Educazione linguistica e letteraria
in un’ottica plurilingue
La centralità del testo e la didattica
Gruppo C
Carla Gennaro – Francesca Licitra –
Rita Mazzotta – Adelisa Tumino
Percorso Didattico
Da: “La parola scavata. Specificità del linguaggio poetico”
A: “La guerra nei Poeti del ‘900”
Il viaggio del Testo dall’Autore al Lettore
“La parola scavata”. Specificità del linguaggio poetico
di F. Vennarucci
La sfida di questo percorso dedicato alla poesia è
quella di creare dei lettori di poesia che sappiano
consapevolmente muoversi tra i testi poetici
cogliendone non solo il significato letterale, ma
anche il senso.
Il percorso si propone di indagare la complessa
natura del testo poetico nelle sue specificità e
peculiarità.
Gli alunni, partendo dalla loro esperienza di lettori e
scrittori di testi poetici dovranno arrivare a riflettere,
collaborativamente, sul significato della poesia.
La guerra nei Poeti del ‘900
Quali Obiettivi, Competenze, Capacità
Obiettivi:
Capacità:
Competenze:
Comprendere la specificità del testo poetico
Conoscere le strutture metriche, stilistiche, retoriche
Comprendere il rapporto tra poetica e poesia
Scoprire analogie e differenze tra poesie diverse
Creare dei lettori di poesia
Saper analizzare un testo poetico
Saper affrontare il testo poetico come lettore autonomo
Saper stabilire connessioni
Saper tradurre il linguaggio poetico
Saper scegliere testi poetici
Saper argomentare le ragioni della scelta
Brainstorming: che cos’è la poesia?
Concetta Grasso: Tutor
Descrizione dell’attività Proposte di
Attività
La poesia del ‘900
I poeti del ‘900
Ungaretti
Quasimodo
Neruda y la Generación
del ‘27
War Poets
Wilfred Owen
F. Licitra
A. Tumino
C. Gennaro
R. Mazzotta
La poesia del Novecento si allontana dagli schemi rigidi del passato per assumere forme diverse, libere ma non per questo di facile comprensione. Le espressioni dei poeti del Novecento, inoltre, furono varie (anche nell’ambito della produzione dello stesso autore) per ciò che riguarda i temi, il linguaggio e il messaggio.
La Poesia del ‘900
I Poeti del ‘900:
Gli ermetici
Analizzeremo due grandi “ermetici”:
Ungaretti e Quasimodo.
G. Ungaretti: “Soldati”
Soldati Bosco di Courton, luglio 1918 Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie
“Soldati”: analisi del testo Nel componimento si notano subito le caratteristiche proprie, rivoluzionarie della poesia di Giuseppe Ungaretti. La precisazione del luogo con la relativa data di scrittura, propria dei diari, è dovuta al fatto che l’autore scrisse i suoi primi componimenti poetici durante la I guerra mondiale, in trincea. Egli infatti partecipò alla guerra da volontario. Tornato a casa, alla fine del conflitto, raccolse le sue annotazioni nelle raccolte Allegria di naufraghi e il Porto sepolto, dove non esiste più il giovane Giuseppe interventista, ma un uomo provato dal dolore della guerra e allegro come un naufrago per essere scampato alla morte. Caratteristica propria di questa prima produzione è la mancanza assoluta di punteggiatura e il verso breve (versicolo). Nella poesia il poeta paragona attraverso una similitudine i soldati alle foglie in autunno, realizzando con un’immagine intensa una cruda realtà quale quella dei soldati sterminati in massa nei campi di battaglia: il verbo posto all’inizio della frase nella forma impersonale allude ad una condizione generale e non particolare dei soldati. Chi sia il vero soggetto della poesia si capisce solo dal titolo.
Con una sola similitudine, Ungaretti descrive quanto sia precaria la vita dei soldati
al fronte.
G. Ungaretti: “Veglia”
Veglia Cima Quattro, 23 dicembre 1915 Un’intera nottata buttato vicino a un compagno massacrato con la sua bocca digrignata volta al plenilunio con la congestione delle sue mani penetrata nel mio silenzio ho scritto lettere piene d’amore Non sono mai stato tanto attaccato alla vita
“Veglia”: analisi del testo
Qui si può subito notare come Ungaretti rappresenti la drammaticità della situazione con dei participi passati (buttato, massacrato, digrignata, volta, penetrata), spesso isolati, in posizione di parola-chiave. Essi rendono la prima strofa, la più lunga, espressione dell’orrore per la morte. Il corpo martoriato del compagno, che gli fa compagnia per una notte intera, invade la sua coscienza, costringendolo a pensare. Dall’orrore per la morte nasce l’amore per la vita, espresso nel tanto del penultimo verso. Nei testi di Ungaretti troviamo solo versi liberi. Non si trovano rime. Il ritmo però è affidato all’uso di consonanze (Un’intera nottata buttato) e assonanze (nottata, massacrato, digrignata).
