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Roma Rist Avrat Aet 00 Bion

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These two works were published separately in Latin as Romae instrauratae libri tres (ca. 1471) and Italiae illustratae libri VIII (1474), of which this vol. is a translation into Italian

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me^
defimamente
dicen*
do
perfkttione
hoggi
chia^
p
mata
[alarla
5
e
1
1
à
baflera
in
fnnore
nofìro
direfolamente,
che
il
pon^
raccontando
comete
quan
do
la
^lebe
Roma *^
dice,
,
una
fijìegno
alcuno
fi
ne
toffcuano
i
tv
dui
caudre,e
riporuifi,
ilche
lo fp:edale
di
fiere
Jòno
pterlo drÌT^^te
Palatino,
il
di
pala^,^
C
f'ij
feconda
Tetris
co,
imo
loro
il
eir
altari
di
Statilio
,
Quirinale
,fu
un
p^
tumulo,
eir

monticelo
colfiro
di
Traiano,del
quale
ellajù
già
parte
a
d'Antonio
e
di
qnali
hanena
lettere
fiitteni
dal
figolo
, ailhora
trofii
refo,e
prima
diremo
fle
parti,quanto
ci
parrci,che
Ro
cole

è
magra
^orta*
quella
di
Cocordia
edifica
to,e
ponticello, ch'è
raffreno
con
buona
pe^
na
me,molte
altre
pano,
ne la
parte
di
fopra
era
tutta
indorata
di
beili
de
^otejpro
anfiteatro,
Colifeofiifjè
da
li^
hid.rìe,e
di
prejfo
niwno,
,
di
Ro*
ma
furono
da
aUhora
il
chiamauano
Apllmre
merm^liojà
quello
di
la
uittoita
terremoti
64
è
rum
ài
quel
qJ
fer
la
antiquita
i^er
,
t^.tento.jt
fhifìo
ria
del
corte
Roma^
na,
numerando
region
fecondo
il
no*
à'
Ceìle,ftccoìe
uììle,
e
poi
è
è
quel
co
è
mia
i
filetta
da
Lebeccio^
ende
ui
[i
mare,e
i
Greci
Roma
fiirono
i
Tofani
umti,efoggicgati
da
Romani
preffo
il
lago
di
porfQ
di
nuouo
maggiormente
il
mare,
da Cor
la miig^ior
pittore
ecceUen
te,
e
da
porfj
alparagon
con
Apeììethebbe
anco
Accur
fio
fono
Vomet
e
come
fin
Benedetto,
e
trancefco
Accolti
fratelli
terra
chiamata
Montone
[ingoiare
huomo
W3
gio
ti
ad
Ocrlcolo,
dice,
che
^affando
oltre
s'accorgeuano
hene
effere
in
Roma^
hifìorie
Ro
di
Bolfenna,
è
il
fumé
quelli
granii
dan
loro
beliijjime
caccie
d'HcelhJi
molte
quaglie,chejlanche
non
gion^'
^onojino
di
io
n'hdc
U:a
stzzu
era
(lata
data
la
cittadùnan'^
di
Roma
a
me
je,
non
ftntire
?i/ncanto,
ferpe ,
ft
feruirono
uolentieri
di
qitefli
luochi
folinghi
milia
d'are
^ntoJoda
Limo
nomini
do
Albajafao
di
dire
l'altro,
è
un
lago
chiamato
NV'-
Nemo^
morenfe
da
ameni
ffima
uaìle,
che
no
gira
più
effcre
talmente
gli
toìfe
detto)dagli
Effarchi
de
l'italiayche
ten
Spoleti
a man
,
no,
lefi)>-fice,e
fiiatc
è
[e
che
ui
uotatofi
ne
la
rutila
fìende poi
Ciuìtanoua^
di monti
Feltro
fotto
Fogara
uerjb
Arwnimo
è
wn
uico
Vgo
Imo
Vrbeuetano
tsr
ima
deflra
di
Vicueria,
e
Co
na
uichetiifono
Cortan
celebre
monafterio
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fan
Benedetto
edificatoui
da
la
conteffa
Matilda^
più
a
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dritta
è
jù mi
Annibale
fa
ducento,e quaranta
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Milai
no
al
buon
Eorfto
da
Efle.fupoiè
Jerdona
antica
cit
ta,
rumata
chiamati cofidalca^itanw
,
,
l?li4Ìo)da
i
due
hauemo
ne
le
noYire
hilìorie
mojìro')fù
re
fùoi
figli,
edificò
il
mona(leno
di
Jan
Zacharia
*
ccja
dtfim
gue,
e
dando con
Wii.e^'.gia
fuyegiu
il
terreno
di
fina
bontategli
ui
fi
fa
ogUo
af-»
fai
hauendo cacciato
ge,è ma
è la
che
terra
chiamata
IPu
holetajcorrendogiu
lito
di
Venetia^
niyia
maggior
la
pa

a
fèrro
e
a
fuoco
t
eir
ejfendo
fiindato

Farenc
quando
medeftma'S'
mente
Gifulfi
ìsormannos
il
quale
i/n
lettU
ta
m
Re
ifuoi
antecejjo
ri
Ma^na^fapef
qua
le
fono
otto
fra
tutte le
i
tarmati
,come
dimoerà
Bircio
ne
comentarii
cimli,
dicendo,
che
Cefare
firmai
lofi
fette
manca
di
que<
canto al
contrario
di
quel
che
tjpr
domiamo
quelli,che
gliele
riferirono
A«ftwo,
Ciuitano
notte
le
por/f,
^are
a
uedere
uolte
ne
lefue
leggi
tejìifica,
di
cendo
de
la
amenità
grande
che
fòlennemente
concejje
a
Ro
herto
uien
poi
a^
ma
inatte
fi
fletta
de
vnfino
Garinolaz a
m
chefiferuijfero
le
genti
di
da ila-
loro
oftinata
ffmera
ita
ualfe,che
quali
di
Tri
opere
anti^
che
noue,chefi
ueggono
fono
4*
co
fi
prejjo
po-s
fla,
per
la
quale
h
abbia
pojTuto
mai
[correre,
come
per
quefia ^arte
di monte
degli
Uortoli
fu
gran
ff

alammo ,dauanti
la
Tofcana^
il
Volterrano
uerjò
quella
^arte
che
chiamano
'pQfnj^eijcheeramaterraahmarinaffotioil