8
13 C’è uno strettissimo legame fra il s. rosario e l’Eucarestia. Basti pensare che il centro della pre- ghiera è il nome di Gesù che compare nel mezzo dell’Ave Maria. Ora, quel Gesù che noi ricordia- mo ad ogni Ave è lì presente davanti a noi nel Tabernacolo. Noi lodiamo la Vergine Maria che ci ha dato quel Gesù che ora è vivo in mezzo a noi. Per questo, recitare il santo rosario davanti al Santissimo Sacramento è molto significativo, ed è un grande aiuto perché la preghiera sia fatta veramente col cuore. Vogliamo ora vedere in particolare come ogni mistero del santo rosario acquisti un significato più profondo se meditato davanti al SS. Sacramento, o anche semplicemente mettendolo in riferimento all’Eucarestia 1 . 1° mistero: l’Annunciazione. Nel primo mistero contempliamo il grande e meraviglioso evento dell’incarnazione del Verbo nel seno purissimo della Beata Vergine Maria. Ora, tra gli altri aspetti di questo miste- ro dell’Incarnazione c’è quello dell’umiliazione, come ci ricorda S. Paolo nella lettera ai Il s. rosario davanti al SS. Sacramento Speciale mese di Maggio a cura di P. Roberto Maria Coggi o.p. se vi serve staccate l’inserto 1 ) In queste riflessioni prendiamo spunto da quanto scrive il P. Giacomo Luigi M. Monsabrè o.p. nel suo libro “Il Santo Rosario”, Ancora, Milano 1948.

Il rosario meditato davanti al ss sacramento

Embed Size (px)

DESCRIPTION

http://www.sulrosario.org/archivio/libreria/proposte-meditazione/Il_rosario_meditato_davanti_al_SS__Sacramento.pdf

Citation preview

Page 1: Il rosario meditato davanti al ss sacramento

13

C’è uno strettissimo legame fra il s. rosario e l’Eucarestia. Basti pensare che il centro della pre-ghiera è il nome di Gesù che compare nel mezzo dell’Ave Maria. Ora, quel Gesù che noi ricordia-mo ad ogni Ave è lì presente davanti a noi nel Tabernacolo. Noi lodiamo la Vergine Maria che ciha dato quel Gesù che ora è vivo in mezzo a noi. Per questo, recitare il santo rosario davanti alSantissimo Sacramento è molto significativo, ed è un grande aiuto perché la preghiera sia fattaveramente col cuore. Vogliamo ora vedere in particolare come ogni mistero del santo rosario acquisti un significato piùprofondo se meditato davanti al SS. Sacramento, o anche semplicemente mettendolo in riferimentoall’Eucarestia1.

MISTERIGAUDIOSI

1° mistero: l’Annunciazione.Nel primo mistero contempliamo il grande e meraviglioso evento dell’incarnazione delVerbo nel seno purissimo della Beata Vergine Maria. Ora, tra gli altri aspetti di questo miste-ro dell’Incarnazione c’è quello dell’umiliazione, come ci ricorda S. Paolo nella lettera ai

Il s. rosariodavantial SS. Sacramento

Speciale mese di Maggioa cura di P. Roberto Maria Coggi o.p.

se vi serve staccatel’inserto

1) In queste riflessioni prendiamo spunto da quanto scrive il P. Giacomo Luigi M. Monsabrè o.p. nel suo libro “Il Santo Rosario”,Ancora, Milano 1948.

Page 2: Il rosario meditato davanti al ss sacramento

14

Filippini (2,6 SS.): il Verbo spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo. Certamentefu grande l’abbassamento al quale si sottomise la Seconda Persona della SS. Trinità dive-nendo un uomo come noi. Eppure, se consideriamo il mistero della SS. Eucarestia, vediamoche in un certo senso qui l’umiliazione è ancor più grande.Infatti quando il Verbo Incarnato era in mezzo a noi mostrava la Sua Gloria, almeno inparte: gli angeli la cantano sulla grotta di Betlemme, la voce del Padre lo proclama nelmomento del Battesimo e della trasfigurazione. Persino quando muore sulla croce -nelmomento cioè del supremo abbassamento- la Sua Gloria si rivela al punto che il centurioneesclama: “veramente quest’uomo era Figlio di Dio!” (Mc 15,39).Niente di tutto questo nell’Eucarestia: qui la Sua Gloria non compare in alcun modo.E’ difficile immaginare un abbassamento più grande. Si pensi poi anche al fatto che l’Incarnazione è avvenuta per la collaborazione di una creatu-ra eccelsa per santità, la Vergine Immacolata. La consacrazione dell’Eucarestia invece sirealizza con la collaborazione di una creatura spesso povera e miserabile, quale può essere ilsemplice sacerdote.Nell’Eucarestia infine Gesù si dà totalmente a noi: possiamo farne l’uso che vogliamo. Esappiamo anche, purtroppo, che Gesù talvolta è profanato nel SS. Sacramento.La meditazione potrebbe continuare. Ma questi brevi accenni sulle umiliazioni eucaristichepossono bastare per darci nuovi spunti nella contemplazione del primo mistero del s. rosario.

