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16.00 Lettera 95 Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce

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  • Al nome di Ges Cristo crocifisso e di Maria dolce
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  • Carissimi figliuoli in Cristo dolce Ges. Io Catarina, serva e schiava dei servi di Ges Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo; con desiderio di vedervi legati nel legame dolce della carit s e per siffatto modo che n dimonio n creatura ve ne possano separare.
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  • Questo quel dolce legame che leg Dio nelluomo, e l'uomo in Dio, quando la natura divina s'un colla natura umana; e questo fu quell'amore ineffabile che don l'essere all'uomo, traendolo Dio di s medesimo, quando lo cre alla immagine e similitudine sua.
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  • E perch lanima fatta per puro amore, l'amore accorda le potenze dellanima nostra, e lega insieme queste tre potenze.
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  • E cos a quello che l'occhio dellintelletto ha veduto, la volont con amore ineffabile va dietro.
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  • E con mano forte egli ripone il tesoro ch'egli trae di questo amore, nella memoria; e cos diventa grato e conoscente al suo Creatore delle grazie e doni che si vede avere ricevuti da Dio. Ch ci ch'egli ha, vede, di grazia avere in s e non per s medesimo; che noi siamo quelli che non siamo, e per siamo operatori di quella cosa che non , cio del peccato.
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  • Oh quanto orribile morte la colpa, che ci toglie la vita! E questo vedendo l'anima nel modo detto, si veste d'amore e di perfetta umilt; la carit trova e gusta nella bont di Dio, vedendola in s medesima partecipare con molti doni e grazie, le quali ha ricevute e riceve continuamente.
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  • Nel conoscimento di s e del peccato, che trova per la legge perversa, che ha in s (che ha ribellato e ribella al suo Creatore), si concepisce un odio e dispiacimento verso questa sensualit; e nell'odio trova una pazienza la quale pazienza lo fa forte a sostenere pene, scherni, villanie, fame, sete, freddo, caldo, tentazioni e molestie dal dimonio.
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  • Schifa e fugge il mondo con tutti i diletti suoi: e ne nasce una vena d'umilt, la quale balia e nutrice della carit. E per porta con tanta pazienza; perch la carit, amore ineffabile, ha trovata la balia sua, cio l'umilt, il servo dell'odio di s, che per amore la serve con perfetta pazienza.
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  • Esso fa vendetta e giustizia dei nemici della divina carit; ed i nemici suoi sono questi. Amore proprio il quale per propria utilit ama s; e ci che egli ama, ama per s, e non per Dio: diletti, piacimenti, stati, onori e ricchezze.
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  • E che vendetta questa? una vendetta di tanta dolcezza che lingua non sufficiente a dirlo: ch dall'amor proprio che d morte, viene all'amore divino che gli d vita; dalla tenebra e odio e dispiacimento della virt, viene alla luce e amore delle virt: in tanto che elegge innanzi la morte, che volere lasciare la virt.
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  • Anco, si d a tenere tutti quei modi e quelle vie per le quali vede che possa venire a virt, e conservare la virt in s. E perch i diletti sensitivi e la delicatezza del corpo, e la conversazione di cattivi e perversi secolari vede che gli sono nocivi; per li fugge con tutto il cuore: e con tutto l'affetto, del corpo fa il contrario e ne fa vendetta, macerando colla penitenza, col digiuno, vigilie e orazioni, e discipline, quando singolarmente si vede d'avere bisogno; cio quando la carne volesse ribellare allo spirito.
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  • La volont vendica colla morte; per che l'uccide sottomettendola ai comandamenti di Dio e ai consigli che Cristo, Figliuolo unigenito di Dio ci lasci con essi comandamenti. E cos si veste dell'eterna volont sua dolce; e naviga in questo mare tempestoso, virilmente e realmente seguendo le vestigia di Cristo crocifisso.
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  • Or questo quel dolce legame, il quale lega l'anima col suo Creatore. Tu legasti Dio nell'uomo, come detto , e l'uomo in Dio, quando tu, Padre eterno, ci donasti il Verbo del Figliuolo tuo, e unisti la natura divina colla natura umana.
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  • O figliuoli carissimi, questo fu quel legame che tenne confitto e chiavellato Dio-e-Uomo in Croce; che se l'amore non l'avesse tenuto, non erano sufficienti i chiodi n la Croce a poterlo tenere. L'amore che Cristo ebbe all'onore del Padre e alla salute nostra, e l'odio e dispiacimento ch'egli ebbe del peccato, e l'odio insieme coll'amore fece vendetta delle nostre iniquit, e le pun con pene e tormenti sopra il corpo suo.
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  • Adunque l'anima, che legata con Cristo crocifisso, lo segue, facendo vendetta, per onore di Dio e salute sua e del prossimo, della parte sensitiva; cacciando i nemici dell'anima sua; dei vizi, dico, e disobbedienza ch'egli ha avuto contro il suo Creatore, disobbedendo ai comandamenti suoi: e vi mette dentro, e riceve gli amici.
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  • Gli amici sono le vere e reali virt, fatte in amore e in perfetta carit. Perch uno dei principali amici che abbia l'anima, la vera obbedienza. Chi tanto umile quanto obbediente, obbedisce ai comandamenti santi di Dio. L'anima che molto s'innamora di questa obbedienza, che un annegare e uccidere la sua volont, si distende anco pi oltre; che ella vuole osservare l'obbedienza dei consigli di Cristo, pigliando in ordine approvato, il giogo della santa obbedienza.
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  • E non dubbio, figliuoli miei, che ella cosa pi sicura e pi provata. Ch, perch noi vediamo i religiosi infermi, non essendo osservatori dell'Ordine, nondimeno l'Ordine non inferma mai: ch ella fondata e fatta dallo Spirito Santo.
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  • Onde, se sentite che Dio vi chiama a obbedienza, rispondetegli. E se vi venisse in pensiero di non contentarvi per gli Ordini che sono cos venuti meno, e per poco amore v'ha di molti traversi; io rispondo a questo pensiero, che molti monasteri ci sono, che al tutto ogni cattiva barba n' uscita fuori; che, avendo voi volont della religione, sarebbe molto bene e onore di Dio che voi n'andaste, essendovi un buon capo.
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  • E fra gli altri monasteri, vi so dire di santAntimo, il quale, come Don Giovanni vi dir, ha un abate, che specchio d'umilt e di povert e d'unit: che egli non vuole essere il maggiore, ma il pi minimo. Dio per la sua infinita bont ne dispensi quello che debba essere pi suo onore, e il meglio per voi.
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  • Legatevi, legatevi insieme, figliuoli miei, caritativamente; l'uno sopporti e comporti i difetti dell'altro; acci che siate legati, e non sciolti, in Cristo dolce Ges. Amatevi, amatevi insieme: che voi sapete che questo il segno che Cristo lasci ai discepoli suoi, dicendo che ad altro non sono conosciuti i figliuoli di Dio, se non all'unit dell'amore che l'uomo ha col prossimo suo in perfettissima carit.
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  • Ho avuta grandissima consolazione delle buone novelle dell'unit ch'io ho udita che avete insieme. Crescete. E non volgete il capo addietro; s che io possa dire con san Paolo, quando disse ai discepoli suoi, che ne erano il suo gaudio, la sua letizia e la sua corona. Onde io vi prego che adoperiate s, che io lo possa dire. Altro non vi dico.
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  • Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio.
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