro alla moda 0 di farsi prendere dal panico la pro- Ottaviano Del Truco ha dichiarato che non si aspettava un successo co- sì generalizzato ed esteso dello scio- pero del 10 maggio scorso. Non era probabilmente il solo ad essere dub- bioso sul numero delle adesioni alla giornata di astensione dal lavoro. Le dichiarazioni di Del Turco da un lato e l'imprevisto numero di aderenti alla giornata «di lotta» dall'altro pongo- no una questione sulla quale il sinda- cato farà bene ad interrigarsi in futuro. Nella sua dichiarazione Del Turco ha implicitamente ammesso le difficoltà del sindacato di gestire una base so- ciale assai modificata rispetto a quel- la che in passato era capace di di E. Pastoret va conferito in passato una rappresen- tatività qualitativa che si traduceva in grande elemento diforza e quindi di contrattazione al sindacato. C'è stata ad un certo punto una in- versione di tendenza legato appunto all'avvento di una nuova «cultura» pro- dotta da categorie sociali in via di af- fermazione e fino ad allora scarsamente considerate dalle OO.SS. Non c'è pertanto da stupirsi se nel- le battaglie degli ultimi anni il sindacato si è trovato spesso isolato ed ignorato da una grande quantità dei lavoratori che esso pretendeva rappresentare se- condo un assioma superato. Perché se è vero che i problemi dei dipendenti sentanze dei lavoratori hanno avuto la possibilità, attraverso le loro organiz- zazioni, di incanalare il malcontento ge- nerale in una giornata significativa apportatrice di buoni motivi di riflessio- ne futura. Va però rifiutato l'atteggiamento di coloro che dicono che tale successo andrà «gestito». Esso andrà studiato, analizzato, capito. Attraverso un volen- teroso esame di quanto è accaduto il 10 maggio il sindacato può e deve av- viarsi all'abbandono di posizioni trop- po sclerotizzate per interpretare in modo più dinamico l'evolversi della no- stra società. L'opera di mediazione tra 11 potere politico e il cittadino, compito blematica dell'ambiente è una cosa seria e il sindacato deve dedicare a questo ar- gomento un tempo maggio- re e una riflessione adeguata. L'inquadramento, il caos ed il traffico della città, la di- stribuzione e lo sfruttamento caotico e incontrollato delle ri- sorse. Sono queste alcuni ar- gomenti che non si possono più ignorare, la posta in gio- co è enorme, il rischio è di consegnare alle future gene- razioni un mondo invisibile. Crediamo che continuare a festeggiare in libertà il 1° maggio sulle Piazze, resti ne- cessario, anche per tenere alta la tensione e avere la consapevolezza che con questi problemi dovremo tutti fare i conti. Ma anche con la certezza che il sindacato può dare un grosso contributo per la risoluzione di queste problematiche. paralizzare il paese con scioperi forte- mente caratterizzati dal punto di vista politico. Cosa significa parlare di ba- se sociale modificata? Significa render- si conto, tout-court, che la cultura operaia dei tempi passati si è progres- sivamente trasformata fino ad annac- quarsi in una società post-industriale come la nostra dove il benessere è vieppiù generalizzato e diffuso. Attual- mente, infatti, i proletari possiedono l'automobile come i disprezzati borghe- si, i loro figli vestono «griffes» rese ac- cessibili alla stragrande maggioranza dei cittadini di estrazione operaia: in ogni appartamento gli apparecchi TV e rimpianto HI FI costituiscono ele- menti d'arredamento indispensabili per tutti. La terziarizzazione progressiva del- la popolazione ha spogliato i cittadini di un'ideologizzazione legata alle atti- vità contadine ed operaie. Si è venuto affermando una nuova cultura, essa è ancora tutta da analizzare e da capire ma non si può far finta che essa non esista e che non sia legata a catego- rie sociali portatrici di tensioni ed inte- ressi diversi da quelli che il sindacato era abituato a gestire e dibattere. Ciò ha fatto sì che si perdesse quel- la che era una caratteristica delle lotte passate: la solidarietà tra categorie aderenti alle organizzazioni. Questo importante elemento ave- Alfa Romeo interessano tutti, è altret- tanto vero che non si può pretendere che ai dipendenti statali, ai ferrovieri, ai pompieri e ai messi comunali freghi più di tanto dei problemi dei dipendenti Alfa. Un chiaro esempio di indifferen- za rispetto a certi problemi l'abbiamo qui in Valle dove la sorte dei lavoratori DeltaCogne interessa marginalmente il resto della popolazione. Questo sono esempi banali che di- mostrano però come la base sociale forte e compatta sulla quale operava il sindacato si sia ridotta e che questo ridimensionamento abbia influito sul- la rappresentatività del sindacato stesso. Alla luce di questo qual'è il proble- ma nuovo che lo sciopero del 10 mag- gio ha posto proprio grazie al suo notevole successo? Essenzialmente che la gente ha ancora capacità di ag- gregazione ed è in grado di alzare la sua voce quando la presunzione dei governanti cerca di umiliarla più del le- cito. Il successo dello sciopero è do- vuto alla concomitanza di tanti e vari stati d'animo che hanno trovato un mo- mento di coagulo di fronte alla proter- via di uno Stato che di punto in bianco ha rinnegato un patto sociale pluri- decennale per sostenere il quale i la- voratori avevano versato con continuità i dovuti contributi. Grazie a questo cla- moroso autogoal dei politici le rappre- precipuo del sindacato, deve ormai passare attraverso il superamento di steccati ideologici che troppo spesso hanno portato il sindacato alla consi- derazione che esistessero dei lavora- tori con la maiuscola ed altri da non considerarsi degni che di un'attenzio- ne marginale. Rifiutarsi di operare in tal senso significherebbe allontanarsi sempre più dalla realtà. Le adesioni al- lo sciopero sono venute dalle catego- rie sociali più disparate e ciò deve far riflettere e far capire che non è il be- nessere raggiunto da vasti strati della popolazione che deve spaventare se esso è lecitamente conquistato. È piut- tosto la miseria che va combattuta ed eliminata. Questo non è però un obiet- tivo raggiungibile dichiarando guerra a certe categorie per ergersi a difen- sori di altre, finalizzando, tra l'altro, certe scelte al conseguente successo di adesione che da tali scelte potrebbe- ro derivare. Ora dalle Organizzazioni Sindacali ci aspetta una prova di ma- turità che rifiuti le facili tentazioni qua- le ad esempio quella di arrogarsi la rappresentatività di categorie sociali che per il momento casualmente il 10 maggio si sono trovate insieme in piazza. Si tratterà di dimostrarsi innanzitutto capaci di legittimare con riflessioni one- ste e scelte oculate il successo che è stato tributato alle scelte del 10 maggio.

I 5eme année 1° MAGGIO FESTA DEL LAVORO H©win.savt.org/Reveil/1989/19890500.pdfto dei globo tra un nord ricco e un sud povero, la mancan-za del diritto per ogni popo-lo ad esistere

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Page 1: I 5eme année 1° MAGGIO FESTA DEL LAVORO H©win.savt.org/Reveil/1989/19890500.pdfto dei globo tra un nord ricco e un sud povero, la mancan-za del diritto per ogni popo-lo ad esistere

ORGANE MENSUEL DU SAVT - Syndicat Autonome Valdôtain des Travailleurs N » 4 M A I I 9 8 9 - 5 e m e a n n é e - Nouvelle série - Expédition abonnement groupe postal 3° (70%)

1° MAGGIO FESTA DEL LAVORO H ©Organizzata da CGIL-

CISL-SAVT-UIL si è svolta inPiazza Chanoux come vuo-le la tradizione la festa del 1°maggio anche nella piccolaValle d'Aosta. Le centinaia dimanifestazioni e iniziative chepi sono svolte in tutto il pae-se hanno dimostrato quantosia radicato nella coscienzadei lavoratori e dei pensionatiil valore della festa internazio-nale del lavoro.