2° mistero: la Visitazione.Prima del peccato originale, nel Paradiso terrestre, il Signore spesso visitava i nostri proge-nitori. Ma anche dopo il peccato originale Dio non ha abbandonato l’umanità. Soprattutto i grandi personaggi dell’Antico Testamento come Abramo, Isacco, Giacobbe,Mosé hanno goduto delle visite del Signore. Ma la visita delle visite è stata quella dellaIncarnazione: Dio scende dal Cielo e rimane in mezzo a noi per trentatré anni. Terminatiperò questi anni Egli dovrà ritornare al padre. Ci lascerà dunque soli?No, nella Sua infinita sapienza e bontà il Signore Gesù ha trovato il modo di rimanere inmezzo a noi pur risalendo al Padre. Con l’Eucarestia Egli prolunga la Sua presenza inmezzo a noi sino alla fine del mondo: “Io sarò con voi tutti i giorni, sino alla fine delmondo”.Non dimentichiamo però che Gesù si rende presente nell’Eucarestia, la quale è custoditanelle nostre chiese. Ma se queste rimangono sempre deserte, come possiamo dire di corri-spondere all’immenso amore del Signore verso di noi? La visita eucaristica di Gesù verso dinoi deve suscitare la visita eucaristica di noi verso Gesù. La meditazione del secondo miste-ro gaudioso ci deve spingere ai piedi del tabernacolo, per ricambiare la visita del Signore.

3° mistero: la nascita di Gesù a Betlemme.La parola “Bethlem” significa in ebraico “casa del pane”, e d’altra parte Gesù viene posto inuna mangiatoia. Come non vedere in ciò un chiaro riferimento a Gesù che si dà in ciboalle anime? E notiamo che è la Vergine Maria che depone Gesù Bambino nella mangiatoia: èquindi Lei, la Vergine Santa, che ci invita a riceverlo nella santa comunione.Se ben riflettiamo, la comunione eucaristica porta a compimento l’opera dell’Incarnazione.Infatti il verbo di Dio si è fatto carne perché noi ci possiamo infinitamente unire a Lui sino a

Page 3: Il rosario meditato davanti al ss sacramento

15

divenire le membra del Suo Corpo. Poiché Gesù non è soltanto il Maestro che ci dà i suoiinsegnamenti dall’esterno, per così dire, ma è il Salvatore che ci salva donandoci la Sua vita.E come ci può donare la Sua vita? Dandosi a noi in cibo: “Io sono il pane della vita: chimangia di questo pane vivrà in eterno” (Gv 6,48-51). Certamente vi è un modo spirituale dicibarsi di Gesù Cristo attraverso la fede, ma questo modo spirituale è una preparazione almodo sacramentale, che è quello definitivo e perfetto: “Chi mangia la mia carne e beve ilmio sangue ha la vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne èvero cibo e il mio sangue vera bevanda” (Gv 6,54-55). S. Tommaso d’Aquino fa questa profonda riflessione: “tutto il bene che l’Incarnazione haportato nel mondo, la comunione eucaristica lo porta alla singola anima. Quindi si può direche la comunione è l’applicazione a ciascuno di noi personalmente del bene comune dellaIncarnazione del Verbo”.Che la meditazione del terzo mistero gaudioso ci insegni a fare sempre meglio la santaComunione!

