Crisi Trecento riassunto, augore Diego Deplano

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  • 8/14/2019 Crisi Trecento riassunto, augore Diego Deplano

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    Larresto dello sviluppoLa crisi demografica

    In Europa si conobbe un periodo in cui la crescita demografica fu molto forte e tocc il culmine nel 1300.Toccato il culmine per, la crescita demografica si stabilizz, tendendo alla diminuzione. Con gli 80/85 milioni diabitanti lEuropa raggiunse il massimo della popolazione in rapporto con la tecnologia agricola e con glistrumenti di produzione e distribuzione in quel momento disponibili. La pressione demografica per eradifferente in tutte le regioni europee: si registrano densit che variano dai 40 ab/km2 ai 5 ab/km2. Quindi sipassava da regioni sovrappopolate a regini sottopopolate. Le migrazioni che ci furono, per un breve periodo,

    servirono da valvola di sfogo.

    La competizione tra: Arativo - Bosco - Pascolo Tutte le innovazioni tecniche e agronomiche, e i rendimenti della terra avevano ormai raggiunto il loro massimosviluppo. Ulteriori aumenti della produzione potevano avvenire solo con laumento dei campi da coltivare . Ilrapporto tra uomo e ambiente era affidato ad un delicato equilibrio tra arativo, bosco e pascolo. Lespansionedellarativo si basava sulla presenza di nuovi campi da coltivare e dalla presenza di fertilizzanti animali, e quindidipendeva dal diboscamento, e dai pascoli naturali e dal dissodamento. Forte era la domanda di legname perledilizia, il riscaldamento, lenergia ecc, cos siarrest il diboscamento; si fu costretti adimportare il legname dalla Germania, che eraricca di foreste; procedere con il diboscamentonon era quindi cosa facile. Inoltre, lespansionedellarativo era direttamente proporzionale alla

    diminuzione dei pascoli naturali, cheindebolirono lallevamento e di conseguenza ladisponibilit di fertilizzanti animali, cheponevano limiti allo stesso settore agrario. Epoich procedere al dissodamento non erasemplice, lespansione dellarativo avvenne inzone pi facili da conquistare ma meno fertili.

    La crisi agricolaLa crisi agricola, che cominci ad avvenire con i problemi legati al diboscamento, alla diminuzione obbligatoriadei pascoli e al dissodamento delle terre, coincise con un periodo di peggioramento climatico che portarono adue cicli di carestia (Vedi PG 2 Le conseguenze economiche e sociali)che colpirono lintera Europa: uno dal1315 al 1318, e laltro dal 1339 al 1346. Questo port naturalmente ad un aumento della mortalit e ad una

    diminuzione demografica.

    La crisi economica generaleI proprietari terrieri pretesero dai contadini 1/3 o a volte addirittura la met del raccolto. Una misurainsostenibile per i contadini. Cos sia i contadini che i ceti pi abbienti ridussero la propria domanda di benimanifatturieri e di articoli di lusso. Le grandi carestie furono perci allorigine di una crisi generale che colp lecompagnie mercantili e bancarie. Tra il 1342-46 a Firenze fallirono i pi grandi mercanti e banchieri dEuropa,Bardi e Peruzzi: questi dopo aver prestato in totale 1 milione e mezzo di fiorini doro al re dInghilterra e 200mila al re di Sicilia. Ma il re dInghilterra intraprese una guerra con la Francia che dur per decenni, guerra deicentanni, questo fece s che non potesse pi restituire la somma ai Bardi e Peruzzi. Cos la voce si sparse, tuttiandarono a ritirare i loro soldi depositati, ed essi fallirono.

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    La peste colpisce lEuropaLa peste

    La peste, sebbene fosse gi entrata in Europa attorno al VII secolo, apparve come qualcosa di totalmentesconosciuto. La peste nera si present in due forme differenti:bubbonica e polmonare. Il primo causatodalla trasmissione del bacillo, che pu avvenire al semplice contatto e sulluomo prolifera rapidamente,provocando i cosiddetti bubboni ascellari e inguinali, seguiti da febbre, allucinazioni e la morte nel 60% dei casi.La peste polmonare una complicazione della peste e attacca lapparato respiratorio, trasmissibile come unsemplice raffreddore e porta alla morte quasi nella totalit dei casi. Inoltre se solo una persona si ammalava di

    peste polmonare subito scattava unepidemia di grandi dimensioni. Gli effetti della peste sul calo demograficofurono devastanti. Fino al 1300 circa, come gi detto, venne registrata una crescita notevole della popolazioneche da 40 milioni passo a 85 milioni, ma che con la peste nel giro di tre anni torn a 50 milioni circa. La pestecominci ad espandersi da Oriente attorno al 1338. Arriv in Italia nel 1347 quando sbarc in Sicilia e aCostantinopoli una nave genovese partita da Caffa: da qui la peste si diffuse ovunque con una decimazione dellapopolazione pari al 15/50% in tutte le regioni. Dal 1347, in cui si manifest la peste nera, continu una lungaserie di epidemie, durate fino al XV secolo.

