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gianfranco-marini
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8/9/2019 Kant: riassunto Introduzione e Estetica Trascendentale
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1.KANT:LA VITAKant nacque da una famiglia di origine scozzese, a Konigsberg che era il capoluogo della Prussica
orientale. Egli condusse lo studio della matematica, di filosofia e della filosofia newtoniana. Dopo
gli studi fece da precettore in alcune case patrizie e insegn allUniversit nella sua citt. Nel 1770
fu nominato professore di logica e metafisica e mantenne questoccupazione sino alla morte. La vita
di Kant fu priva di eventi drammatici e passione, egli aveva pochi amici in quanto la sua vita fossebasata su rigide abitudini (come compiere ogni giorno le stesse cose alla stessa ora). Kant per
prese parte agli avvenimenti politici del suo tempo. Nella guerra dindipendenza si dimostr a
favore degli americani e dei francesi e dei loro ideali nella rivoluzione.Il suo ideale politico era una
repubblica basata sul diritto di libert e sul principio di intendenza e sul diritto di uguaglianza. Con
lascesa al potere di Federico Guglielmo la libert di stampa fu ripristinato e Kent poteva
rivendicare i suoi principi contro il dispotismo .Kant mori nel 1804 dicendo Sta bene.
2.Il Criticismo come filovia del limite e lorizzonte storico del pensiero kantiano:Il pensiero di Kant detto criticismo e si contrappone al dogmatismo; il dogmatismo consistenellaccettare opinioni e dottrine senza prima accertarsi della loro veridicit. Mentre il criticismo di
Kant significa valutaree interrogarsi , chiarendo le possibilit (ovvero le condizioni chedeterminano lesistenza di una cosa), la validit (la possibile accettazione di una determinata cosa)
e i limiti entro cui una cosa pu essere considerata valida. Il criticismo si configura come una filosofia del limite e pu venir definito come
un'interpretazione dell'esistenza volta a stabilire, nei vari campi dellesperienza il carattere
finito delle possibilit esistenziali, che non potranno mai garantire lonnipotenza
dellindividuo. Questa filosofia del finito non equivale tuttavia ad una forma di scetticismo,
poich tracciare il limite di un'esperienza significa nello stesso tempo garantire, entro il
limite stesso, la sua validit. . Esiste quindi un legame che unisce, e al tempo stesso divide
Kant e Hume(empirismo). Kant si propone di rinunciare ad andare oltre i limiti dell'uomo e,
come egli stesso dice deve questa rinuncia a Hume, che ha rotto suo sonno dogmatico. Ilcriticismo non solo uninnovazione di Kant, ma anche l'esito di determinate condizioni
intellettuali che derivano dal contesto storico del filosofo e dal corso del pensiero
precedente. Il kantismo si inserisce tra la Rivoluzione scientifica da un lato e la crisi
progressiva delle metafisiche tradizionali dall'altro.
Il criticismo appare evidente nelle tre pi famose opere di Kant: Critica della ragion pura,
Critica della ragion pratica e Critica del Giudizio.Per questo motivo il kantismo pu essere
considerato il prosecutore dellempirismo inglese di Locke ma tuttavia, esso si distingue
dall'empirismo sia per il rifiuto dei suoi atteggiamenti scettici, sia per via di un metodo di
filosofare che non si sofferma sulla descrizione dei meccanismi conoscitivi etici e
sentimentali ma pi interessato a fissare i limiti di validit.
Vi poi un rapporto di somiglianza e differenza anche con lIlluminismo . La principaledifferenza che l'Illuminismo aveva portato dinanzi al tribunale della ragione lintero
mondo dell'uomo (ogniverit prima di essere accetata doveva passare prima attraverso la
ragione), mentre Kant si propone di portare dinanzi al tribunale della ragione la ragione
stessa, per chiarirne le strutture e possibilit. Tuttavia Kant e comunque figlio
dell'Illuminismo, in quanto pensa che i confini della ragione possano essere tracciati soltanto
dalla ragione stessa. Per Kant i limiti della ragione tendono a coincidere con i limiti
dell'uomo: per cui, volerli varcare in nome di presunte capacit superiori alla ragione
significa soltanto avventurarsi in sogni fantastici e peccare di superbia.