4° mistero: la presentazione di Gesù al Tempio e la purificazione di Maria SS.Non è importante solo fare la Comunione, ma è importantissimo anche farla bene. Ora, ilquarto mistero gaudioso ci dà preziosi insegnamenti a questo riguardo. Già il semplice fattoche questo mistero ci parli di purificazione è molto significativo. Innanzitutto ci ricorda cheper ricevere la comunione dobbiamo essere purificati dal peccato mortale, altrimenti noimangiamo e beviamo la nostra condanna (cf. 1 Cor 11,29); inoltre, dobbiamo, per quantopossibile, essere liberi anche dal peccato veniale e da ogni attaccamento disordinato allecreature.Un esempio di come dobbiamo ricevere Gesù nella santa Comunione ci viene dato dal santovecchio Simeone che riceve Gesù Bambino nelle sue braccia. Dice il Vangelo che egli eraun uomo “giusto”, cioè virtuoso. Così anche noi dobbiamo ricevere Gesù cercando di cre-scere sempre più nelle virtù cristiane. Dobbiamo presentare in dono a Gesù che viene a noiqualche atto sempre nuovo di bontà, ed in particolare atti sempre più intensi di fede, speran-za e carità.Simeone poi era “timorato di Dio”. Dobbiamo ricevere l’Eucarestia con confidenza edamore, senza dubbio, ma anche con un salutare timore, pensando che siamo sempre indegnidi ricevere il Dio tre volte santo, il Creatore del cielo e della terra.Simeone ancora “aspettava la consolazione di Israele”. Anche noi dobbiamo aspettarci daGesù la consolazione da tutte le nostre pene.Infine si dice che “lo Spirito Santo era in lui”. Così anche noi dobbiamo ricevere l’Eucarestiacon il santo desiderio che nasce in noi dalla presenza dello Spirito Santo.Ci aiuti la santissima Vergine Maria, che si sottomise senza averne bisogno al rito della purifi-cazione, e ci aiuti il santo vecchio Simeone, a ricevere Gesù con un cuore veramente puro.

5° mistero: il ritrovamento di Gesù.Dopo aver ricevuto Gesù nella santa Comunione non dobbiamo trascurare di prolungare lanostra intimità con Lui nel ringraziamento. I momenti in cui abbiamo Gesù nel cuore sono ipiù preziosi: non dobbiamo sprecarli.Il quinto mistero gaudioso ci viene incontro mostrandoci la Vergine Maria che “meditava

Page 4: Il rosario meditato davanti al ss sacramento

16

queste cose nel suo cuore” (Lc 2,51). Ella aveva assistito alla grande manifestazione di Gesùfra i dottori del tempio, i quali erano meravigliati per la sapienza e le risposte di Gesù dodi-cenne. Ella non lascia cadere un così prezioso insegnamento: medita sul mistero di Gesù cherimane per tre giorni “presso il Padre suo” nel tempio; medita sul fatto che dopo questo epi-sodio Gesù ritorna alla sua vita semplice e familiare, rimanendo sottomesso a lei e a S.Giuseppe nella casa di Nazareth. Ella non comprende tutto: per questo rimane immersa nellapiù profonda contemplazione. Così anche noi, dopo il grande avvenimento di ogniComunione eucaristica, immergiamoci nella contemplazione del mistero. Adoriamo Gesù.Facciamogli omaggio della piena sottomissione della nostra mente e del nostro cuore.Anche se non comprendiamo tutto, anche se siamo nel chiaroscuro della fede e non nellosplendore della Visione, doniamoci totalmente a Gesù che si è donato totalmente a noi.

MISTERIDOLOROSI

C’è una profonda affinità, o sintonia, fra i misteridolorosi del Rosario e l’Eucarestia. Infatti in ambeduei casi si tratta di fare memoria della Passione delSignore. Nel caso del Rosario è una memoria cheavviene nella mente, attraverso la meditazione e lariflessione; nell’Eucarestia è anche, e soprattutto, unamemoria che si realizza sul piano soprannaturale:l’Eucarestia, e in particolare la S. Messa, è il memo-riale della Passione del Signore.

