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1
UC-NRLF
4 HllllHiHHHHlll H JHNHIHHHIiIUKIHi 814621514?
OSSIA
GARIBALDI E mmzl V
IKEISUIFATTI. /SABNIG ED MSPBOMUNTE
RISPOSTA
mvzxmicscdmmfmmmTRADOTTA DAL FRANCESE
ED ARRICCPIYPA DA
EETRU TSEWWB
MlLAlIipografa degli Ingegneri
1-8-62
126552aPREFAZIONE 5126x355?
lbZ
MAH-Il signor Evaristo Pimpeterre ha creduto bene di pub
blicare un opuscolo, allo scopo di provare che Bottazzi
ha bene meritato della patria. Il signor Pimpeterre che
si dice Francese per nascita, per cuore Italiano, reclama
il diritto di parlare degli a/fari di questo paese a titolo.
della sua affezione.Sia pertanto concesso a me, Italiano per nascita e per
affezione, di rispondere al succitato opuscolo, non che di
retticare i giudizi espostioi. Per debito di cortesia scelgo
l idioma francese, contando sulindulgenza dei Francesi,
che si compiaceranizo di leggere il presente mio lavoro.
E per stimo conveniente di dichiarare anzi tutto che
io non sono mai apparso sulla scena politica, che non sono
amico ne nemico di Rattazzi, che inne meglio di qualunque
altro io posso e voglio essere imparziale. Nessun interesse
vi ha in me, n passione di sorta che nfimpegnano a scri
vere questo libretto, ma il dovere soltanto del cittadino di
difendere la fama del proprio paese contro le accuse o
isospetli, che potrebbero improntarle una macchia. Mi tor
ner certo penoso assunto l opporre il biasimo alla lode,
ma le personali considerazioni non contano nella bilancia,
che pesa l onore dei popoli.
Milano, 29 Ottobre 1862.
LAUTORE.
i
l
!
INTIODUZHNE .
Nella vita delle nazioni come in quella degl individui vi
hanno momenti solenni che decidono di tutto Pavvenire.
Un inspirazione luminosa, uno slancio generoso possono
essere l origine di tutta un esistenza felice e gloriosa; un
istante di debolezza costa sovente anni di umiliazioni e
di schiavit. Ifltalia attraversa uno di questi momentij
tutto il suo avveniredipende dalla sua saviezza non mene
che dalla sua audacia; imperocoh nei giorni della lotta la
temerit talora prudenza. . Gli uomini che assumono la
direzione de suoi destini si addossano una terribile re
sponsabilit; nel giudiearli si deve tener conto delle im
mense difcolt , e moderare il gbiasimo l dove per no
stra sventura v1a dovere di biasimo. Mi studier di farne
mia legge.
Il signor Evaristo Pimpeterre ha creduto bene di rimon
tare no al 48, e pi ancora. Egli mirava a tessere 1 apo
logia di Rattazzi eper questo eragli indispensabile di cer
carne i trion ove poteva trovarli. Qui non si tratta gi di
otfusoare le. glorie passate di quest uomo politico, tua uni
6camente di provare come la sua condotta durante questul
timo ministero, sia stata fatale all Italia, e come i popoli
abbiano gravi ragioni per alzare il grido: abbasso Bottazzi.Se come ministro del Piemonte ha elto degli allii ,
come ministro dltalia li ha perduti. E questo non deve
sorprendere. Allora si trattava dun piccolissimo regno di
cinque milioni dabitanti, composto di provincie, che in
molta parte formavano da secoli uno stato compatto, omo
geneo e profondamente realista; le proteste delle provincie
sarde e genovesi erano troppo deboli per risuonare nel
l areopago europeo. Oggi invece trattasi dell Italia, cio di
uno Stato di 22 milioni, composto d elementi eterogenei,
di provincie che non hanno mai vissuto insieme, che hanno
degl interessi divergenti, e che.non si trovano unite se non
dal legame di unidea, nobile e sublime, si, ma in lotta
coi loro bisogni prosaici ed imperiosi. .
Allora si trattava d amministrare un piccolo Stato, ras
segnato al despotismo, di sollevarlo grado a grado alla
vita pi larga e pi nobile della libert, disviluppare le
sue risorse sepolte nellignoranza e nell inerzia e d ini
ziarlo alle grandiose imprese, che arricchirono gli altri paesi
pi avanzati; in una parola trattavasi di far aggredire dei
benecii. Attualmente invece trattasi far accettare sacricii;
stantech dal lato degl interessi materiali tutte le provincie
annesse soffrono considerevoli perdite; trattasi di fondere in
uno Stato solo gli antichi Stati crollati; d uniearee leggi
e 1 amministrazione, ed agitando il vessillo italiano gri
dare ai popoli: solirite con pazienza, vi sar grata la patria;
7a sotrite perch la grandezza dellItalia, a tal prezzo; sol
8Credo che un governo puramente rivoluzionario perora impossibile in Italia, mva che un governo reazionario
condurrebbe alla sua disunione; che per ci occorre un
governo di coalizione, basato sulla convinzione: che Pltalia
tuttavia nello stadio di rivoluzione, e per conseguenza
non pu e non deve per ance rinunciare allo slancio ed
alla forza rivoluzionaria; che rivoluzione e repubblica sono
due cose affatto diverse; che le forze rivoluzionarie non
sono punto dirette contro la Monarchia ntanto clfessa
seguir il movimento nazionale; che del resto quello che
si chiama partito dazione non irrillessivo ed avventato,
come lo si dice , e che un governo progressista ed orgo
gliosamente nazionale avrebbe con s il popolo intero. La
Nazione ne profondamente convinta, prova ne sia che
ovunque risuona il grido: Viva Garibaldilcome pure ovun
que si ripete quello: abbasso Battazzi!
Questo duplice grido mi lia. deciso a dare al presente
lavoro per titolo i nomi di quei due antagonisti, e dei
campi su cui si urtarono, a danno della povera Italia.
.|\
nI
LA GUERRA DEL i859.
Il primo Gennajo di questo memorabile anno fu segna
lato da una folgore caduta dal cielo, che il gran numero
degli uomini credeva sereno.
Non qui il luogo..di ricercare le cause che indussero
Napoleone a dirigere al barone Hiibner quelle parole che,
presagi d una temibile tempesta, commossero tutta lEu
ropa. Ad ogni modo st sempre che Plmperatore era ben
informato, ch egli giudicava la situazione con una ammi
rabile sagacit, oh egli sapeva di poter contare sul patriot
tismo italiano , e eh egli prevedeva che avrebbe nito di
trascinare soco la nazionefrancese colla_ magica promessadi nuove vittorie. .
Lentusiasmo fu generale in tutta lItalia; non vi fu ca
panna che non recasse la sua offerta, non famiglia che non
applaudisse ai sacricii, non Italiano che si ricusasse al
l appello della patria.I soldati della libert si concentrarono,Francesi'ed Italiani
si abhracciarono come fratelli, chiamati agli stessi pericoli,
a gloria eguale. Esaltati dalla nobilt dellimpresa marciarono di successo in successo; il segnale della battaglia, fu
segnale di eroismo, segnale di vittoria.Le popolazioni liberate, ebbre di gioja applaudirono aivincitori, e da Montebello a Solferino, fu una marcia trion
i0fale, le di cui tappe si chiamano Palestro, Magenta, Mele
gnano e Solferino, nomi gloriosi scolpiti nelle tavole dibronzo della storia dei Popoli.
Ma la povera Italia , la grande Martire, doveva essere
provata ancora da dolori, tanto pi atroci, quanto erano
meno preveduti, dolori che .colpivano la sventurata nel mo- .mento stesso, in cui essa abbandonavasi alle pi dolci speranze.
Il foglio su cui fu segnato larmistizio di Villafranca fuil drappo funereo gettato sull entusiasmo nazionale, sulla
devozione ai sovrani. fIl trattato di questo nome fu un vero disastro per lItalia;dapprima perch immolava le sue pi nobili aspirazioni
d indipendenza, e poi perch diffondeva il dubbio quandoera duopo della pi cieca ducia.
La fantasia meridionale evocava 1o spettro del 48 seguito
dalle furie che chiamansi: Discordia, Galunnia e Tradimento:e la memoria ripeteva la predizione di Mazzini, quel profeta
di Milano e di Novara, il quale in data del .15 Dicem
bre i858, aveva annunciato la guerra in Italiainiziata
da Napoleone, e interrotta nel bel mezzo da una pace
improvvisa, rovinosa, fatale, un Gampoformio, coll abban
dono delle tradite provincie Venete e parte di quelle Lombarde.
Cavour gett con disprezzoil portafoglio, che vedeva
macchiato dalle lagrime dei Veneti sacricati.Rattazzi lo raccolse da terra.
IL MINlSTElll) RATTAZZI NEL i859.
[l disastroso trattato di Villafranca lasciava completa li
bert ai sovrani spodestati di preparare il ritorno nei loro
dominii; legittimava tuttii loro intrighi, poich essi miravano alla confederazione dei Principi Italiani, dichiarata la
base dei progetti Imperiali. Sotto simili_ circostanze tutta la politica di Rattazziavrebbe dovuto inspirarsi allidea wfincoraggiare i patrioti,
rialzare le loro speranze, fave risuonare nel cuore di tuttigli Italiani, eh essi sono gli della stessa patria, che il
governo di Torino sarebbe sempre l iniziatore d ogni na
zionaleimpresa, che i suoi pensieri tendevanoalfeffcttuazione dell Unit Italiana, che lacquisto della Lombardia
non era che il; primo gradino, che i nomi di Piemonte e
di Lombardia appartenevano alla storia e alla geograa,
che ormai tutti gli Italiani erano fratelli fra di loro , gli egualmente cari. della patria medesima.
Che fece il Ministero Rattazzi?frutto lopposto. .
