Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010- 2011 1

    Corso di Ingegneria Informatica

    Economia ed Organizzazione Aziendale

    Lezione 6: Contabilit

    Ing. Nicola Di Cosola

    Anno Accademico 2009 2010

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 2

    Economia ed Organizzazione Aziendale

    Impresa

    ContabilitEsterna

    SistemaBancario

    Mercati eInvestimenti

    ContabilitInterna

    CostiOperativi

    Profitti

    ProjectManagement

    MicroEconomia

    MacroEconomia

    Approfondimenti

    XX

    X

    X

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    IL BILANCIO AZIENDALE

    Principi di redazione, analisi evalutazione

    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011

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    In generale, il termine "bilancio" pu essere utilizzato conriferimento a documenti contabili aventi diverse finalit, dipendentiad esempio dai seguenti parametri:

    - situazioni operative nelle quali l'impresa viene a trovarsi;

    - tempo di riferimento del bilancio, rispetto alla data in cuiviene redatto;

    - tipo di impresa oggetto del bilancio.

    A seconda delle situazioni operative in cui viene redatto ilbilancio, si pu distinguere il bilancio in:

    - bilancio ordinario

    - bilancio straordinario.

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    Oggetto della rilevazione contabile contenuta nel bilancioordinario (anche detto bilancio d'esercizio) il reddito prodotto

    dall'impresa in un dato periodo amministrativo (generalmente l'annosolare) e la sua situazione patrimoniale e finanziaria.

    Il bilancio straordinario non riguarda invece direttamente unperiodo amministrativo definito: esso viene redatto in particolarimomenti o circostanze della vita dell'azienda ed ha per scopo la

    conoscenza del patrimonio dell'impresa riferito ad una specifica data.

    Tipici esempi di bilanci straordinari sono:

    - il bilancio di liquidazione per stralcio (ad esempio in caso difallimento o di liquidazione volontaria di societ),

    - il bilancio redatto in caso di fusione societaria, ditrasformazione di societ, di cessione dell'impresa per vendita,ecc.

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    A seconda del periodo di gestione analizzato e rispetto al

    momento in cui viene redatto, il bilancio pu essere invecedefinito:- Bilancio preventivo- Bilancio consuntivo.

    Scopo del bilancio preventivo la previsione di periodiamministrativi successivi.

    Tale bilancio anche denominato "budget" o "piano", a secondadell'estensione del periodo (rispettivamente breve o lungo) che sivuole analizzare.

    Esso viene quindi redatto anticipatamente e costituisce unostrumento di programmazione e controllo dell'attivit imprenditoriale.

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    Il bilancio consuntivo riguarda invece il periodo di gestioneappena concluso.

    Esso descrive quindi il patrimonio dell'impresa e il risultatoeconomico della sua attivit in relazione ad una data e ad un periodod'esercizio stabiliti.

    Si pu infine classificare il bilancio in base al tipo di impresa oggettodella rilevazione contabile. Questo tipo di classificazione pu darluogo a diverse sottoclassificazioni.

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    Analizziamo due casi:

    1. Considerando come parametro l'attivit imprenditoriale dell'azienda interessante distinguere:- le imprese che operano per cessione di beni da quelle che

    operano per prestazione di servizi,- le imprese industriali, che si occupano della produzione di beni,

    dalle imprese non industriali.

    Queste ultime sono costituite, ad esempio, dalle impresecommerciali, dagli istituti di credito, dalle societ diassicurazione, dalle societ finanziarie, dalle societ editrici.

    2. Si vuole distinguere il bilancio d'impresa, che analizza un distintosoggetto giuridico (societ), dal bilancio consolidato, che inveceesamina, come se fosse un'unica entit economica, un insieme(gruppo) di entit giuridiche aventi legami di tipo patrimoniale.

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    Nella presente dispensa si fa prevalentemente riferimento albilancio ordinario e consuntivo di un'impresa industriale.

    La scelta di analizzare il bilancio nella veste specifica didocumento contabile relativo ad un'impresa industriale motivata dalla maggiore completezza che il bilancio delleimprese industriali generalmente presenta.

    In esso si riscontra infatti anche gran parte delle tematiche

    tipiche di altri settori produttivi.

    Altri aspetti di amministrazione e gestione dell'attivit d'impresasono:- il budget,- l'analisi degli investimenti

    - la contabilit industriale o analitica o interna

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 10

    PRINCIPI GENERALI DI REDAZIONE DEL BILANCIO

    Lungo la sua storia il bilancio d'esercizio, quale espressione della

    contabilit generale dell'impresa, stato redatto per vari motivi esecondo diversi criteri.

    La contabilit generale o esterna nasce infatti dal desiderio degliamministratori di registrare le operazioni dell'azienda per ottenereinformazioni sull'andamento dell'attivit imprenditoriale.

    Inizialmente, quindi, il bilancio era un documento privato eriservato, utilizzato all'interno dell'impresa.

    => Gli amministratori delle societ potevano pertantoredigerlo in piena libert.

    In seguito il bilancio stato regolamentato dalle autoritgiuridiche dei diversi Paesi, principalmente per tutelare alcunigruppi di interessati all'impresa, quali i soci, i creditori, gliinvestitori.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 11

    I diversi gruppi di interessati, compresi quelli interni all'impresa

    (amministratori, dipendenti, ecc.), avevano tuttavia interessi spessocontrastanti.

    Si avvertiva quindi l'esigenza di redigere bilanci differenziati perle diverse categorie, in modo ancor pi sentito quando sicominci ad utilizzare il bilancio, oltre che come rendicontodell'attivit imprenditoriale, come strumento operativo per ilraggiungimento di obiettivi gestionali => scopo del corso ! =>Implicazione nellambito dei profitti e dei costi operativi.

    Insieme ad una nuova concezione di impresa, nell'economiacontemporanea non pi accettata come organismo esclusivamenteprivatistico, ma giudicata anche per il suo contributo sociale, queste

    motivazioni aprirono la strada alla redazione di un unico bilanciodestinato alla pubblicazione, equa soluzione al problema di ricercareun difficile compromesso tra le diverse categorie di interessati.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 12

    Tra i pi importanti requisiti che il bilancio destinato a

    pubb

    licazione deve possedere, si possono citare i seguenti "principigenerali":

    - l'attendibilit e la verificabilit delle informazioni sulla situazioneeconomica, finanziaria e patrimoniale dell'impresa, con una chiararesponsabilizzazione dei redattori e dei revisori del bilancio;

    - la neutralit delle informazioni verso le diverse categorie disoggetti interessati all'impresa => la redazione del bilancio si devebasare su principi contabili imparziali e indipendenti dalle esigenze diparticolari gruppi;

    - l'utilit delle informazioni per il maggior numero di interessati;

    - la chiarezza delle informazioni per favorire la comprensibilit delbilancio;

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 13

    - la prudenza nel riportare le informazioni, in particolarecontabilizzando tutti i costi e le perdite, anche quelle probabili;

    - la continuit di funzionamento dell'impresa: la vita dell'aziendadeve essere considerata indefinitamente lunga, in modo cheliquidazioni, vendite o ridimensionamenti della sua attivit noninfluiscano sulle tecniche contabili di gestione;

    - la costanza dei criteri contabili adottati, non modificabili da unesercizio all'altro, al fine di consentire sia una comparazione deibilanci nel tempo che una corretta determinazione delle diverse vocie dei conseguenti risultati d'esercizio;

    - la competenza economica delle operazioni e degli eventi digestione all'esercizio cui questi si riferiscono: i costi e i ricavi digestione devono essere attribuiti, e di conseguenza rilevaticontabilmente, all'esercizio in cui si verificano gli eventi che li hannogenerati, piuttosto che a quello in cui si concretizzano i connessiincassi e pagamenti;

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 14

    - l'omogeneit delle voci del bilancio: l'unit di misura (moneta diconto) con cui valutare i diversi componenti del bilancio deve essere lastessa;

    - il costo come criterio base delle valutazioni di bilancio: i valori deibeni dell'azienda devono essere interpretati sulla base dei rispettivicosti storici;

    - l'incompatibilit delle finalit economiche con le finalit fiscali delbilancio: pur essendo auspicabile la determinazione univoca delreddito economico e fiscale dell'esercizio, il procedimento formativodel bilancio non dovrebbe riconoscersi formativo della dichiarazionedei redditi.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 15

    Il principio di incompatibilit nella prassi viene molto spessodisatteso, poich le norme tributarie spesso differiscono dai

    criteri tecnico-economici alla base della redazione del bilanciod'esercizio.

    Usualmente si manifesta infatti un "inquinamento" della rilevazionecontabile dovuta, da un lato, all'interferenza dei criteri fiscali nellaredazione economica del bilancio, poich gli amministratori devono

    anche (contemporaneamente) determinare il reddito valido ai finidella dichiarazione fiscale, e, dall'altro lato, allo sfruttamento, daparte degli amministratori, dell'alibi fiscale allo scopo di celareparticolari politiche di bilancio, anche quando non richiestal'osservazione di particolari prescrizioni legislative.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 16

    Dal 1993, inoltre, in tutti i Paesi membri della CEE (in Italia secondole norme previste dal decreto legislativo n.127 del 9 aprile 1991) ilbilancio delle societ di capitale viene redatto in conformit allenorme generali previste dalla IV e dalla VII direttiva CEE.

    Scopo principale di tali norme quello di avviareconcretamente un processo di unificazione, fra e all'internodegli Stati europei, delle diverse metodologie di rilevazionecontabile.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 18

    Il bilancio d'esercizio un rendiconto dell'attivit economica diun'impresa relativa all'ultimo anno solare e della sua

    situazione patrimoniale e finanziaria riferita all'ultimo 31.12.

    Per motivi amministrativi e legali il bilancio viene approvato epubblicato alcuni mesi dopo la conclusione dell'esercizio.

