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1 OBESITA’ NELLA POPOLAZIONE ANZIANA

Università anziani 2016

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OBESITA’ NELLA POPOLAZIONE ANZIANA

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In un passato remoto (ad esempio epoca romana) l’opulenza era apprezzata Canoni estetici differenti dai nostri La donna formosa correva meno rischi

durante il parto La vita media era breve La medicina era agli albori

MA ADESSO CHE LA VITA MEDIA SI E’ ALLUNGATA E LA MEDICINA HA FATTO

PROGRESSI?

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OBESITA’

Non è solo una questione estetica, ma ….una forma di malnutrizione con conseguente

aumento del rischio di Trombosi arteriose (infarto miocardico e cerebrale ed

ischemia arti inferiori)

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DEFINIZIONE OBESITA’ L’OMS (Organizzazione Mondiale della

Sanità) definisce sovrappeso e obesità come condizioni caratterizzate da eccessivo peso corporeo per accumulo di tessuto adiposo, in misura tale da influire negativamente sullo stato di salute del singolo individuo.

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Distribuzione del tessuto adiposo Tessuto adiposo sottocutaneo o periferico

situata al di sotto della pelle.

Tessuto adiposo viscerale è quella parte localizzata nello spazio tra gli organi interni come fegato, intestino e reni.

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COME MISURO L’OBESITA’? PESO IN Kg?

Altezza 1,5 peso 70 Kg Altezza 1,90 peso 70 Kg

INDICE DI MASSA CORPOREA: peso in Kg/ (altezza in m)²

Normale da 18,5 a 25 Sovrappeso tra 25-30 Obesità > 30

CIRCONFERENZA VITA Maschi >102 cm Femmine > 88 cm

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Quanto l’Obesità interessa la popolazione anziana?

Da notare che la prevalenza dell’Obesità sta aumentando in misura notevole anche fra gli

anziani (>65 anni): in tale fascia di età, gli effetti sulle disabilità dell’obesità e

dell’invecchiamento finiscono per sommarsi

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Quanto interessa la popolazione anziana?

In Italia…

12,5% di anziani obesi 45% di anziani in sovrappeso Più del 50% degli anziani ha un eccesso di

peso

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Perché l’obesità è associata ad un elevato rischio di malattie?

Adipociti sono una ghiandola endocrina che produce sostanze (simili agli ormoni) alla lunga dannose, e non un semplice deposito di grassi

Obesità non solo casualmente è associata con altri fattori di rischio per malattie cardiache, cerebrali e vascolari in genere (ipertensione, dislipidemia, diabete): essa è di per se un fattore di rischio cardiovascolare indipendente da ipertensione, dislipidemia, diabete

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Il tessuto adiposo è un organo endocrino

APPETITO E BILANCIO ENERGETICO

SENSIBILITA’ INSULINICA E METABOLISMO GLUCIDICO

METABOLISMO LIPIDICO

PRESSIONE ARTERIOSA

EMOSTASI

ANGIOGENESI

IMMUNITA’

FLOGOSI E RISPOSTA ALLA FASE ACUTA

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ADIPOCHINE

ADIPOCYTE

LEPTINLACTATE

LIPOPROTEIN LIPASI

PAI-1

RESISTINA

TRYGLICERIDEFFA

LDL

IL-6

CRP

i-NOS

ANGIOTENSINOGEN

TNF-alfa

ADIPONECTINA

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L’Obesità puo’ anche causare insufficienza renale In soggetti con obesità addominale Il sovrappeso e obesità si associano a

iperfiltazione, ipertensione glomerulare e glomerulosclerosi

Che portano gradualmente ad una perdita della funzione renale

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Da questo punto di vista è l’OBESITA’ ADDOMINALE (VISCERALE o

AUMENTO DELLA CIRCONFERENZA VITA) ad essere dannosa

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OBESITA’ ADDOMINALE: causa indiretta e diretta della malattia

cardiovascolareL’adiposità intra-addominale è caratterizzata da un accumulo di grasso intorno e dentro gli organi addominali

Obesità addominale (aumentata circonferenza della vita)

Adiposità intra-addominale

Fattore di rischio cardiovascolare

Eventi cardiovascolaridiretta

indiretta

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Perché è così importante prevenire l’obesità finda piccoli?

Abbiamo detto che l’obesità è caratterizzata da un eccesso di tessuto adiposo, dovuto sia ad un aumento di volume, che di numero di adipociti.

L’adolescenza è il periodo critico in cui si stabilisce il potenziale di obesità di un individuo, dato dal numero di adipociti: il numero delle cellule adipose aumenta significativamente, per poi rimanere all’incirca invariato per il resto della vita. Nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta sono quasi esclusivamente le dimensioni degli adipociti a variare.

