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    1

  • UC-NRLF

    4 HllllHiHHHHlll H JHNHIHHHIiIUKIHi 814621514?

  • OSSIA

    GARIBALDI E mmzl V

    IKEISUIFATTI. /SABNIG ED MSPBOMUNTE

    RISPOSTA

    mvzxmicscdmmfmmmTRADOTTA DAL FRANCESE

    ED ARRICCPIYPA DA

    EETRU TSEWWB

    MlLAlIipografa degli Ingegneri

    1-8-62

  • 126552aPREFAZIONE 5126x355?

    lbZ

    MAH-Il signor Evaristo Pimpeterre ha creduto bene di pub

    blicare un opuscolo, allo scopo di provare che Bottazzi

    ha bene meritato della patria. Il signor Pimpeterre che

    si dice Francese per nascita, per cuore Italiano, reclama

    il diritto di parlare degli a/fari di questo paese a titolo.

    della sua affezione.Sia pertanto concesso a me, Italiano per nascita e per

    affezione, di rispondere al succitato opuscolo, non che di

    retticare i giudizi espostioi. Per debito di cortesia scelgo

    l idioma francese, contando sulindulgenza dei Francesi,

    che si compiaceranizo di leggere il presente mio lavoro.

    E per stimo conveniente di dichiarare anzi tutto che

    io non sono mai apparso sulla scena politica, che non sono

    amico ne nemico di Rattazzi, che inne meglio di qualunque

    altro io posso e voglio essere imparziale. Nessun interesse

    vi ha in me, n passione di sorta che nfimpegnano a scri

    vere questo libretto, ma il dovere soltanto del cittadino di

    difendere la fama del proprio paese contro le accuse o

    isospetli, che potrebbero improntarle una macchia. Mi tor

    ner certo penoso assunto l opporre il biasimo alla lode,

    ma le personali considerazioni non contano nella bilancia,

    che pesa l onore dei popoli.

    Milano, 29 Ottobre 1862.

    LAUTORE.

    i

    l

  • !

  • INTIODUZHNE .

    Nella vita delle nazioni come in quella degl individui vi

    hanno momenti solenni che decidono di tutto Pavvenire.

    Un inspirazione luminosa, uno slancio generoso possono

    essere l origine di tutta un esistenza felice e gloriosa; un

    istante di debolezza costa sovente anni di umiliazioni e

    di schiavit. Ifltalia attraversa uno di questi momentij

    tutto il suo avveniredipende dalla sua saviezza non mene

    che dalla sua audacia; imperocoh nei giorni della lotta la

    temerit talora prudenza. . Gli uomini che assumono la

    direzione de suoi destini si addossano una terribile re

    sponsabilit; nel giudiearli si deve tener conto delle im

    mense difcolt , e moderare il gbiasimo l dove per no

    stra sventura v1a dovere di biasimo. Mi studier di farne

    mia legge.

    Il signor Evaristo Pimpeterre ha creduto bene di rimon

    tare no al 48, e pi ancora. Egli mirava a tessere 1 apo

    logia di Rattazzi eper questo eragli indispensabile di cer

    carne i trion ove poteva trovarli. Qui non si tratta gi di

    otfusoare le. glorie passate di quest uomo politico, tua uni

  • 6camente di provare come la sua condotta durante questul

    timo ministero, sia stata fatale all Italia, e come i popoli

    abbiano gravi ragioni per alzare il grido: abbasso Bottazzi.Se come ministro del Piemonte ha elto degli allii ,

    come ministro dltalia li ha perduti. E questo non deve

    sorprendere. Allora si trattava dun piccolissimo regno di

    cinque milioni dabitanti, composto di provincie, che in

    molta parte formavano da secoli uno stato compatto, omo

    geneo e profondamente realista; le proteste delle provincie

    sarde e genovesi erano troppo deboli per risuonare nel

    l areopago europeo. Oggi invece trattasi dell Italia, cio di

    uno Stato di 22 milioni, composto d elementi eterogenei,

    di provincie che non hanno mai vissuto insieme, che hanno

    degl interessi divergenti, e che.non si trovano unite se non

    dal legame di unidea, nobile e sublime, si, ma in lotta

    coi loro bisogni prosaici ed imperiosi. .

    Allora si trattava d amministrare un piccolo Stato, ras

    segnato al despotismo, di sollevarlo grado a grado alla

    vita pi larga e pi nobile della libert, disviluppare le

    sue risorse sepolte nellignoranza e nell inerzia e d ini

    ziarlo alle grandiose imprese, che arricchirono gli altri paesi

    pi avanzati; in una parola trattavasi di far aggredire dei

    benecii. Attualmente invece trattasi far accettare sacricii;

    stantech dal lato degl interessi materiali tutte le provincie

    annesse soffrono considerevoli perdite; trattasi di fondere in

    uno Stato solo gli antichi Stati crollati; d uniearee leggi

    e 1 amministrazione, ed agitando il vessillo italiano gri

    dare ai popoli: solirite con pazienza, vi sar grata la patria;

  • 7a sotrite perch la grandezza dellItalia, a tal prezzo; sol

  • 8Credo che un governo puramente rivoluzionario perora impossibile in Italia, mva che un governo reazionario

    condurrebbe alla sua disunione; che per ci occorre un

    governo di coalizione, basato sulla convinzione: che Pltalia

    tuttavia nello stadio di rivoluzione, e per conseguenza

    non pu e non deve per ance rinunciare allo slancio ed

    alla forza rivoluzionaria; che rivoluzione e repubblica sono

    due cose affatto diverse; che le forze rivoluzionarie non

    sono punto dirette contro la Monarchia ntanto clfessa

    seguir il movimento nazionale; che del resto quello che

    si chiama partito dazione non irrillessivo ed avventato,

    come lo si dice , e che un governo progressista ed orgo

    gliosamente nazionale avrebbe con s il popolo intero. La

    Nazione ne profondamente convinta, prova ne sia che

    ovunque risuona il grido: Viva Garibaldilcome pure ovun

    que si ripete quello: abbasso Battazzi!

    Questo duplice grido mi lia. deciso a dare al presente

    lavoro per titolo i nomi di quei due antagonisti, e dei

    campi su cui si urtarono, a danno della povera Italia.

    .|\

    nI

  • LA GUERRA DEL i859.

    Il primo Gennajo di questo memorabile anno fu segna

    lato da una folgore caduta dal cielo, che il gran numero

    degli uomini credeva sereno.

    Non qui il luogo..di ricercare le cause che indussero

    Napoleone a dirigere al barone Hiibner quelle parole che,

    presagi d una temibile tempesta, commossero tutta lEu

    ropa. Ad ogni modo st sempre che Plmperatore era ben

    informato, ch egli giudicava la situazione con una ammi

    rabile sagacit, oh egli sapeva di poter contare sul patriot

    tismo italiano , e eh egli prevedeva che avrebbe nito di

    trascinare soco la nazionefrancese colla_ magica promessadi nuove vittorie. .

    Lentusiasmo fu generale in tutta lItalia; non vi fu ca

    panna che non recasse la sua offerta, non famiglia che non

    applaudisse ai sacricii, non Italiano che si ricusasse al

    l appello della patria.I soldati della libert si concentrarono,Francesi'ed Italiani

    si abhracciarono come fratelli, chiamati agli stessi pericoli,

    a gloria eguale. Esaltati dalla nobilt dellimpresa marciarono di successo in successo; il segnale della battaglia, fu

    segnale di eroismo, segnale di vittoria.Le popolazioni liberate, ebbre di gioja applaudirono aivincitori, e da Montebello a Solferino, fu una marcia trion

  • i0fale, le di cui tappe si chiamano Palestro, Magenta, Mele

    gnano e Solferino, nomi gloriosi scolpiti nelle tavole dibronzo della storia dei Popoli.

    Ma la povera Italia , la grande Martire, doveva essere

    provata ancora da dolori, tanto pi atroci, quanto erano

    meno preveduti, dolori che .colpivano la sventurata nel mo- .mento stesso, in cui essa abbandonavasi alle pi dolci speranze.

    Il foglio su cui fu segnato larmistizio di Villafranca fuil drappo funereo gettato sull entusiasmo nazionale, sulla

    devozione ai sovrani. fIl trattato di questo nome fu un vero disastro per lItalia;dapprima perch immolava le sue pi nobili aspirazioni

    d indipendenza, e poi perch diffondeva il dubbio quandoera duopo della pi cieca ducia.

    La fantasia meridionale evocava 1o spettro del 48 seguito

    dalle furie che chiamansi: Discordia, Galunnia e Tradimento:e la memoria ripeteva la predizione di Mazzini, quel profeta

    di Milano e di Novara, il quale in data del .15 Dicem

    bre i858, aveva annunciato la guerra in Italiainiziata

    da Napoleone, e interrotta nel bel mezzo da una pace

    improvvisa, rovinosa, fatale, un Gampoformio, coll abban

    dono delle tradite provincie Venete e parte di quelle Lombarde.

    Cavour gett con disprezzoil portafoglio, che vedeva

    macchiato dalle lagrime dei Veneti sacricati.Rattazzi lo raccolse da terra.

  • IL MINlSTElll) RATTAZZI NEL i859.

    [l disastroso trattato di Villafranca lasciava completa li

    bert ai sovrani spodestati di preparare il ritorno nei loro

    dominii; legittimava tuttii loro intrighi, poich essi miravano alla confederazione dei Principi Italiani, dichiarata la

    base dei progetti Imperiali. Sotto simili_ circostanze tutta la politica di Rattazziavrebbe dovuto inspirarsi allidea wfincoraggiare i patrioti,

    rialzare le loro speranze, fave risuonare nel cuore di tuttigli Italiani, eh essi sono gli della stessa patria, che il

    governo di Torino sarebbe sempre l iniziatore d ogni na

    zionaleimpresa, che i suoi pensieri tendevanoalfeffcttuazione dell Unit Italiana, che lacquisto della Lombardia

    non era che il; primo gradino, che i nomi di Piemonte e

    di Lombardia appartenevano alla storia e alla geograa,

    che ormai tutti gli Italiani erano fratelli fra di loro , gli egualmente cari. della patria medesima.

    Che fece il Ministero Rattazzi?frutto lopposto. .

