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LO SMERALDO A cura di Alice de Martini 1

Smeraldo - uniroma1.it · Maria Teresa Carlotta di Borbone nacque a Versailles nel 1778, figlia primogenita e unica sopravvissuta di Luigi XVI di Francia e della regina Maria Antonietta

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LO SMERALDO A cura di Alice de Martini

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ASPETTI GEMMOLOGICI

Lo smeraldo è una varietà del berillo, un minerale che include tra le sue specie anche l’acquamarina e berilli di altri colori, come giallo, rosa, blu e verde chiaro. Lo smeraldo è un bisilicato di alluminio caratterizzato da un intenso colore verde, dovuto probabilmente alla presenza dell’elemento cromo, ma anche di vanadio e ferro. Essendo una pietra che mostra pleocroismo, il suo colore assume sfumature blu o gialle, come colori secondari. Quando il suo colore è troppo pallido, i gemmologi tendono a classificarlo come berillo verde. Ha una durezza nella scala di Mohs di 7.5-8, per cui è meno duro di zaffiri e rubini, ma resiste comunque bene all’abrasione. Purtroppo è considerato abbastanza fragile, in quanto è soggetto a rottura a causa della presenza di crepe esterne e fessure interne, caratteristiche della pietra. Per questo motivo, viene solitamente sfaccettato con un taglio rettangolare a gradini, in cui gli spigoli non sono appuntiti, in modo da renderlo meno vulnerabile agli urti (fig. 1).

Lo smeraldo cristallizza nel sistema esagonale, e solitamente ha una forma prismatica, allungata, a sei lati (fig 2). Ha una lucentezza vitrea, ma non è una pietra con una grande trasparenza, molto spesso è visibilmente incluso. Le inclusioni dello smeraldo sono tipiche, e nel complesso vengono chiamate col temine francese di jardin, cioè giardino, ad indicare l’insieme di tutte le sue caratteristiche interne. Uno smeraldo che sia poco incluso e molto trasparente è estremamente raro e pregiato. Dalle inclusioni si può risalire al paese di origine della pietra. Ad esempio le inclusioni trifase sono tipiche degli smeraldi provenienti dalla Colombia (fig 3).

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Fig. 1 - Il taglio a gradini, anche conosciuto come taglio smeraldo.

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A causa della sua fragilità, è ammesso che lo smeraldo sia trattato con oli o resine di origine naturale, come l’olio di cedro, per riempire le sue crepe e renderlo più resistente e trasparente. L’effetto di questo trattamento però deve essere del tutto reversibile, e quindi avere una durata limitata nel tempo. Oltre ad essere naturali, gli oli non possono contenere nessun tipo di sostanza colorante o verde, che andrebbe ad abbellire il colore. Sul mercato è molto comune trovare smeraldi che vengono trattati con una resina sintetica, chiamata Opticon, più stabile degli oli naturali, ma assolutamente da dichiarare nel certificato gemmologico (fig. 4).

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Fig. 2 - Abito cristallino tipico dello smeraldo. In questo cristallo è

possibile anche osservare l’insieme delle inclusioni interne detto jardin.

Fig. 3 - Tipica inclusione trifase dello smeraldo di origine colombiana in cui è possibile osservare in una

cavità liquida un’inclusione solida ed una bollicina di gas.

Fig. 4 - Smeraldo trattato con Opticon. Se osservato al microscopio, si può notare come questa resina sintetica si

riconosca da “flash” arancio o violacei quando viene illuminata dalla luce polarizzata.

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LUOGHI DI ESTRAZIONE

La formazione dello smeraldo richiede condizioni geologiche molto particolari, nelle quali si combinano elementi considerati quasi incompatibili, come il berillio e il cromo. Tali condizioni si sono verificate in varie località del mondo, in tempi geologici diversi. Di seguito un elenco dei principali giacimenti dello smeraldo.

