345

VARÉNA SEU INSULA NOVA - Scarlethome.scarlet.be/~ec033475/belgique/Blasons_files/Varenna...VARÉNA (seu Insula Nova) SOMMARIO Lauro Consonni VARENNA, MONZA E I LONGOBARDII legami

  • Upload
    others

  • View
    3

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

  • VARÉNA SEU INSULA NOVA:

    I volume, Agielle, Lecco 1980. (esaurito)II volume, Agielle, Lecco 1981. (esaurito)III volume, Agielle, Lecco 1982. (esaurito)IV volume, Panizza, Mandello del Lario 1987.V volume, Panizza, Mandello del Lario 1987. VI volume, Panizza, Mandello del Lario 1990.

    I diritti sono riservatiallaANTICA PIEVE DI S. GIORGIO Piazza S. Giorgio n.2522050 VARENNA (Como)

    Disegni: Riccardo Pirelli

  • Varénaseu Insula Nova

    Miscellanea varennese

    6ARTI GRAFICHE PANIZZA

  • VARÉNA(seu Insula Nova)

    SOMMARIO

    Lauro Consonni VARENNA, MONZA E I LONGOBARDII legami tra l'antica città longobardae il nostro borgo sul lago,un tempo quasi una "piccola repubblica" pag.

    11

    Varenna povera? » 12Arrivano i Longobardi » 12I legami con la Chiesa di Monza » 14

    Lauro Consonni QUEL MONASTERO CHIUSO DA SAN CARLOLe chiacchiere e la veritàsul Monastero (oggi Villa Monastero) di Varenna »

    19

    Il Convento di S. Maria Maddalena » 19Le presunte origini di una tradizione infame » 20Cosa c'è di vero dietro la chiusuradel Monastero cistercense? »

    21

    Le chiacchiere e la veritàsulla soppressione del Monastero »

    22

    Lauro Consonni UN'ORDALIAPER IL POLITTICO DI SAN GIORGIO?Una ordalia per un polittico di S. Giorgioconteso tra Varenna e Bellano? »

    27

    L. Consonni - A. Vitali GLI ATTI DI BATTESIMO DAL 1636 AL 1699Note per la lettura »

    32

    Gli atti di Battesimo dal 1636 al 1699 » 33Carla Scipolo Verani GLI ATTI DI MATRIMONIO DAL 1635 AL 1699

    Introduzione »158

    Il libro dei Matrimoni della Parrocchia di Varenna » 159

  • Carla Scipolo Verani GLI ATTI DI MORTE DAL 1631 AL 1699Note per la lettiera

    pag. 208

    Libro dei morti della Chiesa parrocchialedi San Giorgio in Varenna

    209

    Lauro Consonni Appendice » 308

    Carla Scipolo Verani INDICI ANALITICIIntroduzione agli indici

    312

    Indice analitico dei battezzati 313

    Indice analitico delle coppie di sposi 323Indice analitico dei morti 329

  • PREFAZIONE

    Siamo giunti anche al traguardo di questo 6° volume di storia varennese; possiamo dire che la tenacia non ci è mancata.E l'obbìettivo, ormai non troppo lontano, è quello di pubblicare tutta la documentazione antica conservata nell Archivio parrocchiale di Varenna, perché non vada distrutta dall'acqua o dal fuoco, come già accadde in passato, o per l'incuria degli uomini.Anche per noi, forse, si può parlare di un primato: quello di essere l'unica parrocchia d'Italia che si sia impegnata in questo lavoro di trascrizione totale dei suoi documenti d'archivio.Ci conforta il pensiero che la pubblicazione in mille copie, forse, ci permetterà di conservare contro gli insulti del tempo e degli uomini in dieci o anche cento altri focolari la nostra memoria.Certo, questo lavoro non vuole essere una tesi di laurea e quindi manca di quel lavoro di critica storica o filologica o sociologica che lasciamo volentieri agli specialisti.Nel lavoro di stesura, si può parlare di una suddivisione dei compiti: il parróco ha trascritto gli atti di battesimo, la Sig.ra Carla Scipolo, con l'aiuto della figlia Anna, ha compiuto la stessa opera per i Matrimoni ed i Funerali; Angelo Vitali ha curato l'impaginazione del materiale sul computer parrocchiale.Una piccola parrocchia di ottocento abitanti, come la nostra, non può certo dirsi estranea ai mezzi di rapidissima comunicazione che la tecnica va offrendo; è con questo spirito che abbiamo già in programma la pubblicazione di altri due volumi con l'anagrafe del '700 e dell' 800, raccogliendo anche «le briciole, perchè nulla vada perduto».

    don Lauro Consonni

  • I LEGAMI TRA L'ANTICA CITTA' LONGOBARDAE IL NOSTRO BORGO SUL LAGO,UN TEMPO QUASI UNA "PICCOLA REPUBBLICA"

    E' risaputo che gli archivi parrocchiali costituiscono un patrimonio inestimabile perchè sono una miniera preziosissima di informazioni di carattere anagrafico, storico, sociale e culturale.

    Per esperienza personale, posso testimoniare di ricevere spesso delle richieste di indagine nei libri parrocchiali per la ricostruzione di alberi genealogici di alcune famiglie, soprattutto se si tratta di emigrati nelle Americhe; emigrati che desiderano conoscere le proprie origini. Questo tipo di ricerca mi sta appassionando, non solo nei riguardi delle antiche casate varennesi, per le quali, proprio nel presente volume offriamo del materiale di ricerca utilissimo, ma soprattutto nei riguardi della Parrocchia in quanto tale per scoprire le sue radici. La frase di vergiliana memoria, imparata sui banchi di scuola: "...antiquam exquirite matrem" dà un significato preciso a questo nostro tipo di ricerca.

    Non si tratta di una indagine scientifica che esigerebbe tempo e preparazione adeguata, ma solo di una riflessione sui dati in possesso per vagliarli, metterli in discussione, segnalare gli errori e le ipotesi inconsistenti, date come certe e per indicare delle nuove piste di indagine.

    Il dilemma potrebbe essere così formulato: quale fu l'antica madre di Varenna, Monza o l'isola Comacina?

    Da chi abbiamo ricevuto il rito patriarchino che fa di Varenna un'isola su tutta la sponda orientale del lago di Como? Da Monza o dai Comacini ?

    Comunemente si scrive che nel 1169, quando il Barbarossa devastò l'Isola Comacina, distruggendo e incendiando, i superstiti fuggirono a Varenna dove già nel 1123, gli stessi, pare che avessero fatto di questo borgo un luogo di rifugio. (1)

  • L'Adami scrive: "Gli isolani si imposero ai primitivi abitanti del paese, allora quasi sicuramente povero e di minima importanza.. .cambiarono il nome di quello in Insula Nova... ed imposero il rito patriarchino". (2) Abbiamo in questa frase quasi la sintesi di diverse affermazioni di valore che francamente non ci sentiamo di condividere e cioè la negazione antistorica della nobile pur sempre orgogliosa indipendenza dei Varennesi, il legame dei Comacini con il Regno Longobardo non sufficientemente valutato e la dipendenza, a parer mio più legittima, perchè più antica, di Varenna da Monza; dipendenza che giustificherebbe ancor più la presenza del rito patriarchino, senza alcuna imposizione da parte dei rifugiati.

    VARENNA POVERA?

    Ci sembra innanzi tutto contraria ad ogni logica la descrizione di una Varenna povera, senza risorse e senza iniziative, proprio quando durante la "guerra dei dieci anni", agli inizi del XII secolo Varenna viene citata con Bellagio e Gravedona nella lotta contro Como (3) ed anzi i Comacini iniziano a trasferire i propri beni su questa terra perchè si presenta come un rifugio sicuro ed accogliente; anche il "Bellum Cumanum" sembra dare l'impressione di una Varenna potente e sicura.

    ARRIVANO I LONGOBARDI

    Piuttosto la presenza dei Longobardi nell'Isola Comacina potrebbe giustificare un legame più profondo con Varenna e risalente, forse, fino al VI sec. d.C.

    A tale riguardo, la lettura di una pagina dello stesso Adami, mi sembra molto significativa: "Sembra che tutta la regione del lago che attornia l'isola costituisse uno Stato indipendente dai Longobardi, una specie di repubblica della quale era capitale l'Isola Comacina, che godeva la protezione dei Franchi.

    Si può quasi dire che l'Isola Comacina era divenuto l'ultimo rifugio del-

  • l'indipendenza romana.Giova qui ripetere che anticamente col nome di Isola Comense o Cumana

    volevasi significare non solamente il territorio dell'Isola, ma anche tutta quella parte di terraferma che le sta di fronte e che è circoscritta dalle catene montane che la separano dalle valli d'Intelvi, di Porlezza e di Menaggio. Si estendeva inoltre sulla riva orientale del lago comprendendo Lezzeno ed il suo territorio, Colonno, Sala, Spurano, Conca Pola, Ossuccio, Campo, Balbiano, il castello dell'Isola. Lezzeno e Villa erano i principali centri di questa alacre popolazione, umile custode della civiltà latina, nel commovente attaccamento, nei loro atti pubblici alle forme dello jus romano.

    Fosse il desiderio di abbattere questo asilo di libertà, fosse la volontà di por fine alle spedizioni corsare degli Isolani, che spadroneggiavano in tutto il lago e fosse anche la cupidigia di impadronirsi dei loro averi, ben presto la piccola isola dovette affrontare formidabili nemici. I primi ad attaccare gli isolani furono i Longobardi i quali si erano impadroniti di tutta la Lombardia. Il solo lago di Como rimaneva indipendente.

    L'impresa però non fu tanto facile. I Longobardi comandati da Autari, dovettero tenere l'assedio all'isola per ben sei mesi sino a che Francione, capo degli isolani, dovette cedere, mediante però onorevoli patti di pace.

    Nell'anno 591, quando Gaidulfo, duca di Bergamo, si sollevò per la seconda volta contro Agilulfo, Re dei Longobardi, non ritenendosi più sicuro nella sua città si rifugiò nell'Isola Comacina, dove Agilulfo lo attaccò, lo sconfisse e portò via in quella occasione tutti i tesori dei cittadini romani che vi si trovavano.

    Nei primi anni dell' VIII sec. fra i reggitori e pretendenti del Regno Longobardo vi furono molte guerre intestine e durante una di esse Ausprando si rifugiò anch'egli nell'Isola: fu allora che Ariberto l'espugnò e ne distrusse le fortificazioni". (4)

    Perchè intendiamo caricare di significato questa pagina dell'Adami?- perchè ci fa conoscere lo spessore politico di questa piccola repubblica del

    centro lago

  • perchè ci ricorda, e forse non lo sapevamo, che per Isola Comacina non si deve intendere il nudo territorio circondato dalle acque del centro lago, ma tutto il circondario delle due sponde; infatti, una interpretazione così ristretta porrebbe dei seri problemi di carattere storico (si parla di 12 chiese quando sull'isola ci sono le vestigia di solo quattro edifici di culto)

    perchè, una dominazione longobarda sull'Isola giustificherebbe una parentela più razionale con Varenna e, forse, anche con Monza.

    I LEGAMI CON LA CHIESA DI MONZA

    A questo punto ci sembra giusto elencare solamente le motivazioni per cui riteniamo a buon diritto che "l'antica madre" possa essere identificata nella storica Modoetia.

    Fin dal 769 la Chiesa di Monza possedeva terre ed oliveti in Varenna, per donazione testamentaria del Diacono Grato. (5)

    Il casato di Varenna non lo troviamo mai in Varenna, ma già anticamente a Monza e più tardi in Locarno. (6)

    Il Boldoni nel suo Larius riferisce di una leggenda che vorrebbe la Regina Teodolinda (sec. VI-VII) ed il figlio Teodaldo sepolti con il loro favoloso tesoro nei pressi della Chiesa di Gittana.

    Il campanile di Perledo e forse anche il castello di Vezio sarebbero una fortificazione longobarda; nella Chiesa di S. Giorgio in Varenna, l'affresco raffigurante una nobile signora coronata e con una rosa in mano, effigiata sulla prima colonna a sinistra dell'altare, rappresenterebbe la Regina Teodolinda.

    Nel 1143, in un Breve di Celestino II a favore dell'Arciprete di Monza, vengono enumerate le Chiese poste alle dipendenze del Prelato, fra cui vi è la Chiesa di S. Giovanni Battista in Varenna; è significativo che il primo Patrono, sia dell'Isola che di Varenna coincida con il Patrono di Monza.

    La giurisdizione dell'Arciprete di Monza sulla Chiesa di Varenna è confermata in un successivo Diploma di Alessandro III dell'anno 1169; si ratifica che la dipendenza debba intendersi sia in senso temporale che

  • spirituale.Viene riconfermata questa sottomissione in un Privilegio di Clemente III del

    1188;come si noterà, siamo a quasi 20 anni dopo l'incendio dell'Isola e dall'arrivo dei fuggiaschi a Varenna, senza che il dominio di Monza venga meno.

    Per Varenna poi, si pone veramente il problema del suo legame, così singolare e così stretto con il rito patriarchino, tanto da essere l'unica ad identificarsi, storicamente, in questa liturgia prendendo il soprannome di "patriarchitt de Varèna".