    Sin dai primi giorni egli mostr che non comprendeva

    che un Piemonte ingrandito; per lui non trattavasi che

    dellassorbimento della Lombardia. Questa politica meschina

    si manifest n dalla domane col rinvio dei Volontari, collaeliminazione d ogni elemento estraregolare de1lesercit0.I Veneti, i Romani, i Napoletani, ecc. si chiamarono Emi

    grati, si trattarono da Stranieri, i volontari dei Ducati,

    delle Romagne, ecc. ebbero ordine di ritornare ai loro fo

    colari, i Garibaldini vennero respinti come Mazziniani, Re-

    pubblicani, nemici della Patria. A Rattazzi per il momento_

  • 12 . .bastava la Lombardia , perciocch .il Piemonte non poteva

    digerire di pi in una sol volta.La condotta del governo nella Lombardia non era fatta

    per cancellare la dolorosa memoria del i848 , n per dis

    sipare i tristi presentimenti. Ogni convoglio della ferroviarecava in Lombardia fun

    zionarii delle antiche provincie del Regno. . , Nuova banda di demolitori essi portavano la mano stutto; senza ordine,. senza piano tracciato, rovesciarono tut

    toci che esisteva, rimossero tutti gli impiegati senza di

    stinzione, buoni e cattivi; riempirono 1 amministrazionedi

    ruine, diguasti e di Piemontesi. A memoria duomini non

    si era mai veduta rabbia pi strana e pi folle. Tutti gliaffari soffrirouo della funesta inuenza di quella confusione

    seniesempo, tutti gl interessi ne furono lesi, tutti reclamavano, ma nulla valse; poich i Ministri Piemontesi con

    tinuaronola loro opera dtdistruzione. Ogni giorno era segnato da una legge nuova, leggi pie

    montesi rifatte, e applicate alla Lombardia,.a dispetto. del

    buon senso, malgrado limpossibilit evidente. n.

    Dapprima lo stupore, e poil indignazione risposero allainsensata condotta. Y

    I Parmigiani, i Modonesi, i Romaguuoli ed i Toscani

    stesero le braccia per formare l Italia; ma non trovarono .

    ajuto alcuno da parte di Battazzi, neppure la chiesta ga

    ranzia dei debiti assunti per acquistare e mantenere la li

    berta_ di gettarsi in braccio a Vittorio Emanuele (V. lettera

    Guastalla). Essi olliivano Paunessione, pregavano la si ac

    cettasseseuz indugio, e Battazzi invia un Regio Gommis

    sario per negoziare una. Legadoganale colla Toscana, rin

    novabile da cinque in cinque annill. (Discorso De Cesare).Se Lamarmorainvi cannoni e munizioni gliene sia onore;

    la protestadel Marchese Popoli lo onora qual uomo gene

  • . 45roso, ma a nulla vale dacch egli stesso non nega lesistenza

    del telegramma, con cui il Conte Arese communic lassenso.di Napoleone al ricevimento della Deputazione Toscana.

    Nessuna sorpresa dunquese la notizia della caduta diRattazzi (il 45 Gennajo i860) fu salutata in Lombardia con

    canti di vittoria, colfebbrezzadella speranza di unera novella. E allorch il Conte di Cavour, successore di Rattazzi,

    accompagn il Be a Milano, la reazione fu per molto nei suoitrion, e negli abbracci, che le pi belle Dame di Milano

    gli prodigavano in pieno teatro. fNon solo Rattazzi non aveva compresa la potenza del

    sentimento nazionale presso gli Italiani, non solo non aveva

    mai saputo apprezzarlo al suo giustovalore, e servirsi diquesta molla irresistibile; ma degli aveva diffidato di esso,

    e aveva fatto il possibile per sotfocarlo.

    Ilattazzi era. salito al potere in circostanze quanto mai

    favorevoli alla sua riputazione. Egli .trovava il. popolo ac

    "casciato sotto il peso del disastro'di Villafranca; pieno(lfamamzza, di speranze deluse, rassegnato a tutto per aju

    tare ilgoverno; " . . .f Nessuno gli domand conto della continuazione depieni

    poteri, accordati.solamente per la guerra, e arbitrariamente..usufruttati durante la pace.

    La responsabilit della sciagura di Villafranca non risaliva a lui; il menomo successo sarebbe stato suo merito;

    il popolo avrebbe accolto con riconoscenza la sola possibilit di sognare, di sperare;

    Qual fu il risultato di sei mesi del Governo Rattazzi?L amministrazione lombarda distrutta,tutti gli interessi

    lesi, le aspirazioni nazionali respinte; lopera della unica zione italiana minacciata nella sua base!

  • llllNlSTEllli CAVMJR.

    Non entra nel quadro di questo lavoro di scrivere lastoria dltalia durante i due anni i860 e i86i. Nostro scopo

    di fare un confronto fra i tre ministri dellItalia risorta.

    Il Conte di Cavour, diplomatico per eccellenza, mediocre

    amministratore, segnal il suo avvenimento al potere conun impulso ardito e incorraggiante allannessione dei Du

    cati e della Romagna. Egli distolse gli occhi degli Italiani dai difetti dell amministrazione interna, attirando tutti gli sguardi alla l.or

    mazione d uno Stato potente. Fece pubblicare in Toscana

    e nelFEmilia lo statuto e la legge elettorale del Piemonte,

    e invi una circolare a tutte le potenze, per provare l im

    possibilit delle restaurazioni, la necessit logica delle annessioni.

    Al progetto del gabinetto francese;a) Dell annessione dei Ducati di Parma, e di Modena, b)d un governo laico nelle Legazioni sotto la sovranit del

    Papa, e sotto il protettorato del Piemonte, e, c) dell auto

    nomia della Toscana, il Conte di Cavour rispose: di non

    potere n volere riconoscere che la decisione del popolo.Egli ben sapeva che tutti i cittadini avrebbero votato perI annessione al grido di Viva l Italia!

    Merc questi passi fermi e arditi il Regno dellAltItalia. divent ben tosto un fatto compiuto; il sacrizio della Sa

  • . 45

    voja e di Nizza fu crudele; ma un immenso risultato si

    era ottenuto in sei settimane.

    llattazziin sei mesi aveva nulla creato, molto distrutto.

    Battazzi non giungeva che al Piemonte ingrandito, Cavour

    sinalz al Regno delPAlta Italia; a Garibaldi era riser

    vato di realizzare il sogno di tutta l Italia unita in un

    solo Stato, allorquando la forte 'lrinacria insorta ne prese1iniziativa.

    Il 5 Maggio Garibaldi parti per la Sicilia, e non si fermche a Napoli, Dittatore delle provincie Meridionali, in nome

    di Vittorio Emanuele Re d Italia.Fu dunque Garibaldi che parl per il primo, del Regnodi tutta l Italia da Trento a no Palermo, intanto che Cavour

    trattava ancora cogli ambasciatori di Francesco II per conchiudere una alleanza e una confederazione.

    Ci non toglie che Cavour abbia avuto. 1 insigne meritodi comprendere la portata della spedizione di Garibaldi,

    di non avversaria , di servirsene come d uno spauracchio,

    all ombra del quale consegu l occupazione delle Marche

    e dell Umbria. . . . . Il partito dazione.gli rimprovera di averlo fatto, per

    salvare il principio della Monarchia, per contrabilanciare

    la popolarit di Garibaldi, per indurlo a cedere il governoprovvisorio nelle mani del Ile. Sia pure, ma sempre stache Cavour ebbe il talento di dominare la nuova situa

    zione, il coraggio di_ cogliere loccasione propizia, 1 arditezza di porsi alla testa della rivoluzione per guidarla atraversogli scogli.

    Il 50 Settembre il Re parti da Torino per prendere possesso delle provincie liberate dall armata regolare e da

    quella dei Volontarii. L entusiasmo con cui fu accolto da

    pertutto pi facile imaginare che descrivere.

    Il 7 Novembre, mecisamente due mesi dopo Garibaldi,

  • 46

    baldi abbandon quella capitale per ritirarsi a Caprera!

    Egli aveva liberato 40 milioni d Italiani, aveva fatti prodigi di valore, aveva ordinato il plebiscito, e cosi dato al

    suo Sovrano il regno pi potente dellItalia, i suoi arse

    nali, la sua llotta,e sue ricchezze. Egli non port nellasua isola che una provigione di castagne!

    L amore di tutti gli Italiani, ladorazione de suoi guer

    rieri, 1 ammirazione di tutti il seguirono nel suo eremitaggio; ma anche le lagrime dei patrioti, e i tristi presenti

    menti dei Napoletani e dei Siciliani.

    Le popolazioni di tutte le provincie liberate votarono aquasi unanimit lannessione al Regno dltalia sotto Vit

    torio Emanuele; il Parlamento sanzion il plebiscito e proclam Boma capitale dello Stato.

    Una morte immatura rapi allItalia il Conte di Cavouril quale lasci lopera appena sbozzata. Roma sede delPapa e di Francesco Il, sotto la protezione delle truppe

    francesi.

    Lamministrazione interna deplorabile, il malcontento

    generale, ma rassegnato il popolo a tutti questi mali, ondenon incagliare le mosse del governo per lacquisto di Roma

    e Venezia. Quale eredit funesta per il di lui successore!

    il Re fece la sua entrata in Napoli; due giorni dopo Gara}

    II

    lI

    II

    l

    Il

    ll

  • llllNlSTllllll RICASOLI.

    La domane di vittorie, che sembrano favolose, di risul

    tati che gli uomini i pi poetici avevano tacciato di chi

    mere, il popolo italiano aveva il diritto di dubitare di

    nulla , di prendere i suoi desiderii per fatti compiuti, di

    pretendere tutto dai suoi Ministri, di non credere all esi

    stenza di difcolt, di trovare naturale la riuscita, di con

    dannare ogni momento di sosta.

    Se Ilicasoli avesse potuto operare miracoli, sarebberostati accettati come cose naturali; il meuomo insuccesso

    doveva scatenare contro di lui le pi severe accuse.Leredit di Cavour non poteva accettarsi che da un uomo

    acciecato dalla vanit, oppure da un patriota come Curzio,

    come Ricasoli.

    Era necessario un sacrizio, la nobile natura del Barone

    non esit; sacricda sua persona, la sua gloria, il suo av

    venire politico per il bene della Patria. Egli soccombette

    nella lotta, ma cadde nobilmente, grande nella stessa sua

    caduta; stimato dagli amici e dai nemici; il giorno delsuo ritiro si present al Parlamento come accusatore, non

    come colpevole, e la maggioranza accusata in faccia della

    Nazione dovette ingojare la sua vergogna, ed applaudire ilgran Cittadino, che aveva svelato i suoi meschini intrighi.

    Ricasoli fu la vittima delle difficolt della situazione, maeziandio del malvolere di quelli che lo attorniavano.

