Riassunto Di Nolfo

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  • 7/28/2019 Riassunto Di Nolfo

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    RIASSUNTO DI NOLFO

    CAP VIII

    1. I problemi della ricostruzioneLe conseguenze della guerra ed i problemi della ricostruzioneLuscita dal secondo conflitto mondiale fu devastante per tutti i partecipanti sotto tutti i punti divista. Gli orrori che si sono visti e la crudezza con cui si combattuta fecero s che molti la

    considerarono come lultima guerra mondiale possibile e la guerra stessa non pi come mezzo dipolitica internazionale, bens per come fonte di orrori. La RICOSTRUZIONE toccava tutti i

    partecipanti e se fra i vincitori significava ricostruzione dai danni materiali, fra gli sconfitti

    significava soprattutto ricostruzione delle istituzioni, come in Italia.

    La Germania, elemento destabilizzante del panorama europeo, usciva sconfitta, lasciando un vuoto

    nel continente stesso (la Francia non aveva risorse per colmarla).

    Il Giappone affidava lamministrazione al generale McArthur, nonostante limperatore Hiro Hito

    fosse ancora in carica.La Gran Bretagna vedeva trionfare il governo laburista che port riforme sociali.

    Solamente gli USA ne uscirono senza troppi danni: il periodo della depressione era finito e

    leconomia, anche se prevalentemente dedicata alle risorse militari, iniziava il suo inarrestabilecammino che avrebbe riportato in auge la figura dellamerican way of life.LUnione Sovietica assumeva, con la vittoria, assumeva ora un ruolo centrale in Europa: lalleanzacol nemico capitalista stata giustificata dallaccantonamento della rivoluzione per la creazione diun cordone sanitario aprotezione dellURSS.I processi di decolonizzazione stavano decollando, ponendo definitivamente fine al sistema

    internazionale di stampo imperialista.

    Il nuovo ordine politico internazionale

    Le conseguenze della fine della WWII furono rivoluzionari: il centro di gravit della politica

    internazionale cessava di essere in Europa per spostarsi allesterno. Il mantenimento delle colonieera ormai una mera illusione. Gli USA erano definitivamente usciti dalla politica isolazionista per

    porsi alla guida del nuovo panorama mondiale: la loro influenza toccava lintero globo senzaneanche ampliare il proprio territorio. Anzi, concessero lindipendenza alle Filippine.LUnione Sovietica, daltra parte, si poneva con forza sostituendo il ruolo della Germania edereditando lestensione del vecchio impero zarista. Aveva, in poche parole, il vantaggio geopoliticodi poter controllare il centro di gravit del sistema internazionale. Era in grado di controllare, con la

    ferrea politica del terrore, un territorio che comprendeva gran parte del continente eurasiatico in

    modo tale da porlo come secondo soggetto di gravitazione internazionale. Un sistema del genere sisarebbe potuto frantumare solamente dallinterno.

    LONU e i limiti della sua efficaciaTre erano i campi in cui la volont di collaborare sarebbe stata messa alla prova:

    1- la capacit di far funzionare veramente le Nazioni Unite2- la creazione di un sistema economico finanziario che soddisfacesse i progetti americani ma

    anche gli interessi sovietici

    3- la definizione dei metodi per attuare forme di collaborazione ai fini dello sfruttamentopacifico dellenergia atomica.

    La mancata realizzazione del terzo punto port allinizio di una gara per la supremazia del possesso

    dellenergia atomica come risorsa militare.I lavori della nuova organizzazione iniziarono nel gennaio 46 a Londra, ma furono immediatamente

    caratterizzati dallincapacit di risolvere le nuove crisi: lIran protestava per la presenza di truppe

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    sovietiche che non rispettarono laccordo in cui si sanciva la partenza dopo 6 mesi dalla fine dellaguerra; i sovietici si lamentarono per la presenza britannica in Grecia e gli Ucraini per listigazioneinglese al mantenimento del controllo olandese in Indonesia. La prima crisi fu delegata al negoziato

    fra le parti, mentre le altre due furono irrisolte.

    Come se non bastasse il 4 febbraio, lUnione Sovietica fece uso per la prima volta del diritto di veto

    quando i delegati siriano e libanese si lamentarono al Consiglio di Sicurezza per il perdurare dellapresenza delle truppe britanniche e francesi. Da quel momento in poi lURSS fece un largo uso deldiritto di veto dimostrando che il periodo di collaborazione era ormai finito.

    Altro punto fallimentare lo si trova nella mancata istituzione di un contingente ONU e del relativo

    Stato maggiore (le forze sarebbero state inviate volontariamente dai singoli stati).

    Qualche esito migliore si ebbe in sede dellAssemblea Generale dove fu approvata listituzionedellATOMIC ENERGY COMMISSION o la risoluzione che chiedeva a tutti i membri di ritirare irappresentanti diplomatici dalla Spagna per lassenza di democrazia.Ergo, lONU pi che la sede in cui le crisi si risolvevano, divent la cassa di risonanza delle stesse.

    Il nuovo sistema economico internazionale

    Gran parte delle manovre adottate nel dopoguerra erano volte a costruire il nuovo sistemainternazionale disegnato dagli americani. Quando, con larmistizio con la Germania, si pose finealla legge degli Affitti e dei prestiti, sovietici ed europei rimasero perplessi e cominciarono a

    domandarsi quanto fossero veramente affidabili gli americani per la ricostruzione del vecchio

    continente.

    I sovietici daltra parte non rimasero insensibili alla possibilit daiuti economici americani e questia loro volta dovevano prima sapere se un prestito sarebbe stato economicamente favorevole ad

    entrambi, a quali condizioni i sovietici fossero interessati e a quali condizioni il governo americano

    sarebbe stato disposto a concedere tale prestito. Quel che era certo era che il prestito non era una

    necessit fondamentale per lUnione Sovietica ma che sarebbe stato utile ad entrambi. Un aiuto ai sovietici non li avrebbe comunque dissociati dal disegno americano di reintegrazione

    mondiale in un complesso unitario interdipendente che avrebbe portato gli USA in una posizione di

    elemento regolante. Una visione caratterizzata da unelasticit tale, per, che metteva in difficoltun regime abituato alla programmazione come quello sovietico.

    Gi prima di Yalta Molotov aveva illustrato ad Harriman che un prestito di 6 miliardi avrebbe

    favorito unimportazione di prodotti americani che li avrebbero aiutati a velocizzare il processo ditransizione dalla produzione bellica a quella di pace.

    In seguito, per, in base ai dati raccolti Harriman, influenzando anche lazione di Truman, affermche lURSS depredando i frutti dellindustria tedesca come pagamento delle riparazioni e cheinstaurando un clima similare nei territori da lei controllati, un eventuale prestito avrebbe dovuto

    avere delle contropartite anche sul piano politico. I moti di dissenso furono per tali da rendere

    contraddittoria uneventuale concessione daiuti allUnione Sovietica.

    La questione del controllo atomico

    Gi prima dello sganciamento delle due testate nucleari in Giappone, era iniziato il dibattito sullusodelle conoscenze relative allenergia atomica: gli scienziati del progetto Manhattan erano favorevolialla divulgazione delle informazioni e della rapida istituzione di un controllo internazionale

    sullenergia atomica. Di parere specularmene contrario gli ambienti militari.Il segretario di Stato Byrnes, convinto della supremazia americana per i seguenti 7-10, aveva in

    mente come punto chiave di ogni futuro negoziato le ispezioni. Il suo vice Acheson, invece, era

    persuaso dal fatto che il segreto della bomba non potesse essere mantenuto per non fare apparire gli

    americani come gelosi del proprio vantaggio al fine di poter esercitare un controllo diretto su di

    loro.Le conoscenze erano pressoch conosciute fra i quattro potenziali possessori di energia atomica: il

    punto dincontro stava quindi nellassicurarsi che tale tipo denergia sarebbe stato adoperato

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    solamente per scopi pacifici. Si previde listituzione di una commissione in seno alle NU perdiscutere sulla base di 4 punti:

    1- completo scambio delle informazioni scientifiche per scopi pacifici2- necessit che luso dellenergia atomica fosse controllato in modo da assicurarne il carattere

    pacifico

    3- leliminazione di tutte le armi atomiche e di tutti gli altri armamenti utilizzabili per compieredistruzioni di massa4- la creazione di un efficace sistema di salvaguardia mediante ispezioni

    il progetto fu affidato ad Acceson e Lilienthal che conclusero che allinterno dellUNITEDNATIONS ATOMC ENERGY COMMISSION si sarebbe dovuta creare unautorit col compito diprendere il controllo di tutti i depositi di uranio arricchito con limpegno di concedere questa risorsesolo per usi pacifici.

    La presentazione di questo progetto fu affidata a Baruch che richiese anche di inserire allin ternodel progetto Acheson-Lilienthal una modifica che avrebbe permesso che nelle questioni atomiche si

    sarebbe potuto aggirare il veto vista limportanza globale della questione e che un eventuale vetosignificherebbe la presenza di uninfrazione nel membro che lavrebbe posto.

    Il rappresentante sovietico Gromyko vedendo questa modifica come unazione che avrebbe rivelatoalle potenze occidentali lo stadio al quel essi erano giunti, protest fermamente, proponendo invece

    un piano alternativo che prevedeva la proibizione e lutilizzo delle bombe nucleari e la distruzionedi quelle esistenti. I sovietici erano veramente contrari agli armamenti atomici e quindi leventualitdi altre ispezioni sarebbero state superflue.

    Il processo di Norimberga

    Un ultimo punto dincontro fra gli alleati si trov nellistituzione del Tribunale InternazionaleMilitare di Norimberga. Tale tribunale inizi i suoi lavori a Berlino il 18 ottobre 45 per concludersi

    lanno dopo con 12 esecuzioni fra i gerarchi nazisti.Norimberga segna tuttavia un punto di svolta per il diritto internazionale, poich afferm che anche

    durante una guerra esista una soglia al di l della quale non si dovrebbe andare. Per la prima volta

    veniva proclamato il principio che lindividuo dovesse sottrarsi al dovere di obbedienza ad ordinidel proprio Stato quando questi oltrepassavano certi parametri di diritto internazionale.

    2. Le avvisaglie della guerra freddaWe know now?

    a- alla fine del 45 lURSS era passato da alleato malfidato, ad avversario e poi nem icob-

    cadeva la speranza del compromesso e lillusione del grande disegno rooseveltiano; si nutreuna profonda sfiducia nelle intenzioni strategiche di Stalin e si ha la fiducia che lOccidentesapr contrastarlo

    c- tra la primavera del 46 e il 47 c la svolta : gli Occidentali adottano aperte dichiarazioni odazioni per inviare un segnale forte ai sovietici; hanno intenzione di sviluppare una politica di

    ricostruzione propria senza condizionamenti.

    d- Gli eventi dal 48-50 in Europa ed in Asia fanno s che il blocco diventi anche di caratteremilitare.