È stata una festa dove siè voluto innanzitutto ricorda-re il patrimonio comune di va-lori della vita sindacale,caratterizzata da lotte per lademocrazia e la libertà. È be-ne non dimenticare quantafatica e quale prezzo sonocostati questi irrinunciabili va-lori a intere generazioni di la-voratori e cittadini.

Sta per terminare un'altrosecolo, eppure, vi sonotutt'o-ra grandi problematiche so-ciali, ambientali, economicheche sono aperte e non han-no trovato soluzioni accetta-bili. Sono questi argomentiche non possono e non de-vono Lasciare indifferentenessuno. Ha quindi fatto be-ne il sindacato a mettere alcentro dei discorsi i temi DEL-LA PACE, DELLA SOLIDA-RIETÀ, DELL'AMBIENTE,riaffermando un impegno co-mune per contribuire alla so-luzione di queste graviquestioni che tuttora affliggo-no gran parte dell'umanità.

In primo luogo la pace. Ènaturalmente positivo il fattoche tra le Superpotenze si siacreato una maggiore disten-sione rispetto al passato e chefinalmente affiori una volontàdi dialogo che auspichiamoprosegua anche nel futuro.

di F. Curtaz

Pur tuttavia il processo ri-mane lungo e difficoltoso,pieno di incognite. Esso nonassicura una pace consolida-ta e duratura, che non potràrealizzarsi finché esisterannosituazioni che generano ten-sioni, come le costruzioni diarmi, lo sfruttamento indiscri-minato delle risorse, il conflit-to dei globo tra un nord riccoe un sud povero, la mancan-za del diritto per ogni popo-lo ad esistere ad aveie unaterra ed a autogovernarsi,l'hapartheid, la mancanza dilibertà e la negazione dei di-ritti sindacali.

Per quanto riguarda i te-mi sociali e la solidarietà è ne-cessario che il sindacatooperi perché vengano scon-fitte le logiche corporative fat-te di piccoli egoismi, cheportano esclusivamente adun individualismo negativo,che prevale troppo spessosul principio di solidarietà,che deve rimanere un mo-mento fondamentale della vi-ta sociale e sindacale.

Il governo anzichè adot-tare una politica di riformaper il risanamento finanziariodello Stato, introduce nuoveinique tassazioni sui lavorato-ri e sui pensionati, mettendoin discussione lo stato socia-le e la sua base solidaristicacon l'applicazione di nuovitickets sulla salute e attraver-so inaccettabili proposte dimodifiche pensionistiche. Aqueste misure è stato dato,da parte del sindacato con-federale, una risposta ade-guata con lo scioperogenerale del 10 maggio, cheha visto una adesione mas-siccia dei lavoratori e deiPensionati. Si dovrà ora con-

2 Pensioni Riversibilità

3 Note SocialiComunicato stampaPremio Produttività EnelCoin des lecteursPensionamento in siderurgia

4 Assegno per il nucleofamiliareContingenza: gli aumentiPiano Sanitario NazionaleLa pensione di anzianitànon si tocca

W. Riblan

R. ZublenaOrsini ZublenaA. Fassin

F Roux

L. G rigoletto

F. Roux

tinuare la battaglia, perchéqueste misure non venganoattuate e far sì che il risana-mento dello Stato non passisolamente attraverso politi-che che colpiscono i lavora-tori e le fasce più deboli.

L'ultima questione sullaquale il sindacato ha postol'accento è l'ambiente.Qui non si tratta di correredietro alla moda 0 di farsiprendere dal panico la pro-

Ottaviano Del Truco ha dichiaratoche non si aspettava un successo co-sì generalizzato ed esteso dello scio-pero del 10 maggio scorso. Non eraprobabilmente il solo ad essere dub-bioso sul numero delle adesioni allagiornata di astensione dal lavoro.

Le dichiarazioni di Del Turco da unlato e l'imprevisto numero di aderentialla giornata «di lotta» dall'altro pongo-no una questione sulla quale il sinda-cato farà bene ad interrigarsi in futuro.

Nella sua dichiarazione Del Turcoha implicitamente ammesso le difficoltàdel sindacato di gestire una base so-ciale assai modificata rispetto a quel-la che in passato era capace di

di E. Pastoret

va conferito in passato una rappresen-tatività qualitativa che si traduceva ingrande elemento diforza e quindi dicontrattazione al sindacato.

C'è stata ad un certo punto una in-versione di tendenza legato appuntoall'avvento di una nuova «cultura» pro-dotta da categorie sociali in via di af-fermazione e fino ad allorascarsamente considerate dalle OO.SS.

Non c'è pertanto da stupirsi se nel-le battaglie degli ultimi anni il sindacatosi è trovato spesso isolato ed ignoratoda una grande quantità dei lavoratoriche esso pretendeva rappresentare se-condo un assioma superato. Perché seè vero che i problemi dei dipendenti

sentanze dei lavoratori hanno avuto lapossibilità, attraverso le loro organiz-zazioni, di incanalare il malcontento ge-nerale in una giornata significativaapportatrice di buoni motivi di riflessio-ne futura.

Va però rifiutato l'atteggiamento dicoloro che dicono che tale successoandrà «gestito». Esso andrà studiato,analizzato, capito. Attraverso un volen-teroso esame di quanto è accaduto il10 maggio il sindacato può e deve av-viarsi all'abbandono di posizioni trop-po sclerotizzate per interpretare inmodo più dinamico l'evolversi della no-stra società. L'opera di mediazione tra11 potere politico e il cittadino, compito

blematica dell'ambiente èuna cosa seria e il sindacatodeve dedicare a questo ar-gomento un tempo maggio-re e una riflessione adeguata.

L'inquadramento, il caosed il traffico della città, la di-stribuzione e lo sfruttamentocaotico e incontrollato delle ri-sorse. Sono queste alcuni ar-gomenti che non si possonopiù ignorare, la posta in gio-co è enorme, il rischio è diconsegnare alle future gene-razioni un mondo invisibile.

Crediamo che continuarea festeggiare in libertà il 1 °maggio sulle Piazze, resti ne-cessario, anche per tenerealta la tensione e avere laconsapevolezza che conquesti problemi dovremo tuttifare i conti. Ma anche con lacertezza che il sindacato puòdare un grosso contributoper la risoluzione di questeproblematiche.

paralizzare il paese con scioperi forte-mente caratterizzati dal punto di vistapolitico. Cosa significa parlare di ba-se sociale modificata? Significa render-si conto, tout-court, che la culturaoperaia dei tempi passati si è progres-sivamente trasformata fino ad annac-quarsi in una società post-industrialecome la nostra dove il benessere èvieppiù generalizzato e diffuso. Attual-mente, infatti, i proletari possiedonol'automobile come i disprezzati borghe-si, i loro figli vestono «griffes» rese ac-cessibili alla stragrande maggioranzadei cittadini di estrazione operaia: inogni appartamento gli apparecchi TVe rimpianto HI FI costituiscono ele-menti d'arredamento indispensabili per •tutti.

La terziarizzazione progressiva del-la popolazione ha spogliato i cittadinidi un'ideologizzazione legata alle atti-vità contadine ed operaie. Si è venutoaffermando una nuova cultura, essa èancora tutta da analizzare e da capirema non si può far finta che essa nonesista e che non sia legata a catego-rie sociali portatrici di tensioni ed inte-ressi diversi da quelli che il sindacatoera abituato a gestire e dibattere.

