• Confini: ovest Pakistan, nord Cina, Nepal, Bhutan, nord-est Bangladesh.

• Fiumi: Gange (fiume sacro, nelle sue acque si compiono riti di purificazione)

• Altopiano: altopiano del Deccan (nelle zone interne c’è scarsa piovosità, ambiente: boscaglia e savana)

• Rilievi: rilievi del Ghati (situati ai bordi dell’altopiano del Deccan, vegetazione: tropicale)

• Deserto: deserto di Thar (distesa di sabbie roventi, si estende su una superficie grande quasi quanto l’Italia, in esso vi sono presenti alcune piccole oasi abitate da popolazioni dedicate all’allevamento di cammelli e all’estrazione di gesso e sale)

• Dighe: costruite per i corsi d’acqua che hanno una portata estremamente irregolare, indispensabili soprattutto nelle stagioni di grandi piogge, considerate indispensabili per l’agricoltura, ma una volta iniziate sono temute per la quantità di pioggia, che spesso distrugge i raccolti e inonda le strade delle città.

Abitanti1.276.267.000(17% della popolazione mondiale)Densità340ab./km2

Popolazione urbana28,9%LinguaHindi, IngleseReligioneInduisti, musulmani, sikh Ordinamento politicoRepubblica federaleCapitaleNew Delhi

• Etnie: la popolazione indiana è formata da un complesso di gruppi etnici diversi.

• Ordinamento politico: l’India è una repubblica federale, composta da 28 stati autonomi; il presidente è eletto dal Parlamento e dalle assemblee degli Stati Generali ogni 5 anni

Il governo indiano si trova spesso a dover rimediare a numerosi conflitti etnico religiosi interni.

• Questione demografica: la popolazione indiana, già attualmente numerosissima, è in continua crescita, il tasso di natalità è elevato, il problema è che sta raggiungendo livelli incompatibili con le risorse disponibili.

• Il sistema delle caste in india è un meccanismo di gerarchie a livello di stratificazione sociale di carattere rigorosamente ereditario.Nonostante l’abolizione ufficiale risalga al 1950, questo sistema influenza ancora oggi la suddivisione dei lavori e gli equilibri di potere

• L’india è la quarta potenza economica del mondo

• Settore Primario(18% PIL): data la grande quantità di popolazione, le produzioni alimentari raggiungono volumi elevatissimi. L’india è uno dei paesi dal quale vengono esportati prodotti, infatti è il primo esportatore mondiale di banane il secondo produttore di riso, di frumento, di canna da zucchero e di frutta e il terzo di patate. Anche per quanto riguarda l’allevamento l’India è il paese con il più alto numero di bovini. Questo paese è il paese dove viene più consumato il latte e il burro al mondo.

• Industria(29% PIL):oggi l’India ha un apparato industriale molto articolato dove impianti modernissimi convivono con piccole aziende familiari semiartigianali, ma il punto di forza dell’ economia indiana sono i settori dell’alta tecnologia , aeronautica, elettronica, ricerca scientifica, informatica. Nel territorio indiano si trovano centrali nucleari che si stanno moltiplicando.

• Disuguaglianze: la crescita economica del paese è estremamente irregolare, infatti vi sono settori della società che hanno raggiunto livelli di ricchezza e di benessere di tipo occidentale, mentre altri vivono sotto la soglia di povertà.

Asia e Africa contano il 75% dei bambini analfabeti. In molti paesi poveri, i bambini sono costretti ad abbandonare la scuola a causa di diversi fattori, tra cui il lavorominorile, che coinvolge circa 150 milioni di bambini di età compresa tra i 5 e i 14 anni (il 30% della popolazione dell'Africa sub-sahariana); la povertà; l'analfabetismo dei genitori e la mancanza di infrastrutture. Asia meridionale e Africa subsahariana, rispettivamente con 19 e 32 milioni di bambini analfabeti, raggruppano il 75% dei bambini analfabeti a livello mondiale, 53% dei quali sono bambine.