    Nel volumetto (7) pubblicato in occasione del IV Centenario della morte di S. Carlo ho già elencato le mie ipotesi circa la soppressione del rito.

    Qui di seguito, invece, cito una pagina significativa dell'Alzati perché mi sembra offrire una conferma all'ipotesi circa le origini del rito a Varenna: "La sottomissione di Como alla cattedra aquileiese, nell'ambito della questione tricapitolina, comportò anche la condivisione delle vicende liturgiche del patriarcato, con la conformazione al rito che fu detto, appunto, "patriarchino".

    "Analogamente connessa alla crisi suscitata nella Provincia e nella Chiesa milanese dalla disputa sui Tre Capitoli, sembra essere la presenza di tale rito in Monza, già corte della cattolica e tricapitolina Regina Teodolinda e nelle sue dipendenze di Varenna e Treviglio" "Se qui nel sec. XVI la Messa e l'Ufficiatura giornaliera erano ormai sostanzialmente romani, il Rituale dei Sacramenti e Sacramentali, contenuti in testi ancora manoscritti (8), era ancora specificatamente patriarchino".

    "Il rifiuto di Monza nel 1571 di assumere il rito ambrosiano spinse S. Carlo a sopprimere comunque queste isole aquileiesi della sua diocesi e ad imporre il rito romano nella forma post-tridentina di Pio V". (9) Nel "Liber Sanctorum" di Goffredo da Bussero, Varenna è caput plebis ed ha sotto di sé Gitana, Isino e Perre. Come mai Varenna ha il rito patriarchino e le altre parrocchie della sua pieve sono da sempre ambrosiane? Come si giustifica questa sua autonomia liturgica senza che tutta la pieve ne debba subire l'influsso?

  • A questi interrogativi bisognerà pur trovare una risposta che per ora non c'è.La dipendenza di Varenna da Monza viene rammentata perfino da S. Carlo nella sua Prima Visita pastorale del 1566 (10); questo legame con Monza potrebbe indicare una parentela più antica di almeno quattro secoli con il rito patriarcale?Il termine riferito alla Chiesa di Varenna "Cura sola et membrum per se" compare già nelle Visite Pastorali di S. Carlo e quindi il problema della Pieve di Varenna non è un "dramma dell'800" come qualcuno vorrebbe far credere, ma si tratta di una questione già risolta prima di S. Carlo.Il quando, il come ed il perchè è tutto da ricercare! (11)

    Lauro Consonni

    NOTE1. F. Ferrari, Specilegio dell'Abbatia di Acquafredda del Sacro Ordine Cistercense,1672, Manoscritto Biblioteca Naz. di Torino2.V. Adami, Varenna e il monte di Varenna, Milano 1927, pag. 19 3. V. Adami, op. cit. pag. 144. V. Adami, op. cit. pag. 13 ss5. V. Adami, op. cit. pag. 46. V. Adami, op. cit. pag. 77. L. Consonni, Le Visite pastorali di S. Carlo Borromeo a Varenna, Mandello L. 1984 8. Non mi pare che corrisponda al vero la presenza di Sacramentali manoscritti dal momento che l'Archivio di Varenna ne possiede una copia a stampa del 1557. 9. C. Alzati, Dizionario della Chiesa Ambrosiana, Milano 1987, v. 1, pag. 198 10. L. Consonni, op. cit., pag. 1411. Il presente articolo è già stato pubblicato sul Resegone, n. 31 del 5 Agosto 1988.

  • QUEL MONASTERO CHIUSO DA SAN CARLO

    diLauro Consonni

  • LE CHIACCHIERE E LA VERITA' SUL MONASTERO(OGGI VILLA MONASTERO)

    DI VARENNA

    E' entrata nel costume letterario di sempre, la morbosa curiosità di arricchire il quadro storico di elementi piccanti che, per sua natura, potrebbe e dovrebbe presentarsi arido e privo di notizie sensazionali. Così quando si parla di soppressione del "Monastero di S. Maria di Varenna dell'Ordine Cistercense di San Bernardo" si ricorda che l'intervento abbastanza risoluto di S. Carlo per la sua chiusura era motivato dal fatto che si trattasse di "suore libertine e di pessima fama". Questa diceria che fa delle Cistercensi di Varenna un ricettacolo ante tempus della Monaca di Monza viene spesso riportata dagli opuscoli turistici della nostra zona; su di essi, mancano magari i dati storici più sicuri, ma le notizie stuzzicanti, come questa, non vengono mai tralasciate.

    Tutto sommato si tratta di cattiva coscienza, quando per giustificare le proprie colpe o per farsi perdonare, si racconta o si favoleggia sulle debolezze altrui.

    Nella ricostruzione dei fatti, siamo sempre ben disposti a modificare il nostro pensiero, a condizione che non si facciano chiacchiere, ma che ad ogni affermazione si accompagni la sua documentazione.

    IL CONVENTO DI S. MARIA MADDALENA

    Cominciamo col ricordare che il Monastero era dedicato non alla Madonna, ma alla Maddalena: la dizione esatta era quella di Monastero della Beata Maria Maddalena.

    L'altare maggiore era dedicato all'Assunta; da qui perciò è nato l'equivoco che trova la sua giustificazione nell'abbreviazione di Monastero di S. Maria.

  • LE PRESUNTE ORIGINI DI UNA TRADIZIONE INFAME

    Furono davvero così scostumate queste monache di clausura? Come si è alimentata questa diceria? Si tratta, a dire il vero, di impressioni tramandate da scrittore a scrittore che illustravano una certa rilassatezza di costumi, tipica del tempo, ma non certo tale da giustificare il termine "libertino" in senso corrente.

    Abbiamo addirittura delle prove contrarie. Attorno agli anni 1480 il Duca di Milano impose al referendario del Lago di Como di esonerare dal pagamento del dazio le monache cistercensi di Varenna "per la loro honesta et bona vita de la quale pienamente siamo informati". E' l'Oltrocchi che a sua volta cita Pietro Giussani che fornisce l'informazione più scabrosa, del resto non documentata, riferendo di S. Carlo: "Abolì, non dirò le congreghe religiose, ma gli alloggi amorosi di Cavaria, Asso, di Varenna, di Bosto, di Limate e di Castono". Tutto qui. Di sicuro e provato c'è solo una supplica dei fedeli di Varenna che chiedono al Cardinale un maggior rispetto della clausura, sia da parte delle suore "che dette moniche non abbino ad andare in alcun loco senza licenza de' soj superiori et acompagnate secondo il solito" sia da parte di "frati, nè altri, nè religiosi, nè secolari, nè homini nè donne habino ad entrare in detto Monasterio".

    E' sufficiente parlare di facile violazione della clausura per trasformare il convento in un luogo di convegni amorosi? Mi pare che non ci siano serie motivazioni per confermare questa ipotesi. La tradizione assume poi degli aspetti contradditori quando ci ricorda che San Carlo avrebbe addirittura alloggiato in questo Monastero e che le lenzuola servite per il riposo del Santo, sarebbero state conservate come reliquie, prima dalle stesse Suore e poi dalla Famiglia Mornico che acquistò il Monastero dopo la soppressione.

  • COSA C'E' DI VERO DIETRO LA CHIUSURA DEL MONASTERO CISTERCENSE?

    A questo punto subentra una seconda serie di interrogativi: cosa c'è di vero in questo scontro tra le Suore e San Carlo? La soppressione fu davvero motivata da gravi problemi morali o da cause più generali? Io propendo per questa seconda ipotesi.

    Nel volumetto pubblicato nell'84 per ricordare il IV Centenario della morte di San Carlo: "Le Visite pastorali di San Carlo Borromeo a Varenna", ho riportato ampiamente le motivazioni e fornito la relativa documentazione.

    Le Suore non volevano lasciare il Monastero di Varenna per trasferirsi a Lecco come imponeva l'Arcivescovo, desideroso, tra l'altro, di rispettare le condizioni di un testamento, accettato dalle stesse Suore. Questa disobbedienza alla normativa arcivescovile era alimentata, a mio avviso, da numerose circostanze sfavorevoli al Cardinale.

    Siamo negli anni 1566/67 ed il Cardinale era ancora a Roma; non si era ancora fatto conoscere, mentre purtroppo a Varenna e nei dintorni era ben nota la triste fama del suo casato nella persona di Giangiacomo de' Medici, detto il Medeghino, Signore di Musso, zio di San Carlo e fratello del Papa Pio IV. Il Medeghino spadroneggiava sul lago facendo violenze e ruberie.

    Da qui nasce quasi una giustificazione nel comportamento delle Monache che si ribellano alla ingiunzione di lasciare Varenna per Lecco. E' significativa, a questo punto, la testimonianza al processo di beatificazione fatta dal Parroco di Cremeno, don Gabriele Mornico: "Egli fu in maniera elemosiniero, che haveva dato tutto quello che haveva spogliandosi fin delle suppellettili di casa et massime nel tempo della peste, il che è tanto pubblico et notorio che non occorre che io lo dica et nella valle di Morterone, Pieve di Lecco, detto mio fratello, essendo presente, veddi che volse che ognuna di quelle anime, i quali, per il più son poveri, rozzi et ignoranti li pose in ordinanza facendoli ad ognuno dire il Pater noster, l'Ave Maria, il Credo et li dieci Comandamenti, insegnandoli egli con ogni sorta di carità, et poi dando a ciascu-

  • no un reale per elemosina et fu laboriosissimo et in particolare scorse un pericolo grandissimo per volere salire da una cima all'altra ciò è da Premana a Pagnona et dovendo passare un passo precipitosissimo gli convenne andare con le mani per terra, graffignandosi alla terra con le mani per non cadere in quel precipitio che a pena ne vanno le bestie caprine et con ogni sorte di patientia demostrando gran fortezza d'animo im tutte le cose, soportando ogni cosa, senza alteracione d'animo, quantunque da persone basse, come donne, et particularmente delle monache di Lecco, le quale Egli desiderava trasportare il monastero nella terra di Lecco, per essere luogho serrato, et senza pericolo dell'honestà di quelle monache il che dispiacendo questo a dette monache, cominciarono a gridare contro detto Cardinale chiamandolo Medechino, con ogni indecenza et poca reverentia verso un tanto Prelato, del che Egli sopportò patientemente ogni cosa non dimostrando alteratione alcuna, ma seguitando il suo santo intento con grande costanza d'animo".

    LE CHIACCHIERE E LA VERITA' SULLA SOPPRESSIONE DEL MONASTERO

    Quali furono allora le vere motivazioni per giustificare la soppressione del Monastero ?

    In primo luogo c'era il rispetto di un testamento accettato, fatto da Giacomo Longhi di Lecco nel 1486, in cui Egli lasciava le sue proprietà al Monastero con l'obbligo di costruirvi nelle sue case in Borghetto di S. Stefano, un nuovo convento.

    La Bolla stessa di Papa Pio V del 13 febbraio 1567 riporta le vere motivazioni che, superando lo scoglio delle chiacchiere locali, indica nelle norme del Concilio di Trento le vere ragioni per far chiudere il convento.

    "Su la qual cosa l'Abate Ilarione scorgendo esistere il Monastero di monache della Beata Maria di Varenna del detto ordine Cisterciense, Diocesi di Milano, situato lungo la riva del lago di Como, distante la luogo di Varenna di detta Diocesi mille passi o circa, ed in essa dimorare ed

  • essere ricoverate soltanto sei monache usanti il velo e quelle facilmente poterse dire esposte alla preda e misfatto di huomini malvagi, e perciò e per molte altre cause giudicò necessario di trasferire il prefato monastero e le monache di quello al monastero della Beata Maria Maddalena presso il Castello di Lecco dell'Ordine Cisterciense e della Diocesi predetta nel quale esiste un maggior numero di monache velate, ossia che emisero la professione, di unire, annettere ed incorporare quelle, con la sua chiesa ed i suoi diritti e penitenze al medesimo Monastero della Beata Maria Maddalena".

    La soppressione dei monasteri posti fuori le mura di un borgo o di una città ed il numero insufficiente di monache per condurre una vita comunitaria autonoma e degna di tale nome, sembrano essere gli unici motivi per cui il Monastero di S. Maria è stato soppresso. Certo il comportamento di quelle monache non può dirsi esemplare, ma nemmeno tanto scostumato quanto si vorrebbe far credere. E sperando che qualcuno affascinato dal loro atteggiamento di fronda nei riguardi dell'autorità religiosa, non sia tentato di mutare la simbologia, facendole passare da libertine a libertarie. Allora il veleno starebbe proprio nella penna e in chi la muove.

    Lauro Consonni

    NOTE1. L'articolo è stato pubblicato sul Resegone, n. 22 del 3 Giugno 19882.Il volume "Le Visite pastorali di San Carlo Borromeo a Varenna" dello

    stesso autore del presente articolo riporta i riferimenti bibliografici delle citazioni qui riprese.

  • UN'ORDALIAPER IL POLITTICO DI SAN GIORGIO?

    di Lauro Consonni

  • UNA ORDALIA PER UN POLITTICO DI SAN GIORGIOCONTESO TRA VARENNA E BELLANO?

    Per chi giunge a Varenna, lo sbocco sulla piazza centrale del paese offre uno scenario degno dei migliori teatri del mondo; una nota casa editoriale, alcuni anni or sono, pensava di descrivere Varenna partendo proprio dal cuore di questo borgo, con un titolo significativo: "Una piazza, la sua storia".