    Limpero di Stalin

    Gi prima della fine della guerra Stalin cerc in tutti i modi di estendere le trame del suo controllo:

    era perennemente in ansia per la sicurezza esterna del suo impero. Allinterno, infatti, attuando lasua politica repressiva si era ormai consolidato al trono.

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    Poich accus il governo di Ankara di proteggere nazisti e per la lentezza dellentrata in guerra,lURSS inizi le azioni diplomatiche rivendicando le regioni armene del Kars e dellArdahan. Cidimostrava che i sovietici non avrebbero pi tollerato un ruolo passivo nel Mediterraneo,

    allarmando cos Inglesi e Francesi.

    Altra questione quella iraniana: i sovietici non stettero ai termini dellaccordo che prevedeva la

    partenza delle truppe a sei mesi dalla fine della guerra, anzi, non repressero neanche il movimentorivoluzionario che si stava attuando in Azerbajdzan. Nel 46, dopo linefficienza dellONU, ilgoverno iraniano dovette negoziare con Mosca: ritiro delle truppe in cambio del 51% delle

    estrazioni petrolifere. La ribellione venne repressa con forza e il parlamento iraniano neg la ratifica

    delle intese petrolifere. Un episodio di sconfitta per Stalin che per denota anche il suo interesse per

    la regione del Golfo Persico ricco di risorse petrolifere.

    Anche nelle regioni asiatiche si stavano attuando movimenti dindipendenza legati ai partiticomunisti: qui il contatto con lURSS non era diretto, ma non bisogna dimenticare che le regioniconfinavano con la Cina, nella quale la lotta protratta da Mao sembrava sempre pi vittoriosa. In

    Corea invece si assisteva ad una situazione simile a quella tedesca.

    I trattati di pace con le potenze minori dellAsseNella conferenza del Consiglio dei Ministri degli Esteri convocata a Londra 11-SETTEMBRE-45

    per discutere dei trattati di pace con lItalia, lUngheria, la Romania, la Bulgaria e la Finlandia. Il trattato con lItalia, per via della media grandezza, dei due anni in cobelligeranza, sollev lequestioni pi spinose.

    Gli Occidentali avevano preparato un elenco di voci che prevedeva come primo punto la

    discussione della situazione in Romania. La cosa fece irritare Molotov, facendo iniziare i lavori

    sotto cattivi auspici.

    In questo clima venne affrontato il problema italiano: affidato agli inglesi, questi, dovevano

    formulare un trattato di pace equo viste le motivazioni precedenti. Le questioni territoriali

    toccavano la Francia (crinale alpino), la nuova nazione austriaca (sud-Tirolo), e la Jugoslavia:

    lItalia sapeva di dover perdere Slovenia e Croazia, ma sperava almeno nelle linee etniche.Entrambi i contendenti rimasero fermi nelle loro posizioni: i sovietici sostennero gli jugoslavi

    poich il porto di Trieste ad una nazione amica prometteva loro un grande vantaggio strategico. La

    tensione sal rapidamente senza che fosse possibile raggiungere nessun accordo.

    Questo negoziato rispecchiava limpossibilit di discussione anche per le future questionidellEuropa Orientale. C da dire per che gli Occidentali non riuscirono a percepire il diversogrado dinteresse per i paesi controllati da Stalin. Proprio questa sbagliata lettura port il dittatoread attuare una politica che formasse un blocco sempre pi omogeneo e pi allineato alle posizioni

    staliniane.

    Una guerra diversa da quella del passato: ora chi occupa un territorio vi impone il sistema sociale.

    A posteriori si cap che se Romania, Bulgaria e Polonia interessassero i sovietici in manieraassoluta, meno lo furono lUngheria, lAlbania, la Jugoslavia e la Finlandia.

    La politica di Stalin nellEuropa orientaleIn Polonia il governo di Lublino aveva accettato in seno i membri ex -esiliati. Durante il governodi coalizione, presenti anche Gomulka e Mykolayzc, si vot per labolizione del Senato a favore diun sistema monocamerale: la proposta ottenne il 75% dei voti.

    Nonostante le pressioni americane per una maggiore trasparenza nella fase di transizione, i sovietici

    poterono fare appiglio al modello di controllo alleato applicato allItalia.In Romania, a capo del governo fu posto Petru Groza. La rispettabilit di tale governo fu messa in

    dubbio quando, nell8 novembre 45, la manifestazione per il saluto al re fu repressa.

    In Bulgaria, sin dallarmistizio, aveva dato vita al governo guidato dallunit patriottica, la cui spinadorsale era quello comunista. Tuttavia da parte occidentale si guardava alla Cecoslovacchia come

    ad un modello di convivenza.

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    Unico fra i paesi dellEuropa orientale a cui si applicava la dichiarazione di Yalta era lUngheria. Siinstaur al governo una coalizione pluripartitica che sarebbe rimasta in vita fino al 47. Il premier

    Nagy era consapevole che il successo del modello ungherese sarebbe dipeso dalle azioni intraprese

    dalle grandi nazioni alleate.

    In Albania Hoxha diede vita ad un Fronte democratico e rimase al potere fino alla sua morte

    nell85.Gli accordi di Yalta prevedevano per la Jugoslavia il ritorno al pluralismo. Nel giro di pochi mesi,

    invece, venne condotta una rigorosa epurazione. Alle elezioni dell11 novembre 45 si presentaronosolo candidati della lista del Fronte popolare. E nel 29 novembre si sanc la nascita della Repubblica

    federativa di Jugoslavia.

    Cos, proprio in due dei paesi rispetto ai quali linfluenza sovietica avrebbe dovuto essere minore, siebbe uno sviluppo nel senso del monolitismo comunista.

    Verso un compromesso sui trattati di pace minoriDurante la conferenza di Mosca, durata dal 16 al 27 dicembre 45, Byrnes decise di abbandonare il

    tono forte di Londra per riprendere un atteggiamento pi diplomatico. Dopo aver fatto sondaggi in

    Bulgaria, Romania e URSS, gli venne detto che cercare un compromesso era pericoloso eirrealistico. Ciononostante aveva in mente di ricreare il clima di Yalta: si fece convincere da Stalin

    che alcuni cambiamenti erano possibili in R e Blg. Le notizie giunte dal continente europeo, per,

    cominciavano a far cambiare la rotta della politica estera americana: evidente la propensione a

    favorire i partiti comunisti e linizio delle persecuzioni contro le personalit ecclesiastiche. Tutto ciper, precludeva a tutta quella parte di continente, il futuro intervento economico statunitense.

    Verso la cortina di ferro

    Gli andamenti dei lavori in seno allAssemblea Generale dellONU a Londra, dimostravano chelUnione Sovietica non si stava inserendo in modo costruttivo. Allinizio di febbraio si svolsero inURSS lelezioni per il Soviet Supremo e in quelloccasione Stalin fece un discorso in cui siaccusava il capitalismo come istigatore della WWII e che quindi, per ottenere la pace sarebbe stata

    necessaria una trasformazione economica mondiale.

    Churchill allaccademia di Fulton, us per la prima volta il termine cortina di ferro per indicare lasituazione mondiale.

    Quanto alle decisioni, il lungo telegramma dellincaricato daffari in Unione Sovietica GeorgeKennan, condizion il futuro modus operandi della politica estera americana per i decenni avanti:

    latteggiamento sovietico per la politica mondiale non dipendeva dalla situazione esterna, bens daquella interna. Listintivo senso di insicurezza, infatti, unito ad una religiosa pazienza, facevano sche si poteva controbilanciare solamente con una politica rivolta ininterrottamente ad attaccare. La

    soluzione opporre un atteggiamento eguale e contrario, senza cercare lo scontro ma senza lasciare

    cedimenti. Bisognava applicare il CONTENIMENTO, per poi attendere 20 anni, ovvero quandolUnione Sovietica avr ceduto alle posizioni occidentali.La messa in pratica del piano fu affidata al consigliere Clifford: bisognava far sentire il peso

    militare. Bisognava anche essere pronti ad un conflitto atomico. Lobiettivo della politica esteraamericana doveva essere persuadere i sovietici ad una coesistenza pacifica.

    I trattati di pace con le potenze minori dellAsse

    I negoziati interrotti a Mosca ricominciarono a Parigi il 25 aprile 46. Al Consiglio dei Ministri si

    aggiunsero 21 paesi vittime daggressione che non avrebbero comunque avuto nessun peso durantele discussioni. I trattati furono firmati tutti a Parigi il 10 febbraio 47.

    In relazione al problema italiano, la linea di confine era sostanzialmente identica per i francesi, gli

    inglesi e gli americani. I sovietici, invece, la volevano un po pi spostata ad ovest a favore dellaJugoslavia. Punto nodale infatti fu la questione di Trieste (e naturalmente del porto): alla fine si

    decise che la linea di confine sarebbe passata per Gorizia, e il restante territorio sarebbe stato

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    territorio libero sotto il governo militare congiunto nella zona A e sotto il governo jugoslavo in

    quella B. Venne risolta anche la questione delle colonie: lItalia doveva rinunciare a tutte le suecolonie. Nel 50 sarebbe stata concessa indipendenza alla Libia; lEritrea sarebbe diventata regioneautonoma amministrata dallEtiopia e la Somalia sarebbe stata sotto trusteeship italiana fino al1960.

    Alla Bulgaria fu assegnata la Dobrugia; lUngheria ritornava ai confini precedenti il 38 e laRomania recuperava la Transilvania. LUnione Sovietica si tenne la Bessarabia e la Bucovina,inoltre manteneva truppe in Romania per assicurare la comunicazione aperta con la zona

    doccupazione in Austria.

    Lo scontro sul futuro della Germania

    Le intese di Yalta e Potsdam non escludevano la politica delle riparazioni ma stabilivano comunque

    due importanti limiti: le necessit vitali dei tedeschi e il criterio secondo il quale la Germania

    avrebbe dovuto essere governata economicamente come un tuttuno.In ogni zona occupata, gli occupanti cercavano interlocutori a loro pi affidabili: i sovietici con i

    comunisti, gli inglesi con la social-democrazia e gli americani con i liberali.

    I sovietici attuarono subito una politica di trasformazione di stampo comunista, requisendo tutti ibeni dei nazisti, confiscando tutte le propriet superiori ai 250 acri per poi ridistribuirle, ecc.

    avevano anche intrapreso, a titolo di bottino o di riparazione, una sistematica esportazione dei

    macchinari, pezzi di ricambio e materie prime tedesche in URSS. Cos lidea di amministrare laGermania come unica entit rimase sulla carta.

    Mentre gli anglo-americani decisero dinterrompere il programma di smantellamento, Byrnesprepar un progetto di compromesso: una rapida stipulazione del trattato di pace allegata ad un

    ulteriore trattato di garanzia fra le quattro potenze grazie al quale disporre di uno strumento politico

    per reprimere ogni velleit di ripresa di una politica aggressiva tedesca. Si prevedeva, dunque, che i

    quattro governi mantenessero contingenti dispezione. Era un progetto volto a calmare le pretese F. Molotov chiese un periodo di riflessione e il 10 luglio fece chiara la contrariet sovietica al

    progetto: innanzitutto i sovietici esigevano il completamento delle riparazioni ed un eventuale

    trattato di pace si sarebbe potuto firmare solamente dopo anni di prova che avrebbero dimostrato

    leffettivo livello di democrazia tedesco. Respingeva, quindi, una proposta che prevedeva unimpegno americano in Europa.