• L’analfabetismo è l’incapacità di saper leggere e scrivere• Gli analfabeti al mondo sono 776 milioni (16%) di cui il 75% si trova in

Africa e Asia. • UNESCO allarma il mondo, 8 settembre dichiarata giornata internazionale

dell'Alfabetizzazione dal principio secondo cui: «L'alfabetizzazione è al centro dell'istruzione di base per tutti ed è indispensabile per il raggiungimento di obiettivi come l'eliminazione della povertà, la riduzione della mortalità infantile e della crescita della popolazione, il raggiungimento dell'uguaglianza di genere e la garanzia di uno sviluppo sostenibile, della pace e della democrazia»

• «SOS villaggi dei bambini» è un’associazione che aiuta le popolazioni locali a migliorare il livello di scolarizzazione "Siamo convinti che l'istruzione possa spezzare il ciclo di esclusione, povertà e violenza domestica e per questo motivo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo dove lo Stato non riesce a garantire la presenza di strutture adeguate, "Sos Villaggi dei bambini" crea e gestisce programmi educativi, professionali e di avviamento al lavoro - afferma Franco Muzio, Direttore di "Sos Villaggi dei bambini Italia»

• Il concetto di lavoro minorile comprende tutte le attività economiche svolte da persone inferiori ai 18 anni.Il lavoro minorile è considerato negativo quando il minore esegue lavori pesanti, cioè lavori dannosi per la salute e per lo sviluppo del minore e che nega la possibilità di ricevere un’istruzione al minore; secondo l’accettazione ILO ( agenzia specializzata che si occupa di promuovere la giustizia sociale e dei diritti umani) rientrano nella categoria di lavori minorili negativi anche i lavori definiti pericolosi(cioè quei lavori che minacciano la salute fisica e mentale del minore) e le peggiori forme di lavoro minorile, come schiavitù o pratiche familiari, oppure arruolamento forzato nell’esercito.

• Nel mondo il numero di bambini e adolescenti che lavorano è di 210 milioni. Di questi 115 milioni svolgono lavori pericolosi, comprese le forme peggiori di lavoro minorile.

• Il lavoro minorile domesticoquesto tipo di lavoro è svolto nel contesto del nucleo famigliare, di questa categoria fanno parte sia lavori domestici sia piccole attività produttive a condizione famigliare. Spesso i minori lavorano come domestici presso famiglie diverse da quelle di provenienza come domestici.

• Il lavoro di stradaquesta categoria comprende quei lavori svolti in strade per lo più di grandi metropoli dei paesi in via di sviluppo, come la vendita di alimentari, la distribuzione di giornali o la lucidatura delle scarpe.Questo lavoro è un pericolo per il minore in quanto la strada è un ambiente pericoloso.

• Il lavoro nel settore industrialegran parte delle denunce al lavoro minorile sono legate a questo tipo di attività, in quanto non segue orari di lavoro consono alle esigenze dei minori e perche i minori si occupano di mansioni svolte a contatto con sostanze tossiche o che prevedono l’utilizzo di strumenti pericolosi per i bambini, che lavorano in condizioni pessime svolgono mansioni cui sono abiti i minori.Un altro settore in cui esiste il lavoro minorile è quello del turismo, dove lavorano come camerieri, lavapiatti e simili, il problema è che questo tipo di lavoro può favorire episodi legati al turismo sessuale.

• Dei circa 121milioni di bambini che non hanno mai avuto la possibilità di andare a scuola, 65 milioni (circa il 54%) sono bambine. Di queste circa l’83% si trova nella zone subsahariana e nell’asia meridionale.

• Le donne istruite sono favorite nell'avviare attività economiche e negoziare i propri diritti, a cominciare da quelli relativi alla gestione della salute riproduttiva e all'educazione dei figli.

• È importante che una donna sia istruita, in quanto l’istruzione è il mezzo più fondamentale per avere un’uguaglianza tra maschi e femmine.

• Tante donne nel corso della storia hanno cercato di avere un’istruzione nonostante gli ostacoli del governo dello stato, ne è l’esempio Malala, una ragazza pakistana che scrive sul suo blog di volere un’istruzione opponendosi al regime talebano, un giorno all’uscita da scuola dei cecchini le sparano, lei sopravvive e continua la sua lotta per l’istruzione femminile, ha ricevuto un premio Nobel per la pace.« Non mi importa di dovermi sedere sul pavimento a scuola. Tutto ciò che voglio è istruzione. E non ho paura di nessuno. » dice la ragazza a un’intervista, su di lei il corriere della sera pubblica un libro molto conosciuto intitolato «io sono Malala». Sull’argomento dell’istruzione femminile sono scritti molti libri tra cui uno intitolato «Con il sari rosa», nel quale si racconta la storia della scrittrice, Sampat Pal, che si intrufola di nascosto in una scuola, oggi è impegnata nell’istruzione di donne indiane.