Praticamente: dibattito tra Lotta Continua e un suo militante (Armando Puglisi - 1974)

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    PREFAZIONEQuesto scritto non pretende affatto di essere uno studio scientifico sulleposizioni e sul ruolo svolto dal pi attivo e interessante gruppoextraparlamentare sorto in Italia nel periodo della contestazione studentescaed operaia. Ciononostante mi pare di poter affer-

    mare che anche solo dalla lettura del giornale (questa si ferma al maggio '73) edal seguire (in qualit di simpatizzante) le attivit di questo gruppo emerga unquadro per tanti versi sconcertante; soprattutto per chi come lautore avevasperato che le lotte dei tardi anni '60 potessero evolversi verso un radicalerinnovamento (culturale e politico) in grado di ripo-stulare i termini stessi del processo democratico. Mi si intenda: non pensoaffatto che il travaglio, le lotte, le speranze di tanti militanti, operai e studenti,non siano servite a mettere in evidenza come, ancora dopo 25 anni dallacaduta del fascismo, si sia sempre pi lontani dalla giustizia, ne penso chetante prese di posizione promosse dal centro dirigente di Lotta Continua nonsiano state una preziosa testimonianza, anche sofferta, per far saltare alcunecerniere pi smaccatamente antidemocratiche (codici, carceri, arbitrarie- t deicorpi separati, ecc.); penso piuttosto che tutti questi sforzi, al momento, nonsiano stati sufficientemente sviluppati per cause che dipendono non tanto enon soltanto dai teorici di Lotta Continua, quanto dalle insufficienze generalidel quadro democratico nazionale. Questo scritto pertanto non vuole essere unprocesso a Lotta Continua, ma vuole inserirsi nell'area di quanti in questi annihanno individuato nelle contraddizioni delle forze storiche democratiche le vereresponsabili dei ritardi della democrazia italiana. E questi ritardi sono gravi se,nonostante esista una Costituzione democratica, i codicisono rimasti quelli fascisti, ne si prodotto uno sforzo per riformare

    l'ordinamento giudizia- rio e renderlo conforme alla Costituzione ; e se,nonostante gli articoli costituzionali sanciscano che la Repubblica tutela gliinteressi di tutti i cittadini, le lotte economiche sonostate congegnate per favorire gli interessi della borghesia, della burocrazia, deiceti medi e non per tutelare gli interessi del popolo (disoccupati, deboli,lavoratori agricoli e industriali, ecc.). E ancora mi pare di poter dire che, per chiopera nel campo democratico, sia venuto il momento di porsi il quesito se sipu ad un tempo essere allievi del Breve corso e democratici, se si pu adun tempo fare gli interessi della burocrazia e del popolo e se proprio questonon sia uno dei nodi pi grossi da sciogliere per dare impulso, a tutti i livelli, alpensiero e all'azione democratici.

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    PERSONAGGILC = dirisente di Lotta ContinuaANTONIO IL P. = operaio FIATCOMP. OP. operaioCOMP. STUD. Studente

    COMP. OP. E STUD. operai e studenti

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    Tutto cominci un giorno di maggio mentre l'erba alta si faceva e il solescendeva.

    LC II PSIUP vuoi togliere voti al PCI(1) sedendosi nel parlamento a sinistra

    dei banchi comunisti(2).

    ANTONIO IL P. Ah ah ah s? ...ma, ma, ma!

    LC Non ma... ma s. Se si prescinde dalla sua gloria elettorale del '68, quandoriusc a raccogliere sul piano politico - istituzionale le aspirazioni ancora allorageneriche e confuse ma sinceramente rivoluzionarie degli studenti radicalizzatidalle lotte del movimento studentesco e dei giovani operai, [...] la storia delPSIUP pu ricollegarsi direttamente alla storia dei suoi rapporti con l'URSS(3).

    ANTONIO IL P. Perch?

    LC Sei ignorante: Quando sei mesi dopo la nascita del partito il vecchioapparato Morandiano del PSI si impadron della gestione politico - organizzativadel partito, fu chiaro che per il PSIUP essere "pi a sinistra del PCI" voleva direin effetti essere pi filosovietico del PCI. L'URSS allora finanzi la scissioneprima e il partito dopo perch alla sua politica mediterranea di allora premevadi avere all'interno di un paese mediterraneo un partito che fosse di strettaosservanza, senza ubbie di vie nazionali al socialismo. E sul piano dei rapporticon le potenze occidentali, era necessario che, in un panorama come quellodel-

    l'Italia degli anni '60 con il PCI teso all'ingresso nell'area del potere, pronto avari giri di valzer sull'atlantismo e sulla NATO, ci fosse un partito che in qualchemodo funzionasse da argine e da freno a questa corsa del PCI verso l'abbracciocon i padroni. Se questo rapporto con l'URSS fu la sua ragion di essere esso fuin parte anche la causa della sua fine prematura. Con l'invasione dellaCecoslovacchia nel '68, infatti, con Vecchietti che divenne pi realista del redifendendo a spada tratta i carri armati sovietici, cominci il distacco dei quadridi base dal partito, di quelli pi a contatto con la realt del movimentostudentesco, con il lavoro di fabbrica e di quartiere. Nel frattempo anche lapolitica estera dell'URSS cambiava: il PCI con le sue proposte di una "ostpolitik"italiana anticipata ne divenne subito l'incontrastato sostenitore e per il PSIUP

    non c'era pi spazio. E fu la sua fine(4). Morale della favola: il PSIUPconferma una lezione: a sinistra del PCI ci si sta altrove, con altro metodo, conun'altra linea, e allora lo spazio c', ed enorme(5).

    ANTONIO IL P. Allora sbagliato stare dalla parte della Russia e con il PCI alparlamen-to, ma bisogna stare contro la Russia e i revisionisti nostrani, accantoagli studenti e agli operai nelle scuole, nelle fabbriche, nelle piazze, ovunquequesti si trovano, operano, lavorano, lottano e per di pi bisogna adottare deimetodi e delle rivendicazioni diverse dal PCI per costruire il comunismo.

    LC S esatto. Abbiamo a pi riprese attaccato la Russia e l'abbiamodenunciata come un paese capitalista perch si imborghesita. Abbiamodetto: L'Unione Sovietica un paese capitalista, anche se la sua borghesia

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    non gode, almeno formalmente, della proprie- t dei mezzi di produzione, ma silimita a detenerne la direzione e il controllo. [...] l'UnioneSovietica organizza la produzione esattamente come quella dei paesicapitalistici, fondan- dola sul lavoro salariato, sullo sfruttamento, sullo studiodei tempi, su una razionalizzazio- ne sempre maggiore dei processi produttivi

    [...]. La classe operaia sovietica sfruttataesattamente come quella degli altri paesi capitalistici (6). In pi l'UnioneSovietica una nazione imperialista perch la sua classe dirigente [...] esercitail suo dominio diretto, politico ed economico, su buona parte dell'EuropaOrientale: fa produrre quello che vuole a Ungheria, Cecoslovacchia, Polonia,Bulgaria, Germania dell'Est, e vende quello che vuole (e ai prezzi che vuole) inquesti stessi paesi (7).

    ANTONIO IL P. Ma sei convinto di aver condannato la Russia e la suaborghesia, sareb- be meglio chiamarla porcheria, per il fatto di aver presoposizione contro questa?

    LC Cosa vuoi dire questo dubbio? Non potremmo parlare pi chiaro.

    ANTONIO IL P. Coi tempi che corrono.

    LC Come coi tempi che corrono! Abbiamo espresso le nostre criticheall'URSS senza equivoci, abbiamo asserito che la borghesia di questo paesesfrutta gli operai come la borghesia dei paesi occidentali e per di pi chequesta non si pone come il baluardo del socialismo e delle rivoluzioni mondiali.

    ANTONIO IL P. Questa storia mi convince poco, sempre la vecchia maniadell'oratorio di raccontar vecchie storie di re magi, di buone novelle, ehh, ehh!'sto papato.

    LC Ma se non sei soddisfatto puoi anche parlare, noi siamo democratici con icompagni.

    ANTONIO IL P. B vediamo un po'. In primo luogo dire che la Russia unpaese capitali- lista, che si imborghesita, che imperialista e per di pi che un paese nel quale si sfruttano gli operai, non vuol affatto dire che si condanniquesto paese, anzi...

    LC Ma che logica usi: l'hai imparata in seminario?

    ANTONIO IL P. In un certo senso s, ma l'ho poi affinata, quando uscendo difabbrica parlavo con certi compagni studenti che discutevano per delle ore suTrotzky.

    LC (tra s: chi sa dove vuole arrivare!) E' interessante, continua.

    ANTONIO IL P. Trotzky un gesuita e per rendersene conto basterebbeleggere La Rivoluzione Tradita dove riconosce che la rivoluzione di Ottobreporta alla concentra- zione dei mezzi di produzione nelle mani dello Stato(8),che lo Stato appartiene in qual- che modo alla burocrazia(9), che per la [...]funzione di regolatrice e di intermediaria,

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    per la preoccupazione che ha di mantenere la gerarchia sociale, perl'utilizzazione nel suo interesse dell'apparato dello Stato, la burocrazia sovieticarassomiglia a qualsiasi altra burocrazia e soprattutto a quella delfascismo(10). Nonostante scriva queste cose, che sono gravi e chiare, Trotzkysi ostina a considerare l'URSS come un paese in via di tran-

    sizione dal capitalismo al socialismo(11).

    COMP. OP. Alle corna sue.

    ANTONIO IL P. Alle corna sue davvero. Per Trotzky il proletariato non deveribellarsi alla burocrazia stalinista, perch, nonostante questa siadegenerata(12), cio guadagni uno stipendio 80 100 volte superiore aun manovale(13), non permetta a nessun ope- raio o contadino povero diparlare ne di partecipare in modo creativo a nessuna discussio-ne sulle cose che lo interessano, provochi la distruzione di immense forze diproduzione e procuri la morte a milioni di persone(14), pur di imporre il rispettodei propri interessi, la Russia rimane un paese socialista.

    LC Va bene che sei stato in seminario, ma mi pare che esageri troppo idemeriti di Trotzky e non tieni conto che questi ha parlato a favore delsocialismo. In fin dei conti ha detto che in Russia Una nuova rivoluzione inevitabile(15), ha detto che se anche laburocrazia sovietica non abbandoner le sue posizioni di privilegio, n quelle didominio, sar compito dei trotzkisti della IV e del proletariato internazionalemettere da parte la burocrazia in modo rivoluzionario. Ha scritto: Larivoluzione che la burocrazia prepara contro se stessa non sar sociale come

    quella dell'Ottobre 1917; non si tratter di mutarele basi economiche della societ; di sostituire una forma di propriet conun'altra. La storia ha conosciuto, oltre alle rivoluzioni sociali, che hannosostituito il regime borghese al feudalismo, rivoluzioni politiche che senzaintaccare le basi economiche della societ, rovesciavano le vecchie formazionidirigenti (1830 e 1848 in Francia, febbraio 1917 in Russia). Il rovesciamentodella casta bonapartista avr naturalmente profonde conseguen- ze sociali; masar contenuto nel quadro di una trasformazione politica(16). Vedi che nonsolo tu hai letto La Rivoluzione Tradita ma c' qualcun altro che si preoccupato difarlo!