    E' la stessa strada maestra che, dapprima con le sue strozzature sia a nord che a sud, un tempo croce e passione degli autisti, e poi con un improvviso slargo favorisce questa sorte di ammirata contemplazione. Ma lo sguardo resta ancor più affascinato, quando, superata la scalinata che stacca dalla strada e quasi prepara lo spirito, si entra nella antica Chiesa Plebana di S. Giorgio (sec.XIII) dove la penombra vela le cose, ma richiama l'attenzione sulle antiche ancone di Santi dipinti su tavole a fondo oro.

    Proprio la nostra tavola contesa campeggia al centro di quella strana parete che si innalza dietro l'altare maggiore per sostituire l'abside, tipica delle chiese romaniche; un'abside mancata perchè la roccia del ronco non ha ceduto altro spazio agli antichi maestri carpentieri. Il quadro conteso è il " polittico detto di S. Giorgio " di cm. 170 x 240, opera di Giovanni Pietro Brentani, un artista che rientra nell'arte giottesca dell'Italia settentrionale.

    E' strano innanzi tutto che il quadro venga detto di "S.Giorgio" dal momento che tale figura è decentrata rispetto a quella della Vergine con il bambino Gesù che fa convergere su di sè la maggiore attenzione perchè in posizione centrale e per la dimensione del dipinto. Si tratta di un polittico di tavole rigide e fisse, divisio in tre luci culminanti in guglie gotiche, ornato di cornici e riquadri così da accogliere la figura principale della Madonna, seduta in trono, mentre porge un frutto al Bambino Gesù ritto sulle ginocchia della Madre (al centro), San Giorgio (a destra di chi guarda) S. Pietro da Verona (a sinistra) e poi delle figure

  • minori come S. Giovanni Battista, San Lorenzo, Santo Stefano, S. Agne, se, l'Arcangelo Gabriele, l'Annunciata e la Crocifissione.Il polittico porta sullo zoccolo della base la scrittura:

    " MCCCCLXVII SCOLARES PETRI M. FECERUNT FIERI HOC OPUS M. PETRUS DE BRENTANIS PNSIT DE MENSE APR "

    Si tratta di una dedica schiacciata sulla base della cornice; così stretta nel poco spazio da giustificare le abbreviazioni non proprio corrette fatte dal pittore.

    Non si capisce pertanto come lo storico Vittorio Adami, di cui già altre volte abbiamo segnalato qualche giustificabile abbaglio nel suo libro "Varenna e il monte di Varenna" a pag. 365, citando la dedica del quadro vi inserisca un " de Varena" che non esiste, aggiudicando così a Varenna la destinazione dell'opera.

    Così ci pare altrettanto indebita la destinazione del quadro, sempre fatta dall'Adami, alla Chiesa di S. Marta, perchè l'edificio è di quasi due secoli posteriore alla fattura del quadro stesso.

    Per quel poco di familiarità che ho acquistato nella lettura di questi documenti d'archivio mi pare invece di poter formulare con sufficiente sicurezza l'ipotesi che queste Confraternite laicali non avessero delle grandi consistenze patrimoniali nel loro sorgere e pertanto eleggevano una capella della chiesa principale come luogo per le loro congregazioni, impegnandosi all'abbellimento della stessa con l'ordinazione del quadro del patrono, simbolo della stessa, e del coro dove il Priore con i confratelli regolava la preghiera comune e l'attività spirituale, organizzativa ed amministrativa.

    In tempi successivi, cioè nel '600, si costruì la Chiesa di S. Marta in cui i Confratelli raccolsero tutta la suppellettile di loro proprietà. E' interessante far notare tra l'altro che si tratta di "Scolares Sancti Petri..."; si deve quindi presumere che nell'ordinazione del dipinto sia stata rispettata la gerarchia dei santi cui la congregazione rendeva il culto: dapprima Maria S.S., poi il patrono della Confraternita della Dottrina, S. Pietro da Verona, difensore della fede e martire ed in terza posizione, S. Giorgio, il patrono della parrocchia.

    Una verifica interessante per risalire definitivamente ai proprietari del

  • quadro sarebbe quella di fare un'indagine, attraverso ricerche d'archivio, negli elenchi delle "Scolae Sancti Petri" presenti in diocesi.

    Ma un altro scrittore mi lascia perplesso per le affermazioni fatte in un suo libro, di cui per altri motivi bisogna riconoscere la competenza; si tratta di Mons. Luigi Vitali. Egli ha pubblicato il volumetto "Il Santuario della Madonna di Lezzeno", Boniardi e Pogliani, Milano 1888. Nella descrizione storica che egli fa di Bellano dice testualmente: "Il giorno 9 di Settembre dell'anno 1341 quella Chiesa, dalla violenza delle acque del fiume Pioverna straordinariamente ingrossato, veniva rovesciata e completamente distrutta. E' tradizione conservata in paese che, la pala dell'altare maggiore, raffigurante S. Giorgio, galleggiando sulle acque del lago, fosse raccolta da quelli di Varenna, che elessero a loro Patrono S. Giorgio".

    E' doveroso, a questo punto, fare le necessarie precisazioni per smontare una diceria che non ha alcun fondamento di carattere storico: - la Chiesa di Varenna è della fine del '200; la sua dedicazione avviene attorno al 1313 e quindi di parecchi anni anteriore alla alluvione del Pioverna de11341;l'elezione di S. Giorgio a patrono di Varenna rispetto a S. Giovanni Battista, primo patrono, ha le sue radici nella seconda metà del '200, dal momento che non si può progettare la costruzione di una Chiesa senza sapere a chi dedicarla

    - un documento del 1313, conservato alla Biblioteca Ambrosiana contiene la supplica del console e degli uomini di Varenna all'Arcivescovo di Milano per richiedere la consacrazione della Chiesa - c'è poi un'altra considerazione che esclude in modo preciso l'ordalia, cioè l'affidamento delle due comunità di Bellano e di Varenna al giudizio di Dio, per cui, il quadro conteso sarebbe stato gettato nel lago e lasciato alla sorte del vento e delle onde per determinarne il definitivo possesso.

    Tutti sono in grado di giudicare le ottime condizioni di conservazione del quadro che non avrebbe potuto certamente godere di tanta buona salute se avesse dovuto subire, dapprima i danni rovinosi di una alluvione e successivamente quelli dell'ordalia, cioè del giudizio di Dio. Ne abbiamo un esempio ed un ricordo doloroso in seguito all'alluvio-

  • ne di Firenze del 1967 quando l'umanità intera ha perso un'opera immortale: il Cristo di Cimabue.

    Se contrariamente ad ogni ipotesi razionalmente accettabile questa pala d'altare si fosse così ben conservata nonostante le violenze subite nel tempo, allora dovremmo gridare al miracolo e più che di un quadro si dovrebbe parlare di una reliquia.

    Ma le rivendicazioni di proprietà non sono finite.Una lettera d'archivio a firma del Ministro plenipotenziario on. Lucifredi del

    1943, ordinava la requisizione del quadro per farne dono a Von Brentano, stretto collaboratore di Hitler.

    Pare che il grande gerarca nazista rivendicando delle antiche ascendenze comasche ritenesse che, l'autore del dipinto, fosse un lontano antenato.

    Da qui la richiesta di entrare in possesso del quàdro, come se si trattasse di un caro ricordo di famiglia.

    E speriamo che le richieste finiscano qui. Varenna ha ben diritto di conservare con cura questo suo gioiello.

    Lauro Consonni

  • GLI ATTIDI BATTESIMO DAL 1636 AL 1699

    trascrizione dai registri parrocchialia cura di Lauro Consonni e Angelo Vitali

  • NOTE PER LA LETTURA:

    Vorremmo dare qui qualche indicazione circa i criteri da noi usati nella stesura degli atti, per facilitare la lettura e rispondere a qualchepossibile richiesta di informazioni da parte di chi ha buona conoscenza dei documenti dell'epoca.

    I Parroci che hanno steso gli atti rivelano in modo netto la loro personalità:Don Orazio Varesi e Don Carlo Gorio sembrano esprimere la difficoltà di dover iniziare

    un'opera pastorale a cui non erano preparati;Don Andrea Ambrosoni, pur avendo una pessima grafia, croce per chi ha trascrittogli atti,

    rivela però una grandissima personalità perchè al di là delle aride note anagrafiche, ci offre uno spaccato del suo tempo ricco di informazioni;

    Don Vittore Bertarino e Don Domenico Carganico nella stesura degli atti rivelano già un intervento del Vescovo che indica i criteri di stesura, togliendo però quegli aspetti di novità che erano degli atti precedenti.

    Così la lingua è in continua variazione soprattutto per quanto riguarda la fissazione dei nomi e dei cognomi (Es: Nicolaus, Nicolao, Nicolò, Nicola; Joachim, Gioachimq Gioacchino; Venino, Venina, de' Veninis, Venini; Gorius, Gorio, Goria; Vidarius, Vidario, Vidaria, e non è forse Vitati?).

    Abbiamo cercato di uniformare i cognomi per agevolare la ricerca sugli indici, optando per la formula corrente oppure, a riguardo dei cognomi non più in uso, la dizione del volume dell Adami "Cenni Genealogici sulle famiglie di Varenna e del Monte di Varenna ; Milano, 1923.

    Le note in corsivo entro parentesi suggeriscono una possibile seconda traduzione oppure chiariscono il motivo dell'assenza di un dato. Il solo punto di domanda "(?)" indica la perplessità per una parola che non si legge altrimenti o per una interpretazione insoddisfacente ma che pare, in ogni modo, l'unica possibile.

    Le parole e le frasi riportate fra virgolette sono quelle originali del testo spesso offerte come note di colore o perchè intraducibili.

    Le parole entro parentesi contrassegnate con un asterisco Es: (Matia*) riportano immediatamente dopo la trascrizione in lingua corrente, dal latino o dal volgare a seconda dei casi, il testo originario.

    Lauro Consonni -Angelo Vitali

  • GLI ATTI DI BATTESIMO DAL 1636 AL 1699

    Sacri Baptismatis attestationes Paroeciae VarenensisDioecesis Mediolanensis, ac aliorum Sacramentorum Ecclesiae Sedente Em.

    Card. CESARE MONTI Archiep. Mediolanensi, praecipiente (?) anno Incarnationis D.N.J.Christi M.D.C.XXX.VI. Die undecima mensis Januari.

    Est fol. 200 quae ex parvitate Curae sufficiunt ad centum annos et ultra.Rectoribus, primo R.D. Horatio Varesio....cui successit R.D. Carolus Gorius et posteaR.D. Andreas Ambrosonius Prothonot. Ap.anno 1656 mense Decembri...qui cepit...

    1636

    1. VITALI Veronica Caterina di Giovanni Battista e Lucrezia nata e battezzata lo stesso giorno 11 Gennaio 1636 da me curato, don Orazio Varesi, (Varisius*). Padrini: Gio Batta Stampa e Margherita Scanagatta.

    2. VENINI Sebastiano di Giovanni e Ludovica sposi nato il 16 Febbraio 1636, battezzato il 17. Padrini: Gio. Maria Arrigoni e Angela Mazza (Matia*).

    VENINI Caterina Antilia di Gio Batta e Elisabetta Venini nata e battezzata i19 Maggio 163fi. . Padrini: Battista Stampa e Calidonia Venini. Pare che non siano coniugi perchè non compare il termine sposi ed il cognome è accostato al nome della madre.

    GREPPI Jo Pietro Gervasio Protasio di Giorgio e Violante, sposi nato il 18 Giugno 1636 e battezzato il 19. Padrini: Guglielmo Aureggi e Lucrezia Vitali.

    CAMPIONI Francesco di Gio. Maria e Marta, sposi,

  • nato e battezzato il 10 Agosto 1636. Padrini: Gioacchino CAMPIONI e Angela Mazza.

    6. SCANAGATTA Rocco Salvatore Bernardo di Gio Batta e Domenica, sposi, nato i120 Agosto 1636 e battezzato i121. Padrini: Andrea Forni (Furnio*) e Maddalena Brenta.

    7. CAMPIONI Anna Francesca di Gio. Pietro e Caterina, sposi, nata i121 Settembre 1636 e battezzata i122. Padrini: Bartolomeo Ongania e Giovanna Stampa.8. VENINI Margherita Giovanna di Antonio e Angelica, sposi, nata e battezzata 1' 11 Dicembre 1636. Padrini: Guglielmo Aureggi e Caterina Tenca.

    16371. GREPPI Giovanni Francesco di Gio. Batta e Margherita nato e battezzato i118 Gennaio 1637. Padrini: Andrea Forni e Elisabeth Carganico.

    2. RUGGERI Margherita Giovanna di Andrea da Napoli, soldato al seguito del capitano Giuseppe Fossani di Milano, e di Caterina Saldarini di Como, sua concubina. Padrini: Pietro CAMPIONI di Ludovico e Maria "Bivia", moglie di Giovanni "Barecchi" soldato della stessa corte. Nata e battezzata il 24 Gennaio 1637.

    3. CAMPIONI Francesco Salvatore di Carlo e Maddalena, sposi, nato e battezzato i126 Gennaio 1637. Padrini: Gio. Batta Tenca e Marta Tenca.

