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CACCIARE A PALLA 66 MUNIZIONI DWM: il ritorno di T utto ebbe inizio nel 1872, quando l’imprenditore tede- sco Henri Ehrmann fondò, in quel di Karlsruhe, una fabbica di cartucce metalliche. Appena sei anni dopo, nel 1878 la Ditta fu acquisita ed ampliata dall’ingegnere Lorenz; quest’Azienda, che portava il nome di “Deutsche Metallpatronenfabrik Lorenz Karlsruhe”, successivamente fu acquistata, in un primo momento, dalla fabbrica di macchinari Loewe, poi dalla “Vereinigte Westfaelische Pulverfabriken” di Colonia e infine dalla famosissima fabbrica di polveri da sparo Rottweil - Amburgo. Tutti questi cambi di proprietà stanno a testimoniare come fosse stata per così dire fluida la situazione sia dell’indu- stria sia dell’economia nella Germa- nia di allora, ma come si può vedere alcuni di quei marchi rappresentano tutt’ora importanti realtà dell’indu- stria tedesca. Fu solamente nel 1896 che l’Azienda fece il salto di qualità, prendendo la definitiva denomina- zione di DWM, acronimo di Deutsche Waffen und Munitionsfabriken acqui- sendo contemporaneamente la Mau- ser-Werke, con tutte le sue partecipa- zioni in diverse manifatture del settore armiero (solo due anni più tardi vedrà la luce quella pietra miliare della produzione armiera che risponde al nome di Mauser K 98, carabina nata per scopi militari, ma la cui azione ha fatto scuola nel mondo, venendo tutt’ora impiegata e apprezzata nelle armi sportive e da caccia). I più attenti avranno certamente notato la somi- glianza del logo Mauser con quello DWM. Dopo la sconfitta nel primo conflitto mondiale, con la conseguen- te fine dell’impero tedesco, in Germa- testo e foto di Danilo Vendrame nia la produzione di armi da guerra dovette essere quasi completamente abbandonata, e nel periodo della grande depressione economica la Dit- ta, con un pragmatismo tutto teuto- nico, sopravvisse prendendo il nome Un grande marchio tedesco torna di “Berlin - Karlsruher Industriewerke AG”. Con l’avvento del Terzo Reich e la ripresa economica, l’Azienda rias- sunse l’originale denominazione, du- rante la seconda guerra mondiale fu bombardata e praticamente distrutta,

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CaCCiare a palla66

MUNIZIONI

DWM: il ritorno di una leggenda

Tutto ebbe inizio nel 1872, quando l’imprenditore tede-sco Henri Ehrmann fondò,

in quel di Karlsruhe, una fabbica di cartucce metalliche. Appena sei anni dopo, nel 1878 la Ditta fu acquisita ed ampliata dall’ingegnere Lorenz; quest’Azienda, che portava il nome di “Deutsche Metallpatronenfabrik Lorenz Karlsruhe”, successivamente fu acquistata, in un primo momento, dalla fabbrica di macchinari Loewe, poi dalla “Vereinigte Westfaelische Pulverfabriken” di Colonia e infine dalla famosissima fabbrica di polveri da sparo Rottweil - Amburgo. Tutti questi cambi di proprietà stanno a testimoniare come fosse stata per così dire fluida la situazione sia dell’indu-stria sia dell’economia nella Germa-nia di allora, ma come si può vedere alcuni di quei marchi rappresentano tutt’ora importanti realtà dell’indu-stria tedesca. Fu solamente nel 1896 che l’Azienda fece il salto di qualità, prendendo la definitiva denomina-zione di DWM, acronimo di Deutsche Waffen und Munitionsfabriken acqui-sendo contemporaneamente la Mau-ser-Werke, con tutte le sue partecipa-zioni in diverse manifatture del settore armiero (solo due anni più tardi vedrà la luce quella pietra miliare della produzione armiera che risponde al nome di Mauser K 98, carabina nata per scopi militari, ma la cui azione ha fatto scuola nel mondo, venendo tutt’ora impiegata e apprezzata nelle armi sportive e da caccia). I più attenti avranno certamente notato la somi-glianza del logo Mauser con quello DWM. Dopo la sconfitta nel primo conflitto mondiale, con la conseguen-te fine dell’impero tedesco, in Germa-

testo e foto di Danilo Vendrame

nia la produzione di armi da guerra dovette essere quasi completamente abbandonata, e nel periodo della grande depressione economica la Dit-ta, con un pragmatismo tutto teuto-nico, sopravvisse prendendo il nome

Un grande marchio tedesco torna a sfidare il mercato

di “Berlin - Karlsruher Industriewerke AG”. Con l’avvento del Terzo Reich e la ripresa economica, l’Azienda rias-sunse l’originale denominazione, du-rante la seconda guerra mondiale fu bombardata e praticamente distrutta,

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DWM: il ritorno di una leggenda

t LM

zione di macchinari, ma già nel 1952 riprese la produzione di munizioni con il marchio DWM presso la sede di Groetzingen. Le cartucce DWM, equipaggiate con la palla denominata Starkmantel, (letteralmente mantello

Un grande marchio tedesco torna a sfidare il mercato

forte) o con palle di produ-zione Brenneke, si ripresero in breve un posto di rilievo nel Gotha del panorama

mondiale del munizionamento da caccia, distinguendosi per la qualità e la costanza delle prestazioni balistiche. Purtroppo, vista la destinazione pretta-mente civile cui erano destinate queste munizioni, non fu possibile mantene-re a lungo la produzione di una così ridotta quantità di prodotto, così , nel 1972 a un secolo dalla sua fondazione, DWM si vide costretta a cessare l’at-tività, non senza il rimpianto di quei cacciatori che utilizzarono ed apprez-zarono quelle cartucce di alta qualità.

A quarant’anni di distanza Harald Wolff, proprietario del mar-chio DWM, ha deciso di farlo tornare sul mercato, e lo ha fatto con la ferma intenzione di riportarlo agli antichi fa-sti. Per raggiungere questo ambizioso traguardo, ha scelto di avvalersi della collaborazione del notissimo produt-tore di munizioni Wolfang Romey di Petershagen, cittadina del Nord Rena-nia - Westfalia, che è specializzato nella produzione di piccoli e piccolissimi lotti di cartucce di altissima qualità, dalle cariche estremamente curate e delicate, essendo principalmente dedicate ai vecchi calibri tedeschi e in-glesi. Rappresentando DWM un’icona della pura tradizione, nonché della massima qualità della produzione armiera tedesca, i nostri, unendo le forze, hanno inteso lanciare questa nuova sfida al mercato. La nuova linea di cartucce DWM viene offerta nelle classiche, storiche confezioni verdi da 10 pezzi, e ripropone fra le altre, per gli inguaribili romantici, la classica munizione equipaggiata con la palla “Starkmantel”, che rappresenta la sto-ria, per arrivare, nell’ottica delle attua-li richieste di mercato, a offrire cartuc-ce dotate di palla blei frei denominata KSD (Kegel - Stumpf - Deformation): si tratta di una monolitica in rame, sviluppata da Romey badando sempre alla massima qualità, per venire incon-tro alle esigenze della caccia moderna. I prodotti DWM vengono importati in Italia da Bignami di Ora (Bz).

ma alla fine del conflitto, è proprio il caso di dirlo, come l’araba fenice , ben presto risorse dalle proprie ceneri, fu notevolmente ampliata e assunse il no-me di IWK (Industriewerke Karlsruhe) e inizialmente si dedicò alla produ-