Carissimo fratello in Cristo dolce Ges. Io Catarina, serva e
schiava dei servi di Ges Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue
suo, con desiderio di vedervi debitore reale, che rendiate il
debito vostro al vostro Creatore. Sapete che siamo tutti debitori a
Dio; perch, ci che noi abbiamo, l'abbiamo solo per grazia e per
amore inestimabile.
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Non pregammo mai che ci creasse: mosso dunque dal fuoco
dell'amore, ci cre all'immagine e similitudine sua; ci cre in tanta
dignit, che non lingua che lo possa narrare, n occhio vedere, n
cuore pensare, la dignit dell'uomo, quanto ella . Questo il debito
che noi abbiamo tratto da Dio: e questo debito vuole che gli sia
reso: cio amore per amore.
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Cosa giusta e convenevole che colui che si vede amare, ch'egli
ami. Anco ci mostr maggiore amore, che mostrare ci potesse, dando
la vita per noi. Che, vedendo Dio che l'uomo aveva perduta la sua
dignit per il peccato commesso, si era obbligato al dimonio; venne
la somma eterna Bont.
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Essendo innamorato della sua creatura, vuole restituire e
trarla dall'obbligo, manda il Verbo dell'unigenito suo Figliuolo,
lo condanna alla morte per rendere la vita della Grazia all'uomo;
lo manda per raccolta dell'uomo a trarlo dal carcere del peccato e
dalle mani delle dimonia.
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O dolce e amoroso Figliuolo di Dio, inestimabile Verbo, Carit
dolcissima, tu sei entrato raccolta e pagatore; tu hai stracciato
la carta dell'obbligazione fra l'uomo e il dimonio; che per il
peccato era obbligato a lui: s che stracciando la carta del corpo
tuo, scioglieste noi.
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Oim, Signore mio, chi non si consuma a tanto fuoco d'amore? Non
si consumeranno coloro, che ogni d di nuovo fanno carta nuova col
dimonio non guardando te, Cristo Ges flagellato, satollato
d'obbrobri, Dio e uomo. Oim, oim questi tali fanno del corpo loro
una stalla, tenendovi dentro gli animali bruti senza veruna
ragione.
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Oim, fratello carissimo, non dormire pi nella morte del peccato
mortale. Io vi dico che la scure gi posta alla radice dell'albero.
Togliete la pala del timor santo di Dio, e sia menata dalla mano
dell'amore. Venite traendo il fracidume dell'anima e del corpo
vostro. Non siate crudele di voi, n manigoldo, tagliandovi dal
vostro capo, Cristo dolce e buono Ges. Non pi fracidume, non pi
immundizia.
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E ricorrete al vostro Creatore; aprite l'occhio dell'anima
vostra, e vedete quanto il fuoco della sua carit, che v'ha
sostenuto, e non ha comandato alla terra che si sia aperta, n agli
animali bruti, che v'abbiano divorato. Anco, v'ha dato la terra dei
frutti suoi, e il sole, e il caldo, e la luce, e il cielo, il
movimento, acci che viviate; dandovi spazio di tempo, perch
possiate correggervi. Questo ha fatto solo per amore.
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Oh ladro ignorante debitore, non aspettate pi tempo; fate
sacrificio a Cristo crocifisso della mente, dell'anima e del corpo
vostro. Non dico, che vi diate la morte, perch voi vogliate questo
per separazione di vita corporale; ma morte negli appetiti
sensitivi; che la volont ci sia morta, e viva la ragione, seguendo
le vestigia di Cristo crocifisso. Allora renderete il debito.
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Date a Dio quello che di Dio, e alla terra quello che della
terra. A Dio si deve dare il cuore e l'anima, e l'affetto con ogni
sollecitudine, e non negligenza. Tutte le vostre operazioni debbono
essere fondate in Dio. Alla terra che si vuol dare, cio a questa
parte sensitiva? Quello che ella merita. Che merita colui che
uccide? D'essere morto. Cos ci conviene uccidere questa volont,
flagellando la carne nostra; affliggerla, porgli il giogo dei santi
comandamenti di Dio.
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E non vedete voi che ella mortale? Tosto passa la verdura sua,
siccome il fiore che levato dal suo principio. Non state pi cos,
per l'amore di Cristo crocifisso! Ch'io vi prometto che tanta
abominazione e tanta iniquit Dio non la sosterr, non correggendo la
vita vostra; anco, ne far grandissima giustizia mandando il
giudizio sopra di voi.
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Vi dico che non tanto Dio, ch' somma purit, ma le dimonia non
la possono sostenere: che tutti gli altri peccati stanno a vedere,
eccetto che questo peccato contro natura. Or siete voi bestia, o
animale bruto? Io vedo pure, che voi avete forma d'uomo; ma vero
che di quest'uomo fatto stalla; dentro ci sono gli animali bruti
dei peccati mortali. Oim! non pi, per l'amore di Dio!