    Secondo Byrnes, per, la situazione economica tedesca era ormai drammatica e non si poteva

    attendere un accordo a quattro. Si abbandona ora il principio dellunit economica della Germania:gli USA proponevano alle potenze occupanti che avessero accettato di associarsi alla loro iniziativa

    e di accordarsi per una gestione comune della zona occidentale. Konrad Adenauer dava la sua piena

    adesione. Era necessario adattarsi ed unificare quelle zone che erano pronte a convergere.

    3. La svolta della politica americana in EuropaLe premesse della svolta, il prestito americano e la crisi finanziaria britannicaGi prima della nomina di Marshall a segretario di Stato, la diplomazia americana si era mobilitata

    per spingere, nei paesi dellEuropa occidentale, le fazioni liberali ad allentare lalleanza antifascistae cominciare unazione per emarginare il partito comunista. La nomina di Marshall prefiggeva unamaggiore velocit desecuzione in politica estera.Con i laburisti al governo, impegnati nella costruzione del Welfare State, la Gran Bretagna dichiar

    di non avere pi risorse per aiutare la Grecia e forse, drammatizzando anche un po, invocavanolaiuto americano, senza il quale sarebbe caduta sotto influenza sovietica. La crisi finanziaria

    britannica, inoltre, spinse lord Keynes a negoziare un prestito dagli USA. Questi accettarono acondizione che la sterlina fosse convertibile in dollaro in tutto il Commonwealth. Dal disegno

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    americano di economia globale, si passava inevitabilmente a quello multilaterale e poi a quello delle

    relazioni speciali.

    La dottrina Truman

    La Grecia era gi riuscita a respingere i tedeschi nel 44, ma nonostante ci a fine guerra le truppe

    britanniche erano ancora stanziate nel territorio, stavolta, per contrastare i partigiani comunisti checercavano di rovesciare il governo regio. In seguito alle prime elezioni del dopo guerra, si instaur

    al governo il Partito populista, che riabilitava il re. Iniziata una dura repressione i partiti democratici

    passarono allopposizione, ma n i partigiani comunisti, aiutati dallAlbania e dalla Jugoslavia,riuscivano a ribaltare la situazione, n il governo riusciva a contrastare i disturbi senza aiuto

    esterno. La crisi finanziaria che colp la Gran Bretagna, e il continuo uso del diritto di veto

    allinterno del Consiglio di sicurezza, fecero prospettare agli americani un possibile intervento.Unazione in Grecia, per, sarebbe apparsa come unaggressione gratuita agli occhi dellopinione

    pubblica contando anche lo stravolgimento che stava accadendo in Cina. Cos il sottosegretario

    Acheson consigli a Truman di presentare una lapprovazione della missione al Congresso con toniduri, allarmistici ed antisovietici. Cos il discorso del 12 marzo 47 fatto al Congresso a camere

    riunite, meglio conosciuto come dottrina Truman chiedeva un aiuto di 400 milioni di dollari esupporto militare da mandare in Grecia. Era la prima volta che la sicurezza degli USA veniva

    presentata al di fuori dei propri confini territoriali.

    Grecia e Turchia diventavano cos posizioni fondamentali per impedire allUnione Sovietica diaffacciarsi al Mediterraneo, e cosa ancora pi importante, di affacciarsi al Medio Oriente ricco di

    risorse petrolifere. Il disegno internazionalista americano ricadeva cos nella politica di potenza.

    Alle origini del piano Marshall

    In un discorso del 5 giugno allUniversit di Harvard, Marshall, enunci il progetto di aiutieconomici che si stava pianificando per il continente europeo. Era un piano che doveva risolvere

    molteplici problemi, di diversa natura, presenti in Europa. Uno fra questi il problema tedesco: nella

    sessione del Consiglio dei Ministri degli Esteri del 10 marzo 47 si discusse su come unificare la

    Germania. Gli anglo-americani erano favorevoli ad una nazione divisa in landers largamente

    autonomi. Questa scelta contrastava con quella sovietica che preferiva un governo fortemente

    centralizzato poich solo in quel modo le riparazioni sarebbero state puntuali. La Francia, invece, la

    prima a temere la rinascita di un forte stato tedesco, era comunque contraria allidea sovietica.Il resto del continente, daltra parte, non versava in buone acque per quanto riguardava la situazioneeconomica e finanziaria. Si cercava cos di aiutare la ricostruzione della Germania, inserendola in

    un quadro pi generale. Caduta la possibilit di attuare una politica globale, si cercava adesso di

    aiutare una parte pi circoscritta ma con pi possibilit di riuscita. Inoltre, secondo il rapporto

    preliminare elaborato dal Comitato di coordinamento delle forze armate con il Dipartimento del

    Tesoro, si affermava che il modo migliore per fermare il comunismo fosse quello di usare breadand ballots rather than bullets. Secondo il lavoro svolto dalla Policy Planning Group, capeggiata daKennan, viste le risorse mancanti, bisognava fare degli aiuti mirati, che supportassero quelle aree

    dove sarebbe potuto risultare pi efficace costruire la stabilit promuovendo la libert e le istituzioni

    democratiche.

    Fu una scelta che, quindi, chiamava lattenzione di tutti gli europei, ma che in verit era destinatasolamente ai paesi compatibili con leconomia di mercato. Lo stesso modo in cui venne poi

    prospettata la potenziale adesione dellUnione Sovietica e dei paesi dellEest rivela che loccasioneveniva concepita o come loccasione per addossare ai sovietici la divisione in blocchi o, alcontrario, per spezzare la cortina di ferro.

    Il discorso di Marshall e le sue ripercussioniNel discorso del 5 giugno, Marshall enunciava il suddetto discorso, del quale possono essere messi

    in luce due aspetti: la sua genericit e lappello ad unazione comune europea. Il tutto era frutto di

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    scelte mirate. Una richiesta congiunta da parte delle nazioni europee avrebbe infatti innescato il

    processo utopistico delleuropeismo.Le proposte furono subito accolte da Bevin e Bidault. Quesultimo inoltre chiese che fosse presenteanche Molotov allincontro del 27 giugno a Parigi. Questo arriv accompagnato da una larghissimadelegazione. Le discussioni ebbero un andamento alternato da momenti di cooperazione a momenti

    di critica serrata. Molotov, infatti, premeva per avere un programma daiuti variegato a secondadelle esigenze delle varie nazioni. Durante le pause Molotov fu informato dai servizi segreti

    sovietici che un programma daiuti a quelle condizioni sarebbe stato a sfavore del Cremlino. Cos il2 luglio accus le altre due controparti di voler creare unorganizzazione che avrebbe interferito conle questioni interne dei paesi. I due continuarono il dialogo e invitarono tutti i governi europei alla

    futura conferenza di Parigi. Si creava cos limbarazzo per i paesi dellE orientale: laCecoslovacchia accett linvito, ma dopo che il capo di governo e il suo ministro degli esteri siconsultarono con Stalin, dovettero ritirare la loro adesione.

    Durante la conferenza vennero discussi i principi ed i metodi: emerse la propensione di ciascun

    paese a far valere la propria posizione, come aveva previsto Molotov. Dalla proposta della

    creazione di un organismo di coordinamento nacque poi lOrganizzazione europea per la

    cooperazione economica (OECE) alla quale fecero parte anche USA e Canada. Era unorganizzazione con compiti sovrannazionali dal carattere prevalentemente tecnico di

    coordinamento. Il compromesso finale fu che il principio della ricostruzione della Germania veniva

    accettato come essenziale per la rinascita dellE.Altri aiuti, intanto, erano in corso in Francia, Italia ed Austria. Si trattava degli INTERIM AIDS che

    fornivano ai paesi generi di prima necessit.

    Negli anni del piano Marshall si assistette al superamento della crisi e allentrata della crescitaeconomica. La bilancia dei pagamenti era quasi sempre risanata grazie anche alla creazione

    dellUnione Europea dei Pagamenti. Limpulso americano contribu, dunque, a diffondere inEuropa la spinta al superamento delle barriere secolari che avevano dominato la vita europea.

    La divisione della Germania

    La conferenza di Mosca era terminata senza esser riusciti a trovare alcun compromesso per la

    questione tedesca. Tuttavia gli occidentali, durante le discussioni, continuavano a parlare in termini

    di una Germania unita. I fatta, daltra parte stavano dimostrando il contrario. La conferenza diMosca, chiusa in aprile, si era ripromessa di ricominciare i lavori nellautunno dello stesso 47 aLondra: tutti evocavano ancora la necessit di una G unita, ma ciascuno tracciava i caratteri di tale

    Germania secondo i propri desideri. Molotov afferm che la volont americana era solo quella di

    liberarsi dalle condizioni poste a Yalta e Potsdam.

    Il 20 marzo 1948, quando si tenne una riunione (poi diventata lultima) della Commissione dicontrollo quadripartita, dopo che 3 giorni prima era stato firmato il Trattato di Bruxelles che sanciva

    la nascita della Western Union, i sovietici iniziarono a leggere una lunga filippica contro la politicadelle potenze occidentali, mentre a Mosca si parlava di un piano per bloccare gli accessi occidentali

    a Berlino. La collaborazione quadripartita era cessata.

    La conferenza a sei, concluse i lavori il 2 giugno con una raccomandazione divisa in 3 punti: le tre

    zone occidentali avrebbero partecipato alla ERP; il popolo tedesco doveva formare rapidamente

    organizzazioni politiche in grado di avviare lautogoverno; listituzione dellautorit internazionaleper il controllo della Ruhr a esclusione dellUnione Sovietica. Queste scelte furono le cause delfuturo Blocco di Berlino e innescarono il processo per la creazione della Legge fondamentaleche sarebbe servita come carta fondamentale: il 7 settembre 1949 la Repubblica Federale di

    Germania proclamava la propria identit.

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    4. La nascita del Cominform e la situazione dellEuropa orientaleLa nascita del CominformLa prima risposta sovietica allazione occidentale fu la creazione del Cominform. Proposta nel46 dalla Jugoslavia, questorgano di coordinamento aveva, infatti, il compito di rendere pi

    solido ed omogeneo il blocco orientale. Qui infatti gli Stati procedevano ancora versoconcezioni nazionalistiche del comunismo. Fra il 21 e il 27 settembre 47, a Szklarska Poreba, si

    tenne una conferenza dei rappresentanti dei partiti comunisti dellE orientale (ad esclusionedellAlbania) e di quello francese ed italiano. I lavori furono contrassegnati, nella sostanza, dadue prese di posizione: la prima era la requisitoria allimperialismo americano, per cui

    bisognava combattere questoffensiva per rafforzare la democrazia. Il compito affidato ai partitioccidentali era dunque quello di rafforzarsi e tagliare i contatti con la borghesia per la difesa

    dellindipendenza nazionale. Paradossalmente per gli orientali il compito affidato era quello diallentare i sentimenti nazionalisti per consolidare un blocco omogeneo e stringersi attorno

    allUnione Sovietica. La seconda presa di posizione, formulata dalla Jugloslavia, era laccusa aipartiti occidentali di mollezza con cui hanno combattuto la politica capitalistica. Era pi che

    altro un modo di dimostrare la lealt jugoslava allURSS, di cui questa dubitava.