    Prima di analizzarne nel dettaglio le voci, i criteri di redazione e glistrumenti di valutazione => analizziamo alcune considerazioniintroduttive e sviluppiamo alcuni aspetti di carattere generalesul bilancio d'esercizio.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 19

    I TRE DOCUMENTI FONDAMENTALI DEL BILANCIO

    La IV direttiva CEE (la VII direttiva si riferisce in particolar modoal bilancio consolidato), in vigore dal 1993 in tutti i Paesi membri(in Italia con il decreto legislativo n.127 del 9 aprile 1991),prescrive che il bilancio d'esercizio sia composto da tre documentifondamentali:

    Stato patrimoniale

    Conto Economico

    Allegato o Nota Integrativa

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 20

    Stato patrimoniale

    Lo stato patrimoniale costituisce una fotografia, ad un datoistante (31 dicembre), della situazione patrimoniale efinanziaria dell'impresa.

    N

    ella forma prescelta dallo Stato italiano (tra quelle previste dalladirettiva CEE), in maniera conforme alle tradizioni contabili delleimprese del nostro Paese, lo stato patrimoniale viene redatto asezioni contrapposte, riportando cio in due colonne,separatamente, le fonti di finanziamento dell'impresa e gliimpieghi di tali fonti di finanziamento.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 21

    Le fonti di finanziamento dell'impresa sono composte dalle fontiinterne o proprie (capitale netto) e dalle fonti di terzi (passivit).

    Le fonti di finanziamento interne costituiscono il capitale di rischiodell'impresa, composto da:- i contributi finanziari dei soci- lautofinanziamento dell'impresa.

    Quest'ultimo, in particolare, composto dalle quote dei risultatieconomici dell'impresa che vengono reinvestite nell'azienda.

    La definizione di capitale "di rischio", legato all'apporto di capitaleda parte dei soci sin dal momento della costituzione dell'impresa,trova la sua giustificazione

    - sia nel rischio di una mancata ed adeguata remunerazione delcapitale, quando questa si riveli ad esempio inferiore a quella

    garantita da forme di investimento alternative,- sia nel rischio di mancato rimborso totale o parziale del capitaleapportato, in caso di una gestione dell'impresa che conduca aduno stato di dissesto tale da non consentire la restituzione dellerisorse investite dai soci nell'azienda.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 22

    Le fonti di finanziamento esterne costituiscono invece il capitale dicredito, composto dai prestiti di beni o capitali di terzi all'impresa.

    I concetti di "credito" e di "debito possono essere sinteticamente cosdescritti:una transazione commerciale comporta un flusso economico

    (trasferimento di beni/servizi) da un operatore "fornitore" ad unoperatore "richiedente" ed un corrispondente flusso finanziario

    (trasferimento di denaro) dal richiedente al fornitore.

    Poich in una transazione reale non sempre vi simultaneit trail flusso economico e il flusso finanziario nello scambio si creanorispettivamente una posizione di "credito" ed una corrispondente

    posizione di "debito".

    I

    n particolare, un operatore creditore nei confronti dell'altro qualoraabbia gi ceduto la propria parte nello scambio (sia essa il bene, ilservizio o il compenso monetario), senza aver ancora ricevuto lacontroparte pattuita. Viceversa, l'altro operatore risulta debitore neiconfronti del primo avendo gi ricevuto ilbene/servizio o il pagamentosenza tuttavia aver ancora ceduto la propria parte pattuita.

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    Ing. Nicola Di Cosola - 2010 - 2011 23

    Alle fonti di finanziamento dell'impresa corrisponde un equivalente

    valore di impieghio investimentidell'azienda (attivit).

    L'equazione contabile fondamentale dello stato patrimoniale risultapertanto la seguente:

    ATTIVO = PASSIVO + CAPITALE NETTO (A=P+CN)

    Lo stato patrimoniale potrebbe essere redatto anche in formascalare, sottraendo cio, in un'unica colonna, alle voci dell'attivoquelle del passivo, ottenendo come differenza il capitale o patrimonionetto.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 25

    Conto economico

    Il conto economico rappresenta il rendiconto dell'attivitdell'impresa svolta nell'esercizio (anno solare) appenaconcluso, della quale si vuole determinare il risultato.

    Oggetto del conto economico pertanto la determinazione delreddito dell'impresa, pari alla differenza fra ricavi (anche detti

    proventi o profitti) e costi (anche detti oneri o perdite) dell'esercizio.

    I ricavi di un'impresa contabilizzati nel conto economico sonoprevalentemente costituiti dai compensi che l'impresa riceve a frontedella cessione dei beni prodotti o dei servizi prestati.

    Costituiscono invece costi d'esercizio le spese sostenutedall'impresa per lo svolgimento della sua attivit economica, quali adesempio gli stipendi del personale o gli acquisti di beni e serviziutilizzati nei processi industriali.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 26

    Accanto alle principali tipologie di ricavi (o costi) d'esercizio, tuttavia opportuno precisare che nel conto economico anche alcuniincrementi (decrementi) del patrimonio dell'impresa (adesempio, quelli relativi alle vendite di beni aziendali a prezzi superiori(inferiori) rispetto al valore contabile loro assegnato) determinanoricavi (costi) d'esercizio.

    Un semplice scambio economico che comporti la cessione di un beneaziendale in cambio di un corrispettivo valore monetario o l'esborso di

    una somma di denaro per l'acquisto di un bene (ad esempio, unquadro) pu invece non determinare di per s un ricavo o,rispettivamente, un costo per l'impresa, in quanto il denaro ottenutoo il bene acquistato continuano, con il loro valore, a far parte delpatrimonio dell'impresa.

    Con tali cessioni o acquisti, quindi, si trasferisce in realt soltantol'impiego delle fonti di finanziamento da beni fisici a denaro contanteo viceversa.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 27

    La differenza tra i ricavi e i costi d'esercizio rappresental'utile dell'impresa, il quale pu anche risultare negativo (perdita).

    L'equazione fondamentale del conto economico risulta quindi laseguente:

    RICAVI = COSTI + UTILE (R=C+U)

    L'utile dell'esercizio rappresenta anche l'incremento annuale del

    capitale netto, poich costituisce la remunerazione annuale delcapitale investito dai soci nell'impresa.

    La perdita dell'esercizio rappresenta anche il decremento annualedel capitale netto, poich costituisce la remunerazione annuale delcapitale investito dai soci nell'impresa.

    L'utile quindi un elemento che collega il conto economico e lo statopatrimoniale => il totale degli impieghi uguale al totale dellefonti di finanziamento solo se nel capitale netto viene registrata ladifferenza fra ricavi e costi d'esercizio (utile) determinato nel contoeconomico.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 28

    Anche il conto economico, come lo stato patrimoniale, pu esserestilato a sezioni contrapposte, riportando in una colonna i profitti e

    nell'altra i costi ed il risultato della gestione, o in forma scalare, adun'unica colonna, sottraendo ai ricavi le varie voci di costo per ricavarel'utile dell'esercizio.

    Le direttive CEE prevedono quattro possibili forme di redazione delconto economico, due scalari e due a sezioni contrapposte.

    Lo Stato italiano ha deciso di adottare una forma scalare di contoeconomico perch, contrariamente a quanto avviene per lo statopatrimoniale, questo tipo di rilevazione contabile consente dievidenziare importanti risultati parziali.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 29

    Allegato

    L'allegato o, in Italia, nota integrativa, un documento cheillustra il contenuto delle voci del bilancio, i criteri divalutazione adottati nella rilevazione contabile (con le eventualideroghe applicate) e le eventuali variazioni dei criteri divalutazione rispetto all'esercizio precedente.

    Insieme alla nota integrativa viene presentata una relazione sulla

    gestione, che ha lo scopo di informare i terzi sulla situazionedella societ, sull'andamento degli affari e della gestione e suprevisioni e programmi futuri. Questi documenti forniscono quindiinformazioni e chiarimenti necessari ad una pi completacomprensione dei dati riportati in modo sintetico nello statopatrimoniale e nel conto economico.

    La nota integrativa e la relazione sulla gestione sostituiscono larelazione degli amministratori che in Italia, con funzioni simili,accompagnava il conto economico e lo stato patrimoniale primadell'adeguamento alle direttive CEE.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 30

    Parametri fondamentali del bilancio sono:

    il contenuto,

    la struttura

    la forma.

    Per contenuto del bilancio si intende l'elenco delle voci riportatenello stato patrimoniale e nel conto economico.

    Nel processo di unificazione contabile che, con l'adozione delledirettive CEE, si sta realizzando negli Stati europei, si tende ad

    individuare un insieme minimo, significativo ed obbligatorio di voci,nonch una loro maggiore uniformit terminologica.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 31

    La struttura del bilancio consiste nella modalit dirappresentazione sintetica, nello stato patrimoniale e nel conto

    economico, dei dati rilevati dal sistema contab

    ile.

    Compito della struttura di un bilancio quello di privilegiare,evidenziandolo, un particolare tipo di informazioni rispetto adaltre.

    Ad esempio, una tipica classificazione delle voci dello statopatrimoniale quella finanziaria, che determina le diverse categoriedi voci in base alla loro liquidit o esigibilit.

    Per quanto riguarda il conto economico, invece, esistono numerosepossibili strutture tese a mettere in risalto alcuni importantirisultati parziali di gestione.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 32

    Strettamente collegato alla struttura del bilancio inoltre il concettodi classificazione delle voci per natura o per destinazione.

    1^ classificazione) Si basa sulla diversa natura o tipologia dellesingole voci. E' questa la metodologia con cui generalmente vengonoriportati i dati all'interno dei diversi gruppi o categorie di voci dellostato patrimoniale e del conto economico.