    ANTONIO IL P. So che hai letto Trotzky, che lo conosci bene. Ma mi permettodi farti notare che proprio questo passo, che tu hai tirato in ballo, dimostracome Trotzky non parli a favore del socialismo, ma solo a favore delcapitalismo di stato e della burocrazia.

    LC Perch dici questo?

    ANTONIO IL P. Ma perch evidente che, se la propriet statale costituisce labase economica sulla quale si eleva il potere della burocrazia, il condurre unarivoluzione politica contro la burocrazia, conservando la propriet statale,equivale a cambiare formadi governo burocratico e niente pi. Per avere il socialismo Marx, Engels, Lenin,hanno spiegato mille volte che la propriet deve essere socializzata, che solo la

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    socializzazione contrapposta alla statalizzazione misura della creazione delsocialismo(17). Ma Trotzky non parla affatto in questo modo, si limita aconsiderare mutamenti di governo nell'ambitodella propriet statale e in questo modo respinge in blocco il marxismo. PerTrotzky il capitalismo di stato, unito alla gestione burocratica, diventa il

    socialismo.

    LC Non voglio cavillare, ma ammetterai che con il capitale di stato e unadittatura diversa da quella stalinista e in grado di estinguere le classi, ilsocialismo riprenderebbe a vivere e a prosperare.

    ANTONIO IL P. Certo, vero; su questo punto hai perfettamente ragione. Ma ilfatto che Trotzky non ha mai fatto niente per combattere lo stalinismo, nientedi concreto voglio dire; al di fuori di qualche presa di posizione intellettuale,tutta la sua azione politica stata volta a sostenere lo stalinismo. E dato chesiamo tra compagni che se ne intendono,dico che Trotzky fino all'ultimo (e siamo nel 1940) si unicamente preoccupatodi salvare la dittatura burocratica esistente in URSS e non ha mai agito a favoredi forme di dominio sostanzialmente diverse da quella esistente in questopaese.

    LC Qua no, non ci siamo, hai torto. Cosa vuoi dire che Trotzky fino all'ultimosi unicamente preoccupato di salvare la dittatura burocratica? Vuoi dire,forse, che doveva vendere l'URSS ai nazisti e non difendere la propriet di statoe lo sviluppo di questa a scapito di quella borghese? Trotzky soleva dire:Allorch siamo di fronte alla necessit di scegliere fra la difesa di forme di

    propriet reazionarie(18) (si riferiva alle forme di propriet privata) e laintroduzione di forme di propriet progressive(19) (si riferiva alla lotta controla borghesia per conquistare la propriet di stato) non collochiamo pi tuttidue i campi [cio quello borghese e quello sovietico] sullo stesso piano mascegliamo il male minore(20) (quello sovietico: evidente). Tu sai che questomodo di vedere giusto, che la propriet di stato realizza un progresso neiconfronti della propriet privata perch una forma socialista di propriet (21).

    ANTONIO IL P. Compagno LC io non dico che l'URSS abbia fatto male adifendersi dall'assalto nazista, ne che seguendo la logica dei suoi interessiabbia fatto male a estendere il proprio dominio imperialista. Quello che in

    questo momento voglio che si metta in evidenza che (anche al di l dellesingole contingenze storiche) n la difesa della propriet di stato, n la suaespansione a danno della propriet privata, non possono costituire una difesadel socialismo, ma solo la difesa e l'espansione del capitalismo di stato. Allorase cos...

    LC (molto agitato) Allora!!! hoo, hooo, ho capito. Quello che devi dire se,nonostante tutto, la forma statale di propriet una forma economicasuperiore alla propriet privata. E' qui il punto. Il punto stabilire se lapropriet statale una forma socialista di propriet o se non lo , e seconvenga alla classe operaia lottare (in tutte le contingenze storiche)contro la borghesia per spossessarla della propriet dei mezzi finanziari e diproduzione a favore della propriet statale e...

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    ANTONIO IL P. Non mio costume interrompere, ma t'ho sentito dire per duevolte delle grandi baggianate. Cosa vuoi dire che la propriet di stato unaforma socialista di propriet? Su questo punto non ho dubbi e rispondo: no. No,non una forma socialistadi propriet.

    LC Come: no?

    ANTONIO IL P. Insisto nel dire no, dovessi dirlo grande come una casa questoNNNOOO e ripeterlo all'infinito: no, no, no... no. Gi Engels doveva combatterecontro un certo socialismo falso(22) che dichiara senz'altro socialista ognistatizzazione(23). Ma c' di pi da dire. Engels, parlando in prospettivadell'evoluzione del capitalismo, affermava chein un modo o nell'altro, con trust o senza trust, una cosa certa: [...] ilrappresentante ufficiale della societ capitalistica, lo Stato, deve alla fineassumerne la direzione(24). La direzione di che e in che modo? Engels aquesto punto scrive: La necessit della trasformazione in propriet statale simanifesta anzitutto nei grandi organismi di comunicazione: poste, telegrafi,ferrovie. Se le crisi hanno rivelato l'incapacit della borghesia a dirigereulteriormente le moderne forze produttive, la trasformazione dei grandiorganismi di produzione e di traffico [...] in propriet statale mostra che laborghesia non indispensabile per il raggiungimento di questo fine []. Se ilmodo di produzione capitalistico ha cominciato col soppiantare gli operai, oggiesso soppianta i capitalisti e lirelega, precisamente come gli operai, tra la popolazione superflua, anche se inun primo tempo non li relega tra l'esercito di riserva industriale. Ma [...] la

    trasformazione in propriet statale, [non] sopprime il carattere di capitale delleforze produttive [...] lo Stato moderno l'organizzazione che la societcapitalista si da per mantenere il modo di produzione capitalistico di fronte agliattacchi sia degli operai che dei singoli capitalisti. Lo Stato mo-derno, qualunque sia la sua forma, una macchina essenzialmentecapitalistica, uno Stato dei capitalisti, il capitalista collettivo ideale [...]. Glioperai rimangono dei salariati, dei proletari. Il rapporto capitalistico non vienesoppresso, viene invece spinto al suo apice. Ma giunto all'apice, si rovescia. Lapropriet statale delle forze produttive non la solu-zione del conflitto, ma racchiude in s il mezzo formale, la chiave dellasoluzione(25).

    COMP. OP. Questo parlare cinese, non fare il fottuto, parla meno difficile,non fare il furbo. Incominci a scocciare con tutta questa cultura , non ti sicapisce... parla chiaro.

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    ANTONIO IL P. Cercher di fare del mio meglio...si sa, certe cose sono difficili.Cercher di dire le cose essenziali, quelle che servono agli operai, intanto gliintellettuali queste cose le sanno. Cosa dice Engels in questo passo che hobuttato gi a memoria? Dice che, sotto la spinta della ristrutturazionecapitalistica, il capitale cresce e crescendo si concentra sempre pi; il

    capitalismo che gi passato dalla fase mercantile alla fase di trustmonopolistico tende a passare ora dalla fase di trust monopolistico alla fase dicapitalismo di stato. Dice che quando il capitalismo giunto alla fase dicapitalismo di trust o monopoli-stico, molti capitalisti vanno gambe all'aria e lo stato che generalmente gi in pos- sesso di monopoli di servizio (poste, telegrafi, ferrovie) siimpossessa delle propriet di quei capitalisti che sono andati gambe all'aria eche quindi i capitalisti incominciano a fare la stessa fine degli operai,avviandosi verso la massa dei disoccupati (popolazione super-flua) creata dall'evoluzione del capitale. Dice che le crisi del capitalismo (chesono deter- minate dal surplus dei beni e dall'anarchia della produzione e delladistribuzione) dimostra- no che la borghesia non pi in grado di guidare leforze produttive e che da questa incapacit che deriva la necessitdell'intervento e della sostituzione dello stato alla borghesia, nella propriet enella guida del capitale. Dice che anche quando tutti i capitali- sti fosserospossessati dei loro averi e tutta la propriet di soldi e di cose fosse in manoallo stato, questo stato si comporterebbe da capitalista. Non ci sarebbe pi laborghesia,ma rimarrebbe il capitale e continuerebbero i rapporti capitalistici, e questoperch, pur passando i capitali allo stato, lo stato perpetuerebbe la funzionesvolta dai capitalisti privati e gli operai continuerebbero a rimanere operai, cio

    degli sfruttati.

    COMP. OP. Dici che Marx ha detto che se i capitalisti vanno in culo e lo statodiventa il padrone si comporta da padrone? Questo mi pare giusto.

    ANTONIO IL P. E' giusto s. Engels dice che, anche quando lo stato avessespossessato dalla propriet tutti i borghesi, anche qualora fosse padrone ditutti o almeno della stragrande maggioranza dei capitali, agli operai rimarrebbesempre il compito di rove-sciare questo stato, di fare la rivoluzione contro lo stato padrone.

    COMP. OP. Hai fatto bene a parlare, a spiegare cio. Se ho capito bene Marxdiceva che, se anche i padroni fottuti vanno gambe all'aria e diventa padronelo stato, gli operai ce l'hanno sempre in quel posto e che quindi gli operaidevono buttare gambe all'aria ilnuovo padrone.

    ANTONIO IL P. S, s, cos, dici bene... Ma allora se vero ci che abbiamodetto, non vedo come LC possa dire che la propriet di stato rappresenta unapropriet socialista!!! Engels e Marx dicono che la propriet di statorappresenta una propriet borghese, anzi, che la forma pi evoluta, pi alta,di propriet borghese...

    LC (tra s: mi tocca badare a come parlo: meno stupido di quello checredevo) Beh, veramente stato un lapsus... non volevo dire propriet di stato

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    = propriet socialista. Volevo dire, come dice Trotzky, che lanazionalizzazione del suolo, dei mezzi di pro-duzione, dei trasporti e degli scambi, come pure il monopolio del commercioestero, formano le basi della societ sovietica(26) e che queste basi + la lottacontro l'arbitrio burocratico(27) rimettono in moto il socialismo.

    ANTONIO IL P. (tra s: si continua a pestar la stessa acqua) Che la propriet distato sia una forma superiore di propriet borghese vero. E' indubbio infattiche per il marxismo l'evoluzione del capitalismo dimostra che la proprietevolve dal privato allo stato, e su questo non aggiungo altro. Ma su un altropunto insisto e voglio parlar chiaro. Trotzky non afferma che la propriet distato una forma superiore di propriet borghese, non dice che bisognaspossessare i gestori di questa propriet e precisamente la burocrazia, che purindividua come nuovo nemico di classe del proletariato, ma tergiversa, prendetempo, afferma che compito del proletariato quello di difendere questa formadi propriet e lostrato che la gestisce e parimenti che compito unico del proletariato lottareper conquistare questa forma di propriet e affermarla anche l dove ancoranon esiste. Trotzky un sofista, si diverte a considerare la burocrazia come unaescrescenzasfruttatrice solo quando e fino a quando il capitalismo di stato rimarrcircoscritto entro l'ambito di una o di poche nazioni, ma non sar e non potrpi essere tale quando il capitalismo di stato diverr, a livello mondiale, laforma economica dominante(28).