    La stalinizzazione dellEuropa orientale

    Il Cominform fu il primo campanello dallarme per la fine del pluralismo nellE orientale: inRomania re Michele fu costretto ad abdicare, in Polonia Gomulka fu rimosso dalle cariche. Ma i

    fatti pi estremi avvennero in Cecoslovacchia, Germania e Jugoslavia.

    Il partito comunista cecoslovacco colse loccasione nel febbraio 48, quando una decisione amaggioranza del governo impediva al ministro degli Interni (comunista) di licenziare quei

    poliziotti che potevano garantire la regolarit delle elezioni. Le rimostranze fatte dal partito

    comunista, per, costrinsero i borghesi a dare le dimissioni e Benes, il 29 febbraio, dovette

    subire la costituzione di un governo dominato da comunisti.

    Il blocco di Berlino e la nascita della Repubblica federale di Germania

    Analogamente alla Germania, anche Berlino era stata divisa in 4 zone doccupazione. Siponevano quindi due questioni di fondo: la responsabilit nel soccorrere la popolazione di una

    citt distrutta e le vie di comunicazione fra le zone occidentali. Per quanto riguarda la prima

    questione, i sovietici proposero che ogni occupante si sarebbe caricata la responsabilit della

    propria zona, mentre per quanto riguarda le vie di comunicazione gli occidentali avevano

    accesso alle strade, ferrovie e vie fluviali senza controlli.

    Il vero momento di svolta fu la decisione di attuare in Germania ovest una riforma monetaria

    che potesse ricondurre la situazione sotto controllo. Il 18 giugno tale riforma venne attuata

    mediante la creazione di un nuovo marco occidentale che sarebbe stato scambiato con diecimarchi di qualsiasi natura. Gli anglo-americani prevedevano comunque una moneta separata per

    la capitale, ma ci non imped le accuse sovietiche di voler spezzare lunit economica dellaGermania. Ordinarono che la moneta non potesse circolare a Berlino in quanto pienamente

    allinterno della zona sovietica. Ma gli occidentali risposero che una potenza non potevadecidere per tutti e 4. La rappresaglia scatt il 22 giugno quando i sovietici annunciarono

    lintroduzione della loro moneta tedesca e chiesero, inutilmente, che fosse riconosciuta comevaluta legale a Berlino ovest. Respinte le proposte, i sovietici bloccarono tutto il traffico

    terrestre, fluviale e ferroviario.

    Era una situazione esplosiva ed emblematica: la prima perch si rischiava di passare ad uno

    scontro armato mentre la seconda avrebbe mostrato le reali intenzioni statunitensi sia ai sovietici

    che ai loro alleati.Si cre cos un ponte aereo per i rifornimenti che i sovietici non poterono bloccare se non a

    scapito di un conflitto militare. Durante il blocco, per, i contatti diplomatici non furono

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    bloccati: dopo che i rispettivi ambasciatori alleati si erano rivolti a Stalin, questo in un intervista

    del 30 gennaio 49, afferm che il blocco poteva essere tolto se gli alleati avessero discusso la

    questione tedesca nella riunione del Consiglio dei ministri esteri. Il 12 maggio finiva il blocco e

    nello stesso giorno gli alleati approvavano la Carta fondamentale della Repubblica Federale di

    Germania. La capitale rimase divisa nelle zone, e il tentativo sovietico di bloccare la nascita del

    nuovo stato rimase inefficace. Da quel momento la capitale sarebbe stata la vetrina dei rispettivimodelli di sviluppo e ricostruzione. Gli avvenimenti, associati alla crisi in Cecoslovacchia,

    aliment la percezione occidentale di un URSS determinata ad impedire la ricostruzione di un

    Europa guidata dagli USA. Non fu a caso che iniziarono i negoziati per il Patto Atlantico.

    Lespulsione della Jugoslavia dal Cominform

    Altro episodio di irrigidimento sovietico fu lespulsione dal Cominform della Jugoslaviaeffettuato il 28 giugno 48 a Bucarest.

    Linternazionalismo sovietico era infatti diventato sinonimo di allineamento alle decisioni diMosca. Tale irrigidimento era per meno visibile in Jugoslavia per via della presenza di Tito, il

    quale si considerava secondo solo a Stalin. A questo poi, spiaceva la propensione di Tito a

    considerarsi come una sorta di guida dei partiti comunisti dellarea danubiano -balcanica.Lattivismo di Tito, secondo Stalin, avrebbe potuto portare a compiere gesti imprevisti. Dopoaver invitato a Mosca il suo braccio destro, Djilas, ed aver accusato la Jugoslavia di voler

    costituire una federazione balcanica, il 27 marzo, con Molotov, scrisse una lettera a Tito dove

    venivano rinnovate le accuse. Tito rispose affermando che i due erano disinformati. Stalin allora

    cerc, con poco successo, di tramare per rovesciare il presidente jugoslavo. Lo scontro sfoci a

    Bucarest nella riunione del Cominform, in cui la Jugoslavia fu espulsa. Tito non si distacc dal

    socialismo, bens dalla politica estera sovietica.

    CAP IX: LA FORMAZIONE DEI BLOCCHI E LEVOLVERE DEI LORO RAPPORTI

    1. Formazione del Patto atlantico. La componente europeisticaIl Patto di Bruxelles

    Allattuazione del Piano Marshall, ci si rese conto che la misura dellimpegno apparivainsufficiente. Si diffuse il timore che i benefici potessero essere messi in pericolo dallestendersidellinfluenza sovietica. Questa paura aveva messo radici soprattutto dopo la formazione delCominform e dal colpo di stato a Praga. Un primo passo verso la costruzione di un fronte

    occidentale europeo era gi stato fatto con la firma del trattato anglo-francese di Dankerque, con

    cui ci si assicurava nellimpedire la rinascita del pericolo tedesco, ma in realt rivolta ai timori

    verso i sovietici.Il 22 gennaio 48, Bevin, in un discorso nella Camera dei Comuni, denunci il carattere

    aggressivo della politica estera sovietica ed esortava gli europei alla formazione di una Unioneoccidentale simile a Dankerque. Sebbene nel discorso avesse enumerato numerosi paesi,allappello, oltre ai francesi, risposero solamente i tre paesi del Benelux. Cos il 17 marzo 48venne firmato a Bruxelles il trattato istitutivo dellalleanza a 5 contro la rinascita di un pericolotedesco poich si prefer evitare la sfida aperta con Stalin. Il trattato, pur avendo tracce della

    vecchia politica di potenza europea, lasciava intravedere i primi passi di un europeismo attivo,

    gi siglato con lOECE.

    Il difficile negoziato ed il trattato dellAtlantico del Nord

    La risoluzione Vandenberg, che faceva uscire definitivamente gli USA dallisolazionismo,facilitarono Truman nei colloqui esplorativi una volta superate le discussioni in seno ai lavori

    dellAlleanza Atlantica.

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    A questi presero parte i cinque dellUnione occidentale, gli USA, il Canada e furono consultati,la Norvegia, lIslanda e la Danimarca. I problemi centrali erano 3: la questione tedesca, lelencodei paesi invitati, e la formulazione del casus foederis.

    Il primo problema condizionava limpegno francese. Per gli americani, invece, nessun progettodi difesa poteva essere attuato senza la presenza tedesca, e affermarono di farsi garanti dello

    status-quo. Secondo Truman solamente unalleanza di questo genere poteva rassicurare unaricostruzione della Germania agli occhi dei francesi.

    La questione della delimitazione geografica pose molti interrogativi: invitare la Spagna fascista,

    o anche stati neutrali come la Svizzera e la Svezia? Il punto nodale fu poi lItalia: molti nonerano ancora sicuri del livello di democrazia italiano e comunque provavano risentimento per la

    recente guerra. Altri ritenevano inopportuno allargare il fronte al Mediterraneo. Sarebbe stato

    meglio, per questi, creare un altro patto specifico. Ma escludendola, oltre ad isolarla, si

    sarebbero create difficolt per la neonata democrazia. Al contrario con la sua partecipazione,

    lalleanza avrebbe avuto una caratteristica continentale pi che marittima. Unalleanza chesarebbe stata pi franco-centrica (e le avrebbe fornito anche uno stato cuscinetto) ma anche pi

    dichiaratamente europea. Furono queste le ragioni che spinsero il rappresentante francese

    Bonnet a condizionare la partecipazione italiana a quella francese.I nodi politici vennero risolti per la met del marzo 49. La cerimonia della firma del trattato

    avvenne a Washington il 4 aprile 49 con la partecipazione dei 12 paesi. Unalleanza 20ennalerinnovabile. Lart 5 indicava il casus foederis: un attacco armato rivolto ad uno dei membriverr considerato come un attacco contro tutte le sue parti.

    C per da dire che limmediatezza non era come quella dellUnione occidentale in quanto quisi lasciava alle parti interessate il compito di definire lazione da adottare. Questo perch gliUSA non potevano negare la prerogativa del Senato a dichiarare lo stato di guerra: un fatto che

    metteva subito in dubbio la repentinit di un intervento americano sul suolo europeo.

    2. La vittoria comunista in Cina e la guerra in Corea. La questione giapponeseLa guerra civile in CinaAl contrario dellEuropa, per lAsia non si erano portate avanti proposte volte ad eliminare ilcolonialismo o lo stampo imperialista delle potenze occidentali.

    Negli ultimi giorni di guerra la Cina dovette cedere su alcuni punti a favore dellURSS anchesotto spinta degli americani. Questi a loro volta chiedevano aiuto per la neutralizzazione del

    PCC.

    Nel 45 il generale Marshall fu inviato in Cina per cercare di far collaborare il Guomintag e il

    PCC per ricostruire il paese. Il dialogo per non diede nessun risultato, in quanto il primo era

    sicuro di ricevere laiuto americano, mentre il secondo era sicuro del largo consenso dellapopolazione dello Shanxi.Nel luglio 47 il compito di cercare un compromesso fu affidato al generale Wedemeyer che

    ritorn con la sensazione della crisi dei nazionalisti e lavanzata dei comunisti. Nonostante cinon propose nessun inutile intervento armato americano.

    Si vide un minimo spiraglio di cambiamento nellestate del 49, quando Chang Kai-shek nominalla vicepresidenza un personaggio pi disponibile al compromesso. La svolta per avvenne

    quando in giugno 49 Mao pubblic Sulla dittatura democratica del popolo in cui si affermavalesistenza di una sola Cina.