    2

  • 48Cavour gli aveva lasciato una deplorabile amministrazione,e le ardenti questioni di Roma e Venezia. Esaminiamo

    lItalia doggi dopo nove mesi di Ministero Battazzi, e tro

    veremo la medesima confusione amministrativa, il bringantaggio cresciuto a proporzioni colossali, e Roma e Venezia

    pi lontane che mai dalle brame italiane.Bicasoli aveva creduto di poter raccogliere collereditdi Cavour anche i mezzi della sua potenza; egli singann;

    non ebbe che le difficolt che lo schiacciarono ben presto.

    Egli dichiar di volere seguire il programma di Cavour,conserv il ministero, gli impiegati, il Parlamento che ave

    vano ajutato Cavour nella sua opera; ei si vincol in tale

    modo volontariamente, senza acquistare per ci le forzesulle quali area contato e di cui aveva bisogno.

    La burocrazia piemontese paralizzava ogni passo versouna amministrazione italiana, e i Deputati della maggio

    ranza ritrovavano la loro individualit, sin l offuscata dallagrande persona di Cavour. Gli affari non avevano corso,negli ufzii, l appoggio della Camera sindeboli e termin

    per essere ttizio, illusorio.

    La questione di Roma non progrediva per cause indi

    pendenti dal buon volere del Ministro; il popolo, che sof

    friva di tutti gli stiramenti duna amministrazione confusa,

    non trovava pi ragioni di rassegnarsi. a mali positivi edolorosi, per delle speranze che aveva perdute.

    Ricasoli senti il male, comprese la sua posizione, vide il

    solo rimedio possibile, ma non volle usarne. Egli avrebbe

    dovuto abjurare i suoi antecedenti politici, gettarsi nelle

    braccia di un partito che aveva sempre combattuto, e vol

    gere 1e spalle a coloro che aveva n allora chiamati suoiamici. Eppoi era ben sicuro il risultato? io nol credo.

    Abbandonando il programma dei moderati per avvicinarsi

    quello del partito dazione, avrebbe perduto lappoggio

  • 49della destra, disgustata della sua apostasia, senza guada

    gnare quello della sinistra, che mai gli avrebbe prestata

    la sua ducia; sarebbe caduto egualmente, ma come cadrRattazzi, vale a dire, rinnegato e respinto da tutti i partiti.

    L animo onesto e fiero di Ricasoli, non pot rassegnarsi auna simile idea; dopo una breve esitazione, dopo qualchesimpatico sorriso agli amici di Mazzini e di Garibaldi, ai

    Comitati di Provvedimento, prefer di ritirarsi: Cavaliere

    senza paura e senza taccia, che poteva perdere tutto tranne

    l onore..I Diplomatici forse rimprovererauno a questo uomo dacciajo la sua rigidezza, ma l uomo di cuore non pu ricusargli il suo rispetto e lalsua simpatia, la Nazione non

    cessa di venerare il pi strenuo difensore della sua dignit.

  • lL llllNlSTll0 RATTZZI (i862)

    Dal Marzo alla meta di Maggio.

    Un altravolta vediamo Rattazzi afferrare il portafogliocon mano tremante dimpazienza, davidit.

    Come nel i859 trovava il paese nella tristezza, piangentei bei sogni svaniti, disperando della vicina realizzazionedei suoi pi ardenti desiderii. Come. allora trovava i cit

    tadini rassegnati a tutti i mali, a tutti i sacrizii per

    ajutare il Governo; lo trovava pronto a riconoscere con

    animo grato ogni pi lieve successo.

    Il popolo promise dobliare i lagni d altre volte, per poco che Battazzi Pavvicinasse alla sua Capitale, ai suoi

    fratelli infelici nella schiavit.Battazzi era stato designato qual tratto d unione fra

    Pltalia e la Francia; chi meglio di lui poteva condurre a

    Roma il Re dltalia, daccordo con la Francia. Questa con

    siderazione suprema fece tacere ogni opposizione; il paese

    sub il Ministro impopolare, ed il Parlamento gli accord

    un tempo di prova.

    Rattazzi avea avuto tutto lagio di studiare la situazione;

    conosceva la sua impopolarit, ma poco. vi baci; il popolo variabile e generoso, si contenta di. poco per perdonare.

    Ci che davagliapensare si fu Pavversione della maggio

    ranza parlamentare, perch l soltanto ravvisava nemicitemibili, destri cio ed accaniti. Prezzo della .vittoria era

    per questi il potere, e ci merita la pena duna lotta peruomini politici ed ambiziosi.

  • ZlDallaltra parte misurava il terreno da percorrere; vide due

    strade: luna segnata dalla mano dellImperatore, Paltra dalla

    spada ammeggiante della rivoluzione. Rattazzi uomo dipenna, non uomo di guerra; per conseguenza gli uomini da

    zione non possono essergli bene accetti. Non voter mai per larivoluzione, il che non toglie per, che non si serva di quel

    nome minaccioso,.altra testa di Medusa, ogni volta che ci gli

    possa giovare, salvo di sbarazzarsenetostoch passato ilbisogno.

    Fu dunque_ con tale vista che imagin di attirare a s

    la sinistra colla mano canezzevole .dellamico Depretis,

    altre volte Ministro,altar-ego di Garibaldi. Fece gran ru

    moredisegreteintelligenze collex-Dittatore; Sedute pub

    bliche ed imponenti del Comitato di Provedimento (SocietEmancipatrice) di Genova, presiedute da Garibaldi in per

    sona; discorso bellicoso del Re a Milano, Decreto di fusione

    dellesercito meridionale con quello regolare, marcia trion

    fale dell Eroe del Popolo attraverso i Ducati e la Lombardia,

    progetto della legione universitaria in Napoli comandata da

    Nicotera, voce sparsa di voler nominare Garibaldi Generale

    in capo della Guardia Nazionale di tutto il Regno, nomina

    del di lui intimo amico il lllarchese Pallavicino-Trivulzio a

    Prefetto in Palermo, ecc., ecc. .

    Con questi mezzi.Rattazzi ebbe il riesso dellimmensa

    popolarit di Garibaldi, aquist una base nazionale, e potminacciare lo scioglimento della Camera, e nuove elezioni,

    colla certezza di averne grawnumero di Deputati liberali,

    da domarePantica maggioranza_ Gavouriana.

    Con somma abilit Rattazzi scelse questo momento pel

    viaggio del Re a Napoli; imperocch le speranze rinatenel popolo alla vista della sua armonia con. Garibaldi

    accrebbero dassai la buona disposizione di fare al Re ac

    coglienza festosa, e di guadagnare al di lui Ministro simpatia, ducia ed appoggio contro i nemici nel Parlamento.

  • e.;

    Nicotera ci apprese quanta parte avesse egli ed i/ di lui

    amici nelle dimostrazioni di simpatia dei Napoletani.Ma Rattazzi non poteva continuare su quella strada, che

    (zonducevalo nel campo dei rivoluzionarii, mentegli mo

    derato (come protest questi giorni), mentre divide il programma politico della maggioranza del Parlamento, e men

    tre al Conte Aleri avea fatto larghe promesse d un go

    verno moderato. Dovea per ci desiderare un occasioneper unirsi ai suoi alleati naturali, ai moderati; ma dovea

    badare che fosse tale da assicurargli un compenso. proficuo

    pei voti liberali, cui occorreva rinunciare.

    D altra parte il Ministro, vergine alle dolci emozioni del

    Pentusiasmo popolare, iugannavasi assai nelPapprezzarlo, neesagerava laportata, e ne attribuiva buona parte a se.

    Credevas ritemprato dal battesimo degli applausi della follae credeva venuto"il"momento per gettare la stampella chia

    mata Garibaldi, che aveal.o servito afare iprimi passi, mache cominciava a farsi assai incomoda e compromettente.

    jParlavasi diuna nota di Thouvenel, che domandava delle

    spiegazioni sulla marcia trionfale del Generale dei Volontarii; il Principe Napoleone non avr mafcato neppure esso

    di fare delle osservazioni analoghe durante il di lui soggiornoa Napoli. Ci bastava per allarmare Rattazzi e per deciderlo

    subito onde non perdere lappoggio delPaugusto Protettore.

    Bisognava rompere con Garibaldi, ma rompere con chiasso,

    per rendere impossibilemri successivo ravvicinamento; cper offrire coslun pegno della stretta e sincera alleanza.

    Bisognava pure spaventare il popolo, onde il suo ruggito

    nonprotestasse contro la debolezza IGPVOSR" dei Deputatimoderati.

    Chi cerca dei pretesti ne trova sempre; se non ne trova

    Li

    IIO CPBG.

  • SAllNlGtl.

    Garibaldi e Crispi chiamano la spedizione del Tirolo unafavola. L eccesso delle misure prese_dal governo conferma

    la dura accusa. _

    . I mezzi.sadattano allo.scopo. _.

    Se il progettolfosse stato..un fatto reale, lo scopo del

    lllinistertnquello di prevenirlo, il medesimo avrebbe avvi

    sato Garibaldi ed i. suoi, che tutto era scoperto, che con

    seguentemente non poteva essere pi quistione di sor

    presayche il governo non poteva a meno di mettere un

    cordone militare lungo tutta la frontiera per impedire ai

    volontari di sconnare. Garibaldi avrebbe di leggeri com

    presa limpossibilit dellesito, ed avrebbe, non vha dubbio,

    nanziato allimpresa. Ma lo scopo del Ministero era quello

    di venire a rottura col Generale, per cui fu di tutta neces

    sita accusarlo di una temerit da impedirsi a qualunquecosto.

    Si invent adunque un progetto d invasione nel Tirolo,.e simulando di credervi, si ricorse alle misure estreme.

    Alcuni carabinieri penetrarono di notte tempo nella casada Garibaldi a Trescorre, edabusando del suo sonno ar

    restarono Cattabeni come un vile delinquente. Leroe diCajazzo, il Colonnello nominato sul campo di battaglia, il

    soldato coperto di ferite per la patria, lintimo amico del

    Generale, lospite di Garibaldi, gettato nel carcere assiemeai ladri della Banca Parodi!

    Il primo cittadino dltalia leso nepropri diritti; nelle

    sue affezioni, nesuoi obblighi d ospitalit! il suodomicilio

  • Z4 violato, il suo amico fatto segno dellinsulto, strappato

    dallasilo domestico! .

    Le sono cose che non appartengono pi al dominio della

    politica, la loro enormezza sorpassa i limiti della ragione

    di stato.

    Ai lettori di qualicarle. Non bastavano ancora a Rattazzi.