    COMP. OP. Parli un po' oscuro, da intellettuale, ma mi pare che tu voglia dire

    che Trotzky pensava che il proletariato non dovesse lottare contro la burocraziarussa, ma solo contro la borghesia europea e mondiale per far trionfare inEuropa e nel mondo il capitalismo di stato e la burocrazia e che, se ilproletariato avesse vinto in Europa e nel mondo, avrebbedeterminato la scomparsa del capitalismo di stato e della burocrazia nel mondointero. Capisco... capisco cosa vuoi dire: Trotzky affermava un assurdo.Parlando con un parago- ne diceva: un pover'uomo come il proletariato che hatanti padroni borghesi che Iosfruttano e un grosso padrone, lo stato, che lo sfrutta ancor pi duramente deiprimi, per liberarsi degli uni e dell'altro non deve lottare contro entrambi, masolo contro i primi e passare tutte le propriet e i poteri di questi all'ultimo. Gi,

    gi... ma in realt cosfacendo il proletariato non si libera affatto del padrone pi grosso ma lavorasolo per farlo pi grosso. E' questo che vuoi dire?

    ANTONIO IL P. S... al di l delle parole, delle confusioni, dei trabocchetti,sostanzial- mente, Trotzky dice proprio questo. Insomma Trotzky difende ilcapitalismo di stato e la burocrazia e vuole utilizzare la forza rivoluzionaria delproletariato unicamente contro e a scapito della borghesia.

    COMP. OP. Se cos, grave, perch questo Trotzky non si comportava dacompagno, era solo un furbo, un incazzato contro la borghesia, contro queifarabutti di capitalisti privati, gli Agnelli tanto per intenderci, e non contro icapitalisti di stato, gli Stalin e i suoi aguzzini.

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    ANTONIO IL P. E' grave s e lo sapeva bene LC quando ricorso alle citazionidell'ultimo Trotzky. LC dovrebbe pur sapere che all'inizio dell'ultima guerramondiale il marxismo in Russia era ormai morto, dovrebbe ben sapere che nonsolo Trotzky ma anche Stalin aveva gi fin dal 1924 teorizzato(29) e agitounicamente a favore del capitalismo di stato autori-tario. Per di pi la

    concezione di una classe operaia portatrice del socialismo marxista non potevapi essere mantenuta, dal momento che questa si era scissa e una parteconoide-revole si era lasciata integrare nel sistema burocratico(30). Il giudizioche si deve quindi dare delle teorie e delle azioni che provengono dall'URSS,come di quelle che provengono da Trotzky e dai trotzkisti, non pu che esserenegativo, in quanto si devono considerare teorie e azioni funzionali agliinteressi della burocrazia autoritaria e non agli interessi degli sfruttati eoppressi.

    COMP. STUD. Mi pare che stai facendo un grosso lavoro di critica(nervosismo, brusii, commenti a bassa voce). Da quanto hai detto si intendeche proprio non accetti le posizioni di LC che consistono nel considerare unprogresso la difesa e l'espansione dellapropriet di stato nei confronti della propriet borghese.

    ANTONIO IL P. In verit non proprio cos. Io considero un progresso laconquista, il mantenimento, l espansione, anche nella forma sovietica, dellapropriet di stato nei confronti della propriet privata ma alla condiz...

    LC (tra s: forse furbo come una volpe!!!) Ma se e cos le divergenzepossono anche attenuarsi.

    ANTONIO IL P. Invece queste divergenze ci sono, non sono piccole, e non siattenuano affatto...

    COMP. OP. E STUD. Cose questa storia del trotzkismo... noi ce ne fottiamo diTrotzky, non siamo mica della IV... siamo operai della FIAT e lottiamo controAgnelli e i suoi servi... chi che ti sfrutta Agnelli o Stalin, Agnelli o Trotzky?Chi ti ha detto che siamo amici di Trotzky? Rispondi a questa domanda,rispondi: parla chiaro. Da dove l'hai presa questa storia del trotzkismo, inassemblea non ne ha mai parlato nessuno e tu come fai a sapere tutte questestorie? Parla... parla, parla forte che tutti ti sentano.

    ANTONIO IL P. Beh, visto che volete sapere da dove ho tirato fuori questastoria, sap-piate che prima che uscisse sul giornale un articolo, pi cheilluminante sul trotzkismo, dal titolo Stalin e Trotzky: qual il centro delproblema?(31) dove detto che Trotzky pi di Stalin il patrono di LottaContinua, anch'io non sapevo di questa storia, anche se certi sospetti mi eranogi venuti. Cosa viene detto in questo articolo molto autorevole, perch scrittoda LC in persona o da qualcuno molto vicino a lui? Viene asserito che Trotzkyper il suo continuo richiamo alla necessit di un carattere internazionale delprocesso rivoluzionario contro l'imperialismo e per la costruzione del socialismofu e rimane ancora oggi di FONDAMENTALE importanza(32). Viene asseritoche Trotzky e i suoi fedeli furono i primi a denunciare da sinistra, da unaposizione rivoluzionaria, la degenerazione dello stato sovietico (33) tenendo viva per decenni una critica da sinistra al revisionismo sovietico e allo

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    stalinismo(34) rappresentando un punto di riferimento importante [...] per irivoluzionari di tutto il mondo(35). Ci che ho ora riferito grave proprioperch non tiene conto che Trotzky, come Stalin, non ha avuto altro propositoche quello di inneggiare alla conquista e al mantenimento di un ordine stataledispotico e sfruttatore sulle classi oppresse. Le differenze fra Trotzky e Stalin

    non sono quindi di sostanza ma di dettaglio. Che Stalin proclamasse che inRussia si poteva costruire il socialismo anche al di fuori dell'edificazione delsocialismo in altri paesi, ed operasse a suo modo per espanderlo (e che abbiaoperato per espanderlo indubbio e lo dimostra la creazione dei paesi socia-listi dell'est nati dall'espansione militare dell'URSS) o che Trotzky dichiarasseche in Russia non poteva esistere il socialismo realizzato se prima non siconquistava all'ordine sovietico il resto del mondo, veramente una questionepoco rilevante. Poco rilevante perch in questo momento non parlo perdifendere tattiche e strategie legate agli interessi della burocrazia autoritaria,ma per difendere gli interessi del proletariato e delle classi popolaridall'abbraccio mortale di questa.

    COMP. OP. Ritorni sempre a battere sullo stesso tasto: che in Russia non c ilsocia-lismo, che il tradimento stalinista implica la scomparsa della dittatura delproletariato, che Trotzky diverge da Stalin solo per questioni di dettaglio, manon di sostanza, ecc. e su questo posso anche essere d'accordo con t...

    ANTONIO IL P. Che tu possa essere d'accordo con me, mi fa piacere. Ma nonmi fa piacere l'atteggiamento di LC e l'atteggiamento della maggioranza deglialtri compagni che pi che per convinzione e consapevolezza dei problemi chestiamo trattando si dimostrano

    disorientati e perplessi per soggezione e rispetto ad LC.LC Ho! hoo! hooo! hhhooooooooo!!!... Non esageriamo, io non sono la testa e icompagni hanno una propria testa. Io non posso dire che Trotzky ha torto, seipiuttosto tu, con tutte queste diatribe , che non capisci la Politica. La politicainsegna che le cause che hanno creato l'onnipotenza della burocrazia sono dicarattere transitorio e devono sparire. A tale riguardo la rivoluzione cinese significativa e da sola basterebbe a far giustizia di Stalin, dello stalinismo, a farvedere come certe tesi di Trotzky siano giuste(36). Giuste, e non giuste inastratto, cio in base al fatto che Trotzky afferma che, se la rivoluzione avessetrionfato in altri paesi oltre che nell'URSS, il socialismo avrebbe ripreso il suocammino, ma in concreto, perch la rivoluzione in Cina che ha reso evidente

    che su questo punto Trotzky ha ragione. Noi abbiamo difeso Trotzky nonperch fosse bello o perch a noi piaccia come oratore o per qualcos'altro,questo non c'entra affatto. Hoo, hooo: vorrei che ci fossimo capiti.

    COMP. OP. E STUD. E' giusto, ha ragione LC. Lo stato borghese s'abbatte enon si cambia... lo stato borghese s'abbatte e non si cambia, lo stato borgheses'abbatte e non si cambia, lo stato borghese s'abbatte e non si cambia... WMao, W Mao, W Mao Tse Tung... W Mao, W Mao, W Mao, W Mao Tse-Tung...

    LC Giusto compagni. ANTONIO IL P. parla, parla, a sproposito. Trotzky avevaragione solo per il fatto che Una nuova rivoluzione arrivata alla vittoria inCina?(37) o solo perch qui, a differenza dell'Unione Sovietica, la rivoluzionevittoriosa non si mostrata disposta a patteggiamenti col nemico ?(38) Certose Trotzky avesse ragione solo per questo non avrebbe molte ragioni dalla

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    sua... Ma Trotzky ha ragione, nonostante le accuse mossegli da ANTONIO IL P.,perch la conquista del capitale di stato, unita ad una prassi che mette alprimo posto la politica, dimostra che il socialismo si realizza. Trotzky haragione perch la rivoluzione culturale dimostra che, con capitale di stato +politica al pri- mo posto e cio capitale di stato + lotta senza quartiere alla

    borghesia, il proletariato realizza il socialismo. E anche tu (fa un cenno con latesta verso ANTONIO IL P.) haiprima ammesso, dandomi perfettamente ragione, che con il capitale di stato+ una dittatura in grado di estinguere le classi, il socialismo riprende il suocammino. Se hai ammesso questo allora non vedo come non si possa essered'accordo con Trotzky chevoleva lottare non solo per consolidare ed estendere il capitale di stato ascapito di quello privato, ma anche per condurre una rivoluzione culturalecontro la borghesia degenerata. Ecco il punto. Se si comprende questo puntoallora si capir perch noi siamo per Trotzky contro Stalin, perch siamo con laCina e il pensiero di Mao. Noi siamo per la Cina perch: 1) II partito cheMao Tse-Tung ha saputo creare non una organizzazione esterna, burocratica,ma un'avanguardia interna alle masse e in rapporto costante con queste. Icomunisti cinesi sono contrari, giustamente, a ogni tipo di divisione del lavorotrachi pensa e chi lavora con le mani, tra chi studia e chi lavora, tra chi dirige echi esegue. Per questo il principio della delega permanente non trova postonella loro concezione del partito, perch favorisce il formarsi di uno stratoburocratico di dirigenti professionali, occasione al rinascere della divisione inclassi e dello sfruttamento (cos accaduto, per esempio, nell'UnioneSovietica) (39). Ed perch in Cina si soddisfa l'esigenza di condurre una

    lotta senza quartiere contro la borghesia per il socialismo, che noi siamod'accordo anche con i punti internazionali del programma cinese. Ed perquesto che noi abbiamo detto: 2) Mao ha sempre sostenuto l'impossibilit direalizzare il socialismo in un solo paese e la conseguente necessit di un decisointernazionalismo proletario. In altri termini, egli ha visto i problemidell'internazionalismo, della lotta di classe e della rivoluzio- ne come problemimondiali, non riducibili all'interno di dimensioni puramente nazionali (40). Inpi ricorda che Le cose che gli operai e i contadini cinesi esigono sono lestesse per cui sono in lotta gli operai della FIAT, i minatori del Limburgo, iproletari di ogni parte del mondo: il rifiuto degli incentivi materiali, [...]l'eguaglianza salariale; il rifiuto delle differenze economiche(41). Ecco

    perch siamo con la Cina e con Mao, perch questi dimostrano che ci puessere capitale di stato + lotta contro la rinascente borghesia (o burocrazia,non il caso di sottilizzare) + lotta all'imperialismo e con questi tre elementisi ha il socialismo. Ecco perch siamo con Trotzky. Siamo con Trotzky perchnella sua lotta contro Stalin, pur con carenze e limiti, ha anticipato questicontenuti. Ecc...