    La vittoria dei comunisti cinesi

    A fine 48 le forze del Guomintang erano in completo sfacelo. Gli americani abbandonavanoormai ogni illusione di riuscita, ma continuarono a porsi in una posizione di netta ostilit

    rispetto allipotesi di una Cina popolare. La questione venne risolta quando il 1 ottobre 1949

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    risposte. Caduta la Corea, poi, il Giappone sarebbe rimasto privo di cordone sanitario. Iniziava

    cos la guerra per procura. Non si perse tempo e si sottopose il giorno stesso la questione alConsiglio di Sicurezza, che vot la risoluzione che condannava laggressione nord-coreana. Isovietici, infatti, come atto di protesta alla mancata sostituzione del seggio cinese, avevano

    deciso di non partecipare ai lavori. Il 27 giugno, rifacendosi allart 42, il Consiglio chiese un

    contributo volontario di tutti i membri dellONU: un aiuto simbolico che per diede un tonointernazionale allintervento americano. A capo delloperazione fu posto il generale MacArthur:con una mossa a sorpresa fece sbarcare il 15 settembre, ad un centinaio a nord dal fronte, le

    forze internazionali che chiusero in una morsa le truppe nord-coreane e cominciarono la spinta

    verso lalto. Si pensava di poter attuare lunificazione attraverso luso di strumenti militari. Ben consci del pericolo del ritorno sovietico in seno al Consiglio, gli americani avevano

    preparato una proposta, chepoi sarebbe stata approvata come risoluzione Unitine for peace il3 novembre 50, secondo la quale in caso di veto ma con una maggioranza che avrebbe potuto

    deliberare, o in seguito alla richiesta dei 2/3 del Consiglio, le competenze in materia sarebbero

    potute passare allAssemblea. Cos fu accettata la proposta britannica che prevedeva la finedelle ostilit e lorganizzazione di libere elezioni sotto il controllo ONU.

    Dopo un lungo periodo di stasi, MacArthur ordin ai sud-coreani di attraversare il confine il 7ottobre. Il 16 i cinesi nazionalisti cominciarono ad affluire nel territorio.

    Il 26 novembre, per, inizi la controffensiva delle forze nord-coreane congiunte a quelle cinesi.

    Lo sforzo militare fu rinnovato e ad aprile 1951 si riusc a respingere le forze cinesi poco pi a

    nord del 38 parallelo.

    Dal punto di vista politico la crisi tocc il punto pi alto: il 24 marzo, di sua iniziativa,

    MacArthur minacci la Cina popolare ed al tempo stesso proponeva un accordo puramente

    militare con la Corea, scavalcando il presidente. Cos per reazione Truman lo esautor

    generando dissensi.

    Arrivati ad un punto morto, la situazione si risolse quando i sovietici alla fine di giugno 1951 si

    fecero porta-voce del governo nord-coreano per negoziare a Kaesong. Le trattative furono

    faticose e lente anche per via delle elezioni americane del 52, da cui usc vincitore Eisenhower.

    Questo mantenne la sua promessa di risolvere la questione coreana, in quanto i negoziati di

    Panmunjon furono riaperti nel 53, poi proseguiti a Ginevra nel 54.

    La guerra si concludeva con un compromesso, ma lanalogia coreana con la situazione tedescaera evidente: bisognava cominciare a creare una rete difensiva.

    Il trattato di pace con il Giappone

    Il Giappone pass nel giro di 7 anni ad essere il nemico e poi lalleato principale degli USA inAsia e libero da ogni forza doccupazione. La responsabilit dellamministrazione fu affidata alSupreme Commander of Al lied Powers, il generale MacArthur, che aveva il compito di

    rielaborare la costituzione giapponese in senso democratico-pluralista. Divenne una sorta dialter-ego dellimperatore Hiro-Hito per il suo stile personale ed imperioso di dare disposizioni.La casa regnante fu mantenuta e la legittimazione veniva ora dal popolo. Anche la vecchia

    classe dirigente fu mantenuta ad esclusione degli esponenti militari che divennero il capro

    espiatorio.

    Il programma di ricostruzione non poteva avere successo senza un risanamento economico. Il

    principale intento era infatti quello di disgregare le zaibatsu (cartelli finanziari). Il pluralismo

    partitico caratterizz i primi anni, ma in seguito divenne chiaro il predominio di quello liberale.

    Emanata una disposizione, nel 46, che avrebbe dovuto sradicare le zaibatsu, il governo Yoshida

    non trov sufficiente supporto dagli americani. Il risanamento delleconomia venne affidato aJoseph Dodge che nel giro di un anno riusc a ristabilire la competitivit soprattutto grazie alla

    riduzione dei costi, soprattutto quelli salariali. Nel 47 MacArthur sollev il problema del trattodi pace: nel 50 il compito fu affidato a J.F. Dulles. I lavori ebbero inizio a S. Francisco il 4

    settembre 51. LURSS portava gli interessi della Cina, ma questi non furono accolti. Infatti

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    quando questa entr in vigore il 28 aprile 52, mancava la firma sovietica. L8 settembre 51,invece, gli USA erano riusciti ad ottenere uno strumento giuridico che consentisse loro di

    mantenere truppe e basi nel territorio giapponese.

    3. La militarizzazione della guerra fredda in EuropaLa risoluzione NSC-68

    Al momento della firma del patto Atlantico (4-4-49), tale documento era considerato dagli

    americani come una concessione fatta agli europei. La fine del monopolio atomico e la nascita

    della nuova nazione cinese fecero per rivedere le loro posizioni. Bisognava analizzare i limiti

    della politica del contenimento. Furono queste le basi che portarono il 20 aprile allelaborazionenumero 68 della National Security Council che avrebbe portato alla militarizzazione

    dellEuropa, fu premessa del riarmo tedesco e della nascita della NATO.Un ripensamento approfondito della dottrina Kennan fu avviata dal suo successore Paul Nitze:

    bisognava rispondere sia sul piano militare (la costruzione della bomba H) e su quello politico,

    ovvero la presentazione dei documenti che furono alla base della risoluzione. Qui infatti sifaceva una analisi pi aggiornata degli obiettivi della politica estera sovietica. Si evinse che,

    mossa da fede fanatica, aveva come obiettivo la totale sottomissione dei popoli posti sotto il loro

    controllo. Tutto ci portava a conclusioni estreme ed a nuovi impegni in politica estera. Bisogna

    ricostruire lesercito che si era appena smantellato.

    Lintegrazione della Germania federale nel sistema occidentaleLa risoluzione NSC68 rimetteva in moto il processo avviato sui due binari in Europa nel 47:

    leuropeismo e la trasformazione del Patto Atlantico con il riarmo della Germania.Due aspetti che sono due facce della stessa medaglia: la costruzione di un sistema istituzionale

    europeo era funzionale allintegrazione sempre pi stretta di quei paesi che temevano laminaccia sovietica e prima fra questi la diretta interessata Germania federale.

    Liniziativa motrice si svilupp in vista della costituzione della Comunit Europea del Carbonee dellAcciaio.Dopo il rifiuto da parte alleata dellassegnazione della regione della Saar alla Francia, ilministro degli esteri Schuman lanci il 9 maggio 50 la proposta di istituire unalta autoritcarbo-siderurgica che conciliasse le esigenze franco-tedesche: la special relationship anglo-

    americana aveva fatto temere lisolamento francese in vista di una relazione similare fraamericani e tedeschi. Il piano sostituiva la subordinazione con la sovrannazionalizzazione. La

    risposta di Adenauer fu positiva. I lavori furono lunghi e complessi anche per via del contrasto

    posto dallindustria privata. Il 18 aprile 51 fu approvato il testo che istituiva la CECA e questa

    entrava in funzione il 25 luglio 52.Era un primo passo persuperare le rivalit storiche dellEuropa. Questorgano aveva il compitodi creare un mercato comune per lindustria carbo-siderurgica al fine di evitare gli eccessi dicartellizzazione.

    Dal Patto atlantico alla NATO. Il riarmo della Germania

    Gli americani, dopo lNSC68 cominciarono a ripensare al proprio ruolo in Europa. I loropartners, infatti, chiedevano un impegno maggiore e gli avvenimenti in Corea avevano mostrato

    il viso della guerra per procura: un concetto che poteva essere esteso anche allocc idente,soprattutto in territorio tedesco.

    Tutto questo per poneva il problema della partecipazione della Germania alla difesa del

    proprio territorio. La questione venne discussa alla vigilia della riunione del Consiglio atlanticoprevista per la met di settembre 50: gli USA accoglievano le richieste ma a condizione che

    avessero potuto aumentare in modo consistente la loro presenza e partecipare alla formazione di

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    una forza atlantica integrata, assumendone il comando e che gli europei accettassero il riarmo di

    10 divisioni tedesche. Un progetto che colpiva direttamente nazioni come la Francia, la Polonia

    e lUnione Sovietica.Proprio per questo i francesi, grazie a Monnet, formularono una controproposta: la creazione di

    un esercito europeo riallacciato alle istituzioni politiche dellEuropa unita. Si proponeva la

    creazione di un ministero europeo per la Difesa e di un esercito di sei divisioni nelle quali unitdi ogni paese sarebbe stata integrata. Una proposta che incontr sfavori interni: la sinistra

    contraria allidea del riarmo tedesco, i gollisti contrari al metodo soprannazionale e per lo stessomotivo gli inglesi che videro cadere il progetto di leader continentale. Restava comunque

    lunica formula in cui la Francia avrebbe potuto accettare il riarmo tedesco. Le discussionicontinuarono fino alla met di dicembre quando a Bruxelles si decise di trattare i 3 temi

    (lorganizzazione delle forze atlantiche, il riarmo della Germania e quella dellesercito europeo)separatamente. La costituzione dellesercito Atlantico integrato, venne posto sotto il comandodel generale Eisenhower. La NATO crebbe come sviluppo tecnico-militare del Patto atlantico.

    La questione della partecipazione tedesca venne risolta nella formula dei combat teams.

    Ascesa e caduta della Comunit europea di difesaIl negoziato sul piano Pleven ebbe inizio il 15 febbraio 1951 a Parigi, dur oltre un anno e gli

    sviluppi del quadro globale pesarono sui lavori.

    La reazione dei sovietici dinnanzi ad uneventuale riarmo della Germania, fece affiorare ilpensiero in una Germania unificata e neutrale.

    Sul tavolo dei negoziati, intanto, di delineava una Comunit composta secondo istituzioni

    analoghe alla CECA ma nel quale lesecutivo sarebbe stato pi diluito dalle pretesesoprannazionali. Durante il Consiglio atlantico del 51 ad Ottawa la formula della CED venne

    approvata. Sempre qui la struttura della NATO si vedeva consolidare, con la creazione dello

    Standing Group, una sorta di comitato demergenza e direzione militare. Nel febbraio 52 vennestabilito che la sede dellHQ NATO sarebbe stato a Parigi. Fu durante questa fase che il governo

    italiano propose anche la creazione di una comunit politica, che prevedeva lipotesi diunassemblea eletta a suffragio universale.Tutti gli scogli furono superati a Lisbona nel 52: accolte le richieste di Grecia e Turchia di far

    parte dellalleanza e furono poste le basi politiche del compromesso che volevano la Germanianella NATO solamente dopo la firma degli accordi contrattuali relativi allo status quo

    internazionale.

