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A. Andronico, A. Labella, F. Patini (Eds.): DIDAMATICA 2010 – ISBN 978-88-901620-7-7 DIDATTICA E SOCIAL NETWORK Tra Riflessione e Azione Michele Baldassarre, Anna Lucia Averna 1 Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Dipartimento di Scienze Pedagogiche e Didattiche Piazza Umberto I 1, Bari (BA) [email protected] 1 Liceo Statale "Tito Livio" Piazza Vittorio Veneto 7, 74015 Martina Franca (TA) [email protected] Vivere la scuola nel web attraverso l’uso quotidiano degli strumenti della rete è un primo passo verso le nuove prospettive offerte da un panorama digitale estremamente ricco e variegato. Scoprire nuove metodologie didattiche nell’era di Internet e dei Social Network significa impadronirsi di una nuova visione dell’orizzonte educativo. L’intento di sviluppare nei giovani quelle competenze sociali irrinunciabili per un adeguato inserimento in una società sempre più tecnologica e competitiva si deve perseguire con gli stessi strumenti che questa società oggi propone e gestisce. La scuola non può ignorare i cambiamenti di competenze richiesti, altrimenti rischia di diventare sempre più irrilevante per la vita quotidiana di molti studenti. Il contributo vuole proporre l’uso più appropriato del wiki per ogni fascia di età attraverso degli esempi di realizzazioni concrete. 1. Introduzione Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” (M.Proust). È quanto mai vero nella nostra attuale situazione in campo educativo. Oggi siamo di fronte ad una sfida che ci costringe ad attivare processi di apprendimento mirati e specifiche competenze; una sfida che non ci porta a cercare diversi obiettivi disciplinari o trasversali, piuttosto ci spinge ad impadronirci di una nuova visione del panorama educativo. E come in mare aperto abbiamo bisogno di mezzi sempre più potenti per scrutare l’orizzonte, così è compito degli educatori indagare e conoscere tutte le nuove “armi” della tecnologia per poter individuare lo strumento più adatto per ogni occasione.

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A. Andronico, A. Labella, F. Patini (Eds.): DIDAMATICA 2010 – ISBN 978-88-901620-7-7

DIDATTICA E SOCIAL NETWORK Tra Riflessione e Azione

Michele Baldassarre, Anna Lucia Averna1 Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”,

Dipartimento di Scienze Pedagogiche e Didattiche Piazza Umberto I 1, Bari (BA)

[email protected] 1 Liceo Statale "Tito Livio"

Piazza Vittorio Veneto 7, 74015 Martina Franca (TA) [email protected]

Vivere la scuola nel web attraverso l’uso quotidiano degli strumenti della rete è un primo passo verso le nuove prospettive offerte da un panorama digitale estremamente ricco e variegato. Scoprire nuove metodologie didattiche nell’era di Internet e dei Social Network significa impadronirsi di una nuova visione dell’orizzonte educativo. L’intento di sviluppare nei giovani quelle competenze sociali irrinunciabili per un adeguato inserimento in una società sempre più tecnologica e competitiva si deve perseguire con gli stessi strumenti che questa società oggi propone e gestisce. La scuola non può ignorare i cambiamenti di competenze richiesti, altrimenti rischia di diventare sempre più irrilevante per la vita quotidiana di molti studenti. Il contributo vuole proporre l’uso più appropriato del wiki per ogni fascia di età attraverso degli esempi di realizzazioni concrete.

1. Introduzione “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma

nell’avere nuovi occhi” (M.Proust). È quanto mai vero nella nostra attuale situazione in campo educativo. Oggi siamo di fronte ad una sfida che ci costringe ad attivare processi di apprendimento mirati e specifiche competenze; una sfida che non ci porta a cercare diversi obiettivi disciplinari o trasversali, piuttosto ci spinge ad impadronirci di una nuova visione del panorama educativo. E come in mare aperto abbiamo bisogno di mezzi sempre più potenti per scrutare l’orizzonte, così è compito degli educatori indagare e conoscere tutte le nuove “armi” della tecnologia per poter individuare lo strumento più adatto per ogni occasione.