Sin dai primi giorni egli mostr che non comprendeva
che un Piemonte ingrandito; per lui non trattavasi che
dellassorbimento della Lombardia. Questa politica meschina
si manifest n dalla domane col rinvio dei Volontari, collaeliminazione d ogni elemento estraregolare de1lesercit0.I Veneti, i Romani, i Napoletani, ecc. si chiamarono Emi
grati, si trattarono da Stranieri, i volontari dei Ducati,
delle Romagne, ecc. ebbero ordine di ritornare ai loro fo
colari, i Garibaldini vennero respinti come Mazziniani, Re-
pubblicani, nemici della Patria. A Rattazzi per il momento_
12 . .bastava la Lombardia , perciocch .il Piemonte non poteva
digerire di pi in una sol volta.La condotta del governo nella Lombardia non era fatta
per cancellare la dolorosa memoria del i848 , n per dis
sipare i tristi presentimenti. Ogni convoglio della ferroviarecava in Lombardia fun
zionarii delle antiche provincie del Regno. . , Nuova banda di demolitori essi portavano la mano stutto; senza ordine,. senza piano tracciato, rovesciarono tut
toci che esisteva, rimossero tutti gli impiegati senza di
stinzione, buoni e cattivi; riempirono 1 amministrazionedi
ruine, diguasti e di Piemontesi. A memoria duomini non
si era mai veduta rabbia pi strana e pi folle. Tutti gliaffari soffrirouo della funesta inuenza di quella confusione
seniesempo, tutti gl interessi ne furono lesi, tutti reclamavano, ma nulla valse; poich i Ministri Piemontesi con
tinuaronola loro opera dtdistruzione. Ogni giorno era segnato da una legge nuova, leggi pie
montesi rifatte, e applicate alla Lombardia,.a dispetto. del
buon senso, malgrado limpossibilit evidente. n.
Dapprima lo stupore, e poil indignazione risposero allainsensata condotta. Y
I Parmigiani, i Modonesi, i Romaguuoli ed i Toscani
stesero le braccia per formare l Italia; ma non trovarono .
ajuto alcuno da parte di Battazzi, neppure la chiesta ga
ranzia dei debiti assunti per acquistare e mantenere la li
berta_ di gettarsi in braccio a Vittorio Emanuele (V. lettera
Guastalla). Essi olliivano Paunessione, pregavano la si ac
cettasseseuz indugio, e Battazzi invia un Regio Gommis
sario per negoziare una. Legadoganale colla Toscana, rin
novabile da cinque in cinque annill. (Discorso De Cesare).Se Lamarmorainvi cannoni e munizioni gliene sia onore;
la protestadel Marchese Popoli lo onora qual uomo gene
. 45roso, ma a nulla vale dacch egli stesso non nega lesistenza
del telegramma, con cui il Conte Arese communic lassenso.di Napoleone al ricevimento della Deputazione Toscana.
Nessuna sorpresa dunquese la notizia della caduta diRattazzi (il 45 Gennajo i860) fu salutata in Lombardia con
canti di vittoria, colfebbrezzadella speranza di unera novella. E allorch il Conte di Cavour, successore di Rattazzi,
accompagn il Be a Milano, la reazione fu per molto nei suoitrion, e negli abbracci, che le pi belle Dame di Milano
gli prodigavano in pieno teatro. fNon solo Rattazzi non aveva compresa la potenza del
sentimento nazionale presso gli Italiani, non solo non aveva
mai saputo apprezzarlo al suo giustovalore, e servirsi diquesta molla irresistibile; ma degli aveva diffidato di esso,
e aveva fatto il possibile per sotfocarlo.
Ilattazzi era. salito al potere in circostanze quanto mai
favorevoli alla sua riputazione. Egli .trovava il. popolo ac
"casciato sotto il peso del disastro'di Villafranca; pieno(lfamamzza, di speranze deluse, rassegnato a tutto per aju
tare ilgoverno; " . . .f Nessuno gli domand conto della continuazione depieni
poteri, accordati.solamente per la guerra, e arbitrariamente..usufruttati durante la pace.
La responsabilit della sciagura di Villafranca non risaliva a lui; il menomo successo sarebbe stato suo merito;
il popolo avrebbe accolto con riconoscenza la sola possibilit di sognare, di sperare;
Qual fu il risultato di sei mesi del Governo Rattazzi?L amministrazione lombarda distrutta,tutti gli interessi
lesi, le aspirazioni nazionali respinte; lopera della unica zione italiana minacciata nella sua base!
llllNlSTEllli CAVMJR.
Non entra nel quadro di questo lavoro di scrivere lastoria dltalia durante i due anni i860 e i86i. Nostro scopo
di fare un confronto fra i tre ministri dellItalia risorta.
Il Conte di Cavour, diplomatico per eccellenza, mediocre
amministratore, segnal il suo avvenimento al potere conun impulso ardito e incorraggiante allannessione dei Du
cati e della Romagna. Egli distolse gli occhi degli Italiani dai difetti dell amministrazione interna, attirando tutti gli sguardi alla l.or
mazione d uno Stato potente. Fece pubblicare in Toscana
e nelFEmilia lo statuto e la legge elettorale del Piemonte,
e invi una circolare a tutte le potenze, per provare l im
possibilit delle restaurazioni, la necessit logica delle annessioni.
Al progetto del gabinetto francese;a) Dell annessione dei Ducati di Parma, e di Modena, b)d un governo laico nelle Legazioni sotto la sovranit del
Papa, e sotto il protettorato del Piemonte, e, c) dell auto
nomia della Toscana, il Conte di Cavour rispose: di non
potere n volere riconoscere che la decisione del popolo.Egli ben sapeva che tutti i cittadini avrebbero votato perI annessione al grido di Viva l Italia!
Merc questi passi fermi e arditi il Regno dellAltItalia. divent ben tosto un fatto compiuto; il sacrizio della Sa
. 45
voja e di Nizza fu crudele; ma un immenso risultato si
era ottenuto in sei settimane.
llattazziin sei mesi aveva nulla creato, molto distrutto.
Battazzi non giungeva che al Piemonte ingrandito, Cavour
sinalz al Regno delPAlta Italia; a Garibaldi era riser
vato di realizzare il sogno di tutta l Italia unita in un
solo Stato, allorquando la forte 'lrinacria insorta ne prese1iniziativa.
Il 5 Maggio Garibaldi parti per la Sicilia, e non si fermche a Napoli, Dittatore delle provincie Meridionali, in nome
di Vittorio Emanuele Re d Italia.Fu dunque Garibaldi che parl per il primo, del Regnodi tutta l Italia da Trento a no Palermo, intanto che Cavour
trattava ancora cogli ambasciatori di Francesco II per conchiudere una alleanza e una confederazione.
Ci non toglie che Cavour abbia avuto. 1 insigne meritodi comprendere la portata della spedizione di Garibaldi,
di non avversaria , di servirsene come d uno spauracchio,
all ombra del quale consegu l occupazione delle Marche
e dell Umbria. . . . . Il partito dazione.gli rimprovera di averlo fatto, per
salvare il principio della Monarchia, per contrabilanciare
la popolarit di Garibaldi, per indurlo a cedere il governoprovvisorio nelle mani del Ile. Sia pure, ma sempre stache Cavour ebbe il talento di dominare la nuova situa
zione, il coraggio di_ cogliere loccasione propizia, 1 arditezza di porsi alla testa della rivoluzione per guidarla atraversogli scogli.
Il 50 Settembre il Re parti da Torino per prendere possesso delle provincie liberate dall armata regolare e da
quella dei Volontarii. L entusiasmo con cui fu accolto da
pertutto pi facile imaginare che descrivere.
Il 7 Novembre, mecisamente due mesi dopo Garibaldi,
46
baldi abbandon quella capitale per ritirarsi a Caprera!
Egli aveva liberato 40 milioni d Italiani, aveva fatti prodigi di valore, aveva ordinato il plebiscito, e cosi dato al
suo Sovrano il regno pi potente dellItalia, i suoi arse
nali, la sua llotta,e sue ricchezze. Egli non port nellasua isola che una provigione di castagne!
L amore di tutti gli Italiani, ladorazione de suoi guer
rieri, 1 ammirazione di tutti il seguirono nel suo eremitaggio; ma anche le lagrime dei patrioti, e i tristi presenti
menti dei Napoletani e dei Siciliani.
Le popolazioni di tutte le provincie liberate votarono aquasi unanimit lannessione al Regno dltalia sotto Vit
torio Emanuele; il Parlamento sanzion il plebiscito e proclam Boma capitale dello Stato.
Una morte immatura rapi allItalia il Conte di Cavouril quale lasci lopera appena sbozzata. Roma sede delPapa e di Francesco Il, sotto la protezione delle truppe
francesi.
Lamministrazione interna deplorabile, il malcontento
generale, ma rassegnato il popolo a tutti questi mali, ondenon incagliare le mosse del governo per lacquisto di Roma
e Venezia. Quale eredit funesta per il di lui successore!
il Re fece la sua entrata in Napoli; due giorni dopo Gara}
II
lI
II
l
Il
ll
llllNlSTllllll RICASOLI.
La domane di vittorie, che sembrano favolose, di risul
tati che gli uomini i pi poetici avevano tacciato di chi
mere, il popolo italiano aveva il diritto di dubitare di
nulla , di prendere i suoi desiderii per fatti compiuti, di
pretendere tutto dai suoi Ministri, di non credere all esi
stenza di difcolt, di trovare naturale la riuscita, di con
dannare ogni momento di sosta.
Se Ilicasoli avesse potuto operare miracoli, sarebberostati accettati come cose naturali; il meuomo insuccesso
doveva scatenare contro di lui le pi severe accuse.Leredit di Cavour non poteva accettarsi che da un uomo
acciecato dalla vanit, oppure da un patriota come Curzio,
come Ricasoli.
Era necessario un sacrizio, la nobile natura del Barone
non esit; sacricda sua persona, la sua gloria, il suo av
venire politico per il bene della Patria. Egli soccombette
nella lotta, ma cadde nobilmente, grande nella stessa sua
caduta; stimato dagli amici e dai nemici; il giorno delsuo ritiro si present al Parlamento come accusatore, non
come colpevole, e la maggioranza accusata in faccia della
Nazione dovette ingojare la sua vergogna, ed applaudire ilgran Cittadino, che aveva svelato i suoi meschini intrighi.
Ricasoli fu la vittima delle difficolt della situazione, maeziandio del malvolere di quelli che lo attorniavano.
2
48Cavour gli aveva lasciato una deplorabile amministrazione,e le ardenti questioni di Roma e Venezia. Esaminiamo
lItalia doggi dopo nove mesi di Ministero Battazzi, e tro
veremo la medesima confusione amministrativa, il bringantaggio cresciuto a proporzioni colossali, e Roma e Venezia
pi lontane che mai dalle brame italiane.Bicasoli aveva creduto di poter raccogliere collereditdi Cavour anche i mezzi della sua potenza; egli singann;
non ebbe che le difficolt che lo schiacciarono ben presto.