    Si procedette all arresto di Nullo e del suo compagno diviaggio Ambiveri, pure onorati dellamicizia di Garibaldi, e

    nalmente si arrestarono centinaja di giovani pacica

    mente e senz armi riuniti a Sarnico enei dintorni. Rat

    tazzi aveva forse sperato .qualche imprudenza da. partedel Generale, trasportato da giustissimo sdegno. Ma Garibaldi

    impose silenzio all ira bollente, e vol a Bergamo, per esor

    tare il popolo alla pazienza, alla rassegnazione, alla con

    cordia; parl di equivoco e. promise il suo intervento per

    prevenirne le conseguenze. Dichiar alGoverno di garan

    tire personalmente per Cattabeni, Nullo e per tutti gli altri,

    e lo scongiur di porre ne alla generale irritazione. Il governonon si degn di rispondere, o lo fecea.ben tardi ed in

    modo evasivo. . Il popolo di Brescia chiese delle spiegazioni: la libertdi Nullo e di Ambiveri; non una minaccia, non un pensiero

    di ostilit in qnellassembramento di 500 persone inermi;

    una sola parola del Prefetto avrebbe bastato per acquie

    tarlo. Ma l amico di Rattazziasi stettenascosto nel proprio

    palazzo, guardato da soldati e carabinieri! I soldati lasciatialla prigione di Nullo ed Amhiveri .senza direzione e senzaistruzione, fecero fuoco sulpepoloe lo caricarono allaiba

    jonetta! Orrore ed infamia! il sangue cittadino fu versato!Al nome venerato di Garibaldi, iBresciani giurarono sullatomba delle vittime di seppellirvi purewi loro risentimenti,

    e. di farne cosi un altare; alla concordia per amore dellapatria.

  • 9.5Alla discussione sull affare di Sarnico si lesse la relativa

    lettera di Garibaldi, che chiamava la spedizione nel Tirolo

    un sogno.

    Il Deputato Crispi la qua.licava di favola, di fantasma-goria, un colpo nzontato dal Governo per appoggiare qualche

    legge fatale alla lihft Disse: Verano altri progetti: il Mi

    nistro delPInterno dovrebbe ricordarsi chesso. pure vi

    prese parte. Avea promesso un milione, avea promesso delle armi. Il 27.Aprile un di lui messaggiero rec la

    risposta. Non posso prendereil milione tutto sulle spese

    segrete, perch non vi .sono che 600,000 Lire; ma tro

    veremo il resto altrove. ..

    HPSB il Ministro opporr una negativa assoluta gli ricor

    der i nomi, le date ed ifatti. precisi. Propongo 1 inchiesta segreta, perch qui non posso dire tutto; quelli che vi si oppongono, provano di te

    merla. . . .,(f insisto per la nomina di una Commissione segreta, per

    ch qui non. posso? parlare di. questi intrighi in , cui

    sono compromessi dei nmi a cui dobbiamo tutta la

    e nostra adorazione.

    Vediamo cosa oppose Rattazzi a questerivelazioni di

    Crispi; delle pallide denegazioni, un ostinato riuto del

    Finchiestaa . | "

    Non ho promessodellesomme dissegli, a ma se sitrattasse di Emigrati, che costano allo Stato delle somme

    enormi, e se volessero-andare allEstero senzarmi, si

    avrebbe potuto fare qualcosa rlavrei dato anche un milione.

    Crispi avea detto troppo, pewnondare corpo adei dubbii,

    non abbastanza per circoscriverli; egli avea contato sulla

    delicatezza di Rattazzi, a cui correva debito d onore di

    coprire ad ogni costo dei nomi innocenti, come pure dei

    nomi a cui non dovrebbe mai giungere il dubbio. Ma il

  • 26signor Rattazzi non della tempra del ero Barone di

    Brolio.Egli si contentava di domandare, che si parlasse chiaramente c subito, cio in presenza. del pubblico delle

    gallerie, dei Giornalisti ec.

    Egli sdava l onorevole sig. Crispi a fare una cosa victata dallonorc, lo sdava a parlare quando sapeva che laragione di stato imponevagli silenzio. Egli trinceravasi

    dietro il patriottismo e la lealt del suoavversario.In questo modo lasci vagare dei dubbii, dei sospetti-

    degli errori, delle illusioni, che la coscienza comandavagli

    di dissipare al momento. . .

    La provvidenza se ne vendic crudelmente ad Aspromonte,

    ma fu sulla innocente Italiapenon sul colpevole Rattazzi!

    Importava parlare di codesto sventurato affare di Sarnico,

    non tanto pel fatto stesso, quanto per ispiegare la. nuova

    posizione di Rattazzi in faccia del Parlamento e della .Na

    zione. . _Rattazzi consegni lappoggio della maggioranza, oltre

    modo spaventata dal pericolo . sfuggito, ma ebbe altresi la

    disapprovazione generale del paese, che condannava lesevizio della brutale repressione.

    Importava nalmente di porgere dettagliati ragguagli di

    codesti avvenimenti, perch. Sarnico la prefazione diquell orribile dramma, il cui scioglimento si chiama Aspro

    monte. . .

    Sarnico fu origine di. funesti errori, e Sarnico segnla

    via che due mesi pi tardi.dovea condurre alla catastrofe,

    cotanto deplorata. dagli amici.dltalia. .

    b.

  • PRIMA m ASPlllllliNTll.

    Ieffervescenza dell affare di Sarnico si calm poco a

    poco, in primo luogo perch si attendeva la discussionealla Camera, secondariamente. perch vedevasi Garibaldi pro

    seguireiasua marcia trionfale come per lo. addietro, onoratodalle Autorit, e festeggiato dal popolo, cui il suo giungere

    rendeva ebhro di gioja, e lasua parola di entusiasmo.

    Egli annunciava ovunqueil prossimo compimento dei

    voti degli Italiani. .Il 20 Giugno Garibaldi fu a Torino, ove Rattazzi e Depretis affrettavansi di dargli spiegazioni sugli arresti diSarnico. Poco dopo simbarc a Genova, per Palermo. Ivi

    egli sapeva di trovare il suo intimo amico il Marchese Pal

    lavicino Trivulzio, Prefetto, e quindi in grado di averglipreparato il terreno, e certamente disposto ad ajutarlo in

    tutto e per tutto.

    Appena giunto cominci il suo giro, arring le popolazioni corsegli incontro, e le Deputazioni d Ufficiali del

    l esercito.regolare, che da per tutto si presentavano. Iltema era sempre Roma e Venezia, e i discorsi terminavano

    col grido: Roma o Morte, ripetuto dalle moltitudini en

    tusiaste. Tutta questa agitazione sembrava essere in per

    fetta armonia colle parole pronunciate dal Re a Milanonel mese di Marzo, aGeneva alla ne dAprile, al grande

    banchetto preparato in suo onore, parole riferite nel N i07delle Nationalits. Quesfanno, disse il Be, posso

    assicurarvi che una grande questione, la questione romana,

  • 9.8verr sciolta pacicamente. Riguardo alla questione di

    Venezia, verr la sua volta in seguito.

    E il 20 Luglio il ministro Durando assicurava al Parla

    mento, che in un tempo non lontano la questione romanaavrebbe una soluzione favorevole. =

    Non c era verso di credere a un antagonismo fra il Ree Garibaldi. Il Generale non aveva egli sempre proclamatola par/ola dordine: L Italia unita, con Vittorio Emanue-le.

    ed ultimamenteancora_ non avevaegli detteaParma ed a

    Cremona: Io ha diviso la nostra .storza in tre epoche: di

    Dante, di Macchiavelli e la vostra, chioho chiamata quellada Vittorio Emanuele. Noi siamo col Re, e colRe noi la

    voriamo tutti a farefltalia? . .Non 1 aveva egli anche ripetuto nella sua lettera al Par

    lamento? . .

    E daltra parte non erasi sempre proclamata l amiciziadel Be, leroe delfesercito, per Garibaldi, leroe debpopolo?

    del prode di Palestro e San Martino per il vincitore. diCapua? Il signor Sanfront, ofciale della casa del Ile, non

    era egli stato a Trescorre, incaricato duna commissione

    condenziale del s.uo signore per Garibaldi? Crispi non aveafatto intravedere delle misteriose intelligenze di questul

    timo con personaggi angusti?

    I Principi realinon mostravano essi la pi grande intimitzi col Generale; insieme al tiro nazionale, insieme a

    visitare Palermo, insiemenel Palazzo, a tavola, eco! Toscanelli raccont una quantit di dettagli, dietro cui

    domandiamo: _ .. .Era egli possibile dubitare del pi perfetto accordo fraGaribaldi e il Governo? Del resto a qual proposito unaopposizione? Il Ministero non era anch egli rivoluzione?

    Si legga Les Nationalits (4 Aprile) giornale francamenteIlattazziano.

    -..__,___.,..>. _.;r . ._

  • 29 Perch il ragionamento del Diritto fosse esatto biso gnerebbe provare che il viaggio di Garibaldi non ha

    lapprovazione del governo, mentre che al contrario per

    =< fettamente noto che il Minis.teroattaale vede con piaceree questo viaggio e ha dato gli ordini necessari, in ci che

    lo . riguarda, affinch il generale sia da per tutto ricevuto

    cogli onori.che gli sono dovuti; bisognerebbe dire nalmente che il governo abbia uninteresse. e una tendenza qual

    siasi a calmare i timori dei nemici della rivoluzione...

    I nemici della rivoluzione sono i nemici del governo

    di S. M., .e noi siamo fermamente convinti che i membri

    deLgabinetto si preoccupano assai poco. dei timori dii questi nemici; la rivoluzione italiananon ha, quanto al

    a presente almeno, altri rappresentanti che il governo mo

    c narchico, a cui i plebisciti rivoluzionarii italiani hamio

    conferito lautoritan . Si rammento daver letto neIPEspero delFll Aprile:

    ;tlredesiuzlienelvcbnsiglifr dei Ministri, siasi risoluto di

    nominarei Garibaldi generale in capo della guardia Na zionale del Regna. a. H

    Nel giornale ljes Nationatils del l Lggliotrovas quantosegue: .. w w

    Il Generale Garibaldi a Palermo, ove egli ricevuto conunieiitnsiasnio assaidegittimo. Lopinione pubblica

    pot inquietarsrun"istantedella sua presenza in Lom bardia, perocche essaviscorgevafuii sintomo di guerra.