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DIDAMATICA 2010

Tutto ciò può non essere sufficiente se semplicemente ci limitiamo ad osservare indossando un potente paio di occhiali tecnologici: la nostra visione deve essere data da “nuovi occhi”.

Il docente deve effettuare nella pratica didattica quel salto qualitativo che si richiede agli studenti. Conoscere e saper usare software didattici, social network, potenti hardware, equivale ad indossare nuovi occhiali che certamente saranno tanto più utili e sofisticati quanto più ricercati saranno gli strumenti e più approfondite le nostre conoscenze in merito.

Avere nuovi occhi vuol dire altro, vuol dire lasciarsi coinvolgere dalle novità della rete, viverle in prima persona sulla nostra pelle, vuol dire arrivare quasi ad affogare nel mare delle novità fino a temere di non riuscire neanche più a respirare, per poi riemergere dapprima annaspando, poi pian piano galleggiando e, finalmente, nuotando con uno stile ben definito verso il lido della Knowledge Society.

L’odierna società della conoscenza si sviluppa con l’obiettivo delle competenze sociali respirando e vivendo in un tessuto tecnologico che trae nuova linfa dalle conoscenze digitali. Il concetto di “appartenenza ad un gruppo”, che nel suo senso antropologico ha sempre caratterizzato la vita umana, nel tempo è diventato una vera e propria necessità embrionale. L’età di percezione di tale bisogno è andata abbassandosi fino ad arrivare all’età scolare e si riflette nella voglia (quasi ansia) dei giovani, anche preadolescenti, di essere “gruppo in rete”.

Dal punto di vista formativo occorre trarre vantaggio da questa necessità di appartenenza per educare all’ascolto, alla cooperazione e all’integrazione, guidando ad una corretta scelta tra rischio e fiducia.

L’uso di un blog o di un wiki consente, mirando a specifici obiettivi disciplinari, di raggiungere in maniera trasversale un più ampio fine pedagogico. Perché la peculiarità di questi ambienti è proprio quella di attivare e potenziare queste competenze sociali, oggi fortemente richieste nella società.

In particolare le caratteristiche di versatilità, flessibilità, intuitività e facilità d’uso fanno del wiki il mezzo più idoneo per coprire ogni livello formativo, più di un blog in cui la struttura cronologica dei suoi contenuti ripropone lo schema di apprendimento sequenziale didatticamente soppiantato da quello sistemico, per mappe e collegamenti concettuali, più dinamico e tipico dei wiki organizzati per categorie.

Ciò che qui esponiamo è una presentazione di come sia possibile individuare l’uso più appropriato del wiki per ogni fascia di età attraverso degli esempi di realizzazioni concrete o idee di sviluppo. L’adeguamento dello strumento al livello scolare non concerne solo la scelta dei contenuti e degli obiettivi specifici, ma anche e soprattutto l’individuazione dei nodi concettuali che in esso devono essere sviluppati, visti quali sono, cioè veri e propri “salti epistemologici”, nonché l’autonomia di gestione dell’ambiente che deve essere incrementata in funzione dell’avanzare dello sviluppo cognitivo dei discenti.

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Didattica e social network - Tra riflessione e azione

2. Un wiki per ogni finalità Dall’osservazione delle richieste e delle dinamiche di sviluppo di numerosi

corsi di formazione per insegnanti e progetti PON si rileva la necessità dei docenti di comprendere appieno le potenzialità degli strumenti offerti dalla rete. Due le esigenze riscontrate: da un lato la volontà di impadronirsi della tecnologia, dall’altro il bisogno di trovare spunti applicativi. Questo secondo punto d’interesse crea le maggiori difficoltà d’implementazione degli ambienti sociali in rete.

Come usare questi strumenti in classe? È la domanda che riassume un blocco di questioni inerenti le finalità, le

modalità applicative, la tempistica, i contenuti, in una parola, la progettualità delle attività che possono essere condotte con i wiki.

Eppure, anche se stiamo parlando dell’attività caratterizzante di un insegnante, è proprio questa la parte più complessa da affrontare.