1° mistero: la preghiera e l’agonia di Gesù nell’orto degli ulivi.Gesù aveva condotto tre dei suoi discepoli nel giardino del Getsemani, e prima di ritirarsi indisparte per pregare aveva detto: “La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliatecon me” (Mt 26,38). Ritornato dopo un poco li trova addormentati e dice: “così non siete staticapaci di vegliare un’ora sola con me?” (ib, 40).Questo rimprovero riguarda anche noi, così pigri nell’adorazione del SS. Sacramento. Proviamo ad entrare in una chiesa durante la giornata: quasi sempre la troviamo vuota.Possibile che nessuno, passando davanti alla porta di quella chiesa, abbia avuto il pensiero difare una visita a Gesù, di tenergli compagnia non dico per un’ora, ma per qualche minuto?Noi ci consoliamo forse pensando che davanti al tabernacolo c’è il lume acceso. Certo, questoè un segno molto bello, ma deve essere il segno della nostra attenzione vigile ed amorosa. Noidovremmo far sì che quel cero che arde davanti al tabernacolo sia per noi un continuo invito adessere presenti di persona. Non possiamo affidare soltanto ad un simbolo inanimato il compitodi testimoniare a Gesù la nostra devozione e il nostro amore.

Page 5: Il rosario meditato davanti al ss sacramento

17

2° mistero: la flagellazione.Gesù è flagellato alla colonna ed è crudelmente flagellato. Il supplizio della flagellazionepresso gli antichi romani era così terribile che molti morivano sotto i colpi.Oggi, ringraziando il Cielo, Gesù risorto e glorioso non può più essere flagellato. Perònella sua presenza eucaristica può ricevere dei maltrattamenti che, almeno dalla parte dichi li fa, possono essere visti come una rinnovata flagellazione.Pensiamo a tutte le volte che nel corso della storia i pagani, i barbari, gli eretici hanno for-zato la porta del tabernacolo e profanato con disprezzo il SS. Sacramento.Pensiamo a quante volte anche oggi le particole consacrate vengono portate via (oggi è piùfacile che un tempo!) e usate per compiere dei riti sacrileghi, messe nere, orge e malefici!Da parte di chi compie questi riti satanici non è come un voler rinnovare la crudeltà dellaflagellazione? Noi siamo certamente immuni da queste enormità. Però non ci sarà succes-so qualche volta di accostarci all’Eucarestia con l’anima macchiata dal peccato mortale?Vedendo quante numerose siano oggi le comunioni e quanto rare le confessioni vienespontaneo pensare che questa eventualità non sia poi tanto rara (ricordiamo a questo pro-posito che per chi ha commesso un peccato mortale non basta fare un atto di dolore primadella comunione, sia pure con il proposito di confessarsi, ma è necessario accostarsiprima al sacramento della Penitenza. Cf. Catechismo della Chiesa Cattolica n. 1415). Non dimentichiamo che accostarsi alla comunione con l’anima macchiata è profanare ilSacramento e commettere un sacrilegio, e quindi fare qualcosa che ha una qualche somi-glianza con la flagellazione.

3° mistero: la coronazione di spine.Gesù è coronato di spine, trattato come un re da burla, vilipeso, oltraggiato e bestemmiato.E nel corso della storia quante bestemmie contro la SS. Eucarestia! Bestemmie dei pagani,i quali deridevano i cristiani che facevano la comunione, accusandoli di antropofagia. Bestemmie degli eretici, i quali pretendevano e pretendono di sostituire la presenza vera,reale e sostanziale di Gesù nell’Eucarestia con una presenza puramente simbolica.Bestemmie di certi scienziati increduli, i quali negano la presenza reale in nome della pre-tesa immutabilità delle leggi della natura, che renderebbe impossibile ogni miracolo.Bestemmie di certi derisori del cristianesimo, i quali considerano noi cattolici che credia-mo alla presenza come degli ingenui creduloni.Stiamo dunque vicini a Gesù Eucarestia consolandolo di tanti oltraggi con la nostra fede eil nostro amore!

4° mistero: Gesù carico della Croce sale al Calvario.Gesù, salendo il Calvario, cadde più volte sotto il peso della croce. I suoi carnefici, temen-do che morisse prima del supplizio, costrinsero un tale Simone di Cirene a portare la crocedi Gesù. Gesù ricompensò Simone con il dono della fede. La sua riconoscenza poi non silimitò a quella singola persona, ma si estese a tutti gli uomini. Gesù infatti si offre comeconsolatore per tutti. Si offre ad ogni uomo per aiutarlo a portare la croce, quella croce chenormalmente è presente nella vita di ciascuno di noi. Dice infatti: “Venite a me voi tutti,che siete affaticati e stanchi, e io vi ristorerò” (Mt 11,28).Nel dolore è una grande consolazione trovare un amico che ci sia vicino, ci comprenda e

Page 6: Il rosario meditato davanti al ss sacramento

18

ci conforti. Ma quale amico più fedele e più compassionevole di Gesù? Gesù ha soffertoper noi tutte le pene fisiche e morali che un uomo può sopportare. Quindi ci è Fandiamo aLui. Egli ci darà la pace e ci aiuterà a portare la nostra croce.

