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capitolo 1: besame mucho www.casterman.com 978-2-203-02610-0 © Casterman 2009 Tous droits réservés pour tous pays. Il est strictement interdit, sauf accord préalable et écrit de l’éditeur, de reproduire (notamment par photocopie ou numérisation) partiellement ou totalement le présent ouvrage, de le stocker dans une banque de données ou de le communiquer au public, sous quelque forme et de quelque manière que ce soit. Imprimé en France par PPO Graphic, Pantin. Dépôt légal : juin 2009 ; D. 2009/0053/XXX.

Barney e la blue note

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Di Loustal e Paringaux

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Page 1: Barney e la blue note

capitolo 1: besame mucho

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978-2-203-02610-0© Casterman 2009

Tous droits réservés pour tous pays.Il est strictement interdit, sauf accord préalable et écrit de l’éditeur, de reproduire (notamment par photocopie ou numérisation) partiellement ou totalement le présent ouvrage,

de le stocker dans une banque de données ou de le communiquer au public, sous quelque forme et de quelque manière que ce soit.Imprimé en France par PPO Graphic, Pantin. Dépôt légal : juin 2009 ; D. 2009/0053/XXX.

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Boris ha la nausea. Si sporge dalla balaustra per riempirsi i polmoni di aria salmastra. L’idea è buona, ma il mare è troppo lontano: respira solo l’odore insipido e dolciastro delle magnolie, macchie più chiarenell’ombra appena sotto di lui. Allora ci vomita sopra, mentre una sigaretta dimenticata gli brucia crudel-mente le dita. L’orchestra suona “Besame mucho” in stile afrocubano. È una di quelle notti, e sta per finire.

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Si pulisce le labbra con il fazzoletto e rimane lì a succhiarsi le dita dolenti martellando la balaustra con il piede – besame – ma niente da fare, non riesce a ricordare le parole della canzone.

Getta il fazzoletto, accende una sigaretta per togliersi l’amaro di bocca e porta il suo malessere - besame muuucho – a passeggiare tra le statue.

Una donna che non conosce lo ferma per dirgli qualcosa che non capisce. Gli posa una mano sul braccio ma già lei non c’è più.

Ascolta l’orchestra che non suonapiù, solo un sassofono nel buio sro-tola una spirale di note sognanti.Poi tutto si spegne in un sospiro.

Un post-scriptum di poche righe, un minuscolo frammento di notte - ma per Boris è come se quell’uomo avesse appena messo il proprionome in fondo a una pagina nera. Alza gli occhi e vede Barney.

L’istante successivo non ci pensa nemmenopiù: immobile, ascolta qualcosa che gli fa sobbalzare il cuore e gli arrotonda la bocca.

Un attimo. La voglia di lasciarsi cadere nella piscina e fluttuare in mezzo a tutto quel blu come in un letto con le lenzuola blu. La bocca e le orecchie piene di acqua fredda.

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Una casa immensa piena di voci stanche, di fumo, di quadri appesi alle pareti bianche. A volte un tappeto attutisce il rumore dei suoi passi, a volte Boris scivola sul marmo, come chi vaga su una spiaggia tra i relitti di un naufragio. Ma questa è solo una festa, e presto farà giorno. Rocky guarda passare Boris e dice “Che-palle-andiamo-via”.

Rocky ha gli occhi piccolissimi, i capelli impomatati di brillantina, ma Boris non si ferma, sale le scalepiù in fretta che può. Cerca Pauline e la sua manotrema su ogni maniglia.

“C’è Barney!”. Lei alza la testa e il suo sorriso vacilla. “Cosa?” il suo aspetto è esattamente lo stesso di quando otto ore prima è uscita dal bagno, al punto che lui si sente all’improvviso miserabile: la barba lunga, il suo odore di uomo stanco, i vestitisgualciti. Pauline gli fa sempre questo effetto, dopo mezzanotte.

“È di sotto che suona nell’orchestra!”quasi lo grida e lei lo guarda senza capire. “Barney? Sei sicuro?”

Alla fine si alza e lo segue in giardino.

Ma Barney non c’è più.

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Di pomeriggio Barney si annoia.

Si sveglia sempre quando la città, oppressa dal caldo,sonnecchia. Gira e rigira nella stanza in cerca di sigarette, oppure, il più delle volte, rimane sdraiato sul letto a fissare la luce e gli insetti che camminano sul soffitto.

capitolo 2: vestito di luce

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Ogni tanto arriva fino al lavandino, fa scorrere un filo d’acqua rugginosa, si bagna il viso. Ma l’acqua è tiepida e non serve a niente. Tuttavia ricomincia.

Sopra il lavandino c’è uno specchio. Barney ha imparato a non incrociare mai lo sguardo dell’uomo che vive lì, nemmeno quando si fa la barba.

Attraverso le fessure della veneziana può vedere i gabbiani che si librano nell’aria cocente. Più tardiquando i pescatori rientreranno, le loro grida riempiranno la stanza, e lo faranno impazzire. Nel frattempo si lucida le scarpe e ripensa alla sera prima.

È una piccola cittadina di gente dalla pelle scura, che non suda mai e che, al calar della notte, canta battendo i tacchi sul terreno.

Comunque non c’è nulla da fare. A volte Barney se ne rammarica,quando dimentica il motivo per cui è qui. Allora si svuota di nuovo latesta e va tutto bene - quando non funziona, quando ha veramente voglia di urlare, scende dal suo barbiere che lo chiama señor e che gli fa scivolare il rasoio sulle guance e lo spruzza di lozione blu.

Poi Barney si veste di rosa - lentamente, cerimoniosamente,come un matador.