Le attività di formazione e aggiornamento per le capacità d’uso di wiki, blog e social network, in generale, scorrono agevolmente e suscitano grande entusiasmo ed interesse. Tutti sono pronti a mettersi alla prova se si tratta di creare un account per dar vita ad un nuovo ambiente, modificarlo, arricchirlo e arrivare e padroneggiarlo. Poi, nel momento della riflessione che deve condurre ad un progetto concretamente realizzabile nelle singole realtà educative, l’entusiasmo cede il posto ad innumerevoli interrogativi la cui origine risiede nella perenne incognita del processo di insegnamento/apprendimento. Quando si propone agli studenti di usare il computer o di lavorare in rete appare ormai scontato l’incremento di attenzione ed interesse. Tuttavia l’interrogativo è: tale obiettivo giustifica, da solo, lo sforzo e la spesa di energie in termini di tempo e risorse economiche e strutturali?

L’urgenza di raggiungere anche traguardi disciplinari o trasversali, magari con maggiore incisività che con i metodi tradizionali, prevede uno sforzo progettuale ben più ampio e consapevole e ciò costa fatica, non tanto in termini di ideazione, quanto per l’effettiva possibilità di concretizzare che genera l’emergere di problematiche connesse con il reale sviluppo di un progetto basato su strumenti (hardware) e ambienti (laboratori) che nelle realtà scolastiche si possono rivelare inadeguati, obsoleti, poco noti, se non addirittura inaccessibili, se si pensa anche all’età degli alunni con cui si deve operare.

2.1. Vivere le fiabe Questi impedimenti sono piuttosto comuni fra i docenti di scuola primaria

che intendono sviluppare wiki per bambini di età compresa tra i 5 e i 7 anni. Ad esempio, un wiki sulle fiabe creato e gestito dall’insegnante dovrebbe

essere fruito e arricchito dai contributi dei bambini che, in tal modo, si sentirebbero avvolti nell’atmosfera generata da parole, suoni, musiche, immagini e colori delle loro fiabe preferite. Ciò sarebbe di stimolo per uno sviluppo armonico di creatività ed immaginazione, in un’opera gioiosa e collettiva che cresce in un clima di partecipazione e collaborazione. Ovviamente, per la concreta realizzazione servono l’uso del computer e il collegamento in rete, indispensabili a scuola e necessari a casa. Invece, nel

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DIDAMATICA 2010

momento della realizzazione effettiva molti insegnanti si trovano a fare i conti con la realtà. Non tutte le scuole primarie sono ancora dotate di questi servizi che, grazie alla recente politica di innovazione, ormai sono di uso comune nella scuola secondaria di I e II grado, ma non altrettanto nella scuola primaria. Analogo problema si riscontra in ambito domestico dove, anche nei casi di presenza e abitudine all’uso di PC ed Internet, si richiede da parte dei genitori una costante opera di gestione ed una continuità dell’azione educativa intrapresa a scuola per le quali occorrono tempo e una preparazione non sempre scontati nei vari livelli sociali.

2.2. Raccontare lo stage professionale Di altra natura sono invece i problemi che nascono in un istituto

professionale dove, ad esempio, la progettazione di un wiki può diventare uno sbocco per la gestione degli stage in azienda.

E’ il caso di un istituto professionale in cui gli allievi affrontano periodicamente degli stage in un asilo nido. Non tutti gli studenti possono essere accolti nella struttura, per cui si verifica la necessità di estendere i benefici dello stage, effettivamente vissuto solo da una metà della classe, al resto della scolaresca. Così si è pensato alla costruzione di un wiki che diventi una specie di “borsa degli attrezzi” delle professioni (il concetto può essere esteso a stage svolti in qualsiasi campo professionale).

Il wiki diventa un deposito delle esperienze vissute quotidianamente in azienda, narrate dalle descrizioni e dai commenti di chi le vive e dalle domande e dalle osservazioni di chi, in classe, gestisce il wiki. I contenuti vengono preparati sulla base delle “interviste” fatte ai compagni che raccontano delle attività svolte e documentate da foto o video.