5° mistero: la crocifissione e morte di Gesù.Il legame fra l’Eucarestia e la morte di croce è così stretto che il sacrificio eucaristico, cioèla Santa Messa, può essere definito come “il sacrificio della croce reso presente sui nostrialtari”. Come nell’ostia consacrata è presente veramente Gesù con il suo corpo, sangue,anima e divinità, così, anche se in un modo ancor più misterioso e difficile da comprende-re, il sacrificio della croce è presente nella celebrazione eucaristica, in particolare nelmomento della consacrazione. Quando il sacerdote pronuncia le divine parole: “Questo èil mio corpo. Questo è il calice del mio sangue”, è come se fossimo con Maria Santissimasotto la croce. Il fiume di grazia che scaturì dalla vittima divina immolata per noi sulCalvario si riversa sulle nostre anime nella celebrazione eucaristica. Per questo la parteci-pazione all’Eucarestia costituisce “la fonte e il culmine di tutta la vita cristiana”, comedice il Concilio (Lumen Gentium 11). La recita devota di questa decina del santo rosario cipermette di partecipare con sempre maggior consapevolezza alla celebrazione della santamessa. Così Maria Santissima ci porta a Gesù, e il Rosario della beata Vergine ci porta apartecipare al suo sacrificio che si rinnova sull’altare.

MISTERIGLORIOSI

Fra l’Eucarestia e la Resurrezione c’è un legame indissolubile. Infatti se Gesù non fosse risorto,oggi non ci sarebbe più il suo corpo e il suo sangue, e quindi il pane e il vino non potrebberodiventare veramente e sostanzialmente quel corpo e quel sangue. Al massimo potrebbero diven-tare un segno o un simbolo del corpo e del sangue. Ma noi sappiamo che nell’Eucarestia Gesù èpresente non come in un segno o in un simbolo, ma nella sua fisica realtà. In altre parole, nonpotremmo venerare e adorare l’Eucarestia se Gesù non fosse risorto.

Page 7: Il rosario meditato davanti al ss sacramento

19

1° mistero: la Risurrezione di Gesù.Gesù ha detto: “Io sono la risurrezione e la vita” (Gv 11,25). Il mistero della risurrezione è iltrionfo della vita. Gesù si presenta a noi come il Vivente per eccellenza. Ora, l’Eucarestia èil cibo della vita, è la medicina dell’immortalità, come dicevano i santi Padri. Perché?Proprio perché contiene realmente e sostanzialmente Gesù risorto e vivo. Non dimentichiamo che nell’Eucarestia è presente il corpo di Gesù non nello stato che avevaprima della risurrezione, quando era passibile e mortale, ma nello stato che ha assunto dopola risurrezione, quando è divenuto impassibile e immortale. Di fronte all’Eucarestia noi dob-biamo esclamare come l’apostolo Tommaso di fronte a Gesù risorto: “Mio Signore e mioDio!”. Questo corpo risorto e glorioso è presente nell’Eucarestia per essere sorgente di vitain noi: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna, e io lo risusciterònell’ultimo giorno” (Gv 6,54). Ricevendo la Santissima Eucarestia, che aumenta in noi lagrazia santificante, introduciamo in noi un germe di immortalità: “Chi mangia di questopane vivrà in eterno” (ib. 58).Il primo mistero glorioso del Rosario ci fa contemplare quello stesso Gesù Pane vivo che noiriceviamo nella Santissima Eucarestia.

2° mistero: l’ascensione.Forse noi siamo portati a pensare che il corpo di Gesù che è presente nel SS. Sacramento siaun corpo “uguale” a quello di Gesù che è in Cielo, dove è salito con l’ascensione, ma non sialo stesso preciso e identico corpo. E invece no! E’ questo un punto importante da tenere pre-sente. Quando il sacerdote pronuncia le parole della consacrazione il pane non diventa un“altro” corpo di Gesù, ma diventa quello stesso corpo che è in Cielo. E lo stesso si dica delvino che diventa sangue. Qui sta il mistero eucaristico: quello stesso corpo che è in Cielo èanche sotto le specie del pane. Non sono due corpi distinti. Infatti il corpo del Signore èunico, e non può essere moltiplicato. Nelle varie ostie consacrate si moltiplica la presenza,non si moltiplica la realtà. Quindi quando noi adoriamo l’Ostia Santa adoriamo quello stessocorpo di Gesù che è asceso al Cielo e che siede alla destra del Padre. Gesù, nella sua infinitasapienza, ha trovato il modo di essere personalmente in mezzo a noi, anche come uomo, pursenza lasciare il Cielo. Nell’Eucarestia noi siamo alla presenza di Gesù come se fossimo giàin Paradiso. In questo senso l’Eucarestia è l’anticipo della vita eterna. Come è bello pensarea queste cose quando si recita il santo rosario davanti al SS. Sacramento!