Egli dichiar di volere seguire il programma di Cavour,conserv il ministero, gli impiegati, il Parlamento che ave
vano ajutato Cavour nella sua opera; ei si vincol in tale
modo volontariamente, senza acquistare per ci le forzesulle quali area contato e di cui aveva bisogno.
La burocrazia piemontese paralizzava ogni passo versouna amministrazione italiana, e i Deputati della maggio
ranza ritrovavano la loro individualit, sin l offuscata dallagrande persona di Cavour. Gli affari non avevano corso,negli ufzii, l appoggio della Camera sindeboli e termin
per essere ttizio, illusorio.
La questione di Roma non progrediva per cause indi
pendenti dal buon volere del Ministro; il popolo, che sof
friva di tutti gli stiramenti duna amministrazione confusa,
non trovava pi ragioni di rassegnarsi. a mali positivi edolorosi, per delle speranze che aveva perdute.
Ricasoli senti il male, comprese la sua posizione, vide il
solo rimedio possibile, ma non volle usarne. Egli avrebbe
dovuto abjurare i suoi antecedenti politici, gettarsi nelle
braccia di un partito che aveva sempre combattuto, e vol
gere 1e spalle a coloro che aveva n allora chiamati suoiamici. Eppoi era ben sicuro il risultato? io nol credo.
Abbandonando il programma dei moderati per avvicinarsi
quello del partito dazione, avrebbe perduto lappoggio
49della destra, disgustata della sua apostasia, senza guada
gnare quello della sinistra, che mai gli avrebbe prestata
la sua ducia; sarebbe caduto egualmente, ma come cadrRattazzi, vale a dire, rinnegato e respinto da tutti i partiti.
L animo onesto e fiero di Ricasoli, non pot rassegnarsi auna simile idea; dopo una breve esitazione, dopo qualchesimpatico sorriso agli amici di Mazzini e di Garibaldi, ai
Comitati di Provvedimento, prefer di ritirarsi: Cavaliere
senza paura e senza taccia, che poteva perdere tutto tranne
l onore..I Diplomatici forse rimprovererauno a questo uomo dacciajo la sua rigidezza, ma l uomo di cuore non pu ricusargli il suo rispetto e lalsua simpatia, la Nazione non
cessa di venerare il pi strenuo difensore della sua dignit.
lL llllNlSTll0 RATTZZI (i862)
Dal Marzo alla meta di Maggio.
Un altravolta vediamo Rattazzi afferrare il portafogliocon mano tremante dimpazienza, davidit.
Come nel i859 trovava il paese nella tristezza, piangentei bei sogni svaniti, disperando della vicina realizzazionedei suoi pi ardenti desiderii. Come. allora trovava i cit
tadini rassegnati a tutti i mali, a tutti i sacrizii per
ajutare il Governo; lo trovava pronto a riconoscere con
animo grato ogni pi lieve successo.
Il popolo promise dobliare i lagni d altre volte, per poco che Battazzi Pavvicinasse alla sua Capitale, ai suoi
fratelli infelici nella schiavit.Battazzi era stato designato qual tratto d unione fra
Pltalia e la Francia; chi meglio di lui poteva condurre a
Roma il Re dltalia, daccordo con la Francia. Questa con
siderazione suprema fece tacere ogni opposizione; il paese
sub il Ministro impopolare, ed il Parlamento gli accord
un tempo di prova.
Rattazzi avea avuto tutto lagio di studiare la situazione;
conosceva la sua impopolarit, ma poco. vi baci; il popolo variabile e generoso, si contenta di. poco per perdonare.
Ci che davagliapensare si fu Pavversione della maggio
ranza parlamentare, perch l soltanto ravvisava nemicitemibili, destri cio ed accaniti. Prezzo della .vittoria era
per questi il potere, e ci merita la pena duna lotta peruomini politici ed ambiziosi.
ZlDallaltra parte misurava il terreno da percorrere; vide due
strade: luna segnata dalla mano dellImperatore, Paltra dalla
spada ammeggiante della rivoluzione. Rattazzi uomo dipenna, non uomo di guerra; per conseguenza gli uomini da
zione non possono essergli bene accetti. Non voter mai per larivoluzione, il che non toglie per, che non si serva di quel
nome minaccioso,.altra testa di Medusa, ogni volta che ci gli
possa giovare, salvo di sbarazzarsenetostoch passato ilbisogno.
Fu dunque_ con tale vista che imagin di attirare a s
la sinistra colla mano canezzevole .dellamico Depretis,
altre volte Ministro,altar-ego di Garibaldi. Fece gran ru
moredisegreteintelligenze collex-Dittatore; Sedute pub
bliche ed imponenti del Comitato di Provedimento (SocietEmancipatrice) di Genova, presiedute da Garibaldi in per
sona; discorso bellicoso del Re a Milano, Decreto di fusione
dellesercito meridionale con quello regolare, marcia trion
fale dell Eroe del Popolo attraverso i Ducati e la Lombardia,
progetto della legione universitaria in Napoli comandata da
Nicotera, voce sparsa di voler nominare Garibaldi Generale
in capo della Guardia Nazionale di tutto il Regno, nomina
del di lui intimo amico il lllarchese Pallavicino-Trivulzio a
Prefetto in Palermo, ecc., ecc. .
Con questi mezzi.Rattazzi ebbe il riesso dellimmensa
popolarit di Garibaldi, aquist una base nazionale, e potminacciare lo scioglimento della Camera, e nuove elezioni,
colla certezza di averne grawnumero di Deputati liberali,
da domarePantica maggioranza_ Gavouriana.
Con somma abilit Rattazzi scelse questo momento pel
viaggio del Re a Napoli; imperocch le speranze rinatenel popolo alla vista della sua armonia con. Garibaldi
accrebbero dassai la buona disposizione di fare al Re ac
coglienza festosa, e di guadagnare al di lui Ministro simpatia, ducia ed appoggio contro i nemici nel Parlamento.
e.;
Nicotera ci apprese quanta parte avesse egli ed i/ di lui
amici nelle dimostrazioni di simpatia dei Napoletani.Ma Rattazzi non poteva continuare su quella strada, che
(zonducevalo nel campo dei rivoluzionarii, mentegli mo
derato (come protest questi giorni), mentre divide il programma politico della maggioranza del Parlamento, e men
tre al Conte Aleri avea fatto larghe promesse d un go
verno moderato. Dovea per ci desiderare un occasioneper unirsi ai suoi alleati naturali, ai moderati; ma dovea
badare che fosse tale da assicurargli un compenso. proficuo
pei voti liberali, cui occorreva rinunciare.
D altra parte il Ministro, vergine alle dolci emozioni del
Pentusiasmo popolare, iugannavasi assai nelPapprezzarlo, neesagerava laportata, e ne attribuiva buona parte a se.
Credevas ritemprato dal battesimo degli applausi della follae credeva venuto"il"momento per gettare la stampella chia
mata Garibaldi, che aveal.o servito afare iprimi passi, mache cominciava a farsi assai incomoda e compromettente.
jParlavasi diuna nota di Thouvenel, che domandava delle
spiegazioni sulla marcia trionfale del Generale dei Volontarii; il Principe Napoleone non avr mafcato neppure esso
di fare delle osservazioni analoghe durante il di lui soggiornoa Napoli. Ci bastava per allarmare Rattazzi e per deciderlo
subito onde non perdere lappoggio delPaugusto Protettore.
Bisognava rompere con Garibaldi, ma rompere con chiasso,
per rendere impossibilemri successivo ravvicinamento; cper offrire coslun pegno della stretta e sincera alleanza.
Bisognava pure spaventare il popolo, onde il suo ruggito
nonprotestasse contro la debolezza IGPVOSR" dei Deputatimoderati.
Chi cerca dei pretesti ne trova sempre; se non ne trova
Li
IIO CPBG.
SAllNlGtl.
Garibaldi e Crispi chiamano la spedizione del Tirolo unafavola. L eccesso delle misure prese_dal governo conferma
la dura accusa. _
. I mezzi.sadattano allo.scopo. _.
Se il progettolfosse stato..un fatto reale, lo scopo del
lllinistertnquello di prevenirlo, il medesimo avrebbe avvi
sato Garibaldi ed i. suoi, che tutto era scoperto, che con
seguentemente non poteva essere pi quistione di sor
presayche il governo non poteva a meno di mettere un
cordone militare lungo tutta la frontiera per impedire ai
volontari di sconnare. Garibaldi avrebbe di leggeri com
presa limpossibilit dellesito, ed avrebbe, non vha dubbio,
nanziato allimpresa. Ma lo scopo del Ministero era quello
di venire a rottura col Generale, per cui fu di tutta neces
sita accusarlo di una temerit da impedirsi a qualunquecosto.
Si invent adunque un progetto d invasione nel Tirolo,.e simulando di credervi, si ricorse alle misure estreme.
Alcuni carabinieri penetrarono di notte tempo nella casada Garibaldi a Trescorre, edabusando del suo sonno ar
restarono Cattabeni come un vile delinquente. Leroe diCajazzo, il Colonnello nominato sul campo di battaglia, il
soldato coperto di ferite per la patria, lintimo amico del
Generale, lospite di Garibaldi, gettato nel carcere assiemeai ladri della Banca Parodi!
Il primo cittadino dltalia leso nepropri diritti; nelle
sue affezioni, nesuoi obblighi d ospitalit! il suodomicilio
Z4 violato, il suo amico fatto segno dellinsulto, strappato
dallasilo domestico! .
Le sono cose che non appartengono pi al dominio della
politica, la loro enormezza sorpassa i limiti della ragione
di stato.
Ai lettori di qualicarle. Non bastavano ancora a Rattazzi.