3. IL PROBLEMA GENERALEDELLA CRITICADELLARAGION PURA:La critica della ragion pura di Kant essenzialmente un analisi accurata riguardo al fondamentodel sapere. Il sapere allepoca di Kant era diviso trascienza e metafisica. Per Kant e anche alcuni
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suoi contemporanei concepiva la scienza e la metafisica in modo diverso. Infatti la scienzacostituiva un sapere fondato e in continuo sviluppo grazie allopera e ai successi degli scienziati,
mentre la metafisica che si proponeva di scoprire la vera essenza delle cose trascendendo (andandooltre) lesperienza non sembra aver trovato il cammino sicuro della scienza.
Hume aveva precedentemente messo in discussione sia in fondamenti principali della metafisica che
quelli della scienza, per questo motivo Kant proponeva una revisione totale della struttura e dellavalidit della scienza .Secondo Hume il rapporto tra causa ed effetto era necessario e non si pu
quindi dimostrare ne con lesperienza, ne con il ragionamento; secondo Hume noi possiamo
possedere solo una conoscenza empirica.Anche sotto questo aspetto Kant e Hume presentano
affinit ma anche contrasti. Kant rifiuta lo scetticismo scientifico di Hume, perch considera la
scienza uno strumento per ottenere una conoscenza vera. Mentre accetta lo scetticismo metafisico di
Hume. Quindi si pu dire che lo scopo della ricerca di Kant , sia quello di stabilire come siano
possibili la matematica e la fisica in quanto scienze, e dall'altro come sia possibile la metafisica in
quanto disposizione naturale e in quanto scienza. Da ci derivano le quattro domande pi
importanti: Com' possibile la matematica pura?, Come possibile la fisica pura?, Come
possibile la metafisica in quanto disposizione naturale?", Com' possibile la metafisica come
scienza?". Per come dice il filosofo mentre nel caso della matematica e della fisica si tratta solodi giustificare solo come siano possibili determinate situazioni (perch sono gi dimostrate dalla
realt), nel caso della metafisica si tratta di scoprire se esistano davvero condizioni i che possano
legittimare le sue pretese di porsi come scienza, oppure se essa sia inevitabilmente condannata alla
non-scientificita.
4. I GIUDIZISINTETICIAPRIORI
Kant inizia la sua celebra opera La critica della ragion pura dicendo che nonostante ogni nostra
conoscenza derivi inizialmente dall'esperienzanon vuol dire che essa derivi interamente
dall'esperienza. Questo perch potrebbe anche accadere che la nostra stessa conoscenza sia un
composto di ci che riceviamo dalle impressioni e di ci che la nostra facolt conoscitiva vi
aggiunge da s sola. Kant dice che questa teoria pu essere convalidata daigiudizi sintetici a priori.Kant ritiene che la conoscenza umana e soprattutto la scienza offra principi assoluti, ovvero verit
universali e necessarie, che sono valide sempre e allo stesso modo. Sono sempre assolute e valide le
proposizioni: Tutto ci che accade ha una causa, tutti i fenomeni in generale cadono nel tempo e
stanno necessariamente fra di loro: in rapporti di tempo". Kant chiama queste proposizioni sempre
valide , giudizi sintetici a priori. Giudizi perch consistono nellassociare un predicato ad un
soggetto. Sintetici perch il predicato dice qualche cosa di pi riguardo al soggetto;e a prioriperch questi giudizi essendo universali e necessari non possono derivare dall'esperienza. Secondo
Kant, quindi i giudizi fondamentali della scienza non sono n giudizi analitici a priori n giudizi
sintetici a posteriori. I giudizi analitici a priorisono giudizi che vengono enunciati a priori, senza
bisogno di ricorrere all'esperienza, in quanto in essi il predicato, non fa che esplicitare, quanto gi
contenuto nel soggetto: ad esempio i corpi sono estesi.I giudizi sintetici a posteriorisono giudizi
in cui il predicato dice qualcosa di nuovo rispetto al soggetto, aggiungendosi a quest'ultimo in virt
dell'esperienza, ovvero a posteriori: ad esempio i corpi sono pesanti. Questi giudizi, pur essendo
sintetici, sono privi di universalit e necessit perch poggiano esclusivamente sull'esperienza.