Ciò ha fatto sì che si perdesse quel-la che era una caratteristica delle lottepassate: la solidarietà tra categorieaderenti alle organizzazioni.

Questo importante elemento ave-

Alfa Romeo interessano tutti, è altret-tanto vero che non si può pretendereche ai dipendenti statali, ai ferrovieri,ai pompieri e ai messi comunali freghipiù di tanto dei problemi dei dipendentiAlfa. Un chiaro esempio di indifferen-za rispetto a certi problemi l'abbiamoqui in Valle dove la sorte dei lavoratoriDeltaCogne interessa marginalmenteil resto della popolazione.

Questo sono esempi banali che di-mostrano però come la base socialeforte e compatta sulla quale operavail sindacato si sia ridotta e che questoridimensionamento abbia influito sul-la rappresentatività del sindacatostesso.

Alla luce di questo qual'è il proble-ma nuovo che lo sciopero del 10 mag-gio ha posto proprio grazie al suonotevole successo? Essenzialmenteche la gente ha ancora capacità di ag-gregazione ed è in grado di alzare lasua voce quando la presunzione deigovernanti cerca di umiliarla più del le-cito. Il successo dello sciopero è do-vuto alla concomitanza di tanti e varistati d'animo che hanno trovato un mo-mento di coagulo di fronte alla proter-via di uno Stato che di punto in biancoha rinnegato un patto sociale pluri-decennale per sostenere il quale i la-voratori avevano versato con continuitài dovuti contributi. Grazie a questo cla-moroso autogoal dei politici le rappre-

precipuo del sindacato, deve ormaipassare attraverso il superamento disteccati ideologici che troppo spessohanno portato il sindacato alla consi-derazione che esistessero dei lavora-tori con la maiuscola ed altri da nonconsiderarsi degni che di un'attenzio-ne marginale. Rifiutarsi di operare in talsenso significherebbe allontanarsisempre più dalla realtà. Le adesioni al-lo sciopero sono venute dalle catego-rie sociali più disparate e ciò deve farriflettere e far capire che non è il be-nessere raggiunto da vasti strati dellapopolazione che deve spaventare seesso è lecitamente conquistato. È piut-tosto la miseria che va combattuta edeliminata. Questo non è però un obiet-tivo raggiungibile dichiarando guerraa certe categorie per ergersi a difen-sori di altre, finalizzando, tra l'altro, certescelte al conseguente successo diadesione che da tali scelte potrebbe-ro derivare. Ora dalle OrganizzazioniSindacali ci aspetta una prova di ma-turità che rifiuti le facili tentazioni qua-le ad esempio quella di arrogarsi larappresentatività di categorie socialiche per il momento casualmente il 10maggio si sono trovate insieme inpiazza.

Si tratterà di dimostrarsi innanzituttocapaci di legittimare con riflessioni one-ste e scelte oculate il successo che èstato tributato alle scelte del 10 maggio.

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PENSIONI PENSIONI PENSIONI

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PENSIONI

RIVERSIBILITA NORME VECCHIE E NUOVESulle pensioni di riversibili-

tà Inps degli statali e dei dipen-denti degli enti locali sonointervenute in questi anni nu-merose sentenze e modifichenormative che hanno profon-damente alterato le condizionirichieste, rendendo oggi estre-mamente problematico sape-re con certezza se sussiste omeno il diritto di chiedere laprestazione all'Ente di pre-videnza.

Eliminato dalle pronuncedella corte costituzionale il ri-schio della perdita della pen-sione per matrimoni controppa differenza di età, riman-gono ancora tra i vari settoriprevidenziali numerose spere-quazioni: per i pensionati Inpssposarsi a 72 anni con com-porta conseguenze sulla pen-sione di reversibilità mentre illimite si abbassa a 65 anni pergji statali e gli iscritti alla cassadi previdenza degli enti locali.

Per gli orfani maggiorennie inabili inoltre la soglia di red-dito, il cui eventuale possessopreclude la pensione, è la piùdiversa: rimessa per l'Inps al-la prudente valutazione degliuffici e in genere fissata allastessa soglia valida per gli as-segni familiari (circa 650 milalire mensili), è invece stabilitain misura pressoché doppia(oltre 14 milioni annui) per glistatali e per i dipendenti deglienti locali.

Una normativa, insomma,ancora troppo diversificatasenza motivi e che avrebbe bi-sogno di urgenti interventi dìrazionalizzazione.

Alla pensione di reversibilitàhanno diritto, in via alternativao concorrente e in presenza dispecifiche condizioni, il coniu-ge, gli orfani, i genitori, i fratellicelibi e le sorelle nubili.

CONIUGENessun problema se il ma-

trimonio è stato contratto primadel 72° anno di età dell'iscrittoall'lnps, se invece le nozze so-no successive, la pensione èaccordata al coniuge supersti-te solo se:• l'assicurato non era pensiona-to al momento del matrimonio;• oppure, nel caso di nozzesuccessive alla pensione, cheil matrimonio sia durato alme-no due anni o, se di durata in-feriore, che risulti nata prole,anche postuma, o che il de-cesso sia imputabile ad infor-tunio sul lavoro,, malattiaprofessionale, guerra o causadi servizio.

SeparazioneLa pensione spetta anche

al coniuge separato. Dopo lasentenza 286/87 della Cortecostituzionale è caduta la pre-clusione esistente nel caso diseparazione «addebitarle» alsuperstite; i magistrati hannofatto marcia indietro cancellan-do la precedente sentenza14/80 e sostenendo che, do-po la nuova legge sul divorziodell'87, si correva il rischio didiscriminare il separato rispet-to al regime di miglior favoreintrodotto per il divorziato.

Durata delle nozzeAltro requisito sul quale si

sono appuntate ripetutamentele accuse di ilegittimità E quel-lo della durata minima di due

anni del matrimonio. La CorteCostituzionale, con due sen-tenze (3/75 e 139/79) e un'or-dinanza (674/88), ha ribaditoche la norma è legittima e cheun minimo di convivenza è ne-cessaria a garantire in qualchemodo la serietà e genuinità deltardivo matrimonio.

La questione quindi è daconsiderarsi definitivamentechiusa a meno che non inter-venga una modifica legislativa.Unica eccezione prevista à peril caso di nozze contratte entroil 31 dicembre 1975 tra coniugidivorziati; in fase di prima ap-plicazione della legge sul divor-zio si trattava eli sanaresituazioni vecchie magari di de-cenni e porre il vincolo dei dueanni nei confronti di personeche convivevano da decennisenza possibilità di sposarsi sa-rebbe stato estremamente ini-quo. La legge 160/75 haquindiintrodotto una specifica normadì salvaguardia.

Invalidità del vedovoDopo la legge 903/77 sul-

la parità tra i sessi è venutameno la norma che per i ve-dovi prevedeva l'ulteriore re-quisito dell'invalidità. Sull'ar-gomento è inoltre intervenutala Corte costituzionale, consentenza 6/80, precisandoche il diritto del vedovo sussi-ste anche nel caso che il de-cesso sia avvenuto prima dellalegge sulla parità tra l'uomo ela donna.

Coltivatrici diretteCon ordinanza 366/88 la

Corte costituzionale ha confer-mato la legittimità dei requisitirestrittivi previsti per le vedo-ve dei coltivatori diretti. Nel ca-so di pensionato prima del1970 o di assicurato decedu-to prima del 2 maggio 1969,il coniuge superstite può chie-dere la riversibilità solo se hacompiuto l'età pensionabile epurché non abbia già unapensione.

ORFANIHanno diritto fino a 18 anni

Oppure fino a 21 se studenti discuola media professionale e a26 se universitari, entro comun-que la durata legale del corsodi laurea, e pur-ché non prestino attività re-tribuita.