Si procedette all arresto di Nullo e del suo compagno diviaggio Ambiveri, pure onorati dellamicizia di Garibaldi, e
nalmente si arrestarono centinaja di giovani pacica
mente e senz armi riuniti a Sarnico enei dintorni. Rat
tazzi aveva forse sperato .qualche imprudenza da. partedel Generale, trasportato da giustissimo sdegno. Ma Garibaldi
impose silenzio all ira bollente, e vol a Bergamo, per esor
tare il popolo alla pazienza, alla rassegnazione, alla con
cordia; parl di equivoco e. promise il suo intervento per
prevenirne le conseguenze. Dichiar alGoverno di garan
tire personalmente per Cattabeni, Nullo e per tutti gli altri,
e lo scongiur di porre ne alla generale irritazione. Il governonon si degn di rispondere, o lo fecea.ben tardi ed in
modo evasivo. . Il popolo di Brescia chiese delle spiegazioni: la libertdi Nullo e di Ambiveri; non una minaccia, non un pensiero
di ostilit in qnellassembramento di 500 persone inermi;
una sola parola del Prefetto avrebbe bastato per acquie
tarlo. Ma l amico di Rattazziasi stettenascosto nel proprio
palazzo, guardato da soldati e carabinieri! I soldati lasciatialla prigione di Nullo ed Amhiveri .senza direzione e senzaistruzione, fecero fuoco sulpepoloe lo caricarono allaiba
jonetta! Orrore ed infamia! il sangue cittadino fu versato!Al nome venerato di Garibaldi, iBresciani giurarono sullatomba delle vittime di seppellirvi purewi loro risentimenti,
e. di farne cosi un altare; alla concordia per amore dellapatria.
9.5Alla discussione sull affare di Sarnico si lesse la relativa
lettera di Garibaldi, che chiamava la spedizione nel Tirolo
un sogno.
Il Deputato Crispi la qua.licava di favola, di fantasma-goria, un colpo nzontato dal Governo per appoggiare qualche
legge fatale alla lihft Disse: Verano altri progetti: il Mi
nistro delPInterno dovrebbe ricordarsi chesso. pure vi
prese parte. Avea promesso un milione, avea promesso delle armi. Il 27.Aprile un di lui messaggiero rec la
risposta. Non posso prendereil milione tutto sulle spese
segrete, perch non vi .sono che 600,000 Lire; ma tro
veremo il resto altrove. ..
HPSB il Ministro opporr una negativa assoluta gli ricor
der i nomi, le date ed ifatti. precisi. Propongo 1 inchiesta segreta, perch qui non posso dire tutto; quelli che vi si oppongono, provano di te
merla. . . .,(f insisto per la nomina di una Commissione segreta, per
ch qui non. posso? parlare di. questi intrighi in , cui
sono compromessi dei nmi a cui dobbiamo tutta la
e nostra adorazione.
Vediamo cosa oppose Rattazzi a questerivelazioni di
Crispi; delle pallide denegazioni, un ostinato riuto del
Finchiestaa . | "
Non ho promessodellesomme dissegli, a ma se sitrattasse di Emigrati, che costano allo Stato delle somme
enormi, e se volessero-andare allEstero senzarmi, si
avrebbe potuto fare qualcosa rlavrei dato anche un milione.
Crispi avea detto troppo, pewnondare corpo adei dubbii,
non abbastanza per circoscriverli; egli avea contato sulla
delicatezza di Rattazzi, a cui correva debito d onore di
coprire ad ogni costo dei nomi innocenti, come pure dei
nomi a cui non dovrebbe mai giungere il dubbio. Ma il
26signor Rattazzi non della tempra del ero Barone di
Brolio.Egli si contentava di domandare, che si parlasse chiaramente c subito, cio in presenza. del pubblico delle
gallerie, dei Giornalisti ec.
Egli sdava l onorevole sig. Crispi a fare una cosa victata dallonorc, lo sdava a parlare quando sapeva che laragione di stato imponevagli silenzio. Egli trinceravasi
dietro il patriottismo e la lealt del suoavversario.In questo modo lasci vagare dei dubbii, dei sospetti-
degli errori, delle illusioni, che la coscienza comandavagli
di dissipare al momento. . .
La provvidenza se ne vendic crudelmente ad Aspromonte,
ma fu sulla innocente Italiapenon sul colpevole Rattazzi!
Importava parlare di codesto sventurato affare di Sarnico,
non tanto pel fatto stesso, quanto per ispiegare la. nuova
posizione di Rattazzi in faccia del Parlamento e della .Na
zione. . _Rattazzi consegni lappoggio della maggioranza, oltre
modo spaventata dal pericolo . sfuggito, ma ebbe altresi la
disapprovazione generale del paese, che condannava lesevizio della brutale repressione.
Importava nalmente di porgere dettagliati ragguagli di
codesti avvenimenti, perch. Sarnico la prefazione diquell orribile dramma, il cui scioglimento si chiama Aspro
monte. . .
Sarnico fu origine di. funesti errori, e Sarnico segnla
via che due mesi pi tardi.dovea condurre alla catastrofe,
cotanto deplorata. dagli amici.dltalia. .
b.
PRIMA m ASPlllllliNTll.
Ieffervescenza dell affare di Sarnico si calm poco a
poco, in primo luogo perch si attendeva la discussionealla Camera, secondariamente. perch vedevasi Garibaldi pro
seguireiasua marcia trionfale come per lo. addietro, onoratodalle Autorit, e festeggiato dal popolo, cui il suo giungere
rendeva ebhro di gioja, e lasua parola di entusiasmo.
Egli annunciava ovunqueil prossimo compimento dei
voti degli Italiani. .Il 20 Giugno Garibaldi fu a Torino, ove Rattazzi e Depretis affrettavansi di dargli spiegazioni sugli arresti diSarnico. Poco dopo simbarc a Genova, per Palermo. Ivi
egli sapeva di trovare il suo intimo amico il Marchese Pal
lavicino Trivulzio, Prefetto, e quindi in grado di averglipreparato il terreno, e certamente disposto ad ajutarlo in
tutto e per tutto.
Appena giunto cominci il suo giro, arring le popolazioni corsegli incontro, e le Deputazioni d Ufficiali del
l esercito.regolare, che da per tutto si presentavano. Iltema era sempre Roma e Venezia, e i discorsi terminavano
col grido: Roma o Morte, ripetuto dalle moltitudini en
tusiaste. Tutta questa agitazione sembrava essere in per
fetta armonia colle parole pronunciate dal Re a Milanonel mese di Marzo, aGeneva alla ne dAprile, al grande
banchetto preparato in suo onore, parole riferite nel N i07delle Nationalits. Quesfanno, disse il Be, posso
assicurarvi che una grande questione, la questione romana,
9.8verr sciolta pacicamente. Riguardo alla questione di
Venezia, verr la sua volta in seguito.
E il 20 Luglio il ministro Durando assicurava al Parla
mento, che in un tempo non lontano la questione romanaavrebbe una soluzione favorevole. =
Non c era verso di credere a un antagonismo fra il Ree Garibaldi. Il Generale non aveva egli sempre proclamatola par/ola dordine: L Italia unita, con Vittorio Emanue-le.
ed ultimamenteancora_ non avevaegli detteaParma ed a
Cremona: Io ha diviso la nostra .storza in tre epoche: di
Dante, di Macchiavelli e la vostra, chioho chiamata quellada Vittorio Emanuele. Noi siamo col Re, e colRe noi la
voriamo tutti a farefltalia? . .Non 1 aveva egli anche ripetuto nella sua lettera al Par
lamento? . .
E daltra parte non erasi sempre proclamata l amiciziadel Be, leroe delfesercito, per Garibaldi, leroe debpopolo?
del prode di Palestro e San Martino per il vincitore. diCapua? Il signor Sanfront, ofciale della casa del Ile, non
era egli stato a Trescorre, incaricato duna commissione
condenziale del s.uo signore per Garibaldi? Crispi non aveafatto intravedere delle misteriose intelligenze di questul
timo con personaggi angusti?
I Principi realinon mostravano essi la pi grande intimitzi col Generale; insieme al tiro nazionale, insieme a
visitare Palermo, insiemenel Palazzo, a tavola, eco! Toscanelli raccont una quantit di dettagli, dietro cui
domandiamo: _ .. .Era egli possibile dubitare del pi perfetto accordo fraGaribaldi e il Governo? Del resto a qual proposito unaopposizione? Il Ministero non era anch egli rivoluzione?
Si legga Les Nationalits (4 Aprile) giornale francamenteIlattazziano.
-..__,___.,..>. _.;r . ._
29 Perch il ragionamento del Diritto fosse esatto biso gnerebbe provare che il viaggio di Garibaldi non ha
lapprovazione del governo, mentre che al contrario per
=< fettamente noto che il Minis.teroattaale vede con piaceree questo viaggio e ha dato gli ordini necessari, in ci che
lo . riguarda, affinch il generale sia da per tutto ricevuto
cogli onori.che gli sono dovuti; bisognerebbe dire nalmente che il governo abbia uninteresse. e una tendenza qual
siasi a calmare i timori dei nemici della rivoluzione...
I nemici della rivoluzione sono i nemici del governo
di S. M., .e noi siamo fermamente convinti che i membri
deLgabinetto si preoccupano assai poco. dei timori dii questi nemici; la rivoluzione italiananon ha, quanto al
a presente almeno, altri rappresentanti che il governo mo
c narchico, a cui i plebisciti rivoluzionarii italiani hamio
conferito lautoritan . Si rammento daver letto neIPEspero delFll Aprile:
;tlredesiuzlienelvcbnsiglifr dei Ministri, siasi risoluto di
nominarei Garibaldi generale in capo della guardia Na zionale del Regna. a. H
Nel giornale ljes Nationatils del l Lggliotrovas quantosegue: .. w w
Il Generale Garibaldi a Palermo, ove egli ricevuto conunieiitnsiasnio assaidegittimo. Lopinione pubblica
pot inquietarsrun"istantedella sua presenza in Lom bardia, perocche essaviscorgevafuii sintomo di guerra.
.. Main ogni altropelntohdellltalia Garibaldi non che un grande cittadino, devoto al Re e alla sua dinastia, la
cui persona e lercuinparcle non possono avere altro ri
l sultato che.quello di ravvivare il sentimento nazionale. Simili articoli portarono anchehgli. altri giornali oflciosi;
essi bastavano , e largamente , a confermare il dubbio di
segreti accordi, e a far rinascere la speranza.