    2^ classificazione) Si basa sulla suddivisione delle voci in base ai

    particolari compiti o funzioni che queste rivestono all'interno delprocesso produttivo e gestionale dell'impresa.Questa metodologia si presta in particolare per la definizione di alcuniimportanti risultati parziali nel conto economico e per laclassificazione di alcune voci all'interno di particolari raggruppamentidello stato patrimoniale.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 33

    La forma del bilancio esprime la rappresentazione concreta diuna data struttura prescelta.

    Le forme di bilancio, come si gi visto, sono fondamentalmente

    quella scalare e quella a sezioni divise o contrapposte.

    E' infine importante rilevare che, pur dovendo verificarsi una perfettaeguaglianza tra il totale degli importi relativi ad impieghi (=attivo) efonti di finanziamento (=passivo+capitale netto) o tra costi e ricavidell'esercizio, non esiste una precisa corrispondenza tra le singole voci

    del bilancio. Solo in pochi casi infatti possibile confrontare levoci contenute nel conto economico o nello stato patrimoniale,

    poich queste vengono generalmente contabilizzate secondocriteri differenti.

    Ad esempio, nello stato patrimoniale non si evidenzia a quale tipo di

    fonte di finanziamento, propria o di terzi, corrispondano le singole vocidell'attivo (impieghi). In particolare, non specificato se un bene(riportato in attivo) sia stato acquistato mediante l'utilizzo del capitaledi rischio o di credito: generalmente non esiste, infatti, una voce che,tra le fonti di finanziamento, riporti lo stesso valore del beneacquistato.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 34

    I CONTI ANNUALI COME DOCUMENTI DI FONDO E DI FLUSSO

    Lo stato patrimoniale e il conto economico si differenziano, oltre cheper l'oggetto di analisi (il patrimonio nel primo caso, il risultatod'esercizio nell'altro), per i concetti di fondo e di flusso che licaratterizzano.

    Lo stato patrimoniale, infatti, rappresentando una fotografia in undato istante dell'impresa, risulta una descrizione dello stato delsistema (impresa) analizzato. Questo documento, quindi, pur

    esprimendone le potenzialit, rappresenta un'immagine statica, difondo, dell'impresa.

    Il conto economico, invece, essendo un resoconto dell'attivitdell'impresa lungo l'ultimo anno trascorso, attesta il "divenire"dell'impresa nel periodo di tempo analizzato. Esso quindi un

    documento di flusso, che descrive l'azione del sistema-impresa. Anchetale azione, tuttavia, strettamente collegata al concetto di fondo,in quanto resa possibile dalla disponibilit di risorse presenti in undeterminato stato, descritto dallo stato patrimoniale, dell'impresa.

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    IL PRINCIPIO DI COMPETENZA ECONOMICA

    Il principio di competenza economica d'importanza fondamentaleper la redazione del bilancio.

    E' quindi opportuno aprire una breve parentesi per analizzarne le lineeguida.

    Dalla corretta applicazione di questo principio dipende infatti l'esattadeterminazione del risultato d'esercizio, il quale a sua voltaresponsabile delle variazioni del patrimonio dell'impresa.

    Il principio di competenza afferma che il complesso dei componentipositivi (ricavi) e negativi (costi) del reddito debbano essereattribuiti all'esercizio cui le operazioni e gli eventi che li hannogenerati si riferiscono, senza considerare il momento dellarelativa espressione monetaria.

    Questo principio mette quindi in risalto che non tutti e non soltanto iproventi realizzati (o le spese sostenute) in un dato eserciziocostituiscono ricavi (o costi) di competenza dello stesso esercizio.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 36

    Per un'impresa redigere un bilancio d'esercizio in base allacompetenza economica significa dunque contabilizzare i ricaviin corrispondenza dell'esercizio in cui avviene la vendita di beni o

    la prestazione di servizi a clienti, indipendentemente dai relativiincassi.

    I costi di competenza devono essere invece considerati,generalmente, come correlati ai rispettivi ricavi:

    => essi vanno quindi attribuiti all'esercizio di competenza dei ricavi,per il conseguimento dei quali i costi stessi sono stati o devono esseresostenuti, a prescindere dal momento in cui si siano verificati o siverificheranno gli effettivi e connessi pagamenti.

    Quando non siano correlabili a specifici ricavi, i costi possono invece

    essere considerati di competenza dell'esercizio in cui si manifestano (questo il caso, ad esempio, dei costi generali ed amministrativi).

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 37

    IL PRINCIPIO DEL COSTO STORICO

    Molte voci del bilancio si riferiscono a beni non omogenei, cio nondirettamente confrontabili tra loro se non attraverso l'adozione diun'unica unit di misura.

    L'unit di misura generalmente adottata in economia il denaro.

    Nel bilancio, in particolare, l'unit di misura adottata la moneta diconto (usualmente la moneta corrente del Paese di riferimento: lire in

    Italia, dollari negli USA, ecc.), come previsto dal principio diomogeneit delle voci del bilancio d'esercizio.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 38

    L'adozione di tale necessaria convenzione ha due importanticonseguenze.

    1^ conseguenza)Consiste nella stima, da parte dagli amministratori, di alcune voci del

    bilancio. Per limitare l'arbitrariet delle valutazioni, in particolare perci che concerne i beni dell'azienda, le contabilit generali dei diversiPaesi utilizzano il criterio del costo storico. Tale criterio consenteinfatti di interpretare in modo semplice ed inequivocabile il

    valore dei beni il cui acquisto documentato (tramite fattura,ricevuta, scontrino fiscale, ecc.).

    Pur costituendo la base fondamentale delle valutazioni, il costostorico, in determinate circostanze e perben definite cause, non vatuttavia applicato, in particolare quando si scontra con il principio della

    prudenza (ad esempio, nel caso dibeni il cui valore reale di mercato divenuto nel tempo inferiore al costo originario d'acquisto).

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 39

    2^ conseguenza)E rappresentata dall'influenza dell'inflazione sulle voci del bilancio.

    L'inflazione determina infatti una perdita del valore della moneta e,

    di conseguenza, dei beni contabilizzati al costo storico nel patrimoniodell'impresa, creando per di pi una mancanza di omogeneit tra beniacquistati in periodi diversi.

    Sono stati elaborati sofisticati sistemi di contabilit per l'inflazione,allo scopo di effettuare una corretta rivalutazione dei beni.

    L'utilizzo di regole diverse dal costo storico pu tuttavia portare ascelte e stime arbitrarie, che possono rendere meno comprensibili iconti e indurre ad abusi contabili. Quando adottati, oltre a tener contodella legislazione vigente in materia, i criteri di rivalutazionedevono quindi essere descritti nell'allegato del bilancio per

    specificare le variazioni effettuate.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 40

    UN ESEMPIO DI REDAZIONE DEL BILANCIO DI UNA NUOVAIMPRESA INDUSTRIALE

    Per esaminare le principali voci dello stato patrimoniale e del contoeconomico, si consideri la formazione di una nuova attivitimprenditoriale, esercitata ad esempio da una societ di capitale.

    Si supponga quindi che un gruppo di imprenditori (soci), volendointraprendere una particolare attivit industriale, decida di costituirela societ Zeta S.p.A.

    Premesso tutti i dettagli giuridici della formazione di una S.p.A. o dellediverse possibilit di avviamento di un'attivit industriale, parliamo diuna semplice descrizione della formazione di un'attivit economica aifini di una facile comprensione di alcune delle principali voci riportate inun bilancio d'esercizio.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 41

    Si supponga dunque, in primo luogo, che i soci forniscano all'impresaun capitale, che prende il nome di capitale sociale, composto dallasomma delle singole quote che ciascun socio conferisce alla societ.

    In cambio del capitale sottoscritto, i soci ricevono azioni checonferiscono ai proprietari i diritti a loro prescritti dal codice civile.

    Il capitale sociale rappresenta pertanto la prima fonte difinanziamento dell'impresa. Esso costituisce quindi la prima voce,nella colonna delle passivit e del capitale netto, dello statopatrimoniale.

    Si supponga che il capitale sociale ammonti, in questo esempio, a 500milioni di lire.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 42

    Poich l'equazione fondamentale dello stato patrimoniale A=P+CN

    deve essere sempre soddisfatta, necessaria una voce a pareggionelle attivit.

    Al totale delle fonti di finanziamento dell'impresa, in unqualunque istante della vita della societ, deve infatticorrispondere, nel medesimo istante, un equivalente totale

    degli impieghi.

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    Ing. Nicola Di Cosola - 2010 - 2011 43

    Supponendo che la societ in questa fase iniziale non abbia ancoraaffrontato alcuna spesa, si ipotizzi ad esempio che l'unico impiego delcapitale sociale consista in denaro contante o cassa (Figura 1), di cuil'impresa pu disporre con immediatezza per qualunque esigenza.

    Capitale netto

    Cassa 500 Capitale Sociale 500

    ATTIVO PASSIVO E CAPITALENETTO

    Figura 1

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    Ing. Nicola Di Cosola - 2010 - 2011 44

    Per poter esercitare la sua attivit, l'impresa necessita tuttavia diuna struttura produttiva.

    Si supponga quindi che debbano essere acquistati un terreno, unfabbricato e diversi impianti e attrezzature.

    Il capitale disponibile viene per-tanto cos impiegato:50 milioni per il suolo,100 per il fabbricato

    300 per macchinari vari.

    In cassa rimangono, per differenza, 50 milioni (Figura 2).

    Cassa 50 Capitale netto

    Terreno 50 Capitale Sociale 500

    Fabbricato 100

    Impianti eattrezzature

    300

    ATTIVO PASSIVO E CAPITALE NETTO

    Figura 2. Stato patrimoniale.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 45

    Supponendo per semplicit che i beni acquistati siano tuttiimmediatamente disponibili, per cominciare effettivamente la sua

    attivit economica l'impresa ha inoltre bisogno, ad esempio, diacquistare materie prime o componenti necessari allelavorazioni e di reperire il personale addetto alla produzione,all'amministrazione e alle vendite.

