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PRIMO PIANO: SORELLE E FRATELLI Medicinali al posto di droghe? _ Pro Juventute _ In casa Bernasconi N. 1 Marzo 2011 Magazine

ÖKK Magazine 1/2011

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ÖKK Magazine 1/2011

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Page 1: ÖKK Magazine 1/2011

PRIMO PIANO: SORELLE E FRATELLI

Medicinali al posto di droghe? _ Pro Juventute _ In casa Bernasconi

N. 1 Marzo 2011

Magazine

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06 PRIMO PIANO

Sentieri di guerra e calumet della pace _ Figli unici

23 SALUTE

Medicinali al posto di droghe? _Vediamoci chiaro

26 ÖKK

Novità nell ’assicura-zione base _ Scivolone in vacanza

30 REPORTAGE

Pro Juventute: importante per i bambini e partner di ÖKK

34 IN CASA BERNASCONI

... una famiglia che da noi esiste

Indice Editoriale 03

Perché sorelle e fratelli ci caratteriz-zano così tanto

In che modo fratelli e sorelle si inf luenzano gli uni con gli altri? Dove trovano terreno fertile le radici del loro amore-odio? Come mai sono tanto diver-si tra loro se hanno ricevuto la stessa educazione e sono portatori degli stessi geni? Il nostro primo piano affronta proprio tali domande. E le risposte la sorprenderanno. In tal senso, la famiglia classica è solo una dei tanti tipi di famiglia. La scienza conta oggi non meno di 20 diverse forme di convivenza famigliare, dalle mamme single fino alle famiglie ricomposte o «patchwork», con le quali dall’esterno si può subito perdere la bussola. Eppure, in qualsiasi costellazione un bimbo cresca, la relazione tra fra-telli – o proprio l’assenza di una tale relazione – è un elemento di forte caratterizzazione, più di quanto si sia sempre pensato. Senza i nostri fratelli o le nostre sorelle, oggi non saremmo come siamo. Vale anche per tutti i collaboratori ÖKK che hanno contribuito a questo numero con le loro belle foto insieme a fratelli e sorelle. Grazie! Le presento con piacere due nuove rubriche: nella prima, «Sotto la lente», la guideremo alla scoperta del fantastico mondo del corpo umano; nella secon-da, «In casa Bernasconi» trattiamo circostanziali, ma quotidiane divergenze di opinione che sono di casa in tutte le migliori famiglie ÖKK. È permesso farsi quattro risate.

Peter Werder

IMPRESSUM ÖKK Magazin / ÖKK Magazine _ rivista trimestrale per gli

assicurati ÖKK _ Anno 23 _ 1 / 2011 TIRATURA 84’000 EDITORE

ÖKK _ Bahnhofstrasse 9 _ 7302 Landquart _ Tel. 058 456 10 10 _

[email protected] CAPOREDATTORE Peter Werder RESPONSABILE

COORDINAMENTO Manja Liesch REDAZIONE Brand Affairs AG _

Christoph Kohler _ Bernhard Widmer COLLABORAZIONE

REDAZIONALE Fadrina Arpagaus _ Michael Krobath FOTO

Christian Clavadetscher DIREZIONE ARTISTICA Advico Young &

Rubicam _ Sandra Hofacker TRADU ZIONE E REVISIONE Luisiana

Luzii _ Philip Stalder STAMPA gdz AG

06

3430

Page 4: ÖKK Magazine 1/2011

Appena sfornate ÖKK Magazine

APPENA PENSIONATI _ _ La vita comincia a 66 anni! Udo Jürgens non lo sape-va, ma lo dimostrano, tra l ’altro, tutti i pensionati che offrono i propri servizi in «Rent a Rentner», la prima società di affitto pensionati che opera a livello nazionale. Che siano uomini o donne, i pensionati sono

pieni di risorse di carattere estremamente pratico: estirpano le erbacce, assemblano i mobili dell ’Ikea, scrivono prediche o correggono i compiti. Né si può dire che siano poco socievoli: molti si propongono per servizi di accompagnamento e per conversazioni. E alla luce di offerte quali «protezione antieffrazione» o «montaggio zanzariere» viene da pensare che questi pensionati siano davvero utili in ogni occasione.

> www.rentarentner.ch

APPENA SENTITO _ _ Che cosa succede nella pancia della mamma? Non solo i genitori, ma anche i bambini attendono spesso con ansia il primo segno di vita della sorellina o del fratellino in arrivo. A tale proposito non serve bussare, ma solo mettersi in ascolto. Per fare ciò non occorre un moderno stetoscopio: nulla consente di essere tanto vicini al nascituro nel pancione come il tradizionale cornetto acustico in legno. L’apparecchio sembra davvero arcaico, ma anche il parto rientra tra le cose più antiche del mondo. Ecco, il primo battito!

> Cornetto acustico tradizionale in legno, 21 franchi, disponibile allo shop online al sito www.favouritz.com

Page 5: ÖKK Magazine 1/2011

APPENA IMMERSA _ _ Che cosa cerca un’anatra in un bicchiere di latte? Se si tratta di un tuffetto si trova al posto giusto. Il tuffetto dà infatti il nome alla nuova pralina gigante su stecco «Taucherli»: una bontà che non si deve mor-dicchiare, ma immergere in un bicchiere di latte caldo. Una copertura esterna di fine cioccolato svizzero racchiude una morbida crema ganache che si scio-

glie in bocca. Con «Taucherli» il latte si trasformerà in pochi minuti in una cioccolata calda spumeggiante. «Taucherli» è disponibile nelle varianti bianco, fondente, al latte e nel nuovo gusto al mal-

to, una reinterpretazione moderna dell’Ovomaltina. La giovane società di Zurigo utilizza alimenti di origine biologica e senza

glutine, acquistando per la produzione ingredienti del com-mercio equo e solidale. Com’è dolce da immergere!

> Le confezioni di «Taucherli» bianco, fondente, al latte o al malto da 6 pezzi si possono acquistare online su www.taucherli.com a 31 franchi. Premio in palio con il prossimo concorso di scrittura (v. pagina 14).

05

APPENA SCOPERTO _ _ Perché le bambine giocano con le bambole? Una questione politicamente dibattuta. Mentre alcuni ritengono che sia as-solutamente naturale e biologicamente corretto che le bambine giochino con le bambole più frequentemente dei maschietti, teorici presumibilmente progressisti ritengono che nel caso delle bambine tale forma di gioco risenta di condizionamenti culturali, delle norme patriarcali della nostra società. Ebbene, nel parco nazionale di Kibale, in Uganda, gli scienziati dell’università americana di Harvard hanno osservato che le giovani femmine di scim-panzé cullano pezzi di rami o tronchetti di legno molto più spesso di quanto non lo facciano i giovani maschi. Per gli scienziati questo indica che il gioco con le bambole ha un’origine biologica di genere.

Studio (in inglese) su www.oekk.ch/magazine

Page 6: ÖKK Magazine 1/2011

NICOLE BEBI, PERSONALE, ÖKK

Page 7: ÖKK Magazine 1/2011

Primo piano ÖKK Magazine 07

Amore e odio, vicinanza e distanza: nessuna relazione

è tanto complessa quanto quella tra fratelli e sorelle.

Nuovi studi dimostrano come la convivenza fra fratelli e

sorelle infl uenzi il nostro sviluppo.

TESTO: Bernhard Widmer _ _ FOTO: Collaboratrice e collaboratori ÖKK

Sentieri di guerra e calumet della pace

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Quattro bambini su cinque in Svizzera crescono assieme a fratelli e sorelle. Per la maggior parte dei casi, il loro legame sopravvive a tutte le relazioni di un’intera vita: i genitori muoiono, gli amici si allontanano, le coppie si separano. I fratelli invece sono per sempre. E nel corso degli anni, il rapporto tra fratelli e sorelle può assumere forme molto diverse, passando da un legame fortissimo a un’indulgente indifferenza fino all ’aperta ostilità.

AMORE-ODIO

A prescindere dallo sviluppo di un rapporto fraterno nel corso degli anni, la maggior parte di fratelli e sorel-le conosce molto bene questo sentimento contrastante poiché sperimentato sulla propria pelle. Ognuno lo ha sperimentato durante l ’infanzia. A volte erano amici per la pelle; altre, acerrimi rivali. Capitava che gioissero del successo del fratello e la volta successiva che ardessero d’invidia e di gelosia. Univano le forze contro i genitori per poi in seguito tradirsi l ’un l’altro. A volte si aiuta-vano a fare i compiti, mentre altre si deridevano per il compito di matematica andato male. Miravano a con-quistare le stesse amicizie, per poi criticare senza sconti l ’amico o l ’amica del fratello o della sorella. Tentavano di emulare l ’altro in tutto e per tutto e poi di colpo cer-cavano di rendersi il più diversi possibile. Odio. E poi amore. Nessun’altra relazione è così duplice come quella tra fratelli e sorelle durante l ’infanzia. Lo scrittore Kurt Tucholsky ha riassunto questa duplicità con un breve inciso: «Gli indiani o sono sul piede di guerra o fumano il calumet della pace. I fratelli fanno entrambe le cose».

