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LEZIONI OFFICINALI Dic.2009

II PARTE

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ALTEA (Althea officinalis L.)

• Ordine: Malvales• Famiglia: Malvaceae• Sottofamiglia: Malvoideae• Genere: Althaea• Specie: officinalis

• Nomi volgare : Altea comune,Malva, Malvaccione, Bismalv,Malvischio,

• Inglese:Marsh mallow• Francese: Guimauve• Spagnolo:Malvisco• Tedesco: Eibisch

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Descrizione della pianta• Pianta erbacea perenne• RADICE a fittone con numerose

radichette laterali, di colore grigiastro,carnosa fusiforme, di circa 2-3 cm di diametro, con una lunghezza compresa fra 15-35 cm;

• FUSTO diritto, pieno,cilindrico,peloso,verde-rossastro, altezza 60-70 sino a circa 140 cm ramificato FOGLIE, numerose, alterne, picciolate,stipolate, Il lembo è di colore verde-biancastro, per la presenza di numerosi peli; è morbido e talvolta arricciato a ventaglio per la presenza di numerosi peli;

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FIORI- la corolla, formata da cinque petali a forma di cuore, larga 2-3 cm, inserita, solitaria o in compagnia, all’ascella delle foglie superiori. Il colore è delicato, variabile dal rosa malva al rosso porpora. Il calice consta di cinque sepali, ed è rinforzato da un calicetto di piccole foglie lineari. Gli stami sono numerosi e uniti, per i filamenti, in un solo fascio cilindrico.

La pianta fiorisce da luglio a settembre. FRUTTI - formati da una serie di acheni appiattiti, a forma di anello, disposti l’uno vicino all’altro

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Varietà

• Althea rosea Cav. – Volgarmente detta malvarosa (franc.tremière), malvone- Presenta gradi fiori ,rossi,bianchi,gialli oppure variegati.

• Si trova spesso spontanea in luoghi umidi.

• Viene coltivata a scopo ornamentale

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Althea cannabina L.

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Althea narborensis Paurr.

Anche questa pianta come la prima(cannabina) la corteccia dei

Fusti fornisce fibretessili

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• La farmacopea Ufficiale Italiana prescrive solo l’uso della radice.

• In altri Paese sono officinali anche fiori e foglie

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Origine e diffusione

• Vive in luoghi umidi,palustri lunghi i ruscelli e fossi, dalla zona costiera sino a quella submontana.

• Spontanea nell’Europa Centro meridionale, Asia minore,Siria, Persia e Nord-America (N.Y, Pensylvania,Massachusetts,).

• Mentre in Europa è coltivata soprattutto in Francia,Germania,Ungheria, Italia e Inghilterra

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Esigenze Pedoclimatiche

• Richiede suoli profondi, permeabili, con poco scheletro e privi di malerbe.

• Non predilige i terreni pesanti o soggetti a ristagni idrici

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Tecnica colturale

• La propagazione avviene sia per seme che per polloni.

• I semi servono a rinnovare la piantine proveniente dal semenzaio(gennaio-febbraio –

5 g/m2 di seme) vengono trapiantate in aprile utilizzando un sesto d’impianto pari 40-50 sulla fila x 60-70 cm fra le file. La dose di seme è di circa 2-2,5 kg/ha.

• Si effettuare anche semina “a postarella “ (5-6) in buchette distanti 40-50 cm successivamente con il diradamento si lascia 1 pianta per ciascuna postarella.

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• I POLLONI invece, vengono scelti in autunno, al momento della raccolta della pianta, e si lasciano stratificati in sabbia sino alla primavera successiva. Il vantaggio è quello che la pianta sviluppa diverse radici mentre dal semi un solo fittone

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Rotazione

• L’Altea può seguire sia ai cereali che ad un prato stabile oppure ad altre officinali.

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Preparazione del terreno

• Aratura del terreno inizio autunno e fresatura con erpicatura primaverile.