La teoria kantiana dei giudizi opera un confronto storico con le scuole filosofiche precedenti. Igiudizi analitici a priori rimandano alla concezione razionalistica della scienza, che pretendeva dipartire dalle idee innate per arrivare al modello di un sapere universale e necessario, ma sterile . I
giudizi sintetici a posteriori rimandano all'interpretazione empiristica della scienza, che voleva
fondare la stessa scienza sull'esperienza, delineando in tal modo il modello di un sapere sintetico ma
privo di universalit e necessit.
Quindi riassumendo,i giudizi sintetici a priori rappresentano i pilastri della scienza, ovvero1'elemento che le conferisce stabilit ed universalit, ed in mancanza del quale essa sarebbe
costretta a muoversi nell'incertezza.
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5. LA RIVOLUZIONE COPERNICANA:
Dopo aver proposto un sapere che si fonda su giudizi sintetici a priori Kant dovette anche spiegare
lesistenza di questi ultimi. Per risolvere questo problema egli elabor una teoria di conoscenza
fondata su una sintesi di materia e forma. Permateria della conoscenza Kant intende la molteplicit
caotica e mutevole delle impressioni sensibili che derivano dall'esperienza (= elemento empirico o a
posteriori).Per forma invece si intende 1'insieme delle modalit fisse attraverso cui la mente umanaordina, secondo determinati rapporti, tali impressioni (= elemento razionale o a priori).
Kant pensa infatti che la mente filtri attivamente i dati empirici attraverso forme che le sono innate
e che risultano comuni ad ogni soggetto pensante. Come tali, queste forme sono a priori rispetto
all'esperienza e sono fornite di validit universale e necessaria, in quanto tutti le possiedono e le
applicano allo stesso modo. Questa nuova impostazione del problema della conoscenza implica
immediatamente alcune importanti conseguenze. Innanzittutto, essa comporta quella rivoluzione
copernicanache Kant si vant di aver operato in filosofia. Come Copernico, per spiegare i moti
celesti, aveva ribaltato i rapporti fra lo spettatore e le stelle, e quindi fra la terra e il sole, cosi Kant,
per spiegare la scienza, ribalta i rapporti fra soggetto ed oggetto, affermando che non la mente che
si modella passivamente sulla realt. Ma la realt che si modella sulle forme a priori attraverso cui
la percepiamo. Inoltre, la nuova ipotesi gnoseologica comporta la distinzione kantiana tra fenomeno
e cosa in s. Il fenomeno la realt che ci appare tramite le forme a priori che sono proprie dellanostra struttura conoscitiva. Il fenomeno non unapparenza illusoria, poich un oggetto, ed un
oggetto reale, ma reale soltanto nel rapporto con il soggetto conoscente. La cosa in s. la realtconsiderata indipendentemente da noi e dalle forme a priori mediante cui la conosciamo. Come tale,
la cosa in s costituisce un incognita che rappresenta tuttavia il necessario correlato dell' oggetto per
noi o fenomeno.
6. LAFACOLTDELLA CONOSCENZAELAPARTIZIONEDELLA "CRITICADELLARADONPURA
Kant divide la conoscenza in tre facolt principali: la conoscenza deriva dai sensi, poi passa
allintelletto e in seguito alla ragione.
Persensibilit si intende la facolt con cui gli oggetti ci sono dati intuitivamente attraverso i sensi etramite le forme a priori di spazio e tempo.
L' intelletto (in senso stretto) definito come la facolt attraverso cui pensiamo i dati sensibilitramite i concetti puri o categorie.
