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4 U U na tradizione cristiana sempre raccomandabile è indubbiamente quella della recita del Rosario in famiglia. E’ vero che oggi in molti casi i membri della famiglia faticano a trovare il tempo per riunirsi tutti assieme a causa dei ritmi di lavoro e delle varie attività ai quali essi si dedicano. E’ importante, tuttavia, che la famiglia cristiana faccia il possibile per trovare periodicamente dei momenti da vivere assieme non solo per i pasti o per il riposo o gli svaghi, ma anche per una qualche forma di preghiera, che non è detto debba essere necessariamente il Rosario ma può trattarsi anche di preghiere d’altro genere, come per esempio la recita dell’ufficio divino, un’u- sanza che si è venuta diffondendo dopo il Concilio. L’Esortazione apostolica Familiaris consortio di Papa Giovanni Paolo II, del 1981, illu- stra in vario modo la funzione educativa che la famiglia cristiana è chiamata a svolgere in ordine all’edificazione della comunità ecclesiale, e nell’ambito di questo discorso il Papa esorta a più riprese alla pratica della preghiera in comune. Dice il Papa: “In forza del ministero dell’educazione i genitori, mediante la testimonianza della vita, sono i primi araldi del Vangelo presso i figli. Di più, pregando con i figli, dedicandosi con essi alla lettura della Parola di Dio e inserendosi nell’intimo del corpo - eucaristico ed ecclesiale - di Cristo mediante l’iniziazione cristiana, diventano pienamente genitori, generatori cioè non solo della vita carnale, ma anche di quella che, mediante la rinnova- zione dello Spirito, scaturisce dalla croce e risurrezione di Cristo” (n. 39). Il Papa insiste sullo stretto legame che esiste e deve esistere tra la famiglia e la Chiesa: la fami- glia svolge la prima iniziazione del cristiano alla vita ecclesiale; mentre la Chiesa, dal canto suo, tra i vari compiti della sua missione ha quello assai rilevante ed essenziale, di promuovere la famiglia cristiana, di illuminarla, proteggerla e sostenerla nel suo non facile cammino nella società e nella Chiesa stessa. “Tra i compiti fon- damentali della famiglia cristiana - dice il Papa (n. 49) - si pone il compito ecclesiale: essa, cioè, è posta al servizio dell’edificazione del regno di Dio nella storia mediante la partecipazione alla vita e alla missione della Chiesa... E’ anzitutto la Chiesa madre che genera, educa, edifica la famiglia cristiana, mettendo in opera nei suoi riguardi la missione di salvezza che ha ricevuto dal suo Signore. Con l’annuncio della Il rosario e la famiglia

Il rosario e la famiglia

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UU na tradizione cristiana sempre raccomandabile è indubbiamente quella dellarecita del Rosario in famiglia. E’ vero che oggi in molti casi i membri dellafamiglia faticano a trovare il tempo per riunirsi tutti assieme a causa dei ritmi di

lavoro e delle varie attività ai quali essi si dedicano. E’ importante, tuttavia, che lafamiglia cristiana faccia il possibile per trovare periodicamente dei momenti da vivereassieme non solo per i pasti o per il riposo o gli svaghi, ma anche per una qualche formadi preghiera, che non è detto debba essere necessariamente il Rosario ma può trattarsianche di preghiere d’altro genere, come per esempio la recita dell’ufficio divino, un’u-sanza che si è venuta diffondendo dopo il Concilio.L’Esortazione apostolica Familiaris consortio di Papa Giovanni Paolo II, del 1981, illu-stra in vario modo la funzione educativa che la famiglia cristiana è chiamata a svolgerein ordine all’edificazione della comunità ecclesiale, e nell’ambito di questo discorso ilPapa esorta a più riprese alla pratica della preghiera in comune. Dice il Papa: “In forzadel ministero dell’educazione i genitori, mediante la testimonianza della vita, sono iprimi araldi del Vangelo presso i figli. Di più, pregando con i figli, dedicandosi con essialla lettura della Parola di Dio e inserendosi nell’intimo del corpo - eucaristico edecclesiale - di Cristo mediante l’iniziazione cristiana, diventano pienamente genitori,generatori cioè non solo della vita carnale, ma anche di quella che, mediante la rinnova-zione dello Spirito, scaturisce dalla croce e risurrezione di Cristo” (n. 39).