    4. VENINI Laura Caterina di Carlo e Maddalena, sposi, nata e battezzata i124 Gennaio 1637. Padrini: Gio. Pietro Mazza e Caterina Serponti.

    5. VIDARIO Carlo Onorato di Gio Batta e Giovanna, sposi, nato e battezzato l'8 Febbraio 1637. Padrini: Giuseppe Forni e Giovanna Stampa.

    6. LAZANI (Lazanis*) Francesco di Gio Batta e Giovanna Stampa, sposi, nato e battezzato 1' 11 Febbraio 1637. Padrini: DD. Jo Pietro e D. Agnese Marazzi (de Maratjs*).

  • 7. SCOTTI Alfonso Maria di Giuseppe e Laura, sposi, nato e battezzato i120 febbraio 1637. Padrini: Carlo CAMPIONI e Caterina Calvasina.

    8. CAMPIONI Francesco Maria di Gioachimo e Antonia, sposi, nato i1 28 febbraio 1637 e battezzato il 1 marzo. Padrini: Giuseppe Forni e Margherita Tenca.

    9. BENASE' Domenico Albino di Ambrogio e di Elisabeth nato e battezzato il 1 marzo 1637. Padrini: Battista Greppi e Francesca CAMPIONI.

    10. VENINI Pietro Salvatore di Giorgio e Cecilia, sposi, nato il 17 e battezzato i118 marzo 1637. Padrini: R. D. Giacomo Malea, curato di Lierna e Marta Tenca.

    11. GREPPI Donato di Battista e Elisabeth, sposi, nato e battezzato i127 marzo 1637. Padrini: Paolo "Pitallo" e Marta Aureggi (Auregia*).

    12. ARRIGONI Drusiana di DD. Giacomo e D. Margherita, sposi nata i126 Marzo e battezzata il 2 Aprile 1637 dal R. D. Marcantonio Serponti, cappellano di S. Giovanni Battista, con il mio consenso, essendo impedito altrove. Padrini: Amanzio Lambertenghi di Bellagio e D. Margherita Tenca.

    13. TENCA Giovanna Agata Bartolomea di D. Gio Batta e D. Margherita, sposi, nata i123 e battezzata i124 giugno1637. Padrini: DD. Lelio Mornico e D. Angela Mazza.

    14. ONGANIA Caterina Giuditta di Bartolomeo e Giovanna, sposi, nata l'8 luglio e battezzata il 9 luglio 1637. Padrini: Agnese Varesi e Jo Angelo Casati.

    15. AUREGGI Jo Angelo Bernardo di Guglielmo e Marta, sposi, nato i119 e battezzato i120 agosto 1637. Padrini: DD. Giacomo Arrigoni e D. Paola Tenca.

    VENINI Giovanni di Jo Batta e Margherita, sposi nato e battezzato i129 Agosto 1637.

  • Padrini: Giorgio Venini e Lucia Venini, moglie di Matteo.

    17. CAMPIONI Maria Caterina di Giovanni e Francesca, sposi, nata i17 e battezzata l'8 settembre 1637. Padrini: Gioachimo CAMPIONI e D. Margherita Tenca.

    18. STAMPA Jo Francesco di Jo Batta e Giovanna, sposi, nato i125 e battezzato i126 Novembre 1637. Padrini: DD. Bernardo Serponti e D. Angela Mazza.

    19. FORNI Jo Antonio di Giuseppe e Francesca nato e battezzato i129 dicembre 1637. Padrini: Carlo e Antonia CAMPIONI.

    16381. GREPPI Caterina Dorotea di Giorgio e Violante, sposi, nata e battezzata il 6 febbraio 1638. Padrini: DD. Bernardo Serponti e D. Angela Mazza.

    2. QUARTIRONI Carlo di Bartolomeo e Anna, sposi, nato e battezzato i15 marzo 1638. Padrini: DD. Giacomo Arrigoni e D. Marta Tenca.3. VENINI Lucia di Matteo e di Lucia, sposi, nata e battezzata il 18 aprile 1638. Padrini: Matteo Venini di Francesco e Veronica Scotti.

    4. BRENTA Nicola Cipriano di Jo Maria e Maddalena, sposi, nato e battezzato i117 maggio 1638. Padrini: Gio Batta Scanagatta e Agnese Varesi.

    5. VITALI Caterina di Gio Batta e Lucrezia, sposi, nata e battezzata i120 giugno 1638. Padrini: Guglielmo Aureggi e Eugenia Scotti.

    6. VENINI Pietro Francesco di Jo Antonio e Angelica, sposi, nato i125 e battezzato il 26 giugno 1638. Padrini: Paolo Emilio Parlaschino e Veneranda Reina.

    SCANAGATTA Anna Maria di Pietro e Margherita, sposi, nata e battezzata il27luglio 1638. Padrini: DD. Gio Batta Tenca e Francesca Forni.

  • 8. VENINI Marta Margherita di Carlo e Maddalena, sposi, nata e battezzata il29luglio 1638. Padrini: Gio Batta Stampa e Maddalena CAMPIONI.

    9. CAMPIONI Nicola di Gioachimo e Antonia, sposi, nato e battezzato i15 agosto 1638. Padrini: Giorgio CAMPIONI e Eleonora CAMPIONI Venini

    10. VARESI Anna Maria di Bartolomeo e Agnese, sposi, nata e battezzata il 16 agosto 1638. Padrini: DD. Gio Maria Forni e D. Angela Mazza.

    11. SCOTTI Veneranda Maria di Giuseppe e Laura, sposi, nata e battezzata i120 settembre 1638. Padrini: DD. Gio. Maria Forni e D. Angela Mazza.

    12. ARRIGONI Teresa Caterina di DD. Giacomo e di D. Margherita, sposi, nata i120 e battezzata i122 Settembre 1638. Padrini: DD. Gio. Maria Forni e D. Paola Tenca.

    13. VIDARIO (Vidarius*) Jo Maria di Jo Batta e Giovanna, sposi, nato e battezzato 1'll ottobre 1638. Padrini: DD. Giacomo Arrigoni e D. Angela Mazza.

    14. CAMPIONI Jo Giuseppe di Jo Maria e Elisabeth, sposi, nato e battezzato i14 dicembre 1638. Padrini: Giuseppe Forni e Maddalena CAMPIONI

    .

    16391. STAMPA Francesco Salvatore di Jo Batta e Giovanna, sposi, nato e battezzato 1'll aprile 1639. Padrini: DD. Francesco Castelli di Menaggio e D. Margherita Arrigoni.

    2. VENINI Maria Francesca di Jo Antonio e Angela, sposi, nata 1'll e battezzata il 12 aprile 1639. Padrini: DD. Francesco Maria Arrigoni di Lecco e Margherita Scanagatta.

    3. GREPPI Margherita di Jo Batta e Elisabeth, sposi, nata e battezzata i122 giugno 1639. Padrini: Giorgio Venini e Angela Mazza.

  • 4. VENINI Jo Caterina di Battista ed Elisabeth, sposi, nata e battezzata il10luglio 1639. Padrini: Jo Pietro "de' Pugialibus" di Como dimorante temporaneamente alla Capuana e Isabella Venini di Fiumelatte.

    5. VENINI Francesco Maria di Giorgio e Cecilia, sposi, nato e battezzato 1'S luglio 1639. Padrini: Giorgio CAMPIONI e Caterina Venini.

    6. VITALI Alessandro di Giorgio e Angela, sposi, nato e battezzato i129 settembre 1639. Padrini: Matteo Venini e Agnese Varesi.

    7. SCANAGATTA Orazio Agostino di Jo Batta e Domenica, sposi, nato e battezzato i16 ottobre 1639. Padrini: Guglielmo Aureggi e Caterina Venini.

    8. CAMPIONI Antonio di Giovanni e Francesca, sposi, nato e battezzato i127 ottobre 1639. Padrini: DD. Giacomo Arrigoni e D. Sigismonda Forni.

    9. VENINI Francesco di Carlo e Maddalena, sposi, nato e battezzato il 10 ottobre 1639 dal Rev. D. Marcantonio Serponti, essendo io assente. Padrini: DD. Giacomo Arrigoni e D. Paola Tenca.

    10. AUREGGI Guglielmo di Guglielmo e Marta, sposi, nato il 18 e battezzato il 19 dicembre 1639. Padrini: DD. Paolo Emilio Parlaschino e D. Francesca Forni.

    16401. CAMPIONI Eleonora di Gioachimo e Antonia, sposi, nata e battezzata i12 gennaio 1640. Padrini: Jo Maria CAMPIONI e Angela Mazza.

    2. VENINI Jo Antonio di Andrea e Margherita, sposi, nato e battezzato i126 febbraio 1640. Padrini: Alessandro Colleoni e D. Margherita Arrigoni.

    FORNI Ludovica di Giuseppe e Francesca, sposi, nata e battezzata il 3 aprile 1640.

  • Padrini: Jo Maria CAMPIONI e Sigismonda Forni.4. ARRIGONI Anna Francesca di DD. Giacomo e D. Margherita, sposi, nata i14 e battezzata il 6 aprile 1640. Padrini: DD. Jo Pietro Marazzi di Narro in Valsassina e D. Sigismonda Forni.

    5. VENINI Pietro di Jo Batta e Margherita, sposi, nato e battezzato i16 Maggio 1640 dal Rev. D. Jo Angelo Sala, essendo io curato assente a causa del Sinodo. Padrini: DD. Paolo Mornico e Calidonia Venini.

    6. QUARTIRONI Lucia Margherita di Bartolomeo e Anna, sposi, nata e battezzata 1'll maggio 1640 dal suddetto R. D. Jo Angelo Sala essendo io assente. Padrini: Jo Batta Stampa e D. Margherita Tenca.

    7. GREPPI Pietro Andrea di Jo Batta e Maddalena, sposi, nato e battezzato i19 giugno 1640. Padrini: DD. Giacomo Arrigoni e Maddalena Venini.

    8. VENINI Angela Margherita di Jo Antonio e Caterina, sposi, nata e battezzata il 13 giugno 1640. Padrini: DD. Jo Batta Cattaneo di Chiuso, territorio di Lecco e Caterina Serponti.

    9. VITALI Lucia Margherita di Jo Batta e Lucrezia, sposi, nata i126 e battezzata il 27 settembre 1640. Padrini: Jo Batta Pellizzoni, servo di DD. Giorgio Serponti e Domenica Scanagatta, sua moglie. Il curato ha dimenticato di scrivere il cognome di questa bambina; lo abbiamo ricostruito noi attraverso i dati dei Battesimi precedenti.

    10. VENINI Anna Antonia di Matteo e Lucia, sposi, nata i122 e battezzata i123 ottobre 1640. Padrini: Francesco Venini e Caterina Serponti Calvasina.

    11. STAMPA Elisabeth di Jo Batta e Giovanna, sposi, nata e battezzata il 13 novembre 1640 dal R. P. Marco Antonio Pozzi (Puteo*), Prevosto di Perledo e Vicario Foraneo, essendo io a Milano per ordine dei Superiori.

  • Padrini: DD. Gio Batta Tenca e Marta Festorazzi di Perledo.12. SCANAGATTA Caterina di Pietro e Margherita, sposi, nata e battezzata i113 novembre 1640 dal medesimo Prevosto di Perledo, essendo io assente per la stessa causa. Padrini: Jo Batta Scanagatta e Caterina Venini.

    13. SCOTTI Giorgio e14. SCOTTI Elisabeth, gemelli, di Giuseppe e Laura, sposi, nati e battezzati i17 dicembre 1640, dallo stesso Prevosto di Perledo, essendo io assente per la stessa causa. Padrini di Giorgio: DD. Bartolomeo Tenca e D. Caterina Sala; di Elisabeth: Jo Batta Scanagatta e D. Margherita Tenca.

    15. VIDARIO Margherita di Jo Batta e Giovanna, sposi, nata e battezzata i123 dicembre 1640 da Don Domenico Cattaneo, coadiutore del Prevosto di Perledo, essendo io assente per la stessa causa. Padrini: Giovanni "de' Andreyis" e Margherita, moglie di Antonio Pini del Castello di Lierna (de castro Lyerni*).

    16. VENINI Carlo Antonio di Giorgio e Elisabeth nato i123 e battezzato i124 dicembre 1640. Padrini: DD. Evangelista Arrigoni e D. Sigismonda Forni.

    16411. VENINI Antilia di Giovanni e Ludovica, sposi, nata e batezzata il 14 gennaio 1641. Padrini: DD. Giacomo Arrigoni e D. Margherita Tenca.

    2. CAMPIONI Giovanni di Carlo e di Maddalena, sposi, nato e battezzato i127 gennaio 1641. Padrini: DD. Paolo Mornico e Francesca Forni.

    3. ONGANIA Apollonia Giuditta di Bartolomeo e Giovanna, sposi, nata e battezzata il10 febbraio 1641.

  • Padrini: DD. Galeazzo Tenca e D. Margherita Arrigoni.4. SERPONTI Ercole di DD. Bernardo e D. Elisabeth, sposi, nato i14 di questo mese e battezzato 1'l1 febbraio 1641 dal R. D. Marcantonio Serponti suo zio, su licenza del Rev.mo Sig. Vicario Generale a lui concessa, come Egli afferma in data 6 febbraio. Padrini: DD. Felice Adda (Abdua*) e D. Margherita Arrigoni.