    L'impresa deve quindi sostenere alcuni costi per la gestione

    delle diverse attivit aziendali.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 46

    Si supponga che tali costi, alla fine del primo anno di attivit, sianorisultati pari a 120 milioni, suddivisi in 90 milioni di spese difabbricazione, quali ad esempio i costi industriali del personale, degliacquisti, dell'energia, della manutenzione, e 30 milioni per altrespese, quali le spese di vendita, distribuzione, amministrazione.

    In seguito alla produzione realizzata nel primo anno di attivit, sisupponga inoltre che l'impresa abbia ricavato 140 milioni dallevendite dei propri prodotti sul mercato e che, alla fine del primo annodi attivit, l'azienda disponga ancora in magazzino di uno stock,denominato rimanenze finali, di materie prime, componenti,semilavorati e prodotti finiti.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 47

    I costi relativi alle rimanenze finali, cio le spese per l'acquisto dicomponenti e materie prime e per la fabbricazione di semilavorati eprodotti finiti ancora in giacenza, non trovano corrispondenza neirelativi ricavi, poich le scorte, finch non vengono utilizzate evendute, non producono reddito.

    Secondo il principio di competenza economica, le rimanenzefinali non dovrebbero quindi essere contabilizzate nel contoeconomico.

    E' tuttavia prassi comune riportarne ugualmente il valore. A tal fine,le rimanenze finali vengono iscritte sia tra i costi che tra i ricavid'esercizio, in modo da consentire l'equilibrio delle poste del contoeconomico nel rispetto del principio di competenza economica.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 48

    In particolare, poich, per il principio della prudenza, non il prezzodi vendita, ma il costo di realizzazione (a meno che il valore dimercato non sia inferiore ai costi sostenuti) a determinare il valoredelle rimanenze, quest'ultimo viene riportato esplicitamente tra iricavi ed compreso implicitamente nei diversi costi d'esercizio.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 49

    L'opportunit di riportare le rimanenze finali nel conto economicorisiede sia nell'evidenziare il valore delle scorte immagazzinate,

    che pu essere interpretato tanto come costo di immobilizzo dicapitali quanto come prospettiva di rapido ricavo (derivante dallavendita a breve di manufatti pronti o quasi) per l'impresa, sia nelconsiderare comodamente i costi d'esercizio nella loro globalit (inparticolare, per gli acquisti, ci consente di sommare indistintamentetutti gli importi dei relativi documenti contabili: fatture, ricevute

    fiscali, ecc.).

    Tale prassi, inoltre, consente di raffrontare direttamente il valore dellerimanenze finali con quello delle rimanenze iniziali.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - 2010 - 2011 50

    Si supponga quindi che, nell'esempio considerato, il valore (pari alcosto di realizzazione) delle rimanenze finali sia pari a 40 milioni.

    Si pu dunque dedurre che la societ Zeta, nel suo primo anno diattivit, ha prodotto complessivamente beni costati 120 milioni,ma, avendo accumulato a fine anno scorte per 40 milioni, ne havenduti solo i due terzi (costati 80 milioni) ricavandone 140milioni.

    L'azienda realizza cos un utile pari a 60 milioni, dato dalla differenzatra ricavi totali (180 milioni) e costi totali (120 milioni) dell'esercizio,come previsto dalla equazione caratteristica del conto economicoR=C+U.

    Lo stesso risultato d'esercizio si pu naturalmente ottenere qualoranon si considerino, come invece convenzionalmente si fatto, lerimanenze finali.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 51

    L'utile cos determinato non tiene tuttavia conto delle impostedirette, che incidono sul reddito in maniera ad esso proporzionale.Supponendo che tali imposte siano pari al 20% dell'utile lordo, l'utile

    netto dell'esercizio risulta quindi pari a 48 milioni (Figura 3).

    Spese di fabbricazione 90 Vendite 140

    Altre spese 30 Rimanenze Finali 40

    (Utile lordo) (60)

    Imposte 12

    Utile netto 48

    Totale costi e utile 180 Totale ricavi 180

    COSTI RICAVI

    Figura 3. Conto economico.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 52

    La gestione economica dell'impresa, di cui il conto economicorappresenta una sintetica descrizione contabile, si riflette anchenello stato patrimoniale. In particolare, nel semplice caso

    analizzato, due nuove voci vanno considerate rispetto al prospetto diFigura 2: le rimanenze finali e l'utile.

    Le rimanenze, in quanto costituiscono un bene di possessodell'impresa nel momento della rilevazione contabile, devonoapparire, presumibilmente al valore di costo per il principio della

    prudenza, tra le attivit dello stato patrimoniale.

    Non avendo generato i corrispondenti ricavi, contabilmente i costisostenuti per la produzione e/o acquisizione delle rimanenze finalipossono essere interpretati, allo stesso modo dell'acquisto di unquadro, come il risultato di una conversione di risorse o

    impieghi delle fonti di finanziamento ad esempio da "cassa" a"rimanenze").

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 53

    Anche l'utile netto dell'esercizio deve apparire nello statopatrimoniale, poich, rappresentando il "guadagno" dell'impresanell'esercizio, ne determina l'aumento del capitale o patrimonionetto.

    In tal senso l'utile costituisce una fonte di autofinanziamentodell'impresa e il principale legame tra conto economico e statopatrimoniale.

    Poich deve essere sempre verificata l'eguaglianza A=P+CN,l'introduzione delle voci "rimanenze" e "utile" nello stato patrimoniale resa possibile solo da una variazione delle voci ivi preesistenti.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 55

    Nel bilancio cos redatto (Figura 4) non si tuttavia tenutoconto del costo d'acquisto dei beni che, nell'arco di pi esercizi,

    vengono utilizzati per l'attivit dell'impresa, e della loroperdita di valore dovuta ad usura e obsolescenza.

    Acquistati al fine di assolvere ad un determinato compito, col passaredel tempo i beni possono infatti:

    non essere pi in grado di fornire le proprie prestazioni originarie(durata fisica),

    oppure risultare tecnologicamente meno efficaci o efficienti di benianaloghi pi moderni (durata tecnologica: obsolescenza diretta),

    o servendo specificamente alla produzione di beni divenutidifficilmente collocabili sul mercato, non essere pi utilizzabilidall'impresa (durata commerciale: obsolescenza indiretta o diprodotto).

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 56

    E' quindi opportuno considerare nella redazione del bilancio unavoce caratteristica della contabilit generale d'impresa:l'ammortamento.

    Si possono individuare due funzioni principalidell'ammortamento:

    - una funzione economica

    - una funzione patrimoniale.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 57

    La funzione economica dell'ammortamento relativa allaripartizione nel tempo del costo di beni acquistati in un dato

    esercizio ed utilizzati in pi anni di attivit.

    Il "piano" di ammortamento consiste quindi nel riportaretra i costi di ciascun conto economico la quota competente alcorrispondente esercizio del costo complessivo di utilizzo delbene.

    Determinando una pi equa suddivisione del costo d'uso deibeni nei diversi anni, l'ammortamento consente pertanto dinon penalizzare eccessivamente l'utile (differenza tra ricavi ecosti) dell'esercizio nel quale il bene viene venduto, se adesso si imputasse l'intero costo d'uso, e di considerare conmaggiore realismo gli utili, altrimenti molto pi elevati, deglialtri anni.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 58

    La funzione patrimoniale dell'ammortamento invece duplice.

    1 compito)

    E quello di rettificare al valore reale di mercato, anno dopoanno, il valore riportato al costo storico, nell'attivo dello statopatrimoniale, dei beni soggetti ad usura e obsolescenza.

    Nello stato patrimoniale dell'azienda appare quindi un fondo diammortamento dove si riporta la somma delle quote diammortamento accumulate negli anni da detrarre al costo storicodei beni per evidenziarne l'effettivo valore commerciale.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 59

    2 compito)

    L'ammortamento consente inoltre di preservare l'integrit del

    patrimonio dell'azienda, accantonando quote di capitale destinatealla ricostituzione del capitale e, eventualmente, alla sostituzione delbene.

    Se l'ammortamento non venisse infatti considerato, un benecontabilizzato al costo storico tra le attivit, perdendo con gli anni

    parte del proprio valore reale, al momento della sostituzionedeterminerebbe una diminuzione del patrimonio dell'impresa, pari alladifferenza tra il valore del nuovo bene acquistato ed il valore reale dimercato del vecchio bene venduto.

    Le quote annuali di ammortamento, che pur rappresentano un costo

    d'esercizio e determinano conseguentemente una riduzione degli utilidell'impresa, non provocando un reale esborso monetario consentonoinvece un accantonamento di risorse per la sostituzione del bene o, inogni caso, per il reintegro del capitale dell'impresa altrimentiimpoverito dalla diminuzione del valore effettivo dei beni soggetti adusura e obsolescenza.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 60

    Nello stato patrimoniale l'ammortamento pu essere iscritto nellacolonna delle attivit a correzione, quindi con il segno negativo, delvalore dei beni, oppure col segno positivo nella colonna delle passivit.

    Caso 1)

    Nel caso in cui venga riportato tra le passivit, il fondo diammortamento rappresenta una fonte di finanziamento destinata acontrobilanciare, all'interno del patrimonio complessivo dell'impresa,

    la perdita di valore di alcuni beni.

    In questo modo l'ammortamento determina un aumento del capitaletotale investito (in realt tale incremento fittizio, poichl'ammortamento costituisce soltanto una posta correttiva del valore dialcuni beni) e consente di mettere in risalto l'importo del capitale

    accantonato per l'eventuale sostituzione del bene (il capitaleaccantonato negli anni attraverso l'ammortamento non infattimaterialmente distinto da quello che l'impresa utilizza per la gestionedelle sue attivit, per cui compito dell'amministrazione preservarne ladisponibilit in qualunque momento).