Il Papa insiste sullo stretto legame che esiste edeve esistere tra la famiglia e la Chiesa: la fami-glia svolge la prima iniziazione del cristiano allavita ecclesiale; mentre la Chiesa, dal canto suo,tra i vari compiti della sua missione ha quelloassai rilevante ed essenziale, di promuovere lafamiglia cristiana, di illuminarla, proteggerla esostenerla nel suo non facile cammino nellasocietà e nella Chiesa stessa. “Tra i compiti fon-damentali della famiglia cristiana - dice il Papa(n. 49) - si pone il compito ecclesiale: essa, cioè,è posta al servizio dell’edificazione del regno diDio nella storia mediante la partecipazione allavita e alla missione della Chiesa... E’ anzitutto la Chiesa madre che genera, educa,edifica la famiglia cristiana, mettendo in operanei suoi riguardi la missione di salvezza che haricevuto dal suo Signore. Con l’annuncio della

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Parola di Dio, la Chiesa rivela alla famiglia cristiana la sua vera identità, ciò che essa èe dev’essere secondo il disegno del Signore... A sua volta la famiglia cristiana è inseritaa tal punto nel mistero della Chiesa da diventare partecipe, a suo modo, della missionedi salvezza propria di questa”.Così la famiglia cristiana, prosegue il documento, svolge un ruolo essenziale nel primoannuncio della fede fatto dai genitori ai figli. Citando Paolo VI, il Papa afferma: “Lafamiglia, come la Chiesa, deve essere uno spazio in cui il Vangelo è trasmesso e da cuiil Vangelo s’irradia. Dunque nell’intimo di una famiglia cosciente di questa missionetutti i componenti evangelizzano e sono evangelizzati. I genitori, non soltanto comuni-cano ai figli il Vangelo, ma possono ricevere da loro lo stesso Vangelo profondamentevissuto. E una simile famiglia diventa evangelizzatrice di molte altre famiglie e del-l’ambiente nel quale è inserita” (n. 52).“La famiglia - afferma il Papa più avanti (n. 53) - che è aperta ai valori trascendenti, cheserve i fratelli nella gioia, che adempie con generosa fedeltà i suoi compiti ed è consa-pevole della sua quotidiana partecipazione al mistero della croce gloriosa di Cristo,diventa il primo e miglior seminario della vocazione alla vita di consacrazione al regnodi Dio”.Il matrimonio stesso, dice Giovanni Paolo II, è un “atto di culto” (n. 56): “come tutti isacramenti che ‘sono ordinati alla santificazione degli uomini, alla edificazione delcorpo di Cristo e, infine, a rendere culto a Dio’ (Conc. Vat. II, Sacrosanctum Concilium,n. 59), è in se stesso un atto liturgico di glorificazione di Dio in Gesù Cristo e nellaChiesa: celebrandolo, i coniugi cristiani professano la loro gratitudine a Dio per il subli-me dono ad essi elargito di poter rivivere nella loro esistenza coniugale e familiare l’a-more stesso di Dio per gli uomini e del Signore Gesù per la Chiesa sua sposa”.In questo contesto di alto impegno religioso e spirituale, si comprende come il Papainsista sull’importanza della preghiera fatta in famiglia, affinché questa possa valida-mente e fruttuosamente far fronte agli impegni della sua missione educativa e della suatestimonianza nella società e nella Chiesa.