Egitto

Questo giacimento ha un’importanza storica in quanto al giorno d’oggi è completamente inattivo. Le miniere, che si presume attive già verso il 3500 a.C., si trovano vicino alla costa del Mar Rosso, nell'Alto Egitto. Molte mummie di faraoni furono ritrovate adornate di smeraldi, la stessa Cleopatra amava queste gemme, che lei utilizzava anche come dono in cui veniva incisa la sua effige. Questi giacimenti furono riscoperti soltanto nel 1816 dal mineralogista francese Frédéric Cailliaud (fig. 5).

Colombia

Storicamente la Colombia è considerata il paese da cui provengono gli smeraldi più belli. Ancora oggi la produzione è molto attiva. La zona di estrazione si trova a ridosso della cordigliera orientale delle Ande, a nord di Bogotà, a circa 800 metri sul livello del mare, in un terreno montagnoso e friabile, con forti

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Fig. 5 - Ingresso delle miniere di Cleopatra, a Marsa Alam, in Egitto. Come si può vedere la miniera è molto grande e si calcola che vi potevano lavorare fino

a 400 schiavi.

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pendenze. Gli smeraldi si rinvengono in vene di calcite, quarzo, dolomite e pirite. Le miniere più importanti sono due: quella di Muzo e quella di Chivor. La prima è sicuramente più quotata sul mercato dello smeraldo, ed è un fattore che influisce molto sul prezzo finale della pietra. Questo perché la miniera ha prodotto bellissimi esemplari, di grandi dimensioni, e con un colore tanto vivace ed apprezzato che sul mercato è chiamato Muzo Green. Il verde acceso degli smeraldi di Muzo è dovuto agli ossidi di cromo e ferro che sono penetrati nel minerale al momento della sua formazione. Nelle miniere di Chivor invece, gli smeraldi hanno spesso un sottotono tendente al giallo, in quanto l’ossido di ferro è presente in maggior quantità. In Colombia si rinviene inoltre un particolare tipo di smeraldo, chiamato trapiche. Il suo nome deriva dalla ruota a sei raggi usata per macinare lo zucchero di canna, il cui aspetto ricorda quello della pietra trapiche (fig. 6).

Brasile

Gli smeraldi del Brasile generalmente sono più ricchi di ferro rispetto ai quelli colombiani, e le gemme posseggono un colore leggermente meno vivido, con un sottotono tendente al bluastro. Però qui si produce una maggior quantità di smeraldi adatti all’uso in gioielleria, perché sono meno inclusi.

Gli smeraldi brasiliani sono prodotti in diversi stati: la miniera più grande al mondo è attualmente quella di Santa Terezinha, dove le pietre prodotte hanno un bel colore ma sono di piccolo taglio.

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Fig. 6 - Lo smeraldo trapiche ha un cuore centrale di forma esagonale e generalmente di colore nero, da cui si diramano sei raggi di ugual colore,

che conferiscono allo smeraldo un’effetto stellato.

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Lo stato di Minas Gerais è la più grande zona di estrazione del minerale berillo, ed in particolare della varietà acquamarina. Gli smeraldi provenienti da questo stato sono quelli di qualità maggiore, comparabili ai colombiani, in particolare quelli estratti dalla zona di Nova Era (fig. 7).

Zambia

L’estrazione degli smeraldi è cominciata negli anni ’70 e ad oggi il paese detiene il 20% della produzione mondiale. Negli anni infatti, la fama degli smeraldi zambiani è andata crescendo, in quanto da queste miniere si producono gemme di eccezionale qualità, spacciate in passato per colombiane. Il loro colore è di un vivido verde-blu, ma leggermente più scuro rispetto agli smeraldi della Colombia. Possono inoltre essere molto puliti e trasparenti. Molti degli smeraldi dello Zambia che si trovano in commercio, però, sono di qualità mediocre, e presentano una tonalità di verde spenta e pallida. Questo è uno dei motivi per cui il loro prezzo sul mercato non ha mai raggiunto le cifre astronomiche degli smeraldi colombiani.

Afghanistan

Dalla valle del Panjshir, nel nordest del paese, si estraggono smeraldi di eccezionale qualità. Il loro colore e le loro inclusioni sono del tutto simili a quelle degli smeraldi colombiani.