«SPARRING PARTNER» PER LE RELAZIONI SOCIALI

Secondo l’opinione degli psicologi infantili è esatta-mente questa dualità delle relazioni fraterne ad esse-re tanto importante per lo sviluppo della personalità. Fratelli e sorelle rappresentano il primo gruppo sociale in cui i bambini devono imparare a integrarsi. Già dal secondo anno di vita un bambino interagisce con i pro-pri fratelli tanto quanto con la propria mamma. Fino ai due anni che precedono l’asilo infantile, fratelli e sorelle trascorrono almeno il doppio del tempo tra loro rispetto a quello passato assieme ai genitori. In questo modo i bambini, relazionandosi ogni giorno con fratelli e sorel-le, si appropriano dell ’intera gamma di sentimenti in-terpersonali e dei vari modelli di comportamento: con-correnza e collaborazione, conf litto e riconciliazione, critica e riconoscimento, affetto e rifiuto. Lo psicologo Jürg Frick definisce la crescita tra fratelli anche «campo di esercitazione e di apprendimento», come «modello per rapporti interpersonali».

SCOPERTA DI NICCHIE INDIVIDUALI

I bambini, nell ’interagire con i fratelli, non acquisisco-no unicamente una competenza sociale, ma sviluppano anche la loro personalità. Forza motrice fondamentale è il desiderio di attenzione e riconoscimento da parte dei genitori. I figli unici – o per lo meno fino a quando si rimane tali – hanno una sorta di monopolio in tal sen-so, mentre in presenza di fratelli o sorelle attenzioni e riconoscimento vanno conquistati. Questa concorrenza è avvertita soprattutto dai figli più giovani, per i quali costituisce una vera e propria sfida, come spiega Jürg Frick: «Se la sorella più grande ha trovato una colloca-

08

>

Primo piano ÖKK Magazine 8

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LUISIANA LUZII, TRADUTTRICE, ÖKK

Page 10: ÖKK Magazine 1/2011

zione come la simpaticona dal carattere sempre allegro e spigliato, la minore ha due possibilità: superarla negli stessi aspetti caratteriali tentando di acquisire punti con maggior ingegno e charme oppure ritagliarsi un ruolo completamente diverso, per esempio diventando la so-rella ’intellettuale’». Il caso più frequente è il secondo. Jürg Frick parla di una «scoperta di nicchia individuale», cui i bambini si dedicano avidamente. Se un bambino trova un ruolo ancora vacante in famiglia, lo affina e lo perfeziona fino all ’età adulta, tanto da farlo diventare componente essenziale della sua personalità. Ecco perché tante famiglie hanno coppie di fratelli tanto diversi tra loro: un figlio ribelle e l ’altro perfetta-mente inserito; uno socievole accanto a uno tranquillo; uno con un eccezionale talento musicale e l ’altro che va matto per lo sport. Per molti genitori, queste diffe-renze sono strabilianti, perché convinti di aver allevato ed educato i loro figli allo stesso modo. Eppure la re-ciproca distinzione tra fratelli – gli esperti parlano di «deidentificazione» – è spesso così netta che i caratteri dominanti della loro personalità sono ancor più diversi tra loro se confrontati ad esempio con quelli di coetanei dello stesso sesso scelti a caso per strada.

L’ORDINE DI NASCITA NEL PROPRIO DESTINO?

Gli psicologi studiano l’inf luenza esercitata da fratelli e sorelle sullo sviluppo della rispettiva personalità da cir-ca 20 anni. Sorprendentemente, i padri della psicologia, Sigmund Freund e C. G. Jung, avevano dedicato ai rap-porti fraterni poca attenzione. Uno dei pochi a iniziare questi studi negli anni Venti fu proprio l ’antagonista di Freud, Alfred Adler. Sua è la tesi, secondo cui il carat-tere di un bambino sarebbe inf luenzato dall ’ordine di nascita: il maggiore sarebbe più conservativo e incline

alla prepotenza, il mezzano inattivo e dal pensiero libe-ro mentre il minore, un vero outsider. Gli psicologi del giorno d’oggi sono scettici in merito alla tesi di Adler e mettono in guardia sul rischio di voler ricondurre troppo semplicisticamente il carattere di una persona all ’ordine delle nascite in una famiglia. Tuttavia non escludono assolutamente l ’inf luenza di tale ordine sullo sviluppo della personalità, arrivando però a conclusioni diverse rispetto ad Adler: poiché i figli maggiori spesso acquisiscono prima degli altri un senso di responsabilità – proprio perché forse devono vegliare sui fratelli più piccoli – sviluppano una più soli-da autostima. Devono essere dei modelli per i più piccini e su di essi pesano particolarmente pertanto le attese dei genitori; sono però inclini anche a un perfezioni-smo piuttosto rigido. I mezzani crescono rivestendo un doppio ruolo, sono maggiori e minori al tempo stesso. In base alla situazione devono riuscire a interagire verso l ’alto e verso il basso. Per questa posizione molto parti-colare, sviluppano spesso una predisposizione spiccata a tatto e diplomazia. I minori guardano la famiglia dal basso: a causa della forte sensazione d’inferiorità hanno un’intensa necessità di ottenere riconoscimento. Si con-traddistinguono quindi per una marcata ambizione.

Primo piano ÖKK Magazine

>

IRIS BLÄTTLER, COMUNI

Page 11: ÖKK Magazine 1/2011

11

I fi gli unici hanno avuto per lungo tempo una pessima

reputazione. Erano considerati egoisti viziati che non hanno

mai imparato il signifi cato della parola «condivisione» o a

moderare le proprie necessità individuali. Nel frattempo, la

scienza ha provveduto a smentire questo luogo comune.

È stato infatti dimostrato che tra i fi gli unici la presenza

di individui egocentrici e socialmente incompetenti non è

superiore rispetto ai fi gli cresciuti con fratelli e sorelle, in

ogni caso certamente non tra i fi gli unici che hanno la pos-

sibilità di trascorrere regolarmente del tempo con i propri

coetanei. Al contrario, è stato provato che, grazie al fatto

di essere seguiti più intensamente dai propri genitori, i fi gli

unici approfi ttano di uno sviluppo più repentino, iniziano

prima a parlare e hanno una maggiore consapevolezza di

sé rispetto a bambini cresciuti con fratelli e sorelle.

In Svizzera, oggi, circa un quinto dei bambini sono fi gli

unici. In futuro questa tendenza è destinata a crescere. I

motivi sono sotto gli occhi di tutti: le donne diventano madri

sempre più tardi e per molte si tratta del primo e unico

parto. Inoltre, la madri con un solo fi glio hanno più probabi-

lità di riuscire a rientrare nel mondo lavorativo rispetto alle

madri con più fi gli. Pertanto, molte donne decidono che

un fi glio può bastare. Infi ne, un ulteriore aspetto da non

sottovalutare è l’aumento delle famiglie a genitore unico.

La probabilità che una donna sola (genitore unico) resti

nuovamente incinta è molto più bassa se il padre del fi glio

non vive più nello stesso nucleo famigliare.

Figli unici: meglio di quanto si pensi

ICAZIONE AZIENDALE, ÖKK

Page 12: ÖKK Magazine 1/2011

SENZA SORELLE ALLA CASA BIANCA

Oltre all ’ordine di nascita, a inf luire enormemente sulla crescita è il sesso dei fratelli. Bambine che crescono solo assieme ad altre bambine acquisiscono proprietà mar-catamente femminili, definite come classiche, ovvero capacità di adattamento e arrendevolezza. Di contro i ragazzi che crescono solo tra fratelli presentano spes-so i cliché maschili: sono insensibili, capaci d’imporsi e aggressivi. Questi aspetti caratteriali non li rendono sempre simpatici, ma in molti casi li aiutano ad ave-re successo. Basti pensare che quasi tutti i presidenti americani hanno avuto sempre e solo fratelli e nessuna sorella; e che oltre il 90 percento dei candidati alla pre-sidenza che ha perso aveva sorelle.

> Letteratura consigliata:

Jürg Frick: Ich mag dich – du nervst mich!

Geschwister und ihre Bedeutung für das Leben.

Casa editrice Hans Huber, Berna 2009. 3.,

versione aggiornata e integrata. 43.90 franchi.

Primo piano ÖKK Magazine 12

CLAUDIO MOLL, AMMINISTRATORE SISTEMI, ÖKK

Page 13: ÖKK Magazine 1/2011

Ogni 1000 nascite, quattro sono di gemelli monozigoti. In

Svizzera, ogni anno, sono circa 300 le coppie di gemelli

monozigoti a venire al mondo. La probabilità che una coppia

metta al mondo gemelli dizigoti è invece circa quattro volte

più elevata.