Questo alto ideale di spiritualità che il Ponteficepropone alla famiglia cristiana non deve essereconsiderato come utopistico, ma corrispondeeffettivamente alle esigenze e prospettive intrin-seche della sua dimensione soprannaturale, cosìcome esse scaturiscono e sono richieste dallarealtà stessa del sacramento del matrimonio.Indubbiamente in una società come la nostra,così pervasa da spinte secolaristiche o sottilmen-te anticristiane (esiste spesso un cristianesimo difacciata al quale corrisponde un reale paganesi-mo), la realizzazione di questo ideale non è faci-le: ma proprio per questo il Papa esorta calda-mente le famiglie alla pratica della preghiera,come sicuro sostegno nelle loro difficoltà.E a tal proposito egli afferma: “In forza dellaloro dignità e missione, i genitori cristianihanno il compito specifico di educare i figli alla

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preghiera, di introdurli nella progressiva scoperta del mistero di Dio e nel colloquio per-sonale con lui”; e cita il Concilio: “Soprattutto nella famiglia cristiana, arricchita dellagrazia e della missione del matrimonio-sacramento, i figli, fin dalla più tenera età devo-no imparare a percepire il senso di Dio e a venerarlo e ad amare il prossimo secondo lafede che hanno ricevuto nel battesimo” (Dich. Gravissimum educationis, n. 3) (n. 60).A questo punto il Papa fa alcuni riferimenti espliciti al Rosario richiamando alcuni passidi Paolo VI: in un tratto dall’Udienza generale dell’11 agosto 1976, il Papa, rivolgendo-si ai genitori presenti, rivolge loro molte domande, ognuna delle quali nasconde un’im-plicita esortazione, e tra queste Paolo VI chiede: “Lo dite il rosario in famiglia?”(n.60).E poco oltre Giovanni Paolo II cita un altro brano di Papa Montini, tratto dalla Marialiscultus : “Vogliamo ora, in continuità con i nostri predecessori, raccomandare vivamentela recita del santo rosario in famiglia... Non v’è dubbio che la corona della beataVergine Maria sia da ritenere come una delle più eccellenti ed efficaci preghiere incomune, che la famiglia cristiana è invitata a recitare. Noi amiamo, infatti, pensare evivamente auspichiamo che, quando l’incontro familiare diventa tempo di preghiera, ilrosario ne sia l’espressione frequente e gradita”. E Giovanni Paolo II aggiunge: “Cosìl’autentica devozione mariana, che si esprime nel vincolo sincero e nella generosasequela degli atteggiamenti spirituali della Vergine santissima, costituisce uno strumen-to privilegiato per alimentare la comunione d’amore della famiglia e per sviluppare laspiritualità coniugale e familiare” (n.61).Lo stesso santo rosario si può considerare come la “storia di una famiglia”: in esso sononarrate le vicende principali della Famiglia di Nazareth, una famiglia che è al centrodella storia, e che come nessun’altra famiglia umana ne ha cambiato il corso, trasfor-mandola da una storia di miserie e di ingiustizie, ad una storia, nella quale, grazie allapresenza operante del Verbo incarnato, gli uomini possono sperare nel perdono dei pec-cati e in una nuova umanità nella quale regnano la pace e la giustizia.Sembra dunque esistere una speciale affinità fra il Rosario e la famiglia: la preghierarosariana, per la sua semplicità, si presta ad essere recitata anche dai piccoli e dai sem-

plici; gli avvenimenti presentati dai singolimisteri, pur nella loro insondabile soprannatura-lità, ci vengono essi pure presentati in una sobriasemplicità; la preghiera del Rosario non richiedeparticolari sforzi intellettuali, per cui si presta adessere recitata anche quando si è stanchi, anzianio malati: tutte condizioni tanto comunementeumane e così diffuse in tutte le famiglie.Con la recita del Rosario, la famiglia cristiana si

mette in movimento con Gesù, Giuseppe eMaria, li accompagna ed è da loro accompagna-ta, e nelle vicende di ogni giorno, nella gioia onel dolore, nella prova o nel riposo, nella bana-lità o nelle avventure entusiasmanti procedeserena e coraggiosa verso i lidi della patriabeata.

P. Giovanni Cavalcoli o. p.