    .. Main ogni altropelntohdellltalia Garibaldi non che un grande cittadino, devoto al Re e alla sua dinastia, la

    cui persona e lercuinparcle non possono avere altro ri

    l sultato che.quello di ravvivare il sentimento nazionale. Simili articoli portarono anchehgli. altri giornali oflciosi;

    essi bastavano , e largamente , a confermare il dubbio di

    segreti accordi, e a far rinascere la speranza.

  • 50Del resto laffare di Sarnico non era stato molto rumoreper poca cosa? al solo intento di far apparire alle corti di

    Berlino e di Pietroburgo dei pegni di forza e di. moderazione da parte del nostro governo? Come dubitarue ravvi

    cinando le date e i commenti deigiornali ministeriali? Ilriconoscimento daparte di quelle due corti avvenne pochi

    giorni dopo le brutalit di Trescorre, Bergamo, Palazzolo e

    Brescia ec.; gli organi ministeriali esaltavano tale risultato,

    dovuto alla fermezza del governo. nella repressione del

    progetto dei Rivoluzionarii.

    Anche Buoncompagni rimprover al Governo di non

    avere presentata la legge annunciata sugli arruolamenti,

    e daver fatto nulla per togliere al paese 1 opinione di

    segreti accordi con Garibaldi.

    Nicotera parlandone pronunci queste parole:

    ll Ministero sapeva undici giorni prima, che noi sa

    remmo andati a Catania.

    Tutto concorreva dunque a mantenere lerrore che Garibaldi

    non era che .il braccio del Re, e che come nel i860 egli

    apprestavasi ad una di quelle intraprese che non riescono che a Garibaldi, e che con lui non possono condurre

    che alla grandezza dltalia, alla potenza del Re, alla gloria

    dei Garibaldini; una di quelle intraprese, che sono disap

    provate dalla Diplomazia, e che per conseguenza non pos

    sono effettuarsi dai Sovrani, n collesercito regolare, e

    che sempre sono sconfessate dal governo, salvo d accettarnele conquiste. La convinzione d intelligenze fra il governo

    e Garibaldi rest dunque ferma.

    Alla voce di Garibaldi erano sorti numerosi volontarii-gli arruolamenti si fecero a pieno giorno, sbarcavansi armi

    e volontarii in copia , i Garibaldini partivano in massa, le

    bandiere in testa fra il popolo plaudente, ed i Carabinieri

    sorridenti. Si vede dunque che il Governo non oppose osta

  • 54coli, e che fece nulla per disingannare il popolo del suo

    pericoloso errore. Gliwinsulti sfuggiti a Garibaldi nei suoi discorsi improvvisati, accreditarono ancora vieppi lidea (fintelligenze, allor

    quando videsi Rattazzi coprirli del velo caritatevole del silenzioe delfobblio. I Prefetti di Marsala e di Palermo restarono al

    loro posto, bench in certo modo complici degli atti di

    Garibaldi. .

    Il Ministero non solo continuava.a lasciar durare gli

    errori, le illusioni, in luogo di distruggerli; ma faceva

    perno spargere la voce che le mosse di Garibaldi ave

    vanoenulla di serio, che si riducevano a ben poco. Prova

    ne sia l articolo seguente: Tutto il rumore che si .fatto in questi ultimi giorni in punto di progetti del generale Garibaldi comincia a quietarsi; tuttavia egli fatto che, un certo numero di

    volontari arrolati sono in movimento, ed fatto pure che

    i due governi francese e italiano fanno vigilare le frontiere del dominio di San Pietro. v

    (Nationalits 27.Lnglio)

    Il Prefetto Pallavicino spediva dispacci sopra dispacci per

    avere istruzioni, senza riuscire daver una risposta!

    Nicotera avea dunque diritto di dire al Parlamento:

    Che lequivoco dell ultimo fatto di Garibaldi fu auto

    rizzato dalla condotta del Ministero.

    L inganno nel popolo era dunque ragionevole, era legit

    limato.

    Si comprender lo stupore generale alla pubblicazione

    del proclama 5 Agosto.

    Cngia confessa: che tutti avevano creduto il Governo

    daccordo con Garibaldi; che il proclama reale avea irritato il paese, che la sua condizione era terribile, che

  • 52sortendo da Palenmo non avrebbe pi potuto rientrarvi;se non facendo spazzare.le contrade dal cannone.

    Noi riproduciamo alcuni-passi. dei discorsi tenuti in taleoccasione dai Deputati Ferrari e Crispi; leggasi, si giudichidopo se le Camere dovevanoe potevanowtlare la loro san

    zione a tale passo dei ltlinistri. . drvi .Ferrari . . . u Garibaldi luomo dellItulia,.mentre voi vi fate un merito desser stati.Piemontesi.

    . gu . . Io ve ne supplica, pensatevi.! Non avvi giustoa mezzo, voi volete la yMWTlPmUIBQCDBIB; voi Pavrete; e

    l. avrete completa. ci 4: a

    . . . . . Non toccate Garibaldimse no, voi avrete la rivoluzione in tutto il Regno (sbsi.,.avsinistra).f

    Siete voi che avete voluto fermarvi irmezm cammino,

    ora'badate a voi, iion usate mezzi di repressione. Che

    avverrebbe egli mai se voiveniste alle prese colla libert?

    pensatevi, io ve ne scongiuro. .. . 4: . . . . . . Voi sarete dunque forzati fa ricorrere a un

    a. colpo di Stato. 3 w .

    Crispi . . . . . Il proclama teste pubblicato uno degliatti pi pll.G.Voi dei ministri; il Re collocato al di sopra

    di tutto.

    Daltro.nde, lo Statuto non statcrviolato. Le dimostra zioni non hanno messo in pericolo la sicurezza dello Stato.

    Le dfIlOStl3ZOflIl0l1.IHIIIO fatto che "ricordare agli.. Italiani il loro programma :lltalia una eindipefzdente.

    Che dicono i proclami di Garibaldi? Essi esortano alla

    concordia; questo forse un dichiararsi contro Fesercito?

    Essi parlano in favorealella.conservazione delle nostre buone alleanze! questo uningiuriarle? .

    . . . . . Ci detto sulla questione dellalegalita, per mettetenii di parlare della questione politica. Secondo un

    articolo delloStatuto, voi avete il diritto di dichiarare

  • 55 la guerra e fare la pace; ma nessuno sogna di fare

    guerra per sua propria iniziativa. Voi siete andati a Gasteltidardo senza dichiarazione di

    guerra, perch? Perch quelle terre ci appartenevano; non vi siete an dati per conto vostro si bene per conto dellItalia.

    c Ghe bisogna fare? bisogna cheil governo non si lasci

    precedere da alcunoyche prenda egli stesso l iniziativa.

    Anche allestero si giudic severamente quel proclama.

    Lo spazio non permette molto citazioni, larticolo del Temps

    (5 Agosto), qui riprodotto, dar unidea come ne giudicavala stampa liberale francese e inglese.

    Se il Ministeroche succeduto al Ministero Ricasoli,

    ha la maggioranza nel paese, come lha nella Camera,

    sembraci che le manifestazioni di Garibaldi non erano

    abbastanza importanti per richiedere un passo ofciale

    del Re. Se al contrario, il gabinetto Rattazzi, che ha la

    maggioranza nel Parlamento, tanto debole nel paese che

    si possa stabilire un governo legale, ci tenderebbe a pro

    vare che il Parlamento attuale non rappresenta lopinione

    del paese, e che sarebbe utile ricorrere al suo sciogli

    mento.

    In fatti le elezioni avrebbero per risultato di rinforzarea l attuale Ministero, segli popolare, e in tutti i casi dil

    luminare il Ree lEuropa sulla situazione reale dellItalia.

    E in data del 22 Aprile il medesimo giornale fa le seguenti osservazioni: J

    La dignit della corona e del Parlamento consiste, ci

    sembra, in un regime costituzionale, nel rimuovere il

    Ministero che ha ingannato o che ha perduto la ducia

    della Nazione.

    Gli uomini che credevano serio questo proclama, lo bia-.smavano unanimemente; ma la grande maggioranza lo

    5

  • 54 credeva moralmente impossibile, per conseguenza lo giu

    dicava nulla pi di una nzione diplomaticartlome labbiamqdetto Rattazz fece nulla; e ad ogni modirnon

    fece abbastanza, per dissipare quel fU0Sd0fEITdl8.t:.

    Garibaldi qualic il proclamzr 5 Agostodi Atta diplomatico, i funzionarii non prestarono fede alle istruzioni, i

    generali agli ordini chevenivano dailTorinoydi modo che

    Garibaldi pot percorrere tutta laieilia pewtre settimane

    alla testa dei volontari, .fra un esercito numeroso, e nal

    mente imbarcarsi sotto gli occhi di due bastimenti da guerra.Nel rapporto del Colonnello Pallaviciao noi. leggiamoqueste precise parole: . m. f vi....

    Interrogati alcuni di quegli uomini sui motivi che ave

    vanli fatto rimanere con Garibaldi dopo il proclama del

    Re, risposero: ch essi credevano che tutto era convenuto

    col governo. Ma la prova la pi decisiva di quel errore fatale, noi la

    troviamo in un piccolo opuscolo intitolato: Una voce dalle

    Prigioni o Aspromonte.

    La mattina del 29 eravamo radunati intorno a Garibaldi,

    il quale ci dava consigli da padre; diceva con un accento che gli tutto particolare: Amor damor si paga! egli

    dovea ben presto essere disingannaito da quella dolce

    credenza! _ Allorch si annunci che truppe reali erano giunte a San Stefano presso il piano dei Forestali, ove eravamo ac campati, uno di noi trovavasi presso il Generale, che guar

    dando il suo orologio diceva :. bisogna battereia raccolta,

    eaccelerare la marcia.--1Garibaldifugyiua ancora laguerra

    civile, alla quale i Rattazziani camminavano a passo di

    carica! . .Superate le alture che circondano la spianata dAspromonte, noi ci arrestarnmo:

  • 55

    ,

    f Garibaldi contava di marciare (serbiamo la parola di fuggireyperltuttirla notte e il giorno seguente; voleva

    altro che {are ladistribuzione alla sua truppa dei pochi

    u vveriwheuvefvaaraccolto. Non era per anco terminata questadistribuzione che bersaglieri si mostrarono poco

    lungi da noi; .m

    Noieravamo ptistupiti che allarmati. Molti di noi.siwlevavano. e correvano a vedere con quella curiosit,

  • 56pcrocch se la ragione svelava l orribile realt, il cuore siricusava di credervi. Il grido d orrore dell affare di Brescia

    era risuonato da un capo allaltro ditutta Italia; sembravaimpossibile che si osasse versare un altra volta sangue

    italiano sopra suolo italiano. _Ma era scritto nel libro (lclla Provvidenza che l Italia

    doveva trangugiare no alla fecciaila bevanda amara , ildestino doveva coinpirsi sino alla ne. E la campana funebre

    suon l ora dellorribile disinganno, ed annunci che Garibaldi era stato colpito da palle italiane nelstante stesso

    in cui comandava di non fare fuoco sopra i fratelli! Egli

    era caduto.riiwetendoilgrido del suo cuore: Viva lftftalia!r . .i _..1

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    La catastrofe d Aspromonte fu un delitto e un errore.