I gemelli monozigoti derivano da una singola cellula uovo

fecondata da un singolo spermatozoo. Pertanto condivi-

dono il medesimo patrimonio genetico. La conseguenza

più lampante a occhio nudo dei gemelli monozigoti è che,

soprattutto da giovani, risulta difficile distinguerli. Tuttavia,

per quanto attiene al carattere, i gemelli monozigoti sono

tutt’altro che uguali. Ciò sorprende considerando che non

solo dispongono degli stessi geni, ma crescono anche nello

stesso ambiente famigliare. Nella maggior parte dei gemelli

monozigoti si verifica quanto accade generalmente tra fra-

telli e sorelle: all’interno della propria famiglia ogni bambino

cerca di ritagliarsi un ruolo ben definito per distinguersi da

fratelli e sorelle. Nei gemelli, nella maggior parte dei casi,

questo fatto si manifesta con la dominanza di uno dei due.

Generalmente è il primogenito a prevalere.

Fratelli e sorelle non possono raggiungere il grado di vici-

nanza dei gemelli monozigoti. Secondo lo psicologo Jürg

Frick «molti sono inseriti nel proprio contesto di vita come

bamboline in una matrioska russa». Inoltre, molti di essi re-

putano questa vicinanza un’enorme fortuna. Ma esiste an-

che l’altra faccia della medaglia: i gemelli monozigoti rara-

mente si sposano e se lo fanno, colui che rimane solo non si

sente solo abbandonato, ma anche tradito.

Alcuni gemelli separati alla nascita e cresciuti in famiglie di-

verse (in passato un fatto abbastanza comune) non hanno la

necessità di ritagliarsi uno spazio individuale per mettere in

risalto la proprio personalità. Di conseguenza, la loro somi-

glianza (anche caratteriale) è più marcata rispetto ai gemelli

cresciuti assieme. Alcuni studi hanno dimostrato che gemel-

li separati alla nascita non solo ottengono risultati simili nei

test d’intelligenza e personalità, ma spesso condividono an-

che gusti musicali e orientamento politico, seguono percorsi

professionali affini e coltivano gli stessi interessi.

Gemelli monozigoti: uguali e completamente diversi

CARINA ROTH, COMUNICAZIONE MARKETING, ÖKK

Page 14: ÖKK Magazine 1/2011

Concorso di scrittura ÖKK – il testo vincintore

Innamorarsi di due gemelle

Clienti ÖKK Magazine 14

Nuovo concorso di scrittura:

«Pelle»

«Pelle» è il tema del prossimo concorso di scrit-

tura. Lo ammettiamo: non è un tema semplice per

una storia! Eppure ogni giorno stiamo «nella nostra

pelle», ci piace farci accarezzare, a volte ci viene

la «pelle d’oca», indossiamo giacche e scarpe

di pelle… Insomma, le storie ci sono! Spedisca

la sua storia (al max. 1’500 caratteri) indicando

come oggetto «Concorso di scrittura» nonché età

e indirizzo a [email protected] entro il 6 aprile

2011. Il testo vincitore sarà pubblicato nel prossi-

mo numero di ÖKK Magazine.

Premio principale per l’autrice o l’autore del

prossimo concorso di scrittura ÖKK:

1 x iPad Wi-Fi 16 GB del valore di 649 franchi.

Tra tutti gli altri partecipanti ÖKK estrarrà a sorte:

3 confezioni da 6 «Taucherli nero» con

i quali preparare un’invitante cioccolata calda

(vedi pag. 5).

iPad in

palio!

iPad sponsorizzati da:

www.feusi.info

Vengo da un piccolo paese. Nella mia classe c’erano undici maschi e tre femmine. Di conseguenza, mol-ti bambini si contendevano le poche bambine. Il mio amico Max e io eravamo i più forti. Max aveva addirit-tura già baciato Doro della 4a. Fatto sta che un giorno arrivarono nella nostra classe due sorelle gemelle. Si chiamavano Frieda e Fanny ed erano le figlie del nuovo medico del paese. Ma la cosa più importante è che erano bellissime. Avevano entrambe i capelli raccolti in trec-ce, e profumavano di cioccolata calda. «Una per uno», ridacchiò Max. «Tu puoi baciare Frieda e io Fanny!»

Ma non andò così. Max prese appuntamento con Fanny sotto al vecchio ponte, ma poiché Fanny consi-derava Max uno spaccone, all ’appuntamento mandò la sorella. Max non si accorse di nulla, cosa che anche in futuro gli fu sempre fatale. Semplicemente non riusciva a distinguerle tra loro! Un giorno voleva baciarne una, il giorno dopo l’altra. La cosa offendeva le due gemelle. Non so se fu Frieda o Fanny che un giorno urlò a Max: «Va bene che siamo gemelle, ma se davvero volessi bene a una di noi, sapresti distinguerci!»

Sarà stata Frieda a urlare quella volta. Perché in ef-fetti più passava il tempo e più le due gemelle si diffe-renziavano l’una dall ’altra. Frieda prese a parlare sempre più ad alta voce, Fanny sempre più sottovoce. Oggi Fri-eda è una famosa artista teatrale di New York, Fanny è invece rimasta in paese. Con me. Abbiamo due figli e una fattoria biologica a economia alpestre. Quest’estate andremo per la prima volta a New York: da Frieda!

Gieri Cathomas (35), Zurigo

Ci congratuliamo con Cathomas per aver vinto il concorso di

scrittura ÖKK e ringraziamo tutti coloro che ci hanno inviato

le loro bellissime storie. L’esito del concorso è stato tutt’altro

che scontato!

Page 15: ÖKK Magazine 1/2011

Il suo carnet ÖKK Club è fi nito

nelle mani sbagliate?

Ne ordini un altro online su

www.oekk.ch/club.

Attività entusiasmanti a prezzi speciali

Edizione Marzo 2011

ÖKK Club Buoni sconto

Ciondolitis perniciosa Una malattia che da noi non esiste.

Page 16: ÖKK Magazine 1/2011

Club ÖKK Magazine

Con i primi tiepidi raggi di sole, ecco che si annuncia la primavera, accompagnata da quell’irresistibile

voglia di muovere il corpo e stimolare la mente. Che voglia cimentarsi con l’arte visitando l’atelier creativo

o ripercorrere a ritroso la storia dell’umanità oppure aggirarsi in parchi fantastici pieni di sorprese tenga

presente che … c’è un’avventura ad attenderla in moltissime località svizzere! E per celebrare l’arrivo del-

la primavera quale migliore occasione del Festival di primavera a Zurigo? È l’ideale per respirare a pieni

polmoni la nuova stagione assieme a tutta la famiglia e alla star dei più piccoli, Andrew Bond. Il booklet

con gli sconti per i clienti ÖKK lo trova a pagina 15. Gioisca con noi per l’arrivo della primavera!

Movimento per il corpo e per la mente – Assieme a ÖKK Club!

Evento

Regione

Giorni e orari di apertura

Jolly

www.heissezeiten.ch

Musical «Heisse Zeiten – Die Wechsel-jahre-Revue»

ZH – Maag Halle

Su www.heissezeiten.ch

Première in Svizzera

Musical «Heisse Zeiten»

www.kinderkonzerte.ch

Andrew Bond, la star

dei bimbi dal vivo

ZH – Hallenstadion

Rappresentazione, il

3.4.2011. Riscattare il

buono entro il 29.3.2011

Concerto live per

tutta la famiglia

Festival di primavera Zurigo

www.giocolandia.ch

Magia, clown e pony

TI – Biasca, Locarno, Lugano, Bellinzona

Su www.giocolandia.ch

Trampolini e tende gioco

Rivella Giocolandia

www.tinguely.ch

Sculture metalliche

BS – Basilea Città

Mar – Do, ore 11–18

L’artista svizzero

più famoso

Museo Tinguely

www.bruno-weber.ch

Sculture di un mondo fantastico

ZH – Dietikon

Dal 1.4.2011, Mer, Sa, Do visite guidate su appuntamentoIl parco di sculture più grande in Svizzera

Parco di sculture Bruno Weber

Page 17: ÖKK Magazine 1/2011

www.swissminiatur.ch

La Svizzera in miniatura

TI – Melide

Dal 19.3.2011 tutti i

giorni, ore 9 – 17

3.5 km rotaie,

ferrovie, navi

Svizzera in miniatura

Spannende Aktivitäten zum Schnäppchenpreis

Ausgabe März 2011

ÖKK ClubGutscheine mit

Vergünstigungen

Abhängitis Eine Krankheit, die’s bei uns nicht gibt.

www.sauriermuseum.ch

Alla scoperta dei dinosauri

ZH – Aathal

Mar – Sa, ore 10 – 17, Do ore 10 – 18

Pic-nic nel giardino «Dino Giardino»

Museo dei dinosauri Aathal

www.verkehrshaus.ch

Capire il traffico nel museo più visitato in Svizzera

LU – Lucerna

Tutti i giorni, ore 10 – 18

Compleanno nel museo

Museo dei trasporti Lucerna

www.alpamare.ch

Action & wellness

in acqua

SZ – Pfäffikon

sul Lago di Zurigo

Su www.alpamare.ch

Scivolo di 1’500 m

Alpamare

www.kulturama.ch

Storia dell’umanità

ZH – Zurigo

Mar – Do, ore 13 – 17

Percorso avventura,

dove il sapere si

«tocca» con mano

Kulturama Zurigo

Museo dell’uomo

A pagina 37

il racconto

dell’avventura

all’Alpamare!