50Del resto laffare di Sarnico non era stato molto rumoreper poca cosa? al solo intento di far apparire alle corti di
Berlino e di Pietroburgo dei pegni di forza e di. moderazione da parte del nostro governo? Come dubitarue ravvi
cinando le date e i commenti deigiornali ministeriali? Ilriconoscimento daparte di quelle due corti avvenne pochi
giorni dopo le brutalit di Trescorre, Bergamo, Palazzolo e
Brescia ec.; gli organi ministeriali esaltavano tale risultato,
dovuto alla fermezza del governo. nella repressione del
progetto dei Rivoluzionarii.
Anche Buoncompagni rimprover al Governo di non
avere presentata la legge annunciata sugli arruolamenti,
e daver fatto nulla per togliere al paese 1 opinione di
segreti accordi con Garibaldi.
Nicotera parlandone pronunci queste parole:
ll Ministero sapeva undici giorni prima, che noi sa
remmo andati a Catania.
Tutto concorreva dunque a mantenere lerrore che Garibaldi
non era che .il braccio del Re, e che come nel i860 egli
apprestavasi ad una di quelle intraprese che non riescono che a Garibaldi, e che con lui non possono condurre
che alla grandezza dltalia, alla potenza del Re, alla gloria
dei Garibaldini; una di quelle intraprese, che sono disap
provate dalla Diplomazia, e che per conseguenza non pos
sono effettuarsi dai Sovrani, n collesercito regolare, e
che sempre sono sconfessate dal governo, salvo d accettarnele conquiste. La convinzione d intelligenze fra il governo
e Garibaldi rest dunque ferma.
Alla voce di Garibaldi erano sorti numerosi volontarii-gli arruolamenti si fecero a pieno giorno, sbarcavansi armi
e volontarii in copia , i Garibaldini partivano in massa, le
bandiere in testa fra il popolo plaudente, ed i Carabinieri
sorridenti. Si vede dunque che il Governo non oppose osta
54coli, e che fece nulla per disingannare il popolo del suo
pericoloso errore. Gliwinsulti sfuggiti a Garibaldi nei suoi discorsi improvvisati, accreditarono ancora vieppi lidea (fintelligenze, allor
quando videsi Rattazzi coprirli del velo caritatevole del silenzioe delfobblio. I Prefetti di Marsala e di Palermo restarono al
loro posto, bench in certo modo complici degli atti di
Garibaldi. .
Il Ministero non solo continuava.a lasciar durare gli
errori, le illusioni, in luogo di distruggerli; ma faceva
perno spargere la voce che le mosse di Garibaldi ave
vanoenulla di serio, che si riducevano a ben poco. Prova
ne sia l articolo seguente: Tutto il rumore che si .fatto in questi ultimi giorni in punto di progetti del generale Garibaldi comincia a quietarsi; tuttavia egli fatto che, un certo numero di
volontari arrolati sono in movimento, ed fatto pure che
i due governi francese e italiano fanno vigilare le frontiere del dominio di San Pietro. v
(Nationalits 27.Lnglio)
Il Prefetto Pallavicino spediva dispacci sopra dispacci per
avere istruzioni, senza riuscire daver una risposta!
Nicotera avea dunque diritto di dire al Parlamento:
Che lequivoco dell ultimo fatto di Garibaldi fu auto
rizzato dalla condotta del Ministero.
L inganno nel popolo era dunque ragionevole, era legit
limato.
Si comprender lo stupore generale alla pubblicazione
del proclama 5 Agosto.
Cngia confessa: che tutti avevano creduto il Governo
daccordo con Garibaldi; che il proclama reale avea irritato il paese, che la sua condizione era terribile, che
52sortendo da Palenmo non avrebbe pi potuto rientrarvi;se non facendo spazzare.le contrade dal cannone.
Noi riproduciamo alcuni-passi. dei discorsi tenuti in taleoccasione dai Deputati Ferrari e Crispi; leggasi, si giudichidopo se le Camere dovevanoe potevanowtlare la loro san
zione a tale passo dei ltlinistri. . drvi .Ferrari . . . u Garibaldi luomo dellItulia,.mentre voi vi fate un merito desser stati.Piemontesi.
. gu . . Io ve ne supplica, pensatevi.! Non avvi giustoa mezzo, voi volete la yMWTlPmUIBQCDBIB; voi Pavrete; e
l. avrete completa. ci 4: a
. . . . . Non toccate Garibaldimse no, voi avrete la rivoluzione in tutto il Regno (sbsi.,.avsinistra).f
Siete voi che avete voluto fermarvi irmezm cammino,
ora'badate a voi, iion usate mezzi di repressione. Che
avverrebbe egli mai se voiveniste alle prese colla libert?
pensatevi, io ve ne scongiuro. .. . 4: . . . . . . Voi sarete dunque forzati fa ricorrere a un
a. colpo di Stato. 3 w .
Crispi . . . . . Il proclama teste pubblicato uno degliatti pi pll.G.Voi dei ministri; il Re collocato al di sopra
di tutto.
Daltro.nde, lo Statuto non statcrviolato. Le dimostra zioni non hanno messo in pericolo la sicurezza dello Stato.
Le dfIlOStl3ZOflIl0l1.IHIIIO fatto che "ricordare agli.. Italiani il loro programma :lltalia una eindipefzdente.
Che dicono i proclami di Garibaldi? Essi esortano alla
concordia; questo forse un dichiararsi contro Fesercito?
Essi parlano in favorealella.conservazione delle nostre buone alleanze! questo uningiuriarle? .
. . . . . Ci detto sulla questione dellalegalita, per mettetenii di parlare della questione politica. Secondo un
articolo delloStatuto, voi avete il diritto di dichiarare
55 la guerra e fare la pace; ma nessuno sogna di fare
guerra per sua propria iniziativa. Voi siete andati a Gasteltidardo senza dichiarazione di
guerra, perch? Perch quelle terre ci appartenevano; non vi siete an dati per conto vostro si bene per conto dellItalia.
c Ghe bisogna fare? bisogna cheil governo non si lasci
precedere da alcunoyche prenda egli stesso l iniziativa.
Anche allestero si giudic severamente quel proclama.
Lo spazio non permette molto citazioni, larticolo del Temps
(5 Agosto), qui riprodotto, dar unidea come ne giudicavala stampa liberale francese e inglese.
Se il Ministeroche succeduto al Ministero Ricasoli,
ha la maggioranza nel paese, come lha nella Camera,
sembraci che le manifestazioni di Garibaldi non erano
abbastanza importanti per richiedere un passo ofciale
del Re. Se al contrario, il gabinetto Rattazzi, che ha la
maggioranza nel Parlamento, tanto debole nel paese che
si possa stabilire un governo legale, ci tenderebbe a pro
vare che il Parlamento attuale non rappresenta lopinione
del paese, e che sarebbe utile ricorrere al suo sciogli
mento.
In fatti le elezioni avrebbero per risultato di rinforzarea l attuale Ministero, segli popolare, e in tutti i casi dil
luminare il Ree lEuropa sulla situazione reale dellItalia.
E in data del 22 Aprile il medesimo giornale fa le seguenti osservazioni: J
La dignit della corona e del Parlamento consiste, ci
sembra, in un regime costituzionale, nel rimuovere il
Ministero che ha ingannato o che ha perduto la ducia
della Nazione.
Gli uomini che credevano serio questo proclama, lo bia-.smavano unanimemente; ma la grande maggioranza lo
5
54 credeva moralmente impossibile, per conseguenza lo giu
dicava nulla pi di una nzione diplomaticartlome labbiamqdetto Rattazz fece nulla; e ad ogni modirnon
fece abbastanza, per dissipare quel fU0Sd0fEITdl8.t:.
Garibaldi qualic il proclamzr 5 Agostodi Atta diplomatico, i funzionarii non prestarono fede alle istruzioni, i
generali agli ordini chevenivano dailTorinoydi modo che
Garibaldi pot percorrere tutta laieilia pewtre settimane
alla testa dei volontari, .fra un esercito numeroso, e nal
mente imbarcarsi sotto gli occhi di due bastimenti da guerra.Nel rapporto del Colonnello Pallaviciao noi. leggiamoqueste precise parole: . m. f vi....
Interrogati alcuni di quegli uomini sui motivi che ave
vanli fatto rimanere con Garibaldi dopo il proclama del
Re, risposero: ch essi credevano che tutto era convenuto
col governo. Ma la prova la pi decisiva di quel errore fatale, noi la
troviamo in un piccolo opuscolo intitolato: Una voce dalle
Prigioni o Aspromonte.
La mattina del 29 eravamo radunati intorno a Garibaldi,
il quale ci dava consigli da padre; diceva con un accento che gli tutto particolare: Amor damor si paga! egli
dovea ben presto essere disingannaito da quella dolce
credenza! _ Allorch si annunci che truppe reali erano giunte a San Stefano presso il piano dei Forestali, ove eravamo ac campati, uno di noi trovavasi presso il Generale, che guar
dando il suo orologio diceva :. bisogna battereia raccolta,
eaccelerare la marcia.--1Garibaldifugyiua ancora laguerra
civile, alla quale i Rattazziani camminavano a passo di
carica! . .Superate le alture che circondano la spianata dAspromonte, noi ci arrestarnmo:
55
,
f Garibaldi contava di marciare (serbiamo la parola di fuggireyperltuttirla notte e il giorno seguente; voleva
altro che {are ladistribuzione alla sua truppa dei pochi
u vveriwheuvefvaaraccolto. Non era per anco terminata questadistribuzione che bersaglieri si mostrarono poco
lungi da noi; .m
Noieravamo ptistupiti che allarmati. Molti di noi.siwlevavano. e correvano a vedere con quella curiosit,
56pcrocch se la ragione svelava l orribile realt, il cuore siricusava di credervi. Il grido d orrore dell affare di Brescia
era risuonato da un capo allaltro ditutta Italia; sembravaimpossibile che si osasse versare un altra volta sangue
italiano sopra suolo italiano. _Ma era scritto nel libro (lclla Provvidenza che l Italia
doveva trangugiare no alla fecciaila bevanda amara , ildestino doveva coinpirsi sino alla ne. E la campana funebre
suon l ora dellorribile disinganno, ed annunci che Garibaldi era stato colpito da palle italiane nelstante stesso
in cui comandava di non fare fuoco sopra i fratelli! Egli
era caduto.riiwetendoilgrido del suo cuore: Viva lftftalia!r . .i _..1
1 l V .:. 5": lilli . :"
. raz .
. fi t. .l.i.i|. s.I
i . 1|! rn i"f.l.\|I.l.: J; f_....
z. m: il . ufnlaei M1 "\.!