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 61

    Caso 2)

    Se invece si tiene conto dell'ammortamento direttamente nell'attivo,detraendo dal valore dei beni le quote correttive del fondo, il totaledelle attivit assume il suo realistico valore.

    Tuttavia, se viene indicato soltanto il valore netto del bene, senzariportare esplicitamente a detrazione il fondo di ammortamento, non

    risulta pi evidente l'importo di capitale accantonato nel corso deglianni.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 62

    Esistono diverse tecniche contabili per tener contodell'ammortamento.

    1) La pi diffusa prevede una ripartizione della spesa inizialein quote costanti (ammortamento normale o ordinario) per unnumero di anni dipendente dalla durata pi critica (tra quella fisica,economica e commerciale) prevista per il bene da ammortizzare.

    2) Altri tipi di tecniche si basano ad esempio sul criterio dellequote variabili (dipendenti dall'intensit di utilizzo del bene neidiversi esercizi) o delle quote decrescenti (ammortamentoanticipato o accelerato).

    3) Un tipico criterio a quote decrescenti quello che prevede lequote annuali di ammortamento pari alla met di quellestabilite nell'esercizio precedente.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 63

    Poich quasi sempre, tuttavia, la legislazione prescrive le quotemassime e/o i periodi (anni) di ammortamento dei diversi beni, soventei piani di ammortamento, dettati da criteri economici, vengonoinfluenzati dalle norme fiscali nella redazione del bilancio d'esercizio.

    Esempio)

    Si consideri per semplicit di voler ammortizzare tutti gliimpianti e attrezzature in 5 anni di attivit, ipotizzando che il lorovalore residuo di mercato (cio dopo 5 anni) sia pari a 150 milioni.

    Poich il valore originario d'acquisto di tali macchinari di 300 milioni,si vuole quindi accantonare nei 5 anni la somma di 150 milioni persostituirli. Si supponga quindi di ripartire l'ammortamento in 5 quotecostanti annuali di 30 milioni.

    Rispetto ai prospetti precedenti di conto economico (Figura 3) e stato

    patrimoniale (Figura 4), i costi del primo anno di attivitdell'impresa subiscono pertanto un incremento (fittizio) di 30milioni, i quali riducono conseguentemente l'utile lordo delmedesimo importo e determinano una diminuzione delle imposte(sempre ipotizzate pari al 20% dell'utile lordo) da 12 a 6 milioni

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 64

    Per completare il bilancio del primo anno di attivit della societ ZetaS.p.A. opportuna infine una considerazione sulle imposte.

    Si gi visto che l'utile lordo di una societ viene tassatodallo Stato in modo proporzionale all'ammontare dell'utilestesso.

    Poich tuttavia il bilancio si riferisce all'attivit dell'impresa esercitataentro il 31 dicembre, mentre il bilancio viene approvato alcuni mesi

    dopo, generalmente le imposte non vengono interamente versate, senon in parte per anticipi, nell'esercizio di competenza, ma solonell'esercizio successivo, in concomitanza con la dichiarazione delreddito ai fini fiscali.

    Per tale motivo si iscrive nelle passivit un fondo imposte perl'accantonamento del capitale da corrispondere al fisco nel successivoesercizio.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 65

    Si supponga quindi per semplicit che, nell'esempio considerato,l'anticipo versato al fisco durante l'esercizio sia pari ai 2/3 delleimposte complessive. L'accantonamento risulta pertanto equivalentead 1/3 (2 milioni) del totale delle imposte da versare.

    Il bilancio della societ Zeta S.p.A. riguardante il primo anno diattivit quindi completo e, nella forma semplificata qui descritta,viene riportato in Figura 5.

    Cassa 66 Fondo ammort. 30 Spese fabbric. 90 Vendite 140

    Rimanenze 40 Fondo imposte 2 Altre spese 30 Rim. finali 40

    Terreno 50 Capitale netto Ammortam. 30

    Fabbricato 100 Capitale soc. 500 Imposte 6

    Imp. e attr. 300 Utile netto 24 Utile netto 24

    Totale attivo 556 Totale passivo 556 Totale costi 180 Totale ricavi 180

    ATTIVO PASSIVO COSTI RICAVI

    Figura 5. Bilancio del primo anno di attivit della Zeta S.p.A.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 66

    Un confronto tra il conto economico di Figura 5 e quello di Figura 3evidenzia che, in seguito all'assegnazione all'esercizio di una quotadei costi d'uso (ammortamento) dei beni produttivi, si avuto un

    decremento di utile netto e di imposte (a seguito del decrementodi utile lordo) rispettivamente da 48 a 24 e da 12 a 6 milioni.

    Tuttavia, analizzando i relativi stati patrimoniali (Figura 5 e Figura 4),si scopre che il capitale totale investito aumentato da 548 a 556milioni.

    Questa apparente contraddizione in realt legata all'iscrizione delfondo di ammortamento nelle passivit piuttosto che nelleattivit a detrazione degli impianti e attrezzature.

    Il fondo ammortamento in tal modo ricorda al lettore del bilancio che

    30 dei 66 milioni della cassa servono a reintegrare il patrimoniodell'azienda e devono essere lasciati a disposizione per un'eventualesostituzione del bene.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 67

    Il valore effettivo del capitale totale investito si ottiene quindiriportando il fondo ammortamento dalle passivit alle attivitcol segno opposto.

    Sottraendo ai 300 milioni di impianti i 30 milioni di ammortamento siottiene cos sia il valore del patrimonio totale effettivo dell'azienda,pari a 526 milioni, che il valore reale degli impianti e attrezzature, paria 270 milioni.

    Se si considera inoltre che 2 milioni della cassa sono destinati arimborsare il fisco per i versamenti da effettuare (fondo imposte), sipu verificare che il capitale totale investito (524 milioni) risultadiminuito rispetto ai precedenti 548 milioni della quota equivalentealla variazione di utile netto (24 milioni).

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 68

    E' inoltre significativo osservare che tale diminuzione inferiore al

    costo di ammortamento (30 milioni), poich questo, incidendodirettamente sull'utile lordo, provoca una diminuzione delle imposteda versare.

    E' questa la causa dell'aumento di cassa da 58 a 64 milioni (dei 66milioni, 2 sono relativi alle imposte da pagare) tra Figura 3 e Figura

    5: la differenza di 6 milioni proprio la variazione di imposte chel'impresa paga in meno al fisco.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 69

    E' quindi comprensibile come le imprese tendano ad utilizzareprincipalmente i piani di ammortamento accelerato, che prevedono laripartizione dei costi in poco tempo e con quote particolarmente

    elevate nei primi anni: in tal modo all'impresa rimane infatti unamaggiore liquidit da investire proficuamente nel tempo.

    Poich influenzano notevolmente la determinazione del reddito e, diconseguenza, le strategie di investimento delle imprese, i piani diammortamento (fiscali) sono generalmente regolamentati dallo Stato,

    il quale ne pu cos far uso anche per promuovere lo sviluppodell'economia nelle fasi di stagnazione o di recessione (consentendopi elevati e rapidi ammortamenti) o per frenare i consumi nelle fasi dielevata inflazione (riducendo gli importi e la rapidit degliammortamenti).

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 70

    Si vuole infine analizzare il bilancio dell'impresa in un annosuccessivo al primo.

    Si supponga ad esempio che, in un determinato istante del secondoanno di attivit, l'impresa si trovi con disponibilit di cassainsufficienti ad affrontare spese necessarie alla gestione.

    L'impresa decide in tal caso di non rivolgersi agli azionisti, facendoloro sottoscrivere un aumento di capitale, ma chiede un prestito alle

    banche.

    La societ diventa quindi debitrice della quota richiesta, ad esempio50 milioni, che iscrive, tra le sue fonti di finanziamento, nello statopatrimoniale in corrispondenza della voce debiti bancari.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 71

    La banca cede naturalmente il prestito all'impresa in cambio di uninteresse che per la societ costituisce un onere finanziario, pari adesempio al 20% annuo sul capitale prestato: in questo caso 10 milioniall'anno. Tale quota costituisce quindi un costo da riportare nel contoeconomico.

    Si supponga inoltre che non tutti i beni in corso d'acquisto venganoconsegnati nell'arco dell'esercizio: alla fine dell'anno l'impresa puquindi essere creditrice nei riguardi dei fornitori per le merci in partegi pagate (sotto forma di anticipo), ma non ancora ricevute.

    Gli importi corrispondenti vengono evidenziati come attivit oimpieghi nello stato patrimoniale, in corrispondenza ad esempio dellavoce acconti a fornitori, in quanto costituiscono, analogamente allerimanenze finali, una semplice e momentanea conversione di denaro dicassa in beni, anche se non ancora ricevuti (credito).

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 72

    Nell'esempio considerato, si supponga che l'impresa, al 31 dicembre,sia creditrice di beni per 40 milioni sotto forma di anticipi a fornitori.

    Un ulteriore costo per l'azienda nel secondo anno di attivit rappresentato dalle giacenze di magazzino relative al 31 dicembredell'esercizio precedente. Tali scorte sono infatti considerate nuoviacquisti della societ e vengono classificate come rimanenze iniziali.

    In questo modo, le rimanenze finali dell'esercizio precedente,

    convenzionalmente considerate in tale esercizio sia come costi checome ricavi, nell'esercizio successivo sono contabilizzate correttamente(secondo il principio di competenza), in quanto darannopresumibilmente origine ai relativi ricavi di vendita.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 73

    Nello stato patrimoniale, inoltre, il fondo di ammortamento delsecondo anno di attivit risulta pari a 60 milioni, somma di due quoteannuali di accantonamento.

    Il valore netto reale degli impianti (costo storico menol'ammortamento) risulta quindi pari a 240 milioni.Nel conto economico, invece, la quota di ammortamento risulta

    costante (30 milioni), come stabilito dal relativo piano diammortamento.