    COMP. OP. E STUD. Bravo, bravo, bravo... bravo, bravo, bravo, bravo... bene,bene, bene... W, W, W il compagno LC... W, W il compagno LC... W, W ilcompagno LC... lotta dura senza paura...

    ANTONIO IL P. Non esageriamo compagni; farsi trasportare dall'entusiasmova bene, ma con tutto questo chiasso non mi lasciate pi parlare...

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    COMP. OP. E STUD. lotta dura senza paura, lotta dura senza paura, lotta durasenza paura...

    LC Ho... hooo... hoooooooo basta... basta hooohhhh, lasciategli dire ci chepensa, tutti i compagni hanno il diritto di dire ci che pensano, psss, psssst...

    l, il compagno con la mano alzata: cosa vuoi dire?

    COMP. STUD. (rivolto verso ANTONIO IL P.) Ricorda che il riformismo fallito intutto il mondo. II primo fondamentale insegnamento della situazione politicamondiale il fallimento del riformismo a livello internazionale(42). Rie...

    LC Se diventa troppo lunga lascia...

    ANTONIO IL P. Posso parlare?

    LC Hai la parola.

    ANTONIO IL P. Finalmente... In primo luogo LC parte dal presupposto cheTrotzky ha ragione ad asserire che le cause che hanno creato l'onnipotenzadella burocrazia sono di carattere transitorio e devono sparire. Comedimostrazione di questa asserzione egli ricorre alla rivoluzione cinese. Per LCnon sono le posizioni di Trotzky e le cose da questi asserite ad essere giuste,ma la rivoluzione cinese, la sua continuazione sul piano interno e esterno adimostrare che Trotzky nel giusto e nel vero. Ebbene, dico, assumendomenetutta quanta la responsabilit, che ci che ha affermato LC falso.

    COMP. OP. E STUD. Come falso?... Perch falso? Che in Russia la rivoluzionesia degenerata vero, ma in Cina non cos: la rivoluzione vittoriosaconseguitanel dopoguerra contro l'imperialismo americano continua con la rivoluzioneculturale contro la borghesia interna (rumori, agitazione, nervosismo).

    ANTONIO IL P. Mi lasciate parlare?... Se mi lasciate parlare bene, se no me nevado... posso parlare?

    COMP. OP. Fate silenzio, pssss, psspssspss, pssppss...

    ANTONIO IL P. Dicevo... ah s. Dicevo che per LC non sono tanto leaffermazioni di Trotzky a dimostrare che, se la rivoluzione si fosse messa inmoto al di fuori dell'URSS, il socialismo avrebbe ripreso il suo cammino, ma la stessa rivoluzione in atto, la rivoluzione cinese, la sua continuazione sulpiano interno e internazionale, a dimostrare che Trotzky ha ragione. Ebbene iobutto all'aria le affermazioni di LC ed affermo che la rivoluzione cinese adimostrare che le tesi di Trotzky sono sbagliate.Perch Trotzky ha torto? Trotzky ha torto perch la rivoluzione cinese e la suacontinuazione sul piano interno ed esterno dimostrano che, con l'espandersidel dominio della burocrazia a scapito del dominio della borghesia, del capitaledi stato a scapito di quello privato, la burocrazia (o borghesia, anch'io non sto asottilizzare) non tende affatto a regredire, n il socialismo ad avanzare, ma laprima a rafforzarsi quantitativamente e il secondo a farsi sempre pi remoto elontano. E anche se ci che ho asserito in questa sede non potr dimostrarlo

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    come vorrei tenter uno spiegazione che sia almeno tale da porre i primi germiper una futura comprensione dei problemi. In primo luogo affermo che larivoluzione cinese, al pari di quella russa, non ha portato al dominio dellasociet il proletariato, ma la burocrazia. A riprova di questa asserzione, possoaddurre come dimostrazione le posizioni assunte dai cinesi nei confronti del

    problema Stalin. Le posi-zioni di questi compagni, a parte certe critiche marginali, si sono limitate agiustificare l'operato della burocrazia russa con la scusa che, trovandosi l'URSSa lottare per prima sul fronte dell'edificazione socialista, certi errori eranoinevitabili. Per chiarire posso citare un editoriale del '63 nel quale si trovascritto che il PCC ha sempre giudicato che Stalin abbia compiuto determinatierrori [...] Stalin talvolta fece confusione fra due generi di contraddizioni, quellefra i nemici e noi stessi, e quelle interne al popolo, e ancora fece confusione frai due diversi metodi atti a risolvere questi due tipi di contraddizioni. Nel corsodella lotta per schiacciare la contro-rivoluzione, combattuta sotto la guidastaliniana, molti controrivoluzionari che dovevano venir puniti in effetti lofurono, ma con essi venne erroneamente condannata anche molta genteinnocente. Pertanto, nel 1937 e 1938 ci furono errori ed eccessi nella lotta coicontrorivoluzionari(43). Ho voluto citare questo stralcio di editoriale perchesso rende tangibile che per i cinesi: 1) i processi e le persecuzioni condotte daStalin nel 1937-38 sono state condotte dai rappresentanti legittimi del popolo adanno dei nemici; 2) gli errori commessi da Stalin non sono tali dainterrompere il processo socialista poich compiuti a danno deicontrorivoluzionari in nome e per la crescita del socialismo. Fatto chequeste posizioni sono false perch, per i cinesi, come per Trotzky, lo stalinismonon rappresenta la distruzione del marxismo, una delle pi feroci forme di

    dominio burocratico, ma rappresenta nonostante certi errori (si tratta dellatortura, della morte esercitata sistematicamente dalla NKVD -poliziapolitica!!!- su milioni e milioni di contadini, di proletari, di cittadini inermi einnocenti) la continuazione della dittatura del proletariato e del socialismo assicurata(44). Questo mostruoso, ma non lo per chi accetti il trotzkismocome base teorica e ideologica della politica e della prassi e i compagni cinesi,a loro modo, accettano questa posizione(45). Ma la cosa pi grave che -inbase di quanto denunciato- la grande rivoluzione culturale e proletaria-comunque la si giudichi- non stata fatta nell'interesse del socialismomarxista, poich stata una lotta fra opposte fazioni per far trionfare lacontinuazione del capitalismo di stato e la dittatura totalitaria sia all'interno

    che esterno. Quando quindi LC afferma che in Cina esiste il socialismo perchesiste capitale di stato + lotta contro la borghesia per portare all'estinzionedelle classi, asserisce una falsit, perch in Cina esiste capitale di stato + lottatra forze burocratiche diverse per far trionfare in un modo piuttosto che in unaltro la continuazione del capitalismo totalitario. E se dovessi chiedere ad LC suquali basi, in Cina, si procede dal capitalismo al socialismo, in base a quantoegli stesso andato affermando, rimarrebbe imbarazzato... S imbarazzato.Infatti quando LC al punto 1) presuppone che il partito di [Mao Tse-Tung]costituisce una avanguardia interna alle masse che ha il compito precipuo dilottare contro la divisione del lavoro e allo stesso tempo di non permettere ilrinascere della divisione delle classi come accaduto nell'UnioneSovietica, cade in una serie di contraddizioni insostenibili. Cos, ad esempio,queste affermazioni postulano che in URSS dopo la rivoluzione del '17 si siagiunti alla scomparsa delle classi (perch se no: come avrebbero potuto

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    rinascere?)... e questo falso, poich qualsiasi osservazione storica obiettiva lasmentisce e dice che in Russia le classi sono -senza interruzione- sempreesistite. Cos, ad esempio, queste formulazioni postulano che, in Cina come inRussia, le classi sono in qualche modo scomparse dopo la rivoluzione del '49 eche il partito di Mao, lottando contro la divisione del lavoro, lotta per non far

    rinascere le classi. Ma questo falso perch, anche in questo caso, qualsiasios-servazione potrebbe dimostrare, senza tema di essere smentita, che in Cinala divisione della societ in classi sempre esistita e che non si mai avutosentore di un indeboli- mento di questa divisione, ne mai la lotta tra oppostefazioni burocratiche ha avuto come scopo la scomparsa delle classi. Solo lostalinismo giunto a tanta falsit affermando che in Russia, nonostanteesistessero tre classi (intellettuali, contadini, proletari), il comuni-smo, e cio lascomparsa delle classi, era stato edificato(46). In questo modo, e forse senzavolerlo, LC ha abbandonato il terreno del marxismo, il terreno dell'obiettivit,per abbracciare alcune tesi fondamentali dello stalinismo. E questopoliticamente grave, tanto pi in quanto non si limita ad essere unosmarrimento di un giorno, ma mantenuto nel tempo. Per avvalorare quantoho asserito, posso chiamare in causa un articolo dal titolo II caso Lin Piao e lalotta tra linee diverse nel partito comunista cinese(47),apparso con granderilievo sul nostro giornale, nel quale al paragrafo cosa rimasto dellarivoluzione culturale?, viene asserito che: Conquiste importanti e irreversibilisono state raggiunte nell'organizzazione del lavoro all'interno delle fabbriche enell'organizzazione degli studi. La barriera tra lavoro manuale e lavorointellettuale, fra studio teorico ed esperienza pratica, fra dirigenti e diretti, caduta e questo falso. E' falso perch le divisioni di cui si parla, esistenti inCina prima della rivoluzione culturale, non solo non sono cadute ma, pur

    trasformandosi, sono rimaste e si sono consolidate(48). Ma come si pupretendere l'obiettivit, cio il giusto e il vero, da gente che adotta trotzkismoe stalinismo come metodo fondamentale di comportamento politico? Come sipu pret...

    COMP. OP. E STUD. Hai parlato troppo... trrroooppppooo... basta, basta,basta... basta, basta, basta...

    ANTONIO IL P. Non fate tutto questo caaasiiinooo...

    COMP. OP. E STUD. Basta, basta, basta... basta, basta, basta, basta...

    ANTONIO IL P. Siate ragionevoli, non urlate. Non urlate, ragionate compagni.Fate funzionare il cervello e non la bocca. Raaaagggiiiooooonnaaateeeee...

