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17.00 Lettera 145 Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce

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  • Al nome di Ges Cristo crocifisso e di Maria dolce
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  • A voi, dilettissima e reverenda madre in Cristo Ges, la vostra indegna Catarina, serva e schiava dei servi di Ges Cristo, mi raccomando e scrivo a voi, con desiderio di vedervi tutta accesa e infiammata di dolce e amoroso fuoco di Spirito Santo; considerando me, che egli quell'amore che toglie ogni tenebra e d perfetta luce; toglie ogni ignoranza, e d perfetto conoscimento.
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  • Poich l'anima ch' piena di Spirito Santo, cio del fuoco della divina carit, sempre conosce, s medesima non essere, e conosce in s quella cosa che non , cio il peccato; e ogni essere e ogni grazia e dono spirituale e temporale retribuisce al suo Creatore, parendole come , aver ricevuto e ricevere ogni cosa per grazia, e non per debito, n servizio che facesse mai al suo Creatore.
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  • Questo quel vero conoscimento, venerabile madre, che arricchisce l'anima; per che le d la maggiore ricchezza che possa ricevere, cio che, conoscendo s non essere, sguita a mano a mano di conoscere la bont di Dio in s.
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  • Nel quale conoscimento nasce una vena di profonda umilt, che un'acqua graziosa che spegne il fuoco della superbia, e accende il fuoco della divina e ardentissima carit, il quale riceve per il conoscimento della bont di Dio in s. Poich l'anima che vede tanto smisurato amore di Dio verso di s, non pu fare che non ami.
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  • E perch condizione dell'amore, d'amare ci che ama colui il quale egli ama, e odiare ci ch'egli odia; subito che noi abbiamo veduti noi e veduta la divina bont, noi amiamo e odiamo; e non pu essere che senza questo conoscimento noi possiamo partecipare la divina Grazia.
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  • Ch colui che non conosce s, cade in superbia e ogni difetto. E perch la superbia accieca l'anima e la impoverisce e dissecca, perch le toglie la grassezza della grazia; non atto questo cotale a governare s n altrui.
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  • E per vi dissi che io desideravo di vedervi ripiena del fuoco dello Spirito Santo; perch vedo io che voi avete a reggere voi i sudditi vostri; mi pare che abbiate bisogno di grande lume e di grande e ardentissimo amore verso l'onore di Dio e la salute delle creature, acciocch non ci cada amore proprio n timore servile;
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  • ma, spogliata di voi medesima, voi e il figliuolo vostro, voglio vedervi e sentirvi accesi di questo amoroso fuoco, sicch, poi ch'abbiamo odiata questa nostra parte sensitiva che sempre vuole ribellare al suo Creatore, siamo amatori delle virt del dolce e buono Ges.
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  • Ma questo amore sapete che non possiamo mostrare senza alcun mezzo, cio del prossimo nostro: perch sopra questo amore sono fondati i comandamenti della legge, cio amare Dio sopra ogni cosa, e il prossimo come s medesimo, d'amore puro e non mercenario; cio amare noi per Dio, e Dio per Dio, in quanto egli somma bont e degno d'essere amato, e il prossimo per Dio.
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  • E veramente, madre carissima, quando l'anima guarda l'Agnello svenato in sul legno della santissima Croce, per l'amore ineffabile che egli ha alla sua creatura; concepisce un amore s grande verso la salute dell'anime, che darebbe se medesima a cento migliaia di morti per campare un'anima dalla morte eterna.
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  • E nessun sacrificio potete fare che sia pi piacevole a Dio, che questo. Ch voi sapete che tanto gli dilett questo cibo, che non si cur di veruna amaritudine: n pena, n morte, n strazi, n scherni, n la ingratitudine nostra lo ritrasse che egli non corresse, s come ebro e innamorato della salute nostra, all'obbrobrio della santissima Croce.
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  • Io v'invito dunque, voi e il vostro figliuolo, a questo dolce cibo. E trovato abbiamo il luogo dove voi lo potete prendere. Il tempo gi venuto, e maturo il frutto. Il luogo il giardino della santissima Chiesa.
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  • In questo giardino si pascono tutti i fedeli cristiani; per che ine piantato l'albero della Croce, dove si riposa il frutto dell'Agnello svenato per noi con tanto fuoco d'amore, che dovrebbe accendere ogni cuore. Oh frutto soavissimo, pieno di gaudio, letizia e consolazione!