    Ancora nello stato patrimoniale, accanto all'utile netto o risultatod'esercizio, appare la voce utile dell'esercizio precedente.

    Tale voce indica che nell'ultimo esercizio si deciso di nondistribuire ai soci l'utile conseguito nel precedente esercizio. Talevoce rappresenta quindi un reinvestimento (autofinanziamento) nelcapitale dell'azienda dell'utile relativo all'esercizio precedente.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 74

    Si supponga inoltre che l'impresa, nel secondo anno di attivit, abbiasostenuto costi di produzione per 150 milioni e altre spese per 50milioni.

    Al 31 dicembre, infine, si supponga che l'impresa abbia in magazzinorimanenze per 60 milioni ed abbia ricavato 280 milioni dalle vendite deisuoi prodotti.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 75

    Cassa 136 Debiti bancari 50 Rim. iniziali 40 Vendite 280

    Acconti fornit. 40 Fondo ammort. 60 Spese fabbric. 150 Riman. finali 60

    Rimanenze 60 Fondo imposte 4 Altre spese 50

    Capitale netto Quota ammort. 30

    Terreno 50 Capitale soc. 500 Oneri finanz. 10

    Fabbricato 100 Utile es. prec. 24 Imposte 12

    Imp. e attr. 300 Utile netto 48 Utile netto 48

    Totale attivo 686 Totale passivo 686 Totale costi 340 Totale ricavi 340

    ATTIVO PASSIVO COSTI RICAVI

    Se si considerano le imposte sempre pari al 20% dell'utile lordo el'antici-po versato al fisco sempre uguale al 66% delle imposted'esercizio, il bilancio relativo al secondo anno di attivit della societ

    Zeta S.p.A., riportato in Figura 6, risulta quindi completamente definito.

    Figura 6. Bilancio del secondo anno di attivit della Zeta S.p.A.

    BILANCIO SECONDO LE NORMATIVE CEE

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 76

    BILANCIO SECONDO LE NORMATIVE CEE

    - Stato patrimoniale- Attivo

    Crediti verso soci per versamenti ancora dovutiImmobilizzazioniAttivo circolanteRatei e risconti attivi

    - PassivoPatrimonio nettoFondi per rischi ed oneriFondo di trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato

    DebitiRatei e risconti passivi

    - Conti d'ordine- Conto economico

    - Valore della produzione- Costi della produzione- Proventi ed oneri finanziari

    - Rettifiche di valore di attivit finanziarie- Proventi ed oneri straordinari- Risultati dell'esercizio- Alcune considerazioni sul conto economico

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 77

    Prima dell'introduzione delle norme prescritte dalla IV e dalla VIIdirettiva CEE, i bilanci societari erano abbastanza differenti nella

    forma, nel contenuto e nella struttura.

    L'adozione delle direttive CEE costituisce quindi un fondamentalepasso verso una maggiore uniformit dei bilanci delle imprese.

    Ai criteri proposti da tali direttive, in particolare nella forma prevista

    dal d.lgs. n.127 dello Stato Italiano, fa riferimento il commento allesingole voci e alle linee guida di redazione del bilancio.

    Si riportano quindi nelle figure seguenti (7, 8, 9 e 10) le categorieprincipali di voci e le versioni integrali rispettivamente dello statopatrimoniale e del conto economico nelle forme, contenuti e strutture

    previste dal decreto.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 78

    Le norme non prescrivono invece particolari regole per la redazione delconto economico.

    Facendo riferimento alle Figure 9 e 10, nel decreto 127 si prevede che:- le voci precedute da numeri arabi possano essere ulteriormentesuddivise, senza per eliminazione della voce complessiva edell'importo corrispondente;- altre voci debbano essere aggiunte qualora il loro contenuto non siacompreso in alcuna di quelle previste dagli schemi di stato patrimonialee di conto economico;- per ogni voce dello stato patrimoniale e di conto economico debbaessere indicato l'importo relativo all'esercizio corrente e a quelloprecedente;- le voci precedute da numeri arabi debbano essere adattate quando loesige la natura dell'attivit esercitata;- le voci precedute da numeri arabi possano essere raggruppate, masolo quando tale raggruppamento non contrasta, a causa dellairrilevanza del suo importo, con il principio di "rappresentazioneveritiera e corretta" oppure quando favorisce la chiarezza del bilancio.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 201179

    A) CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI A) PATRIMONIO NETTO:

    ANCORA DOVUTI. I - Capitale

    II - Riserva da sovrapprezzo delle azioni

    B) IMMOBILIZZAZIONI: III - Riserve di rivalutazioneI - Immobilizzazioni immateriali. IV - Riserva legale

    II - Immobilizzazioni materiali. V - Riserva per azioni proprie in portafoglio

    III - Immobilizzazioni finanziarie (indicando a VI - Riserve statutarie

    parte gli importi esigibili entro l'anno successivo). VII - Altre riserve

    Totale immobilizzazioni (B). VIII - Utili (perdite) portati a nuovo

    IX - Utile (perdita) dell'esercizio.

    C) ATTIVO CIRCOLANTE: Totale patrimonio netto (A).

    I - Rimanenze.

    IIa - Crediti a breve termine B) FONDI PER RISCHI ED ONERI.

    IIb - Crediti a medio-lungo termine

    III - Attivit finanziarie che non costituiscono C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO

    immobilizzazioni. DI LAVORO SUBORDINATO.

    IV - Disponibilit liquide.

    Totale attivo circolante (C). Da) DEBITI A BREVE TERMINE.

    Db) DEBITI A MEDIO-LUNGO TERMINE.

    D) RATEI E RISCONTI . E) RATEI E RISCONTI.

    Totale attivo (A+B+C+D). Totale passivo a pareggio (A+B+C+D+E).

    Figura 7. Stato patrimoniale in forma abbreviata.

    ATTIVO PASSIVO

    CONTO ECONOMICO

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011

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    A) Valore della produzione.

    B) Costi della produzione.

    Differenza tra valore e costi della produzione (A-B).

    C) Proventi ed oneri finanziari.

    D) Rettifiche di valore di attivit finanziarie.

    E) Proventi ed oneri straordinari.

    Risultato prima delle imposte (A - B C D E).

    Imposte sul reddito d'esercizio.

    Risultato d'esercizio.

    Rettifiche di valore operate esclusivamente in applicazione di norme tributarie.

    Accantonamenti operati esclusivamente in applicazione di norme tributarie.

    Utile (perdita) dell'esercizio.

    Figura 8. Principali voci del conto economico.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 82

    STATO PATRIMONIALE

    - Attivo- Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti- Immobilizzazioni- Attivo circolante- Ratei e risconti attivi

    -P

    assivo- Patrimonio netto- Fondi per rischi ed oneri- Fondo di trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato- Debiti- Ratei e risconti passivi

    - Conti dordine

    STATO PATRIMONIALE

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 83

    STATO PATRIMONIALE

    Le direttive CEE prevedono due forme di redazione dello statopatrimoniale: a sezioni contrapposte e scalare.

    La forma a sezioni contrapposte prevista dal decreto legislativo italiano stata preferita a quella scalare fondamentalmente perch ritenuta pivicina alle tradizioni contabili delle imprese italiane e perch la formascalare non presenta vantaggi tali da giustificarne un'adozione che, inItalia, risulterebbe peraltro piuttosto innovativa.

    Come si gi visto nelle precedenti lezioni, nello stato patrimoniale siriportano le fonti di finanziamento ed i relativi impieghi dell'impresa.

    Le fonti di finanziamento possono essere suddivise fra capitale netto(capitale di rischio) e passivo (capitale di credito). Con il decreto 127 siperde per la duplice titolazione di "passivo e capitale netto" delle fonti di

    finanziamento, ora riportate sotto la singola voce di "passivo".

    Il capitale netto, denominato patrimonio netto, rimane tuttavia bendistinto, nella colonna del passivo, dalle passivit vere e proprie.

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 84

    Fino all'entrata in vigore delle nuove norme sul bilancio, inoltre, lepassivit venivano generalmente distinte, secondo un criterio diclassificazione finanziaria, in passivit a breve termine o correntie

    passivit a medio/lungo termine.Con le nuove disposizioni tale distinzione stata abbandonata.

    Sono infatti soltanto indicate separatamente, nella categoria debiti,gli importi dei debiti a scadenza superiore ad un anno (medio/lungotermine) da quelli a scadenza inferiore ad un anno (breve termine).

    Le attivit o impieghi delle fonti di finanziamento conservano invecela distinzione in attivit a breve termine o correnti e attivit alungo termine o fisse. Le prime vengono denominate attivocircolante e le seconde immobilizzazioni.

    I criteri alla base di questa classificazione finanziaria delle voci sonola liquidit, per ci che concerne le attivit, e la esigibilit, per ci cheriguarda le passivit.

    L i l' l d i b i d ll i ll

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 85

    Le nuove norme prescrivono l'elenco dei beni della societ nello statopatrimoniale seguendo prevalentemente un criterio di liquiditcrescente, ordinando quindi, dall'alto verso il basso, i beni a minoreliquidit (immobilizzazioni) e, successivamente, quelli a liquiditsuperiore (attivo circolante).

    Premesso che l'esigibilit di un prestito la velocit con cui questoviene riscosso da parte dei creditori, le direttive CEE prevedono chel'elenco delle fonti di finanziamento nello stato patrimoniale seguasoltanto in parte un criterio di esigibilit crescente.

    Tale criterio giustifica l'ordinamento, dall'alto verso il basso, delpatrimonio netto (la cui velocit di riscossione da parte dei soci teoricamente nulla, in quanto legata alla vita della societ, che, per ilprincipio di continuit della gestione, considerata indefinitamentelunga) prima delle passivit, costituite principalmente dai debiti e dai

    fondi per rischi ed oneri. Questi ultimi racchiudono gliaccantonamenti di capitale per spese la cui data di sopravvenienza in parte di breve ed in parte di medio-lungo termine.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 86

    Facendo riferimento allo stato patrimoniale riportato nelle Figure 7 e 9,si pu quindi notare che in alcuni casi si scelto di evidenziare a partealcune voci che, secondo i criteri di esigibilit e liquidit crescenti,

    avrebbero dovuto essere contenute in altre categorie.