    Un delitto, perch Aspromonte signica oggidi guerracivile, signica sangue italiano versato da mani italiane,signica leroe del popolo, la personicazione delle aspira

    zioni nazionali, il liberatore di dieci milioni, il benefattore

    d'Italia, l iniziatore del Regno d oggidi, Garibaldi feritoda palle italiane. Il sangue chiama sangue, ogni macchia di

    sangue umano una orribile semenza di odio, di vendetta.

    Ma quando il sangue di fratelli, allora la collera divina

    segna col marchio fatale di Caino il colpevole e i suoi

    gli no allultima generazione.

    Abbiamo detto che Aspromonte fu un errore, lo ripetiamoun errore enorme. Aspromonte ha diviso l Italia indue

    partiti: la Nazione che vuole Roma, e il governo che le

    sbarra il cammino. Durando stesso confessa che il programma di Garibaldi

    era, Fesatta espressione della imperiosa necessit della Na

    zione, confessa che il governo si opposto scientementeal compimento dei voti ardenti e vitali degli Italiani. Nesegue che questi ultimi condannano il governo e s inam

    mano vieppi d amore verso Garibaldi, martire del suo pa

    triottismo.

  • 58Aspromonte dunque una barriera fra il popolo e illgoverno, fu Battazzi che l ha inalzata, i Deputatimoderati

    che lhanno consolidata. . . 1Il sig. Pimpeterre ha un bel chiamare la situazionetanlo i

    pi crudele che questo gran Patriota non voleva chequanto la Nazione, il Ministero elio? stessome deside-

    ravano. li "

    Il popolo non vede che i fatti; ebbene egli ha veduto

    Garibaldi che marciava su Roma, ele truppe regie ehe=gli .chiusero la strada. Egli ha vedutorcheilribaldi"scansava la lotta , non voleva del sangueitaliano sparsolsu

    suolo italiano , e che i b8PS3gl6I"l1&ll0 vivamentehatlac

    cato, hanno fatto fuoco. e che suPhel principiohGaribaldi

    stato colpito, uno dei primi, da tre palle. Egli ha ve

    A.".| " l_ . 1. I

    duto che la notizia di questo fatto atroce stata festeggiata a

    Torino come una vittoria ministeriale, egli ha letto con

    sorpresa e con orrore nel giornale di Rattazzi, la Discussione: l Italia salva!

    Egli ha sentito con stupore la promozione del Colonnello

    Pallavicino a Generale alfiudomaui dellaltare dAspromonte,

    ed ha visto con indignazione la prodigalit senza esempiodi decorazioni e altre ricompense agli ufciali e soldati

    autori in quel dramma funesto.Egli ha veduto pacici borghesi assassinati nelle vie esotto i portici, al grido: a Abbasso Garibaldi, abbasso i

    Garibaldini. E nalmente egli ha veduto la rihuttaute crudelt coutro Garibaldi e contro i generosi patriotti, che l avevano

    seguito; le torture morali e siche che loro facevansisoffrire.

    Egli ha assistito con disprezzo alle deplorabili discussionisulla forma e il giudice di tale processo, e al vergognoso

    attentato di farlo giudicarea Torino.

  • '59Egli testimonio delle colpevoli lentezze che appongousi

    ancor oggidi alla tarda amnistia sotto miserabili pretesti.

    E il popolo ha giudicato, che Garibaldi vuole Roma, ma

    che coloro che vi si oppongono, non la vogliono.

    E il popolo ha condannato questi ultimi, ed ha procla

    matala sentenza; cogli attentati contro il palazzo Pallavi

    cino a Genova, colle pubbliche dimostrazioni in molte citt,

    al grido da per tutto ripetuto: Viva Garibaldi, abbassoRattazzi, .

    Il cambiamentomoprav.venuto nell'opinione pubblica simanifest da alcune "grida. di Vivala Repubblica. gridoche risuon-pei la prima volta. ., .

    Un similerisultatofci dispensa di parlarne pi. oltre.

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  • raro. .l.f l. xi

    Ho promesso la verit imparaialezafimpongo.. dunque si

    lenzio ai sentimentitumultuosi, uhmovnntfztsnianodia. ragione, e falsario i giudizii; lascio la paralauabcnnteBargnani,

    amico personale di Battazziaquindifnon sospcttoa.di accusarlo ingiustamente . . In un suo opuscolo test. pubblicato

    sotto il titolo: a Vogliamo Roma, questo patriota incor

    ruttibile, costretto a confessare la dolorosa situazione

    dltalia colle eloquenti parole:Da un lato vi Garibaldi, la pi sublime popolaritd Italia. e no a jeri la pi eminente popolarit dEuropa,il quale vinto, prigioniero e ferito, nel cieco delirio del suo

    patriotismo, rimprovera agli uomini del governo: Voi avevate sete di sangue, e . io voleva risparmiarlo. - Io sono caduto ferito mentre comandava alla

    testa della mia colonna di non attaccare e di.non fare alcuna resistenza; perch noi altri non volevamo versare ilsangue dei nostri fratelli. .

    Tre deputati della sinistra, di ritorno dalla Sicilia sonoarrestati, essi protestano, ecc. l!

    Cosa assai signicante, si ripetuto altamente, e adiverse riprese, il giorno stesso della caduta di Garibaldi,e in faccia ai cadaveri deicornbattenti: che. lo scopo nonera che un solo, nei mezzi soltanto. la cliljerenza. w (pa

    gine 5, 6 e 7.)

  • 4.1
  • 49. Il governo era logicamente, fatalmente spinto a fare

    ci chegli faceva. Nelle condizioni ove sera collocato, il potere non pi una autorit delegata da leggi regolari.

    Sorto da unambizione senza limiti, non conosce che una

    regola, la sua conservazione; egli pu tutto osare, tutto

    intraprendere; sa che egli non fha Mtrqnglere alcun conto;

    dimentica Dio che lo giudica lastoria*che lo giudi cher. Galcolando i suoi soli interessi, egli governa per

    lui solo. Tutti quelli che lo servono fanno bene; tutti

    quelli che gli sono d ostacolo fanno male, tutti quelli che glidanno.ombra sono colpevoli. La suafazione nona temperata chedalleuzieoessit del suoegoisrno....;. ..

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    fwvu. n|ti.....3i a. I ...uu|:.; . ...h..

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  • 44rivoluzionario, e poteva dedurne con tutta evidenza, chegli

    non avea fatto che difendere quello contro questo; egli

    dovea rendere palese; che dietro Garibaldi schieravasi tuttoil partito d azione coi cinquecento sub-centri dell associazione emancipatrice, e che al governo non rimaneva chelalternativa di abbandonare l Italia alla gilld di Garibaldi,

    oppure di combatterlo ed arrestarlo nel suo cammino; egli

    poteva nalmente rileggere al Parlamento il. suo voto quasi

    unanime del 5 Agosto, e sdarlo a sostenere, che la.pa

    gina d Aspromonte non ne sia la conseguenza necessaria,

    e sino d allora prevedibile. La maggioranza moderata , la

    quale il 5_ Agosto avea dichiaratoriballe Garibaldi, rivoltala sua impresa, non avrebbe potuto che confermare la propria sentenzzhed.aceordare lasanzione al fatto. di Aspro

    monte. .

    Il conitto sarebbesi ridotto allequestioni secondarie: dellecrudelt contro i prigionieri, delle sevizie illegali verso gli emi

    grati ecc., dello stato dassedio ccsimili. Ma facile ara provare corollarii della prima decisione: dicmnbattere e do

    mare il principio rivoluzionario, le di incolpare glimrgani

    suhalternidei rigori eccessivih m w . . . uv

    Restavano ancora le accuse dello scioglimento arbitrario

    delle Associazioni Emancipatiici ,. dell, arresto illegale dei

    deputati, della ommessa convocazione del Parlamento; ac

    cuse di. molto minore momento, scontro cui rimanevanointegre le difese dei ministri, anzi.avvalorae dal buon esito

    sicuro di quello sullargomento.principale. ., , .Ma Rattazziu.non, vide lfimmensoavantaggio che offrivagli

    il terreno dellfuomo di. Stato, e per cis impiccol alle arti

    del destroavvocatolh ' . ' "jt , ; .

    Se Rattazzi.fossehdavverm ImmPdiSI/ti) non avrebbe

    agito come fece, e l Italia non piangerebbe sui nomLdiSarnico ed Aspromonte. .

  • 45Egli avrebbe compreso che immensa popolarit di Garibaldi non provava l amore, la gratitudine degl Italianiverso la di lui persona ma verso la patria, che la potenza

    di Garibaldi stava nellintera nazione, le cui pi ardite e

    sublimi aspirazionipersonicava , che attaccare Garibaldiera fare guerrar.all sentimento nazionale.

    Se Rattazzi.fosse realmente uomo di Stato avrebbe compresa la potenza del sentimento nazionale, eorgoglioso di

    appartenere ad un popolo in cui il pi sublime patriotismo partaggio di tutti, avrebbe rispettato quel sentimento nazionale.comecosasacrae"san4a; e come l unico e saldolegamel che tiin uniteedprovincie , e le conforta nella

    dura vita dei sucreii,fche.lmnione a tutte impone.

    Avrebbesfruttata questamolla irresistibile, non Pavrebbe

    rotta in un delirio sacrilego; avrebbe compreso, che quel

    magico motore va guidato dalla mano sapiente del governo.

    In allora avrebbe avute seco il popolo tutto, come lo ebbe

    Carlo Alberto quando annunciava lo Statuto, quando con

    duceva leschiere in. Lombardia, come lo ebbe Cavour

    quando tendevafla mano a Garibaldi al1indomani di Ca

    stellidardo, come l ebbero e 1 avranno tutti gli uomini di

    Stato, i quali sanno riconoscere l ora segnata da Dio alla

    rivoluzione per vendicare le ingiurie della cosi delta legitfjmit_ uUll . fin. 1,-

    Dia Rat.tazzi non di.Stato, e per ci non comprese il sentinrento,ilblsog1io,il voleredella nazione. Seanche l avesse ccmpresonmwlavrebia seguito, perch diconvinzioni moderato.WfpeIVaIitQEeen dipendente , divise

    le apprensioni degli amici moderati, e sub i consigli (pernon dire i comandi). imperiali. Il carattere indeciso, la

    mente titubante gli tracciarono quella via di equivoci e di .mezze misure, che condusse ad Aspromonte.