Gli orfani maggiorennihanno diritto alla pensione so-lo se inabili e a carico del ge-nitore al momento deldecesso.

InabilitàL'inabilità deve sussistere

già al momento del decesso.Se intervenuta dopo, non va-le per la pensione ai supersti-ti: la precisazione è stata fattadalla Corte costituzionale consentenza 7/80.

Attività retribuitaL'esclusione dalla pensio-

ne se l'orfano studente e mag-giorenne lavora è legittima.Anche qui la Corte costituzio-nale è intervenuta con la sen-tenza 926/8, respingendo leeccezioni di illegittimità solle-vate dal pretore di Modena.

Coltivatori direttiAll'orfano di pensionato pri-

ma del 1970 o di assicurato de-ceduto prima del 2 maggio1969, spetta la pensione solo senon può più continuare l'attivi-

tà nei campi. La Corte costitu-zionale, con sentenza 672/88, ha dichiarato legittima lanorma, anche se prevede con-dizioni più severe rispetto aglialtri orfani.

GENITORISe il coniuge e i figli man-

cano o, pur esistendo, nonhanno diritto alla pensione aisuperstiti, questa spetta ai ge-nitori a condizione che abbia-no 65 anni, non siano a caricoal momento del decesso, dellavoratore.

FRATELLI E SORELLEI fratelli celibi e le sorelle

nubili hanno diritto alla pensio-ne, in assenza di coniuge e fi-gli, purché al momento deldecesso risultino inabili, privi dipensione e a carico del de-ceduto.

STATALI

La normativa è contenutaNel testo unico 1092/73: sonopossibili beneficiari della pen-sione di riversibilità il coniuge,i figli, i genitori, i fratelli e sorelledello statale.

CONIUGENessun problema se il ma-

trimonio è stato contratto pri-ma della cessazione dalservizio o comunque primadel 65° anno di età; se suc-cessivo, l'art. 81 del testo uni-co prevede che il matrimoniodebba durare almeno dueanni.

Non si tiene poi conto del-l'età se dal matrimonio sononati figli, anche postumi, ovve-ro sono stati legittimati figli na-turali.

Differenza di etàII testo unico sulle pensio-

ni dello Stato prevedeva chetra i coniugi non vi dovesse es-sere una differenza di età su-periore a 25 anni: con unadifferenza maggiore e nel ca-so che lo statale, al momentodelle nozze, avesse già com-piuto 65 anni, la Pensione nonveniva accordata. Sull'argo-mento la Corte costituzionaleè intervenuta due volte, in unprimo momento (sentenza72/86) per confermare la rego-larità del requisito e successi-vamente (sentenza 587/88)per annullarlo: attualmente,pertanto, la differenza di etàtra i coniugi non è più impe-dimento.

Durata delle nozzeII requisito della durata mi-

nima di due anni delle nozzeè stato diciarato legittimo dal-la Corte costituzionale consentenza 3/75. Unica eccezio-ne è per coloro che hannocontratto matrimonio entro il31 dicembre 1975 dopo averdivorziato dal precedente co-niuge; qui la Corte costituzio-nale, con sentenza 139/79, hadichiarato applicabile la legge160/75 che accorda la pensio-ne di riversibilità al coniuge dipensionato Inps.

ORFANILe norme sono contenute

nell'art. 82 del testo unico enella legge 391/84 hanno di-ritto alla riversibilità gli orfani fi-

no a 21 anni oppure, sestudenti universitari, fino al 26anno di età purché conviventia carico dello statale e conredditi non superiori ad un cer-to importo.

Figli naturaliII riconoscimento o la di-

chiarazione giudiziale di figlionaturale può avvenire anchedopo la morte dello statale: laCorte costituzionale, con sen-tenza 403/88, ha affermatoche la dichiarazione giudizia-le di paternità ovvero il ricono-scimento hanno contenutomeramente dichiarativo e per-tanto non sono soggette a li-mitazione temporale.

InabilitàL'orfano maggiorenne de-

ve essere invalido già al mo-mento del decesso delgenitore; un'ivanlidità soprav-venuta non ha valore. La pre-cisazione è stata operata dallaCorte costituzionale con lasentenza 142/84 e l'ordinanza110/87 con cui ha respinto leeccezioni sollevate dalla Cor-te dei conti.

Limiti di redditoLa finanziaria 86 (legge

41/86) ha elevato per il mag-giorenne inabile il limite di red-dito che non preclude il dirittoalla riversibilità alla stessa so-glia prevista per gli invalidi ci-vili totali. Per i'89 il limite è paria 14.115.000 lire e va determi-nato con riferimento ai cespiticonseguiti nell'88; la precisa-zione è contenuta nella circo-lare 42/86 della Ragioneriagenerale dello Stato.

Studi universitariLa legge 391/84 ha esteso

il diritto alla riversibilità agli or-fani studenti universitari; il re-quisito deve sussistere almomento del decesso del ge-nitore e al compimento del21 ° anno di età. dal beneficioerano rimasti esclusi tutti i ca-si anteriori alla nuova legge;sulla materia è intervenuta laCorte costituzionale che, consentenza 366/88, ha posto ri-paro alla discrimazione.

GENITORIIn assenza del coniuge d fi-

gli, la pensione spetta ai geni-tori purché inabili, con più di60 anni e con redditi modesti.

Limiti di redditoSi applica la legge finanzia-

ria 86. Per quest'anno il limitedi reddito che non va supera-to è di lire 14.115.000, da de-terminare sulla base dei cespitirealizzati nell'88.

Pensione militariLa Corte costituzionale,

con ordinanza 7/89, ha confer-mato che i genitori di militarideceduti per causa di serviziosenza lasciare coniuge e figli,la pensione privilegiata spettasolo se inabili e in disagiatecondizioni economiche.

Indennità una tantumAlja vedova e agli orfani

minori dello statale cessato dalservizio senza diritto a pensio-ne spetta un'indennità unatantum. Il beneficio non è pre-visto anche per i genitori.

Pensione privilegiata

L'art. 93, sesto comma,del testo unico 1092/73 preve-de una pensione privilegiataper i superstiti di militari dell'Ar-ma dei carabinieri, Finanza,Pubblica sicurezza, agenti dicustodia e forestali, decedutiin attività di servizio per feriteda azioni terroristiche, crimino-se o in servizio di ordine pub-blico. La Corte costituzionale,con sentenza 266587, ha af-fermato che la pensione spet-ta anche se il decesso èsuccessivo al pensionamento.

FRATELLI E SORELLEIn assenza del coniuge, fi-

gli e genitori, la pensione spet-ta ai fratelli e sorelle dellostatale, minori ovvero inabili oin età superiore a 60 anni non-chè conviventi a carico e in di-sagiate condizioni economi-che..

Limiti di redditoVale il limite di reddito de-

gli invalidi civili fissato per l'89in lire 14.115.000 annue.

ENTI LOCALI

Per i dipendenti delle re-gioni, province, comuni eospedali la disciplina dellapensione di reversibilità è con-tenuta nella legge 1646/62.Possono chiedere la pensioneil coniuge, i figli, i genitori, i fra-telli e sorelle.

CONIUGELa reversibilità spetta se il

matrimonio è precedente alcompimento del 65° anno dietà del dipendente, se succes-sivo, la pensione spetta a con-dizione che il matrimonio siadurato almeno due anni o, sedi durtata inferiore, che sia na-ta prole, anche postuma, o le-gittimata in occasione delmatrimonio.

Età del dipendenteLa legge 1646/62 non as-

segnava la pensione di river-sibilità se le nozze eranoavvenute dopo che il dipen-dente aveva compiuto 72 an-ni. La norma è stata dichiarataincostituzionale con sentenza15/80 e il limite di età è statoallineato a 65 anni, così comeper gli statali.