ALTRE OFFERTE CLUB SU www.oekk.ch/club

www.creaviva.org

Arte e architettura in

simbiosi

BE – Berna

Mar – Do, ore 10 – 17

Atelier, parco di

sculture, labirinto

Museo dei bambini Creaviva

nel Zentrum Paul Klee

www.gletschergarten.ch

Capire l’epoca glaciale e i cambiamenti climatici; labirinto di specchi

LU – Lucerna

Tutti i giorni

Speciale: «Arabeschi di ghiaccio» fino al 18.9.2011

Giardino dei ghiacciai Lucerna

17

Page 18: ÖKK Magazine 1/2011

Il cruciverba della salute ÖKK Magazine 18

Invii la soluzione per posta elettronica all’indirizzo [email protected] o per posta

a ÖKK Magazine, Bahnhofstrasse 9, 7302 Landquart, parola chiave «Cruciverba».

Tra coloro che invieranno la soluzione esatta, saranno estratti a sorte 1 buono

acquisto per la vinoteca Grandis a Laax e 3 libri «Ich mag dich – du nervst mich!

Geschwister und ihre Bedeutung für das Leben» di Jürg Frick. Termine ultimo per

l’invio: 15 aprile 2011.

VERTICALE

2 Segue una diagnosi ed è impiegata per la cura delle malattie

3 Permette alle farmacie di vendere i farmaci secondo le istruzioni del medico

4 Farmaco in grado di rallentare o fermare la proliferazione dei batteri

6 Stato di incoscienza

8 Area del corpo compresa tra collo e addome

10 Misura per distruggere i batteri

11 Reazione dermica infiammatoria pruriginosa e non contagiosa

14 La più piccola struttura vivente

15 Quella termale è considerata terapeutica

18 Colui che presenta una somiglianza fisica perfetta

Congratulazioni ai vincitori dello

scorso cruciverba della salute.

ORIZZONTALE

1 Il dottore degli animali

5 Condividono uno o entrambi i genitori

7 Vi si attinge acqua

9 Istituzione per l’assistenza sanitaria

12 Aumento della temperatura corporea al di sopra dei 38 gradi

13 Coppia di gemelli identici uniti in una parte del corpo dalla nascita

14 Alimento derivato dai semi della pianta del cacao

16 Quello immunitario difende l’organismo da ciò che nuoce alla sua salute

17 Sostanze organiche, assunte con gli alimenti, indispensabili per l’organismo

19 Epidemia che interessa più aree geografiche, con un alto numero di casi gravi ed una mortalità elevata

Errata corrige: Lo schema del cruciverba pubblicato nella scorsa edizione non corrispondeva alle definizioni. Ci scusiamo con i nostri lettori.

Page 19: ÖKK Magazine 1/2011

L’ INSERTO PER I BIMBI DAI 6 AI 12 ANNI KIN

DE

RM

AX

.CH EDIZIONE STRAORDINARIA N. 1/2011 | PRIMAVERA 2011 | USCITA TRIMESTRALE

Vinci una Xbox 360 con sensore Kinect

Kindermax 1

LETTURE

attualeENIGMI

DISEGNI

molta attenzione. Fischiando avvisa le altre in

caso di pericolo, così tutte riescono a rifugiar-

si in fretta nella loro tana. Per questo gli

escursionisti che arrivano in queste zone non

devono fischiare... altrimenti le spaventano!

Le marmotte mangiano per lo più erbe e

foglie. A volte però anche frutta e piccoli

insetti. «Le marmotte si possono accarez-

zare?» vuole sapere Max. «No, sono animali

selvatici e non abituati agli esseri umani. Per

questo non bisogna dare loro da mangiare o

cercare di toccarle» gli spiega suo papà.

Le marmotte sono animali molto socievoli: si

salutano strofinandosi il naso. Hanno inoltre

un ottimo udito e una vista aguzza. Per avere

Oggi per la prima volta Max ha

visto una marmotta. Che tenera! Ha

una pelliccia folta e bruna, una

coda lunga e un naso simpatico.

Con le sue forti zampe scava

lunghi cunicoli nella terra che

diventano la sua dimora. «Queste

gallerie si chiamano tane»

spiega il papà.

Le marmotte sanno fischiare

Le marmotte abitano assieme,

in piccoli gruppi. Mentre si

godono il sole o mangiano, una

sta sempre di guardia facendo

E CONCORSO

Con AVENTURE

Indovinelli, esperimenti

MAX scopre

Max andrà in montagna assieme alla sua famiglia per una bella escursione. Non vede l’ora: durante queste escursioni si scoprono sempre un mucchio di cose.

una marmotta!

Page 20: ÖKK Magazine 1/2011

2 Kindermax

Le marmotte mangiano per lo più erbe e foglie.

Un bel numero di marmotte si rilassa

sul prato e si gode il sole. Qual è la coppia di marmotte gemelle?

Marmotte al sole

2 93

26 7 1

7 9 8 43

8 3 4

6

5

4

2 6

5

85 8

32 9

5 1 6

7 39

SUD

OKU

si risvegliano quando arriva la primavera.

La sera Max è già molto stanco: ha scoperto

tante cose nuove. Ora vorrebbe dormire a

lungo… proprio come una marmotta!

una visione migliore si ergono sulle loro forti

zampe posteriori e tendono il loro naso in

aria. Davvero uno spettacolo grazioso!

Le marmotte vanno in letargo Le marmotte non devono far provviste per

l’inverno perché vanno in letargo. Il loro

organismo si nutre dello spesso strato di

grasso formatosi grazie al cibo ingerito

durante l’estate. In autunno raccolgono il

fieno per isolare la tana. Appena arrivano i

primi freddi, si accoccolano nel loro rifugio e

Nome: marmottaEtà: fino a 15 anniAltezza: da 30 a 60 centimetriPeso: da 3 a 7 chilogrammi

Page 21: ÖKK Magazine 1/2011

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Page 22: ÖKK Magazine 1/2011

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che dipingerle per Pasqua. Max ti mostra un esperimento.

Test di freschezza – L’uovo è fresco?

Ecco come si fa: riempi d’acqua un bicchiere e immergici delicatamente un

uovo crudo. Se l’uovo rimane sul fondo, allora è ancora fresco. Se l’uovo

galleggia e sale in superficie, allora non è più commestibile.

Spiegazione: quando un uovo non è più fresco, il suo interno si disidrata.

Aumenta la bolla d’aria, l’uovo è più leggero e sale in superficie.

MA

X indaga

Page 23: ÖKK Magazine 1/2011

Salute ÖKK Magazine 23

Prima c’era la coca, oggi il Ritalin. Questo perlomeno è quanto sostiene in una recente intervista pubblicata su «NZZ am Sonntag»* un frequentatore di feste, un manager di marketing quarantenne. In conclusione il Ritalin regalerebbe una sorta di «grande sballo» come la cocaina, droga pesante, senza tuttavia evidenziare effetti collaterali così gravi. Effettivamente il Ritalin, sulla base di un principio attivo analogo alla cocaina, ha un’azione stimolante, anoressizzante ed eccitante. E non solo: «Il Ritalin (…) te lo pagano, per questo lo chiamo la coca della cassa malati». Negli ultimi anni in Svizzera il consumo di Ritalin ha registrato un sensibile aumento, fatto confermato dai dati a disposizione di ÖKK. Questo aumento ricade ge-neralmente su bambini e giovani, ai quali viene diagno-sticato l ’ADHD con frequenza sempre maggiore. Meno noto è il fatto che, a titolo esemplificativo, nel Canton Zurigo tra il 2005 e il 2009 è quadruplicato il numero di coloro che assumono Ritalin e hanno un’età compresa tra i 19 e i 30 anni. Il sospetto che questo aumento sia dovuto in parte a un abuso non nasce semplicemente per le dichiarazioni rilasciate dal manager di cui sopra al giornale «NZZ am Sonntag»: anche nel «rapporto di monitoraggio droghe e tossicodipendenze 2010 della città di Zurigo» (Monitoringbericht Drogen und Sucht 2010 der Stadt Zürich) si arriva alla conclusione che soprattutto alle feste aumenti in modo esponenziale il consumo di farmaci stimolanti, in particolare di Ritalin.

«COCA DELL’ASSICURAZIONE MALATTIE»? NON DA ÖKK!

Se l’abuso di medicinali è già di per sé allarmante, ci vuole una bella faccia tosta per usare la definizione «coca dell ’assicurazione malattie»: in questo caso non solo si danneggia volontariamente la propria salute, ma lo si fa anche a spese dell ’assicurazione malattie e della comunità. Come è possibile tutto ciò? Evidentemente la persona in questione ha una ricetta per il Ritalin, i cui costi sono assunti dalla sua assicu-razione malattie. Questo con ÖKK sarebbe pressoché impossibile: «L’assicurazione di base assume i costi del Ritalin per gli adulti soltanto nei rari casi in cui sia sta-ta diagnosticata la malattia del sonno, la narcolessia»,

Perché assumere droghe quando ci sono le medicine?