    Battazzi dunque non uomo di Stato.

  • 46Se dopo il suddetto fosse possibile ancora un dubbiosvanirebbe nel ricordare l atrocit della guerra, la crudelt

    delle torture. Esse non potevano essere consigliate che dapassioni di persona, non mai da ragione di Stato.

    Abbiamo vicino a noi il paragone con un vero uomo diStato, avversario anch esso di Garibaldi, conservatore an

    ch esso, benveduto "e favorito idQIVIHPBOTGJNHPoBOIIQebbene facciamone il confronto.

    Cavour, questo gran ministro , di cui i moderati dicono

    seguire la politica, non solo non imped Garibaldi nel 1860,

    non solo non lo abbandon a suoi propri.mezzi, ma lajut.

    Noi siamo sicuri ch egli avrebbe fatto lo stesso nel i862.

    Ma, supposto chegli avesse giudicato impossibile il pro

    getto di quest anno, .non avrebbe di certo spinte le cosea una guerra civile, a una catastrofe; non avrebbe mai

    scoperta la persona del Re; non si avrebbe avuto il pro

    clama 5 Agosto, e meno ancora Aspromonte.

    Supposto, ci che credo impossibile, che vi si fossegiunti, Cavour non avrebbe disonorato l Italia collo spet

    tacolo di un illustre feritotenuto in prigione, privo del

    necessario, allontanato perno dall amico, dal medico che

    gli chiamava al suo letto. . .

    Cavour non avrebbe certo approvato il linguaggio_ di inseguire, di schiacciare, di distruggere Garibaldi; egli

    avrebbe arrossito di ogni proposta diprigiene, di processo,di condanna, o di torture. che Cavour_ era uomo di

    Stato, mentre Rattazzi none che avvocato e uomo a passioni,

    non ne dispiaccia al sig. Pimpeterre. - .. il.

    (il! . a

    ._...q..._...__.-._-.-.-..___......

    . l r.

  • rlrrlzzi rn lllWlLlIZlllNIl.

    Noimon vogliamo. discutere lewlottrine del sigf Pimpe

    terre a proposito della rivoluzione, di cui egli dice alla pagina 7; che innalzando gli uomini la racoicina a Dio; ezl

    e conseguentemente una legge divina e d amore, una ne

    cessit sociale. . .Noi crediamo che anche il sig. Battazzi sar poco lusingato dall accoppiamento del suo nome (nel titolo dell"opuscolo Pimpeterre) con quello fatale della Rivoluzione , e

    eh egli decliner la gloria che il sig. Pimpeterre gli riserva, quando dice:

    Allorch gli uomini della rivoluzione si sono essi

    stessi incaricati di questa missione (di moderarla), comevediamo Rattazzi intraprenderla coraggiosamente ai nostri

    giorni, l ordine viene ben presto ristabilito in un nuovo

    progresso verso la civilizzazione: Noi crediamo che Rattazzi non sia mai stato uomo dirivoluzione, ma bens, che se ne sia servito per innalzars;

    e noi abbiamo le prove sanguinose d Aspromonte che ogginon fu un moderatore ma un carnece della rivoluzione ,

    eh egli non ristabili che? ordine che regna a Varsavia.

    ben. vero, che Rattazzi dicevasi Rivoluzionario con Ni

    cotera, come dicevasi Moderato con Aleri; che mostravasi

    amico di Garibaldi; che lasciava stampare nelle Nationa

  • 48lils ed altri suoi organi: che il governo non conosceva

    Rivoluzionario pi caldo di s stesso. vero che variidei suoi atti sono rossi ; ma altrettanto vero che

    altri sono moderati ed altri reazionarii (V. Toscanelli).Battazzi il protetto di Napoleone, intento ai fremiti deltelegrafo di Parigi, non poteva essere o.rimanere Rivolu

    zionario, ma dov, come neoconvertito , eccedere il limite

    del Moderato e farsi Beazionario. Doveva appoggiarsi sul.

    l'esercito stanziale, ed inaugurare il governo dello stato

    dassedio, proclamato nella met del Regno, tacitamente in

    vigore nell altra met. Doveva nalmente iniziare un eradi arbitrii, di soprusi, di ingiustizie e di persecuzioni per

    sonali da sorpassare tutti i governi dispostici, i cui ceppiinfransero glltaliani. .

    Noi non la linlremmo se vorremmo enumcrare tutti gli

    atti d arbitrio, di despotismo, di crudelt contro quegliinfelici.

    Centinaja di loro arrestati, legati come malfattori, gettatinelle prigioni coi ladri, relegati in Sardegna, spinti alla di

    sperazione, e nalmente alcuni scortati alla frontiera del

    Mincio e consegnarli ai posti austriaci!

    Si legga la protesta di Leonardo Gramacini, uno dei Mille,

    decorato di cinque medaglie, guadagnate col sangue delle

    sue ferite, trasportato dalla forza da Perugia a Cagliari,scnz altra ragione che la rabbia di Rattazzi contro i Pa

    troti. . .I dettagli della consegna dei sette veneti alle autorit

    imperiali reali, sono laceranti per ogni uomo sensibile, c

    ributtanti per ogni buon Italiano.

    Che il si". Pimpeterre richiami alla memoria tutti questi fatti, e cessi dal chiamare.Rattazzi Rivoluzionario. Con

    fessi piuttosto che fu Beazionario, e se ci troppo gli pesaammetta almeno, chegli moderato, come or ora dichiar

  • 49alla Carnera, e che nell amore pei Moderati estese la protezione ministeriale ai Reazionarii, ai Borbonici, ai Du

    chisti, agli Austriacanti e perno ai Clericali. Tutti i mascherati nemici dell Italia speravano in_ lui, e ne piangono

    la caduta; ed appunto per questo vi applaudiscono i liberali, i patrioti, il popolo intero animatoldal sentimento

    nazionale siifquconeulcato. '

  • \|. ..

    ttnunnn BATTAZZI.

    Al mese di Marzo. abbiamo veduto Rattazzi stendere lamano, fare delle promesse a Garibaldi; al mese di Maggio

    gl insulti rimpiazzarono le carezze. Garibaldi rimaneva aucora grande e potente al punto d oscurare tutti gli altri

    splendori umani, di dar ombra alle vanitose mediocrit.Lo si voleva umiliare a Sarnico, egli non pieg; la ge

    losia si volt in odio, ed al proclama inefficace tennero

    dietro gli ordini severi, duri, crudeli e peggio ancora.

    Fu allora che il telegrafo ci annunci: che le truppe mSEGUIVANO le nanna (non di Chiavone) di Garibaldi, fu allora che si lesse in certi giornali, che bisognava nirla,

    che giri troppo si era pazientato, che non era pi tempo di

    esita.re , che i Garibaldini dovevano trattarsi come i briganti, e simili provocazioni alla guerra civile; fu allora

    che si ordin di combattere quelle bande, quei volontarii,essi che fuggivano ogni scontro sanguinoso; di schiac

    ciarli, essi che si sacrificavano per la patria, di distruggerli, essi che andavano a liberare la capitale per ollrirla

    al Re!Si giudichi della dolorosa impressione in Italia, da quellaprodotta all estero , di cui d un idea l articolo seguente

    del Temps (di Parigi lO Agosto), a proposito del primoscontro.

  • 5ia Sopra questa terra di Sicilia che Garibaldi ha conqui

    stato e dato al Piemonte, le truppe Piemontesi e i volon

    tari sono venuti alle mani. Su chi devesi far pesare la responsabilit di questa deplorabile situazione? Noi ab biamo detto che a nostro avviso, ella tocca. tutta intiera

    al ministero; {battaisqitfofirx un articolo del Morning-Posl, che riproduciamo ipi oltre, troviamo una opinione affatto

    consimile. .a Il si". Rattazzi, dice il giornale, porta la pena della

    doppiezza che ha segnato il suo avvenimento.

    " a . Il presidente del consiglio sembra del resto abbastanza

    imbarazzato , perch il suo linguaggio magia di giornoh.iagiorno. Jeri diieevaal Parlamento che lo scontro fra

    i volontari e i Pieanontesisarehhe stato untriste avve

    nimento, e oggi egli dichiara che Garibaldi s messo

    fuori della legge. Ma sventuratamente le cose non s arrestarono l; il no

    stro dovere ci obbliga di riportare qui la narrazione di due

    fatti, d una rihuttanleerudelt, che daranno la misura

    degli ordini di Torino. Leggiamo nel giornale il Dirittodel 20 Settembre:

    a Fatto l appello dei diserlori dieci si presentarono, due

    dei quali lo fecero per semplice formalit, poich avevano

    avuto il loro congedo, gli altri non dubitavano daver salva

    la vita, merce la. loro spontanea presentazione, emerc la

    circostanza d essere. stati elti senz armi.

    -....Quale disinganno! lame.no di mezz ora ne fu co

    mandatzi la fucilazione; ai congedati il comandante disse:

    che non era questo tempo da esaminare carte.

    Nellopuscolo:vl/na voce dalla prigioni, p. 9 , si leggequanto segue:e: a Mandelli era un giovinetto di Como, non ancora ven

    tenne. Con altri otto compagni volle avventurarsi inerme a

  • 52

    precedere la nostra colonna, e giunse no a Pellaro, pressoReggio, senza che alcun segno aimunciasso un imminentepericolo. .