S. Quasimodo:
“Uomo del mio tempo”
Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo. Eri nella carlinga, con le ali maligne, le meridiane di morte, -t’ho visto- dentro il carro di fuoco, alle forche, alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu, con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio, senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora, come sempre, come uccisero i padri, come uccisero gli animali che ti videro per la prima volta. E questo sangue odora come nel giorno Quando il fratello disse all’altro fratello: “Andiamo ai campi”. E quell’eco fredda, tenace, è giunta fino a te, dentro la tua giornata. Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue Salite dalla terra, dimenticate i padri: le loro tombe affondano nella cenere, gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
“Uomo del mio tempo”:
analisi del testo
La lirica di Quasimodo, che chiude la raccolta Giorno dopo giorno, esprime un grande impegno civile di contro alla società malata del suo tempo. Il poeta condanna la violenza dell’uomo, degno erede di Caino, e pronunzia il suo atto di accusa contro gli orrori della II guerra mondiale. Egli perciò si augura una rottura con la storia del passato, piena di sangue e di morte, esortando le nuove generazioni ad un rinnovamento. In particolare nella prima parte egli esprime le sue considerazioni sul progresso: l’uomo contemporaneo ha solo perfezionato i suoi strumenti distruttivi, rendendoli sempre più sofisticati (le meridiane di morte), ma rimane brutale come nell’età delle caverne, addirittura simile agli animali (come uccisero gli animali che ti videro la prima volta). I tempi verbali diversi (il presente sei, il passato recente Hai ucciso e il passato remoto come uccisero gli animali) contribuiscono ad evidenziare l’immutabilità del genere umano. L’analogia nuvole di sangue esprime la grandiosità della morte durante la guerra, giunta in cielo sotto forma di nuvole come l’acqua dei mari evaporata. Poi il poeta invita ad essere migliori per costruire un futuro di pace e di amore (Dimenticate…). Il linguaggio è colloquiale, utile all’esigenza di instaurare un dialogo con gli altri uomini.
Nel famoso testo Salvatore Quasimodo sintetizza la condizione generale dell’esistenza umana in pochi versi: la solitudine, la possibilità di intuire la verità (raggio di sole), la vita che scorre in un attimo. È una poesia basata sulle libere associazioni e sulle intuizioni. La parola è scarna ed essenziale.
Neruda y la
Generación
del ‘27
La guerra nei poeti del ‘900
Il progetto è stato proposto ad una classe formata da 20 alunni del secondo anno del liceo linguistico, come percorso di approfondimento su tematiche-chiave che potessero attirare l'interesse dei ragazzi.
L'obiettivo è stato quello di individuare le implicazioni umane sociali e letterarie che sottendono ad ogni guerra e in particolare alla guerra civile spagnola. Abbiamo iniziato con un brain-storming attraverso il quale evidenziare emozioni e sensazioni che ai ragazzi suggeriva il termine "guerra".
I caratteri fondamentali del periodo analizzato sono stati illustrati agli alunni in una lezione introduttiva di carattere storico-culturale. Sono poi stati analizzati alcuni versi significativi di Rafael Alberti e di Cesar Vallejo , che cercano di comunicare il loro impatto emozionale attraverso la poesia, elaborata a partire da materiali tratti dalla realtà che posteriormente si trasforma e si carica di pathos.
Essi si sono poi cimentati nell'analisi autonomamente condotta di una lirica di Neruda.
È stato loro richiesto di analizzarlo, mettendone in evidenza le peculiarità tematiche, lessicali e letterarie. Ciò ha consentito loro di cogliere il dramma vissuto dal poeta legato alla Spagna dalla sua esperienza come console e dall'amicizia con il gruppo della Generación del '27.
Le loro analisi sono state discusse in classe e, quando necessario, opportunamente integrate.
Premessa
Pablo Neruda, impegnato nella guerra civile spagnola, dedicò alla Spagna martoriata un libro di affetto e di denuncia, "Spagna nel cuore" (España en el corazón, 1937) che insieme ad altri componimenti entrò a far parte della "Terza residenza" (Tercera residencia, 1947).
"Explico algunas cosas", tratto da "España en el corazón", è una poesia contro la guerra che Neruda ha scritto in occasione della Guerra Civile in Spagna e descrive, prima, la bellezza della pace, col "barrio" madrileno allegro e operoso, pieno di suoni e di voci, di luci, colori e odori, e poi lo scoppio improvviso e dirompente della guerra col suo corredo di orrori, massacri, morte e distruzione.
Pablo Neruda
http://www.youtube.com/watch?v=TfYu0wBCd-U
Se puede escuchar y ver el vídeo con la voz de Neruda en el siguiente enlace:
Pablo Neruda, assegnato al consolato cileno di Barcellona e poi a Madrid, nel 1934- 36, assistette alle vicende drammatiche della Spagna di quegli anni. Conobbe Lorca, Alberti e gli altri poeti della "generazione del '27".