Differenza di etàLa pensione era negata in

caso di differenza tra i coniugisuperiore a 20 anni. La normaè stata dichiarata incostituzio-nale, prima con la sentenza15/80 che ha allineato il diva-rio a quello degli statali (25 an-ni), e poi cancellatadefinitivamente con la senten-za 587/88.

Inabilità del vedovoÈ caduto il requisito dell'I-

nabilità del vedovo e della suavivenza a carico della dipen-dente. La Corte costituzionale,con sentenza 439/88 ha can-cellato le predette condizioniche erano state già dichiarateillegittime (sentenza 214/84)per i pensionati statali e che,oltretutto, si ponevano in con-trasto con la legge sulla paritàtra i sessi.

Durata delle nozzeII requisito della d'urata mi-

nima di due anni delle nozze

a cura di W. Riblan

è stato dichiarato legittimo dal-la Corte costituzionale consentenza 3/75. Unica eccezio-ne è Per coloro che hannocontratto matrimonio entro il31 dicembre 1975 dopo averdivorziato dal precedente co-niuge; qui la corte costituzio-nale con sentenza 139/79 hadichiarato applicabile la legge160575 che accorda la Pen-sione di reversibilità al coniu-ge di pensionato INPS.

Pensione privilegiataLa domanda deve essere

presentata entro il termine pe-rentorio di tre anni dalla mor-te del dipendente mentre pergli statali il termine è di cinqueanni. La Corte costituzionale,con ordinanza 839/88, ha rite-nuto legittimi i differenti re-quisiti.

ORFANILa riversibilità spetta agli orfa-ni minorenni o, se maggioren-ni, purché inabili, a carico delgenitore al momento del de-cesso e in condizioni di nulla-tenenza.

InabilitàL'inabilità deve sussistere

al momento del decesso delgenitore. Il criterio è stato rite-nuto legittimo dalla Corte co-stituzionale con ordinanza711/88.

Figli naturaliPer la legge 1646/62 i figli

naturali potevano chiedere lariversibilità solo se riconosciu-ti dal genitore prima del pen-sionamento.

La norma è stata cancella-ta daila Corte costituzionalecon sentenza 268/88 in quan-to il riconoscimento ovvero ladichiarazione giudiziale hannocontenuto dichiarativo e per-tanto ai figli naturali la pensio-ne va attribuita senzalimitazioni temporali.

Studi universitariNon si applica agli enti lo-

cali lalegge 391/84 che haesteso il diritto alla riversibilitàagli studenti universitari orfanidi dipendente statale. La pre-cisazione è stata fatta dal Mi-nistero del tesoro con circolare7/85.

Limiti di redditoSi applica la norma della fi-

nanziaria '86 che ha esteso ilimiti di reddito degli invalidi ci-vili. In concreto, per quest'an-no il limite è fissato in14.115.000.= lire da determi-nare sulla base del redditorealizzato nell'88.

GENITORISpetta al genitore con più

di 60 anni oppure, se di età in-feriore, inabile. Il genitore de-ve essere a carico del figlio,anche se non convivente, e incondizioni di nullatenenza.

Limiti di redditoSi applica la norma della fi-

nanziaria '86 che ha esteso ilimiti di reddito degli invalidicivili.

FRATELLII fratelli e le sorelle hanno diritto al-

la riversibilità se inabili, conviventi a ca-rico e nulla tenenti. L'inabilità èpresunta al compimento del 65 annodi età.

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MAI 1989UMÌ

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PENSIONI PENSIONI PENSIONI PENSIONI

NOTE SOC-I.AJLI di B. Zublena

Informiamo inoltre tutti iPensionati che dal 1° maggioè scattato il secondo aumentodell'anno delle pensioni, cheper effetto dello scatto di sca-la mobile semestrale subiran-no un incremento del 2,2%.

Pertanto il minimo di pen-sione fissato per legge, che si-no al 30 aprile era di 452.300lire mensili, aumenta di 9.950lire al mese e passa a lire462.250 mensili.

Il minimo Super passa da481.450 lire a 492.050 liremensili.

Mentre le pensioni Socialida 258.750 passano a 264.450lire al mese.

Il prossimo aumento di no-

vembre sarà dell'1,7 per cen-to, secondo il calcolo«presunto» dell'inflazione stabi-lito dal Decreto Ministeriale del20 dicembre 1988.

Va tenuto conto che leeventuali differenze tra i valori«presunti» e quelli «accertati»per il 1989 saranno messe aconguaglio con la prima ratadel 1990.

Ricordiamo comunqueche i Patronati sono a disposi-zione di tutti i Lavoratori e Pen-sionati per PraticheAssistenziali, domande di Pen-sione, controlli e verifiche,compilazione mod. 740 e infor-mazioni varie.

Per il SAVT il Patronato è

presente a: AOsta - Châtillon -Verrès - Pont-St-Martin - Don-nas - Hône - Morgex e Cogne.

LIMITI DI REDDITO DA N$N SUPERARE PER LA «SOCIALE»»DAL 1° MAGGIO AL 31 OTTOBRE 1989

Reddito individuale del richiedente

zero

fino a 3.415.050 lire

oltre 3.415.050 lire

zero

zero

zero

Reddito del coniuge

zero

zero

zero

fino a 10.890.500 lire annue

tra 10.890.501 e 14.305.550 lire

oltre 14.305.550 lire annue

Importo mensile della «sociale»

264.450

differenza tra 3.415.050 liree reddito annuo divisa per 13

zero

264.450

differenza tra 14.305.550 liree reddito annuo divisa per 13

zero

PENSIONI MINIME, INFERIORI AL MINIMO E SOCIALIDAL 1° MAGGIO 1989

TIPO DI PENSIONE

Trattamento minimo lavoratori 781 contributi settima-nali obbligatori e figurativi liquidate tra il 1°/1/1984e il 31.5.1985)

Minimo super (pensioni con almeno 781 contributisettimanali obbligatori e figurativi liquidate tra il1°.1.1984 e il 31.5.1985

Pensioni sociali

IMPORTO MENSILE

462.250

+ 2,2%rispetto alla rata percepita

nel mese di aprile

264.450

PENSIONI SUPERIORI AL MINIMO

Inps, Enpals, Inpgl, Inpdai, Fondi speciali di pre-videnza, Tesoro, Cpdel e Casse sanitari, uffi-ciali giudiziari e maestre d'asilo

• aumento del 2,2%fino a 904.600 lire;

• aumento dell'1,98%sulla parte di pensione

compresa tra 904.801 liree 1.356.900 lire;

• aumento dell'1,65%sulla parte di pensione

eccedente 1.356.900 lire

COMUNICATOSTAMPA

II 9 marzo 1989 il parla-mento ha approvato la leggeche ristruttura l'istituto naziona-le della previdenza sociale. InValle le strutture amministrati-ve dell'I.N.RS. sono già stateinteressate fin dalla fine del-l'anno scorso ad una ristruttu-razione locale che si è concre-tizzata con l'unificazione dellesedi (regionale e provinciale) inuna unica sede regionale.Questi due eventi, il completa-mento dell'organico e l'ade-guamento tecnologico, che icomitati sperano avvenganoentro l'anno potrebbe permet-tere alla sede di essere sem-pre più efficiente ed avereun'azione più efficace sul ter-ritorio. Dalla verifica dei dati re-lativi al 1988 risulta unmiglioramento degli indici digiacenza di diverse prestazio-ni e un impegno notevole peril raggiungimento di tali risultatimalgrado una situazione di no-tevole carenza di organico e didifficoltà logistiche.

