LEOUEST LYONNAIS

TASSIN-LA-DEMI-LUNE

Le potager bio de Côté jardinsCôté jardins est un potager associatif, biologique

unique dans la région. Présentationet éducatif,

A CCROUPIS sous une grandeserre, une quinzaine de

personnes désherbent. «Il y ades carottes cachées endessous», plaisante Vincent,les mains dans la terre. Commechaque dimanche, les memb-res de Côté Jardins récoltentles légumes arrivés à maturi-té. Créé en 1988, ce potagercollectif regroupe quelque 150adhérents qui se relaientchaque week-end pour plan-ter, surveiller et ramasser l'uneou l'autre des cinquante varié-tés de légumes présentes surla parcelle.

«Légumes bio de qualité»Malouin, qui vit l'aventure CôtéJardins depuis le début prévientd'emblée: «Tous ces légumessont cultivés selon les règlesde l'agriculture biologique».«Cela veut dire que l'on utili-se ni engrais organiques, nidésherbants», complète Jean-Jacques, jardinière! uniquesalarié de l'association. Leslégumes sont donc cultivésselon le rythme naturel des

saisons. Aujourd'hui, carot-tes et radis sont à l'honneur.La production, «assez impor-tante» est ensuite partagée

entre tous les adhérents. Encontrepartie, ceux-ci s'enga-gent à venir un dimanchetoutes les huit semaines. Mais

Cécile et Vincent désherbent les carottes au potageraSSOCiatif Côté jardins / Photo Vincent Lonchampt

cela n'a vraiment pas l'air d'êt-re un calvaire. «Je viens ici pourpasser une bonne journée, mereposer», explique Vincent. «Etpour le côté convivial aussi.Il y a des jeunes, des plus vieux,certains viennent du mondemilitant et d'autres non». Acôté de lui, Cécile, «citadine»vient ici pour la premièrefois et est sous le charme.«Il n'y a que du positif», assu-re Jérôme qui se réjouit d'avan-ce de pouvoir goûter «deslégumes bio de qualité». Ilest accompagné de son fils dehuit ans «lui aussi demandeur».Mais Côté Jardins ne se résu-me pas à ces récoltes domini-cales. Le potager est aussiéducatif.Une animatrice organise desanimations en direction desenfants et des adultes sur lesite, ou en extérieur. Côté Jardinest aussi à l'initiative d'un livrede recettes de cuisine imagi-nées à partir des aliments récol-tés au potager.

consume criti

DI ETAIN ADDEY - FOTO DI FRANCIS MAINARD

L'esperienza di un orto biologico nel centro di Lione, chevede coinvolte più di cento persone. A turno, ci si occupadi coltivazione, raccolta e distribuzione. Un momentosociale, per preservare e trasmettere i «patrimoni nutritivi».

Questa storia me la raccontôun pellegrino francese chespuntô poco dopo Palba

sul sentiero che dall'Abbazia di Val-lingegno porta verso Assisi, attra-versando i boschi attorno al fiumeChiascio. lo ero nell'orto, assortanei miei pensieri in mezzo alla neb-bia mattutina di novembre: smonta-vo i pâli che reggevano le piante dipomodoro, ormai morte. FrançoisMichiels mi salutô in italiano e simise ad osservare quelle che rima-neva ancora del nostro orto estivo:le bietole, il prezzemolo, qualchepomodoro e zucchine tardive, legrosse zucche gialle ormai pronte, ilmais, le piazze di cicoria e di barba-bietola rossa e qualche cavolo anco-ra da trapiantare nell'orto inverna-le. Lo invitai a prendere un caffè.

Il santo degli ecologistiMi piacciono questi incontri a sor-presa con i pellegrini che seguono lastradina che San Francesco ha per-corso nella sua fuga dal padre e dal-la vita commerciale. Chiesi a Fran-çois se questo pellegrinaggio lofaceva perché era cattolico. Mi

