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THE HUMAN BATTERY: IL CALORE Applicazioni progettuali

Applicazioni pogettuali calore

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THE HUMAN BATTERY:IL CALOREApplicazioni progettuali

Il Power Felt si presenta come un tessuto. Questo dispositivo è costituito da nanotubi di carbonio racchiusi all’interno di fibre plastiche, che al tatto, ricordano un tessuto: questa sorta di “sto�a ipertecnologica” sfruttando la di�erenza di temperatura tra il corpo e l'ambiente circostante riesce a generare una scarica elettrica.

Il Power Felt si presenta come un tessuto. Questo dispositivo è costituito da nanotubi di carbonio racchiusi all’interno di fibre plastiche, che al tatto, ricordano un tessuto: questa sorta di “sto�a ipertecnologica” sfruttando la di�erenza di temperatura tra il corpo e l'ambiente circostante riesce a generare una scarica elettrica.

In generale i sistemi termoelettrici sono una tecnologia poco sviluppata per la raccolta di energia, ma hanno grandi potenzialità.” e suggerisce le possibili applicazioni del Power Felt in molti settori, dove generalmente l’energia, sotto forma di calore, è completamente sprecata.

Le potenzialità di questo materiale innovativo sono pressochè illimitate.Il primo e più banale impiego è senz’altro individuabile nel settore dell’abbigliamento: il power felt sarebbe in-fatti in grado di generare energia direttamente dal nostro corpo. In particolare l’abbigliamento sportivo è senz’altro il più indicato, basti pensare a chi pratica jog-ging anche durante l’inverno.

Una tenda power felt capace di trasformare il calore generato dagli occupanti, in energia elettrica. Esternamente presenterebbe delle tasche che possono essere riempi con della neve, sia per incrementare l’escursione termica, sia per un migliore isolamento dal freddo. Si dovrebbe quindi comportare come un’igloo.

Trattandosi nel caso dell’igloo di un ambiente circo-scritto, incrementare la temperatura alll’interno si configura come una missione relativamente sem-plice. Due persone al suo interno e l'accensione di un piccolo bracere sono su�cienti per raggiungere i 17 °C, mentre la temperatura esterna si mantiene costantemente tr a i -40 °C e -50 °C. L'aria interna si riscalda rapidamente e i blocchi di ghiaccio (o la neve) che costituiscono le pareti non si sciolgono a causa della capacità termica del ghiaccio e della rigida temperatura esterna.

La temperatura dell’urina è di 37°, sarebbe quindi possi-bile riutilizzare questo calore in montagna ad esempio per azionare un termo generatore, che possa sciogliere la neve. Bere acqua gelata infatti può provocare coliche in-testinali e non e' comunque mai consigliabile. L'acqua di fusione, è quasi paragonabile ad acqua distillata se è pulita, quindi integra i liquidi, ma non i minerali fonda-mentali per l’idratazione che sono presenti nell’acqua minerale. L’urina quindi potrebbe alimentare un disposi-tivo che genera calore per sciogliere la neve.

Per creare un dispositivo autosu�ciente, sono i Sali minerali da mettere nell’acqua di fusione.

Le vie sono tre:

- vengono comprati in farmacia e si mescolano con l’acqua di fusione,- si estraggono, tramite un dispositivo, da piante presenti in montagna,- si estraggono dall’urina, tramite dei processi di filtraggio.

Comunque, potrebbe suscitare un po' di disgusto, ma dall'urina si può anche estrarre acqua potabile. La NASA ha in-fatti sviluppato un sistema di filtraggio per convertire liquidi umani "di scarto", come l'urina e il sudore, in acqua potabile. Il Forward Osmosis Bag (FOB) è stato creato per fornire agli astronauti una fonte extra di acqua da bere nello spazio. Tuttavia il sistema funziona anche sulla Terra: se la tecnologia fosse implementa-ta su scala industriale, potrebbe rappre-sentare un'ulteriore fonte di acqua pota-bile per il pianeta.