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n 1..;. l. f) ngllm n"
Ivi.I LHH. i.. i.."..
""""""""'_"" .In.n._u Il1. . .
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I . b .: - ..... d. i.-Uv Sla 93 lx . z.Ji".:
.n.\..;"||". [. . fu.
. z. i; iuwtniioo mirI: ciuizrnr
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1 . ll\l.q, 1.": ru F...
. \. . || il. ltkl LLLHI jjwm} un; ..j.
.. .\ ; z lI... H I4:I'. ...n.'
. isrrouoiur.. I|. .
J
La catastrofe d Aspromonte fu un delitto e un errore.
Un delitto, perch Aspromonte signica oggidi guerracivile, signica sangue italiano versato da mani italiane,signica leroe del popolo, la personicazione delle aspira
zioni nazionali, il liberatore di dieci milioni, il benefattore
d'Italia, l iniziatore del Regno d oggidi, Garibaldi feritoda palle italiane. Il sangue chiama sangue, ogni macchia di
sangue umano una orribile semenza di odio, di vendetta.
Ma quando il sangue di fratelli, allora la collera divina
segna col marchio fatale di Caino il colpevole e i suoi
gli no allultima generazione.
Abbiamo detto che Aspromonte fu un errore, lo ripetiamoun errore enorme. Aspromonte ha diviso l Italia indue
partiti: la Nazione che vuole Roma, e il governo che le
sbarra il cammino. Durando stesso confessa che il programma di Garibaldi
era, Fesatta espressione della imperiosa necessit della Na
zione, confessa che il governo si opposto scientementeal compimento dei voti ardenti e vitali degli Italiani. Nesegue che questi ultimi condannano il governo e s inam
mano vieppi d amore verso Garibaldi, martire del suo pa
triottismo.
58Aspromonte dunque una barriera fra il popolo e illgoverno, fu Battazzi che l ha inalzata, i Deputatimoderati
che lhanno consolidata. . . 1Il sig. Pimpeterre ha un bel chiamare la situazionetanlo i
pi crudele che questo gran Patriota non voleva chequanto la Nazione, il Ministero elio? stessome deside-
ravano. li "
Il popolo non vede che i fatti; ebbene egli ha veduto
Garibaldi che marciava su Roma, ele truppe regie ehe=gli .chiusero la strada. Egli ha vedutorcheilribaldi"scansava la lotta , non voleva del sangueitaliano sparsolsu
suolo italiano , e che i b8PS3gl6I"l1&ll0 vivamentehatlac
cato, hanno fatto fuoco. e che suPhel principiohGaribaldi
stato colpito, uno dei primi, da tre palle. Egli ha ve
A.".| " l_ . 1. I
duto che la notizia di questo fatto atroce stata festeggiata a
Torino come una vittoria ministeriale, egli ha letto con
sorpresa e con orrore nel giornale di Rattazzi, la Discussione: l Italia salva!
Egli ha sentito con stupore la promozione del Colonnello
Pallavicino a Generale alfiudomaui dellaltare dAspromonte,
ed ha visto con indignazione la prodigalit senza esempiodi decorazioni e altre ricompense agli ufciali e soldati
autori in quel dramma funesto.Egli ha veduto pacici borghesi assassinati nelle vie esotto i portici, al grido: a Abbasso Garibaldi, abbasso i
Garibaldini. E nalmente egli ha veduto la rihuttaute crudelt coutro Garibaldi e contro i generosi patriotti, che l avevano
seguito; le torture morali e siche che loro facevansisoffrire.
Egli ha assistito con disprezzo alle deplorabili discussionisulla forma e il giudice di tale processo, e al vergognoso
attentato di farlo giudicarea Torino.
'59Egli testimonio delle colpevoli lentezze che appongousi
ancor oggidi alla tarda amnistia sotto miserabili pretesti.
E il popolo ha giudicato, che Garibaldi vuole Roma, ma
che coloro che vi si oppongono, non la vogliono.
E il popolo ha condannato questi ultimi, ed ha procla
matala sentenza; cogli attentati contro il palazzo Pallavi
cino a Genova, colle pubbliche dimostrazioni in molte citt,
al grido da per tutto ripetuto: Viva Garibaldi, abbassoRattazzi, .
Il cambiamentomoprav.venuto nell'opinione pubblica simanifest da alcune "grida. di Vivala Repubblica. gridoche risuon-pei la prima volta. ., .
Un similerisultatofci dispensa di parlarne pi. oltre.
a . " _" .": = 1| 1
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Ho promesso la verit imparaialezafimpongo.. dunque si
lenzio ai sentimentitumultuosi, uhmovnntfztsnianodia. ragione, e falsario i giudizii; lascio la paralauabcnnteBargnani,
amico personale di Battazziaquindifnon sospcttoa.di accusarlo ingiustamente . . In un suo opuscolo test. pubblicato
sotto il titolo: a Vogliamo Roma, questo patriota incor
ruttibile, costretto a confessare la dolorosa situazione
dltalia colle eloquenti parole:Da un lato vi Garibaldi, la pi sublime popolaritd Italia. e no a jeri la pi eminente popolarit dEuropa,il quale vinto, prigioniero e ferito, nel cieco delirio del suo
patriotismo, rimprovera agli uomini del governo: Voi avevate sete di sangue, e . io voleva risparmiarlo. - Io sono caduto ferito mentre comandava alla
testa della mia colonna di non attaccare e di.non fare alcuna resistenza; perch noi altri non volevamo versare ilsangue dei nostri fratelli. .
Tre deputati della sinistra, di ritorno dalla Sicilia sonoarrestati, essi protestano, ecc. l!
Cosa assai signicante, si ripetuto altamente, e adiverse riprese, il giorno stesso della caduta di Garibaldi,e in faccia ai cadaveri deicornbattenti: che. lo scopo nonera che un solo, nei mezzi soltanto. la cliljerenza. w (pa
gine 5, 6 e 7.)
49. Il governo era logicamente, fatalmente spinto a fare
ci chegli faceva. Nelle condizioni ove sera collocato, il potere non pi una autorit delegata da leggi regolari.
Sorto da unambizione senza limiti, non conosce che una
regola, la sua conservazione; egli pu tutto osare, tutto
intraprendere; sa che egli non fha Mtrqnglere alcun conto;
dimentica Dio che lo giudica lastoria*che lo giudi cher. Galcolando i suoi soli interessi, egli governa per
lui solo. Tutti quelli che lo servono fanno bene; tutti
quelli che gli sono d ostacolo fanno male, tutti quelli che glidanno.ombra sono colpevoli. La suafazione nona temperata chedalleuzieoessit del suoegoisrno....;. ..
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44rivoluzionario, e poteva dedurne con tutta evidenza, chegli
non avea fatto che difendere quello contro questo; egli
dovea rendere palese; che dietro Garibaldi schieravasi tuttoil partito d azione coi cinquecento sub-centri dell associazione emancipatrice, e che al governo non rimaneva chelalternativa di abbandonare l Italia alla gilld di Garibaldi,
oppure di combatterlo ed arrestarlo nel suo cammino; egli
poteva nalmente rileggere al Parlamento il. suo voto quasi
unanime del 5 Agosto, e sdarlo a sostenere, che la.pa
gina d Aspromonte non ne sia la conseguenza necessaria,
e sino d allora prevedibile. La maggioranza moderata , la
quale il 5_ Agosto avea dichiaratoriballe Garibaldi, rivoltala sua impresa, non avrebbe potuto che confermare la propria sentenzzhed.aceordare lasanzione al fatto. di Aspro
monte. .
Il conitto sarebbesi ridotto allequestioni secondarie: dellecrudelt contro i prigionieri, delle sevizie illegali verso gli emi
grati ecc., dello stato dassedio ccsimili. Ma facile ara provare corollarii della prima decisione: dicmnbattere e do
mare il principio rivoluzionario, le di incolpare glimrgani
suhalternidei rigori eccessivih m w . . . uv
Restavano ancora le accuse dello scioglimento arbitrario
delle Associazioni Emancipatiici ,. dell, arresto illegale dei
deputati, della ommessa convocazione del Parlamento; ac
cuse di. molto minore momento, scontro cui rimanevanointegre le difese dei ministri, anzi.avvalorae dal buon esito
sicuro di quello sullargomento.principale. ., , .Ma Rattazziu.non, vide lfimmensoavantaggio che offrivagli
il terreno dellfuomo di. Stato, e per cis impiccol alle arti
del destroavvocatolh ' . ' "jt , ; .
Se Rattazzi.fossehdavverm ImmPdiSI/ti) non avrebbe
agito come fece, e l Italia non piangerebbe sui nomLdiSarnico ed Aspromonte. .
45Egli avrebbe compreso che immensa popolarit di Garibaldi non provava l amore, la gratitudine degl Italianiverso la di lui persona ma verso la patria, che la potenza
di Garibaldi stava nellintera nazione, le cui pi ardite e
sublimi aspirazionipersonicava , che attaccare Garibaldiera fare guerrar.all sentimento nazionale.
Se Rattazzi.fosse realmente uomo di Stato avrebbe compresa la potenza del sentimento nazionale, eorgoglioso di
appartenere ad un popolo in cui il pi sublime patriotismo partaggio di tutti, avrebbe rispettato quel sentimento nazionale.comecosasacrae"san4a; e come l unico e saldolegamel che tiin uniteedprovincie , e le conforta nella
dura vita dei sucreii,fche.lmnione a tutte impone.
Avrebbesfruttata questamolla irresistibile, non Pavrebbe
rotta in un delirio sacrilego; avrebbe compreso, che quel
magico motore va guidato dalla mano sapiente del governo.
In allora avrebbe avute seco il popolo tutto, come lo ebbe
Carlo Alberto quando annunciava lo Statuto, quando con
duceva leschiere in. Lombardia, come lo ebbe Cavour
quando tendevafla mano a Garibaldi al1indomani di Ca
stellidardo, come l ebbero e 1 avranno tutti gli uomini di
Stato, i quali sanno riconoscere l ora segnata da Dio alla
rivoluzione per vendicare le ingiurie della cosi delta legitfjmit_ uUll . fin. 1,-
Dia Rat.tazzi non di.Stato, e per ci non comprese il sentinrento,ilblsog1io,il voleredella nazione. Seanche l avesse ccmpresonmwlavrebia seguito, perch diconvinzioni moderato.WfpeIVaIitQEeen dipendente , divise
le apprensioni degli amici moderati, e sub i consigli (pernon dire i comandi). imperiali. Il carattere indeciso, la
mente titubante gli tracciarono quella via di equivoci e di .mezze misure, che condusse ad Aspromonte.