    5. VENINI Virgilio di Bartolomeo e Polissena, sposi, nato il 16 e battezzato il 17 marzo 1641. Padrini: Matteo Venini senior e Calidonia Venini.

    6. CAMPIONI Carlo Antonio di Giovanni e Francesca, sposi, nato e battezzato il 1 aprile 1641. Padrini: Giorgio Forni e D. Margherita Tenca.

    7. VENINI Jo Maria di io Pietro e Caterina, sposi, nato il 19 e battezzato il 20 luglio 1641. Padrini: DD. Paolo Arrigoni e Maddalena CAMPIONI.

    8. AUREGGI Gio Batta di Guglielmo e Marta, sposi, nato e battezzato l'8 Agosto 1641. Padrini: DD. Paolo Mornico e D. Caterina Serponti Calvasina.

    9. VITALI Pietro Andrea di Giorgio e Angela, sposi, nato e battezzato i19 agosto 1641. Padrini: Andrea Forni e Maddalena CAMPIONI.

    10. VENINI Lucia Santina di Giorgio e Cecilia, sposi, nata e battezzata i130 agosto 1641. Padrini: Giuseppe Fontana "de loco Auregji territorij Bellasij" e Elisabeth Venini di Fiumelatte.

    11. CAMPIONI Maria Elisabeth di io Maria ed Elisabeth, sposi, nata e battezzata i16 ottobre 1641. Padrini: Tommaso Forni e D. Elisabeth Mazza.

    12. VENINI Anna Maria di Antonio e Caterina, sposi, nata e battezzata i117 ottobre 1641. Padrini: Jo Batta Scanagatta

  • e Margherita Scanagatta moglie di Jo Pietro.

    13. FOLATI (De Folatis*) Antonio Maria di Giovanni di Chiavenna ma dimorante a Varenna e Margherita, sposi, nato e battezzato i124 ottobre 1641. Padrini: DD. Paolo Emilio Parlaschino e D. Margherita Tenca.

    14. CAMPIONI Caterina Margherita di Gioachimo e Antonia, sposi, nata i123 e battezzata i125 novembre 1641. Padrini: Giuseppe Forni e Maddalena CAMPIONI.

    15. VARESI Giovanni Antonio di Bartolomeo e Agnese, sposi nato i113 e battezzato il 15 dicembre 1641. Padrini: Ill.mo e Rev.mo D. Giacinto Giorgio della Cattedrale di Como e D. Marta Festorazzi, moglie di DD. Paolo Antonio.

    16421. GREPPI Francesco di Jo Batta e Elisabeth sposi, nato il 17 e battezzato i120 febbraio 1642. Padrini: D. Paolo Emilio Parlaschino e Anna Maria CAMPIONI.

    2. VENINI Giovanna Caterina di Andrea e Margherita, sposi, nata i122 e batezzata il 24 febbraio 1642. Padrini: Carlo Borroni (Borono*) abitante a Calozzo di Pianello, diocesi di Como e D. Margherita Tenca.

    3. VENINI Jo Pietro di Jo Batta e Elisabeth, sposi, nato il 26 e battezzato i127 marzo 1642. Padrini: Jo Andrea Panizza di Lierna e Antonia CAMPIONI, moglie di Gioachimo.

    4. VITALI Caterina di Carlo e di Elisabeth, sposi, nata il 7 e battezzata l'8 aprile 1642. Padrini: Pietro CAMPIONI e Maddalena Brenta, moglie di Jo Maria.

    5. FORNI Jo Maria di Giuseppe e Francesca, sposi, nato 1'll e battezzato il 13 Aprile.

  • Padrini: Gioachimo CAMPIONI e Caterina Serponti.6. STAMPA Sebastiano di Jo Batta e Giovanna, sposi, nato il 15 e battezzato i116 aprile 1642. Padrini: DD. Paolo Emilio Parlaschino e Maddalena CAMPIONI.

    7. SCOTTI Jo Batta di Giuseppe e Laura, sposi, nato i121 e battezzato i122 aprile 1642. Padrini: DD. Jo Batta Tenca e D. Caterina Serponti, moglie di DD. Jo Maria.

    8. VENINI Drusiana di Giorgio ed Elisabeth, sposi, nata e battezzata i129 aprile 1642. Padrini: Jo Pietro CAMPIONI e Maddalena Brenta.

    9. QUARTIRONI Salvatore Ottavio di Bartolomeo e Anna, sposi, nato i128 e battezzato i129 maggio 1642. Padrini: Jo Pietro CAMPIONI e Domenica Scanagatta.

    10. N.N. Salvatore, figlio di genitori incerti è stato trovato oggi 1 giugno 1642, appeso alle porte della Chiesa e non avendo presso di sè alcun certificato che fosse battezzato, è stato battezzato sotto condizione da me, Curato. Padrini: Simeone de Donato agente dei Signori Cella e Laura Ragazzoni del Comune di Varenna.

    11. GREPPI Giulia di Francesco e Caterina, sposi, nata il 20 e battezzata i121 giugno 1642. Padrini: Matteo Venini e Franceschina Panatti.

    12. VITALI Veronica Caterina di Giorgio e Elisabeth, sposi, nata il 6 e battezzata il 7 luglio, me assente e con il mio consenso dal Rev. D. Angelo Sala. Padrini: Francesco Venini e Caterina Venini di Matteo.

    13. VENINI Jo Maria di Carlo e Maddalena, sposi, nato il 15 fu battezzato il 16 agosto 1642, in mia assenza, ma con il mio consenso dal M.R. Prevosto di Perledo. Padrini: DD. Antonio Arrigoni e Caterina Scotti.

    14. VENINI Matteo Salvatore di Matteo e Lucia, sposi, nato e battezzato i121 Settembre 1642.

  • Padrini: Giorgio CAMPIONI e Agnese Varesi.15. VENINI Caterina di Jo Batta e Margherita, sposi, nata i124 e battezzata i125 settembre 1642. Padrini: DD. Jo Maria Arrigoni di Vezio e Caterina Greppi, vedova di Marsilio Tenca di Varenna.

    16431. VENINI Domenico di Antonio e Angelica, sposi, nato e battezzato 1'll gennaio 1643 dal R. D. Marcantonio Serponti, su mandato del R. Vicario foraneo, essendo io Curato assente. Padrini: DD. Paolo Emilio Parlaschino e Anna Maria CAMPIONI.

    2. SCOTTI Bartolomeo, figlio naturale da incesto, di Carlo Scotti fu Francesco e Angela Tenca fu Antonio, nato i125 e battezzato i126. Padrini: Jo Maria CAMPIONI e Maddalena CAMPIONI. (Cfr. a pag. 165: potrebbero essere gli stessi; vedi anche gli atti di morte n. 7 del 1650 e n. 10 del 1666)

    3. N.N. Anna Maria, figlia naturale, da genitori anonimi, portata alla Chiesa da Cecilia Venini, ostetrica, di Fiumelatte, nata e battezzata 1'll febbraio 1643. Padrini: Giovanni Venini e la stessa Cecilia ostetrica.

    4. VITALI Agostino di Jo Batta e Lucrezia, sposi, nato e battezzato i14 marzo 1643. Padrini: Jo Pietro Scanagatta e Elisabeth Venini di Fiumelatte.

    5. VITALI Jo Antonio di Carlo e Elisabeth, sposi, nato il 23 e battezzato i124 giugno 1643. Padrini: Jo Pietro Greppi e Marta, moglie di Guglielmo Aureggi.

    6. VENINI Carlo Antonio di Giorgio e Cecilia, sposi nato e battezzato il 9 luglio 1643. Padrini: Vincenzo (manca il cognome) di Vassena e D. Margherita Tenca.

  • \7. VENINI Pietro Francesco di Antonio e Caterina, sposi, nato e battezzato i121 agosto 1643. Padrini: DD. Paolo Emilio Parlaschino e Maddalena CAMPIONI, moglie di Carlo.

    8. VIDARIO Jo Batta di Jo Batta e Giovanna, sposi, nato e battezzato i129 agosto 1643. Padrini: DD. Bartolomeo Panizza di DD. Giulio del Castello di Lierna e D. Antonia moglie, di D. Giorgio Serponti.

    9. ONGANIA Maria Giuditta di Bartolomeo e Giovanna, sposi, nata l'8 e battezzata i110 settembre 1643. Padrini: R. D. Davide Bonanomi e D. Margherita Arrigoni.

    10. BRENTA Jo Antonio di Jo Maria e Maddalena, sposi, nato i17 e battezzato 1'll ottobre 1643. Padrini: Nicola Scotti di Lierna e D. Margherita Tenca.

    11. VITALI Tomaso Domenico di Giorgio e Angela, sposi, nato e battezzato i120 dicembre 1643 dal R. D. Domenico Cattaneo, Prevosto di Perledo, essendo io assente. Padrini: DD. Paolo Mornico e D. Margherita Tenca.

    12. GREPPI Francesco di Giorgio e Violante, sposi, nato e battezzato i112 dicembre 1643 dal sopraddetto Prevosto di Perledo, essendo io assente. Padrini: Simone, domestico di DD. Jo Maria Cella e Caterina Serponti.

    16441. STAMPA Matteo di Jo Batta e Giovanna, sposi, nato e battezzato i127 febbraio 1644, sempre dal M. R. Prevosto di Perledo, essendo io assente. Padrini: Jo Antonio Testori di Olginate e Caterina Greppi, vedova di Marsilio Tenca.

    2. SCANAGATTA Laura Elisabeth di Jo Pietro e Margherita, sposi, nata e battezzata i118 marzo 1644,

    dal M. R. Prevosto di Perledo, essendo io assente.

  • Padrini: Jo Batta Venini di Fiumelatte e Lucrezia Vitali.3. GREPPI Maria Margherita di Francesco e Caterina, sposi, nata i124 e battezzata i125 marzo 1644. Padrini: Jo Maria Brenta e Marta, moglie di Guglielmo Aureggi.

    4. SCANAGATTA Carlo Magno di Jo Batta e Domenica, sposi, nato e battezzato i131 marzo 1644. Padrini: Giovanni CAMPIONI e Margherita, moglie di Pietro Scanagatta.

    5. VENINI Caterina di Bartolomeo e Polissena, sposi, nata i12 e battezzata i13 aprile 1644. Padrini: Giorgio Venini e Isabella, vedova di Baldassarre Venini.

    6. VENINI Cesare di Carlo e Maddalena, sposi, nato i125 e battezzato i127 agosto 1644 dal R. D. Carlo Tenca, con il mio consenso, essendo io assente. Padrini: DD. Paolo Mornico e Francesca Forni, moglie di Giuseppe.

    7. CAMPIONI Carlo Antonio di Gioachimo e Antonia, sposi, nato il 13 e battezzato il 14 settembre 1644 dal R. D. Carlo Tenca, sempre con il mio consenso e per mia assenza. Padrini: Guglielmo Aureggi e Caterina Serponti.

    8. VENINI Tomaso di Battista e Elisabeth sposi, nato e battezzato i128 novembre 1644 dal R. D. Carlo Francesco Sormani, vicecurato. Padrini: Pietro Greppi e Lucia Venini.

    9. CARGANICO Carlo Salvatore di Orazio e Caterina, sposi, nato e battezzato il 19 dicembre 1644 dal M. R. D. Carlo Sormani, vicecurato. Padrini: Jo Batta Scanagatta e Maddalena 'de' Pernicis".

    10. VENINI Francesco di Carlo e Luigia, sposi, nato e battezzato i124 dicembre 1644, dal R. D. Carlo Sormani oblato e vicecurato. Padrini: Pietro Gugiato e Caterina Greppi.

  • 11. GREPPI Maria Lucrezia di Battista e Margherita, sposi, nata e battezzata il 30 ottobre 1644 dal R. D. Carlo Francesco Tenca. Padrini: Pietro Venini e Maria Greppi.

    12. VENINI Giovanna di Giorgio e Elisabeth, sposi, nata e battezzata il 12 novembre 1644 dal Rev. D. Carlo Tenca vicecurato. Padrini: Pietro Antonio Venini e Maddalena Balbiani di Lierna.

    13. VENINI Maria di Andrea e Margherita, sposi, nata e battezzata i117 novembre 1644 da D. Carlo Tenca. Padrini: Giorgio Venini e Elisabeth Venini.

    16451. VITALI Francesco di Giorgio e Elisabeth, sposi, nato e battezzato i115 gennaio 1645 dal R. D. Tenca. Padrini: Jo Pietro Scanagatta e Caterina Carganico.

    2. VENINI Elisabeth di Antonio e Angelica, sposi, nata e battezzata i123 febbraio 1645 dal R. D. Tenca. Padrini: Guglielmo Aureggi e Maddalena CAMPIONI.

    3. VENINI Antonia di Matteo e Lucia, sposi, nata i110 e battezzata 1'll maggio 1645 da me Curato. Padrini: Carlo Venini e Maddalena Brenta, moglie di Jo Maria.

    4. VENINI Margherita di Antonio e Caterina, sposi, nata i14 e battezzata i15 agosto da me Curato. Padrini: Domenico Ongania di Regolo e Margherita, moglie di Pietro Scanagatta.