PENSIONAMMENTOIN SIDERURGIA

II Parlamento ha definitiva-

mente approvato il decreto

legge sul pensionamento an-

ticipato previsto per i dipen-

denti della siderurgia a PRSS.

(pubblica) fino al 31.12.1911.

Mentre ne rimangono esclusi

i dipendenti delle imprese pri-

vate, ad eccezione della FIT di

Genova e dell'ILSSA VIOLA di

Pont-Saint-Martinjimitatamen-

te per il 1989.

Possono accedere al pen-

sionamento anticipato i lavoratori

che abbiano compiuto i 50 anni

di età e che abbiano almeno 15

anni di contribuzione, mentre le

lavoratrici possono accedere al

prepensionamento se hanno 47

anni di età con almeno 25 anni

di contribuzione.

lPremio di Produttività

Con lo stipendio di Maggioverrà erogato da parte dell'E-NEL il premio di produttività ri-ferito all'anno 1988.

L'ammontare complessivodel premio è di 50 miliardi e sa-rà ripartito tra tutti i lavoratoriENEL, compresi i titolati di con-tratto di formazione lavoro, inbase alla categoria di apparte-nenza, come di seguitoelencato.Quadri L. 585.000As 541.600A1 485.200BS 420.800

B1B2CSC1C2

367.100316.100272.400234.000208.300

Nel corrente mese di mag-gio a livello nazionale, verrannostabiliti i dati di produttività di ba-se per ciascuna unità (distretti -GIR - ecc.) che raffrontati conquelli di maggio 1990 determi-neranno l'importo del premio diproduttività da erogarsi per il1989.

I dati base concordati a li-vello nazionale verranno illustratidall'ENEL alle organizzazionisindacali a livello compartimen-tale. Nel corso di tali incontri po-tranno essere evidenziati, per leunità della Distribuzione, even-tuali adeguamenti necessari pertener conto degli elementi localiquali: caratteristiche dell'utenzae del territorio, che possono In-fluire sul raggiungimento dei ri-sultati.

L'importo così stabilito verràripartito in tre fasce: 1) «genera-le» una quota uguale per tutti i

di A. Fassin

lavoratori suddivisa in base allacategoria di appartenenza; 2)per «unità» (distretti - GIR - ecc.)ripartita tra i lavoratori delle uni-tà interessate che hanno rag-giunto un valore positivo rispettoa quelli di partenza del 1989: 3°«individuale» da erogarsi ai la-voratori appartenenti a sezionidell'unità che hanno ottenuto unrisultato positivo, seppur l'Unitàcomplessivamente non abbiaottenuto un risultato adeguato.

Tali importi veranno erogatinel mese di luglio 1990.

Coin des lecteursInscrits, sympathisants,lecteurs du RéveilSocial si vous avezdes problèmes à

poser, des cho-ses à dire, cet

espace estréservé

à vousà

vous ins-crits lecteurs

sympathisantsdu Savt nous deman-

dons de rendre con-nus les problèmes sindi-

caux, culturels, sociaux,on en parlera dans cet espace

Mi aspettavo in questi mesidi veder giungere assai più let-tere da pubblicare in questa ru-brica che continuerà ad esistereper coloro che vorranno farneuso in futuro. Questo spazio esi-ste per accogliere e renderepubbliche le lamentele, i proble-mi che esistono a tutti i livelli eche sono noti ai nostri lettori. Gi-ronzolando a caso in mezzo al-la gente si sente che moltihanno dei problemi e allora per-ché non evidenziarli? Mi sonochiesto se non si scrive perchési ha paura di sporcare, o seperché i problemi, così gravi co-me paiono, tali non sono pro-prio perché amplificati adismisura dal pettegolezzo?Credo che molte persone, cheavrebbero parecchie cose sul-le quali recriminare, non lo fac-ciano «perché poi te la fannopagare». Si sa che è bene noninimicarsi chi gestisce il minimopotere in qualsivoglia settorepubblico-amministrativo. Ognu-no di noi sa come sia facile es-sere oggetto di ingiustiziequando si aspetta un contribu-to per il trattore, il mutuo per lacasa, la concessione edilizia peril garage e via dicendo. La pa-rola d'ordine è «conformismocomunque» e a tutti i costi».Spesso però questi costi sonoun pò troppo alti prima o poi bi-sognerà rendersene conto. Co-raggio allora fatevi avanti e fatesentire la vostra voce amici let-tori. Questa volta userò una par-te di questo spazio per parlarea mia volta di problemi dei qualisono a conoscenza e che vor-rei evidenziare non solo a no-me mio ma anche dellacategoria della quale faccio par-te. Nella vita di tutti i giorni so-no insegnante elementare.Innumerevoli sono le lamenta-zioni che io ed i miei colleghipotremmo rendere note, quasimai alcuna di queste è stata ri-saputa dalla popolazione. Poi-ché l'argomento richiedeparecchio spazsio mi ripromet-to pertanto di intervenire suiprossimi numeri del Réveil So-cial per portare a conoscenzadei nostri lettori alcuni dei pro-blemi che travagliano la nostra

categoria quali: mense per ilpersonale costretto a viaggiare,utilizzo dei mezzi proprii per glispostamenti, scuole- disagiate,ecc...

Nel frattempo mi sia con-cesso di segnalare un episodioa dir poco singolare. Anche gliinsegnanti elementari godonodel diritto di riunirsi per assem-blee sindacali. Tali assembleevengono generalmente indettedai responsabili delle varie Or-ganizzazioni Sindacali. Il sotto-scritto opera nel Circolo Gignodche comprende scuole site a:Bosses, Saint-Oyen, Allein, Bio-naz, Oyace, Ollomont, Valpelli-ne, Gignod, Saint-Christophe.Per coloro che non lo sapesse-ro in tutti questi comuni gli alun-ni vengono portati a scuola ilmattino con uno scuolabus,vengono ospitati nelle varie re-fezioni scolastiche all'ora delpranzo e vengono riaccompa-gnati a casa al termine delle le-zioni. Ora, per il Circolo diGignod, è stata prevista una as-semblea sindacale sabato 27maggio 89 alle ore 10.00 ad Ao-sta. Analoga scelta è stata fattaper il circolo di Nus che si trovaa vivere una situazione analogaa quella di Gignod.

lo ed i miei colleghi non sia-mo stati propriamente entusia-sti della scelta effettuata dalmomento che essa imponeva:a) ai genitori di preparare i figlial mattino, come sempre, pervederli ritornare a casa circadue (2) ore dopo, saltando inmolti casi il pranzo per il qualei genitori pagano regolarmentela quota mensile.b) ai comuni di effettuare, nel gi-ro sempre di due ore, il serviziodi prelievo e ritorno degli alun-ni alle proprie abitazioni.e) agli insegnanti di fare gli assi-stenti per circa un'ora e mezzaa scuola agli alunni che i genito-ri avevano mandato a scuola. In-fatti molti genitori hanno rinun-ciato ad inviare i loro figli a scuo-la per motivi più che evidenti.d) al sindacato di effettuareun'assemblea segnata dalle de-fezioni degli insegnanti che dailuoghi più lontani dovevano par-tire alle h. 10.00 per recarsi adun'assemblea convocata perquella stessa ora ad Aosta. Aldi là delle assenze i ritardatarisono stati perlomeno la regolain tale riunione.

Concludendo ritengo cheun'assemblea che veniva, inpassate occasioni, regolarmen-te convocata nel pomeriggio, inmodo che gli alunni raggiun-gessero dopo il pranzo le loroabitazioni, sia stata prevista almattino del sabato con unoscarso senso logico e un super-ficiale rispetto dei lavoratori edegli utenti che si pretendereb-be rappresentare.'