Battazzi dunque non uomo di Stato.
46Se dopo il suddetto fosse possibile ancora un dubbiosvanirebbe nel ricordare l atrocit della guerra, la crudelt
delle torture. Esse non potevano essere consigliate che dapassioni di persona, non mai da ragione di Stato.
Abbiamo vicino a noi il paragone con un vero uomo diStato, avversario anch esso di Garibaldi, conservatore an
ch esso, benveduto "e favorito idQIVIHPBOTGJNHPoBOIIQebbene facciamone il confronto.
Cavour, questo gran ministro , di cui i moderati dicono
seguire la politica, non solo non imped Garibaldi nel 1860,
non solo non lo abbandon a suoi propri.mezzi, ma lajut.
Noi siamo sicuri ch egli avrebbe fatto lo stesso nel i862.
Ma, supposto chegli avesse giudicato impossibile il pro
getto di quest anno, .non avrebbe di certo spinte le cosea una guerra civile, a una catastrofe; non avrebbe mai
scoperta la persona del Re; non si avrebbe avuto il pro
clama 5 Agosto, e meno ancora Aspromonte.
Supposto, ci che credo impossibile, che vi si fossegiunti, Cavour non avrebbe disonorato l Italia collo spet
tacolo di un illustre feritotenuto in prigione, privo del
necessario, allontanato perno dall amico, dal medico che
gli chiamava al suo letto. . .
Cavour non avrebbe certo approvato il linguaggio_ di inseguire, di schiacciare, di distruggere Garibaldi; egli
avrebbe arrossito di ogni proposta diprigiene, di processo,di condanna, o di torture. che Cavour_ era uomo di
Stato, mentre Rattazzi none che avvocato e uomo a passioni,
non ne dispiaccia al sig. Pimpeterre. - .. il.
(il! . a
._...q..._...__.-._-.-.-..___......
. l r.
rlrrlzzi rn lllWlLlIZlllNIl.
Noimon vogliamo. discutere lewlottrine del sigf Pimpe
terre a proposito della rivoluzione, di cui egli dice alla pagina 7; che innalzando gli uomini la racoicina a Dio; ezl
e conseguentemente una legge divina e d amore, una ne
cessit sociale. . .Noi crediamo che anche il sig. Battazzi sar poco lusingato dall accoppiamento del suo nome (nel titolo dell"opuscolo Pimpeterre) con quello fatale della Rivoluzione , e
eh egli decliner la gloria che il sig. Pimpeterre gli riserva, quando dice:
Allorch gli uomini della rivoluzione si sono essi
stessi incaricati di questa missione (di moderarla), comevediamo Rattazzi intraprenderla coraggiosamente ai nostri
giorni, l ordine viene ben presto ristabilito in un nuovo
progresso verso la civilizzazione: Noi crediamo che Rattazzi non sia mai stato uomo dirivoluzione, ma bens, che se ne sia servito per innalzars;
e noi abbiamo le prove sanguinose d Aspromonte che ogginon fu un moderatore ma un carnece della rivoluzione ,
eh egli non ristabili che? ordine che regna a Varsavia.
ben. vero, che Rattazzi dicevasi Rivoluzionario con Ni
cotera, come dicevasi Moderato con Aleri; che mostravasi
amico di Garibaldi; che lasciava stampare nelle Nationa
48lils ed altri suoi organi: che il governo non conosceva
Rivoluzionario pi caldo di s stesso. vero che variidei suoi atti sono rossi ; ma altrettanto vero che
altri sono moderati ed altri reazionarii (V. Toscanelli).Battazzi il protetto di Napoleone, intento ai fremiti deltelegrafo di Parigi, non poteva essere o.rimanere Rivolu
zionario, ma dov, come neoconvertito , eccedere il limite
del Moderato e farsi Beazionario. Doveva appoggiarsi sul.
l'esercito stanziale, ed inaugurare il governo dello stato
dassedio, proclamato nella met del Regno, tacitamente in
vigore nell altra met. Doveva nalmente iniziare un eradi arbitrii, di soprusi, di ingiustizie e di persecuzioni per
sonali da sorpassare tutti i governi dispostici, i cui ceppiinfransero glltaliani. .
Noi non la linlremmo se vorremmo enumcrare tutti gli
atti d arbitrio, di despotismo, di crudelt contro quegliinfelici.
Centinaja di loro arrestati, legati come malfattori, gettatinelle prigioni coi ladri, relegati in Sardegna, spinti alla di
sperazione, e nalmente alcuni scortati alla frontiera del
Mincio e consegnarli ai posti austriaci!
Si legga la protesta di Leonardo Gramacini, uno dei Mille,
decorato di cinque medaglie, guadagnate col sangue delle
sue ferite, trasportato dalla forza da Perugia a Cagliari,scnz altra ragione che la rabbia di Rattazzi contro i Pa
troti. . .I dettagli della consegna dei sette veneti alle autorit
imperiali reali, sono laceranti per ogni uomo sensibile, c
ributtanti per ogni buon Italiano.
Che il si". Pimpeterre richiami alla memoria tutti questi fatti, e cessi dal chiamare.Rattazzi Rivoluzionario. Con
fessi piuttosto che fu Beazionario, e se ci troppo gli pesaammetta almeno, chegli moderato, come or ora dichiar
49alla Carnera, e che nell amore pei Moderati estese la protezione ministeriale ai Reazionarii, ai Borbonici, ai Du
chisti, agli Austriacanti e perno ai Clericali. Tutti i mascherati nemici dell Italia speravano in_ lui, e ne piangono
la caduta; ed appunto per questo vi applaudiscono i liberali, i patrioti, il popolo intero animatoldal sentimento
nazionale siifquconeulcato. '
\|. ..
ttnunnn BATTAZZI.
Al mese di Marzo. abbiamo veduto Rattazzi stendere lamano, fare delle promesse a Garibaldi; al mese di Maggio
gl insulti rimpiazzarono le carezze. Garibaldi rimaneva aucora grande e potente al punto d oscurare tutti gli altri
splendori umani, di dar ombra alle vanitose mediocrit.Lo si voleva umiliare a Sarnico, egli non pieg; la ge
losia si volt in odio, ed al proclama inefficace tennero
dietro gli ordini severi, duri, crudeli e peggio ancora.
Fu allora che il telegrafo ci annunci: che le truppe mSEGUIVANO le nanna (non di Chiavone) di Garibaldi, fu allora che si lesse in certi giornali, che bisognava nirla,
che giri troppo si era pazientato, che non era pi tempo di
esita.re , che i Garibaldini dovevano trattarsi come i briganti, e simili provocazioni alla guerra civile; fu allora
che si ordin di combattere quelle bande, quei volontarii,essi che fuggivano ogni scontro sanguinoso; di schiac
ciarli, essi che si sacrificavano per la patria, di distruggerli, essi che andavano a liberare la capitale per ollrirla
al Re!Si giudichi della dolorosa impressione in Italia, da quellaprodotta all estero , di cui d un idea l articolo seguente
del Temps (di Parigi lO Agosto), a proposito del primoscontro.
5ia Sopra questa terra di Sicilia che Garibaldi ha conqui
stato e dato al Piemonte, le truppe Piemontesi e i volon
tari sono venuti alle mani. Su chi devesi far pesare la responsabilit di questa deplorabile situazione? Noi ab biamo detto che a nostro avviso, ella tocca. tutta intiera
al ministero; {battaisqitfofirx un articolo del Morning-Posl, che riproduciamo ipi oltre, troviamo una opinione affatto
consimile. .a Il si". Rattazzi, dice il giornale, porta la pena della
doppiezza che ha segnato il suo avvenimento.
" a . Il presidente del consiglio sembra del resto abbastanza
imbarazzato , perch il suo linguaggio magia di giornoh.iagiorno. Jeri diieevaal Parlamento che lo scontro fra
i volontari e i Pieanontesisarehhe stato untriste avve
nimento, e oggi egli dichiara che Garibaldi s messo
fuori della legge. Ma sventuratamente le cose non s arrestarono l; il no
stro dovere ci obbliga di riportare qui la narrazione di due
fatti, d una rihuttanleerudelt, che daranno la misura
degli ordini di Torino. Leggiamo nel giornale il Dirittodel 20 Settembre:
a Fatto l appello dei diserlori dieci si presentarono, due
dei quali lo fecero per semplice formalit, poich avevano
avuto il loro congedo, gli altri non dubitavano daver salva
la vita, merce la. loro spontanea presentazione, emerc la
circostanza d essere. stati elti senz armi.
-....Quale disinganno! lame.no di mezz ora ne fu co
mandatzi la fucilazione; ai congedati il comandante disse:
che non era questo tempo da esaminare carte.
Nellopuscolo:vl/na voce dalla prigioni, p. 9 , si leggequanto segue:e: a Mandelli era un giovinetto di Como, non ancora ven
tenne. Con altri otto compagni volle avventurarsi inerme a
52
precedere la nostra colonna, e giunse no a Pellaro, pressoReggio, senza che alcun segno aimunciasso un imminentepericolo. .
Rassieurati da aleunide1 paese" i nove compagni siPOSer atavola. " " 1. . .' f " " ". i " "l
In questo frattempo, una compagnia l5."aveva ci!eondata l osteria , dove essi si trovavano.; ebogni.sciimpo
era tolto. Mi
Furonoarrestati tutti nove, legati elratti in vicinanzadi Reggio alla spiaggia del mare; la .. .< mi lu E forse la primyvolta cheiprlgionieri di guerra sono
ammanettati come ladroni? " . "f" t "FH- Dove si andava? percli si formavano. in quelluogodesertolche si voleva".da"loro? percli li avevano fra
gati e spogliati? r "" i1" Si vorranno fucilare? v . u. .. t
I comandi, gli attijfypaioteapparatotutmtrisvegavaimmagini di morte. u = ll|"|
L ora era estrema , l istinto della salvezzaroansigliava
prepotentemente la fuga. ""I.: . S . . . . non esit, slaceiati i nodi, sidiedeafuggl, esalt in mare.". e . "f
Gli si tirarono addosso alcune fucilate, eheandarono nel i (lPacqua. . . ' . S. . . . . sisalv amuottf, e il gioinodopo eamrafafatto. . " HL. z v. o; w 2m. . un
MOIGi volle imitarlo, riuscranehifgllw slegarsiaimaappena tatti alcuni passii Soldati glisparardnoadddso, e.
lo ferirono nelpiedeie" H ti! WWW * 2*. ".* v Caduto a terra ebbe il coraggio diralrarsi: #5 I
Finitelo, comandil capitano. I soldati ubbedientimlla
disciplinmgli cacciaronallrileiapelo altre pauemereorpo.Ma il martire respirava ancora. Finitelol. .. 4f1.