Sempre più spesso si tende ad abusare di farmaci stimolanti

come il Ritalin. Essendo questi in parte pagati dall’assicurazione

malattie, di recente un consumatore ha pubblicamente definito il

Ritalin «cocaina dell’assicurazione malattie». A giusta ragione?

TESTO: Iris Blättler, ÖKK

Con il nome Ritalin è stato approvato in Svizzera nel

1954 il primo preparato con metilfenidato come principio

attivo. Il metilfenidato è stato classificato come psico-

stimolante leggero e viene assunto dagli adulti come

stimolante e anoressizzante. Oggi il farmaco può essere

acquistato solo con prescrizione medica. Il Ritalin può

essere usato anche come anestetico. Nota e anche

controversa è la somministrazione nei bambini affetti da

un disturbo dell’attenzione (ADHD; disturbo da deficit

dell’attenzione e iperattività). Il Ritalin rientra tra gli psi-

costimolanti a elevato potenziale di dipendenza.

Ritalin

>

Page 24: ÖKK Magazine 1/2011

Salute ÖKK Magazine

sostiene Géza Kanabé, medico di fiducia di ÖKK. Nel caso di giovani affetti dall ’ADHD, ÖKK si fa carico dei costi fino alla fine della pubertà. E con le comple-mentari ÖKK non si assume in nessun caso i costi del Ritalin. Quindi con ÖKK un abuso da parte degli adulti è possibile solo con un imbroglio all ’atto della diagnosi. «Alla fine il medico curante effettua la diagnosi e de-cide la terapia da seguire: la sua responsabilità è quindi determinante», afferma Mario Lutz, responsabile Pre-stazioni Spese di cura presso ÖKK. A ÖKK non rima-ne che svolgere verifiche a campione per controllare la conformità delle ricette.

I RISCHI PER LA SALUTE

Da una parte il consumo di psicostimolanti è perico-loso poiché essi possono indurre dipendenza: «L’abuso cronico di metilfenidato può generare assuefazione e dipendenza psichica», sostiene Adrienne Develey, por-tavoce della Novartis Schweiz AG, titolare del brevetto

del Ritalin in Svizzera. Inoltre, il Ritalin ha talvolta ef-fetti collaterali indesiderati quali insonnia, irritabilità, paura e depressione; a tutt’oggi non sono ancora noti del tutto i profili dell ’uso nel lungo periodo, di sicurezza e di efficacia del Ritalin. Quindi allo stato attuale non si possono fare affermazioni attendibili circa i danni a lungo termine dovuti all ’abuso di Ritalin.* «Ritalin ist grosses Kino»: [Il Ritalin è un grande sballo]: NZZ am Sonntag del 5 dicembre 2010.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)

l’abuso di farmaci equivale alla dipendenza da essi non

giustificata da un bisogno di carattere medico. In Svizze-

ra oltre 400’000 adulti assumono ogni giorno medicinali

con rischio d’abuso. In base a una stima approssimativa

dell’Ufficio zurighese di prevenzione dell’abuso di alcol

e di medicinali, 60’000 persone sono dipendenti da

medicinali. (Fonte: www.zuefam.ch)

Dipendenza da farmaci

Appartenete alla categoria dei senior e alle cinque di mattina siete già svegli come grilli? La cosiddetta «in-sonnia senile» non ha comunque nulla a che vedere con una minore necessità di sonno. Ciò che a una certa età cambia è semmai il ritmo del sonno. La durata della cosiddetta «fase REM», ovvero la fase del sonno in cui si manifestano i sogni, resta pressoché uguale; ad ac-corciarsi sono invece le fasi di sonno profondo, mentre aumenta la durata del sonno leggero. Gli anziani hanno fino a 150 cosiddetti «arousal»: brevi fasi di veglia, di cui al mattino successivo non rimane alcuna traccia nella memoria. I giovani hanno solo circa cinque «arousal».

A disturbare il sonno nella vecchiaia si aggiungono poi una maggiore necessità di urinare, dolori o malattie. In conclusione: il sonno di chi ha raggiunto una certa età è maggiormente soggetto a disturbi, ma non per questo gli anziani necessitano di meno sonno. In fondo, dormire a sufficienza aiuta a mantenersi in salute e protegge dalla demenza. Allora è buona cosa recuperare il sonno perso nottetempo con un pisolino durante il giorno: così facen-do gli anziani raggiungono all’incirca la stessa quantità di sonno giornaliero dei più giovani.

Errori della medicina popolare

Gli anziani necessitano di meno ore di sonno dei giovani

Page 25: ÖKK Magazine 1/2011

Sotto la lente ÖKK Magazine 25

L’intestino crasso è un canale ricettacolo

povero di sostanze nutritive popolato dalla

flora intestinale, ossia da molti miliardi

di batteri differenti (minuscole barrette

verdi), e di norma i nuovi arrivati non

riescono a stabilirvisi. Tuttavia, le temu-

te salmonelle (rosse), che provocano la

diarrea, sanno bene come imporsi con

espedienti sorprendenti. Ricercatori di

Zurigo hanno scoperto che parte delle

salmonelle, circa il 15 %, si sacrifica nel

corso dell’attacco alle cellule intestinali

(blu): in questo modo gli agenti patogeni,

morendo, provocano un’infiammazione.

L’intestino secerne più muco nell’intento

di proteggere il corpo da nuove infezioni,

ma all’atto pratico favorisce lo sviluppo

delle altre salmonelle, che sfruttano il

muco stesso moltiplicandosi rapidamente.

Questo provoca un ulteriore acutizzarsi

dell’infezione e, di conseguenza, la diar-

rea, che in genere libera l’intestino dalle

salmonelle nel giro di alcuni giorni.

FOTO: © B. Stecher & W.-D. Hardt, ETH Zürich/SNF. Stecher et al. PLoS Biol. 5(10):e244

Page 26: ÖKK Magazine 1/2011

In esclusiva per clienti ÖKK: consulto telefonico con il pediatraNon è sicuro/a dello stato di salute di suo figlio, ma non vuole chiamare subito il medico? Allora gli specialisti di Medgate fanno al caso suo. In caso di domande sulla salute del suo bambino, può fissare un consulto telefonico gratuito al numero 0844 655 655. Il pediatra la richiamerà per fornirle il consulto; se il problema è acuto, sarà richiamato/a im-mediatamente.

Anche per gli adulti gli specialisti di Medgate sono a disposizione 24 ore su 24 per fornire un supporto su questioni inerenti alla salute o per emergenze.

Ulteriori info su: www.oekk.ch/pareremedico

ÖKK ÖKK Magazine

Cambiamenti nell’assicurazione di base in vigore dal 2011Il Consiglio federale ha disposto che, in linea di mas-sima, le prestazioni per occhiali e lenti a contatto non saranno più erogate dall ’assicurazione di base. I costi continueranno a essere coperti dalle assicurazioni com-plementari. Ciò può rappresentare un vantaggio: in fu-turo le prestazioni per occhiali saranno erogate diretta-mente dalle assicurazioni complementari, di conseguenza la franchigia dell ’assicurazione di base non sarà toccata. Un’ulteriore modifica è rappresentata dal contributo ospe-daliero – la sua partecipazione ai costi di ricovero negli ospedali – che viene aumentato da CHF 10 a CHF 15. Questo e altri cambiamenti sono entrati in vigore dal 1° gennaio 2011. Per una sintesi dei cambiamenti, consulti www.oekk.ch/magazine

LA POSIZIONE DI ÖKK: Pur accogliendo positivamente ogni misura volta al risparmio, riteniamo che le attuali modifi-che, più che rappresentare interventi radicali, rispondano a una mera «politica del rattoppo». Ci aspettiamo da parte della politica l ’adozione di misure incisive per la riduzione dei costi. Se ha domande sulla sua copertura assicurativa, i no-stri consulenti clienti sono a sua disposizione al numero 0800 838 000.

Page 27: ÖKK Magazine 1/2011

Fare il pieno di energie con l’HCDL’Hockey Club Davos, nell ’ambito dell ’HCD Charity Project con l’Associazione per il sostengo ai bambini malati di cancro - Vereinigung zur Unterstützung krebskran-ker Kinder (VzUkK) – ha invitato circa 40 bambini e famiglie a trascorrere una fine settimana sulla neve a Davos. Due giorni durante i quali tutte le paure e preoccupa-zioni si dovevano dimenticare. Sabato 5 febbraio 2011 una schiera colorata di bambini si è incontrata nel ristorante TIME-OUT di Davos. Poi, insieme agli allenatori delle nuove leve dell ’HCD Andy Egli e Jakob Volek, sono andati tutti sulla grande pista di ghiaccio naturale. Grazie alle dritte ricevute da giocatori del calibro di Mike Arnold, Fadri Holinger e Fabio Schorta, i bambini già nel pomeriggio sono potuti entrare nel-lo spirito dell ’incontro di hockey che si è svolto quella sera. L’ora degli autografi dopo la partita, vinta dall ’HCD contro l ’EHC Biel per 4:3 dopo i tempi supplementari, è stata per molti il momento clou della giornata. Il giorno dopo tutti sul Rinerhorn per andare in slittino, fare una camminata o sciare. E dopo pranzo, di nuovo sugli sci. Infine, per tutti i partecipanti un bel weekend movimentato è arrivato a conclusione.