3° mistero: la discesa dello Spirito Santo.Gesù è vissuto circa trent’anni su questa terra, poi è salito al Cielo. Ma non ci ha lasciatoorfani, poiché ci ha dato il suo Spirito Santo, che sarà sempre con noi. Qualcosa di simileaccade nella comunione eucarestia. Infatti dopo la comunione Gesù rimane presente dentronoi con il suo corpo santissimo solo per alcuni minuti, poi la sua presenza eucaristica scom-pare. Rimane però la sua presenza di grazia, cioè rimane in noi il suo Spirito Santo. E a benpensarci è per questo che Gesù viene in noi. Infatti Egli è disceso dal Cielo, si è incarnato, è morto, risorto e salito al Cielo per darci lavita divina della grazia, cioè lo Spirito santo. Così nell’Eucarestia Egli viene in noi peraumentare in noi la vita divina, cioè per far sì che lo Spirito santo ci pervada sempre piùprofondamente.

Page 8: Il rosario meditato davanti al ss sacramento

20

Facciamo sì che ogni comunione ci renda sempre più “spirituali”, ossia ci faccia vivere sem-pre più intensamente della vita dello Spirito: lasciamoci guidare da Lui e lasciamoci infiam-mare dal suo amore.

4° mistero: l’assunzione di Maria santissima al Cielo.Perché il Signore ha voluto assumere la Beata vergine Maria anche nel suo corpo? Si posso-no portare molte ragioni, una delle quali è la seguente: Maria Santissima è stata assunta inCielo in anima e corpo perché tutta la sua vita, sia nella dimensione spirituale che in quellacorporale, era così totalmente sottomessa a Dio da essere “assumibile”, cioè degna di esseretrasportata in Cielo. La vita divina della grazia permeava di sé anche l’aspetto corporale del-l’esistenza terrena di Maria. Così la Beata Vergine diventa un modello per noi quando rice-viamo la Santissima Eucarestia. Infatti nella comunione noi riceviamo il corpo e il sangue diGesù. E’ questo un invito a lasciarci pervadere dalla vita divina della grazia anche nellanostra dimensione corporale, a glorificare Dio nel nostro corpo.

5° mistero: l’incoronazione di Maria nella gloria del Cielo.Il quinto mistero glorioso ci fa pensare al Paradiso, e alla schiera dei santi e dei beati, di cuila Beata Vergine è la Regina. Ma in che cosa consiste la vita eterna? Vedremo Dio e saremocon Gesù. Quanto al vedere Dio dobbiamo aspettare di entrare nell’altra vita, ma quantoall’essere con Gesù possiamo già anticiparlo quaggiù: infatti non si può pensare ad un’unio-ne più intima con Gesù di quella che si verifica nell’Eucarestia, quando ci nutriamo del suocorpo e del suo sangue. In un certo senso fare la santa comunione è già un po’ entrare inParadiso.Proprio come dice il Signore: “Chi mangia la mia carne (...) ha la vita eterna”.Si può quindi dire che tanto il Rosario, nel suo ultimo mistero, quanto l’Eucarestia, ci fannopregustare sin da quaggiù la beatitudine eterna del Paradiso, che è la meta del nostro pelle-grinaggio terreno.

Dinanzi al Santissimo Sacramento esposto si può recitarecomunitariamente il santo Rosario, che è - come si esprimePaolo VI nell’Esortazione apostolica Marialis cultus - “preghieraevangelica, incentrata nel mistero dell’Incarnazione redentri-ce... preghiera di orientamento nettamente cristologico”.(Da “Comunione e culto eucaristico fuori dalla Messa”, secondo la liturgia della Chiesa di Milano, 1984, n. 145)