    E' questo ad esempio il caso delle voci:- crediti verso soci per versamenti ancora dovuti (attivit corrente),- ratei e risconti attivi (attivit corrente),- trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato (fondo passivo di

    lungo termine),- ratei e risconti passivi (debiti di breve termine).

    Si perde inoltre parzialmente l'utile ed immediata classificazionefinanziaria in attivit e passivit a breve termine, la cui differenza,definita capitale circolante, costituisce un importante indice della

    gestione finanziaria dell'azienda.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

    87/180

    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 87

    Attivo

    - Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti

    - Immobilizzazioni

    - Attivo circolante

    - Ratei e risconti attivi

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 88

    Attivo

    Le principali categorie di voci dell'attivo sono le immobilizzazionie

    l'attivo circolante.

    Nello stato patrimoniale redatto secondo le norme previste dald.lgs127, affiancano questi due gruppi di voci i crediti verso soci

    per versamenti ancora dovutie i ratei e riscontiattivi.

    Come si pu rilevare dalla Figura 9, le immobilizzazioni e l'attivocircolante vengono suddivise in sottogruppi (indicati con lanumerazione romana) basati principalmente sulla differente naturadelle voci.

    Non manca tuttavia una classificazione per destinazione, in

    particolare per le voci che l'azienda intende considerare pi comeimmobilizzazioni finanziarie che come crediti o attivit finanziariedell'attivo circolante.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 89

    Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti

    I crediti verso soci per versamenti ancora dovuti sonocostituiti dalle quote di capitale sociale (azioni) gi sottoscritte,

    ma non ancora versate, dai soci.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 90

    Immobilizzazioni

    Le immobilizzazioni sono gli impieghi delle fonti di finanziamentoche l'impresa intende utilizzare per diversi esercizi della sua attivit.Esse rappresentano quindi gli investimenti in beni durevoli, anchedetti attivit fisse o di medio/lungo termine.

    A seconda della loro natura, le immobilizzazioni possono esseresuddivise in tre categorie:

    - immobilizzazioni immateriali,

    - immobilizzazioni materiali (o "tecniche")

    - immobilizzazioni finanziarie.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 91

    Le immob

    ilizzazioni immateriali rappresentano, in generale,impieghi o investimenti effettuati dall'impresa per perseguire obiettividi tipo pluriennale, la cui particolarit consiste nel non esserecostituite da beni fisici. Essendo destinate ad un uso pluriennale edessendo soggette ad obsolescenza, le immobilizzazioni immaterialirisultano per soggette ad ammortamento come le immobilizzazionimateriali.

    Le immobilizzazioni immateriali possono essere suddivise in dueprincipali sottogruppi:

    - Immobilizzazioni immateriali costituite da beni immateriali

    - Immobilizzazioni intangibili o immobilizzazioni nonrappresentate da beni.

    I beni immateriali sono caratterizzati dal fatto che pur non

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 92

    I beni immateriali sono caratterizzati dal fatto che, pur nonessendo costituiti da beni fisici, possono essere suscettibili divalutazioni di mercato che ne consentano un'eventuale vendita.Ne fanno quindi parte, ad esempio, i brevetti industriali, le licenze, i

    marchi di fabbrica e di commercio e, nel caso del rilevamentodell'azienda da parte di un'altra impresa, l'avviamento.

    In particolare, ad esempio:- i brevetti rappresentano il diritto di utilizzare in esclusiva

    particolari invenzioni, ricavandone i conseguenti profitti;

    - alla voce "marchi" si riportano i costi per l'acquisto e l'utilizzo inesclusiva di simboli e nome dell'azienda;

    - l'avviamento rappresenta la differenza tra il valore a cui l'aziendaviene venduta e il suo patrimonio netto. Esso costituisce il valorerappresentativo del ruolo dell'impresa, ormai avviata, nel propriomercato, consistente in un portafoglio ordini, in una rete di relazioni e,

    in concreto, in una capacit di produrre reddito che possono esserestimate in termini monetari. L'avviamento viene pagato dall'acquirenteal momento del passaggio di propriet dell'impresa e pu esserecontabilizzato in bilancio dal nuovo proprietario per un periodo nelquale viene completamente ammortizzato.

    Le immobilizzazioni immateriali intangibili non rappresentative di beni

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

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    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 93

    Le immobilizzazioni immateriali intangibili, non rappresentative di benisuscettibili di una contrattazione finalizzata alla vendita, sono invececostituite da spese chiamate oneri pluriennali.

    Alcuni costi sostenuti nell'esercizio, ma relativi ad investimenti

    pluriennali, vengono infatti "capitalizzati" (cio riportati nel capitaletotale dell'azienda), contribuendo in tal modo alla determinazione delreddito non interamente, ma solo attraverso il relativo ammortamento.

    Tali spese comprendono i costi di primo impianto ed ampliamento (adesempio, gli allacciamenti di servizi quali acqua, energia, telefono,

    ecc.), le spese di costituzione della societ, i costi di pubblicit epropaganda, i costi di ricerca e sviluppo, i costi di organizzazione e diaddestramento del personale per l'esercizio di nuovi impianti. I costi diricerca e sviluppo, ad esempio, si riferiscono alle spese che l'impresadeve sostenere per mantenersi al passo con l'evoluzione delletecnologie.

    In particolare, vengono capitalizzati i costi che portano a risultaticoncreti ed utilizzabili dall'impresa, mentre le spese di ricerca che nonhanno esito positivo vengono considerate soltanto semplici costid'esercizio.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

    94/180

    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 94

    Tra le immobilizzazioni immateriali, come tra quelle materiali, vannoinoltre considerate le spese sostenute per la realizzazione o perl'acquisto (in tal caso tramite acconti) di beni destinati ad un lungo

    utilizzo da parte dell'impresa.

    Le immobilizzazioni materiali o "tecniche" consistono nei beni fisicidurevoli quali i terreni, i fabbricati e gli edifici, gli impianti e imacchinari, i mezzi di trasporto, i mobili e le macchine d'ufficio, e cosvia. Per tali beni, dalla vita utile pi o meno elevata, vengono predisposti

    appositi piani di ammortamento.

    Non tutte le immobilizzazioni materiali possono definirsi tali per"natura". Alcune di queste vengono infatti classificate per "destinazione",in quanto, pur essendo caratterizzate da un grado pi o meno elevato dimobilit fisica, sono considerate "immobili" dall'azienda.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

    95/180

    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 95

    Le immobilizzazioni finanziarie sono costituite da titoli e da creditiche l'impresa considera investimenti di lungo termine.

    I titolisono documenti rappresentativi di quote del capitale di rischio(patrimonio netto) o del capitale di credito (passivit) delle aziende.Essi sono anche detti "valori mobiliari", in quanto dotati della

    caratteristica (mobilit) di essere facilmente trasferibili da un soggettoeconomico ad un altro.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

    96/180

    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 96

    Il mercato mobiliare, il cui sviluppo, all'interno del settorefinanziario, ha caratterizzato l'evoluzione economica di tutti i Paesiindustrializzati pi avanzati, caratterizzato dal rapporto fra gli

    operatori finanziati (tradizionalmente le imprese e la pubblicaamministrazione), che usualmente impiegano, per la gestione correntee per gli investimenti, risorse finanziarie superiori al proprio reddito, ei risparmiatori (come le famiglie), che generalmente spendono inconsumi e investimenti meno del proprio reddito, accantonando unaquota parte delle risorse monetarie a disposizione.

    Attraverso il mercato mobiliare, le imprese, raccogliendo le risorsefinanziarie temporaneamente o durevolmente disponibili (ineccedenza) presso i risparmiatori, acquisiscono i mezzi necessari allagestione delle proprie attivit.

    I risparmiatori, d'altro canto, investendo nell'acquisizione di titolitrovano un conveniente impiego delle proprie risorse finanziarie.

    I titoli vengono scambiati sia nel mercato "primario", dove avvienel l f l

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

    97/180

    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 97

    la contrattazione tra gli operatori finanziati e i risparmiatori, sia nelmercato "secondario", dove hanno luogo le transazioni dei titoli giemessi. La pi alta espressione del mercato secondario costituita dalla

    Borsa Valori.

    I titoli possono inoltre essere classificati in diversi modi.In base alla natura del soggetto emittente, ad esempio, i titoli si

    suddividono in- Pubblici, come, x es., i Certificati di Credito del Tesoro (CCT) e i

    Buoni del Tesoro Pluriennali (BTP), caratterizzati da lunghi tempi direstituzione del capitale, e i Buoni Ordinari del Tesoro (BOT),caratterizzati da una scadenza non superiore all'anno, in quanto emessiper fronteggiare (almeno in un primo momento) temporanee esigenzedi liquidi-t;- Privati, come, x es., emessi da societ di capitale per azioni (S.p.A. eS.a.p.A.) e possono essere suddivisi in azioni, che rappresentandoquote del capitale sociale, attribuiscono ai possessori la qualifica disocio con i relativi diritti ed obblighi ed obbligazioni che sono titoli dicredito della societ, ai quali corrisponde un interesse sul capitaleprestato e il rimborso di questo ad una scadenza prefissata.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

    98/180

    Ing. Nicola Di Cosola - A.A2010 - 2011 98

    A seconda delle modalit con cui i valori mobiliari vengonorimborsati, si possono ad esempio distinguere in:- Titoli a rendimento predeterminato, come quelli a reddito fisso,

    cio prestabilito e costante nel tempo, e quelli indicizzati, cos definitise il loro rendimento varia seguendo alcuni indici di riferimentointrodotti, ad esempio, per tener conto dell'inflazione.- Titoli a reddito variabile come le azioni, che, seguendol'andamento dei risultati gestionali delle societ, percepiscono unaquota parte (dividendi) degli utili realizzati.