ÖKK ha contribuito a patrocinare questo Charity Project.

Più informazioni sull’ HCD Charity Project su www.oekk.ch/magazine

27

Già fan di ÖKK?Da circa un anno ÖKK è su Facebook. Circa 1’700 fan visitano regolarmente la nostra pagi-na. E a giusta ragione: concorsi, informazioni esclusive, agevolazioni e molto altro ancora la

aspettano. Naturalmente, su Facebook risponderemo ra-pidamente e senza complicazioni alle domande inerenti la sua assicurazione.

Venga a trovarci su www.facebook.com/oekk.ch

Il 1999° fan sarà premiato con una sorpresa!

Page 28: ÖKK Magazine 1/2011

ÖKK ÖKK Magazine 28

La famiglia Bühler si appresta a partire per le vacanze: due settimane in Turchia in un hotel a quattro stelle. Passaporti, lira turca: i Bühler hanno pensato a tutto. Qualche giorno dopo appare chiaro che non è proprio così. La signora Bühler scivola sul pavimento bagnato della piscina. Non riesce più a muovere la gamba e deve essere trasportata al vicino ospedale. Diagnosi: doppia frattura alla gamba. Il signor Bühler è turbato: non sa a chi rivolgersi per organizzare il rimpatrio della moglie. E come procurarsi così su due piedi i 15’000 euro per pagare l ’ospedale? Perché all ’estero si è soliti pagare di-rettamente e in contanti i costi delle cure mediche. Ora i Bühler capiscono cos’hanno dimenticato nella pianifi-cazione della vacanza: un’assicurazione viaggi. Lo sappiamo tutti: anche da turisti ci si può amma-lare o si può subire un incidente. Andare all ’estero non ci rende affatto immuni. Ciò che spesso molti dimen-ticano: l ’assicurazione di base copre solo in parte i costi per malattie o incidenti all ’estero.

Chi vuole assicurarsi contro eventuali costi extra do-vrebbe sottoscrivere un’assicurazione complementare come ÖKK TOURIST. Anche perché all ’estero i costi delle cure mediche sono un po’ più elevati che in Sviz-zera. Quindi, i 15’000 euro delle cure mediche sono a carico dei Bühler, che devono anche finanziare i co-sti per l ’imprevisto viaggio di ritorno in Svizzera. Se i Bühler avessero stipulato un’assicurazione viaggi ÖKK TOURIST, questi costi sarebbero stati coperti.

Lacuna assicurativa: Una brutta avventura in vacanzaCostumi da bagno acquistati, valigia pronta. Finalmente si va in vacanza!

Non stupisce che all’estero si lasci poco spazio a pensieri come malattie o

infortuni. Per la famiglia Bühler questa trascuratezza si è rivelata fatale.

TESTO: Manja Liesch, ÖKK

Se desidera stipulare l’assicurazione viaggi ÖKK

TOURIST, può farlo online su www.oekk.ch/tourist,

al costo di 1 franco al mese. Oppure può rivolgersi ai

nostri consulenti clienti al numero 0800 838 000. Se ha

domande, siamo a sua completa disposizione.

ÖKK TOURIST le garantisce una copertura in casi

di emergenza all’estero in seguito a malattia, infortunio

o parto prematuro. Sono anche coperti i costi per le

operazioni di trasporto, ricerca, soccorso e recupero

nonché, se necessario, i costi per il viaggio di ritorno

straordinario. Il numero d’emergenza ÖKK è attivo 24

ore su 24 per fornire aiuto, organizzare il viaggio di ritor-

no o rilasciare garanzie di assunzione dei costi.

ÖKK Tourist – a partire da 1 franco al mese

Page 29: ÖKK Magazine 1/2011

In collaborazione con

Page 30: ÖKK Magazine 1/2011

Per bambini disperati, l’ultima spiaggia: il numero delle emergenze 147.

Page 31: ÖKK Magazine 1/2011

Reportage ÖKK Magazine 31

La vita dei più giovani

La fondazione Pro Juventute, grazie ai suoi servizi destinati

a tanti bambini in Svizzera, svolge un ruolo indispensabile.

Il numero di emergenza 147 ha già salvato la vita ad

alcuni giovani. Per garantire i suoi servizi, la fondazione fa

affidamento sul sostegno finanziario esterno. Per questo

motivo, anche ÖKK ha scelto recentemente di impegnarsi a

favore di Pro Juventute.

TESTO: Christoph Kohler _ _ FOTO: Pro Juventute

Page 32: ÖKK Magazine 1/2011

Ecco che arriva un SMS: «Non ce la faccio più. A scuola sono tutti cattivissimi con me. Mia mamma dice che è tutta colpa mia. Sono sola a questo mondo? Ho paura. Non riesco più a dormire. So dove sono i sonniferi di mia madre, forse oggi la farò finita. Vanessa.» Quando i bambini e i più giovani in Svizzera non sanno più dove sbattere la testa, se non hanno nessuno con cui parlare, nessun amico, nessun genitore o inse-gnante, ecco l’ultima spiaggia: il numero di emergenza 147, quello del servizio di consulenza della fondazione Pro Juventute. Non ha esagerato il Consigliere federale Didier Burkhalter quando ha affermato – nell ’ambito della campagna «Io sono Pro Juventute» – che questo numero salva la vita. Ogni giorno, almeno un bambino contatta il servizio Consulenza + aiuto 147 per telefono, inviando un SMS o su internet, minacciando di togliersi la vita. 38 bambini nel 2008 non hanno trovato nessuno che prestasse loro ascolto: e sono andati incontro alla morte. Una statistica, in cui la Svizzera ha conquistato il triste primato a livello mondiale.

CONSULENZA A PORTATA DI MANO

Sono appena passate le 21 quando il messaggio di Va-nessa illumina il display del telefonino di Christina Wehrlin. La ragazza non è una sconosciuta per la re-sponsabile del centro di contatto Consulenza + aiuto 147 di Pro Juventute. Dai dati sullo schermo risulta che Vanessa ha chiamato nelle ultime sei settimane già cinque volte. Mai però prima d’ora aveva accennato al suicidio. Wehrlin, mamma di due ragazzi adolescenti, è allarmata, anche perché Vanessa finora non ha mai voluto chiamare e parlare al telefono: il che rende ancora più difficile valutare la situazione. «Ci sono bambini che si vergognano così tanto che non ce la fanno nemmeno a telefonare», spiega Wehrlin. Per questo Consulenza + aiuto 147 è tanto importante: non c’è nessun altro cen-tro di consulenza per bambini e giovani così a portata di mano. E mentre Wehrlin sta rispondendo alla ragazza e cerca di incoraggiarla a chiamare per parlare, un cam-po arancione comincia a lampeggiare sul suo schermo: una chiamata di emergenza! E subito una voce attacca: «Consigliere Ueli Maurer mi ascolti! Ho un problema:

la mia mucca fa continuamente sesso di gruppo». Eb-bene sì, molti dei 400 contatti che si registrano ogni giorno presso Consulenze + aiuto 147 di Pro Juventute si rivelano essere scherzi. Per questo si procede a bloccare le chiamate in entrata dei numeri dei recidivi. In genere Wehrlin accetta queste chiamate con senso dello hu-mour. «Ogni tanto ci fa bene farci una risata», afferma. Non in questo momento però: concentrata su Vanessa, liquida il burlone con un secco rimprovero.

PROBLEMI ECONOMICI

Non è uno scherzo invece il fatto che nel 2012 Pro Juven-tute celebrerà il suo 100° anniversario di fondazione… e non si sa ancora se ci sarà qualcosa da festeggiare. Gli utili generati dalla vendita dei francobolli sono in costante di-minuzione, la fondazione registra deficit importanti. Nel 2009 è stata registrata una perdita di 5 milioni di franchi. Cosa fare? «L’anno scorso siamo riusciti a ridurre l’am-montare dei costi fissi privilegiando strutture più snelle e ridimensionando il personale», afferma Stephan Oetiker, direttore di Pro Juventute. «Quest’anno dovremo anche concentrarci sul fronte delle entrate». Raramente l ’aspetto economico e quello umano sono tanto intrecciati – e nel contempo così distanti – come in questo caso. Almeno Vanessa non si cura del deficit strutturale di Pro Juventute e per fortuna riesce a trova-re il coraggio di telefonare poco prima delle 22, digitan-do il numero 147 sul suo cellulare. Se avesse aspettato ancora qualche minuto in più, Wehrlin sarebbe stata costretta a fare quello che fa solo in rare eccezioni: aller-

Reportage ÖKK Magazine

Pro Juventute venne fondata nel 1912 per combattere la

tubercolosi dei bambini. Oggi la fondazione s’impegna

in più ambiti come media e consumo, formazione e

professione, libertà e salute per bambini e giovani in

Svizzera. Sono circa 300’000 i bambini e giovani e

100’000 i genitori in tutta la Svizzera che approfittano

ogni anno delle diverse offerte di Pro Juventute come

Consulenza + aiuto 147 o Lettere ai genitori.