Ennio Pastoret

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MAI 1989 page 4

L'ASSEGNO PEU ILNUCLEO FAMILIARE

Dall'inizio del 1988 abbia-mo assistito a una vera rivo-luzione in tema di assegnifamiliari e aggiunta di fami-glia. Il legislatore si è inven-tato in sostituzione l'assegnoper il nucleo famigliare alquale si applicano regolecompletamente difformi daquelle tradizionali.

L'assegno viene ricono-sciuto non più perché una de-terminata persona è ricono-sciuta a carico di un'altra (la-voratore dipendente o pensio-nato) ma solo perché in quellafamiglia entrano nel comples-so redditi dichiarati insufficien-ti dalla legge. In tale manieraè possibile riconoscere l'asse-gno anche per una personache, in base al reddito perso-nale guadagnato, non è più acarico. L'assegno, in parolepovere, va alla famiglia e nonpiù all'individuo.

Questo concetto, più omeno, è conosciuto da tutti.Difficoltà interpretative sorgo-no quando si tratta di «delimi-tare» l'area del nucleo fa-miliare, i cui redditi vanno som-mati per determinare la «ric-chezza» della famiglia. Nontutte le persone che di fatto vi-vono insieme fanno nucleo, ilquale è composto solo da:

1) il richiedentel'assegno;

2) il coniuge non legal-mente ed effettivamente se-parato;

3) i figli minori di età;4) i figli maggiorenni ma

solo se inabili;5) i fratelli, le sorelle e i ni-

poti di età sotto i 18 anni (seinabili, anche maggiorenni)solo se orfani di entrambi igenitori e senza diritto allapensione ai superstiti.

Ebbene, solo queste per-sone hanno diritto all'assegnoe quindi solo queste personefanno parte del nucleo.

TABELLE CONTINGENZADal mese di maggio la

contingenza ha avuto un aumen-to pari 3,43% accentato per il pe-riodo novembre 89/Aprile 89,rispetto al semestre precedente.

La quota uguali per tutti risul-ta essere di L. 23.317.=

Riportiamo qui di seguito gli au-menti per livello, e i nuovi importidella contingenza in vigore dal 1maggio 1989 al 1 novembre 1989.

Livello

SANITÀ123456789

1011

Aumenti

2787328426286852916829729303913135232759339423536237665

Totale

832224834780836049838686842233845103849757856903862727871436883937

METALMECCANICI PUBBLICI (In-tersind)

3122130528298972948028889285742822727734

847814844287841105838982835998834398832644830159

METALMECCANICI ARTIGIANI ORA-FI E ARGENTIERI

302932968828781282692799627694

842765839746835199832638831272829764

EDILIZIA (INDUSTRIA E ANIEM-CONFAPI)7 31447 8507496 30727 8469245 29647 841118

29287289272845927847

839275837362834877831626

TESSILI (FEDERTESSILE ECONFAPI)

3049829698

2928928596282582793027424

844777840638

838591083500

833303831657829160

LAVANDERIE INDUSTRIALI (FAI)

7 30506 8447106 29501 8394505 28763 8356154 28443 8340443 28053 8321312 27813 8309871 27415 829138

INDUSTRIA ALIMENTARE

1A123A3456

3370732473310343021129594291832877128360

861672855258847776843501840294838156836018833881

AZIENDE GRAFICHE EDITORIALI

ASAB1B2B3C1C2D1D2E

32254311193065630264298282942928877285222820327811

AZIENDE COMMERCIALI

QuadriI

309753051429665

854233848812846323844270842081839962837129835323833763831656

844842842430837991

IVVVIVII

2887428245278572748527105

STUDI PROFESSIONALI

12345

2872027521268552650126057

833852830564828533826583824629

708659702624699233697586695440

AZIENDE ALBERGHIERE, PUBBLICIESERCIZI, AGENZIE DI VIAGGIOECC1S 31374 8468291 30470 8422532 29585 8375963 28986 8345484 28395 8314265 27951 8292666 27647 8277027 27214 825819

ENEL

Q M1Q M2AS SASA1 SA1BSSBSB1 SB1B2 SB2esC1C2

SERVIZI

123S3456

351773517735177343943404033338327403213131657311273062930172293552863528155

DI PULIZIA

31361300712896428781284132815427934

865173865173865173864390859787859085853631853022848501847971843631843174839070835453833040

848999842379836702835762833872832547831414

PIANO SANITARIO NAZIONALE di L. Grigoletto

A dieci anni dalla emana-zione della Legge di riformasanitaria (L. nr. 833/78) è statapresentata (in data 22512/88)al Consiglio Sanitario Naziona-le la sesta proposta del PIANOSANITARIO NAZIONALE. Pia-no che avrebbe dovuto decol-lare ben dieci anni fa ma soloora esistono le condizioni e sisono create le premesse finan-ziarie per presentare al Parla-

Le Syndicat Autonome ValdôtainTravailleurs est l'organisation destravailleurs valdôtains. les objectifsdu S.A.V.T. sont:- la défense et la promotion des in-térêts culturels, moraux, économi-ques et professionnales destravailleurs du Val d'Aoste et l'amé-lioration des conditions de vie et detravail;- la rénovation et la transformationradicale des structures politiqueset économiques actuelles en vuede la réalisation du fédéralisme in-tégral. Afin d'atteindre ses objec-tifs, le S.A.V.T. par la recherche,l'action et la iutte s'emploie àréaliser;- la protection sociale des travail-leurs, leur préparation culturelle etprofessionnelle, la protection de lasanté, la mise au point d'un systè-me de services sociaux adéquatet efficient;- la défense du pouvoir d'achatdes salariés, l'emploi à plein tempsdes travailleurs et des jeunes duVal d'Aoste dans tous les secteurséconomiques;- la parité entre les droits des hom-mes et des femmes; la prise encharge, de la part des travailleurs,de la gestion des entreprises où ilstravaillent et de la vie publique auVal d'Aoste;- l'instauration de rapports avecles organisations syndicales italien-nes et européennes et tout parti-culièrement avec les organisationssyndicales qui sont l'expressiondes communautés ethniques mi-noritaires, en vue d'échanges d'ex-périences et de lutte com-mune.

M E N S U E LOrgane de Presse du SAVT

Rédaction:SAVT - 2 PI. ManzettiTél. 0165/44336Aut. Tribunal d'Aoste n. 15 du 9/12/1982

Imprimerie:«Arti Grafiche Duc»73, av. Btg d'Aoste11100 AosteTél. 0165/41147

Directeur responsable:Enzio Donzel

Rédacteur:Ennio Pastoret

Ont collaboré à laréalisation de ce numéro:F. CurtazW. RiblanF. RouxR. ZublenaL. GrigolettoA. Fassin

mento il Piano Sanitario Nazio-nale stando alle dichiarazionidi intenti del Ministero dellaSanità.

Nella confusione sovrana diimpegni di spesa, risorse eco-nomiche attraverso le-quali fi-nanziare il Piano, leggifinanziarie (che da una partebloccano le assunzioni e dall'al-tra sparano a raffica «ticket» dapagare) e il recente decreto su-gli standard del personale ospe-daliera c'è da chiedersi se lanovità di avere stabilito nel Pia-no delle priorità sia un aspettoinnovativo del Piano o non sia lasolita «mossa politica» per sol-levare un ulteriore polverone sulcampo della sanità.

Nella ragnatela di disposi-zioni legislative che si sonocreate quale credibilità si puòdare alla proposta di un PianoSanitario che anzichè preve-dere con certezza un finanzia-mento pluriennale finalizzato«ad hoc», prevede dei finan-ziamenti legati alle singole leg-gi finanziarie? Infatti ifinanziamenti di parte corren-te dei progetti-obiettivo saran-no assicurati nella misura incui la finanza pubblica e lacongiuntura economica loconsentiranno.