LA GENERACIÓN DEL ‘27
Negli anni della Repubblica si produce un altro scisma all’interno della G27, un’altra “eresia”: la poesia impura, impegnata politicamente e socialmente.
Este poema de Rafael Alberti refleja el evidente estado de desolación de un poeta que vio cómo los fusiles, los cañones y las bombas sustituyeron a los debates, los discursos, los libros…
Porque como dice el poeta en los momentos en que sólo existe violencia, odio y asesinatos, las palabras están “heridas de muerte”.
Rafael Alberti “Nocturno”
En "España, aparta de mi este cáliz", se observa la posición del intelectual y su relación con un proceso revolucionario.Vallejo expresa, en este poema, el motivo de la revolución de una manera bella, la explotación del hombre por el hombre, un régimen que oprime a los campesinos y a los obreros.
Vallejo escribe para la esperanza, escribe en torno de un sueño que por poco tiempo fue realidad, "España, aparta de mi ese cáliz" es una invitación a continuar buscando esa España que se cae, esa España que un día convirtió a los hombres en HOMBRES.
César Vallejo
Rupert
Brooke
Siegfried
Sassoon
Wilfred
Owen
Isaac
Rosenberg
Edward
Thomas
The romantic symbol of the “soldier-poet”
As a pacifist, he wrote bitterly satirical anti-war poems
The most important of the “war poets”
His poetry is intimate, private, symbolic and imaginative
His poems capture
The love of the
English
countryside
In England, the so-called “soldier poets”, “war poets” or even “trench poets” first denounced what trench life or death by gas was like, but also revealed the sense of exaltation and the spirit of adventure that marked the first years of the war.
As the war went on this attitude changed, the poets turned to a more realistic sort of poetry, describing the horror of battles, and denouncing the dangers of “reported war” to the civilians at home. They were not writing from “without” but from “within” the war, inspired by their own experiences and by the small and great tragedies of thousands of unknown people involved in a nightmarish, hallucinating reality…
DULCE ET DECORUM EST Bent double, like old beggars under sacks,
Knock-kneed, coughing like hags, we cursed through sludge,
Till on the haunting flares we turned our backs
And towards our distant rest began to trudge.
Men marched asleep. Many had lost their boots
But limped on, blood-shod. All went lame; all blind;
Drunk with fatigue; deaf even to the hoots
Of gas-shells dropping softly behind.
-Gas! GAS! Quick, boys! An ecstasy of fumbling,
Fitting the clumsy helmets just in time;
But someone still was yelling out and stumbling,
And flound'ring like a man in fire or lime . . .
Dim, through the misty panes and thick green light,
As under a green sea, I saw him drowning.
In all my dreams, before my helpless sight,
He plunges at me, guttering, choking, drowning.
If in some smothering dreams you too could pace
Behind the wagon that we flung him in,
And watch the white eyes writhing in his face,
His hanging face, like a devil's sick of sin;
If you could hear, at every jolt, the blood
Come gargling from the froth-corrupted lungs,
Obscene as cancer, bitter as the cud
Of vile, incurable sores on innocent tongues -
My friend, you would not tell with such high zest
To children ardent for some desperate glory,
The old Lie: Dulce et decorum est
Pro patria mori.*
*"It is sweet and meet (fitting) to die for one's country."
Wilfred Owen’s Poem
DULCE ET DECORUM EST
In October 1917 Wilfred Owen wrote to his mother from
Craiglockhart, "Here is a gas poem, done
yesterday……..the famous Latin tag (from Horace, Odes)
means of course it is sweet and fitting to die for one’s
country. Sweet! and decorous!"
The title is ironic. The intention was not so much to induce
pity as to shock, especially civilians at home who believed
war was noble and glorious.
The Latin sentence: “Dulce et decorum est pro patria mori” is illusory since death in
war is neither noble nor decorous.
The lay-out of the poem is of four stanzas of different length.
The third stanza provides a link between the first section, dealing with past experience
and the last one dealing with memory and the present.
The poem is divided into four irregular stanzas. The first stanza introduces the
situation, that is, the soldiers retreat to the trenches. The second stanza describes the
gas attack, the third presents the poet’s dream, the fourth describes the poet’s
friend’s death from chemical warfare and produces the poem’s message.
Proposte di Attività
Scuola sec. 1° grado Scuola sec. 2° grado
Elaborare un percorso didattico, in un’ottica plurilingue,
in cui:
Individuare ed analizzare testi
poetici che ne richiamano altri
Riflettere sulle caratteristiche
proprie della poesia: verso,
rima, metrica, figure retoriche
Operare un confronto tra poeti di
diversa nazionalità procedendo
attraverso analogie e opposizioni
Individuare testi poetici, in lingua
diversa, che, trattando temi simili,
possano essere messi in relazione