    I titoli possono ancora essere classificati in base alla modalitdi circolazione.- I titoli nominativi, che devono essere intestati ad una persona etrasferiti secondo opportune norme,- I titoli al portatore, caratterizzati dal non essere soggetti ad alcunvincolo riguardante la propriet e il trasferimento diverso dal lorosemplice possesso.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

    99/180

    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 99

    Dal punto di vista della destinazione finanziaria, che riguarda pi davicino la redazione del bilancio, i titoli possono infine essere definiti:

    -Disponibili che costituiscono una tipica attivit corrente, in quantovengono negoziati dall'impresa sui mercati mobiliari per investire (orealizzare) temporanee eccedenze (o esigenze) di liquidit.

    - Non disponibili che costituiscono invece immobilizzazioni

    finanziarie, in quanto destinati dall'impresa a permanere a lungo nelpatrimonio aziendale, ad esempio per coprire, come forma di garanziaverso terzi, alcune passivit aziendali di lungo periodo.

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  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

    100/180

    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 100

    Un ultima considerazione sui titoli riguarda l'espressione delloro valore.

    I valori dei titoli pi frequentemente utilizzati sono i seguenti:

    - valore nominale o formale, costituito dall'importo indicato sul titolostesso;- valore di mercato o corrente, corrispondente al valore che sidetermina quotidianamente per l'incontro di domanda e offerta: il

    prezzo da pagare per l'acquisizione del titolo nel mercato secondario;- valore di emissione, corrispondente all'importo effettivamentepagato al momento di sottoscrizione. Esso esprime quindi il valore dimercato del titolo all'atto del suo classamento sul mercato primario.L'emissione di un titolo pu infatti avvenire alla pari (se i valorinominale e di emissione coincidono), sotto la pari (se il valorenominale superiore a quello di emissione) o sopra la pari (se il valorenominale inferiore a quello di emissione). Generalmente l'emissioneavviene ad un valore inferiore a quello di mercato per invogliare irisparmiatori alla sottoscrizione.

    Nel bilancio, di norma, i titoli vengono riportati al minor valore

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

    101/180

    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 101

    Nel bilancio, di norma, i titoli vengono riportati al minor valore(secondo il principio della prudenza) fra quello d'acquisto e quello dimercato alla data di redazione del bilancio.

    I titoli che vengono iscritti nelle immobilizzazioni finanziarie sonosuddivisi in partecipazioni, azioni proprie e altri titoli.

    Le partecipazioni rappresentano il possesso di azioni o quote di altresociet di capitale. Esse possono essere contabilizzate secondo duecriteri: al costo d'acquisto, al valore di mercato oppure secondo ilmetodo del patrimonio netto che, in modo contabilmente pi corretto,

    attribuisce alle partecipazioni il valore percentuale del capitale nettodelle relative societ.

    Le azioni riportate nelle immobilizzazioni, pur essendo beni ad elevataliquidit, rappresentano investimenti di lungo periodo per la societ. Laliquidit dei titoli quindi in questo caso secondaria rispetto allafunzione (o destinazione) che l'impresa attribuisce loro.

    La compravendita di titoli per ottenere immediati vantaggi economici faparte invece delle strategie finanziarie di breve termine.

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  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

    102/180

    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 102

    Le partecipazioni vengono suddivise fra quelle relative a impreseconsociate (imprese del proprio gruppo di appartenenza, suddivise inimprese controllate, collegate e controllanti) o ad altre imprese.

    Per societ controllate si intendono quelle societ di cuiun'impresa detiene la maggioranza di quote azionarie o di votinell'assemblea ordinaria. Sono societ controllate, inoltre, lesociet governate da un'impresa tramite particolari vincoli contrattuali.

    Il controllo di una societ pu essere infine realizzato per via

    indiretta, attraverso societ a loro volta controllate dall'impresaprincipale.

    Sono invece definite societ collegate quelle di cui l'impresadetiene una quota di capitale sociale non inferiore al 20%.

    Per un impresa controllata inoltre possibile, seppur nei limiti(relativi agli utili e alle riserve disponibili) consentiti dalle leggi,possedere azioni della societ controllante.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

    103/180

    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 103

    Vanno inoltre indicate a parte le azioni che la societ detiene delproprio patrimonio netto (azioni proprie), che per motivi legali sonolimitate alla disponibilit di utili e riserve del patrimonio netto, ed

    eventuali altri titoli a medio/lungo termine.

    Tra le immobilizzazioni finanziarie vengono inoltre contabilizzati icreditidi lungo periodo nei confronti delle imprese.

    Anche i crediti vengono suddivisi tra imprese consociate e altre

    imprese, poich la peculiarit del rapporto fra un'impresa e le societdel suo gruppo tale da richiedere, da parte del lettore del bilancio,una separata indicazione dei crediti originati da scambi commerciali(vendite) o finanziari (prestiti) tra l'impresa e le imprese consociate.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

    104/180

    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 104

    Attivo circolante

    L'attivo circolante composto da beni convertibili in liquiditentro un anno, anche se in realt l'impresa pu egualmenteconsiderare "correnti" particolari attivit convertibili inliquidit in pi di un anno.

    La liquidit massima garantita dal denaro contante e dai valoripresenti in cassa, nonch dagli assegnie, infine, dai depositi e conti

    correntibancari e postali(disponibilit liquide).N.B.: Con i depositi e i conti correnti l'azienda pu disporre del

    capitale a breve termine con rapidit pressoch analoga alla cassa,usufruendo per anche di un rendimento (interesse).

    Le societ non hanno per sempre bisogno di avere disponibilit

    immediata di denaro contante. Per questo motivo possono ricorrere adifferenti impieghi o investimenti a breve termine, costituiti adesempio dai diversi titoli (attivit finanziarie).

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

    105/180

    I crediti commerciali verso clienti ad esempio sono

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

    106/180

    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 106

    I crediti commerciali verso clienti, ad esempio, sonogeneralmente considerati attivit correnti in quanto hanno scadenzeper lo pi di breve periodo. Tali crediti sono costituiti, ad esempio,

    dalle dilazioni (rate) di pagamento che i clienti, avendo gi ottenuto lafornitura dei prodotti o servizi richiesti, devono ancora versareall'impresa.

    La formazione di crediti nei confronti di imprese agevolatadall'esigenza di offrire dilazioni di pagamento ai clienti per aumentare

    le vendite, ma nel contempo contrastata dalla necessit di nonavere un ingente capitale immobilizzato non sempre facilmenterecuperabile.

    L'ultimo gruppo di voci dell'attivo circolante costituito dallerimanenze, le quali rappresentano anche i componenti a minoreliquidit tra le attivit correnti.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

    107/180

    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 107

    Tra le rimanenze si riportano i lavori in corso su ordinazione, cherappresentano lavori in esecuzione da parte dell'impresa (e quindi irelativi costi affrontati) per la realizzazione di beni o servizi

    commissionati, ma non ancora pagati (salvo anticipi), da terzi.

    I lavori in corso d'opera su commessa, tipici delle imprese che sioccupano di grandi progetti di ingegneria (costruzioni navali, stradali,impiantistiche, edili, ecc.), non dovrebbero essere contabilizzati inbase ai costi sostenuti (come le rimanenze finali), ma in base alla

    percentuale dei ricavi (rispetto al totale) relativa allo stato diavanzamento dei lavori, al netto degli acconti gi ricevuti.

    A tale criterio di contabilit si pu per opporre il principio dellaprudenza, che suggerisce di non contabilizzare i ricavi presunti, cionon ancora realizzati dall'impresa.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

    108/180

    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 108

    Oltre ai lavori in corso di ordinazione, tra le rimanenze vengono

    contabilizzati anche gli anticipi o acconti versati dall'impresa perforniture non ancora ricevute e non destinate ad immobilizzazionidall'impresa.

    Un gruppo di voci molto importante delle rimanenze infine costituitodalle scorte di beni che, a seconda dello stadio di lavorazione,possono essere distinti principalmente in:- merci,- materie prime (di prodotto, sussidiarie e di consumo),- semilavorati- prodotti finiti.

    Le giacenze di magazzino rappresentano un bene rapidamenteconvertibile in denaro in quanto lecito presupporre che venganoutilizzate e vendute rapidamente.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

    109/180

    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 109

    A causa del rilevante importo complessivo e della possibilemanipolazione contabile che se ne pu fare, la valutazione

    delle scorte costituisce un problema di particolare interessenella redazione del bilancio.

    1^ metodo)Poich le scorte rappresentano impieghi di capitale che frutteranno

    benefici solo in un momento successivo (tranne, ad esempio, nel caso

    di bilancio di liquidazione della societ), le giacenze, come suggerisceil principio della prudenza, vengono generalmente valutate, piuttostoche al valore corrente di mercato, al costo di acquisto, documentatodalle fatture commerciali, pi, per i semilavorati e i prodotti finiti, ilcosto di produzione interna.

    In realt, sempre per il principio della prudenza, le rimanenzeandrebbero considerate al valore di mercato nel caso in cui questorisulti inferiore al costo d'acquisto (e di produzione) delle giacenzesostenuto dall'impresa.

  • 8/7/2019 Lez.6 - Contabilita

    110/180

    Ing. Nicola Di Cosola - A.A. 2010 - 2011 110

    I costi di produzione, in particolare, come si evince dalla contabilitindustriale, sono computabili attraverso:

    - la valutazione dei soli costi diretti (acquisti di materiali, ore dimanodopera diretta, ecc.)

    - la determinazione dei costi pieni di prodotto, che richiedonol'assegnazione alle rimanenze,

    - opportuni criteri di ripartizione d