    5. VITALI Antonio Sisto di Carlo e Elisabeth, sposi, nato e battezzato i16 agosto 1645 da me Curato. Padrini: Jo Maria Brenta e Isabella Venini.

    6. STAMPA Jo Batta di Jo Batta e Giovanna, sposi, nato e battezzato i129 agosto 1645 da me Curato.

  • Padrini: Carlo Venini e Caterina Greppi.7. VITALI Caterina di Giorgio e Angela, sposi, nata e battezzata i130 settembre 1645 da me Curato. Padrini: Pietro CAMPIONI e Marghetita Scanagatta, moglie di Jo Pietro.

    8. QUARTIRONI Ottavio Salvatore di Bartolomeo e Anna, sposi, nato é battezzato il primo ottobre 1645 da me Curato. Padrini: Porfirio Arrigoni e Ginevra Tenca.

    9. FORNI Cesare Francesco di Giuseppe e Francesca, sposi, nato e battezzato i14 ottobre 1645 da me Curato. Padrini: DD. "Thoma" Forni e Antonia CAMPIONI, moglie di Gioachimo.

    10. ONGANIA Veronica di Bartolomeo e Giovanna, sposi, nata e battezzata il 31 ottobre 1645 da me Curato. Padrini: DD. Antonio Rodrigo Tenca e Maddalena CAMPIONI, moglie di Carlo.

    11. VARESI Eleonora Martina Antonina di Bartolomeo e Agnese, sposi, nata il 10 e battezzata il 12 Novembre 1645 da me Curato. Padrini: Porfirio Arrigoni e D. Margherita Serponti.12. VIDARIO Giovanna Prudenza di Jo Batta e Giovanna, sposi, nata il 19 e battezzata i120 Novembre 1645 dal R. D. Marcantonio Serponti su mandato del Vicario Foraneo, essendo io curato, assente. Padrini: Carlo Venini e Margherita Scanagatta

    16461. CAMPODONICO Paola Maria Maddalena di Jo Batta e Maria, sposi genovesi ora dimoranti a Varenna nata e battezzata il 25 gennaio 1646 da me Curato. Padrini: Jo Pietro CAMPIONI e D. Ginevra Tenca.

    2. CARGANICO Elisabeth Maria di Orazio e Caterina, sposi, nata e battezzata i114 febbraio 1646 da me Curato. Padrini: Andrea Venini di Matteo e Caterina Serponti.

    3. GREPPI Francesco di Giorgio e Violante, sposi,

  • nato e battezzato i12 marzo 1646 da me Curato. Padrini: DD. Gaspare Cella e D. Margherita Arrigoni.

    4. VENINI Jo Antonio di Giorgio e Cecilia, sposi,nato e battezzato 1'll marzo 1646 da me Curato. Padrini: DD. Gaspare Cella e Maddalena Carella, abitante in casa del Rev. D. Bartolomeo Carella.

    5. VITALI Elisabeth di Battista e Lucrezia, sposi,nata e battezzato i130 marzo 1646 da me Curato. Padrini: Giorgio Veninie Margherita, moglie di Pietro Scanagatta.

    6. VENINI Giacomo di Carlo e Maddalena, sposi,nato e battezzato i123 aprile 1646 da me Curato.Padrini: DD. Antonio Rodrigo Tenca e D. Ginevra Tenca.

    7. GREPPI Anna di Francesco e Caterina, sposi,nata e battezzata i12 maggio 1646 da me Curato. Padrini: Pietro Antonio Venini e Caterina, moglie di Bartolomeo Ongania.

    8. VENINI Francesco di Jo Batta e Margherita, sposi,nato i16 e battezzato i19 maggio 1646 da me Curato. Padrini: Carlo CAMPIONI e Maddalena Brenta.

    9. VENINI Bernardo di Andrea e Margherita, sposi,nato 1'1 e battezzato i13 agosto 1646 da me Curato. Padrini: Giacomo Arrigoni e Maddalena, moglie di Carlo Venini.

    10. CAMPIONI Costanza di Jo Maria ed Elisabeth, sposi,nata il 12 e battezzata il 16 settembre 1646 da me Curato. Padrini: Carlo Venini e Maddalena CAMPIONI.

    11. ONGANIA Giovanna di Bartolomeo e Caterina, sposi, nata e battezzata il 14 ottobre 1646. Padrini: Carlo CAMPIONI e Agnese Varesi.

    12. SCOTTI Jo Maria di Giuseppe e Laura, sposi,nato e battezzato i19 novembre 1646 da me Curato. Padrini: Jo Pietro Scanagatta e Ginevra Tenca.

    13. VENINI (de Veninijs*) Marta di Bartolomeo e Polissena, sposi, nato e battezzato i120 dicembre 1646 da me Curato.

  • Padrini: Giorgio CAMPIONI e Maddalena Carella.

    16471. VENINI Caterina Teresa di Carlo e Luigia, sposi,

    nata e battezzata il 2 gennaio 1647 da me Curato. Padrini: Pietro Scanagatta e Maddalena CAMPIONI.

    2. CAMPIONI Quintilia Maria di Gioachimo e Antonia, sposi, nata e battezzata i127 gennaio 1647 da me Curato. Padrini: Francesco e Francesca CAMPIONI, fratelli.

    3. VENINI Pietro Francesco di Giorgio e Elisabeth, sposi di Fiumelatte, nato e battezzato i122 febbraio 1647 da me Curato. Padrini: Carlo Venini e Irene Scotti.In Visitatione personali

    Em.mi D. Card.lis MONTI nostri Archiep. approbamus, - firma illeggibile

    die 16 maij 1647 - Andreas Cerrutus Not. Visit.

    4. VENINI Elisabeth Teresa di Pietro e Maria, sposi di Fiumelatte, nata e battezzata i12 giugno 1647 da me Curato. Padrini: Jo Maria Brenta e Maddalena CAMPIONI.

    5. SCANAGATTA Federico di Jo Batta e Domenica, sposi,nato e battezzato i120 giugno 1647.Padrini: DD. Giacomo Arrigoni e D. Ginevra Tenca.

    6. VITALI Caterina Teresa di Carlo e Elisabeth, sposi, nata e battezzata i19 agosto 1647 da me Curato. Padrini: Jo Pietro Scanagatta e Maddalena, moglie di Carlo CAMPIONI.

    7. GREPPI Jo Francesco di Pietro e di Calidonia, sposi,nato e battezzato i124 agosto 1647 da me Curato. Padrini: Pietro Antonio Venini e Marta, moglie di Guglielmo Aureggi.

    8. CALVASINA Baldassarre di Nicola e Giulia, sposi,nato e battezzato 1' 8 settembre 1647 da me Curato.Padrini: Carlo Scotti e Marta, moglie di Guglielmo Aureggi.

    9. VITALI Nicola di Giorgio e Elisabeth, sposi,

  • nato e battezzato i110 settembre 1647 da me Curato. Padrini: Pier Giorgio CAMPIONI e Agnese, moglie di Bartolomeo Varesi.

    10. VENINI Drusiana Margherita di Carlo e Maddalena, sposi, nata e battezzata i115 settembre 1647 da me Curato. Padrini: DD. Paolo Emilio Parlaschino e D. Calidonia, figlia di DD. Giorgio Serponti.

    1L VENINI Angela Elisabeth di Jo Antonio e Caterina, sposi, nata e battezzata i118 settembre 1647 da me Curato. Padrini: Pietro Venini di Fiumelatte e Margherita Venini, figlia di Jo Pietro.

    12. SERPONTI Febronia Elisabeth di DD. Giorgio,segretario regio dello Stato e D. Antonia, sposi,nata i116 e battezzata i121 ottobre 1647 da me Curato. Padrini: il causidico, DD. Emilio Arrigonie D. Margherita Tenca, moglie di DD. Jo Batta Tenca.

    13. SERPONTI Isabella di DD. Bernardo e di Elisabeth, sposi,nata i14 e battezzata l'8 novembre 1647 da me Curato. Padrini: DD. Antonio Arrigonie D. Antonia Serponti, moglie di DD. Giorgio Serponti.

    14. PENNA Margherita di Antonio e Oliva, sposi,di Brenna (Brennij*) e ora dimoranti in località Vedrignano della cura di Varenna, nata i114 e battezzata i115 Novembre 1647 da me Curato. Padrini: Francesco CAMPIONI e D. Ginevra Tenca.

    1648

    1. STAMPA Stefano Decio di Jo Batta e Laura, sposi,nato e battezzato i12 gennaio 1648 da me Curato. Padrini: DD. Paolo Mornico e D. Giovanna, figlia di DD. Jo Batta Tenca.

    2. GREPPI Giulia di Francesco e Caterina, sposi,nata e battezzata i110 febbraio 1648 da me Curato. Padrini: Andrea Venini e Luigia, moglie di Carlo Venini.

    3. CARNIA Ludovica Drusilia di Giuseppe e Francesca, sposi,

  • nata i115 e battezzata il 16 marzo 1648 da me Curato. Padrini: Giorgio CAMPIONI e Fulvia, moglie di Nicola Calvasina di Varenna.

    4. VITALI Margherita Maddalena di Giorgio e Angela, sposi,nata e battezzata il 15 aprile 1648 da me Curato.Padrini: DD. Jo Antonio Arrigoni e D. Margherita Tenca.

    5. CAMPODONICO Francesca Maria di Jo Batta e Maria, sposi,genovesi, ma ora dimoranti in Varenna in casa dell'Ill.mo DD. Giorgio Serponti,nata e battezzata i122 aprile 1648 da me Curato.Padrini: DD. Valeriano Serponti e D. Margherita Tenca.

    6. VIDARIO Angela di Jo Batta e Giovanna, sposi,nata e battezzata il 25 aprile 1648 da me Curato. Padrini: DD. Jo Antonio Serponti e D. Ginevra Tenca.

    7. CARGANICO Maria Domenica di Orazio e Caterina, sposi, nata e battezzata i126 aprile 1648 da me Curato. Padrini: Jo Batta Venini e Marta Aureggi.

    8. VENINI Giorgio di Matteo e Lucia, sposi,nato e battezzato il 12 maggio 1648 da me Curato. Padrini: Pietro Venini di Matteo e Caterina Venini.

    9. VENINI Giuseppe Ludovico di Antonio e Angelica, sposi, nato e battezzato i125 agosto 1648 da me Curato. Padrini: Simeone (?) Brenta e Margherita Venini, figlia di Jo Pietro.

    10. BRENTA (de' Brentis*) Jo Batta Ludovico di Francescoe Angela, sposi, nato e battezzato i125 agosto 1648. Padrini: Carlo CAMPIONI e Margherita fu Francesco Scotti.

    11. CALVASINA Marta di Nicola e Fulvia, sposi,nata e battezzata 1' 11 settembre 1648 da me Curato. Padrini: DD. Antonio Arrigoni e Francesca, moglie di Giuseppe Forni.

    12. VENINI Elisabeth di Francesco e Maddalena, sposi,nata i122 e battezzata i123 settembre 1648 da me Curato. Padrini: Pietro Antonio Venini e Maddalena Carella (Carelia*) de' Rescaldina,

  • ora dimorante a Varenna.

    13. VARESI Francesca Maddalena di Bartolomeo e Agnese, sposi, nata e battezzata i119 novembre 1648 da me Curato. Padrini: DD. Giorgio Serponti, "Regio Secretario Status Ml.ni" e D. Margherita Tenca.

    14. VITALI Lucia di Battista e Lucrezia, sposi, nata e battezzata (?) dicembre 1648 da me Curato. Padrini. Battista Pensa, "scarpellino " e Caterina Scanagatta.

    16491. CALVASINA Giovanna di Francesco e, Angela CAMPIONI, sposi, nata e battezzata i13 gennaio 1649 da me Curato. Padrini: DD. Giacomo Arrigoni e D. Margherita Tenca, moglie di Jo Batta.

    2. CAMPIONI Margherita Genoveffa (Gineviepha*) di Gioachimo e Antonia, sposi, nata e battezzata i130 gennaio 1649 da me Curato. Padrini: Andrea Forni e Fulvia Calvasina, moglie di Nicolao Calvasina.

    A questo punto c'è uno spazio di circa un quarto di pagina e poi la scrittura riprende a partire dal mese di Agosto con la firma di Don Carlo Gorio e non più di Don Orazio Varesi; sembra strano che nel frattentpo non ci siano state nascite; si deve ritenere come piu plausibile che il dovere della trascrizione dei dati fosse strettamente legato all'ufficio di Curato. Solo così si può giustificare una negligenza nella trascrizione anagrafica che per i nostri tempi sarebbe intperdonabile.Così, il nuovo Curato usa la numerazione cronologica successiva e non più quella annuale, forse per rammentare a sè il numero dei parrocchiani battezzati durante il suo ministero; noi rispetteremo questa nunterazione riportandola a margine della trascrizione di ogni battesimo.Così pure non si usa più il termine nobiliare di "Don" o di "Donna", ma quello di "Ms." e "M.a'; Messere e Madonna.

    3. VENINI Anna Margherita di Ms. Carlo e di M.a Maddalena, sua legittima moglie, nata i128 e battezzata i129 agosto 1649 da me Curato.