Sebbene in questo caso non esistano problemi di attrezzature (la scuola è ben dotata di risorse tecnologiche, laboratori multimediali, collegamento ad Internet veloce, tecnici specializzati) bisogna comunque considerare una serie di problematiche organizzative derivanti dalla gestione delle classi dimezzate. Infatti solo una metà degli studenti, rimanendo a scuola, può ricevere indicazioni sull’uso del wiki, la restante parte, essendo impegnata nello stage, può partecipare alla costruzione dell’ambiente solo da casa, con due difficoltà conseguenti:

1. Alcuni di loro non hanno a disposizione a casa gli strumenti per operare sul wiki, soprattutto considerando il tessuto sociale di provenienza dell’utenza in questione;

2. Pur disponendo di PC e collegamento ADSL, molti degli studenti interessati al progetto non hanno le competenze tecniche e le capacità operative che servono per gestire in autonomia i compiti attesi dallo sviluppo di un ambiente in rete.

Da ciò deriva una serie di ostacoli, tra cui la possibilità di avere un adeguato numero di personale docente e non docente disponibile e in grado di affrontare queste attività parallele.

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2.3. Potenziare il problem solving La preparazione e la gestione di un sito collaborativo consente di aumentare

interesse e partecipazione in attività e argomenti tipici di discipline “dure” come la matematica in cui compiti e finalità, come lo svolgimento di problemi e l’individuazione dei corretti algoritmi risolutivi, rappresentano difficoltà, a volte, davvero insormontabili.

Al fine di presentare la matematica come strumento di pensiero, anziché unicamente come strumento operativo, in un liceo classico si è pensato di focalizzare l’attenzione sulla traduzione dal linguaggio naturale, in cui sono formulate le situazioni problematiche, a quello algebrico, che ne permette la matematizzazione e la soluzione.

Il progetto ha messo in comunicazione gli allievi di due classi parallele, con estensioni a più gruppi classe, attraverso la gestione di un wiki web (vedi Fig.1).

L’idea si è basata sulla suddivisione degli allievi di ogni classe in gruppi

individuati dalle rispettive insegnanti con criteri di eterogeneità e di compatibilità caratteriale; ad ogni gruppo sono stati assegnati problemi di un determinato tipo in modo che da formare dei gemellaggi tra gruppi delle due classi che si occupano della medesima tipologia di problemi. Ogni gruppo ha curato la stesura iniziale di una pagina del wiki che, a regime, viene costantemente modificata, aggiornata ed arricchita dai componenti del gruppo gemello.

L’intento dell’attività è far sì che gli allievi percepiscano se stessi e il gruppo come un riferimento per superare le singole difficoltà di comprensione e di lavoro e, al tempo stesso, come una palestra per un’indispensabile allenamento che non cada nella noiosa ripetitività che stanca e allontana dal fine principale.

Si mira a creare nel tempo una specie di repository di problemi di vario tipo che parte dalle dimensioni ristrette richieste dai soli problemi di I grado e, continuando nell’attività, si ingrandisce arricchendosi di problemi di II grado, di geometria analitica, trigonometria, analisi e quant’altro gli argomenti affrontati nel corso di studi possono proporre.

Fig. 1 – Wiki per la matematica

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2.4. Prepararsi all’Esame di Stato Laddove gli impedimenti risultano più contenuti per numero e per gravità

l’effettiva implementazione dei progetti appare più agevole. È il caso di un liceo classico in cui, durante questo anno scolastico la

docente di Fisica ha avviato un laboratorio per il wiki, parallelamente in tre classi terminali (vedi Fig. 2).

La motivazione è scaturita dalla difficoltà incontrata ed espressa dagli alunni di tutte le classi di comprendere ed utilizzare consapevolmente i termini ed il linguaggio specifico della Fisica in maniera adeguata per sostenere, con il successo sperato, l’Esame di Stato in questa materia.

Tale ansia caratterizza gli studenti del liceo classico e deriva dalla loro mancanza di familiarità con la disciplina. Infatti, solo durante il quarto e quinto anno essi si dedicano allo studio di questa materia, tra l’altro con un numero di ore inadeguato in relazione alla mole di argomenti e contenuti da affrontare.