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Attendete, attendete alla salute vostra: rispondete a Cristo
che vi chiama. Voi siete fatto per esser tempio di Dio; cio che
dovete ricevere Dio per Grazia, vivendo virtuosamente, partecipando
il sangue dell'Agnello, dove si lavano le nostre iniquit.
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Oim, oim sventurata l'anima mia! Io non so metter mano alle mie
e vostre iniquit. Or come fu tanto crudele, e spietata l'anima
vostra, e la vostra bestiale passione sensitiva, che voi oltre al
peccato contro natura... Oim! scoppino i cuori, si divida la terra,
si rivolgano tutte le pietre sopra di noi, i lupi ci divorino; non
sostengano tanta immundizia, e offesa fatta a Dio e all'anima
vostra.
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Fratello mio, ci vien meno la lingua, e tutti i sentimenti.
Oim! non voglio pi cos. Ponete fine e termine alla miseria ch'io
v'ho detto: e vi ricordo che Dio non lo sosterr se voi non vi
correggete. Ma bene vi dico che se voi vorrete correggere la vita
vostra in questo punto del tempo, che v' rimasto, Iddio tanto
benigno e misericordioso, che vi far misericordia; benignamente vi
ricever nelle braccia sue, vi far partecipare il frutto del sangue
dell'Agnello, sparso con tanto fuoco d'amore: ch non nessuno s gran
peccatore, che non trovi misericordia.
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Perch maggiore la misericordia di Dio, che le nostre iniquit,
col dove noi ci vogliamo correggere, e vomitare il fracidume del
peccato per la santa confessione, con proponimento d'eleggere
innanzi la morte, che tornare pi al vomito. A questo modo riavrete
la dignit vostra perduta per il peccato: e renderemo il debito che
dobbiamo rendere a Dio.
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Sappiate che se voi non lo rendeste, voi cadreste nella pi
scura prigione che si possa immaginare. Sappiate che quando questo
debito non si rende, della confessione, e dispiacimento del
peccato, non bisogna che altri s'affatichi a pigliarlo, perch esso
medesimo colla compagnia delle dimonia, che sono i suoi signori a
cui egli ha servito, ne va nel profondo dell'inferno.
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Fratello mio dolce in Cristo dolce Ges, non voglio che questa
prigione n condanna venga sopra di voi; ma voglio, e vi prego (e io
vi voglio aiutare) da parte di Cristo crocifisso, che voi usciate
delle mani del diavolo. Pagate il debito della santa confessione
con dispiacimento dell'offesa di Dio, e proponimento di non cader
pi in tanta miseria.
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Abbiate memoria di Cristo crocifisso; spegnete il veleno della
carne vostra colla memoria della carne flagellata di Cristo
crocifisso, Dio e uomo. Che per l'unione della natura divina colla
natura umana venuta in tanta dignit la nostra carne, che ella
esaltata sopra tutti i cori degli angeli. Ben si debbono vergognare
gli stolti figliuoli di Adam, di darsi a tanta miseria, e perdere
la sua dignit.
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E non indugiate, n aspettate il tempo, perch il tempo non
aspetta voi. E se la fragilit vostra vi volesse dar molestia,
tenetevi ragione come buon giudice.
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Salite sopra la sedia della coscienza vostra; non lasciate
passare i movimenti che non siano corretti da voi con una santa e
dolce memoria di Dio. Invitate voi medesimo a far resistenza, e non
consentite al peccato per volont n attualmente mandarlo ad effetto;
ma dite: porta oggi, anima mia, questa poca pena; fa resistenza, e
non consentire. Forse che domani sar terminata la vita tua.
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E se pure sarai vivo, farai quello che ti far fare Dio. Fa' tu
oggi questo. Vi dico che facendo cos, l'anima vostra e il corpo,
che ora fatto stalla, sar fatto tempio dove Dio si diletter,
abitando in voi per Grazia. Poi, consumata la vita vostra,
riceverete l'eterna visione di Dio, dove vita senza morte, e saziet
senza fastidio. Non vogliate perdere tanto bene per una trista
dilettazione. Altro non vi dico.
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Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Perdonate alla
mia ignoranza. Vi ho forse gravato di parole, e detto quello che
non vorremmo forse udire. Abbiatemi per iscusata; che l'affetto e
l'amore ch'io ho alla salute dell'anima vostra me l'ha fatto fare.
Che se io non v'amassi, non me ne impaccerei, n curerei, perch io
vi vedessi nelle mani del dimonio: ma perch io v'amo, non lo posso
sostenere.
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Voglio che partecipiate il sangue del Figliuolo di Dio.