Nella concertazione delPiano per il reperimento dellerisorse economiche il Ministe-ro della Sanità si è consultatoil Ministro del Tesoro?

Predisporre dei piani diampio respiro è un compito ar-duo, ma pare che nell'ambitodella Sanità qualcuno si stiamuovendo un pò troppo disin-voltamente.

Anche se, qualora del tut-

to insperatamente, si trovasse-ro le risorse finanziarie neces-sarie per finanziare i program-mi mancherebbe pur sempreun altro requisito essenzialeper la loro attuazione: la dispo-nibilità del personale.

La bozza del Piano non cal-cola il fabbisogno di risorseumane per la realizzazione deiprogrammi, ma lo rimanda adun decreto separato.

In relazione agli standardproposti dal D.M. 13.9.1988 edalla previsione dei fabbisognidi spesa e di personale per ilPiano Sanitario risulta - da stimeprudenziali - che nel 1991 (colpiano a regime) ci sarà un fab-bisogno di 62.000 nuovi addet-ti, (secondo il PS.N.) e di 80.000nuovi addetti in base al D.M. (ve-dere le tabelle allegate).

La capacità di formazionedelle attuali scuole per il per-sonale paramedico è larga-mente insufficiente e per ilpersonale infermieristico è giàimpossibile ora coprire il turn-over fisiologico.

Pur con tutta la buona fe-de, anche prevedendo un in-tervento straordinario per«l'emergenza infermieristica»,-realisticamente, diventa diffici-le prevedere che l'attuale si-stema formativo - e la rispostadei giovani - sia in grado di as-sicurare per il prossimo trien-nio un numero così elevato dinuovi diplomati. Cosicché ilPiano, anche se innovativonell'aspetto dei progetti-obiettivo, resterà nel limbo deisogni; forse sarà servito aqualche politico, ma la realtàper gli utenti continuerà ad es-sere diversa.

LA PENSIONE CON 35 ANNIDI ANZIANITÀ NON SI TOCCA

di F. Roux

Da diversi mesi si sta par-lando di una modifica del siste-ma del calcolo delle pensioniINPS. Anzi vi è una bozza cheprevede una radicale riformache non sempre va a vantag-gio dei lavoratori ipendenti, miriferisco alla pensione di an-zi <°n ita.

'n particolare si prevede diinnalzare il tetto, per aver dirittoalla pensione di anzianità, da 35à 40 anni! E prendendo a riferi-mento non più la media retribu-tiva degli ultimi 5 anni di lavoroma addirittura degli ultimi 10!

Se questo progetto andas-se avanti è bene che il sinda-cato faccia una pausa diriflessione. È giusto che inun paese dove vi sono delleenormi discriminazioni, pernon chiamarle giungle sullepensioni, dove c'è chi può ac-cedere alla pensione con 20anni di anzianità, calcolata sul-l'ultimo mese retributivo e ma-gari cumulabile con altroreddito derivante da lavoro di-pendente, quando nel settoreindustria occorre, oggi, avere35 anni di contribuzione e si vain pensione col 70% della me-dia retributiva degli ultimi 5anni?

E come se ciò non bastas-se, c'è qualcuno che ha pen-sato «bene» non di abbassareil tetto dei 35 anni, ma, al con-trario, di elevarlo a 40 anni dilavoro! Non credo che questosia il metodo più giusto perporre le basi di una vera rifor-ma delle pensioni superandole enormi sperequazioni chetuttora permangono tra le va-rie categorie di lavoratori.

Oggi chi ha la «fortuna» ditrovare un lavoro stabile, nonnero o precario, inizia intornoai 22/25 anni di età, va quindiin pensione, se tutto fila liscio,a 58-60 anni di età, cosa sivuoi pretendere ancora daquesto lavoratore?

Coloro che formulano pro-poste tecniche a tavolino, conl'unico risultato di far menospendere allo Stato, sanno for-se cosa vuoi dire avere 60 an-ni di età e 35 di lavoro edoverne lavorare altri 5, effet-tuando il turno di notte davan-ti ad un forno dell'acciaieria ocon una tenaglia in mano adinfilar barre in un treno di lami-nazione e, durante la pausa dimezz'ora per la mensa, amangiar la minestra riscalda-ta del baracchino che si è por-tato da casa? Probabilmenteno, perché non l'hanno maisperimentato!

Prima di terminare, vorreiancora fare una riflessione: neipròssimi rinnovi contrattuali,quello dei metalmeccanici sca-de il 31.12.1989, si chiederan-no nella piattaforma rivendica-tiva: miglioramenti ambientali,aumenti salariali, maggior rico-noscimento della professiona-lità, ulteriori riduzioni d'orario.C'è chi dice di chiedere subi-to le 35 ore settimanali. A mioavviso, prima di lottare per ot-

tenere una riduzione d'orariosarebbe più opportuno lottareper ottenere una riduzione del-l'anzianità contributiva per làsiderurgia o per le lavorazionipesanti e nocive. D'altrondequesto avviene già per i mina-tori; infatti, questi lavoratoripossono accedere alla pensio-ne con 30 di lavoro se hannoeffettuato almeno 15 anni disottosuolo nella miniera, man-tenendo invariata la percen-tuale di pensione (cioè comese avessero lavorato per 35anni). Non credo che sarebbescandaloso ipotizzare che unlavoratore, che abbia presta-to 20 anni di attività siderurgi-ca, possa andare in pensionecon 33 anni di anzianità anzi-chè 35, mantenendo, ben in-teso la stessa percentuale dipensione.

Con questo sistema si da-rebbe una risposta concretaanche a quei lavoratori chehanno svolto per anni attivitàpesanti e nocive e che da di-verso tempo chiedono al sin-dacato di intervenire per unadiversa considerazione sia sulsalario che sulle condizioni divita.

In merito all'utilizzo delle ri-duzioni d'orario, l'esperienzaci ha insegnato, che, trannecerti limitati casi, le ore di ridu-zione d'orario non si sono tra-mutate in minor ore di lavorosettimanale effettuate in fabbri-ca e non hanno contribuito adun aumento dell'occupazione.Ma sono state utilizzate o indi-vidualmente dal lavoratore perle proprie esigenze, o peggioancora sono state pagate dal-le aziende su richiesta deglistessi lavoratori, o fatte effet-tuare d'autorità dall'aziendanei periodi di chiusura o gua-sti degli impianti.

Perché quindi non lottareper una riduzione d'orario dilavoro in anni utili per la pen-sione d'anzianità? È pur sem-pre una riduzione del tempo dilavoro e questa volta certa,che permetterebbe al lavora-tore di godersi ancora perqualche anno la pensione e diliberare posti di lavoro per igiovani.

Pertanto, in ultima analisi lariforma del calcolo delle pensio-ni non può passare sulla testadei lavoratori, ma deve essereaffrontata con estrema coeren-za tenendo conto che è ora didire BASTA a chi vuoi penalizza-re chi, si trova, sin d'ora, a do-ver lavorare di più, in lavoripesanti e malsani, a guadagna-re di meno, ad andare in pen-sione con più anni di contri-buzione e con importi da fame!Sarebbe veramente il colmo.

Per cui vanno rigettati iprogetti tendenti ad allungarela pensione di anzianità a 40anni e a portare il calcolo pen-sionistico sugli ultimi 10 anni dilavoro!

Ricordiamoci che i 35 an-ni per la pensione di anzianitàsono stati una conquista cheè costata dure lotte da chi ciha preceduto nelle fabbriche,non vanifichiamole.