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Concimazione 600-700 q/ha di letame ben maturo al

momento dell’aratura oppure l’equivalente in concime organico commerciale.70 kg/ha di fosforo, 80-120 di potassio.

L’azoto (100-120 kg/ha) da distribuire frazionato nel corso della coltura durante le lavorazioni nelle interfile.

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Cure colturali

• Sarchiature interfila. La prima circa dopo 8-10 dal trapianto. Le successive ogni qualvolta compaiono le malerbe o per rompere la crosta ed arieggiare il terreno.

• Irrigazioni di soccorso.

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Avversità

• Possibili attacchi di ruggine (Puccinia malvacearum)

Lotta: – distanze d’impianto adatto; – materiale vegetale resistente,– irrigazioni notturne;– non far seguire l’altea a se stessa

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Raccolta

• Le operazioni di raccolta vengono effettuate da settembre a novembre quando le pianto il 2° annodi età.

• Si sradica tutto il cespo con forconi a due denti o apposite zappe (bidente) per evitare che le radici si spezzino.

• Si elimina la parte aerea della pianta.• Si procede allo spezzettamento (circa 10 cm),

alla lavatura e successiva essiccamento delle radici all’ombra.

• Dopo l’essiccamento il prodotto è pronto per il commercio.

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Resa q/ha

• La resa media oscilla fra i 12 e i 15 q/ha di radici, pari a 3-4 q/ha di prodotto secco;

• Circa 3-4 q/ha di fiori freschi. • Un q di fiori freschi da 15-16 kg di

fiori secchi. • Un quintale di foglie fresche circa 20

Kg di foglie secche.

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Durata della coltura

• Generalmente la coltivazione dell’altea è biennale, tuttavia in molti impianti il ciclo colturale può essere annuale effettuando il trapianto con polloni in autunno.

• Meglio messa a dimora porzione di colletto con radici.

• Tale tecnica idonea nelle regioni ad inverni miti soprattutto in coltivazioni industriali.

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Principi attivi

• Radici e foglie buon contenuto di mucillagini,oli, zuccheri,asparagina,oli grassi e pectine

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Uso terapeutico• Per i suoi contenuti la droga conferisce proprietà: • emollienti,• diuretiche,• lenitive, • antinfiammatorie, • pettorali ,• sedative ecc.

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• Infuso,il decotto, macerato

• Indicazioni:

• tossi stizzose;

• infiammazione della regione orofaringea;• Infiammazioni delle mucose gastrointestinali

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Dosaggio

• 2-4 g di foglie per la preparazione di tisane

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ANGELICA (Angelica arcangelica L.)

Nomi comuni:

Arcangelica,

Angelica,

Angelica di Boemia

Ordine:Apiales

• Famiglia:Apiaceae• Genere:Angelica• Specie:archangelica

» Inglese: Angelica

» Francese:Angelique

» Spagnolo:Angelica

» Tedesco:Anielika

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Descrizione pianta

• Pianta erbacea biennale o perenne di circa 120-200 cm di altezza.

• RADICE –fittonante,di colore bianco internamente e bruna esternamente;

• FUSTO- glabro rossiccio,striato nodoso, ramoso-corimboso, cavo;

• FOGLIE- glauche nella pagina inferiore,alterne, bipennatosette,con margine dentellato, provviste di lungo picciolo e di guaina avvolgente il fusto;

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• FIORI- piccoli, bianco-verdognolo, raccolti in ombrelle terminali di 20-30 raggi; il calice è minuto formato da 5 denti, la corolla ha 5 petali ellittici acuminati.

• La fioritura inizia nell’estate del 2° anno;

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• FRUTTO- diacheno ellittico formato da 3 coste dorsali membranose.

• Il peso di 1000 semi è di circa 2,9-3,3 grammi

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• Tutte le parti della pianta emanano un caratteristico odore gradevole, il sapore è amaro

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• L’ A.arcangela viene spesso confusa con A.sylvestris(orig.Bulgaria) che ha taglia più bassa,foglie dotate di peluria nella pagina inferiore,fiori bianco-roseo, i frutti sono molto piccoli.