  • Padrini: Domenico Arrigoni di Vezio (Veccio*) e Margherita Scotti di Varenna (1)

    4. VENINI Francesco di Giovan Pietro e Maria, sua moglie, di "Fiume latte",nato i122 e battezzato i124 ottobre 1649 da me Curato. Padrini: Francesco Mazza e Margherita Venini, entrambi di Varenna. (2)

    5. CAVALLI Giovanni di Martino e Margherita, sua moglie,nato i17 e battezzato l'8 novembre 1649 da me Curato. Padrini: Giovanni Serpónti ed Elisabetta Serponti, tutti di Varenna. (3)

    6. SCANAGATTA Giorgio Francesco di Gio. Pietroe Margherita Venini, sua moglie,nato i17 e battezzato l'8 novembre 1649 da me Curato P. Carlo Gorio.Padrini: Gio Batta Scanagatta e Caterina Mazza, tutti di Varenna. (4)

    1650

    1. VENINI Domenico Santo di Andrea e Margherita, sua moglie, di "Fiume Latteo",nato i17 e battezzato l'8 febbraio 1650 da me Curato. Padrini: Santo Cella e Margherita Arrigoni, tutti di Varenna. (5)

    2. SCANAGATTA Caterina di Gio Batta e Domenica sua moglie, di Varenna, nata i112 e battezzata i114 febbraio da P. Carlo Tenca. Padrini: Gio Pietro Scanagatta e Isabella Conca di Fiume Latteo; mentre io ero assente. (6)

    3. GREPPI Stefano di Francesco e Caterina, sua moglie, di Fiume Latteo, nato il 14 e battezzato il 15 luglio 1650 da me Curato. Padrini: Pietro Venini e Calidonia Greppi di Varenna. (7)

    4. SCOTTI Francesco di Ms. Carlo e M.a Angela Tenca (Cfr pag. 44), nato i114 e battezzato i115 agosto 1650 da me Curato. Padrini: Sig. Giacomo Arrigoni e M.a Laura Venini,

  • tutti di Varenna. (8)

    5. VITALI Caterina di Giorgio e Elisabetta, sua moglie,nata i112 e battezzata i119 novembre 1650 dal Prevosto Cattaneo di Perledo.Padrini: Ms. Giorgio CAMPIONI e M.a Maddalena CAMPIONI, tutti di Varenna. (9)

    16511. GREPPI Carlo Andrea di Pietro e di Calidonia, sua moglie, di Pino, nato e

    battezzato i110 febbraio 1651, da me Curato, Padrini: M. Carlo CAMPIONI e M. Margherita Gorio, ambedue di Varenna. (10)

    2. VENINI Marcantonio di Carlo e di Maddalena, sua moglie,di Varenna, nato il 10 e battezzato 1'll febbraio 1651. Padrini: il Sig. Alessandro Colleoni di S. Gervasio e la Sig. Caterina Mazza di Varenna.

    Don Carlo Gorio. (11)

    3. STAMPA Giovanni Benedetto di Gio Batta e Giovanna, sua moglie, nato i121 e battezzato i123 marzo 1651. Padrini: il Sig. Antonio Testori di Olginate e Caterina Mazza di Varenna. (12)

    4. VENINI Francesco di Gio Antonio detto Migazzae Caterina, sua moglie, di Varenna,nato i125 e battezzato i126 marzo 1651 da me Curato. Padrini: Pietro Antonio Venini di Fiumelatte e Marta Aureggi di Varenna. (13)

    5. CALVASINA Maria Diamante di Ms. Nicolò e di M.a Julia, sua moglie, nata e battezzata i16 aprile 1651. Padrini: Ms. Joachimo Campione e M.a Margherita Gorio, tutti di Varenna. (14)

    6. CAMPIONI Gio Batta Gioseffo di Francesco e Angela, sua moglie, nato i119 e battezzato i120 maggio 1651 da me Curato. Padrini: Sig. Carlo Scotti e la Sig. Ginevra Tenca, tutti di Varenna. (15)

    7. BELLOTTO Giovanna di Carlo e Giacomina, sua moglie,

  • nata i14 e battezzata il 5 luglio 1651 dal Rev. P. Carlo Tenca Cappellano, mio coadiutore. Padrini: Lattanzio Tenca e Maddalena Venini di Varenna (16)

    8. VENINI Costanza Margherita di Bartolomeo di Fiumelatte e di Polissena, sua moglie, nata i131 agosto e battezzata il primo settembre 1651 da me Curato Padrini: Carlo Venini di Fiumelatte e Maddalena CAMPIONI di Varenna. (17)

    9. CAVALLI Marta Maria di Martino e di Margherita, sua moglie, nata il 16 e battezzata il 18 ottobre 1651 da me Curato. Padrini: Sig. Valeriano Serponti e Maddalena Venini di Varenna. (18)

    10. VENINI Margherita di Francesco e Maddalena, sua moglie, di Fiume Latteo, nata l'8 e battezzata il 9 novembre 1651 da me Curato. Padrini: Ms. Giorgio CAMPIONI e M.a Maddalena Venini, ambedue di Varenna. (19)

    11. GORIO Carlo Donato di Ms. Francesco e di M.a Margherita Venini, sua moglie, entrambi di Varenna, nato il 14 alle ore 18 e battezzato i115 novembre 1651 da me Curato. Padrini: Bartolomeo Festorazzi di Perledo e la Sig. Bianca Mornico del Monastero di Varenna. (20)

    1652VENINI Marta di Carlo e di "Aloisia", sua moglie, di Fiume Latteo, nata i124 e battezzata i125 gennaio 1652 da me Curato. Padrini: Bartolomeo Ongania di Varenna e Isabella Venini di Fiume Latteo. (21)

    2. VENINI Francesco di Matteo e Lucia (Lusia*), sua moglie, di Fiume Latteo, nato i110 e battezzato 1' 11 febbraio 1652 da me Curato. Padrini: Jo Pietro CAMPIONI e Maddalena Venini, entrambi di Varenna. (22)

  • 3. BRENTA Margherita Caterina di Francesco e Angela, sua moglie, nata il 12 e battezzata i113 febbraio 1652. Padrini: Carlantonio Venini e Ginevra Tenca di Varenna. (23)

    4. ONGANIA Giovanna di Bartolomeo e Caterina, sua moglie,nata i120 e battezzata i121 marzo 1652 da me Curato. Padrini: Carlo Scotti e Caterina Mazza, tutti di Varenna. (24)

    A questo punto viene stranamente ritrascritto l'atto di Battesimo di Giovanna Belotto, già registrato sopra, a tempo debito.

    5 VENINI Bartolomeo di Giorgio detto Toninoe di Elisabetta, sua moglie, di Fiumelatteo, nato il 13 e battezzato il 14 aprile 1652da me Prete Carlo Gorio, Curato di Varenna. Padrini: Giovanni Cariboni di Bellano e Margherita Arrigoni di Varenna. (25)

    6. PENSA Domenico di Carlo e di Lucia (Lutia*), sua moglie, di Fiumelatteo,

    nata e battezzata i128 aprile 1652 da me Curato. Padrini: Pietro Venini di Fiumelatteo e Maria Arrigoni di Varenna. (26)

    7. CAMPIONI Gioseffo Basiliodi Ms. Gioachimo e di M.a Antonia, sua moglie,nato il 14 e battezzato il 16 giugno 1652 da me Curato. Padrini: Sig: Giacomo Arrigoni e la Sig. Caterina Mazza, tutti di Varenna. (27)

    8. CARGANICO Anna Maria di Orazio e di Caterina, sua moglie, di Pino, cura di Varenna, nata i112 e battezzata il 19 giugno 1652 da me Curato. Padrini: Pietro Scanagatta di Varenna e Isabella Venini di Fiumelatte. (28)9. VENINI Giorgio di Pietro e Margherita, sua moglie, di Fiumelatte, nato i125 e battezzato il 26 ottobre 1652 da me Curato. Padrini: Pietro Antonio di Fiume Latteo e Anna Maria CAMPIONI di Varenna. (29)

    10. VITALI Margherita di Alessandro e di Angela, sua moglie,

  • nato e battezzato il 14 novembre 1652 da me Curato. Padrini: Ms. Giorgio CAMPIONI e Caterina Forni. (30)

    11. VENINI Silvestro Gregoriodi Ms. Carlo e di M.a Maddalena, sua moglie, di Varenna nato i120 e battezzato i121 novembre 1652 da me Curato. Padrini: Evangelista Arrigoni di Perledo e Maddalena Scotti di Tondello. (31)

    12. MORNICO Camilla di Sig. Paolo e Sig. Bianca sua moglie, del Monastero nata i13 e battezzata i14 dicembre 1652 da me Curato. Padrini: Carlo Mornico di Cortenova e Ginevra Tenca di Varenna. (32)

    13. SALA Carlo Gioseffo di Gioseffo e Delia sua moglie,nato i16 e battezzato l'8 dicembre 1652 da me Curato. Padrini: Giacomo Arrigoni e Ginevra Tenca, tutti di Varenna. (33)

    14. STAMPA Carlo di Ms. Gio Batta e M.a Giovanna, sua moglie, nato i114 e battezzato i115 dicembre 1652 da me Curato. Padrini: Paolo Cariboni di Bellano e Laura Venini di Varenna. (34)15. SCANAGATTA Giorgio Antonio di Ms. Gio Batta e Domenica, sua moglie, nato il 18 e battezzato il 20 dicembre 1652. Padrini: Gio. Pietro Scanagatta e Maria Albana, tutti di Varenna. (35)

    16531. GORIO Pietro Antonio Domenico

    di Ms. Francesco e M.a Margherita, sua moglie, nato i123 e battezzato i125 febbraio 1653,dal Sig. Prevosto di Perledo, di mia commissione. Padrini: Carlo CAMPIONI di Varenna ed Elisabetta Panizza di Lierna. (36)

    2. CALVASINA Angela di Ms. Nicolò e M.a Julia, sua mog'•ie, nata i127 febbraio e battezzata il primo marzo 1653 da me Curato. Padrini: Andrea Forni e Francesca CAMPIONI

  • di Varenna. (37)

    3. BELLOTTO Maria di Carlo e Giacomina, sua moglie,abitanti al Vedrignano, cura di Varennanata e battezzata i16 marzo 1653 da me Curato. Padrini: Bartolomeo Panizza del Castello di Lierna e la Sig. Marta Tenca di Varenna. (38)

    4. SCOTTI Andrea Bernardo di Giuseppe e di Laura, sua moglie, nato e battezzato i19 marzo 1653 da me Curato. Padrini: Giacomo Arrigoni e Ginevra Tenca, tutti di Varenna. (39)

    5. CAMPIONI Pietro Antonio di Francesco e di Angela, sua moglie nato il 13 e battezzato i114 marzo 1653 da me Curato. Padrini: Carlo Venini e Drusiana Arrigoni, tutti di Varenna. (40)

    6. VENINI Francesco di Matteo e Lucia, sua moglie, di Fiumelatte, nato i129 e battezzato i130 marzo 1653 da me Curato. Padrini: Gio Batta Scanagatta ed Elisabetta CAMPIONI di Varenna. (41)

    7. GREPPI Giorgio Antonio di Battista e di Margherita, sua moglie, di Pino, nato i14 e battezzato i15 aprile 1653 da me Curato. Padrini: Carlo Venini e Francesca Forni, di Varenna. (42)8. CAVALLI Carlo di Martino e di Margherita, sua moglie, di Varenna, nato e battezzato i120 maggio dal Prevosto di Perledo in mia assenza. Padrini: Carlo Coccio di Bregno e Maddalena Sgarella di Varenna. (43)

    9. SCANAGATTA Caterina di Jo Pietro e di Margherita, sua moglie, nata il 19 e battezzata i122 maggio 1653 da me Curato. Padrini: Giacomo Arrigoni e Elena CAMPIONI, tutti di Varenna. (44)

    10. GREPPI Elisabetta di Pietro e Calidonia, sua moglie, di Pino, nata il 13 e battezzata i114 luglio 1653 da me Curato. Padrini: Ms. Pietro Scanagatta e M.a Maria Arrigoni, tutti di Varenna. (45)

    11. VITALI Marta di Giorgio ed Elisabetta, sua moglie,

  • nata i130 e battezzata i131 agosto 1653da me Domenico Cattaneo, Prevosto di Perledo in assenza del M. Rev. Sig. Curato. Padrini: Carlo CAMPIONI e Ginevra Tenca, tutti e due di Varenna. (46)

    12. FORNI Ginevra Antonia di Giuseppe e di Francesca, sua moglie, nata i17 e battezzata i19 novembre 1653 da me Curato. Padrini: Giorgio CAMPIONI e Clara CAMPIONI, tutti di Varenna. (47)

    13. MORNICO Antonio Alfonso Lelio di Paolo e Bianca, sua consorte, nato il 17 e battezzato il 19 dicembre 1653 da me Curato. Padrini: Gabrio Pino di Mandello e Caterina Mazza di Varenna. (48)

    1654

    1. VENINI Carlo di Andrea e Margherita, sua moglie, di Fiumelatte, nato e battezzato il 13 gennaio 1654 da me Curato. Padrini: Pietro Venini di Fiumelatte e Laura Venini di Varenna. (49)