    COMP. OP. E STUD. Secondo t dovremmo far funzionare il cervello, sei tuche l'hai bacato il cervello. Se non fosse che ti conosciamo, ti avremmo giportato a Collegno. S, a Collleeeeggno, o trattato come un provocatore. Seimatto, ecco cosa sei. Stai dicendoun sacco di fandonie. A Collegno, a Collegno, a Collegno...

    COMP STUD. Tanto per cominciare chiediti che cosa ha rappresentato larivoluzione in Cina. Prima della rivoluzione esisteva il medioevo, dominavano irapporti feudali in larga parte della Cina, il capitalismo era poco sviluppato esolo la rivoluzione, togliendo il

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    potere ai mandarini e alla borghesia, ha avviato un progresso sociale e civilemoderno. Ma se tu attacchi m questo modo la Cina non riconosci nemmenoquesto dato elementare.

    ANTONIO IL P. Dopo tanto chiasso delle parole sensate... Quando attacco LC

    per quanto asserisce l attacco perch egli parte dai presupposti generali deltrotzkismo e dello stalinismo. L'attacco su quanto egli afferma essere la Cina,perch egli difende come marxiste-leniniste le posizioni trotzkiste e stalinistedei cinesi. Infatti gli stessi punti 1 (che ho commentato) e 2 (che non hocommentato) sono riportabili alle posizioni assunte dai cinesi e queste sonotrotzkiste-staliniste o staliniste-trotzkiste (come si preferisce) senza eccezioni enon marxiste-leniniste. Il mio attacco (almeno per il momento) si limita aquesto e non riguarda altro. Ma tu scavalchi questo problema e, se ho bencapito, poni il problema del valore che assume la rivoluzione cinese nelcontesto dell'attuale momentostorico.

    COMP. STUD. In un certo senso s, anche se le cose non si possono separare,nel senso che non si possono separare le posizioni -lotte e pensieri- chehanno determinato l'azione dei cinesi nel corso di tutta la rivoluzione, dalvalore -giudizio: positivo o negavoche sia- di questa rivoluzione.

    ANTONIO IL P. Bene, hai ragione, ma non risponder subito a questa tuaesigenza; prima dir ci che penso in generale della rivoluzione. Tu hai postoun grosso problema. Da quanto ho detto hai capito che io nego valore

    rivoluzionario allo stalinismo, al trozki-smo, al maoismo e questa mia negazione indubbia. Ma questa mia negazione relativa nel senso che volta a colpiree a respingere ci che reazionario nell'ideologia e nella prassi dellostalinismo, del trotzkismo, del maoismo ma non investe gli aspetti positiviche si trovano nascosti dietro questi.

    LC (tra s: oltre a essere furbo come una volpe deve essere evoluto come ilserpente)

    COMP. STUD. Si prospetta una discussione difficile: come si pu giungere aseparare il positivo dal negativo in problemi tanto aggrovigliati?

    ANTONIO IL P. Si sa, i problemi storici presentano sempre delle difficolt equando se ne parla si pu anche sbagliare, ma non sar questo ostacolo afermarmi e dir onestamente ci che penso... Io penso che per comprendere lostalinismo, il trotzkismo, il maoismo, bisogna partire dalla considerazionedellevoluzione del capitalismo, dal fatto che il capitalismo durante tutta la suastoria ha teso a concentrarsi, a passare dalla libera concorrenza al monopolio edal monopolio al capitalismo di stato. In questo il marxismo rimane ancora,oggi, valido: le sue previsioni sono state rispettate. Ma su un altro aspetto delproblema il giudizio del marxismo non ha trovato riscontro e cio sul fatto che,n le forze n i modi che riteneva in grado di portare alla liberazionedell'umanit,si sono rivelati capaci di realizzare tale progresso. Sulla basedella conoscenza generale e in rapporto

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    alla conoscenza specifica del comportamento delle classi popolari nellerivoluzioni del secolo XVIII e XIX e in modo preminente in base alla Comune diParigi del 1871, Marx ed Engels avevano dedotto che il proletariato industrialesarebbe emerso come una nuovaclasse rivoluzionaria, in grado non solo di abbattere l'ordine borghese, ma

    anche di instaurare un ordine sociale capace di estinguere le classi e con leclassi lo stato(49). Tali concezioni furono fatte proprie anche da Lenin, il qualevide nella creazione spontanea deisoviet russi del 1905 e 1917 una riconferma delle deduzioni di Marx e diEngels. Per Lenin, come per Marx e Engeis, il proletariato una volta abbattutala borghesia avrebbe dovuto dar vita ad uno stato tipo la Comune(50) che,utilizzando la propriet statale, sisarebbe volto sul piano nazionale e internazionale all'opera di estintore delleclassi. Ma a rivoluzione fatta incominciarono le difficolt e ci che era statoprevisto si dimostr impossibile. Per...

    COMP. STUD. Ma perch si dimostr impossibile? Tu sai che la Russia era unpaese capitalisticamente arretrato, che la classe operaia era poco sviluppata erappresentava una minoranza nei confronti dei contadini, che la rivoluzione sitrov accerchiata dal capi-talismo internazionale e che su queste basi impossibile raggiungere ilsocialismo.ANTONIO IL P. Quello che tu affermi non vero e non sposta il problema. Tichiederai il perch ed naturale. Che la Russia fosse relativamente piarretrata di altri paesi capitalisti, che si trovasse accerchiata dal capitalismo,che il proletariato industriale

    fosse minoranza nei confronti dei contadini, sono fatti indubbi ma diconopoco(51). Ci che decide il fatto che Lenin aveva giudicato tutte questecondizioni sufficienti per incominciare la realizzazione del socialismo(52).Quindi non qui il punto. La rivoluzione fallita non per queste cause, ma per cause che stanno a monte di questi fatti.Perch fallita la rivoluzione? La rivoluzione fallita perch il proletariato,dopo l'Ottobre, non si dimostrato in grado di comportarsi come classecosciente, n stato in grado di far fun-zionare, dopo averli conquistati, i soviet come elementi portanti di unademocrazia qualitativamente superiore a quella borghese e tali da creare lecondizioni per l'estinzione delle classi. Ques...

    LC Tu dimentichi la funzione che il marxismo ha assegnato alla avanguardia diclasse, al partito, come coscienza e come organizzazione della classe, in gradodi portare le masse arretrate alla capacit di realizzare il socialismo.

    ANTONIO IL P. E' proprio ci che volevo dire. Non solo non dimentico questofatto ma lo tengo ben presente quando formulo i giudizi. E' evidente che nonsarei mai giunto ad attribuire alla classe operaia il fallimento della rivoluzionese avessi visto in atto, dopo l'Ottobre, una avanguardia in grado di permeare laclasse di coscienza e di organizzazio-ne socialista. Ma in realt non cos e uno studio anche superficiale della storiarussa dei primi mesi e anni che seguono la rivoluzione(53) potrebbe dimostrareche il partito bolscevico non si comportato n ha agito come avanguardiamarxista del proletariato, cio come l'educatore disinteressato e illuminato in

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    grado di far gli interessi della classe; anzi dimostrerebbe che questaavanguardia si andata costituendo come organizzazione protesa a fornire glielementi umani ad una nuova classe -la burocrazia- contrapposta agliinteressi delle classi popolari e del socialismo (54). Quando i cinesi asserisconoche Stalin si trovava di fronte a tremende difficolt nell'edificare per primo il

    socialismo dicono una verit. Ma questo tutto. Per dire la verit dovrebberoammettere che chi si trovava in Russia dopo l'Ottobre doveva pur penandoriconoscere (e trarre le dovute conseguenze) che sulla base del socialismomarxista era impossibile avviare e condurre avanti il processo di transizione dalcapitalismo al socialismo. Ma i cinesi non dicono questo e non prendono inconsiderazione il fatto che lo stalinismo ha approfittato delle insufficienze delmarxismo e delle insufficienze del proletariato per costruire il capitalismo distato burocratico e dispotico. Ec...

    COMP. STUD. Veramente non abbiamo mai detto che dopo la rivoluzione inRussia sia andato tutto per il meglio, che non ci siano state difficolt,antagonismi, perversioni burocratiche, def...

    ANTONIO IL P. Lo so, lo so... siamo sempre alle solite, voi avete fatto tanteconcessioni ed altre ne potete fare, perch non avete ancora esaurito quelleche Trotzky ha fatte e quindi vi baster consultare i sacri testi. Ma tuttequeste concessioni non valgono unsoldo bucato se non trarrete le conseguenze di ci che la storia dellarivoluzione russa einternazionale insegna e cio che per fare, oggi, il bene delle classi popolaribisogna richiedere alla burocrazia russa l'introduzione e il rispetto di ci che la

    borghesia a suo tempo ha gi concesso a queste, vale a dire la democrazia, ilrisp...

    COMP. OP. E STUD. E' enorme, baggiano, baggiano, baggiano, haha...hahaha... huhuhhihohohe... Non ti si pu prendere sul serio tanto sei ridicolo...borghesuccio... borghesuccioANTONIO IL P. Ridete, ridete pure, ma le vostre risate non possono cancellareche la rivoluzione russa ha dimostrato che come nella rivoluzione contro ilfeudalesimo il proletariato stato giocato dalla borghesia, cos allo stessomodo nella lotta contro la borghesia il proletariato stato giocato dallaburocrazia. E' stato giocato s, s, s... siii siiii, dovessi ripeterlo fino a stancarmi

    pur di aprirvi il cervello compagni. Voi ridete perch non comprendete questopunto di fondamentale importanza e non lo comprendete perchcontinuano a imbottirvi la testa che la Russia, pur essendo degenerata, socialista, che gli operai russi stanno meglio che nel mondo capitalista,eccetera, eccetera, mentre in realt non cos, perch chi comanda in Russia la burocrazia e gli operai e le classipopolari sono sfruttati come nel mondo capitalista, se non peggio.

    COMP. OP. Che gli operai in Russia, come da noi in Italia, siano sfruttati puessere vero e che bisogna combattere contro la burocrazia per rovesciarla sonod'accordo, ma non sono assolutamente d'accordo con te su un altro punto, sulfatto che in Russia bisogna lot-

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    tare per introdurre la borghesia. E' su questo punto, credo, che i compagni sisono fatti un sacco di risate. E' veramente paradossale che tu voglia far girareallindietro la ruota della storia invece di spingerla avanti, parad...

    ANTONIO IL P. Se cos non mi sono affatto spiegato e chiedo scusa a tutti.