    Il terrore della peste neraTra il 1347-50 colp lEuropa la peste nera, a cui segu il terrore collettivo. Allora la vita media non era alta,arrivare a 70 anni era gi un grandissimo traguardo, e tante erano le malattie di cui non si conosceva la cura,ma la peste rappresentava proprio qualcosa di oscuro e di temibile. Essendo incontrastabile venne quindi vistacome una punizione Divina, e quindi oltre a processioni, esposizione di reliquie ecc per chiedere misericordia,vennero cercati dei capri espiatori: tra cui gli ebrei. Cera anche chi, per chiedere perdono, si auto-flagellava (i

    flagellanti) pubblicamente con fruste munite di punte metalliche. Molti andavano a vedere queste autopunizioniche venivano eseguite per 33 giorni e mezzo.

    Le conseguenze economiche e socialiLe carestie non possono essere considerate la causa della peste, anzi semmai il contrario: infatti fu la peste checausando una sovramortalit e il panico, ostacol i lavori agricoli. Cos i contadini si videro costretti ad andare acercare gli alimenti in citt, che, gravate da questo sovraffollamento, diventarono luoghi ancor pi esposti alcontagio. Appena una regione veniva colpita dalla peste, leconomia si bloccava di colpo. I prezzi dei prodottiagricoli quindi aumentavano a dismisura, per poi tornare normali: il prezzo dei cereali, a causa della diminuzionedella domanda, cal di colpo. La diminuzione della popolazione porto alla mancanza di forza-lavoro per leattivit agricole e manifatturiere: i lavoratori superstiti, per guadagnar di pi, imposero laumento dei salari.Cos si posero, sia in campagna che in citt, le premesse per lo sviluppo dei conflitti sociali, che caratterizzaronola seconda met del secolo.

    LEuropa dei villaggi abbandonati

    Ristrutturazione agricola e trasformazioni sociali (XIV secolo)- Alla crisi del settore agrario, i proprietari terrieri scelsero di allevare bovini e produrre carne, latte e formaggi(il cui prezzo era diminuito moltissimo), una scelta che port ottimi risultati. Inoltre scelsero di coltivare piantedestinate ad un uso industriale: luppolo, fibre tessili ecc..- Sul piano sociale invece cominci ad estinguersi la relazione servile tra i signori e i contadini, lasciando postoallo sviluppo del lavoro salariato. Laumento dei salari era accompagnato da una maggiore redditivit delleproduzioni. Per non tutti i proprietari terrieri riuscirono ad adattarsi a questa nuova situazione, andandoincontro a una lunga fase di ristrettezze economiche: da un lato le terre e i prodotti perdevano lavoro, dallaltro icontadini cercavano rapporti a loro vantaggiosi. Cos i signori risposero con la violenza e i contadini, poich lamanodopera era fortemente richiesta, fuggivano da altri signori: questo port alla coalizzazione dei signori per

    impedire queste fughe, ma il risultato fu lo stesso: Rivolte contadine in tutte le parti dEuropa portarono aldeclassamento della nobilt terriera e alla scomparsa dei rapporti di dipendenza nelle campagne. Fine servit!Questo accadde nellEuropa occidentale, mentre in quella orientale accadde lopposto: dal lavoro libero delTrecento, si pass a corves pesantissime nel Quattrocento.

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    La soluzione alla crisi: allevamento brado e agricoltura irriguaFu fatta la scelta dellallevamento brado, che si differenziava totalmente da quella precedente, perch riduceva ilbisogno di manodopera e poteva essere realizzata in territori spopolati e abbandonati, al contrario, appunto, diquella precedente. Ci avvenne principalmente in Spagna ed in Inghilterra, nella prima lallevamento ovino eragi diffuso nel XIII secolo. Ma lo sviluppo non si limit solo a Spagna ed Inghilterra, ma pian piano cominci adespandersi, anche in Italia. Alla crisi agricola reag in modo notevole la Lombardia. In Lombardia infatti vennerocreati prati artificiali irrigui nella pianura padana, cos si risolse il problema dellequilibrio tra lestensione deicampi e quella dei pascoli. Lallevamento non era pi il risultato di un degradamento del suolo, ma di massicci ecostosi investimenti.

    La crisi della produzione lanieraLa crisi economica si estese anche nel settore manifatturiero, determinando una diminuzione del volume diproduzione in poco pi di un secolo. Gli inglesi, maggiori esportatori di lane, cominciarono a vedere alti e bassinelle loro esportazioni, a causa delle varie carestie e dalle varie epidemie. Le maggiori esportazioni eranoattorno al 1300 mentre quelle minime attorno al 1450.

    Industria rurale e produzione urbana di lussoNel XV secolo la produzione di panni di buona qualit si estese anche ai piccoli centri urbani e ai villaggi agricoli.Si pass quindi da una produzione su vasta scala ad una di lusso. In seguito alle crisi di mortalit dovute allapeste, le ricchezze vennero accumulate nelle mani di possidenti sopravvissuti. Quindi, da una parte, unamassa numerosa ma non ricca, richiedeva merci di qualit ordinaria, dallaltra una ristretta cerchia di persone

    costituiva il mercato delle merci di lusso.

    Autore: Diego Deplano, III F, Liceo Scientifico Brotzu, A.S. 2008/09