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Conseguenze dell’obesità

Obesità infantile

Obesità negli adulti40%

Malattie

Diabete tipo II (x4)

Ipertensione arteriosa (x3)

Malattie delle coronarie( x2-7)

Ictus (x2-4)

Cancro al seno e all’utero (x2-4)

Invalidità (x3-7)

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Disabilità obesità correlate nel soggetto anziano

Osteoartrosi (soprattutto ginocchia e colonna vertebrale) L’obesità comporta frequenti assenze e diminuzione

della produttività lavorativa, per problematiche psicofisiche, e depressione del tono dell’umore

Complicanze polmonari (sindrome apnee notturne)

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Come evitare tutto questo ?

Prevenzione o Cura?

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COME PREVENIRE GLI EVENTI CARDIOVASCOLARI?

Prevenzione primariaEvitare eventi in soggetti che stanno bene ma

che hanno elevato rischio di sviluppare infarto miocardico o ictus, correggendo i fattori di rischio

Prevenzione secondariaPazienti che hanno già avuto un infarto

cardiaco o ictus cerebrale, a cui bisogna evitare un altro evento

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Quali sono i fattori di rischio

cardiovascolare

Stile di vitaCaratteristiche

cliniche e di laboratorio

Caratteristiche individuali

Abitudini alimentariFumoSEDENTARIETA’

Pressione arteriosaColesterolo (HDL-LDL)TrigliceridiGlicemia/diabeteObesità

EtàSessoStoria familiare di CVDStoria personale di CVDMarkers genetici (DNA)

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SEDENTARIETA’

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Attività fisica come prevenzione

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ATTIVITA’ FISICA COME

PRATICARLA ???????

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nel 2010 l’Oms ha pubblicato le “Global recommendations on Physical activity for Health”, in cui definisce i livelli di attività fisica raccomandata per la salute, distinguendo tre gruppi di età: bambini e ragazzi (5-17 anni): almeno 60 minuti al

giorno di attività moderata–vigorosa, includendo almeno 3 volte alla settimana esercizi per la forza che possono consistere in giochi di movimento o attività sportive. (Per i ragazzi, oltre agli effetti benefici generali sulla salute, l’attività fisica aiuta l’apprendimento, rappresenta una valvola di sfogo alla vivacità tipica della giovane età, stimola la socializzazione e abitua alla gestione dei diversi impegni quotidiani)

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nel 2010 l’Oms ha pubblicato le “Global recommendations on Physical activity for Health”, in cui definisce i livelli di attività fisica raccomandata per la salute, distinguendo tre gruppi di età: adulti (18-64 anni): almeno 150 minuti alla settimana di

attività moderata o 75 di attività vigorosa (o combinazioni equivalenti delle due) in sessioni di almeno 10 minuti per volta, con rafforzamento dei maggiori gruppi muscolari da svolgere almeno 2 volte alla settimana

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nel 2010 l’Oms ha pubblicato le “Global recommendations on Physical activity for Health”, in cui definisce i livelli di attività fisica raccomandata per la salute, distinguendo tre gruppi di età: anziani (dai 65 anni in poi): stesse indicazioni degli adulti (150

minuti alla settimana ), con avvertenza di svolgere anche attività orientate all’equilibrio per prevenire le cadute. Chi fosse impossibilitato a seguire in pieno le raccomandazioni deve fare attività fisica almeno 3 volte alla settimana e adottare uno stile di vita attivo adeguato alle proprie condizioni.

(Per gli anziani, l’evidence dimostra che svolgere attività sportive aiuta a invecchiare bene. Aumentano le resistenze dell’organismo, rallenta l’involuzione dell’apparato muscolare, scheletrico e cardiovascolare e ne traggono giovamento anche le capacità psico-intellettuali).

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Nostra esperienza presso la Clinica Solatrix di Rovereto.

Da circa un anno il nostro gruppo del Cerism fa parte dell’equipe (anche se siamo un ente esterno facente parte dell’Università di Verona) nel progetto di riabilitazione nutrizionale negli Obesi.

Progetto: 3 settimane di ricovero

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Il progetto prevede la collaborazione di più figure sanitarie1. Medici all’interno del reparto2. Dietisti 3. Psicologi4. CERISM (un medico dello sport con

collaboratori laureati in scienze motorie)

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La nostra funzione all’interno del progetto

Valutazione motoria iniziale per indicazioni più precise per programma di attività fisica giornaliera

Valutazione motoria al termine delle tre settimane ed indicazione di esercizio a domicilio

Rivalutazione a distanza di tempo mediante questionari sull’attività fisica svolta a domicilio

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE

Dott.ssa Marina Masiero