Pro Juventute

Page 33: ÖKK Magazine 1/2011

tare la polizia e lasciare alle forze dell ’ordine il numero di cellulare di Vanessa. Questo per proteggere la ragazza da se stessa.

FINALMENTE UNA TELEFONATA

Wehrlin sembra subito sollevata nel sentire Vanessa: già dalla voce è in grado di capire che certamente la ragazza è stata sfiorata dall ’idea del suicidio, ma che in realtà è molto lontana dal commettere l ’atto fatale. La 14enne le racconta che la mamma la picchia, che il padre se n’è andato di casa l ’anno scorso e che a scuola la prendono in giro. Wehrlin cerca con Vanessa persone e fatti che potrebbero farla stare meglio e tenta di mostrarle nuove prospettive. Le dice che c’è sempre qualcuno disposto ad ascoltarla. Al termine della telefonata, Vanessa pro-mette di fissare un appuntamento gratuito con il centro di consulenza per giovani consigliato da Wehrlin. Affinché i servizi di Pro Juventute continuino a essere garantiti, la fondazione necessita urgentemente di denaro. Il direttore Stephan Oetiker spera di trovare nuovi canali di solidarietà e partnership, come quella con ÖKK: nel 2011 entrambe le imprese si sono proposte di realizzare diversi progetti. Così si uniscono le forze e si incrementa anche il grado di notorietà. «Questa collaborazione va ol-tre la mera donazione, è una vera e propria partnership», sottolinea Stephan Oetiker di Pro Juventute. Nel miglio-re dei casi tutti potranno trarne vantaggio: Pro Juventute, ÖKK, i clienti e infine i giovani come Vanessa. Di lei, probabilmente, Christina Wehrlin non avrà più notizie: ciò non è un male, anzi, è così che succede di solito, anche se non è sempre facile per i collaboratori del servizio Consulenza + aiuto 147 di Pro Juventute. Per un momento sono forse l ’ultima speranza di un gio-vane, ma rimangono di fatto solo una voce. «Siamo con-sapevoli di rappresentare solo un episodio di una storia che, si spera, trovi un lieto fine», conclude Wehrlin.

> Consulenza + aiuto 147 di Pro Juventute si rivolge

a bambini e giovani che cercano consigli su temi

come amore, sessualità, violenza, dipendenza e scuola.

La consulenza è sempre gratuita e anonima come il nu

mero di emergenza, il servizio SMS e l’utilizzo delle chat

room tramite www.147.ch

33

Il mio francobollo – UN’INIZIATIVA DI ÖKK E PRO JUVENTUTE

Quest’anno ÖKK e Pro Juventute

hanno dato vita a una partnership:

e assieme sono autrici di un lancio

promozionale di francobolli. Dal

23 marzo al 27 maggio 2011

ÖKK farà tappa in 20 località della

Svizzera tedesca e del Ticino e

fotograferà intere famiglie. Le foto

saranno poi stampate sui francobolli così che ogni famiglia,

al termine del tour promozionale, riceverà un foglio con il

«proprio» francobollo. Il tutto gratuitamente! Date e località

saranno pubblicate a partire dal 7 marzo su www.il-mio-

francobollo.ch online. Qui si possono fare anche delle

offerte o informarsi sui tanti servizi di Pro Juventute.

E inoltre: il francobollo di famiglia più bello sarà premiato!

Per ogni famiglia ÖKK dona 2.50 franchi direttamente a

Pro Juventute. Faccia anche lei una donazione a Pro Juven-

tute: è semplicissimo con SMS oppure con carta di credito

su www.il-mio-francobollo.ch

Christina Wehrlin, consulente presso Pro Juventute.

100

Page 34: ÖKK Magazine 1/2011

In casa Bernasconi ÖKK Magazine

SIGNORA BERNASCONI:

Non mi piace l ’arancione. Tanto meno quando una t-shirt arancione è abbinata a delle ghette ad anelli verdi e a delle scarpe da tennis rosse. «Si vede subito che quegli abiti sono in completo contrasto tra loro!», dico a mio marito mentre è pronto per portare nostra figlia all ’asilo vestita come un pappagallo. «E perché no?», domanda cocciutamente. Borbottando rispondo che «l’arancione non si sposa col rosso» e che le ghette con i cerchiolini si abbinano meglio alle scarpe di pelle marroni. Davanti a mio marito, sempre più imbronciato, riaccompagno la mia brontolante figlia all ’armadio e la spoglio comple-tamente lasciandole solo le ghette. «Ricordati che è solo una bambina!», mi ammonisce mio marito. A questo punto mi chiedo cosa voglia effettivamente dire «solo una bambina». Non voglio mica che i miei figli facciano brutte figure in giro. Mica come i bambini dei vicini, con i loro buffi cappellini dai quali pendono ciocche di feltro di color blu, rosso e verde a mo’ di chio-ma variopinta. O come l’amichetta di mia figlia, all ’asi-lo, che si presenta regolarmente con il suo completino Hello Kitty tutto rosa. No. Piuttosto accetto volentieri i rimproveri di mio marito, che saltuariamente mi da della «poliziotta dello stile». È la mia vanità a manifestarsi nello stile d’abbiglia-mento dei miei figli? Certamente. Al contempo, però,

anche i cappellini con le «buffe» ciocche di feltro o i «graziosi» completini Hello Kitty sono un modo per manifestare l ’«io» dei genitori nei propri figli. Come se i bambini dovessero essere sempre buffi o graziosi. Non è che io non chiuda mai un occhio a questo ri-guardo. Per esempio, a Natale, nostro figlio ha avuto il permesso di indossare il suo «completo» preferito: sulle foto della festa lo si vede infatti esclusivamente con la tenuta da calcio del Barcellona.

L’abito fa il bambino

Quando l’abito fa il monaco. Vale anche

per i bambini? Al momento di dover

vestire i figli, al mattino, la tensione in casa

Bernasconi si taglia con il coltello.

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SIGNOR BERNASCONI:

«Rilassati una volta tanto», le dico di quando in quando in modo molto simpatico. Davvero. Affrontare il mattino con i nostri figli, la nostra vita quindi, in modo un po’ più rilassato è in fin dei conti un ottimo consiglio. Nel manuale della psicologia di coppia c’è sicuramente scritto qualcos’altro: io menziono dei difetti della sua personalità e mi aspetto anche che lei me ne sia grata. Giusto. Ma non ho ragione? Come detto, uso un tono assolutamente cordiale. Prendiamo ad esempio il tema della scelta dei vestiti dei bambini. Premessa: è lei che acquista tutti i capi d’abbigliamento dei nostri figli. E ora pensa agli

abbinamenti, non so se al momento di incamminarsi tra gli scaffali del negozio di vestiti o più tardi davanti all’ar-madio. Io invece non ho di questi pensieri. Apro sem-plicemente l’armadio e davanti a me compaiono pile di canottiere, magliette e capi d’abbigliamento da indossare sopra a canottiere e magliette. Per non parlare di panta-loni, gonne, leggins, calze, foulard, fermagli ed elastici per capelli… una varietà di abiti che mi dice ben poco. In ogni caso non riesco a venire a capo di questa specie di puzzle dell’abbigliamento. Mi sono persino chiesto se valesse la pena fotografare gli abbinamenti proposti da mia moglie per affiggerli alla porta del’armadio. Ma come detto, ci ho solo pensato. In realtà, da anni ormai pesco semplicemente qualcosa dall’armadio esclamando: «ecco fatto, oggi abbiamo fatto proprio in fretta!». E così ogni tanto capita che una t-shirt arancione faccia a pugni con delle scarpe da tennis rosse. Ma a chi può interessare? Il mattino è già di per sé stressante: alzarsi, fare cola-zione, lavarsi i denti, preparare la merenda dei bambini e, appunto, vestirli. Per questo credo che bisognerebbe affrontare la vita in modo più rilassato. O perlomeno ciò che concerne l’abbigliamento dei figli.

… una famiglia che da noi esiste 35

In casa Bernasconi

… esistono davvero, solo che in realtà si chiamano in

modo diverso. Sono una famiglia con due figli, un ma-

schio (7) e una femmina (3). I genitori Bernasconi sono

entrambi attivi professionalmente: lei (34) è grafica e lui

(34) è giornalista. Vivono e vogliono continuare a vivere

in città, ma trascorrono le vacanze in campagna.