55 La bajonetta d un soldato entr fredda nel petto delmoribondo. . _ .
Il colonnello Pallavicino, quelmedesinjo che aveva ordi
nato d attaccare Garibaldi, dmpadronirsene. ad. ogni costo(quindi vivo .o mortoydice neLsuo rapporto indirizzato al
generale Cialdini. . . .
54
Voi avevate sete del nostro sangue! a... .r....
Garibaldi protest contro i cattivi trattamenti celle parole; Nel XIX secolo si uccidono ancora ipTgONB1).,.lYlanon si torturano pi. _ wu q _. .. a..
Nelbopuscolo: Una voce dalle prigioni leggiamo a pag. {alquanto segue; .1.:w.f Uomo ii .ripn.
Durante la nostra prigionia nel. forte , noi.trovammo molta bont danimo e quasi bonariet nellcomandante
militare. Ma i.suoi ordini.dovevano essere assai opposti
I .
. aquelli che i.giornali. annunzManol.emanati daL.Mi nistero sul trattamento dei prigionieri Garibaldini lIffi
In primo luogo nessuna distinzione di classiydi edu.. cazione, e di gradi militari. Ml uguaglianza perfetta. la
perfetta reclusione allievata solo da qualche ora dipas seggio, due o tre volte la settimana. e ., a
. I meglio trattati erano chiusi in .stanzoni in numero d trenta o quaranta, i pi dei quali male illuminatif e
a peggio ventilati. Tutte le funzioni anche le pi immondedella vita consumavansi l dentro. a l. a-ni ,a.
Nessun ospitale, nessuna.fanariiaemche.i enalati,diceva. il medico, a abbiano pazienza. o q. .
Ma che attendere da. un governo tolio; d..glifordini san- guinarii che abbiamo letto con Iorroee nel rapporto di Cial
dini, ove le parole, inseguire, combattere ,...eglg
55nstro,ma da nemicoychenon fu la ragone di Stato, ma
laqassioire dellodioche. lo gBt.NW "if. . f .Anchertlaribaldi non.ascolt la ragione; ma il suofcuore
che traboccava d amore. Invano lo si informfrd.i ci cheaccadeva a .rariae;oiavaa0 gli si rammento P.affare di
Sarnico, il sangue sparso a Brescia, la debolezza del Parlamento, invano i suoi aimci Mordini, Fabrizi e Gadollni lo
esortarono a desistere dalla sua intrapresa, in vano gli si
port il proclama del Ile; Garibaldi sicuro della sua coscienza, sicuro dellasual devozione ., sicuro della fede giu
rata allte, Garibaldi, diciamo, rispose a tutto e sempre
no alluttitio: nontsoho che nte diplomatiche, manovierlilitarii.ana.nulla pi. Garibaldi non ascolt che
isuti graniisllbredelio gli ripeteva: iArnor d amor .si
paga. u Nella sua sublime ingenuit egli pens fra s:ioniomai noifrisponderebbe l? Italia alinio amore, quando
uesto yintrfito ?"A suoi amici, a suoi compagni egli rirfgpgginz; nir ci colon. hf. a _ .
1 Or sono due anni,..lestesse apparenzmle stesse pro
teste lestesse"dichiarazioni non erano che nzioni di"a plomatiche. 1 H . . = .r?!
."" Perchnoil sarebbvyoggi la medesima cosa? Non ho forse superato deglostaecli che si erano creiati.insuperabili! non sono lini.Io stesso! glidtaliani, i
favara volentarl non sono i mctlesilni? e dopo la vittoria(non hoforseallmesso-fedelmente nelle mani .del Re il
frutto delle nostre latlelresi? pud.dubtare che oggi io far lo stesso? sarebbesi divenuti pi difciliche nel 60?
a E il Ile, i ministri,il.Parlamento, la Nazione riutereb
bero (Yaccettare dalle mie mani Roma, come essi hanno1 accettato la Steiliafe Napoli? Con qual diritto si oppo
nerebbero essi oggi alla mia marcia, essi che possiedono
la conquista della spedizione affatto eguale del i860?
56 Del resto voi conoscete le intelligenze segrete di cui Crispi ha fatto cenno alla Camera, e che Rattazzi si affrettato di coprire col velo del mistero? Finalmente
il Be non mi ha egli chiamato suo amico? I principi non
mostrarono essi la pi grande intimit con me? Non; vedete in tattile autorit venirmi incontro? le guarfuigioni dellesercito inviarmi deputazioni dufliciali? .
Calmatevi dunque,amici miei, datevi di me, come iomi do del mio cuore. .
Povero Garibaldi quanto non doveva egli soffrire alla vifsta delle ignobili torture initte ai generosi gionani filel avevanoseguito ,. lilll dalljamorepeiyl Italia, mdalln.
cieca duciagnella;;.sua. parola l"; mm. .. .
Qiaw SQtf. Gh anche Bottazzi non avrebbeoar Ul. l:
dito di far soffrire un eguale strazio al suo nemico, segli
avesse potuto comprenderne l immensit per il.cuore-.di
Garibaldi. . . . _ . . I . f ,Vediamo i due lottatori : l uno sul letto del dolorcxcon.dannato a soffrire i tormenti delle speranze distrutte, del
pi temuto pericoloavverato, Garibaldi alllittolper PinfeliceItalia dilaniata dagli odii; l altro nel suo qialazzo.circon
dato dagli adulatori che bruciangli lincenso.ch..i.a,mandolof Salvatore della patria. H . h, ..,: ,.
Tutta 1 Italia. pnorompe im.urr sol guidoled.riva ilvinto , ilwprigioniero ,l,w.iv.a. Garibaldi, abbasso il vincitore,
abbasso il Ministro,.abhasso Ilattazzil.;Ed il mondo lblt)
ripete il grido del. 1399180; italiano, onora il vinto e hia
sima il vincitore! .f. .. ..;\.... H .. . mi . . o 1| nlhllli" z "lli . . w I IHU
| im .u u) ||:|1.-.;.i .v-...o"
mii .n un" 0 ...."|l il ""fIl ."
"" f. . . f ' W ."I. u
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i ilnnnnru iiii\otuz|oivliu|.1.
m1
Per lonore del vero obbligo convenire, che la condottaanti-italiana del lllinistero Rattazzi, gli fu in parte facilitatada quellinmensa Maggioranza Moderata del Parlamento.
Questi Moderati tremano sempre del fantasima della Re
publica.. Questi terrori furono la rovina del moto del 48,questi terrori suggerirono le difdenze contro i Volontariidel 59: qnesti terrori informarono la condotta ingrata, e
pregiudizievole contro i Garibaldini del 60; questi terroriinspirarono le misure liberticide dellattuale Governo.
I Moderati dovrebbero pur sapere quanto siano vani
questi terrori, non dovrebbero pi abusare di questo spanracchio mendace.
I Republicani non sono mai stati pericolosi all Italia,perch i veri dlepublicani sacricarono sempre le loro con
vinzioni teoretiche, e s offrirono sempre al servizio della
Patria governata dal ne.
Farini stesso, luomo di Stato, il Conservatore, dice nella
sua storia: Negli Stati Romani ecc.
Bandite dunque silfatte trepidanze, che ben sapete infon
date: non nascondetevi dietro il baluardo del Realismo nelcombattere il partito d azione, perch il chiamarlo Republicano contrario al vero, cercare rinforzi in cosa non
vera, confessare la vostra debolezza.
58Nicotera lo disse a chiare parole, i suoi compagni loprovarono coi fatti. Lessenziale per tutti lIndipendenza,
l Unit, la Libert della Patria; la forma di Governo cosasecondaria, mezzo per arrivarvi, non mai scopo.
False sono dunque le parole ripetute a saziet dai Moderati, ed oggi ancora dal "Boggriofz che ad Aspromonte si
salvata la dinastia.Il vero si invece, che l Italia non
ha mai contati tanti Republican che allindomani dellarmistizio Salasco, allindomani di Aspromonte. Rattazzi, an
zich salvare il principio monarchico, gli caus gravissimodanno, ed i Moderati, che lo spinsero a quellavguerrflratricida, hanno mal meritato della Corona. . " HiPPf
I Moderati troppo zelanti, come Pavvocato Boggiogllohoi pi pericolosi nemici del tronryquando arrlvanoarim
proverare a Cavour di avere proclamata Roma capitalelellItalia, perch provanoil programma antinazloialeafessi
Moderati. 1 .l" . ;. una l
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LPAlILAlIENTt. -
Per comprendere bene la condotta di Rattazzi di tuttanecessit di portare_ lo sguardo sulla sionomia del Parla
mento, cio della. Nazione legale. .La. Camera dei.Deputati divisa in due grandi partiti:il partito liberale, detto d azione, e quello moderato. ll
discorso tenuto test dalfex-lllinistro De Sanctis mi permette
di appoggiarmi sulla di lui autorit cedendogli la parola.
Il partito di Garibaldi di uomini vissuti nelle coa spirazioni. Essi hanno il merito di avere con un ardita
iniziativa tolto ogni dubbio sullunit italiana, di avere
portato le Provincie Meridionali ad unirsi all Italia: ren
diamo loro questa giustizia: avremo fatto opera di con
ciliazione.
Tutti i partiti hanno poi i loro esagerati. Esclusi questi
anche nel partito ora accennato, tutti credono che il Re
ed il Parlamento siano il vero e solo centro della politica italiana. .
Ma anche con ci essi hanno pur semprepiena ducia' nei mezzi rivoluzionarii, e sta bene che sia cos.
Cavour lo seppe affrontare