    Rassieurati da aleunide1 paese" i nove compagni siPOSer atavola. " " 1. . .' f " " ". i " "l

    In questo frattempo, una compagnia l5."aveva ci!eondata l osteria , dove essi si trovavano.; ebogni.sciimpo

    era tolto. Mi

    Furonoarrestati tutti nove, legati elratti in vicinanzadi Reggio alla spiaggia del mare; la .. .< mi lu E forse la primyvolta cheiprlgionieri di guerra sono

    ammanettati come ladroni? " . "f" t "FH- Dove si andava? percli si formavano. in quelluogodesertolche si voleva".da"loro? percli li avevano fra

    gati e spogliati? r "" i1" Si vorranno fucilare? v . u. .. t

    I comandi, gli attijfypaioteapparatotutmtrisvegavaimmagini di morte. u = ll|"|

    L ora era estrema , l istinto della salvezzaroansigliava

    prepotentemente la fuga. ""I.: . S . . . . non esit, slaceiati i nodi, sidiedeafuggl, esalt in mare.". e . "f

    Gli si tirarono addosso alcune fucilate, eheandarono nel i (lPacqua. . . ' . S. . . . . sisalv amuottf, e il gioinodopo eamrafafatto. . " HL. z v. o; w 2m. . un

    MOIGi volle imitarlo, riuscranehifgllw slegarsiaimaappena tatti alcuni passii Soldati glisparardnoadddso, e.

    lo ferirono nelpiedeie" H ti! WWW * 2*. ".* v Caduto a terra ebbe il coraggio diralrarsi: #5 I

    Finitelo, comandil capitano. I soldati ubbedientimlla

    disciplinmgli cacciaronallrileiapelo altre pauemereorpo.Ma il martire respirava ancora. Finitelol. .. 4f1.

  • 55 La bajonetta d un soldato entr fredda nel petto delmoribondo. . _ .

    Il colonnello Pallavicino, quelmedesinjo che aveva ordi

    nato d attaccare Garibaldi, dmpadronirsene. ad. ogni costo(quindi vivo .o mortoydice neLsuo rapporto indirizzato al

    generale Cialdini. . . .

  • 54

    Voi avevate sete del nostro sangue! a... .r....

    Garibaldi protest contro i cattivi trattamenti celle parole; Nel XIX secolo si uccidono ancora ipTgONB1).,.lYlanon si torturano pi. _ wu q _. .. a..

    Nelbopuscolo: Una voce dalle prigioni leggiamo a pag. {alquanto segue; .1.:w.f Uomo ii .ripn.

    Durante la nostra prigionia nel. forte , noi.trovammo molta bont danimo e quasi bonariet nellcomandante

    militare. Ma i.suoi ordini.dovevano essere assai opposti

    I .

    . aquelli che i.giornali. annunzManol.emanati daL.Mi nistero sul trattamento dei prigionieri Garibaldini lIffi

    In primo luogo nessuna distinzione di classiydi edu.. cazione, e di gradi militari. Ml uguaglianza perfetta. la

    perfetta reclusione allievata solo da qualche ora dipas seggio, due o tre volte la settimana. e ., a

    . I meglio trattati erano chiusi in .stanzoni in numero d trenta o quaranta, i pi dei quali male illuminatif e

    a peggio ventilati. Tutte le funzioni anche le pi immondedella vita consumavansi l dentro. a l. a-ni ,a.

    Nessun ospitale, nessuna.fanariiaemche.i enalati,diceva. il medico, a abbiano pazienza. o q. .

    Ma che attendere da. un governo tolio; d..glifordini san- guinarii che abbiamo letto con Iorroee nel rapporto di Cial

    dini, ove le parole, inseguire, combattere ,...eglg

  • 55nstro,ma da nemicoychenon fu la ragone di Stato, ma

    laqassioire dellodioche. lo gBt.NW "if. . f .Anchertlaribaldi non.ascolt la ragione; ma il suofcuore

    che traboccava d amore. Invano lo si informfrd.i ci cheaccadeva a .rariae;oiavaa0 gli si rammento P.affare di

    Sarnico, il sangue sparso a Brescia, la debolezza del Parlamento, invano i suoi aimci Mordini, Fabrizi e Gadollni lo

    esortarono a desistere dalla sua intrapresa, in vano gli si

    port il proclama del Ile; Garibaldi sicuro della sua coscienza, sicuro dellasual devozione ., sicuro della fede giu

    rata allte, Garibaldi, diciamo, rispose a tutto e sempre

    no alluttitio: nontsoho che nte diplomatiche, manovierlilitarii.ana.nulla pi. Garibaldi non ascolt che

    isuti graniisllbredelio gli ripeteva: iArnor d amor .si

    paga. u Nella sua sublime ingenuit egli pens fra s:ioniomai noifrisponderebbe l? Italia alinio amore, quando

    uesto yintrfito ?"A suoi amici, a suoi compagni egli rirfgpgginz; nir ci colon. hf. a _ .

    1 Or sono due anni,..lestesse apparenzmle stesse pro

    teste lestesse"dichiarazioni non erano che nzioni di"a plomatiche. 1 H . . = .r?!

    ."" Perchnoil sarebbvyoggi la medesima cosa? Non ho forse superato deglostaecli che si erano creiati.insuperabili! non sono lini.Io stesso! glidtaliani, i

    favara volentarl non sono i mctlesilni? e dopo la vittoria(non hoforseallmesso-fedelmente nelle mani .del Re il

    frutto delle nostre latlelresi? pud.dubtare che oggi io far lo stesso? sarebbesi divenuti pi difciliche nel 60?

    a E il Ile, i ministri,il.Parlamento, la Nazione riutereb

    bero (Yaccettare dalle mie mani Roma, come essi hanno1 accettato la Steiliafe Napoli? Con qual diritto si oppo

    nerebbero essi oggi alla mia marcia, essi che possiedono

    la conquista della spedizione affatto eguale del i860?

  • 56 Del resto voi conoscete le intelligenze segrete di cui Crispi ha fatto cenno alla Camera, e che Rattazzi si affrettato di coprire col velo del mistero? Finalmente

    il Be non mi ha egli chiamato suo amico? I principi non

    mostrarono essi la pi grande intimit con me? Non; vedete in tattile autorit venirmi incontro? le guarfuigioni dellesercito inviarmi deputazioni dufliciali? .

    Calmatevi dunque,amici miei, datevi di me, come iomi do del mio cuore. .

    Povero Garibaldi quanto non doveva egli soffrire alla vifsta delle ignobili torture initte ai generosi gionani filel avevanoseguito ,. lilll dalljamorepeiyl Italia, mdalln.

    cieca duciagnella;;.sua. parola l"; mm. .. .

    Qiaw SQtf. Gh anche Bottazzi non avrebbeoar Ul. l:

    dito di far soffrire un eguale strazio al suo nemico, segli

    avesse potuto comprenderne l immensit per il.cuore-.di

    Garibaldi. . . . _ . . I . f ,Vediamo i due lottatori : l uno sul letto del dolorcxcon.dannato a soffrire i tormenti delle speranze distrutte, del

    pi temuto pericoloavverato, Garibaldi alllittolper PinfeliceItalia dilaniata dagli odii; l altro nel suo qialazzo.circon

    dato dagli adulatori che bruciangli lincenso.ch..i.a,mandolof Salvatore della patria. H . h, ..,: ,.

    Tutta 1 Italia. pnorompe im.urr sol guidoled.riva ilvinto , ilwprigioniero ,l,w.iv.a. Garibaldi, abbasso il vincitore,

    abbasso il Ministro,.abhasso Ilattazzil.;Ed il mondo lblt)

    ripete il grido del. 1399180; italiano, onora il vinto e hia

    sima il vincitore! .f. .. ..;\.... H .. . mi . . o 1| nlhllli" z "lli . . w I IHU

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  • i ilnnnnru iiii\otuz|oivliu|.1.

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    Per lonore del vero obbligo convenire, che la condottaanti-italiana del lllinistero Rattazzi, gli fu in parte facilitatada quellinmensa Maggioranza Moderata del Parlamento.

    Questi Moderati tremano sempre del fantasima della Re

    publica.. Questi terrori furono la rovina del moto del 48,questi terrori suggerirono le difdenze contro i Volontariidel 59: qnesti terrori informarono la condotta ingrata, e

    pregiudizievole contro i Garibaldini del 60; questi terroriinspirarono le misure liberticide dellattuale Governo.

    I Moderati dovrebbero pur sapere quanto siano vani

    questi terrori, non dovrebbero pi abusare di questo spanracchio mendace.

    I Republicani non sono mai stati pericolosi all Italia,perch i veri dlepublicani sacricarono sempre le loro con

    vinzioni teoretiche, e s offrirono sempre al servizio della

    Patria governata dal ne.

    Farini stesso, luomo di Stato, il Conservatore, dice nella

    sua storia: Negli Stati Romani ecc.

    Bandite dunque silfatte trepidanze, che ben sapete infon

    date: non nascondetevi dietro il baluardo del Realismo nelcombattere il partito d azione, perch il chiamarlo Republicano contrario al vero, cercare rinforzi in cosa non

    vera, confessare la vostra debolezza.

  • 58Nicotera lo disse a chiare parole, i suoi compagni loprovarono coi fatti. Lessenziale per tutti lIndipendenza,

    l Unit, la Libert della Patria; la forma di Governo cosasecondaria, mezzo per arrivarvi, non mai scopo.

    False sono dunque le parole ripetute a saziet dai Moderati, ed oggi ancora dal "Boggriofz che ad Aspromonte si

    salvata la dinastia.Il vero si invece, che l Italia non

    ha mai contati tanti Republican che allindomani dellarmistizio Salasco, allindomani di Aspromonte. Rattazzi, an

    zich salvare il principio monarchico, gli caus gravissimodanno, ed i Moderati, che lo spinsero a quellavguerrflratricida, hanno mal meritato della Corona. . " HiPPf

    I Moderati troppo zelanti, come Pavvocato Boggiogllohoi pi pericolosi nemici del tronryquando arrlvanoarim

    proverare a Cavour di avere proclamata Roma capitalelellItalia, perch provanoil programma antinazloialeafessi

    Moderati. 1 .l" . ;. una l

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  • LPAlILAlIENTt. -

    Per comprendere bene la condotta di Rattazzi di tuttanecessit di portare_ lo sguardo sulla sionomia del Parla

    mento, cio della. Nazione legale. .La. Camera dei.Deputati divisa in due grandi partiti:il partito liberale, detto d azione, e quello moderato. ll

    discorso tenuto test dalfex-lllinistro De Sanctis mi permette

    di appoggiarmi sulla di lui autorit cedendogli la parola.

    Il partito di Garibaldi di uomini vissuti nelle coa spirazioni. Essi hanno il merito di avere con un ardita

    iniziativa tolto ogni dubbio sullunit italiana, di avere

    portato le Provincie Meridionali ad unirsi all Italia: ren

    diamo loro questa giustizia: avremo fatto opera di con

    ciliazione.

    Tutti i partiti hanno poi i loro esagerati. Esclusi questi

    anche nel partito ora accennato, tutti credono che il Re

    ed il Parlamento siano il vero e solo centro della politica italiana. .

    Ma anche con ci essi hanno pur semprepiena ducia' nei mezzi rivoluzionarii, e sta bene che sia cos.

    Cavour lo seppe affrontare