    Lo scottante tema della Saar, fu oggetto di un nuovo compromesso con gli accordi contrattuali

    tra la Germania e le potenze occupanti il 26 maggio a Bonn, mentre il giorno dopo si firmava il

    trattato costitutivo della CED: un organo speculare alla CECA nellambito della difesa, ma conun Consiglio dei ministri che aveva il compito di orientare lattivit del Commissariato. La

    Germania non avrebbe potuto disporre di proprie forze se non quelle integrate. Si apriva ora,per, il nodale processo di ratifica. LUnione Sovietica, inoltre, inform che per quantoriguardava lunificazione della G, era disposta a ritirare loccupazione e garantire il riarmominimo per la difesa: un atteggiamento che faceva capire come il vero intento fosse quello di

    scardinare la coalizione europea. La firma degli accordi di Bonn e Parigi, non furono il punto

    darrivo, bens linizio della decadenza. Sul fronte interno francese si riaffacciavano i problemidel riarmo tedesco. Eventi esterni influirono: Eisenhower alla presidenza, la morte di Stalin il 5

    marzo 53 che lasciava leredit ad un direttorio interessato alla corsa del potere interno pi cheagli affari esteri. Alla nuova amministrazione americana i francesi chiesero degli aiuti: appoggio

    nella questione della Saar, aiuti in Indocina e riconoscimento formale della Francia come grande

    potenza. Questi si mostrarono disposti ad aiutarli solo nella questione indocinese. Ci si chiedeva

    se valeva ancora la pena proseguire un progetto quando il pericolo sovietico sbiadiva. La crisi digoverno francese port al potere Pierre Mendes France che gett tutte le sue energie sul dialogo

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    In entrambe le situazioni Dulles non mosse un dito per via dellevidente stabilit di rapportiraggiunta in Europa. Altro caposaldo di Dulles era lincremento degli armamenti atomici: gliamericani avevano dei vantaggi cronologici rispetto ai sovietici (bigger bang for a buck) e

    sicuramente lincremento in questo tipo di armamenti era sicuramente pi economico di unovolto alle forze convenzionali. Spinse gli alleati europei a farsi carico dellonere della propria

    difesa: non ci sarebbero stati pi aiuti se non sul piano militare.Per tutto il 53 elabor la strategia de New look: prevedeva la creazione di un sistemadifensivo anticomunista capace di dispiegare il massimo dellefficacia a costi tollerabili: il tuttosi basava sulla capacit di dare una risposta immediata e massiccia ad un attacco sovietico, una

    massive retaliation.

    Significava molto ma in pratica contava poco: a lungo termine lazione globale sovieticaavrebbe assunto forme di penetrazione serpeggiante senza offrire occasioni di risposta

    statunitense. Il New look si dirigeva contro ipotesi irrealistiche, ma risolveva i problemi nella

    NATO e ad allinterno: tendeva a mostrare la credibilit dellappoggio americano ed era unapolitica meno onerosa. Un altro punto debole del New look era visibile: la rappresaglia

    massiccia sarebbe stata credibile solamente se in grado di mettere in ginocchio lavversario sin

    dal first strike. Dal momento per che una rappresaglia massiccia avrebbe causato una rispostamassiccia, si istituiva un equilibrio che annullava le premesse logiche della strategia americana.

    Limpianto logico della nuova diplomazia di Dulles era dunque velleitario, un bluff. Una politica pi pacifica fu invece quella di Eisenhower che propose luso pacifico dellenergiaatomica: l8 dicembre 1953 aveva presentato allAssemblea generale delle Nazioni Unite il suo

    progetto per la ripresa dei negoziati in vista di unautorit atomica.Allinsuccesso di attuare i programmi pi ambiziosi, Dulles, coltiv unazione politica pirealistica: si rivolse al Mediterraneo, al MO e allAsia sud-orientale dove motivi di incertezza esquilibrio offrivano loccasione per completare laccerchiamento dellURSS mediante accordi

    bilaterali senza impegni con la NATO. Proprio l si finanziarono costruzioni di basi che

    contraddicevano di fatto la dottrina della rappresaglia massiccia.

    La localizzazione periferica delle basi americane

    La Spagna ostracizzata, su proposta americana, nel 46 dallAssemblea delle Nazioni Unite per ilsuo regime dittatoriale, il 26 settembre 53 ottenne la firma per aiuti economici e militari

    americani in cambio dellaffitto di terreni per la costruzione di basi.Dopo la rottura della Jugoslavia con Mosca e le richieste di adesione NATO da parte di Grecia e

    Turchia, gli americani capirono la portata del cambiamento: si poteva costituire uno scudo

    balcanico. Lentrata della Jugoslavia nel sistema alleato avrebbe per innescato il problema diTrieste: dopo varie vicissitudini la questione si risolse con discussioni bilaterali con Londra. Le

    rispettive zone venivano consegnate alle due amministrazioni (lItalia otteneva Trieste ma

    vedeva il territorio a vantaggio degli jugoslavi). Cos il 28 febbraio 53 i tre paesi firmarono untrattato di amicizia e collaborazione che poi si sarebbe svuotato per la ventata riformistica di

    Chruschev e ladesione di Tito al movimento non allineato.

    La difesa del Medio Oriente

    Il MO anticamente terra egemonizzata dai britannici, si vedeva ora contesa fra questi e gli

    americani che avendo installato interessi economici, erano propensi ad intrattenere buoni

    rapporti. Proprio qui sincrinava la special relationship come poi dimostr la crisi di Suez. Dulles ritenne che il suo paese dovesse impegnarsi solo in maniera indiretta, dallesterno: nelfebbraio 55 si ottenne il Patto di Baghdad (che poi sarebbe diventato CENTO nel 59) a cui

    aderirono Turchia, Iraq, GB, Pakistan e Iran. Lassenza dellEgitto, che avrebbe totalmente

    chiuso laccesso ai sovietici nel Mediterraneo, era dovuto alla politica di non allineamentoadottata da Nasser.

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    Intanto, altre alleanze si andavano delineando: lANZUS nel Pacifico e la SEATO in Asia.Questultima, che di paesi asiatici aveva solo il Pakistan, la Thailandia e le Filippine, eraesplicitamente stata progettata per eventuali attacchi sovietici, in territori che si estendevano

    anche alla Malesia ed allIndocina ( infatti una risposta alla sconfitta nella Conferenza diGinevra), per rassicurare lIndia da un attacco Pakistano.

    Pi che roll-back, questa politica sembra unallargamento del contenimento. Dulles per erarealista e cap che la guerra fredda si spostava allesterno e che la ricerca di dialogo con isovietici doveva continuare. Tutte queste ambivalenze erano inoltre spinte dalle interferenze

    interne del maccartismo: solamente il carisma del presidente Eisenhower pot mettere fuorigioco il senatore, che avrebbe messo i bastoni fra le ruote nel momento in cui il dialogo avrebbe

    dovuto realizzarsi.

    5. La lotta per la successione a Stalin e la destalinizzazioneLa direzione collegiale

    Alla morte di Stalin, quelli abituati ad obbedire od a complottare si ritrovarono a dover guidare ilpaese: il 16 aprile 53 la Pravda, annunciava listituzione della direzione collegiale con Malenkovcome premier, Berija come ministro degli interni, Molotov al dicastero degli esteri e Chruschev a

    capo del partito. I primi due erano favorevoli ad uno spostamento di produzione verso lindu strialeggera e lagricoltura. Per fare ci necessitavano di un clima sereno allesterno. Idea fortementecontrastata dagli stalinisti come Molotov. Nella via di mezzo cerano i sostenitori, fra i quali gliambienti militari, di Chruschev che propendeva solamente per una morbidezza esterna.

    I contrasti politici ebbero una vittima in Berija, che fu arrestato ed ucciso dopo che, adottando

    misure che smussassero i malcontenti nellEuropa dellest, si innescarono ondate di scioperi apartire dal 17 giugno a Berlino per poi dilagare in tutta la Germania.

    Il trattato di pace per lAustria e la Conferenza di Ginevra del 1955

    Con il nuovo clima instaurato dalla presenza di Bulganin e Chruschev al vertice sovietico si pot

    siglare il 15 maggio 55 il trattato di Stato austriaco: lanchluss era gi stata annullata nel 43, il chediede la possibilit di agli austriaci di crearsi unamministrazione forte ed indipendente. Lunicaanalogia con la Germania era loccupazione quadripartita. Le discussioni ebbero successo poich isovietici rinunciarono a condizionare il trattato austriaco con la soluzione di quello tedesco. Daltra

    parte ottennero la neutralizzazione dellAustria e la dipartita degli eserciti occidentali, pensando ditagliare un collegamento fondamentale dellalleanza.Si instaur un clima di buona volont che non fu scalpito dallammissione della Germania nella

    NATO, dallUEO e dal corrispettivo Patto di Varsavia: erano istituzioni che dovevano essere

    solamente formalizzate. In questo clima la diplomazia occidentale rilanciava la proposta di unvertice con i capi di Stato delle quattro potenze. Ginevra venne scelta come luogo dellincontro chesi svolse dal 18 al 23 luglio. Lodg era fissato in 4 punti: lunificazione della Germania, la sicurezzaeuropea, il disarmo e lo sviluppo delle relazioni Est-Ovest. La discussione che vide Bulganin,

    Molotov, Chruschev per i sovietici, Esienhower e Dulles per gli americani, Eden e McMillan per gli

    inglesi e Faure e Pinay per i francesi, fu molto amichevole ed abbastanza franca. I 4 si lasciarono in

    completo dissenso su tutti i punti. Non vanno dimenticati, per, la proposta inglese di riunificare la

    Germania dopo libere elezioni (con garanzie reciproche), quello sovietico per la costruzione di una

    zona demilitarizzata e neutralizzata al centro del continente, oppure la proposta delle ispezioni aeree

    Open Skies proposta da Eisenhower e la proposta francese per la creazione di un fondo disviluppo legata al progetto di rendere pubblici i livelli delle rispettive forze armate.

    Senza ottenere risultati importanti si pu per evincere il ritorno della prassi degli incontri alvertice. Allindomani di Ginevra, Adenauer si rec a Mosca: gli fu chiesto di avviare negoziati con

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    la repubblica democratica, svuotando la dottrina Hallstein, e lui premette per la liberazione dei

    prigionieri tedeschi. Unico risultato fu laprirsi delle relazioni diplomatiche per la loro liberazione.

    Il XX Congresso del PCUS e il rapporto Chruscev

    Chruscev, consolidandosi, trov appoggi nel mondo militare ed nei settori dellindustria di Stato

    che non potevano vedere attuate le riforme di Malenkov. La prima preoccupazione era quindi quelladi non farsi soverchiare dai militari: diede slancio al campo bellico con le ricerche nel campo

    convenzionale, missilistico e nucleare. Grazie alla fase di relativa distensione internazionale, pot

    attuare riforme in ambito agricolo: questa era, infatti, la base della ricrescita economica. LURSSavrebbe giocato meglio le sue carte in presenza di un sereno clima internazionale e rafforzato la

    coesione economica del blocco dei paesi fedeli.