• La pianta emana un odore muschiato e dei sapore meno amaro.

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Origine e diffusione

• Originaria dell’Europa settentrionale.

• Nel nostro Paese si trova spontanea nei terreni leggeri,ricchi di s.o. soprattutto nelle zone alpine e prealpine. In ristrette zone del meridione. Coltivata molto in Francia,Germania,Ungheria ecc.

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Esigenze pedoclimatiche

• T. ottimale 5-19°C. Predilige terreni profondi ben dotati di s.o. con buona disponibilità idrica, con pH 5-7,5, ben esposti,riparati dal vento.

• Non tollera terreni argillosi e compatti

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Miglioramento genetico

• Varietà siglate costituite in Germania, altre

• Selezioni in Paesi dell’Est (Rep. Ceca,Ungheria,Croazia,Serbia ecc.)

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Tecnica colturale• La coltura dura 2-3 anni. Il seme è

provvisto di dormienza prolungata (4-5 mesi dalla raccolta). Generalmente si usa quello prodotto in azienda.

• Una pianta produce circa 300 g di seme che va raccolto durante il viraggio dal verde al bruno.

• L’impianto viene effettuato con semina diretta in campo oppure con le piantine prodotte in semenzaio.

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• La semina diretta viene eseguita alla fine dell’estate, su terreno ben lavorato e preparato per la semina.

• Si semina a file distanziate da circa 60-70 cm utilizzando 10-15 Kg di semente per ettaro adottando una densità di 7-8 piante al m2. L’emergenza avviene normalmente dopo circa 30-40 giorni.

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Cure colturali

• Diradamento, negli impianti ottenuti con la semina diretta;

• Sarchiature secondo la necessità• Irrigazioni di soccorso. Lotta contro le infestanti : alla semina : atrazina 1kg/ha; linuron 0,8

kg/ha oppure prometrina 2 kg/ha . Quest’ultimo

può distribuito in pre-trapianto oppure in post-emergenza.

Non far ritornare la coltura prima di 4 anni.

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Concimazione

• Letame 700-800 q all’epoca dell’aratura.

• Azoto: 100-130 kg/ha (pianta molto esigente di azoto) distribuire alla semina e parte al 2° anno ;

• 100-120 kg di fosforo e di potassio

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Avversità

• Attacchi di funghi:• Fusicladium depressum Berk et Br.• Plasmopara nivea Ung.• Puccinia bullata Pers.

• Fra gli insetti:• Philophylla heraclei L. – dittero le cui larve

danneggiano il mesofillo fogliare;

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Raccolta

• La raccolta delle radici, fusti e foglie è praticata generalmente al secondo anno.

• Se la produzione interessa i frutti questi vengono raccolti alla fine dell’estate del 2°-3° anno dopo aver sfalciato le piante ed effettuato la trebbiatura.

• Nel caso interessano le radici la raccolta viene effettuata nella primavera del 2° anno.

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• Per favorire la parte ipogea (radice) della pianta si effettua la cimatura in primavera e la raccolta delle radici in settembre.

• Se interessano le foglie, le piante vengono sfalciate (1-2 volte l’anno) in primavera prima della fioritura

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Resa

• La resa in foglie è di circa 8-10 t/ha di prodotto fresco (-20-25% per il secco);

• Le radici 10-15 t/ha fresche pari a 3-4 t/ha di prodotto secco.

• La produzione di frutti varia fra 0,8-1,2 t/ha.

• L’olio essenziale:• radici 0,2-0,4% radici fresche; 0,4-1% sul

secco;• Frutti o,8-1,5 ; 20-25% di grassi.

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Utilizzazione• Tutte le parti della pianta contengono:• Ac. valerianico,• Ac. caffeico;• Fellandrene;• Pirene;• Angelicina;• Ostenolo;• Adenosina;• Coniferina

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• Generalmente i fusti e i piccioli vengono utilizzati in pasticceria; i frutti e le radici impiegati in liquoristica (bebedectine,chartreuse, vermout ecc.)