La ragione (in senso stretto) e la facolt attraverso cui, andando oltre l'esperienza, cerchiamo dispiegare globalmente la realt attraverso le tre idee di anima, mondo e Dio.
In base a questa divisione della conoscenza in tre facolt diverse, anche la critica della ragion pura
si pu dividere in due diversi filoni:
- la dottrina degli elementi, che vuole scoprire, quegli elementi formali della conoscenza che
Kant chiama puri o a priori- la dottrina del metodo, che consiste nel determinare 1'uso possibile degli elementi a priori
della conoscenza, cio il metodo della conoscenza medesima.
La dottrina degli elementi la parte pi vasta della Critica della ragion pura e si divide in Estetica
trascendentale e Logica trascendentale.
- lEstetica trascendentale (intesa nel senso etimologico greco di dottrina della sensibilit)
studia la sensibilit e le sue forme a priori di spazio e di tempo, mostrando come su di essa
si fondi la matematica.
- La Logica trascendentale si divide a sua volta in:
1. Analitica trascendentale, che studia 1'intelletto e le sue forme a priori le 12
categorie mostrando come su di esse si fondi la fisica;
2. Dialettica trascendentale, che studia la ragione e le sue tre idee di anima, mondo eDio, mostrando come su di esse si fondi la metafisica.
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Con trascendentale Kant intende qualcosa che deriva dell'esperienza ma qualcosa che la precedecio a priori, per si applica alle nostre esperienze. Per esempio, il concetto di "causa" un
concetto trascendentale, infatti non lo deriviamo dall'esperienza, ma fa parte della struttura a priori
del nostro intelletto, per lo applichiamo all'esperienza allo scopo di ordinare i fenomeni.
Trascendentale, poi, ha anche un altro senso per Kant, significa quel tipo di studio delle nostre
facolt conoscitive che ha lo scopo di scoprire se noi abbiamo delle conoscenze pure, cio a priori eche cerca anche di determinare il modo in cui noi usiamo queste consocenze.
La Critica rappresenta un'analisi delle possibilit conoscitive dell'uomo e costituisce una specie dimappa filosofica della potenza e dell'impotenza della ragione (dei suoi limiti). Ovviamente, davanti
al tribunale" (come lo chiama Kant) della critica, la ragione appare come giudice e giudicato al
tempo stesso, infatti, la critica della ragione sia nel senso che la ragione ci che viene reso
argomento di critica, sia nel senso che essa ci che mette in atto la critica.
7. LESTETICATRASCENDENTALE
7.1. LATEORIADELLO SPAZIOEDELTEMPO
Kant nellestetica studia la sensibilit e le sue forme a priori. Kant dice che la sensibilit recettiva e ancheattiva. Erecettiva perch essa non produce i propri contenuti ma li prende, per intuizione, dalla realt
esterna o dall'esperienza. Eanche attiva perch organizza il materiale delle sensazioni (= le intuizioni
empiriche) tramite lo spazio ed il tempo, che costituiscono le forme a priori (= le intuizioni pure) della
sensibilit.
Lo spazio definito come la forma del senso esterno, cio quella rappresentazione a priori, necessaria, chesta a fondamento di tutte le intuizioni esterne e del disporsi delle cose l'una accanto all'altra.
Invece Il tempo definito come la forma del senso interno, ovvero una rappresentazione a priori che sta afondamento dei nostri stati interni e del loro disporsi l'uno dopo l'altro, seguendo un ordine di successione.
Per siccome i dati del senso esterno ci giungono attraverso il senso interno, il tempo pu anche essere
considerato, indirettamente, come la forma del senso esterno, cio come la maniera universale attraverso la
quale noi percepiamo tutti gli oggetti.Per cui, se non ogni cosa nello spazio, ad esempio i sentimenti, ogni
cosa e per nel tempo, in quanto tutti i fenomeni in generale, ossia tutti gli oggetti dei sensi, cadono nel
tempo.Kant per giustificare la priorit dello spazio e del tempo usa sia argomenti teorici generali (nella
cosiddetta, esposizione metafisica) sia argomenti che derivano dalla considerazione delle scienze
matematiche (nella cosiddetta esposizione trascendentale).