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KATHRIN BUHOLZER: Presti at-tenzione alle situazioni in cui i suoi figli dicono parolacce. Se si tratta solo di provocazioni, allo-ra proverei dapprima a ignorare. Più lei contraccambia le parolacce o vieta loro di dirle e più la cosa si fa importante e interessante per i bambini. Se invece lei ignora le

parolacce, col tempo viene loro meno lo stimolo. Se però i bambini imprecano davvero in continua-zione, allora servono delle regole, che vanno discusse insieme. Qual è il tono che figli e genitori intendono porre alla base della comunicazione a casa? Come ci si deve comportare per far sì che tutti stiano bene? Rifletta anche su quali dovranno essere le conseguenze se qual-cuno viola le regole concordate. Spesso i bambini utilizzano le parolacce senza esse-re consapevoli di ciò che dicono esattamente. Si rende perciò necessaria una delucidazione. Può risultare anche simpatico se lei e i suoi figli inventaste insieme del-le parole divertenti che i piccoli possono dire quando sono arrabbiati o furiosi. Pronunciando queste parole di propria invenzione, spesso si dimentica velocemente la rabbia.

Attenzione alle risposte ironiche, come: «se sono una stupida oca allora non posso aiutarti a vestirti. Le oche non lo sanno fare». Spesso i bambini fraintendono il significato di risposte simili, o non lo intendono affatto. Molto importante è, naturalmente, la funzione di esempio svolta da lei e dal suo contesto ambientale. Se i bambini sentono poche parolacce, sarà per loro più facile attenersi agli accordi e usare quindi meno quelle parole. Adottare un approccio giocoso, divertente e a misura di bambino di solito porta a buoni risultati. Scriva in-sieme ai suoi figli le parolacce su un foglio e lo bruci in giardino. Versi la cenere in un sacchetto trasparente e lo appenda nell ’appartamento in modo che sia ben visibile a tutti. Se dovesse scappare di nuovo una parolaccia, può ricordare ai bambini che quella parola sta già nel sacchetto, bruciata.

Trova il link della piattaforma internet Pianeta

genitori di Kathrin Buholzer con altre risposte su

questioni educative su www.oekk.ch/magazine

In questo periodo, entrambi i nostri bambini

(di 6 e 4 anni) non fanno altro che dire parolacce.

A volte arrivano addirittura a insultare me.

Non so come devo reagire. Meglio punire o ignorare?

Signor N. da Z.

Pianeta genitori ÖKK Magazine

Porca paletta!

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Escursione in famiglia ÖKK Magazine

I genitori vogliono wellness. I bambini divertimento. In Svizzera, poche strutture sanno soddisfare questo bisogno vitale dei bambini e degli adolescenti come il leggendario Alpamare sul Lago di Zurigo. Una gita fa-miliare è d’obbligo, soprattutto perché il semplice ac-quafun con decorazione caraibica di oltre 30 anni si è man mano trasformato in un gigantesco complesso nonché, stando alle proprie compiacenti dichiarazioni, in una mecca del divertimento. Che l’Alpamare sia ancora molto «gettonato» lo si evin-ce già all’entrata, in questo nuvoloso fine settimana in cui una lunga coda di chiassosi bambini non aspetta altro che l’apertura dei cancelli. Una volta entrati, davanti a me e a mio figlio si schiude un universo di vasche in stile anni Settanta: piscina esterna riscaldata con corrente d’acqua e onde artificiali. Purtroppo per me, Luis (7 anni) si dirige immediatamente verso uno dei dieci colossali scivoli che hanno reso celebre l’Alpamare. Lo scivolo più famigerato con il promettente nome di «Balla-Balla» è addirittura entrato nel Guinness dei primati con i suoi 261 metri. Dopo un lungo tira e molla ci mettiamo d’accordo e proviamo l’«IceXpress». Difficoltà: «facile», come recita la scheda con le informazioni. Un eufemismo! Perché fra

pochi secondi scivoleremo all ’interno del tubo di 158 metri a una velocità che se non è di 80 km/h ci arriva comunque molto vicino. In un tratto è improvvisamente buio pesto, poi la vista è occultata da una schiuma ar-tificiale. Il sedere diventa sempre più caldo a causa del contatto con la superficie, mentre nelle tre ripidissime curve a gomito le spalle e la testa vanno a sbattere contro la parete. «Fiiigo!» esclama Luis al traguardo. Il rito di iniziazione è completato, il primo passo nella socie-tà moderna dell ’adrenalina compiuto. Negli spogliatoi, sotto l ’asciugacapelli, chiudo brevemente gli occhi: la prossima volta toccherà al padrino di battesimo accom-pagnare mio figlio sullo scivolo e io mi rinchiuderò nella zona relax. Come detto all ’inizio: i genitori vogliono wellness.

> Informazioni su: www.alpamare.ch

Su esibizione del buono ÖKK Club, ai clienti di ÖKK

e alle loro persone d’accompagnamento (max. 3)

viene concesso uno sconto del 15 percento sul normale

prezzo d’ingresso. Il buono si trova alla pagina 15 della

nuova edizione di ÖKK Club.

Mecca del divertimentoTESTO & FOTO: Michael Krobath

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Parla come un grigionese, è focoso come un vallese: Ueli Grand.

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Ritratto cliente ÖKK Magazine 39

Ueli Grand non si fa trovare facilmente. A Flims, dove risiede, non lo si vede per tutto l ’inverno. Solo chi ama lo sci ha l ’opportunità di incontrarlo, a meno che non si decida di montare su una moto da neve con un maestro di sci per farsi trasportare in cima al comprensorio sci-istico. Proprio dove si trova il regno invernale di Ueli Grand: il ristorante alpino «Startgels».

GRIGIONESE D’ADOZIONE

Allo «Startgels» Ueli Grand si colloca un po’ in disparte dalle chiacchiere degli sciatori e dalle vispe cameriere intente a servire gli ospiti: dietro al bancone, davanti al fuoco. Con la forchetta frigge due cotolette e, accanto a lui, si trova un enorme pentolone all’interno del quale vengono rimestati 50 chili di polenta. Grand è assicurato da ÖKK sia come cliente privato che come azienda, e quando per un istante sposta lo sguardo dal pentolone si capisce immediatamente che proprio là si celano anima e cuore dello «Startgels». Il volto è rosso, «ma non per via dell’alcol», bensì per il calore. La sua fitta barba sporge in tutte le direzioni, e sopra la camicia a quadrettoni porta un rustico gilet di pelle. Un reperto archeologico. Un vero e proprio grigionese. Ma sì …

Parla correntemente il grigionese, ma questo oste 59enne è di origine vallesana. I suoi occhietti si accen-dono a intermittenza non appena, in un battibaleno, passa da un dialetto all ’altro. Sono comunque ormai 30 anni che vive a Flims. Da 12 anni è titolare dello «Star-tgels» e, da ristorante self-service qual era, lo ha trasfor-mato in un piccolo locale gourmet gestito con amore e passione. Al mattino, di buon’ora, si alza per accendere il forno sulla terrazza e preparare il pane fresco con la farina di radici e il pane di cruschello tipico del Vallese. Si tratta della «lenta entrata in materia» in un giorno

che, da lì in poi, diventa sempre più frenetico. Per le successive 15 ore dirige il suo team, si piazza davanti al fuoco e, in poche parole, fa andare avanti lo «Startgels».

BRACIOLE GRANDI COME CUSCINI

Le pietanze preparate da Ueli Grand sono di gran qua-lità. Al posto della solita fettina impanata il menu pro-pone carpaccio di pesce spada con barbabietole, pasta fatta in casa e, naturalmente, una grande variazione di polenta (ad esempio con gratin di melanzane). Le bra-ciole sono grandi quasi come cuscini e gli scaffali del vino occupano lo spazio di una mezza biblioteca. Dalle ore 14:00 c’è persino il tortino di mele con gelato di va-niglia e miele fatto in casa. Esatto, il team della cucina garantisce persino la «produzione propria», e ciò a ben 1’600 metri d’altitudine.

Alle 15:00 lo stress del mezzogiorno è ormai un ri-cordo. Si può respirare fino all ’arrivo degli ospiti del do-poscì. Allora l ’oste dovrà mettersi nuovamente al lavoro. Grand conosce tutti, stringe mani qua e là, chiede come sta il marito di una signora e subito dopo dispensa con-sigli culinari, senza dimenticarsi di ordinare la carne per il giorno seguente alla macelleria del paese. Gli ultimi sciatori scendono lentamente a valle, ma la giornata di Grand è lungi dall ’essere finita: la sera lo «Startgels» è aperto per la cena anche ai «non sciatori».

Ma tant’è … in ogni caso Ueli Grand non è capace a star fermo. Quando finalmente allo «Startgels» regna la quiete, sono le sue altre attività a richiedere il suo inter-vento: i ristoranti alpini di Naraus, Cassons e Segnes, senza dimenticare la vinoteca «Grandis» di Laax, con la sua offerta di oltre 1’000 vini. «In fin dei conti l ’inverno prima o poi finisce, e allora devo trovarmi un’altra oc-cupazione!», conclude Grand.

In inverno Ueli Grand è in piena forma. Nel comprensorio sciistico di Flims,

a 1’600 metri, gestisce il ristorante alpino «Startgels».

TESTO: Fadrina Arpagaus _ _ FOTO: Christian Clavadetscher

Il grande Grand

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