• Le diverse parti della pianta vengono utilizzati in fitoterapia

• Foglie e radici in erboristeria

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Uso terapeutico

• Nella medicina popolare viene utilizzata come calmante del sistema nervoso, utile nelle gastriti nervose, nelle coliche gassose e nella mancanza di appetito.

• Le foglie stropicciate tra le mani emanano il buon profumo muschiato molto rilassante

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SALVIA(Salvia officinalis L.)

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SALVIA

• Classe:Magnoliopsida• Ordine:Lamiales• Famiglia:Lamiaceae• Genere:Salvia• Specie:officinalis L.

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Nomi volgari

• Savia comune

• Erba sacra

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Origine e diffusione

• Salvia -dal latino salvare, “guarire”• Considerata la regina delle erbe. Originaria del

Bacino del Mediterraneo oggi è presente ai quattro angoli della terra: dalla Cina all’India, all’America, all’Africa del Nord.

• Nell’antichità era erba sacra ai Romani tanto che per effettuare la raccolta era obbligatorio utilizzare attrezzi non metallici ed indossare una tunica bianca. Si credeva potesse rendere immortale tutti coloro che ne facevano spesso uso. Carlo Magno la inserisce nel celebre Capitulare de Villis

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• Inglese: Sage

• Francese: Sauge

• Spagnolo: Salvia

• Tedesco: Salbei

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• Il genere salvia, all’interno delle Labiate, è quello più ricco di specie (circa 900) distribuite su tutti i continenti e caratterizzate da grande variabilità morfo-biologica e merceologica:

• -Salvia pratensis L. (sp.spontanea non utilizzabile)

• - Salvia splendens L. (sp.ornamentale)• -Salvia sclarea L. (sp. Utilizzata in profumeria e

liquoristica)• - Salvia Lavandulifolia L. (sp. taglia ridotta e

foglie piccole – alcune regioni dela Spagna );• -Salvia trilobata L. (sp. a foglie lobate alla base

– mediterranea (Creta ,Sicilia orientale)

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Salvia splendens (ornamentale)

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Altre varietà

• Salvia officinale L. “purpurascens”- foglie con sfumature purpuree

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Salvia officinale L. “aurea

• Pianta di modeste dimensioni,foglie di color giallo.

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Salvia officinale L. “icterina”

• Foglie screziate, usata come tappeto vegetale.

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Salvia officinale L. “tricolor”

• Foglie bianche, verde chiaro e verde scuro

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Salvia officinale L.

• Descrizione della pianta

• Suffrutice cespuglioso,dotato di radici dure brunastre;

• FUSTO- quadrangolare,legnoso, diritto,ramificato, da 0,50 a 1,20 m di altezza;

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• FOGLIE-

• ovali-lanceolate oposte verde oppure grigiastre, provviste di peli ghiandolari più densi nella pagina inferiore e quelle basali.

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• FIORI- generalmente violacei,riuniti in spicastri apicali. La fioritura è indotta da giorno corto (9-10h) e da basse temperature (7-8 °C), avviene in primavera e continua per tutta l’estate.

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• FRUTTO – achenio. Il peso di 1000 semi è di circa 7-8 grammi.

• La durata della germinabilità del seme è di circa 2-3 anni.

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Esigenze pedoclimatiche

• Specie eliofila e termofila, si adatta a tutti i tipi di terreno tuttavia predilige quelli calcarei a tessitura sabbioso-limoso, soleggiati e caldi, rifugge i terreni troppo umidi.

• Coltivata sino a 900 m.s.l.m.• Tuttavia ama i climi temperati caldi, teme i forti

freddi invernali. Anche se pianta xerofila la disponibilità di acqua ne aumenta la produzione tanto che negli ambienti estivi siccitosi da un secondo taglio. Da 5-6 irrigazioni Vol.di 300 m3/ha per turno di irrigazione.