    Quando prima ho asserito che in Russia bisogna lottare per introdurre lademocrazia, non intendevo affatto dire che bisogna lottare per introdurre ilcapitalismo privato e la borghesia: no. In Russia esiste il capitale di stato e laburocrazia: ebbene rimangano. Condivido pienamente su questo punto la tuaopinione. Camminare all'indietro non puessere giusto, ma io chiedo altro. Tanto per intenderci io giudico positivo cheall'interno delle universit gli studenti possano indire delle assemblee, coscome ritengo positivo che gli studenti e gli operai abbiano la possibilit diradunarsi nei locali che trovano (comestiamo facendo noi in questo momento) per parlare dei problemi comuni che liriguardano e li interessano. Io giudico positivo che noi abbiamo la possibilit distampare dei volantini e di distribuirli davanti alla FIAT o a Palazzo Nuovo,giudico positivo che possiamo stampare il giornale e diffonderlo in tutta Italia,giudico positivo il fatto che se nonvoglio andare nelle sezioni del PCI posso frequentare Lotta Continua. Ebbenequando parlavo di introdurre la democrazia in URSS intendevo dire che ancheper gli studenti e gli operai russi deve diventare possibile fare le cose che danoi possono fare gli studenti e glioperai...

    COMP. OP. Cosa dici? I compagni operai e studenti russi non godono di questi

    privilegi? Siamo matti. Vuoi dire che se gli studenti vogliono prendersi lascuola, glioperai la fabbrica e gli studenti e gli operai la citt non lo possono?

    ANTONIO IL P. Mi dispiace deluderti, ma devo dirti che di tutte quelle cose chetu hai elencato in Russia non possibile farne nessuna, gli studenti devonostudiare, gli operai lavorare, acqua in bocca, filare dritto, non far sentire mai lavoce se no guai. Appena fiatano, manicomio e carcere.

    COMP. OP. Pu darsi che il trattamento che tu dici sia riservato agli studenti eagli operai fessi, a quelli che la pensano come i borghesi e i piccolo borghesi, a

    quel...

    ANTONIO IL P. No ti sbagli, se lo chiedi ad LC che bene informato, ti potrdire che il trattamento in Russia per tutti eguale. Pardon ho preso unabbaglio, volevo dire che in Russia esistendo un solo partito che impone unadittatura totalitaria su tutto il popolo,o ci si uniforma alle direttive del partito o se no tutti eguali e cio tutti deitraditori della classe operaia, del socialismo, dell'internazionalismo proletario echi pi ne ha, pi ne metta. Se un solo povero cristo o dieci o cento o mille odiecimila poveri cristi di operai o di studenti dovessero per uno dei motivi percui noi ci ribelliamo, vuoi perch arrabbiati per il troppo sfruttamento, o perchil capo guadagna tre volte pi di loro, o perch rimbecilliti dalla propaganda,fare la voce grossa, come noi la facciamo, verrebbero isolati e puniti in modoinflessibile.

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    COMP. STUD. Mi pare che esageri troppo le virt della democrazia borghese,perch anche qua da noi quando uno studente o un operaio si ribella all'ordineborghese viene manganellato e schiaffato in galera come un cane e tutta lalegalit e libert va a farsi

    fottere.

    ANTONIO IL P. Vedete!!! Il compagno studente si gi lasciata scappare unaconcessio- ne importantissima. Infatti egli non smentisce che il trattamentoriservato agli studenti e agli operai che in Russia non si allineano ai voleri delpartito padre non sia quello da me denunciato, ma si limita a dire che le cosequa da noi non vanno meglio...

    COMP. OP. Non vanno meglio ed ha ragione. Tutte le ragioni.

    ANTONIO IL P. Come ha ragione? Ha torto doppiamente, triplamente torto. Hatorto una prima volta quando asserisce che qua da noi, per quanto riguarda lademocrazia, non va meglio che in Russia perch, nonostante che il regimeche ci governa sia paleofasci-sta, certe libert sono formalmente concesse e gli studenti e gli operai purpagando con anni di galera possono usufruirne. Un volantino, pur pagando unamulta, pur prendendo delle bastonate dai fascisti, si pu stamparlo edistribuirlo, cos come il giornale, pur dovendolo auto-finanziare, pur avendodelle grane a non finire con i distributori e le pastoiedella burocrazia, possiamo venderlo nelle edicole, cos qualche corteo, purscontrandoci con la polizia, pur vedendo centinaia, migliaia di compagni

    incriminati e messi in carcere, siamo riusciti a farlo, ma le stesse cose in Russianon si potrebbero assolutamente faree se anche per assurdo fosse stato possibile farle, sarebbero costate un prezzoinfinita- mente superiore a tutti i compagni. Ha torto una seconda volta perchegli non vuole capire che, se si ammette che in Russia esiste il socialismo e nonil capitalismo comeda noi, non si pu pensare di mettere sullo stesso piano la coercizione verso glioperai e le classi popolari esercitata dal socialismo con quella esercitata dalcapitalismo. Non si possono mettere sullo stesso piano queste due coercizionipoich, qualsiasi cosa si pensi del socialismo, questo, essendo un ampliamentodella democrazia per gli oppressi, dovr necessariamente coercidere di

    meno gli sfruttati di quanto li coercida il capitalismo. Ha torto una terza voltaperch non in grado di comprendere la connessione che esi-ste fra la lotta per l'introduzione della democrazia nei paesi dell'est e leprospettive dello sviluppo della democrazia e del socialismo negli stessi paesidell'est e nel mondo.

    COMP. STUD. Tu asserisci che io parlo a favore dello stalinismo e qua ti sbagli:Lotta Continua ha sempre scisso le sue responsabilit da quelle dellostalinismo.

    ANTONIO IL P... Se queste affermazioni le facesse un operaio appena immigratoo uno studentello non mi farebbero di certo arrossire, ma fatte da te che conLC ti occupi di teoria e scrivi sul giornale!!! Certo Lotta Continua formalmenteha sempre condannato lo stalinismo, ma quando ad esempio scrive parlando

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    del fallimento del riformismo nell'area sovietica(55) che Di fronte alpericolo che la resistenza contro l'Unione Sovietica aprisse una breccia nellemaglie della societ cecoslovacca [...] Dubcek e i suoi amicisi sono affrettati a spalancare le porte agli invasori (56) o quando scrive che lafine di Dubcek la fine (57) su cui piangono fraternamente gli imbecilli di

    tutto il mondo, la fine che i padroni riservano ai loro servi, quando non sannopi cosa farsene58 rivela di essere sostanzialmente reazionaria. E' reazionarioscrivere in questo modo perch: 1) Dubcek non ha spalancato la porta agliinvasori russi e questa porta l'hanno spalancata i nemici di Dubcek, in primoluogo i neostalinisti dell'URSS(59); 2) facendo passare Dubcek per esecutoremateriale dei voleri della burocrazia russa, si identificano certe istanze diprogresso con le istanze della conservazione neostalinista. Ma il guaio che,cos facendo, oltre ad attentare alla verit si mina dalle fondamenta ognipossibile pro-gresso, poich ponendo sullo stesso piano boia e l'impiccato si parteggia difatto per il boia e si lascia morire l'impiccato.

    COMP. STUD. Tu semplifichi le cose; noi abbiamo scritto che la primaverapraghese era intrisa di limiti perch: 1) la posizione dei principali esponenti diquest'ultima era tutt'altro che priva di equivoci e di ambiguit "liberal-borghesi" (60); 2) la direzione della primavera intendeva limitarsi arestaurare le libert tradizionali, a criticare gli eccessi burocratici, a difenderel'autonomia nazionale contro il social-imperialismo sovietico, obiettivi [...]ambigui e incompleti (61); 3) il partito cecoslovacco non seppe o non vollericorrere, se non in minima parte e tardivamente A una mobilitazione dellemasse su temi autenticamente socialisti(62).

    /ANTONIO IL P. Conosco queste argomentazioni alla Renzo del Carria che nonspostano di una virgola quanto ho detto. In primo luogo sarebbe giusto dire chela primavera non era priva di ambiguit liberal-borghesi , ma questa veritsi tramuta in falsit in bocca a Lotta Continua dal momento che quest'ultimaassume un atteggiamento di negazione deivalori liberal-borghesi all'interno dei paesi socialisti. In secondo luogosarebbe giusto criticare i limiti della primavera per aver voluto restaurare lelibert tradizionali, la critica agli eccessi burocratici, la difesadell'autonomia nazionale, ma solo se Lotta Continua accettasse l'ambiguit diquesti limiti facendoli diventare punti di partenza per

    sviluppare un discorso sul socialismo basato sul ripudio dello stalinismo e sulrecupero e lo sviluppo dei valori liberal-borghesi all'interno dei paesisocialisti e nelle relazioni tra questi paesi. In terzo luogo sarebbe giustocriticare la primavera per non aver saputo mobilitare con pi energia le massesu temi autenticamente socialisti, ma solo se Lotta Continua parlasse anome del socialismo e non del capitalismo di stato autoritario.

    COMP. OP. E STUD. Sciagurato... dubitiamo di t... non ti conosciamo pi...non parli da compagno... vorresti che non ci preoccupassimo pi delle ambiguit liberal-borghe-si?... haoo, hohohhohhooohho...matto, matto...

    ANTONIO IL P. Mi avete pi che stancato con tutto questo bordello... Uno divoi si dimostrato preoccupato per il fatto che la primavera avrebbe portato in

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    sella la borghesia. Io dico che la primavera non sarebbe giunta cos lontano,avrebbe al massimo apertoalcune crepe in senso pre-democratico sul piano interno e nei rapporti tra paesisocialisti, avrebbe cio preparato alcune pre-condizioni per avviare un processodi democratizza- zione del capitalismo di stato autoritario. E questo sarebbe gi

    stato un fatto di per s importante. Certo, da un mio punto di vista, se questecrepe si fossero mantenute ed allargate ad altri paesi dell'est coinvolgendo ladebole, ma esistente, opposizione democratica, sarebbe stato un bene e nonun male. Quando parlo in questo modo, parloa favore della borghesia, della necessit che la borghesia ritorni al dominiopolitico e sociale in Cecoslovacchia e negli altri paesi socialisti? Evidentementeno. Quando parlo a favore delle ambiguit liberal-borghesi, parlo a favoredella necessit di utilizzaretutto ci che si muove ed opera contro l'autoritarismo per favorirel'introduzione e il rispetto dei diritti inviolabili della persona, della libert diparola, di stampa, di associazione economica e politica, poich questo l'unicomodo possibile per combattere l'auto-ritarismo burocratico e riavviare il processo democratico e socialista. Ilcapitalismo di stato rimanga, la burocrazia rimanga pure come classedominante, ma la smetta una volta per tutte di voler rappresentare unicamenteuna dittatura sulla borghesia a favore del sociali-smo e ammetta di rappresentare una dittatura sul proletariato dal momentoche toglie idiritti tradizionali e liberal-democratici soprattutto al proletariato e alleclassi popolari che sfrutta e del cui lavoro e sudore si nutre.

    COMP. OP. Per certi aspetti ci potrebbe essere anche interessante ma il fatto che non si pu lottare per l'introduzione dei diritti democratici senzaparimenti spalancare le porte al rafforzamento della propriet piccolo borgheseprivata e alla dissoluzione della propriet socialista con le conseguenze chetutto ci comporta...