L’idea di partenza è di strutturare un wiki per ogni classe incominciando

dalla formazione di un glossario di termini scelti tra quelli che rappresentano meglio le tematiche studiate o che presentano particolari complessità nella comprensione, nella memorizzazione e nei collegamenti. Ognuna delle classi ha il compito di individuare i contenuti che servono per la descrizione e la spiegazione di questi termini. Tali contenuti possono essere di qualsiasi tipo: classici testi e immagini, oppure video o presentazioni animate. Gli allievi vengono lasciati liberi di strutturare i contenuti nella forma che ritengono più adeguata, oppure di reperire il materiale da qualunque fonte (debitamente citata) purché ne operino un’opportuna rielaborazione personale. Inoltre, in classe vengono periodicamente presentati strumenti di laboratorio e piccole esperienze che gli alunni stessi hanno proposto di riprodurre e registrare, così da creare dei video che possono arricchire i wiki.

In questo modo, grazie al contributo di tutti, verso la fine dell’anno scolastico sarà stata predisposta una galleria di contenuti che agevoleranno la ripetizione

Fig. 2 – Wiki per la fisica

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e tra i quali gli studenti potranno scegliere per perfezionare la loro preparazione in vista dell’esame finale oppure per organizzare un argomento, anche multidisciplinare, da proporre alla commissione d’esame.

2.5. Saper scegliere e sapersi orientare (dalle scuole medie… all’università)

Gli esempi di applicazione dei wiki fin qui proposti sono tutti generalizzabili, nel senso che, impostato il format e la metodologia di lavoro più idonea per il tipo di wiki e per l’età e le esigenze degli allievi, ogni ambiente può essere riempito con i contenuti più svariati e piegato alle esigenze più specifiche.

Basti pensare all’idea di organizzazione di wiki per l’orientamento. Il problema dell’orientamento degli studenti in ingresso e in uscita è sempre

stato molto sentito a tutti i livelli di formazione, dalla scuola di I grado sino all’università. L’esigenza di guidare i discenti verso le giuste scelte e, contemporaneamente, mitigare il senso di disorientamento, inevitabile nel passaggio da un livello scolastico all’altro, impegna costantemente il personale educativo nello sforzo di individuare le strategie più adeguate. I vari progetti studiati per tali esigenze, dall’accoglienza delle prime classi alle visite guidate di sedi e locali, dagli incontri illustrativi di attività e ambienti alle convenzioni tra scuole e università, sono sempre attività pensate, organizzate, condotte dai docenti e riversate sugli studenti che rischiano di vivere passivamente questa delicata fase.

La percezione della difficoltà di scegliere la scuola o la facoltà più adatta alle loro inclinazioni e aspirazioni, o quella di ambientarsi subito e positivamente nell’ambito di un nuovo “mondo” devono essere innanzitutto avvertite in prima persona e non suggerite da altri. E ancora, la richiesta di soluzioni e le risposte che guidano nell’orientamento devono essere volute e ricercate dai discenti e non semplicemente proposte o suggerite. Secondo uno studio effettuato da Almalaurea, infatti, tra i vari strumenti di orientamento, i consigli di amici universitari sono ritenuti i più utili.

Proprio da questa premessa, del “passaparola” e della condivisione è nato a Bari “Youniba” (vedi Fig. 3) un portale per l’orientamento in itinere degli studenti dell’Ateneo barese, pensato e realizzato con il coordinamento di Michele Baldassarre nell’ambito del progetto di orientamento “Arianna”. Il nome stesso del portale (YOU + UNIBA) ne indica la natura. Esso è creato e sostenuto per e da (gli) studenti che hanno la possibilità di costruirsi il loro strumento di orientamento con la tecnologia wiki. Attraverso le WAU (Wiki Answers Uniba) gli stessi universitari propongono quesiti e offrono risposte e soluzioni ai propri bisogni concreti di vita universitaria grazie alla possibilità di aggiornare, migliorare e arricchire il sito con le loro esperienze e conoscenze e (perché no?) con forum dedicati a questioni che non riguardano strettamente il mondo accademico.

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DIDAMATICA 2010

Dalla Homepage del portale si accede alle sezioni dedicate a ciascuna facoltà. Ogni sezione è organizzata in pagine wiki che raccolgono le domande poste e le risposte fornite, radunando in un unico contenitore le complesse e multiformi esigenze dei frequentanti le diverse facoltà e riducendo la parcellizzazione che deriva da problematiche quali sedi distaccate e dipartimenti di ambiti differenti.