rispose che lo faceva perché SanFrancesco è il santo degli ecologisti.Fui d'accordo con lui: è un santomolto amato e credo che il suo com-pito di salvare la Chiesa dal declinosia più attuale che mai.Mentre bevevamo il caffè, scopriiche nonostante le evidenti cono-scenze di orticoltura François abita-va in un centro urbano.«Ma allora corne fai? Hai un orto incittà?» chiesi.«Faccio parte di un gruppo che col-tiva un ettaro di terra allé porte diLione con il metodo biologico.Ognuno di noi paga una quota ededichiamo almeno sei domenicheall'anno al lavoro nell'orto e quattroore di sarchiatura».«E quanto è la quota?»«Una quota intera costa 280 euro,che rappresenta il consumo annua-le di una famiglia di due adulti e duebambini. Ma si puô anche pagareuna quota doppia di 560 euro e usu-fruire di una quantità doppia di ver-dure».«E a cosa servono questi soldi?».«Servono per pagare l'affitto del ter-reno, che si trova accanto a un

bosco e vicino al fiume Ponterle,per gli attrezzi e anche per il lavorodi un giardiniere che cura l'orto atempo pieno durante la settimana».«Mi sembra un'idea géniale! Mafunziona? Da quanto tempo esistequesto gruppo?».«Dal 1989. Quindi sono più di 15anni che Coté Jardins va avanti. Sia-mo un centinaio di persone. Ognu-no è libero poi di andare a lavorarenell'orto quando vuole, basta met-tersi d'accordo con la giardiniera. Sipuô anche approfittare di quel belluogo per passeggiare o fare un pic-nic. Ci vogliono 15 minuti di mac-china dal centro di Lione per arri-varci. Ogni domenica a turno qual-cuno si occupa délia raccolta e dél-ia distribuzione dei cesti di verduraagli altri soci».«E chi organizza i turni?».«Quello è il compito del giardinie-re, Jean-Jacques: coordina il lavorodi tutti, progetta la semina e orga-nizza le raccolte. Non si vendeniente, tutto viene diviso fra noisoci».«E le persone vengono a lavorarequando è il loro turno?».«Che scherzi? Le nostre domenichesono momenti conviviali: si lavorainsieme e si prépara un pranzo deli-zioso. Abbiamo certi bravi cuochi!Quando torno in Francia ti mande-ro il nostro libro di ricette».

72 Aam Terra Nuova • novembre 2006

Costi e beneficiII calcolo del fabbisogno termicodell'edificio, pari a circa 130 m2,quindi 400 m3, si aggira intorno a 60kWh/m2 l'anno1. Per riscaldare lacasa occorrono dunque circa 7.800kWh l'anno, pari a 780 euro in gaso-lio, 900 euro in gpl, 600 euro dimetano o 250 euro di pellets.L'apporte solare passive délia serra(la cui superficie è di 18 m2) corri-sponde al 20% del fabbisogno ener-getico totale dell'edificio, quindisignifica che grazie ad essa si riescead integrare circa 1.560 kWh/anno,pari a un risparmio annuo di 156euro in gasolio, 180 in gpl, 120 inmetano o 50 euro nel caso di stufa apellets.Questo calcolo indicative serve nonsolo a valutare la spesa annua per ilriscaldamento, ma permette anchedi ridimensionare Pimpianto diriscaldamento al fabbisogno realedélia casa, tenendo conto dell'ap-porto délia serra. In alcune zoned'Itaha (ad esempio la provincia diFirenze) è già in vigore una legisla-zione che definisce nel dettaglio for-me, materiali e dimensioni délie ser-re solan e considéra tali strutture

vani tecnici di produzione di caloreda energia rinnovabile e pertantonon vengono calcolate corne cuba-tura e non sono soggette al paga-mento di oneri.Il costo e la messa in opéra délia ser-ra in questione (struttura in legnolamellare, due porte vetrate, copri-fili, fermavetri e struttura termoca-mini, vetro) inclusi trasporto emontaggio, compléta dei lavori dilattoniere è stato di circa 580euro/m2. È molto probabile che sul-la terraferma, grazie allé minori spe-se di trasporto e manodopera, siapossibile ridurre tali costi, che pos-sono essere abbattuti anche del 35-40% se parte dei lavori sono ese-guoti in autocostruzione. Confron-tando tali costi con il risparmio nel-l'acquisto di carburanti appaionoevidenti i vantaggi dal punto di vistanon solo economico, ma anche eco-logico e ambientale.D'altra parte, mettendo da parte leconsiderazioni tecniche e i calcolidell'efficacia termica, non si puô dicerto quantificare il piacere di pren-dere una tisana seduti comodamen-te al caldo nella serra di accumulotermico durante una splendida, ma

rigida, giornata di sole a gennaio,mentre fuori magari la temperatura èsolo di pochi gradi sopra lo zéro. •Notei. Taie valore corrisponde ad urïabitazio-ne classe C seconde i criteri Casa clima,un valutazione chiaramente da relativiz-zare in base allé diverse zone climatichein cui si trovano gli edifici... e quindi ser-ve solo ad avère un'idea délia prestazio-ne termica.