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Fig. 7 - La famosa miniera Belmont, a Nova Era, dove gli smeraldi sono estratti a cielo aperto.

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SMERALDI FAMOSI

Un esempio di quanto questa pietra preziosa sia apprezzata in tutto il mondo e da le più svariate culture proviene dall’etimologia della parola: deriva dal greco Smaragdos, a sua volta derivante dal sanscrito Maraktas, che significa pietra di colore verde. Dal latino in poi, la parola si è evoluta nelle forme medievali esmeraldo, esmeraude, il francese emeraude, fino all’inglese emerald, e all’italiano smeraldo.

Lo smeraldo Chalk

Si tratta di uno smeraldo colombiano, dal peso originario di 38.4 carati, che possiede una superba trasparenza e mostra un bellissimo ed intenso verde vellutato. Si dice che questo smeraldo fosse la pietra centrale di una collana di smeraldi e diamanti, appartenente al Maharaja dello stato del Baroda, in India. Negli anni cambiò spesso proprietario, finche non venne ritagliato e montato dal famoso gioielliere Harry Winston su un magnifico anello (fig. 8). Venne donato dai coniugi Chalk al museo di storia naturale di Washington, lo Smithsonian, dove si può ammirare pubblicamente.

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Fig. 8 - Lo smeraldo Chalk, di 37.8 carati, montato su un anello in oro e

platino, e circondato da 60 diamanti a goccia del peso complessivo di 15

carati.

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Diadema della Duchessa d’Angoulême, Maria Teresa di Francia

Maria Teresa Carlotta di Borbone nacque a Versailles nel 1778, figlia primogenita e unica sopravvissuta di Luigi XVI di Francia e della regina Maria Antonietta. La storia di questa magnifica tiara (fig. 9) è quasi complicata come fu la vita della sua misteriosa proprietaria. Il diadema ha un valore immenso non solo per l’eccezionale qualità delle gemme impiegate, ma anche perché è uno dei pochi gioielli dell’epoca a non aver subito alcuna variazione. La tiara venne commissionata nel 1819 dal Duca d’Angoulême come dono per sua moglie. La duchessa nel 1830 venne esiliata, e il diadema rimase in Francia, parte dei gioielli della corona. Dopo l’instaurarsi della Terza Repubblica, venne venduto nel 1887 ad un’asta. Fu ritrovato negli anni ’60 presso la ditta d’antiquariato Wartski, in Galles. Per un po’ fu esposto al Victoria&Albert Museum di Londra, ma l’anonimo proprietario inglese decise di venderlo. Fortunatamente, il Louvre di Parigi riuscì a concludere la trattativa e riportò il diadema in Francia, dove può essere ammirato dal pubblico.

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Fig. 9 - Il diadema di Maria Teresa di Francia monta 40 smeraldi dal peso complessivo di 77 carati; e più di mille diamanti, dal

peso totale di 176 carati.

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Lo Smeraldo Mogul

L’India ha una lunga e antica tradizione di gioielli, ed è tra i paesi che maggiormente stimano le pietre preziose, a cui nei secoli hanno associato i più disparati significati simbolici. Lo smeraldo Mogul risale alla fine del XVII secolo. Venne estratto in Colombia per poi essere venduto in India. La particolarità di questo smeraldo è di essere inciso su entrambi i lati (fig. 10). Sulla parte frontale si trova un testo in arabo contenente una preghiera islamica. Dall’altro lato si può ammirare un’incisione naturalistica floreale, composta da una rosa circondata di papaveri. Per via del testo inciso, si ritiene che il proprietario non fosse l’imperatore indiano, bensì uno dei suoi ufficiali di corte. Lo smeraldo fu messo all’asta da Christie’s nel 2012, e venduto per 2,2 milioni di dollari. Oggi è esposto al Museo delle Arti Islamiche a Doha, nel Qatar.

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Fig. 10 - Smeraldo Mogul, dal peso di 218 carati.