In quest’ottica l’ambiente cresce autonomamente, rafforzando il senso di appartenenza all’istituzione e di unità e coesione tra tutte le sue componenti: studenti e personale docente e non, tutti sono chiamati, da protagonisti, a partecipare allo sviluppo del portale, offrendo la possibilità di affacciarsi alla realtà universitaria pugliese anche ad utenti ospiti come, ad esempio, gli allievi delle scuole superiori impegnati nella scelta del loro futuro formativo.

Sul modello di Youniba anche qualche scuola si sta organizzando per strutturare ambienti wiki analoghi, una sorte di “Ponte-Scuola” che metta in comunicazione le classi terminali delle scuole di I grado con le prime di quelle di II grado e ancora, le ultime classi di tali istituti con portali come Youniba.

Per i più piccoli le finalità possono essere molteplici, non solo servizio per l’orientamento, ma anche formazione primaria nelle competenze digitali e nella navigazione in rete, con una cura particolare all’educazione di corretti e attenti comportamenti sul web.

Per gli istituti superiori il progetto offre un’ulteriore possibilità di pubblicizzare il Piano di Offerta Formativa, attraverso domande le cui risposte forniscono naturalmente una descrizione della realtà scolastica: quali sono le materie dei piani di studio proposti, chi e come sono i docenti, quanto impegno e studio è necessario dedicare? E chi, meglio degli allievi che vivono la scuola, può rispondere a tali quesiti?

Fig. 3 – Wiki per l’orientamento

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Didattica e social network - Tra riflessione e azione

3. Conclusioni L’ultimo caso di wiki per l’orientamento è la lampante esplicitazione della

duttilità di tale mezzo. Esso è uno strumento comunicativo per eccellenza ed educa alla

condivisione di idee in un’ottica partecipativa e comunitaria, opposta a quella individualista ed egoistica che, a volte, si insinua con prepotenza tra le pieghe della società. Si tratta di coltivare ed evidenziare la potenza della condivisione delle idee.

Jimmy Wales, fondatore di Wikipedia, del suo progetto dice: “L'idea è tutta qui: una persona scrive qualcosa, un'altra la migliora di un poco e questa cosa continua a migliorare nel tempo. Se oggi la trovi utile, immagina fin dove possiamo arrivare insieme …”

Dunque i progetti, anche i più innovativi e rivoluzionari, nascono da stratificazioni di idee. La stessa idea, considerata su più livelli e da più persone crea un grande progetto e migliora la società per cui è realizzato attraverso l’opera dei suoi ideatori.

Questo è il senso più profondo del nostro viaggio di scoperta fatto, giorno per giorno, nelle nostre aule guardando i nostri allievi con nuovi occhi, anche quando ci sembra di ripercorrere sempre le stesse strade, anche quando ci sembra di aver già provato tutto!

Nella scena del film “L’attimo fuggente”, quando il professore sale sulla cattedra, consiglia ai suoi studenti di vedere le cose, anche quando si pensa di saperle, da un altro punto di vista:

“Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù.

Non vi ho convinti?Venite a vedere voi stessi. Coraggio! È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva”.

Bibliografia e sitografia [1] Baldassarre M., e-labor@zioni formative in rete, Edizioni dal Sud, Bari, 2006

[2] Baldassarre M. et al (a cura di) Innovazione didattica e tecnologie per l'apprendimento online tra formale ed informale - Atti del Convegno eLearningPoint 2008, Sestante, Bergamo, 2008.

[3] Baldassarre M., Imparare a insegnare, Carocci, Roma, 2009

[4] Lambert, J., Digital Storytelling, Capturing Lives, Creating Community, Digital Diner Press, Berkeley, 2009

[5] Ohler, J., Digital storytelling in the Classroom., CA: Corwin Press Thousand Oaks (CA), 2008.

[6] http://wikimediafoundation.org/wiki/AppealCH/it?utm_source=2009_JimmyAppeal 1&utm_medium=sitenotice&utm_campaign=fundraiser2009&target=Appeal2

[7] Tapscott D., Williams A., Wikinomics 2.0. Wikinomics: How Mass Collaboration Changes Everything, Portfolio, London, 2008