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Le battaglie per il futuro di Internet Paolo Costa Università di Pavia Comunicazione Innovazione Multimedialità Anno Accademico 2012-2013

Le battaglie per il futuro di Internet 05

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Tollerare i pirati (corso di Comunicazione Digitale e Multimediale, Università di Pavia, a.a. 2012-2013)

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Page 1: Le battaglie per il futuro di Internet 05

Le battaglie per il futuro di Internet

Paolo Costa

Università di Pavia Comunicazione

Innovazione Multimedialità

Anno Accademico 2012-2013

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TOLLERARE I PIRATI 5a lezione

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IL MONITO DEL PADRE DEL WEB

Totalitarian governments aren’t the only ones violating the network rights of their citizens. « »

Tim Berners-Lee

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DUBBI E APORIE DELL’OCCIDENTE

Come aiutare le rivoluzioni online senza favorire l’uso di Internet da parte del crimine organizzato?

È possibile sostenere il libero accesso a Internet all’estero, ma non la neutralità della Rete in casa?

Come conciliare diritti individuali, sicurezza nazionale e grandi interessi economici?

Si può, in definitiva, essere aperti e chiusi a seconda delle situazioni, senza fare scelte precise?

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Dalla «freedom agenda» di Bush alla «Internet freedom agenda»

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IL MESSAGGIO DI HILLARY CLINTON

Il 21 gennaio 2010, in uno storico intervento al Newseum di Washington (*), la Clinton ha fissato i termini dell’impegno USA per la libertà online

Cardine del suo discorso è il principio della «freedom to connect», da difendere in ogni parte del mondo anche con politiche attive

Più cauto è l’approccio per quanto riguarda il diritto all’anonimato («anonymous speech»), poco amato dalle corporation come Google e Facebook (*) www.foreignpolicy.com/articles/2010/01/21/internet_freedom?page=full

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CIÒ CHE LA CLINTON NON DICE

È molto facile difendere la libertà in Rete dei cittadini iraniani, siriani o birmani

È più difficile alzare la voce quando i diritti online sono violati in Bahrein o in Cina

Ancora più difficile gestire le contraddizioni interne, che nascono nelle «zone di faglia»

Si veda anche Internet Rights and Wrongs: Choices & Challanges in a Networked World, intervento di Hillary Clinton alla George Washington University del 15 feb. 2011: http://www.state.gov/secretary/rm/2011/02/156619.htm

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Alec Ross: «Non perseguiamo obiettivi politici o strategici»

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LE MISURE DELLA LIBERTÀ ONLINE

Diritto di accesso

Posso accedere alla Rete?

In che misura l’accesso mi è garantito attivamente?

Diritto di espressione

Esistono limiti alla diffusione di contenuti in Internet?

Quali sono i contenuti vietati?

Diritto di movimento

La mia attività in Rete è sorvegliata? Da parte di chi?

Alcuni contenuti sono filtrati o bloccati?

Diritto di privacy

I dati relativi alla mia identità sono protetti?

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CHI MONITORA LA LIBERTÀ IN RETE

Global Voices Advocacy, network globale di blogger e attivisti online anti-censura

Electronic Frontier Foundation, organizzazione non profit per la tutela dei diritti digitali

OSCE Representative on Freedom of the Media, opera come cane da guardia della libertà online

Internet Governance Forum, organismo multistakeholder che opera in seno all’ONU

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L’Occidente e i pirati

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Information is power. But like all power, there are those who want to keep it for themselves.

Aaron Swartz

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Having faced down an attempt by an investment bank to have it shut down, WikiLeaks continues to be an invaluable resource for anonymous whistleblowers and investigative journalists.

Index on Censorship (2008)

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La lista segreta dei clienti Julius Bär di Rudolf Elmer

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Reuters, il FOIA (Freedom of Information Act) e WikiLeaks

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Dai Pentagon Papers del 1971 al Cablegate di WikiLeaks

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Il fronte caldo del copyright

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OFFENSIVE E CONTROFFENSIVE

Per difendere il diritto d’autore si fanno strada legislazioni sempre meno garantiste

La legge francese sul download illegale (2009) prevede l’oscuramento di Internet per i «pirati»

Negli USA il SOPA (Stop Online Piracy Act) avrebbe introdotto il blocco giudiziario dei siti

In Italia il quadro è in movimento, ma le pressioni degli editori sono sempre più forti (*)

(*) Ne parleremo nella 6a lezione

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SOPA: LA NORMA «STOPPATA»

Il provvedimento, sostenuto dall’industria dello spettacolo e dalle case discografiche, fu discusso alla Camera USA nel dicembre del 2011

La proposta di legge attribuiva all’attorney general il potere di ordinare la chiusura dei siti in violazione del diritto d’autore

L’opposizione al provvedimento è stata guidata dalle società del settore IT (NetCoalition), che hanno avanzato una proposta di legge alternativa

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PERCHÉ SOPA ERA UNA MINACCIA

Il punto di vista di Wikipedia:

Secondo le valutazioni legali effettuate dagli esperti di WMF […] potrebbero essere ritenuti responsabili di favorire la pirateria non solo I siti che pubblichino e ospitino materiali in violazione di copyright, ma anche quei siti che contengano link a siti che infrangano il copyright.

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IL PROTECT IP ACT (PIPA)

Altra proposta di legge USA sulla pirateria online, prevedeva sanzioni non solo ai siti operanti in violazione al copyright ma anche ai relativi ISP

Anch’essa è stata bloccata dalla massiccia protesta dell’opinione pubblica e dall’azione di lobbying del settore informatico

Gli Stati Uniti stanno considerando ora un nuovo approccio, definito Copyright Alert System e basato sulla logica delle notifiche preventive