Nella esposizione metafisica, il punto di vista di Kant emrge attraverso una confutazione che riguarda sia lavisione empiristica(che considerava spazio e tempo come nozioni tratte esperienza), sia la visioneoggettivistica(che considerava spazio e tempo come entit a se stanti o recipienti vuoti ), sia la visioneconcettualistica,( che considerava spazio e tempo come concetti esprimenti i rapporti fra le cose ).
Kant rifiuta la concezione empiristica dicendo che spazio e tempo non possono derivaredall'esperienza perch per fare unesperienza qualsiasi dobbiamo gi presupporre le rappresentazioni
originarie di spazio e di tempo.
Egli rifiuta anche la concezione oggettivistica dicendo che qualora spazio e tempo fossero davverodei recipienti vuoti, ossia degli assoluti a s stanti, essi dovrebbero continuare ad esistere anche se in
essi non vi fossero oggetti. Ma come fare a concepire ,qualcosa che, senza un oggetto reale, sarebbe
tuttavia reale? A questo proposito Kant, spiega che spazio e tempo non sono dei contenitori in cui
si trovano gli oggetti, poich in tal caso, come si appena visto, sarebbe difficile concepire la loro
esistenza autonoma, bens sono solamente dei quadri mentali a priori entro cui colleghiamo i dati
fenomenici. Questi fenomeni sono soggettivi rispetto alle cose in se stesse ma sono anche reali e
oggettivi, rispetto allesperienza.Per questo motivo kant parla di idealit trascendentale, e di
realt empirica dello spazio e del tempo.
Kant rifiuta anche 1'interpretazione concettualistica affermando che spazio e tempo non possonoessere trattati come concetti perch essi hanno una natura intuitiva e non discorsiva, perch noi, ad
es., non astraiamo il concetto di spazio dalla constatazione dei vari spazi (come il concetto di cavallo
dai vari cavalli), ma intuiamo i vari spazi come parti di un unico spazio, presupponendo in tal modo
la rappresentazione originaria di spazio, che risulta quindi una intuizione pura o a priori.
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Delloggettivismo di Newton Kant rifiuta la sua concezione dello spazio e del tempo intesecome realt (ontologiche) a se stanti, per Kant si avvicina a Newton per la sua dottrina
dello spazio e del tempo intese come coordinate assolute dei fenomeni.
7.2. La fondazione kantiana della matematica
Nella esposizione trascendentale Kant giustifica ulteriormente la priorit dello spazio e del tempoattraverso delle considerazioni sulla matematica, volte ad una fondazione filosofica della stessa
matematica. Kant considera la geometria e l'aritmetica delle scienze sintetiche a priori per
eccellenza. Sintetiche (e non analitiche) perch ampliano le nostre conoscenze attraverso costruzioni
mentali che vanno oltre il gi noto. Per esempio, la proposizione 7 + 5 = 12 sintetica perch noi
otteniamo il risultato 12 tramite 1'operazione del sommare e non pu quindi esser ricavato per via
puramente analitica (ci risulta evidente se si prendono in esame cifre pi alte: ad esempio la
semplice analisi mentale dei concetti aritmetici 62.525 + 48.734 non pu affatto suggerirci il loro
risultato, che occorre invece far scaturire sinteticamente mediante un calcolo, il quale soltanto ci fa
scoprire che la somma dei suoi addendi il 111.259). Inoltre, le matematiche sono a priori (e nona posteriori) perch i teoremi geometrici ed aritmetici valgono indipendentemente dall'esperienza.
Kant quindi usa intuitivamente laritmetica per spiegare le propriet delle serie numeriche mentreusa intuitivamente la geometria per spiegare i teoremi geometrici e le figure; tutto questo senza
ricorrere allesperienza esterna. Di conseguenza essendo aritmetica e geometria basati su spazio e
tempo, cos come la sensibilit umana, allora possono essere applicate al mondo fenomenico.
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