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Miglioramento genetico• Individui caratterizzati per il portamento

della pianta, forma, grandezza e colore dalle foglie, colore dei fiori e composizione dell’olio essenziale. All’estero esistono varietà migliorate:

• BONA (da Istituto ricerche piante medicinali Poznan- Polonia) – taglia media,foglie larghe,fiori violetti. Contenuto di olio essenziale 1,4 ml/100 g di droga.

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• -EXTRACTA (Pharmaplant,Arten- Germania)- Taglia alta, foglie grandi, fiori violetti grandi. Contenuto in olio essenziale

circa 1,5-1,6 ml/100 g di droga; -REGULA (RAC, Conthey- Svizzera)- varietà

ibrida circa 60-70cm di altezza. Foglie medio-grandi, fiori piccoli bluastri. Contenuto in olio circa 2,2-2,5 ml/100 g di droga;

- NAZARETH (Ministero Agricoltura, Bet Dagan,Israele) Taglia bassa, foglie medio-grandi, fiori blu-violetto. Ontenuto in olio essenziale buono.

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TECNICA COLTURALE• Preparazione del terreno e concimazione

• Aratura fine estate inizio autunno, estirpatura e fresatura in primavera.

• In relazione all’esportazioni: 19,7 kg di N;• 4,5 di P205 ,26,4 di K20 per tonnellata di prodotto

verde è necessario distribuire all’impianto: 60-70 kg/ha di N; 150 di P205 e circa 100-120 di K20. Inoltre annualmente,secondo le esigenze, somministrare fosforo e potassio alla ripresa vegetativa e di N metà alla ripresa vegetativa e metà dopo lo sfalcio.

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IMPIANTO

• Semina diretta, per trapianto di platule oppure per talee radicate.

• Per la semina diretta occorrono circa 10-12 Kg di seme per ettaro (seminatrici di precisione 5-6 Kg/ha).

• La profondità di semina è di circa 1-2 cm.• L’ epoca di semina va febbraio ad aprile.• L’emergenza varia fra le 3 e le 5 settimane.

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Trapianto

• Si effettua la semina in semenzaio e successivamente si trapiantano le piantine di 10-15 cm di altezza con 4-5 foglie. Con circa 10 g di seme si ottengono 900-1000 piantine. La quantità necessaria varia da 400 a 600 g di seme per una superficie di semenzaio di 180-400 metri quadrati necessaria per coprire un ettaro.

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Moltiplicazione vegetativa(talee)

Effettuata utilizzando piantine ottenute dalla divisione dei cespi delle piante madri oppure da talee radicate. La preparazione delle talee va eseguita in aprile-maggio recidendole a 10-15 cm di lunghezza e successivamente ponendole a radicare in substrato sabbioso, umido e ricco di sostanza organica;· Trapianto: si esegue in settembre. Se si desidera anticipare il trapianto (maggio-giugno) è possibile utilizzare talee prelevate in marzo e fatte radicare in serre o tunnel.

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• Il taleaggio si adopera soprattutto per modeste superfici .

• Le distanze d’impianto variano in relazione al tipo di macchine per le lavorazioni e alle condizioni climatiche.

• Indicativamente 60-70 cm fra le file X 40 cm sulla fila (40-42.000 p/ha) oppure 50x25 (80.000 p/ha)

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Cure colturali

• Il diserbo in pre-emergenza con Monolinuron (nome. com. Aresin)

• Lenacile (n.c. Venzar)

• Diserbo meccanico:

• Durante la coltura 2-4 sarchiature fra le file e scerbature sulla fila.

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Malattie, parassiti, difesa

• Al Sud soprattutto la Cicalina (emittero temibile nelle zone calde ove compie diverse generazioni) –Trattamenti a base di Piretrine naturali o sintetiche.