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  • Quale cuore si potrebbe tenere che non scoppiasse d'amore a guardare questo dolce e saporoso frutto, cio il dolce e buon Ges, il quale Dio Padre ha dato per Sposo alla santa Chiesa? Dobbiamo dunque correre come innamorati, ed essere amatori come fedeli cristiani, membri legati in questa sposa, corpo mistico.
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  • Vi prego, per lamore di Cristo crocifisso, che voi sovveniate a questa Sposa bagnata nel sangue dell'Agnello: ch vedete che ognuno le fa noia, e Cristiani e Infedeli. E voi sapete che nel tempo del bisogno si deve mostrare l'amore. La Chiesa ha bisogno, e voi avete bisogno: ella ha bisogno del vostro aiuto umano, e voi del suo divino.
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  • Sappiate che quanto pi le donerete dell'aiuto vostro, pi parteciperete della divina grazia, fuoco di Spirito Santo che in essa si contiene. O Sposa dolce, ricomprata del sangue di Cristo, tu sei di tanta eccellenza, che nessun membro che sia tagliato da te, pu ricevere n pascersi del frutto detto di sopra.
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  • Bene c' dunque, venerabile e carissima madre, necessario a voi ed a me e ad ogni creatura, d'amarla e servirla in ogni tempo, ma singolarmente al tempo del bisogno. Io misera miserabile, non ho di che aiutarla: ma se aiuto alcuno il sangue mio le fosse, svenerei volentieri e aprirei il corpo mio.
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  • Ma io far cos: che io le dar di quella poca particella che Dio mi dar, che le sia pro e utile, bench io non ci vedo altra utilit in me, che io possa dare, se non lacrime e sospiri e continua orazione. Ma voi, madre, e il signor messer il re vostro figliuolo, potete aiutarla coll'orazione per santo desiderio, e anco la potete volontariamente e per amore sovvenire con l'aiuto umano.
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  • Non schifate dunque, per lamore di Dio, questa fatica; ma abbracciatela per Cristo crocifisso, e per vostra utilit, esaltazione e per compimento della vostra salute. E pregate il caro vostro figliuolo strettamente, che per amare si offri e serva la santa Chiesa.
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  • E se il nostro Cristo in terra lo domanda e volesse porgli questa fatica; pregatelo che accetti fedelmente la sua petizione e domanda, confortando il Padre santo; e crescergli il santo proponimento di fare il santo e dolce passaggio sopra i cani malvagi infedeli che posseggono il nostro; e anco pi, secondo che intendo, essi ne vengono oltre a pi potere.
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  • Grande vergogna per certo dei cristiani, di lasciare possedere quel santo e venerabile luogo, il quale per ragione nostro. Non pi dunque da tenere occhio; ma, come figliuoli affamati dell'onore del padre, vi dovete levare e riacquistare il nostro in salute dell'anime loro e esaltazione della santa Chiesa.
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  • Fatevi ragione che vi fosse tolta una delle vostre citt: son certa che porreste ogni rimedio e sforzo che potreste, fino alla morte, per riacquistare e riavere il vostro. Or cos vi prego che facciate in sovvenire quello che c' tolto. E tanto pi e con maggiore sollecitudine dovete attendere a questo, quanto pi si sovviene all'anime e al luogo: e nella vostra citt sarebbe solo alla terra.
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  • Credo che abbiate inteso come i Turchi a pi possa perseguitano i Cristiani, togliendo le terre della santa Chiesa; per la qual cosa il Padre santo disposto e apparecchiato a fare un principio di un santo passaggio sopra di loro.
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  • E credo, per la bont di Dio, che vi disporrete voi e gli altri ad aiutarlo e confortarlo sopra questo fatto in ci che potete: e io ve ne prego e costringo da parte di Cristo crocifisso che ne siate sollecita e non negligente; sicch questo sia uno strumento a farvi ricevere e stare nella plenitudine della divina grazia del fuoco dello Spirito Santo, del quale l'anima mia desidera di vedervi piena.
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  • Sappiate, carissima madre, che di questo medesimo che io prego voi, io n'ho scritto alla Regina di Napoli e a molti altri signori; e tutti m'hanno risposto bene e graziosamente, offrendo di dare aiuto coll'avere e colla persona, accesi tutti di grande desiderio a dare la vita per Cristo; parendo loro mille anni che il santo Padre rizzi il gonfalone della santissima Croce.
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  • Spero, per la inestimabile carit di Dio, che tosto lo lever. E in questo vi prego che seguiate loro. Laudato sia Ges Cristo crocifisso, e vi riempia della sua santissima grazia. Non dico pi. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio.
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