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Famiglia in Movimento... “Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo». Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del pro- feta: Dall’Egitto ho chiamato il mio figlio. Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: 23 testimonianze

2005 famiglia in continuo movimento

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Famiglia in Movimento...“Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe egli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finchénon ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo». Giuseppe, destatosi,prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino allamorte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del pro-feta: Dall’Egitto ho chiamato il mio figlio. Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse:

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nze «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va nel paese d’Israele; perché sono morti

coloro che insidiavano la vita del bambino». Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e suamadre, ed entrò nel paese d’Israele. Avendo però saputo che era re della Giudea Archelàoal posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelleregioni della Galilea e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, per-ché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: “Sarà chiamato Nazareno”.(Matteo 2, 13-15.19-23)

La liturgia cattolica commemora così la famiglia di Gesù e, in qualchemodo, ne propone la testimonianza di fede e di amore a tutti noi.

Ma se questi brani ci parlano della famiglia “carnale” e anagrafica di Gesù,in Marco 3, 31-35 e in Matteo 12, 46-50 troviamo la “famiglia spirituale”:«Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello,sorella e madre».

Chiunque fa la volontà di Dio è parte di questa famiglia di Gesù. Spesso lafamiglia anagrafica (così è nel “quadro” del racconto di Matteo) è anche lafamiglia che cerca e fa la volontà di Dio, ma non è detto che sia sempre così. E’indubbio che la valorizzazione degli aspetti positivi della famiglia classica rap-presenta un obiettivo cristiano di grande rilevanza.

Ma le “famiglie sante”, cioè quelle unioni di amore di persone che insiemecercano di vivere nella prospettiva del Vangelo, possono oggi realizzarsi in“modi” diversi: nella solidarietà, nell’impegno sociale, nel volontariato...

Ed è in questa direzione che ho trovato il Movimento Domenicano delRosario, che seguita a declinare la propensione fondamentale della pratica reli-giosa verso lo scambio sociale, la partecipazione, la condivisione.

Ho trovato nel Movimento Domenicano del Rosario un gruppo di famiglieunite che compiono, a livello di fede, un cammino evangelico straordinariamen-te fecondo, famiglie in cui la vita personale e collettiva fa un salto di qualità.

Tutto ciò mi ha fatto subito pensare ad “una famiglia in movimento”, ossiaho realizzato come il Movimento Domenicano del Rosario sia una famiglia unitanon statica, ma elevatamente dinamica e viva.

Nella società attuale, fortemente caratterizzata da una complessità globale,che coinvolge ed involve ogni aspetto ed esperienza della vita moderna, anche lafamiglia viene investita da profondi mutamenti.

Partendo dal presupposto che la famiglia è una relazione sociale piena chemuta forma a seconda dell’esperienza e dei progetti di vita di ciascun individuoed è in rapporto costante con il microcosmo e il macrocosmo di riferimento,consideriamo la famiglia contemporanea come un sistema vivente, altamentecomplesso, differenziato e a confini variabili, in cui si realizza quell’esperienzavitale specifica che è fondamentale per la strutturazione dell’individuo comepersona, cioè come individuo in relazione (essere relazionale), nelle sue determi-nazioni di genere e di età, quindi nei rapporti fra i sessi e le generazioni.

Ciò rispecchia pienamente l’indirizzo del Movimento Domenicano delRosario.

“Apritevi con docilità ai doni dello Spirito! Accogliete con gratitudine e obbedienza icarismi che lo Spirito non cessa di elargire! Non dimenticate che ogni carisma è datoper il bene comune, cioè a beneficio di tutta la Chiesa! Per loro natura, i carismi sonocomunicativi e fanno nascere quell’«affinità spirituale tra le persone» (cfr.

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nzeChristifideles Laici, 24) e quell’amicizia in Cristo che dà origine ai «movimenti». Il

passaggio dal carisma originario al movimento avviene per la misteriosa attrattivaesercitata dal Fondatore su quanti si lasciano coinvolgere nella sua esperienza spiritua-le. In tal modo i movimenti riconosciuti ufficialmente dall’autorità ecclesiastica si pro-pongono come forme di autorealizzazione e riflessi dell’unica Chiesa. La loro nascita ediffusione ha recato nella vita della Chiesa una novità inattesa, e talora persino dirom-pente”. (Giovanni Paolo II)

C.R.

... in continuo movimentoIl Movimento Domenicano del Rosario in Campania continua ad espandere

i suoi confini. Siate dunque lieti, cari amici ed amiche rosarianti, nell’apprenderela lieta notizia: anche Fuorigrotta adesso può vantare un numeroso gruppo dimembri, che, domenica 6 febbraio 2005, alla presenza del Padre Direttore, P. Mauro Persici o.p., pieni di spirito mariano, hanno emesso la loro promessacome membri del Movimento Domenicano del Rosario.

Come vedete, carissimi amici, la famiglia del Rosario continua a crescere,predisponendo i suoi membri, con animo pio, alla diffusione e testimonianza delSanto Rosario. Il Rosario, preghiera tanto semplice quanto ricca al tempo stes-so, continua ad affascinare coloro che si avvicinano ad essa; meditare, infatti, imisteri della vita di Cristo, abbandonando a Lui e a Sua Madre i nostri affanni,ci aiuta a meglio comprendere la nostra natura umana e a sentire meno le fati-che che la vita, in quanto tale, può riservare a ciascuno.

La nostra vita è legata a Cristo per mezzo di Maria, attraverso uno strumen-to tanto semplice, la corona; corona di preghiere che noi affidiamo alla nostraMadre Celeste.

Non chiedetevi, dunque, che cosa spinga questi uomini e queste donne apromettere fedeltà al Santo Rosario, ma fate come loro, abbandonatevi all’im-menso amore di Dio, lasciatevi cullare dalla dolce melodia delle “Ave Maria”,che accompagnano i vostri pensieri, come rose dal più bell’aspetto, colore e pro-fumo donate a Maria, donna semplice ma di tanta ricchezza, proprio come lostesso Rosario.

Non chiedetevi, dunque, quanto peso dia la preghiera, poiché essa non dàpeso ma, anzi, solleva dalla propria condizione terrena, ci avvicina al Padre, alFiglio e allo Spirito Santo con la sola invocazione della Madre.

Il Rosario è la catena che ci unisce, la preghiera è il vincolo che dona gioia, èlo strumento che tiene salde le famiglie e rende i giovani futuri capisaldi dellavita cristiana.

Spezzate, dunque, qualsiasi altra catena che vi lega all’ipocrisia e alla discor-dia, e lasciatevi incatenare, proprio come questi nostri fratelli e sorelle diFuorigrotta, alla catena dell’Amore.

Alessandra Gestiero

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