    Il momento culminante dellascesa di Chruscev fu il 20esimo Congresso del PCUS svoltosi dal 14al 25 febbraio 56 a Mosca: pronunci due discorsi (uno pubblico e uno privato). Al centro

    dellanalisi internazionali, tre erano le questioni fondamentali per lo sviluppo delle relazioni: lacoesistenza, la possibilit di evitare la guerra e le differenti vie di transizione al socialismo. Nel

    discorso pubblico si limit a rilevare la necessit di un rafforzamento della legalit socialista, quella

    di una direzione collegiale e la lotta contro il culto della personalit. Argomento ripreso il 25febbraio nel discorso segreto in cui critic fortemente la figura di Stalin: condann le sue

    repressioni di massa che eliminarono anche onesti comunisti; le confessioni estorte mediante la

    tortura, labbandono della direzione collegiale a scapito del culto della personalit e alcuni erroricommessi durante la guerra per via del potere decisionale racchiuso solo nelle sue mani. Tale

    discorso per, stampato in aprile sul NY Times, gener stupore soprattutto nel blocco sovietico.

    Le crisi del 1956 in Polonia e Ungheria

    Il 28 giugno 1956 operai di una fabbrica di locomotive a Poznan, Polonia, esasperati dal mancato

    accoglimento delle loro richieste, scesero per strada dando luogo ad una manifestazione che in

    poche ore si trasform in una vera e propria sollevazione. Solo il giorno dopo la polizia riusc a

    reprimere lazione al prezzo di una decina di morti. Il dibattito si inaspr e Gomulka si feceportavoce dellopposizione. Leale alla causa comunista, vide nella morte di Bierut, subito dopo il20 congresso, la sua salita al potere. Il 19 ottobre Chruscev ritenne indispensabile recarsi a

    Varsavia ed incontrare il leader allaeroporto. Questo riusc ad ottenere lestromissione del ministrodella Difesa di origine sovietica in cambio della garanzia che il movimento non assumesse carattere

    antisovietico. Persuadere i sovietici della sua bont non fu facile: questi solamente il 23 ottobre

    ordinarono il ritiro delle truppe sovietiche dalla Polonia. Si riusc in questo a caso a trovare una

    soluzione pacifica grazie alla propensione di Gomulka di non creare una crisi internazionale.

    Diversa la situazione in Ungheria dove il partito comunista aveva sempre faticato ad inserirsi nella

    struttura sociale. La passata polemica fra Nagy e Rakosi aveva lasciato un solco profondo. Gran

    parte degli intellettuali avevano dato vita al Circolo Petofi che rimase molto colpita dallacampagna di critiche di Chruscev verso Stalin: col tempo lorganizzazione tendeva a trasformarsi inun punto di convergenza del dissenso. Si affront anche il tema delle purghe attuate da Rakosi e non

    si pot farli tacere poich gli eventi di Poznan erano gi giunti in Ungheria. LURSS decise che eraarrivato il momento di destituire Rakosi dal comando di un partito ormai diviso fra gli stalinisti, i

    moderati rinnovatori di Kadar e il gruppo simpatizzante di Nagy. Il risultato della divisione era la

    paralisi politica. Durante il mese di ottobre la tensione sal quando i familiari delle vittime delle

    purghe chiesero la piena riabilitazione e funerali solenni. Il 6 ottobre il rito si trasform in una

    grande manifestazione di massa seguite poi da quelle studentesche: al Politecnico di Budapest

    venne formulato un programma in 10 punti che chiedeva la formazione di un nuovo Comitato

    centrale del partito e lappello a Nagy perch dirigesse il nuovo governo. La risoluzione chiedeva il

    ritiro delle truppe sovietiche. Una volta invocato, Nagy, in un discorso pacato fece appelloallordine costituzionale e rinviava i negoziati da tenere nel partito. La stessa sera il primosegretario del partito Gero, in un discorso radiofonico, condann come colpevoli dei disordini i

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    nemici del socialismo. Quando la radio fu circondata partirono i primi colpi di fuoco. Frattanto il

    Comitato centrale aveva deciso di nominare premier Nagy. Nel momento in cui Chruscev accettava

    la nomina di Nagy due divisioni dellArmata rossa avanzarono mentre la radio annunciava di essereattaccata da elementi fascisti. Il 25 ripresero le sollevazioni con lobiettivo di far ritirare i sovietici edimettere Gero, al quale si attribuiva la tentata repressione. Ancora una volta le manifestazioni

    sfociarono nel sangue. La sostituzione avvenne con Kadar il giorno stesso e sotto questa spinta il 28Nagy annunci lestromissione di tutti coloro che erano legati a Rakosi e laccordo per il ritiro deisovietici. Il 30 annunci la formazione di un governo su base pluralistica: il governo prometteva

    libere elezioni ma aumentavano anche le pressioni per uscire dal Patto. Nagy si illuse di ricevere

    lapprovazione sovietica e la crisi divent di portata internazionale. Qui per era isolato poich ilresto del mondo era concentrato sui fatti di Suez. Allalba del 4 novembre lancia un messaggiodrammatico alle radio occidentali e si rifugi presso lambasciata Jugoslava. La resistenza continumentre Kadar formava il nuovo governo. Il 22 novembre Nagy fu imprigionato e dopo molte

    esitazioni, il 15 giugno 1958, condannato a morte.

    Il blocco occidentale si lasci sfuggire di mano questa occasione non perch troppo concentrata a

    Suez, bens perch si riteneva, ormai, lassetto europeo come invariato. Si era entrati nellera dell e

    coesistenza competitiva. Daltra parte il 56 chiar anche i limiti del socialismo reale non conducibilialle deviazioni personalistiche. Ci fece s che i partiti comunisti occidentali, che stavano ottenendo

    sempre pi consensi, cominciarono a distaccarsi dai dettami sovietici.

    CAP X: LA COESISTENZA COMPETITIVA E LA DECOLONIZZAZIONE

    1. I due campi nei primi anni della stabilizzazioneIl rilancio europeo

    Il rilancio delliniziativa dintegrazione europea riaccese il motore nella sessione speciale dellaConferenza dei ministri Esteri della CECA il 1 giugno 1955 a Messina: si discusse sulla successione

    di Monnet nellAlta Autorit e sul memorandum Beyen, che propugnava per unintegrazionegenerale. Questa volta il rilancio fu per iniziativa europea ed ebbe le aspettative americane.

    Nonostante levidente spinta per rilanciare il progetto ogni governo affidava a formule diverse ladifesa dei propri interessi. Laccordo venne raggiunto con una dichiarazione di principi: lanecessit di creare un Europa unita con la fusione graduale delle economie nazionali e la creazione

    di un mercato comune. Vi era comunque il progetto pi concreto di dar vita ad una comunit per un

    uso pacifico dellenergia atomica.

    I negoziati peri il trattato della Comunit economica europea

    La presidenza della commissione a cui vennero affidato gli obiettivi di Messina furono affidati aSpaak. I lavori iniziarono il 9 luglio e il rapporto fu esaminato dal Consiglio dei ministri degli Esteri

    il 29 maggio 1956 a Venezia. Da allora ebbe il negoziato per la stesura dellEuratom e della CEEche furono firmati a Roma il 25 marzo 1957.

    I tempi dellapprovazione furono caratterizzati anche dagli svenimenti esterni come la crisiungherese e quella del Suez. La facilit con cui procedette il progetto per la collaborazione nucleare

    train anche i lavori per il mercato comune: nel novembre 55 si decise che bisognava eliminare le

    barriere interne, definire i regimi doganale verso paesi terzi e larmonizzazione delle diverseistituzioni economiche. La conferenza di Venezia si svolse senza troppi intoppi poich la Francia

    era troppo impegnata del nord-Africa. Gli inglesi, invece, ravvisavano il pericolo della distruzione

    dellOECE: cos, con una mossa di retroguardia, istituirono la European Free Trade Association a

    cui fecero parte tutti i paesi fuori dalla comunit europea.

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    I trattati dellEuratom e della Comunit economica europea

    La prima delle due comunit appariva il campo di collaborazione pi agevole e quello che sollevava

    i maggiori consensi anche dagli USA: il governo americano seguiva con preoccupazione levolveredei progetti sovietici in ambito nucleare e si temeva che potessero condizionare gli europei una

    volta finita la loro fase di espansione economica. Laltra parte si vedeva nellEuratom uno

    strumento per tenere ben stretta la Germania alla comunit, evitando che sviluppasse una politicanucleare autonoma.

    Pi complesso invece era il processo dellattuazione della CEE: si affidava al nuovo organismo ilcompito di promuovere il graduale avvicinamento degli Stati: lunione doganale aveva il caratteredi precondizione rispetto alla nascita della vera Comunit. Le due comunit entrarono in vita a

    partire dal 1 gennaio 58: Hallsetin alla CEE e Armand allEuratom.Due problemi per si affacciavano: leffettiva capacit di attuare il mercato comune come premessadi una comunit economica (un avvicinamento di situazioni non omogenee) e la capacit della

    Comunit di darsi forza politica propria: lesigenza di evoluzione da istituzione meramenteeconomica in Comunit politica capace di sciogliere i nodi dei rapporti dei singoli Stati.

    Di questo problema ne fu consapevole De Gaulle che, rientrando al potere nel 58 e contro le

    aspettative di tutti, promosse lintegrazione economica europea, considerata come indispensabilealla modernizzazione delleconomia francese. Riteneva tuttavia impossibile che il proseguimento ditali obiettivi fosse affidato ad organi privi di collegamento reale con la politica dei singoli paesi.

    Uno degli obiettivi venne, per, raggiunto in anticipo quando il 1 luglio 1968 venne stabilita la

    tariffa esterna comune. Parallelamente De Gaulle aveva continuato la sua azione politica, affidando

    la missione a Fouchet: la collaborazione politica si doveva svolgere fra i governi. Cerc tutta la

    primavera 62 a persuadere le altre 5 controparti, vedendo poi il suo progetto fallire dopo

    lopposizione olandese.

    Il sistema sovietico dopo la crisi ungherese

    La destalinizzazione, il rapporto segreto del XX congresso del PCUS, e la rivolta in Ungheria

    provarono reazioni tali da suscitare problemi di fondo. I polacchi, gli ungheresi e gli jugoslavi

    avevano formato una sorta di coalizione revisionistica a tre. Daltra parte il leader sovietico dovevatenere conto delle esigenze dei governanti comunisti pi esposti al dissenso sotterraneo come

    Ulbricht. Lesigenza di equilibrio si faceva sentire sempre di pi quanto pi la Cina mostrava uncrescente dissenso per la politica della destalinizzazione. Mao infatti prendeva come bersaglio Tito

    per non attaccare direttamente Chruscev, e questi, a sua volta, prendeva di mira Enver Hoxha.