    ANTONIO IL P. Oh bella! Permettimi di correggere innanzitutto una tuaimpropriet di linguaggio. Hai parlato, forse senza accorgertene, di proprietsocialista, mentre nei paesi dell'est questa propriet non esiste ed esiste lapropriet di stato. E adesso veniamoad una spiegazione che spero sia in grado di sciogliere i tuoi dubbi. Tu hai

    paura che una lotta che prepari le condizioni per l'introduzione e il rispetto deidiritti democratici possa portare allo sviluppo della piccola propriet borgheseesistente nei paesi dell'est fino alrovesciamento dei rapporti di propriet, fino al trionfo della propriet privata suquella di stato. E sei preoccupato perch giudichi che la propriet di statorispetto a quella privata sia pi vicina al socialismo...vero!!! Bene: conveniamoche tu abbia ragione, nel senso che la lotta per i diritti democratici portinecessariamente al trionfo della propriet privata su quella di stato. Ora creditu che, se il capitalismo privato dovesse vincere nei paesi dell'est, questoprenderebbe delle forme simili a quelle che esistono in Italia, nei paesi del MECo negli Stati Uniti?

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    COMP. OP. (alzando il braccio) E' per me questa domanda?... s, s, credoproprio che, se dovesse avanzare nell'est un processo di riprivatizzazione, essoavverrebbe su modelli occidentali.

    ANTONIO IL P. Ma se cos non dovresti aver paura del ritorno della propriet

    privata perch le forme di propriet privata che esistono nel mondo occidentalesono messe in forse dallo sviluppo del capitale di stato, tanto vero che questipaesi sono gi retti da una economia a capitalismo monopolistico di stato, dovei capitali e gli interessi privati sono fusi con il capitale e gli interessi dello statoe dove per di pi lo stato tende incessante- mente ad oltrepassare questi limiti,a camminare in direzione del capitalismo di stato. In questo senso laregressione che si verificherebbe in Cecoslovacchia e negli altri paesi dell'estnon sarebbe tale da mettere in forse la propriet di stato, perch essarimarrebbe comunque forte o almeno abbastanza consistente per garantirsi unnuovo avvio verso un indiscusso predominio su quella privata. Chiarito questopunto consideriamo un momento le condizioni economiche che il marxismoriteneva sufficienti per la costruzione del socialismo: sei d'accordo che Marx,Engels, Lenin, giudicavano sufficienti le condizioni economiche della loro epocaper la costruzione del socialismo?

    COMP. OP. Certo, tanto vero che Marx ed Engels operarono sempre afavore della rivoluzione e Lenin la realizz in Russia ed oper per espanderlanel resto del mondo.

    ANTONIO IL P. Bene, vedo che accetti questo punto. Convieni che oggi nel lorocom- plesso e cio sia nei paesi dell est, sia nel mondo occidentale, le forze

    economiche si sono accresciute non solo rispetto all'epoca di Marx e di Engelsma anche rispetto a quella di Lenin e che quindi oggi, pi che nelle loroepoche, esistono Le condizioni materiali per la costruzione del socialismo?

    COMP. OP. Lo credo, lo credo.

    ANTONIO IL p. Ma allora, ma allora, vediamo di trovare la conclusione diquesto discorso. Da quanto abbiamo detto, se anche la lotta per i dirittidemocratici in Cecoslo- vacchia dovesse minare il capitalismo di stato etrasformarlo in capitalismo monopolistico di stato, non per questo verrebberominate le basi economiche atte a permettere la lotta per la realizzazione del

    socialismo. Anz...

    LC (tra s: venuto il momento di intimorirlo con il tono della voce e conl'astuzia) Ho... ho... hhhoooho hohohuhuhuu... huhuhuuu... hooo... ho... ho...ho... Tu mandi tutto a cata-fascio: ti rendi veramente conto di non accettare i presupposti basilari di LottaContinua? Abbiamo scritto: quando ci vengono a dire che nel tale o tal altropaese c' il socialismo, cio che il proletariato comanda e marcia verso lasociet comunista, andiamo un po' a vedere che ne dei premi e degliincentivi materiali, cio se esiste il cottimo, se esistonole paghe di posto, se esistono differenze salariali, carriere, esami, promozioni ebocciature; o meglio, per non essere settari, se tutte queste cose vengonoprogressivamente elimina- te, oppure si cerca di introdurne sempre pi. Inquesto caso vuoi dire che c' un somaro che tira la carretta, cio gli operai, e

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    un carrettiere che si fa tirare, cio che anche l ci sono dei padroni e che sonoloro a comandare. Il che un modo come un altro per dire che non c' nedittatura del proletariato ne socialismo, ma capitalismo bello e buono. E' il casodell'Unione Sovietica, e di tutti i paesi dell'Europa orientale. Cos cominciamo acapire alcune cose: anche dopo la presa del potere, cio dopo la distruzione

    dell'apparato repressivo borghese, il modo in cui il proletariato esercita ladittatura continua a restare la lotta. Lotta contro i premi e gli incentivimateriali, contro le differenze salariali, contro il principio della carriera, controla scuola, gli esami, i voti, contro tutti gli strumenti per fabbricare privilegi cheovviamente lotta contro tutti quelli che hanno interesse a mante- nere inpiedi questi sistemi [...]. Soltanto in questo modo, attraverso una lotta continuasi distruggono le basi materiali della divisione in classi, cio si pongono le basidella societ comunista(63). Su questi presupposti, che sono gli stessipresupposti della rivoluzione culturale cinese, e non sui tuoi presupposti che siarticolano sulla democrazia, si pu e si deve condurre la lotta per poterriprendere la strada verso la democrazia e il socialismo.

    COMP. OP. E STUD. Rivoluzione s, revisionismo no, rivoluzione s,revisionismo no

    ANTONIO IL P. (tra s: sono diventati pi riflessivi!!!) E vero io non sono pidisposto ad accettare passivamente i presupposti sui quali si eleva LottaContinua. Non li accetto perch Lotta Continua usa il trotzkismo per ingannaregli operai dei paesi dellest. Infatti come si pu in questi paesi lottare contro ipremi e gli incentivi materiali e le altre cose che hai elencate, partendo dalpresupposto che dopo la rivoluzione avvenuta la distruzione dellapparato

    repressivo borghese e che nei paesi nei quali avvenuta la rivoluzione ilproletariato non deve lottare a favore della democrazia??? In altri termini seper Lotta Continua, nei paesi dellest lapparato repressivo borghese, ciolesercito, la polizia, la burocrazia, che sono le forze reali sulle quali si regge ildominio di classe di quelle societ, distrutto (e distrutto vuol dire che nonesistono pi le strutture che lesercitano), gi non si vede contro chi ilproletariato dovrebbe lottare e se per di pi si sostiene che la lotta per lademocrazia contro la dittatura non si deve condurre, non si vede come si possalottare contro premi e incentivi e le altre cose elencate quando proprio ladittatura, in mancanza della democrazia, che le impedisce e le impedisce con ilterrore illegale. Siamo in un cerchio vizioso: a parole si riconosce che la lotta

    deve essere continuata dal proletariato dellest, mentre in pratica si nega chela dittatura debba essere abbattuta, e negando si impedisce agli oparai diorganizzarsi per poter lottare a favore dei propri interessi. Ed precisamentequesto il cerchio -il cappio- messo attorno al collo degli operai dellest daLotta Continua.Ma come si fa ad uscire da questo cerchio?? Per uscirne,contrariamente a quanto afferma LC, si deve riconoscere, tanto a parolequanto nei fatti, che dopo la rivoluzione lapparato repressivo borghese non stato distrutto e che per conquistare qualsiasi miglioramento ad opera deglioperai si deve lottare a favore della democrazia. Gli operai dei paesi dellestnon possono fare nessuna lotta, tanto meno la lotta continua, per distruggerele basi materiali della divisione in classi, se prima non lottano per conquistarela democrazia politica. E qui il punto di partenza per poter parlare tanto dilotte condotte dagli operai, quanto di lotte condotte a favore del socialismo.Certo le forme che dovr assumere questa democrazia: se cio debba essere

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    articolata sulla rinascita del parlamento o sulla rinascita dei soviet basati sullagestione dellamministra- zione diretta delle imprese produttive da parte deglioperai e degli impiegati, o se invece dovr essere articolata su unacombinazione di queste diverse forme di democrazia, o ancora se convengonoaltre forme e altri modi, rimane un problema aperto che riguarda le tradizioni,

    la storia, le esigenze dei vari paesi dellest e di cui si dovr discutere conampiezza e profondit in altre sedi. Ma quello che gi ora si pu e si deve dire che senza la lotta per il ripristino dei diritti delluomo, per il rispetto del dirittodi parola, di stampa, di associazione e pi in generale senza lotta perlintroduzione e il rispetto dei diritti politici in primo luogo a favore delproletariato e delle classi subalterne, nei paesi dellest gli operai non potrannomai, mai, mai, non solo condurre in proprio una qualsiasi lotta economica manemmeno riprendere la marcia verso il socialismo. Detto questo voglioriprendere un discorso lasciato in sospeso. Io nego valore progressivo allostalinismo e l'unico fattore che salvo di questa esperienza la sua negativit.Lo stalinismo positivo nella misura in cui insegna alla classe operaia, e nonsolo a questa, che si deve usare ogni mezzo, corag- gio, onest, pensiero,organizzazione, per fare in modo che questa forma dispotica, l dove esiste,venga combattuta con tenacia, fino alla dissoluzione e, l dove ancora nonesiste, venga prevenuta e scongiurata. Ecco il patrimonio positivo nascostodietro allo stalinismo. Cosa dire del trotzkismo? Il trotzkismo nel suo corpusprincipale di dottri-na e azione non stato che un'altra mano dello stalinismo e quindi sottoquesto aspetto esso integralmente da rigettare al pari dello stalinismo. Maanche il trotzkismo ha nasco- sto qualcosa di positivo, cio quando cessando diessere stalinismo e trotzkismo si messo al servizio della democrazia(64) e del

    socialismo. Che devo dire del maoismo? Sul maoismo, pur con tutta la buonavolont, non posso prendere un atteggiamento sostan- zialmente diverso daquello che ho preso nei confronti del trotzkism...

    COMP. OP. E STUD. (Fischi, urli, invettive, per cinque minuti circa poi...)Sfacciato, ri-corda almeno che in Cina una volta morivano per fame milioni diindividui mentre ora tutti mangiano... ricorda i meriti di Stalin nell'aver saputocostruire una grande industria e vincere il nazismo.

    ANTONIO IL P. Non credevo che fosse utile far tanto casino per dire cos poco.Che la rivoluzione cinese sia stata in grado, rispetto al medioevo di questo

    paese, di soddisfare molte esigenze indubbio. Ma se il discorso si riducesse aquesto posso dire che anchele rivoluzioni borghesi rispetto al medioevo hanno risolto molte esigenzepopolari. Ma il problema che qui si pone un altro: in Cina la rivoluzione che si realizzata socialista o statalista burocratica autoritaria? E' questo il centrodella discussione. E qui affermo che se la rivoluzione cinese non socialista mastatalista burocratica, il proletariato e le classi popolari hanno tutto l'interessea comportarsi, nei confronti di questa rivoluzione, come si dovrebberocomportare nei confronti dell'autoritarismo esistente nei paesi dell'est. Linte-resse del proletariato infatti quello di accettare il capitalismo di stato ma allacondizione irrinunciabile che questo si democratizzi. Ma tu hai sollevato ancheun altro problema e cio il fatto che Stalin ha realizzato la industrializzazionedell'URSS e vinto il nazismo. Bene: quando prima ho asserito che bisognarifiutare lo stalinismo in tutte le sue manife-stazioni non intendevo dire che i

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    paesi a capitalismo di stato non si devono industrializzare e difendere, ma direche bisogna prendere coscienza che la industrializzazione e la difesa di quellepatrie potevano essere condotte in altro modo, ottenendo risultati altrettantose non pi soddisfacenti, ma soprattutto pi rispettosi delle esigenze di vita deicittadini a partire da quelle delle classi meno abbienti.