    2. CAMPIONI Giovanni Vincenzodi Gioachimo e di Antonia, sua legittima moglie,nato 1' 11 e batttezzato i112 febbraio 1654 da me Curato. Padrini: Carlo CAMPIONI e Giovanna Tenca di Varenna. (50)

    3. BRENTA Maria Elisabetta di Francesco e di Angela, sua moglie, nata i120 e battezzata i121 febbraio 1654 da me Curato. Padrini: M. Gio Pietro CAMPIONI e M. Maddalena Sgarella, tutti di Varenna. (51)

    4. VENINI Elisabetta di Pietro e Margherita, sua moglie, di Fiumelatte, nata e battezzata i124 marzo 1654 da me Curato. Padrini: Antonio Venini e Margherita Scanagatta, entrambi di Varenna. (52)5. VITALI Lucrezia di Carlo ed Elisabetta, sua moglie, di Varenna, nata e battezzata i123 maggio 1654 da me Curato. Padrini: Antonio Venini e Maddalena Sgarella, tutti di Varenna. (53)

  • 6. VITALI Gio Batta, nato d'un medesimo parto. Padrini: sono gli stessi di cui sopra. (54)

    7. VENINI Margherita di Andrea e Caterina, di Fiumelatte, nata i15 e battezzata i16 giugno 1654,

    da Don Domenico Cattaneo, Prevosto di Perledo, per l'assenza del Curato. Padrini: Giorgio CAMPIONI e Maddalena Sgarella, ambedue di Varenna. (55)

    Per decreto dell'Ill.mo e Rev.mo Signor Arcivescovo nella riunione dei Vicari Foranei, appena tenuta,si è stabilito che per il futuro si tenga questo schema:1654.1130 Giugno è stato battezzato da me, Don Carlo Gorio, Curato di Varenna,

    8. VENINI Pietro Giorgio di Giorgio e di Elisabetta, sua moglie, di Fiumelatte, nato ieri. Padrini: Paolo Mornico di Monastero

    e Caterina Scotti di Varenna. (56)

    1654.1129 agosto, è stato battezzato9. VENINI Matteo di Maddalena, moglie di Francesco, di Fiumelatte da me

    infrascritto, Domenico Cattaneo, Prevosto di Perledo, in assenza del Sig. Curato.Padrini: Carlo CAMPIONI e Caterina Venini, tutti di Varenna. (57)

    1654. L' 8 ottobre è stata battezzata10. VENINI Caterina di Ms. Carlo e M.a Maddalena, sua moglie, di Varenna, nata i17 e battezzata dal Sig. Don Marcantonio Serponti. Padrini: Valeriano Serponti e Caterina Scotti. (58)

    1654. I120 ottobre, nata i11711. PENSA Caterina di Carlo e di Lucia, sua moglie, di Fiumelatte, fu battezzata dal Sig. Marcantonio Serponti, per ordine del Sig. Vicario foraneo, in mia assenza. Padrini: Matteo Venini e Caterina Greppi. (59)

    1654.1115 novembre, nata i11412. VENINI Caterina di Carlo e di Luigia, di Fiumelatte, è stata battezzata da me Curato. Padrini: Francesco Brenta

  • e Elena CAMPIONI di Varenna. (60)

    1655 1655 L' 8 gennaio, è stata battezzata da me Curato una figliola nata i1 6 gennaio dal Sig. Paolo Mornico e dalla Sig. Bianca, sua moglie, di Varenna, alla quale fu posto il nome di

    1. MORNICO Maddalena Smeralda.Padrini: il Sig. Bartolomeo Romanò di Pra' San Pietro e la Sig. Elisabetta Panizza del Castello di Lierna. (61)1655. I15 febbraio è stato battezzato un figliolo,nato il primo febbraio da Francesco e Margherita, sua moglie, al quale è stato posto il nome di

    2. GORIO Giovanni Baldassarre. Padrini: Augusto Serponti e Drusiana Arrigoni, tutti di Varenna. (62)

    1655. I121 febbraio è stato battezzato da me Curato, un figlio di Orazio e Caterina, sua moglie, di Pino, al quale è stato posto il nome di

    3. CARGANICO Carlo Antonio Padrini: Agostino Scanagatta e Maddalena Venini, di Varenna. (63)

    1655.1125 febbraio è nato e fu battezzato da Don Marcantonio Serponti, un figlio di Francesco e Giovanna, sua moglie, di Varenna, al quale è stato posto il nome di

    4. CAMPIONI Bartolomeo Maria.Padrini: Giorgio CAMPIONI e Laura Venini di Varenna. (64)

    1655. L' 8 agosto è nata ed stata battezzata da me CuratoVITALI Marta di Giorgio e di Elisabetta, sua moglie, di Varenna. Padrini: Bartolomeo Ongania e Elena CAMPIONI di Varenna. (65)

    1655. il 24 settembre sono state battezzate due creature 6. CALVASINA Maria7. CALVASINA + di Ms. Nicolò e di M.a Fulvia, sua moglie,

  • l'una con le debite solennità e l'altra, in casa, per necessità, dalla commadre che fu la Sig. Caterina Serponti ed il padrino Bartolomeo Quartironi di Varenna. (64) Non c'e il nome della seconda creatura, ma vi compare una croce; si presume quindi che sia morta e che il Parroco non abbia ritenuto opportuna la trascrizione del nome, oppure si la dimenticato. Pure la numerazione viene sfasata dal momento che si ritoma al numero 64; tanto può fare la commozione ...o la distrazione!

    1655. Il 10 novembre, nata i19 è stata battezzata da me Curato una bambina7. BELLOTTO Aurelia Diana di Carlo e Giacomina, sua moglie del Vedrignano. Padrini: Agostino Scanagatta di Varenna e Diana del Castello di Lierna. (65)

    1656 1656. Il primo gennaio è stato battezzato un bambino 1. AUREGGI Giorgio di Carlo e Elisabetta, sua moglie. Padrino: Giorgio CAMPIONI. (66)

    1656.1119 gennaio è nato e fu battezzato2. CAMPIONI Pietro Giuseppe di Gioachimo e di Antonia, sua moglie. Padrini: Gio Batta Stampa di Varenna e Margherita Venini di Lierna. (67)

    1656. il 10 febbraio è stata battezzata, nata i1 9 3. VENINI Maria Maddalena di Bartolomeo e di Polissena, sua moglie, di Pino. Padrini: Giorgio Venini di Fiumelatte e Margherita Greppi di Pino, cura di Varenna. (68)

    1656. Il primo marzo è stato battezzato, nato i1294. FORNI Andrea Tomaso di Giuseppe e Francesca, sua moglie. Padrini: Augusto Serponti e Antonia CAMPIONI di Varenna. (69)

    1656. L' 11 maggio, nato i110, è stato battezzato5. VENINI Gio Batta di Pietro e Margherita, sua moglie, di Fiume Latte.

  • Padrini: Giorgio Venini ed Elisabetta Venini di Fiume Latteo. (70)

    1656. I14 giugno è nato e fu battezzatoda me Prete Carlo Gorio, Curato di Varenna,

    6. PENSA Tomaso di Carlo e di Lucia, sua moglie, di Fiume latte. Padrini: Carlo Scanagatta di Varenna e Caterina Venini di Francesco detto del Pedrino di Fiume latte. (71)

    1656.1116 giugno è nato e fu battezzato7. GREPPI Giovanni Francesco

    di Pietro e di Calidonia, sua moglie, di Varenna Padrini: Lattanzio Tenca di Varenna e Isabella Venini di Fiume latteo. (72)

    1656. I118 giugno, nato il 16, è stato battezzato ,8. VENINI Carlo Antonio di Carlo e di Maddalena, sua moglie. Padrini: Lattanzio Tenca e Drusiana Arrigoni, tutti di Varenna. (73)

    1656. I129 giugno, nato i127, è stato battezzato dal Prevosto di Perledo in assenza del Sig. Curato

    9. CAMPIONI Antonio Francesco di Carlo e di Elena sua moglie. Padrini: Gabriele Mezzera di Bellano e Margherita Arrigoni di Varenna. (74)

    1656. I13 agosto, nato il primo agosto, è stato battezzato da me D. Domenico Cattaneo, Prevosto di Perledo, in assenza del Curato

    10. MORNICO Alfonso Antonio di Paolo e Bianca, sua moglie del loco del Monastero.Padrini: il Sig. fisico Nicolò di Gerardodi Dongo della Diocesi di Comoe la Sig. Margherita Arrigoni di Varenna. (75)

    1656. I130 agosto, nata i127, è stata battezzata11. SALA Francesca Innocenza di Gioseffo e di Delia, sua moglie. Padrini: Lattanzio Tenca e Caterina Mazza tutti di Varenna. (76)

    1656. I19 ottobre è nata ed è stata battezzatadalla commadre in casa per necessità

    12. STAMPA Caterina di Gio Batta e di Giovanna, sua moglie, di Varenna.

  • Padrini: Carlo CAMPIONI e Margherita Tenca. (77)

    1656 die X mensis octobris Per Ill.mus et Rev.mus D. D. Aurelius Boldonus Sacrae Theologiae Doctor e Prothon. Ap.licus Praepositus Ecclesiae S. Stefani in Brolij Med. et quintae regionis visitator in eius personali visitatione habita in Eccles. Paroec. vidit et approbavit. Aurelius Boldonus visit. Pr. Franciscus Moltenus not.

    1656. Il 18 novembre, nato i117, è stato battezzato da P. Marcantonio Serponti per ordine del Sig. Vicario Foraneo

    13. VENINI Giorgio di Carlo e Luigia sua moglie.Padrini: Francesco Venini e Maddalena Sgarella, tutti di Varenna. (78)

    16571657. I122 gennaio, nata i121

    1. CAMPIONI Giovanna Emilia di Ms. Francesco e di Angela, sposi fu battezzata da me P. Andrea Ambrosoni, Curato attuale (moderno*). Padrini: Augusto Serponti e Caterina Mazza.

    1657.115 febbraio, nata i14, fu battezzata 2. CARGANICO Marta Maria di Orazio e Caterina, sposi. Il compare fu (nome illeggibile) Venini.

    1657. Il 10 febbraio, nata oggi3. FORNI Caterina di Giuseppe e Francesca, sposi,

    battezzata necessariamente in casa da Antonia CAMPIONI fu portata alla Chiesa e da me Curato Ambrosoni furono "agionte le S. Cerimonie della S. Chiesa". Il Padrino fu Giorgio Venini.

    1657. I110 febbraio, "nata die ut supra" 4. FORNI Margherita di Giuseppe e Francesca,

    fu battezzata in casa da me Curato Ambrosoni per necessità, poi, portata alla Chiesa,

  • "le furono agionte le cerimonie de' Sacri Olij". Il Padrino fu Giorgio Venini.

    1657. Lunedì 6 marzo5. MATTEI Giovanna di Andrea e Caterina, sposi, fu da me Curato Ambrosoni

    battezzata. Il Padrino fu Augusto Serponti.

    1657. Lunedì 7 maggio6. CAVALLI Giovanna di Martino e Margherita, sposi, oggi, fu da me Curato

    Ambrosoni battezzata. Il Padrino fu Bartolomeo Ongania.

    1657. I17 maggio7. CALVASINA Baldassarre di Ms. Nicolao e di M.a Fulvia, sposi, nato oggi, fu da me

    Curato Ambrosoni battezzato. Padrini: Agostino Scanagatta e Laura Venini.

    1657.114 giugno8. BRENTA Andrea di Francesco e di Angela, sposi,

    oggi fu da me Curato Ambrosoni battezzato. Padrini: Ms. Carlo Arrigoni con la Sig. Ginevra.

    1657. I120 giugno, nata i1199. VENINI Elisabetta di Matteo e Lucia, sposi,

    è stata battezzata da Don Domenico Cattaneo, Prevosto di Perledo, in assenza del Sig. Curato. Padrini: Gio Batta Stampa e Marta Aureggi, tutti di Varenna.

    1657. L’ 8 ottobre, nato il 710. VENINI Pietro di Francesco “storno” e Maddalena, sposi, fu da me Curato Ambrosoni battezato. Il padrino fu Francesco Venini.

    1657. il 24 ottobre, mercoledi11. VENINI Giorgio Pietro di Giorgio detto Tonino e di elisabetta, sposi, nato ieri, fu da me Curato Ambrosoni battezato. Il padrino fu Ms Pietro Paolo Arrigoni.

    1657. il 30 ottobre, martedi,12. VITALI Giovanna di Giorgio e di Angela, sposi, fu da me Curato Ambrosoni battezata. Padrini: Gio Pietro Scanagatta e Lucrezia Vitali

  • 16581658. I128 febbraio

    1. CAMPIONI Bernardo di Ms. Gioachimo e di M.a Antonia, sposi, fu da me Curato Ambrosoni battezzato. Il "compatre" fu Giuseppe Forni. (13)

    1658.1122 marzo2. AUREGGI Marta di Carlo e di Elisabetta, sposi,

    nata ieri, fu da me Curato Ambrosoni battezzata. Il Padrino fu il Sig. Gio Batta Stampa. (14)

    1658. I123 marzo3. SCANAGATTA Tomaso Salvatore di Gio Batta e Domenica, sposi, nato oggi, fu da me Curato Ambrosoni