    Nel giugno 57 lo scontro che divideva le gerarchie del PCUS giunsero al momento critico: messo in

    minoranza da Molotov, Malenkov e Kaganovic in seno al Presidium, Chruscev riusc a riportare il

    dibattito in seno al Comitato centrale (riusc a convocare tutti i capi di governo del blocco), dove

    lappoggio dei militari fu risolutivo. I tre vennero bollati di dogmatismo e settarismo. Chruscev ne

    usciva rafforzato, basandosi pi sul consenso di una direzione collegiale oligarchica che suldominio personale.

    Si ottennero in questo periodo i primi successi spaziali sovietici con il lancio del satellite Sputnik il

    4 ottobre 1957. Al 40 anniversario della rivoluzione dOttobre, durante la conferenza aperta, siscontrarono la spinta revisionistica e quella intransigente. I revisionisti misurarono le loro tesi

    dinanzi ad un auditorio ostile nel quale Chruscev non poteva esporsi troppo lasciando a Mao il

    compito di sviluppare le tesi intransigenti. Daltronde proprio in quei giorni (15 novembre) i dueleader firmavano un accordo che rafforzava la collaborazione militare facilitando lavvio dellericerche nucleari. Il leader cinese costrinse i revisionisti sulla difensiva riaffermando il primato

    dellUnione Sovietica. Il documento finale ricopriva di fittizia unit l affermazioni spessocontraddittorie. Cos venne spiegato che la diversit dei modi per costruire una societ socialista era

    condizionata da leggi generali; la guerra non inevitabile ma con la postilla che finch ci fossestato limperialismo esisteva la guerra. Il documento era un faticoso compromesso.

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    Chruscev doveva, quindi, mantenere un ruolo di mediazione fra le esigenze revisioniste e la

    necessit di slogan fortemente mobilitanti.

    In Cina, Mao, aveva annunciato lo slogan dei Cento Fiori alludendo alle diverse vie socialismo.

    Tale slogan fu interrotto a met 57 dopo la crisi ungherese. LURSS di Chruscev, daltra parte,superata la fase della destalinizzazione, riusc a mediare da un punto di forza, ottenne successo dalle

    riforme interne. Tale successo fu dovuto anche ad una costante crescita economica che ebbe lapicenel 59. Oltre che in termini quantitativi, il regime cerc di migliorare anche le forme di

    organizzazione secondo metodi che avrebbero dovuto razionalizzare la distribuzione delle risorse e

    la scelta degli obiettivi. A partire dal 59, per, se il PIL continuava quantitativamente a crescere,

    qualitativamente esso cominciava a mostrare lincapacit di ammodernamento e la carenza di alcunisettori strategici come la produzione di beni alimentari.

    Al XXII Congresso tenutosi nel 61 a Mosca, Chruscev rilanci la politica riformistica e le sue

    critiche demolitrici dello stalinismo. Ci che aveva detto nel 56, stavolta lo disse in pubblico.

    Il Mediterraneo orientale e la crisi di Suez del 1956

    Negli anni 50 le tensioni della GF vennero gradualmente sostituite da proposte di neutralizzazione o

    demilitarizzazione dellEuropa centrale.Fu il Mediterraneo il teatro di confronto che acquist maggiore evidenza: lo sforzo per costruire un

    sistema di contenimento non incontr altri ostacoli che quelli derivanti dalla crisi dellimperofrancese e dalla presenza britannica in Egitto. Qui, infatti, rovesciata la monarchia nel 52, si

    instaur il governo del colonnello Nasser che avvi una politica di eliminazione dei residui

    colonialisti britannici riaprendo i negoziati per lapartenza delle truppe inglesi: laccordo, raggiuntoil 19 ottobre 54, prevedeva il ritiro delle truppe dal canale di Suez entro due anni.

    Gli americani, daltra parte volevano mantenere una politica imparziale in MO: non potevanolasciare Israele isolato ma dovevano anche rafforzare i legami col mondo arabo, soprattutto con

    quello saudita ed, erroneamente, trascurando quello egiziano.

    La scelta neutralistica di Nasser non eliminava il conflitto con Israele: si rivolse agli americani per

    la fornitura darmi, ma questi rifiutarono consigliando di cercare proposte alternative. Nel settembre55 veniva annunciato un accordo siglato con la Cecoslovacchia per gli armamenti in cambio di

    cotone. Allinterno del Mediterraneo sotto stretto controllo occidentale, tale accordo poneva le basiper un rovesciamento della situazione.

    Dulles cerc di controbilanciare la situazione proponendo a Nasser i finanziamenti necessari per

    completare il progetto della diga di Assuan che gli avrebbe impedito di alimentare proposte

    bellicose ad Israele. Daltra parte gli ostacoli che si presentavano erano sia il clima fortemente anti -occidentale che i nasseriani avevano diffuso nella regione e sia che il credito era condizionato

    allimpegno di non accettare aiuti sovietici. Il negoziato si trascin fino al 56 quando il ministroEsteri sovietico, Sepilov, si rec in Egitto per la partenza delle truppe inglesi. Fallita la speranza di

    concretizzazione dellaiuto sovietico torn a rivolgersi a Dulles che per aveva le mani legate inquanto lanno finanziario si era appena concluso. Il 26 luglio diede pubblicamente lannuncio dellanazionalizzazione della Compagnia del canale di Suez: gli azionisti sarebbero stati indennizzati e i

    proventi sarebbero serviti alla creazione della diga.

    Nasser era per gli inglesi un elemento scomodo per i loro interessi nella regione, mentre per i

    francesi era un avversario militare in quanto principale sovvenzionatore della rivolta in Algeria.

    Paradossalmente si poteva fare scudo solamente con lazione frenante deg li USA verso i suoialleati. Questi promossero la creazione dellagenzia autonoma Suez Canal User Association, dellaquale avrebbe fatto parte anche lEgitto. La proposta venne respinta il 2 settembre da Nasser. Era unmezzo che presupponeva laccettazionede facto laccettazione egiziana dellinternazionalizzazionedel canale e la rinuncia anglo-francese a perseguire i loro obiettivi.

    In realt un progetto di ritorsione militare era gi stato programmato sin dallinizio della crisi: il 27luglio Eden aveva ordinato allo Stato Maggiore di preparare piani dintervento ed aveva, inoltre,

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    La crisi anglo-iraniana: 1951-54

    Due episodi furono lespressione dellenorme tensione che correva nella regione Medio-orientale:luccisione del re Abdullah il 20 aprile 1951 che avrebbe privato la Giordania di un sovrano

    prestigioso e la controversia fra il governo di Londra e quello nazionalista di Mossadegh costituito

    il 28 aprile 1951. Questo, infatti, due giorni dopo il suo insediamento, propugnava per la

    nazionalizzazione della Anglo-Iranian Oil Company: fu la prima sfida di un paese produttore controil predominio delle compagnie concessionarie e fu loccasione di uno scontro politico nel qualetentarono dinserirsi i comunisti iraniani ed ebbero peso gli americani.Verso la fine del 52 la controversia tocc il punto pi alto quando si decise di interrompere le

    relazioni diplomatiche con la GB: ci gener la collisione aperta di Mossadegh con lo sci Reza

    Pahlevi. Nel 53 Mossadegh tent di consolidare il potere che gli stava sfuggendo di mano mediante

    un plebiscito totalitario che incontr lopposizione dello sci. Questo propugnava per un governomilitare che si instaur nel 19 agosto 53 grazie allaiuto americano.Mossadegh era finito ma il problema delle materie prime tornava ad affacciarsi sulla scacchiera

    internazionale. N era stato cancellato il fatto che la riconquista iraniana era stata operaamericana e non britannica. Dopo un anno di negoziati si giunse nel 54 allaccordo con un nuovo

    consorzio di compagnie: Anglo-Iranian, Royal Dutsch Shell, Compaigne Franaise des Petroles. laNational Iranian Oil Company avrebbe guadagnato il 50% dei profitti, divenendo un modello per gli

    altri paesi produttori che intravedevano una possibilit di controllo completo sulla produzione.

    Lo sgretolamento dellimpero francese del Nord-AfricaIl nazionalismo arabo, alla fine della WWII, era una realt che non poteva essere pi ignorata ed

    ebbe il sopravvento, per la prima volta, in Egitto nel 52: il comitato dei liberi ufficiali impose a re

    Faruq labdicazione e si instaur la guida di Neguib, poi ereditata da Nasser. Questi avviarono unapolitica interna riformatrice che li fece diventare paladini della riscossa araba contro lOccidente.Lumiliante sconfitta contro Israele, li spinse ad adottare una politica eversiva verso i residui della

    presenza britannica e i paesi dellAfrica settentrionale, prendendo esempio, iniziarono lo slanciocontro la presenza francese.

    Nella fase finale della guerra De Gaulle aveva cercato di risolvere i problemi dellimpero franceseconfermando la centralit dellimpero e dimostrando la scarsa familiarit di conservare il propriocontrollo cedendo aspetti formali. La creazione dellUnion Franaise, con la 4 Repubblica,ribadiva lunit del mondo francese e indicava la volont di ripristinare la supremazia del controllometropolitano. Alla prova dei fatti si rivel un insuccesso totale.

    Nel 44 il movimento indipendentista marocchino chiese la fine del protettorato come riconoscenza

    dellaiuto svolto nella guerra. Nel 45 lamministrazione represse una violenta rivolta in Algeria.Non escluso che questo rifiuto fosse alimentato da unerrata lettura dellUnione francese: lastipulazione dei trattati di associazione, infatti, presupponeva lesistenza di Stati indipendenti

    bench associati alla metropoli. Dallaltra parte delle barricate venne letta come la reiterazione di unvincolo permanente.Lindipendenza libica venne presa da esempio e lincitamento di Nasser fece scattare la scintilla.Fra il 50 e il 54 la politica francese venne catturata da una spirale di manifestazioni tunisino-

    marocchine alla quale non seppe rispondere se non con la forza: nel 53 il sultano Ben Youssef del

    Marocco fu costretto allabdicazione. Ma nemmeno con le riforme riuscirono a fermarelinsurrezione tunisina dello stesso anno. Quando Mendes-France si instaur al governo nel 54

    promise la proclamazione di uno Stato autonomo tunisino: il negoziato fu rallentato dalle pretese

    francesi di mantenere alcune restrizioni alla piena indipendenza. Bourgiba era disposto ad un

    compromesso, ma fu superato dagli eventi marocchini che nel 55 richiamarono il sultano al potere.

    Cos nel marzo del 1956 vennero chiuse 2 fronti per impegnarsi in Algeria.

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    Linsurrezione e lindipendenza dellAlgeria

    In Algeria latteggiamento dogmatico francese imped lascesa di una classe dirigente araba capacedi fare da mediatrice. Qui il governo di Parigi aveva deliberato per la creazione di un assemblea che

    rappresentasse per met e met coloni ed indigeni. Le deliberazioni, per, prevedevano la

    maggioranza dei 2/3: una soluzione che scontentava i coloni ed esasperava gli algerini.

    Il movimento di Ahmed Ben Bella, smantellata prima, rinacque nel 54 promuovendo la formazionedi una FLN