    COMP. OP. Non so fino a che punto ti sei accorto che, quando critichi leposizioni assunte da Lotta Continua nei confronti della primavera, ravvicini alruolo svolto a suo tempo dallo PSIUP, se vero (conformemente a quanto hadetto all'inizio Lc) che perquesto partito essere pi a sinistra del PCI voleva dire in effetti essere pi filo-sovietico. Ma a me non pare che Lotta Continua nei confronti del problemacecoslovacco sia stata pi filo-sovietica del PCI, ne pi in generale credo che ilsocialismo, voluto dalla nostra organizzazione, abbia niente a che fare conquello dellURSS ne con quello del PCI.

    ANTONIO IL P. Pur deludendoti devo dirti che il PCI nei confronti del problemacecoslo- vacco ha preso una posizione diversa da quella di Lotta Continua. InSocialismo e liber-t(65) Longo a suo tempo ha scritto: Non crediamo superfluo, un anno dopoquel 21 ago-sto, tornare nuovamente a riflettere su quegli avvenimenti e sulle questioni daessi posti. Noi solidarizzammo subito con le decisione del gennaio del CC delPCC e prendemmo poi posizione di aperto dissenso e riprovazionedell'intervento militare... S, il PCI si schierato, almeno in questa occasione, dalla parte degli oppressi e contro gli

    oppressori. Questa diversit tra Lotta Continua e il PCI esiste, un fattoobiettivo anche se io non credo che, se si guarda alle differenze che esistonosul modo di intendere il socialismo, queste siano tali da allontanare LottaContinua dalFURSS o dal PCI.

    COMP. OP. Se tu confrontassi la posizione e il comportamento del PCI dopo ilrientro di Togliatti in Italia nel 1944 e le direttive date dallURSS a questo con leidee espresse da Lotta Continua sul tipo di comportamento che avrebberodovuto adottare il proletariatoe il suo partito con la Resistenza e dopo questa, non parleresti in questo modo.Noi siamo rivoluzionari e non riformisti e basterebbe che tu leggessi sul

    giornale la commemora-zione del 14 luglio 1948 per rendertene conto. Qualisiano queste differenze e quanto siano grandi, puoi arguirlo dall'articoloAvevamo il governo in mano, ma eravamo in mano ai revisionisti (66),testimonianza di un compagno di Roma, il quale alla domanda:Che pensare a distanza dell'avvenimento [del 14 luglio 1948] che coinvolsemilioni di Italiani e che port le masse ad un passo dalla presa del potere, cosrisponde: Ebbenediciamolo una volta per tutte: [] in Italia non c' mai stato un PartitoComunista che aves-se la volont politica di fare la rivoluzione, il gruppodirigente del PCI non ha mai detto n scritto che in Italia si potesse fare larivoluzione [...]. E se oggi la politica del PCI in un vicolo cieco perch tuttala prospettiva collaborazionista e opportunista ha fallito. Sol-

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    tanto una rimane la strada, quella che le masse avevano chiaramenteindividuato e deci-samente iniziato a percorrere il 14 luglio del '48 quella dellarivoluzione proletaria. Queste sono differenze!!!

    LC (tra s: che testa questo operaio, facilita il compito critico di ANTONIO IL

    P.)

    ANTONIO IL P. Ah s. proprio grandi queste differenze!!! In primo luogo vogliofarti notare che in questa parte di articolo che hai letto sono espresse unsacco di baggianate. Que-ste sono: 1) quando l'articolo afferma che in Italianon c' mai stato un Partito Comunista che avesse la volont politica di fare larivoluzione afferma il falso, perch in Italia e sempre esistito un PCcaratterizzato da una forte volont politica e perfettamente armato di unateoria e di una prassi rivoluzionarie; 2) quando l'articolo afferma che il gruppodirigente del PCI non ha mai detto ne scritto che in Italia si potesse fare larivoluzione af-ferma il falso perch la direzione del PC non solo ha detto ma anche scritto divoler fare la rivoluzione in Italia; 3) quando l'articolo afferma che la politica delPCI e In un vicolo cie-co e la prospettiva collaborazionista ha fallitoafferma il falso perch mai come oggi la prospettiva collaborazionista unaprospettiva valida e applicabile sia come metodo diapposizione che di governo; 4) quando larticolo afferma che rimane solo unastrada per la rivoluzione proletaria e cio quella indicata e iniziata dalle masseil 14 luglio '48, afferma il falso perch oggi come allora questa prospettiva nonha sbocco, cieca, ed destinata ad infrangersi contro la forza organizzatadello stato borghese-burocratico. Vedi quante bag-gianate sono state scritte in

    cos poche righe? In secondo luogo voglio farti notare che in questo articolo sirispecchiano le vicinanze di Lotta Continua al PCI e all'URSS. Cosa in-fattiesprime questo e anche gli altri articoli del giornale (in cui il nostro organicamenteinserito)? Essi esprimono sostanzialmente che Lotta Continua rinfaccia al PCInon la sua prospettiva di fondo e cio la difesa dell'URSS come paese socialistae il suo operare teso alla conquista del capitalismo autoritario, ma solo ilmodo che il PCI vuole utilizzare per arrivare a tale prospettiva. Il PCI ha traditola classe lavoratrice, poich a partire dalla lotta di Resistenza non si impegnato a utilizzare la spontanea contraddizione esistente fra le classipopolari e la borghesia per favorire la lotta violenta contro lo stato di questa

    classe, al fine di abbatterlo e instaurare il socialismo. Ma di quale socialismo sitratta?...

    COMP. OP. E STUD. E' chiaro, quello cinese... quello di Mao.

    ANTONIO IL p. Lo so, lo so che alla domanda da me posta Lotta Continuarisponde:quel-lo cinese pi che quello russo. Ebbene ho gi avuto modo pivolte di affermare che il so-cialismo cinese una variet di quello russo e chetutti e due questi socialismi altro non sono che capitali-smo autoritario. Maesiste una sottigliezza che qui voglio far notare. Lotta Continua, scegliendodi polemizzare con il PCI e con l'URSS a favore del capitalismo cinese, di fattoha finito per polemizzare anche con certi elementi del revisionismo russo chepur rapre-sentavano un progresso rispetto alla sinistra epoca in cui Stalin eraancora in vita. Mi riferisco qui al fatto che il XX Congresso aveva segnato, pur

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    con tutti i limiti, un progresso rispetto allepoca precedente e Lotta Continua,scegliendo la Cina di Mao, non solo ha voltato le spalle a questo progresso, maha aiutato coloro che portavano i fiori sulla tomba di Stalin e che avversavanoanche la pi pallida destalinizzazione. Ecco l'amara verit.

    COMP. OP. Ma perch dici queste cose... ma perch parli cos... tu sei semprestato dei nostri hai preso parte alle agitazioni, alle lotte interne di fabbrica, agliscioperi, allo scontro duro con i crumiri e tu sai che in tutte queste lotteeravamo tra e con gli operai e noncon i padroni e sai che volevamo, come vogliamo, lottare non solo contro gliAgnelli o i Monti, ma contro tutti gli oppressori: e ,il giornale a nostro parere lodimostra. Pu darsi che certe cose non le abbiano capite nemmeno quelli delladirezione, tutti possonosbagliare, ma in complesso il giornale ha svolto un lavoro utile prendendo tantegiuste posizioni: dalla denuncia della strage di stato alla difesa di Valpredadalla denuncia della mafia con Gioia in testa alla denuncia delle arbitrarietdella magistratura e della polizia, alla denuncia del bestiale attacco al Vietname per la vittoria delle forze di liberazione, alladenuncia e per la mobilitazione contro il governo filofascista di Andreotti,eccetera, ecce-tera.

    ANTONIO IL P. Lo so che certe cose fanno male. So che molti, molti, operai estudenti in perfetta buona fede hanno lottato generosamente e voglionoancora lottare contro ogni tipo di padroni, ma purtroppo mi sono convinto chein mezzo a noi ci sono dei compagniche la sanno pi lunga e non so se in cattiva o buona fede tentano di

    strumentalizzarci. Noi operai siamo troppo incazzati per vedere in modo giustole cose e loro hanno buon gioco della nostra rabbia. Loro vivono pi (un pimoltiplicato per cento) a scapito degli interessidelle classi e dei ceti popolari.

    COMP. STUD. Ma dove vuoi andare? La tua incazzatura contro la burocrazia ela sua presunta capacit di fregare il proletariato non sono dettate, sotto sotto,dal desiderio di difendere la borghesia?

    ANTONIO IL P. Tutt'altro, anzi difendo tanto poco la borghesia da ritenere chela demo-crazia, nella globalit dei suoi valori (almeno teoricamente)(67), possa

    estendersi sulla base dell'espropriazione della borghesia dalla propriet e dalcontrollo dei mezzi di produ-zione e distribuzione. Credo cio che (almeno teoricamente) la proprietstatale pi che la propriet privata e la pianificazione economica statale piche la concorrenza del monopo-lio privato possano creare le condizioni persoddisfare pi avanzate esigenze popolari. Le tue paure in questo senso sonoquindi infondate... Le preoccupazioni che mi affliggono sono altre. Mentre imarxisti-leninisti partono dal presupposto che il rovesciamento della borghesiae l'avvento del capitalismo di stato devono avvenire sul restringimento dellademocrazia, io affermo che interesse delle classi popolari andare verso ilcapitalismo distato mantenendo ed estendendo la democrazia...

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    COMP. STUD. Ma questo il programma politico del PCI!!! Anche il PCI vuolecostruire il socialismo in presenza della democrazia(68).

    ANTONIO IL P. Che le indicazioni del PCI possano contenere questoprogramma lo escludo. I revisionisti, come hanno scritto polemicamente ma in

    modo corretto due com-pagni, al di l di qualche voce di dissenso neiconfronti dello stato guida [...] si presen-tano come i pi energici [...] fautori dell'andata verso il capitalismo di stato [...]stalini-sta(69). Questo giudizio motivato tanto dall'interesse di questopartito a concepire le riforme di struttura democratiche e socialiste pi comestrumenti atti a dar peso e potereagli apparati dello stato e della burocrazia che come strumenti atti a dissolverequesto potere, quanto dall'incapacit di rompere definitivamente con tuttequelle pastoie e forze che sono espressione storica dello stalinismo(70). Cidetto, non nego che esistano germidi propositi per mantenere la democrazia anche durante l'ulteriore evo