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Preservarei patrimoni nutritiviFrançois riprese il suo camminoverso Assisi con qualche mêla no-strale e il libro «Selvatico e Coltiva-to» da leggere e io tornai nell'orto ariflettere su questo cittadino biore-gionale che avevo conosciuto.Qualche settimana dopo, ricevettiun pacchetto con una bella letterada François e tutte le informazionisu Coté Jardins. Mi mandô anche illibro di ricette che alcuni soci han-no pubblicato, Les légumes passentà table - ricettes inattendues, unacollezione di ricette molto ricercateper cucinare le verdure dell'orto.Nello statuto di Cote Jardins, si leg-ge: «Con Pindustrializzazione, la ri-cerca di produttività e di profitti nelsettore agro-alimentare non sembraconoscere limiti. Monocoltura in-tensiva, concimi di sintesi e antipa-rassitari, meccanizzazione in ecces-so conducono ad una specializza-zione dei terreni, a un deteriora-mento dei paesaggi, a una perdita dibiodiversità, a uno spreco délie ri-sorse naturali, a un inquinamentogeneralizzato, con conseguenzemolto gravi sulla salute umana e

animale. Le modifiche genetiche ar-tificiali e i brevetti sul vivente com-pletano questo sinistre panorama».Coté Jardins vuole contribuire in-vece alla «resistenza alla banalizza-zione ed all'industrializzazione deiprodotti alimentant» e destare la co-scienza délie persone sulla nécessi-ta di «preservare, rigenerare e tra-smettere i patrimoni nutritivi». Ilpreambolo dello statuto concludecosî: «Concretizzando un'operacollettiva e costruttiva, Coté Jardinsdesidera aiutare i suoi soci ad esse-ré protagonisti délie loro vite».Nel momento in cui ricevemmo illibro di ricette di François, avevamodei bei finocchi nell'orto e abbiamoseguito la ricetta per «Salade de fe-nouil au roquefort»:

2 finocchi50 g di roquefort (noi abbiamousato il gorgonzola)50 g di panna frescail succo di 1 limone (oppure aceto)2 cucchiai di olio d'oliva1 cucchiaio di noci tritatesale e pepe

Tagliare finemente i finocchi. Conuna forchetta, fare a pezzi il gor-gonzola. Aggiungere il succo di li-

mone, la panna, Polio d'oliva, le no-ci tritate, sale e pepe. Al momentodi servire, girare il tutto delicata-mente.Era squisita!

Un picnic da condividereFrançois concluse la sua lettera di-cendo: «Se tu o i tuoi amici avetel'occasione di venire a Lione, nonmancate di renderci visita una do-menica nel nostro orto per una bel-la giornata con picnic da condivi-dere!».Visto questo invito gentile, ecco l'e-mail di François Michiels: pro@fmi-chiels.fr e il telefono +33 0478 446025. L'indirizzo postale di Coté Jar-dins è: 31 rue Gervais Bussière,69100 Villeurbanne, Francia. L'ortosi trova all'angolo di Chemin FinatDuclos e Chemin Antoine Pardon,69160 Tassin la Demi Lune.Una visita all'orto di Coté Jardinspotrebbe essere una bella espenen-za di città bioregionale e forse ancheuna fonte d'ispirazione per un futu-ro progetto dei génère in qualchecentro urbano in Italia. Portateguanti da lavoro e qualche ricettaitaliana per le verdure! •

terranuovanovembre 2006 • n° 211 • € 3,36

Alimentazione • Ambiente • Medicina • il mensile per migliorare te stesso e il pianeta

n° 3198 semaine du 16, au 22 avril 2007

A LYONEdition Rhône-Alpes / Centre

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