• A Nord in zone umide sono frequenti attacchi di oidio (Oidium salviae) – trattamenti a base di zolfo ventilato 50 kg/ha oppure altri antioidici specifici. La pianta è anche soggetta all'attacco di alcuni afidi che trasmettono il virus responsabile del mosaico dell'erba medica.

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RACCOLTA• Il primo anno si effettua un solo taglio in

agosto-settembre,• Secondo anno- due tagli il 1° entro la metà di

giugno il 2° in settembre. • Tuttavia in ambienti irrigui anche un 3° prima

dell’inverno.• La raccolta si esegue nelle ore pomeridiane.

• La coltura dura circa 3-4 anni. In realtà uno stesso impianto può sopravvivere anche per 8-10 anni, ma in questo caso, le piante vecchie presentano una notevole lignificazione, a scapito della produzione fogliare.

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Epoca di raccolta

• L’epoca di raccolta migliore è quando compaiono i primi bottoni fiorali.

• Il prodotto del 1° taglio ha un modesto tenore di olio essenziale, aumenta al massimo nella produzione del 2° taglio.

• Per migliorare la ripresa vegetativa è necessario effettuare lo sfalcio delle piante a circa 15-20 cm dal suolo, soprattutto in ambienti freddi.

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RESA

• Varia in relazione agli ambienti climatici,la latitudine, l’altitudine, alla disponibilità di irrigazione, alla fertilità del terreno ecc..

• Sud mediamente al 1° anno 10-12 t/ha di produzione secca, dimezzate negli anni successivi.

• Nord una sola raccolta media 5-6 t/ha anni successivi 7-8 t/ha.

• Il prodotto utilizzato sono le foglie (cimette)

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Essiccazione e conservazione

• Essiccazione: avviene in locali areati o con essiccatoi a corrente d'aria calda in cui la temperatura comunque non può superare i 50 °C. Prima della distillazione il prodotto viene pre-appassito. Conservazione: per piccole quantità, in vasi di vetro o ceramica; diversamente in contenitori di PVC

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Utilizzazione e principi attivi

• Oltre che per molteplici usi in cucina, le foglie fresche, per il loro contenuto di saponine usate da tempi immemorabili anche come dentifricio.

• In infuso hanno proprietà antibatteriche,disinfettanti,astringenti (tannini) importanti per piccole malattie del cavo orale(gengiviti,faringiti ecc.)

• L’elevato contenuto di sostanze fenoliche (carvacrolo,ac.rosmarinico ecc..) svolge elevata attività antibatterica usato come ottimo conservante natuarle.

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• L’olio si aggira intorno allo 0,5-0,35 sul prodotto fresco. Ha proprietà aromatiche, trova impiego anche nei prodotti alimentari, nelle bevande alcoliche e nelle industrie delle confetture.

• I principali componenti di quest’olio sono i tuioni dotati di un piccola tossicità. Indi l’uso interno tal quale è sconsigliabile.Altri componenti : canfora e cineolo

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Uso terapeutico

• Infuso,estratto idroalcolico e l’olio essenziale sono utilizzati per gargarismi nelle infiammazioni oro-faringea. Per usi interno nelle dispepsie,flatulenze ecc.

• Inoltre, ha proprietà ipoglicemizzanti, emmenagoghe • Tuttavia prolungati di infusi sono sconsigliati in

soggetti epilettici e in donne in gravidanza.• Per il suo effetto inibente della secrezione lattea era

usata nella medicina popolare per favorire lo svezzamento

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Attività biocida

• Studi condotti su microrganismi fitopatogeni (Zaccardelli et al. 2006) hanno rilevato che gli oli essenziali estratti dalle foglie nella concentrazione dell’1% inibiscono completamente la crescita dei batteri (Xantomonas campestris ,Pectobatterium carotovorum subsp.carotovorum) ed inoltri fughi Alternaria sp., Botrytis sp. e Slorotinia sp., Mentre funghi S.semitecum e Rhizoctonia solani sono parzialmete inibiti.

• L’azione biocida è dovuta particolarmente al limonene, canfora e linalolo.

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