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iani e le loro danze Il Manipur è un piccolo stato nord-orientale situato tra le montagne; il picco più alto è il monte Kobru che fa parte della catena himalayana. Qui vive una popolazione chiamata Meithei. Il fatto che il Manipur sia uno stato di confine spiega perché la popolazione sia composta da diverse etnie e, la religione, l’arte e la cultura siano una miscela di elementi distinti. La danza e la musica sono parte della routine quotidiana della gente che la ritiene come un’offerta alla divinità. La danza tandava e lasya sono molto distinte, la prima praticata dagli uomini prevede salti e rotazioni in aria accompagnate dal suono delle percussioni che lo stesso danzatore suona; la parte lasya, danzata dalle donne comprende movimenti sinuosi e spiraliformi, indistinti e ondulati. Molte le danze ispirate ai kirtan cantati nello stile della musica del nord, hindustani

Indiani e le loro danze

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Page 1: Indiani e le loro danze

Indiani e le loro danze Il Manipur è un piccolo stato nord-orientale situato tra le montagne; il picco più alto è

il monte Kobru che fa parte della catena himalayana. Qui vive una popolazione chiamata Meithei.

Il fatto che il Manipur sia uno stato di confine spiega perché la popolazione sia composta da diverse etnie e, la religione, l’arte e la cultura siano una miscela di

elementi distinti. La danza e la musica sono parte della routine quotidiana della gente che la ritiene

come un’offerta alla divinità. La danza tandava e lasya sono molto distinte, la prima praticata dagli uomini prevede

salti e rotazioni in aria accompagnate dal suono delle percussioni che lo stesso danzatore suona; la parte lasya, danzata dalle donne comprende movimenti sinuosi e

spiraliformi, indistinti e ondulati. Molte le danze ispirate ai kirtan cantati nello stile della musica del nord, hindustani

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Il kathakÈ una danza del nord dell’India.

Il lavoro dei piedi è centrale. I movimenti sono direttamente influenzati dai cicli metrici, tala, sulla base dei quali si devono eseguire le variazioni ritmiche. Il corpo del danzatore nel Kathak si mantiene nell’asse centrale, mediana; sono caratteristici i salti e piroette ma lo spazio è concepito soprattutto fronte e retro e anche quando si eseguono queste piroette, la danzatrice o il danzatore mantengono una certa linearità, senza flessioni o spostamenti eccessivi.La musica è hindustani. I due stili che si cantano prevalentemente nel Kathak sono il kirtan e il dhrupad. Sono presenti anche pada, bhajan, hori e dhamar. Di derivazione mussulmana gli stili thumri, dadra e ghazal, sono anch’essi presenti nel Kathak.

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Il kuchipudi Il Kuchipudi nasce come una forma di teatro-danza in un paese omonimo, in

Andra Pradesh. La tradizione vuole che circa cinquecento anni fa un gruppo di bramini del villaggio di Kuchipudi si riunissero per dare vita a questa tradizione artistica. A quel tempo esistevano molti tipi di danze popolari ma quando la corrente vaishnava si diffuse, gli insegnanti di danza composero delle coreografie ispirate agli episodi del Bhagavata-purana creando una forma di teatro-danza che avrebbe preso il nome di Kuchipudi.

Il Kuchipudi si diffonde maggiormente come danza per il popolo e come mezzo di sostentamento degli artisti. In origine esistevano gruppi di artisti, rigorosamente uomini, infatti questa danza era preclusa alle donne, che erano soliti girare per le corti dei re e per i villaggi circostanti a presentare la loro arte. Questi artisti erano mossi da un profondo sentimento religioso che avevano il compito di trasmettere alla gente comune attraverso la danza.In questo stile si sottolinea in modo particolare la compresenza degli aspetti tandava e lasya della danza.

Il Kuchipudi nasce come una forma di teatro-danza in un paese omonim

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odissi

Sulla base delle testimonianze archeologiche, l’Odissi od Orissi come è anche chiamata, risulterebbe essere la forma più antica di danza classica indiana. I reperti archeologici che sostengono questa tesi si trovano nella grotta, Rani Gumpha, datata al II secolo a.C. circa.

La flessione del fianco e la tipica posa tribhanga è comune alla maggior parte di queste figure. La tecnica dell’odissi segue i principi esposti sia nel Natyashastra sia nei Shilpashastra dell’Orissa. Nell’Odissi il corpo umano è studiato in termini di tre inclinazioni possibili. Il peso del corpo non è distribuito in modo equo rispetto all’asse mediana ma passa continuamente da un piede all’altro. Come negli altri stili, la testa, il torso, il bacino e le ginocchia rappresentano unità di movimento importanti. Una peculiarità esclusiva di questo stile e dello stile Kuchipudi, è il movimento del bacino.

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http://www.youtube.com/watch?v=XSag1l4dvHY